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Canale di Suez bloccato.

massimilianob

Well-known member
eccone uno:
https://sicurezzainternazionale.luis...piano-israele/

sono stato un paio di volte in israele ma sinceramente non vedo come geograficamente potrebbero realizzarlo. la via più diretta per il mediterraneo sarebbe tagliando in due la striscia di gaza e in quel caso il problema si ingrandirebbe in modo esponenziale. ma anche dando per buono che riescano a pacificarsi con hamas e compagnia bella e a convincere i palestinesi a cedergli una parte del loro territorio, anche ammesso che riescano a creare una via d'acqua smuovendo centinaia e centinaia di milioni di metri cubi di terra roccia (stima ottimistica) con una delle più monumentali operare ingegneristiche mai viste nella storia. poi ci sarebbe la questione di un imponente traffico navale da far passare nel golfo di aqaba attraverso lo stretto di tiran. occhio, li c'è sharm.... dovrebbero anche riuscire a convincere gli egiziani a perdere l'altra gallina dalle uova d'oro, e in che modo? "scusa caro vicino che ne dici di riunciare ad un tuo importante asset economico per permettermi di fare concorrenza al altro tuo più importante ancora asset economico?" farebbero prima ad invadere ed annettere l'egitto.... sto delirando? ho omesso qualche altro passaggio fondamentale? altri percorsi senza toccare [ancora di più] gaza o cisgiordania?
 
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essepi2

Co-Fondatore
Staff Forum
Capisco. Ma mi sarebbe piaciuto vedere i link per rendermi conto dei progetti.

Io ho cercato ma non ho trovato nulla al riguardo; solo progetti Mediterraneo- Mar Morto e Mar Morto-Mar Rosso, quest’ultimo in fase di realizzazione per riequilibrare l’avaporazione dello specchio d’acqua e lo scarso apporto a monte dovuto allo sfruttamento per produrre energia elettrica.
 

essepi2

Co-Fondatore
Staff Forum
eccone uno:
https://sicurezzainternazionale.luis...piano-israele/

sono stato un paio di volte in israele ma sinceramente non vedo come geograficamente potrebbero realizzarlo. la via più diretta per il mediterraneo sarebbe tagliando in due la striscia di gaza e in quel caso il problema si ingrandirebbe in modo esponenziale. ma anche dando per buono che riescano a pacificarsi con hamas e compagnia bella e a convincere i palestinesi a cedergli una parte del loro territorio, anche ammesso che riescano a creare una via d'acqua smuovendo centinaia e centinaia di milioni di metri cubi di terra roccia (stima ottimistica) con una delle più monumentali operare ingegneristiche mai viste nella storia. poi ci sarebbe la questione di un imponente traffico navale da far passare nel golfo di aqaba attraverso lo stretto di tiran. occhio, li c'è sharm.... dovrebbero anche riuscire a convincere gli egiziani a perdere l'altra gallina dalle uova d'oro, e in che modo? "scusa caro vicino che ne dici di riunciare ad un tuo importante asset economico per permettermi di fare concorrenza al altro tuo più importante ancora asset economico?" farebbero prima ad invadere ed annettere l'egitto.... sto delirando? ho omesso qualche altro passaggio fondamentale? altri percorsi senza toccare [ancora di più] gaza o cisgiordania?

Alla fine impossibilita’ o possibilita’ sono legati solo alla disponibilita’ economica: probabilmente se disponi di 10 miliardi di dollari di budget e’ impossibile se invece ne disponi di 100 probabilmente diventa possibile. Sarebbe tutto nel Negev israeliano, quindi l’Egitto avrebbe poco o nulla da dire...e’ concorrenza...la Striscia di Gaza non lo vedo un problema, potrebbero divenire compartecipanti degli introiti.
C’e’ da chiedersi se veramente servirebbe un’opera simile, visto che il blocco di Suez non capita sovente. Resterebbe comunque un’opera mastodontica, senza eguali al mondo...credo che i cinesi l’avrebbero fatta!
Tecnicamente sarebbe veramente interessante...penso che farei il pensionato a bordo cantiere!
 

massimilianob

Well-known member
detto in breve; anche volendo non creo dche israele abbia risorse finanziarie sufficenti. anche se le avesse prima dovrebbe risolvere questioni geopolitiche/umane/sociali/terriotriari epocali che sino ad oggi non ha mai dimostrato di voler risolvere se non a proprio esclusivo vantaggio. il canale tra il mar morto e il mar rosso è l'unica cosa che forse potrà mai vedere la luce e pure quello è tutt'altro che una passeggiata. un eventuale opera che possa entrare efficacemente in concorrenza con suez non è fattibile in nessun modo in quel area geografica.

non ci sono riusciti in nicaragua i cinesi, con una condizione geografica più favorevele, figuriamoci nel bel mezzo del negev.

https://it.wikipedia.org/wiki/Canale_del_Nicaragua

l'unica cosa che credo relativamente fattibile è un potenziamento di suez, hanno ancora ampi spazi per raddoppiare il canale o allargarlo notevolmente.
 

massimilianob

Well-known member
con un oleodotto? beh costruirlo nel negev sarebbe una passeggiata rispetto a un canale navigabile. però dopo come veicoli il greggio? via mare? allora devi raddoppiare le petroliere naviganti, con una flotta dedicata al mediterraneo e mari del nord. con una connessione di rete oleodottistica? si ma bisognerebbe arrivare perlomeno fino in turchia...
 

essepi2

Co-Fondatore
Staff Forum
con un oleodotto? beh costruirlo nel negev sarebbe una passeggiata rispetto a un canale navigabile. però dopo come veicoli il greggio? via mare? allora devi raddoppiare le petroliere naviganti, con una flotta dedicata al mediterraneo e mari del nord. con una connessione di rete oleodottistica? si ma bisognerebbe arrivare perlomeno fino in turchia...
Loro tendono ad eliminare i collegamenti navali Emirati Europa per trasportare il petrolio. Da noi la maggior parte del greggio arriva da Emirati ed Arabia Saudita ( anche Russia ma non riguarda il problema ): viaggia su petroliere che vanno da quei paesi all’Europa. Un oleodotto da laggiu’ con sbocco nel Mediterraneo elimina il collo di bottiglia di Suez nei trasporti e probabilmente alla lunga costerebbe meno di trasporto. In pratica la flotta si trasferirebbe nel Mediterraneo, perche’ dai siti petroliferi il prodotto verrebbe convogliato direttamente nell’oleodotto che arriverebbe ad Askelon e ad Haifa. Chiaramente anche l’Arabia Saudita sarebbe interessata a far passare un oleodotto.
Non vogliono eliminare il trasporto via nave, vogliono solo eliminare il passaggio da Suez.
 
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essepi2

Co-Fondatore
Staff Forum
detto così potrebbe essere più che interessante.

Sono progetti che fino ad un anno fa sarebbero stati impossibili viste le relazioni, anzi le non relazioni, tra gli stati interessati.
In pratica alleggerirebbero Suez, con buona pace degli egiziani, di un’importante percentuale di traffico, ma alla fine incidenti simili a quello della Ever Giver potranno succedere comunqua, ma il settore petrolifero non subirebbe contraccolpi in questa situazione.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Ma un oleodotto in zone non proprio tranquille, sarebbe facile obiettivo per eventuali attacchi/sabotaggi strategici e bloccare i rifornimenti?
 

essepi2

Co-Fondatore
Staff Forum
Se hanno deciso di farlo avranno valutato tutto, immagino!

Sarà così, ma i dubbi mi restano.

La versione egiziana su un oleodotto fra Mar Rosso e Mediterraneo; praticamente inutile perche’ il traffico petrolifero rappresenterebbe solo lo 0,8% dei passaggi a Suez.

CAIRO, Feb. 2 (Xinhua) -- Egypt's state-owned Suez Canal Authority (SCA) said on Tuesday that the Ashkelon-Eilat oil pipeline inside and through Israeli territory will have limited impact on the revenues and competitiveness of the Egyptian canal.

The Ashkelon-Eilat pipeline, linking the Eilat oil port on the Red Sea coast with the Ashkelon oil port on the Mediterranean coast, is expected to impact only 12 percent to 16 percent of the crude oil travelling to the north which constitutes 0.61 percent of the total shipment of the Suez Canal, according to a SCA statement.

"The pipeline which has been stopped over the past 20 years, once re-operated, would slightly affect the total flows of trade crossing the Suez Canal," the statement said.

In October 2020, the Israeli state-owned Europe Asia Pipeline Co., formerly the Eilat Ashkelon Pipeline Co., signed a memo of understanding with MED-RED Land Bridge, a joint venture between Israel and the United Arab Emirates (UAE), to transfer oil and oil-related products from a Red Sea terminal to the Mediterranean via Israeli territory.

The SCA statement explained that 85 percent of the crude oil exports to Asia of the Gulf states, especially the UAE and Saudi Arabia, do not pass the Suez Canal.

Although the crude oil trade declined by 8.8 percent in 2020, the oil derivatives passing the Suez Canal rose by 14.2 percent with the increase in the global investments in the petrochemicals sector and petroleum refining, according to the statement.

The Economic Unit of the SCA also expected a rise in the cost and time of the shipping via the Israeli oil line instead of the Suez Canal because the goods could not be sent through the pipeline as easily as through big containers.

Europe tended to limit the use of the pipeline given its adoption of clean energy and natural gas rather than the fossil fuels that causes global warming, the Economic Unit said.

The SCA's revenues come from a diversity of sources due to the diversity of the ships' categories, said the SCA statement, adding the containers bring in 50 percent of the canal's total revenues while the crude oil makes only 6.5 percent.

The revenues of the Suez Canal reached 5.61 billion U.S. dollars in 2020 despite the COVID-19 crisis, according to an earlier statement by the Egyptian government.

"No new trade routes will affect the revenues of the Suez Canal, the shortest crossing connecting the East with the West," said the government statement.

Osama Rabie, chairman of the SCA, said the canal saw an unprecedented increase in the number of the U.S. liquidated natural gas shipments in January.

Argus Media, one of the world's largest companies working in analyzing the energy markets in 25 countries, attributed the preference for the Suez Canal by many countries to the higher costs and longer time of shipping through other competitive routes.

The Suez Canal offers incentives and discounts ranging from 35 percent to 75 percent for the liquidated gas, Argus said on its website.

The Suez Canal is one of Egypt's main sources of national income and foreign currency reserves.

About 12 percent of the world trade passes through the Egyptian canal, which is considered the most important and fastest navigation passage connecting Africa, Asia, and Europe by bridging the Red Sea and the Mediterranean Sea. Enditem
 
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