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Ipotesi di danni ambientali

pmanlio

Active member
Posso dirti, con schiettezza, cosa penso?

Stanno parlando di danni ambientali sin dall'inizio, ma la nave ha dimostrato la professionalità dell'equipaggio ed il valore delle scelte progettuali e di gestione dei materiali interni..

Quando davvero ha inquinato? Cosa ha rilasciato?

Ora si inizia a parlare dei danni che potrebbero causare le strutture utilizzate per la rimozione..

Vogliamo credere che li hanno operato tutti sprovveduti o una equipe di valore mondiale che avrà saputo valutare questi danni?

Con schiettezza, c'è chi parla di danni ambientali per partito preso e chi, molto più furbescamente, lo fa per guadagnarci sopra..

E mi sembra piuttosto triste..

Un saluto (amaro)
Manlio
 

Fabrizio

Well-known member
Posso dirti, con schiettezza, cosa penso?

Stanno parlando di danni ambientali sin dall'inizio, ma la nave ha dimostrato la professionalità dell'equipaggio ed il valore delle scelte progettuali e di gestione dei materiali interni..

Quando davvero ha inquinato? Cosa ha rilasciato?

Ora si inizia a parlare dei danni che potrebbero causare le strutture utilizzate per la rimozione..

Vogliamo credere che li hanno operato tutti sprovveduti o una equipe di valore mondiale che avrà saputo valutare questi danni?

Con schiettezza, c'è chi parla di danni ambientali per partito preso e chi, molto più furbescamente, lo fa per guadagnarci sopra..

E mi sembra piuttosto triste..

Un saluto (amaro)
Manlio

In effetti questo articolo citato da Gabriele lascia perplesso anche me.
Ho trovato un articolo relativo all'aprile di un anno fa in cui si temevano ingenti danni dovuti alla fuoriuscita di materiale inquinante che alla fine mi sembra non ci siano stati.

In questo articolo citato si parla di lasciare le strutture per "interesse turistico", spostando il problema sui sacchi. Che, per carità, è un'operazione delicata che va svolta con la dovuta attenzione e programmazione, ma perché mettere a priori in dubbio l'operato di professionisti del settore?
 

Magellano

Utente livello Platinum
Ritengo anche io che, rispetto al danno potenziale che avrebbe potuto verificarsi, quello che è stato e quello che sarà e' ben poca cosa.
Nell'articolo si cita in particolare la possibilità che gli anelli appositamente creati per la rimozione dei sacchi non siano adesso in grado di tenere il peso e quindi si verrebbe a creare la possibilità che si possano spezzare.
 

Fabrizio

Well-known member
Nell'articolo si cita in particolare la possibilità che gli anelli appositamente creati per la rimozione dei sacchi non siano adesso in grado di tenere il peso e quindi si verrebbe a creare la possibilità che si possano spezzare.

Esattamente. Tu, Associazione Nazionale Memoriale della Concordia, dici a dei professionisti del settore che hanno sbagliato i loro calcoli. Su che basi?
Se ho ben capito si tratta di sub, no? Hanno constatato personalmente problemi?
Non voglio dire che non possano avere ragione, eh? Però c'è chi questo lo fa di mestiere che ha fatto un preciso progetto calcolando i rischi suppongo.
Ripeto, sono perplesso. Se questo può servire ad alzare la soglia di attenzione comunque ben venga, le precauzioni non sono mai troppe.
 
Ultima modifica:

Fabrizio

Well-known member
Ma questa valutazione e' stata fatta dall'Associazione? Non ho colto questo passaggio nell'articolo...

Io almeno l'ho interpretata così, da questo passaggio:

Un rischio che, ad avviso dell’Associazione, è più che mai una certezza dopo che i materassi in questione sono stati stressati, durante la fase di ribaltamento della Costa Concordia, dallo strofinamento con lo scafo danneggiato di una nave di 114.500 tonnellate di stazza, appoggiati su un fondo roccioso e quindi verosimilmente danneggiati sia sul lato dello scafo che sul lato della parete rocciosa.

Il Ministero dell’Ambiente da quello che leggo io mi sembra che abbia sollevato il rischio dell'operazione, ma non sia entrato tecnicamente nel merito.
 

Magellano

Utente livello Platinum
E cosa pretendono? Di lasciare anche quelli?
Ho fiducia in chi ha allestito il progetto. Rischi sono inevitabili ma, credo, calcolati e comunque affrontabili.
 

pmanlio

Active member
E cosa pretendono? Di lasciare anche quelli?

Se sono sub probabilmente proporranno la rimozione dei sacchi, eseguita uno ad uno, appoggiandoli a qualche supporto, ad es. una sorta di telo..

Operazione sicurissima, naturalmente richiede un apporto dei sub ed un costo in più..

Un saluto (cattivo)
Manlio
 

lele852

Member
quante storie che hanno fatto al giglio in questi anni...inquinamento qui inquinamento li...la tragedia del concordia ha solo portato soldi e notorietà al giglio,e di inquinamento veramente poco.
 

Magellano

Utente livello Platinum
Dal rimuovere i sacchi di cemento all'implementare vigneti autoctoni ce ne passa... Ma se questo serve loro di stimolo a migliorarsi, comunque, ben venga...
 

diver67

Active member
La bonifica dovrebbe interessare solo i materiali inquinanti e plastici. Ormai tutto il resto, e diventato parte integrante del fondale, con conseguente formazione di substrato e colonizzazione, da parte di organismi marini. Molte specie sia di pesci che di flora, hanno trovato posto e rifugio in questi manufatti. Non dimentichiamo che in alcune zone, vengono affondate appositamente delle navi, per incentivare la presenza di vita marina. Con questo non dico che deve essere lasciato tutto così. Una bella ripulita ci vuole, ma molte cose andrebbero lasciate per come sono.
 
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