Tano anche io mi chiedo molte volte cosa possa servire la parete d'arrampicata, il golf o il mini golf, lo stadio del ghiaccio, su di una nave, il campo da tennis ecc.ecc. Concepite come sono le crociere, la maggior parte di sette giorni, tra escursioni che complessivamente portano via gran parte della giornata, cene, relax e magari un po' di vita sociale e relazionale, uno ha bisogno proprio in quei sette giorni di cimentarsi nel free climbing?
Ma la risposta ce l'ho ed è praticamente inconfutabile; leggi di mercato. Una volta alla TV c'era una trasmissione "Odeon, tutto quanto fa spettacolo"; e questa è la formula seguita con successo dalla Royal e in misura minore da altre compagnie. Come dar loro torto? Se questo è quello che attualmente desidera la maggioranza dei croceristi, si offre a piene mani.
Se poi si aggiunge il nome della Compagnia, la ottima flotta di cui dispone, il servizio offerto a bordo, l'organizzazione e tutto il resto di positivo, il successo non può che essere una conseguenza logica.
Paolini nel suo monologo sul tragico episodio del Vajont, ad un certo punto cita la portaerei, come esempio di gigantismo, che cattura l'interesse e lo stupore, specialmente dei giovani. Ed è così: come si può rimanere indifferenti, dal punto di vista della tecnologia, davanti ad uno stadio del ghiaccio su di una nave? Alle onde artificiali in piscina, ad una attrezzatissima parete d'arrampicata e a tutte le altre diavolerie inventate a bordo, il tutto contenuto in un guscio d'acciaio che esprime grandezza, potenza e sicurezza?
Ma pur ammirandole queste navi, e comprendendo tutti gli aspetti di mercato, di economie di scala, non posso dire che si associno al vero andar per mare. Per me sono grandi anche quelle da 90 tonnellate Tano.
E' forse aver un contatto col mare a 40/50/60 metri di altezza, chiusi nelle sue viscere a divertirsi, certamente non lo nego, ma il contatto col mare è sentire e provare tante altre sensazioni che è inutile descrivere se non le si conoscono e non si son provate.
Io ho un rapporto straordinario con l'acqua, forse perché abito in una città d'acqua, dove l'elemento è costantemente a pochi centimetri dalla mia persona; dove ne conosco gli umori, gli odori, il temperamento e per me tutto questo rimane molto distante da tutte le attuali, moderne costruzioni.