Magellano
Utente livello Platinum
A distanza di qualche giorno dal mio rientro pubblico il mio diario relativo alla crociera effettuata a cavallo tra gennaio e febbraio 2015 su Mein Schiff 2 della Tui Cruises. Poiché due settimane di crociera fra Emirati, Oman e Bahrein, da me visitati per la prima volta, di per sé costituiscono già moltissimo di cui parlare ed esporre, non mi soffermerò sulle valutazioni della compagnia e della nave, rinviando ad una prossima recensione tutto ciò che riguarda questi aspetti. Sento tuttavia l’obbligo di anticipare che l’esperienza è stata veramente entusiasmante, ho scoperto un prodotto estremamente valido e per certi aspetti superiore a molte altre esperienze avute, il tutto con un rapporto qualità/prezzo eccellente.
L’itinerario affrontato è stato veramente superbo e direi piuttosto completo nella zona fra Emirati ed Oman. I tempi di sosta negli scali della Tui sono eccellenti, giornate quasi sempre intere e doppio overnight a Dubai. In due settimane sono riuscito a vedere gran parte dei luoghi che mi ero prefissato.
Riepilogo in apertura l’itinerario, per poi procedere a qualche sintetica descrizione degli scali e delle escursioni organizzate (come sempre soltanto in autonomia).
26 gennaio Dubai
17 gennaio Dubai
28 gennaio Khasab
29 gennaio Abu Dhabi
30 gennaio Navigazione
31 gennaio Manama
1 febbraio Dubai
2 febbraio Dubai
3 febbraio Navigazione
4 febbraio Khor Fakkan
5 febbraio Muscat
6 febbraio Navigazione
7 febbraio Abu Dhabi
8 febbraio Dubai
9 febbraio Dubai
Sono partito dall’Italia con volo Emirates (prenotato separatamente) il giorno precedente all’imbarco. Ho soggiornato presso l’Hotel Capitol, nella zona di Deira, non lontano dal porto. Attorno alle 21,30 ero già alla scoperta di Bur Dubai consumando un rapido pasto ed affacciandomi sul Creek illuminato. La stanchezza mi porta in hotel piuttosto presto e cerco di riservare energie per l’imminente imbarco.
L’indomani mi reco al terminal attorno alle 9,30 e senza alcuna fila o attesa ho accesso diretto alla nave. Tui apre l’imbarco sin dalle 8,00 del mattino, sebbene permetta l’accesso alle cabine dalle ore 15,00. Dopo un primo sopralluogo sulla nave ed il pranzo al buffet attendo l’apertura delle cabine per una rinfrescata e ben presto sono di nuovo a terra per tornare di nuovo nella zona di Bur Dubai, alla scoperta del Creek e dei vari suq. A seguire anche una sosta all’Heritage Village, direi piuttosto deludente. Affascinante invece l’attraversamento con i dhow e l’atmosfera sempre animata dei Suq delle Spezie e dell’Oro. Dopo un primo tuffo nella città, ma non ancora in quella moderna, rientro in nave per la cena. Già preda del fascino di Dubai dopo cena esco nuovamente, stavolta diretto al Dubai Mall. Non riesco a vedere lo spettacolo delle Dancing Fountains perché lo raggiungo dopo le 23,00 ma l’impatto con il Burj Khalifa e la zona del Mall vale comunque lo spostamento e ti immerge nell’atmosfera maestosa della Dubai moderna.
Il giorno seguente siamo ancora a Dubai. La nave salperà alle 18,00 ed abbiamo quindi giornata intera per proseguire nella visita della città. Prima tappa, l’ascesa al Burj Khalifa: un panorama imperdibile dall’edificio più alto del mondo, sebbene la terrazza non sia collocata propriamente in cima alla costruzione. Fotografie di rito nello spettacolo che avvolge a 360 gradi l’altissima torre. Il contrasto fra grattacieli e deserto appare qui evidente e l’intreccio delle autostrade ricorda quello di un grande videogioco, del tutto surreale. Per pranzo mi trattengo al di sotto della costruzione, intorno al lago artificiale contornato da innumerevoli ristoranti e caffè. Nel pomeriggio mi trattengo al Dubai Mall scoprendone l’immensità e le stravaganze. Una sosta prolungata, ma gratificante, è quella all’acquario. Uno spettacolo davvero unico l’attraversamento della galleria sommersa, in compagnia di squali e pesci tropicali. Ma anche la scoperta di tante specie bizzarre nell’allestimento ai piani superiori, che comprendono anche altri animali acquatici ed un coccodrillo dalle dimensioni spaventose. Alle 18,00 Mein Schiff salpa e la crociera inizia davvero!
Il 28 gennaio raggiungiamo Khasab, un piccolo villaggio nell’enclave omanita posta nella penisola del Musandam. Da casa avevo prenotato un’escursione full day in barca e sono rimasto davvero entusiasta. Il primo sole, il silenzio dei fiordi, l’isolamento fra territori rocciosi privi di vegetazione, le acque cristalline hanno reso questa avventura veramente impagabile. Avevamo una barca privata (nessuno dei turisti aveva prenotato full day, mentre molti altri tedeschi hanno preferito per la sola mattinata). Meravigliosi i delfini che hanno seguito a lungo la barca, gareggiando in velocità e dimostrando la loro allegria durante la navigazione. Oltrepassata Telegraph Island si è aperto un largo fiordo con acque trasparenti e ricche di pesci di ogni genere. Abbiamo pranzato con preparazioni locali dei due membri dell’equipaggio, ammetto molto succulente, osservando le mante che volteggiavano nell’acqua e ascoltando soltanto l’eco di qualche manciata di riso buttata ai pesci, per farli accorrere in banchi numerosissimi. Stanchi ma appagati rientriamo lentamente verso Khasab. Il vento del pomeriggio ha gonfiato il mare in prossimità dello Stretto ed il nostro dhow beccheggia sensibilmente, non risparmiandoci di tanto in tanto qualche spruzzo di mare. Dopo una giornata così bella ed intensa il comfort e la rilassatezza della nave è tutto ciò che fa al caso nostro!
L’inizio della crociera è piuttosto intenso. L’indomani siamo infatti ad Abu Dhabi. Una buona colazione e si salta in taxi per raggiungere il Ferrari World. Un padiglione davvero immenso collocato sulla Yas Island, forse anche troppo grande per quello che effettivamente contiene. Essendo un po’ pauroso, diffido dalle attrazioni troppo turbolente e preferisco un giro in go-kart e altre dimostrazioni più soft. Viene spiegato come si costruisce una Ferrari, alcune curiosità di vario genere, un’attrazione rende omaggio ai luoghi più belli d’Italia. Riconosco che pure non essendo fan Ferrari, questo avamposto di italianità lontano da casa nostra fa veramente molto piacere per chiunque abbia occasione di visitarlo. Facciamo rientro in nave per pranzo, una breve pausa per riposarsi e di nuovo a terra per la visita alla Moschea Sheick Zaied. Dista alcuni chilometri del terminal ma vederla ritengo sia un dovere imprescindibile per ogni visitatore di Abu Dhabi. Una mole imponente, maestosa che ci richiama subito gli stereotipi dell’architettura orientale. La serie di cupole non può non ricordare le raffigurazioni de Le Mille e una Notte o, per i più piccoli, le avventure di Aladdin. Dopo una serie di scatti fotografici all’esterno ci rechiamo nel parcheggio per indossare il caftano obbligatorio (se non si è vestiti in pantaloni e maniche lunghi) e ci avventuriamo all’interno. Si nota la capacità di aver coniugato lo sfarzo della commissione con i criteri di semplicità imposti dall’islamismo: poche decorazioni ma di estremo pregio, dai marmi agli intarsi, dai cristalli ai tessuti. La nave salperà alle 23.30 e ci resta quindi il tempo per un’altra sosta che, sebbene di natura completamente diversa, risulta anch’essa obbligatoria al visitatore: il Marina Mall! Un giro rapido fra altre centinaia e centinaia di negozi, reso forse meno interessante dalla precedente visita del Dubai Mall, assolutamente impareggiabile.
Il 30 gennaio, dopo un inizio di crociera molto intenso, arriva il momento di riposarsi e di godere appieno della navigazione. Cucina eccellente e sole che scotta fanno da cornice a questa bellissima giornata, senza orari e senza impegni. Ogni tanto qualche piattaforma petrolifera spezza l’orizzonte azzurro, più raramente qualche imbarcazione da pesca incrocia la nostra rotta verso Manama.
Il 31 gennaio disponiamo di un’intera giornata a Manama, capitale del Bahrein. Data l’intensità di altre escursioni avevo scelto di non avventurarmi nell’interno del paese e di rimanere in città per questa mia prima visita in questo Paese. Riconosco di aver sbagliato programma in quanto la capitale ha veramente molto poco da offrire e posso quindi aver perso qualche meta più interessante a qualche chilometro di distanza. Spero di avere occasione di tornare e passare oltre la città per scoprire altri luoghi. Dopo un paio d’ore di cammino nel centro torno quindi alla nave e mi trattengo a bordo per l’intero pomeriggio fra cocktail, buffet all’aperto ed intrattenimenti musicali.
Il primo giorno di febbraio inizia con una piacevolissima navigazione nelle acque del Golfo Persico, per raggiungere nuovamente Dubai intorno alle 17,30. Dopo altro sole ed altra buona cucina scendiamo allora in città, stavolta diretti al Mall of Emirates. Un altro mondo fatto di negozi, di consumismo sfrenato e di attrazioni pazzesche. La principale, indubbiamente, è il Dubai Ski, alla quale non sono entrato ma che dalle sole vetrate dello Chalet Sainkt Moritz dimostra tutta la sua originalità e grandiosità. Altra incredibile attrazione del Mall è la sfilata di automobili in fila all’ingresso: Ferrari, Mercedes, Aston Martin, Bugatti, Bentley, Rolls Royce, custodite da abili parcheggiatori mentre signore in burka sono dentro a fare acquisti. Mi era rimasto un sospeso: le Dancing Fountains. Passando per il Burj al Arab, raggiungo quindi nuovamente il Dubai Mall per assistere allo spettacolo. Straordinario, da vedere più di una volta. Rientro in nave senza tirar troppo tardi, l’indomani mi aspetta l’escursione più impegnativa della crociera.
Il 2 febbraio la nave è di nuovo in scalo a Dubai ed ho programmato una gita full day nell’interno degli Emirati Arabi. Muovo dapprima verso Hatta, attraversando in due tempi l’Oman fino a raggiungere i celeberrimi wadi, sorgenti dalle quali si sviluppa un fiume entro la roccia. Dopo questa avventura in fuoristrada rientriamo nel confine degli Emirati e proseguiamo in direzione sud, attraversando il deserto, fino a raggiungere Al Ain. Qui visitiamo il mercato dei cammelli, il più grande d’Arabia, l’oasi, il Forte, lo Zoo e ascendiamo al Jebeel Hafiit, un picco roccioso dal quale godere di un panorama mozzafiato sulla città e sul deserto. E’ ormai ora del tramonto e riprendiamo l’autostrada verso Dubai, letteralmente una striscia d’asfalto nel deserto, fino a raggiungere di nuovo lo sfarzo dei grattacieli della Sheik Zaied Road. Dopo la mezzanotte Mein Schiff salpa e l’indomani saremo in navigazione.
Con ancora negli occhi una collezione di immagini così ampia e varia quale quella raccolta il giorno precedente, il 3 febbraio navighiamo nello Stretto di Hormuz per raggiungere Khor Fakkan il 4 febbraio. Ancora sole, buona gastronomia e qualche lettura permettono di trascorrere serenamente questo secondo giorno completo di navigazione.
Come il forum mi aveva infomato, Khor Fakkan non ha molto da offrire se non la sua lunghissima spiaggia. Alcune escursioni organizzate dalla nave portavano i turisti all’interno del Paese ma, avendo già visitato gran parte delle mete da Dubai, ho preferito rimanere tranquillamente in città. Una visita alla spiaggia e pranzo a bordo, senza scendere nuovamente al pomeriggio.
Il 5 febbraio raggiungiamo all’alba Muscat. Le mie letture mi avevano fatto comprendere che la visita richiedesse almeno l’intera giornata e quindi di buon mattino sono già al Mercato del Pesce. La città mi è piaciuta, nella sua particolarissima conformazione a cavallo delle montagne, ma devo riconoscere che i siti da visitare non sono poi così tanti e che non serve molto tempo per visitarla. Al mattino, dopo il pittoresco Mercato del Pesce, raggiungo il suq di Mutrah per una rapida visita fra le viuzze del mercato coperto. Da qui, in taxi, raggiungo la vecchia Muscat per osservare il Palazzo del Sultano e l’ampio piazzale antistante. Non essendovi altro di interessante nel quartiere di Muscat torno a pranzo a bordo e mi riservo nel pomeriggio di visitare con maggiore calma il suq di Mutrah e la zona commerciale nel retro del suq stesso. Il clima estivo permettere di assistere alla partenza, intorno alla mezzanotte, dai ponti esterni, mentre musica e cocktail si diffondono per tutti i ponti esterni.
Ancora navigazione, sarà l’ultimo giorno, il 6 febbraio. Rientriamo nel corso della sera nel Golfo Persico e facciamo rotta verso Sud per raggiungere Abu Dhabi. In questo secondo scalo nella capitale degli Emirati ho organizzato un Safari in fuoristrada di mezza giornata. Partiti dal terminal, dopo una novantina di chilometri entriamo in territorio desertico ed inizia l’avventura fra le dune. Un’esperienza di indubbio fascino e adrenalina, un po’ troppo intenso per me che sono nell’ultima fila di sedili di un Toyota 7 posti e che in più occasioni ho dovuto chiuder gli occhi perendomi forse le fasi salienti dell’attraversamento delle dune. Al di là della turbolenza della guida, resa obbligatoria per non rimanere insabbiati, i panorami che si godono fra le dune e la sabbia hanno contribuito a rendere quel tocco di esoticità che una vacanza nella penisola arabica deve riuscire a dare. Durante una sosta, breve avventura in Dune Bugghy, divertentissima e, guidando di persona, assai più quieta… e tante fotografie in mezzo ai cammelli. A pranzo si torna a bordo, un’ora di riposo e via all’Emirate Palace! Chiunque visiti questo edificio immenso rimarrà stupito dal lusso e dallo sfarzo, dall’impiego di materiali costosi alla volontà di stupire. Non sempre con gusto raffinato, a mio parere, ma comunque qualcosa sicuramente da ammirare. Ormai immedesimatomi completamente nel colore locale, assaggio un’hamburgher di cammello presso Le Cafè. Direi senza infamia e senza lode, il sapore della carne è più deciso ma niente di cui andar matti oppure deprecare. Usciti dal Palazzo e ammirati i giardini morbosamente curati ed irrigati muoviamo di nuovo verso il Marina Mall a piedi, godendo del panorama sullo skyline al tramonto che si offre dal camminamento lungo il ponte. Ultimo passeggio all’interno del Mall e rientro alla nave.
8 febbraio, ultimo giorno completo a Dubai. La nave offre un altro overnight e l’indomani si sbarca. Nonostante i numerosi giorni trascorsi in questo scalo, non riesco a far tutto ciò che vorrei. Al mattino andiamo a Dubai Marina, un luogo estremamente affascinante. Una foresta di grattacieli riuniti attorno ad un lungo specchio d’acqua, il cui perimetro raggiunge i 7 km. Tutti attorno una quantità impressionante di ristoranti e caffè ed un ennesimo grande centro commerciale, il Dubai Marina Mall. Una passeggiata al sole, un caffè e poi in taxi al Burj al Arab! Prima del pranzo, prenotato al Montanah, si ha occasione di visitare la Hall ed il primo piano, dove ha sede un altro ristorante, un caffè e vari negozi. Altro luogo di opulenza e di sfrenata eccentricità, ma al tempo stesso esempio di grande fantasia ingegneristica e di voglia di stupire. Bastano pochi sguardi in giro per far arrivare l’ora del pranzo e ci spostiamo al 27° piano per il pranzo. Mai dirò di aver mangiato male ma confesso di essermi aspettato qualcosa in più dato il blasone di questo ristorante e dei prezzi sul menu. Tuttavia il panorama su Dubai e l’esperienza di aver visitato “La Vela” sono ciò che di fatto compensano il prezzo pagato. Nel pomeriggio visitiamo l’altrettanto fascinosa aerea del Medinat Jumeirah, altro bacino artificiale immerso nel verde delle palme, contornato da un suq moderno ma molto carino, anch’esso gremito di negozi e di varie suppellettili. Una pausa piacevole prima del rientro in nave per fare il bagaglio. La serata prosegue tranquillamente a bordo, fra i saluti dell’equipaggio e l’attesa dello stressante rientro dell’indomani.
Il giorno dello sbarco lasciamo la cabina attorno alle ore 9,00 e la nave alle 11,00. Alle 15,00 abbiamo il volo per Roma. Assieme ai pesanti bagagli porto anche la consapevolezza e la soddisfazione di un’altra bellissima esperienza nella quale le navi fanno da sfondo non insostituibile ma senza dubbio prezioso.
L’itinerario affrontato è stato veramente superbo e direi piuttosto completo nella zona fra Emirati ed Oman. I tempi di sosta negli scali della Tui sono eccellenti, giornate quasi sempre intere e doppio overnight a Dubai. In due settimane sono riuscito a vedere gran parte dei luoghi che mi ero prefissato.
Riepilogo in apertura l’itinerario, per poi procedere a qualche sintetica descrizione degli scali e delle escursioni organizzate (come sempre soltanto in autonomia).
26 gennaio Dubai
17 gennaio Dubai
28 gennaio Khasab
29 gennaio Abu Dhabi
30 gennaio Navigazione
31 gennaio Manama
1 febbraio Dubai
2 febbraio Dubai
3 febbraio Navigazione
4 febbraio Khor Fakkan
5 febbraio Muscat
6 febbraio Navigazione
7 febbraio Abu Dhabi
8 febbraio Dubai
9 febbraio Dubai
Sono partito dall’Italia con volo Emirates (prenotato separatamente) il giorno precedente all’imbarco. Ho soggiornato presso l’Hotel Capitol, nella zona di Deira, non lontano dal porto. Attorno alle 21,30 ero già alla scoperta di Bur Dubai consumando un rapido pasto ed affacciandomi sul Creek illuminato. La stanchezza mi porta in hotel piuttosto presto e cerco di riservare energie per l’imminente imbarco.
L’indomani mi reco al terminal attorno alle 9,30 e senza alcuna fila o attesa ho accesso diretto alla nave. Tui apre l’imbarco sin dalle 8,00 del mattino, sebbene permetta l’accesso alle cabine dalle ore 15,00. Dopo un primo sopralluogo sulla nave ed il pranzo al buffet attendo l’apertura delle cabine per una rinfrescata e ben presto sono di nuovo a terra per tornare di nuovo nella zona di Bur Dubai, alla scoperta del Creek e dei vari suq. A seguire anche una sosta all’Heritage Village, direi piuttosto deludente. Affascinante invece l’attraversamento con i dhow e l’atmosfera sempre animata dei Suq delle Spezie e dell’Oro. Dopo un primo tuffo nella città, ma non ancora in quella moderna, rientro in nave per la cena. Già preda del fascino di Dubai dopo cena esco nuovamente, stavolta diretto al Dubai Mall. Non riesco a vedere lo spettacolo delle Dancing Fountains perché lo raggiungo dopo le 23,00 ma l’impatto con il Burj Khalifa e la zona del Mall vale comunque lo spostamento e ti immerge nell’atmosfera maestosa della Dubai moderna.
Il giorno seguente siamo ancora a Dubai. La nave salperà alle 18,00 ed abbiamo quindi giornata intera per proseguire nella visita della città. Prima tappa, l’ascesa al Burj Khalifa: un panorama imperdibile dall’edificio più alto del mondo, sebbene la terrazza non sia collocata propriamente in cima alla costruzione. Fotografie di rito nello spettacolo che avvolge a 360 gradi l’altissima torre. Il contrasto fra grattacieli e deserto appare qui evidente e l’intreccio delle autostrade ricorda quello di un grande videogioco, del tutto surreale. Per pranzo mi trattengo al di sotto della costruzione, intorno al lago artificiale contornato da innumerevoli ristoranti e caffè. Nel pomeriggio mi trattengo al Dubai Mall scoprendone l’immensità e le stravaganze. Una sosta prolungata, ma gratificante, è quella all’acquario. Uno spettacolo davvero unico l’attraversamento della galleria sommersa, in compagnia di squali e pesci tropicali. Ma anche la scoperta di tante specie bizzarre nell’allestimento ai piani superiori, che comprendono anche altri animali acquatici ed un coccodrillo dalle dimensioni spaventose. Alle 18,00 Mein Schiff salpa e la crociera inizia davvero!
Il 28 gennaio raggiungiamo Khasab, un piccolo villaggio nell’enclave omanita posta nella penisola del Musandam. Da casa avevo prenotato un’escursione full day in barca e sono rimasto davvero entusiasta. Il primo sole, il silenzio dei fiordi, l’isolamento fra territori rocciosi privi di vegetazione, le acque cristalline hanno reso questa avventura veramente impagabile. Avevamo una barca privata (nessuno dei turisti aveva prenotato full day, mentre molti altri tedeschi hanno preferito per la sola mattinata). Meravigliosi i delfini che hanno seguito a lungo la barca, gareggiando in velocità e dimostrando la loro allegria durante la navigazione. Oltrepassata Telegraph Island si è aperto un largo fiordo con acque trasparenti e ricche di pesci di ogni genere. Abbiamo pranzato con preparazioni locali dei due membri dell’equipaggio, ammetto molto succulente, osservando le mante che volteggiavano nell’acqua e ascoltando soltanto l’eco di qualche manciata di riso buttata ai pesci, per farli accorrere in banchi numerosissimi. Stanchi ma appagati rientriamo lentamente verso Khasab. Il vento del pomeriggio ha gonfiato il mare in prossimità dello Stretto ed il nostro dhow beccheggia sensibilmente, non risparmiandoci di tanto in tanto qualche spruzzo di mare. Dopo una giornata così bella ed intensa il comfort e la rilassatezza della nave è tutto ciò che fa al caso nostro!
L’inizio della crociera è piuttosto intenso. L’indomani siamo infatti ad Abu Dhabi. Una buona colazione e si salta in taxi per raggiungere il Ferrari World. Un padiglione davvero immenso collocato sulla Yas Island, forse anche troppo grande per quello che effettivamente contiene. Essendo un po’ pauroso, diffido dalle attrazioni troppo turbolente e preferisco un giro in go-kart e altre dimostrazioni più soft. Viene spiegato come si costruisce una Ferrari, alcune curiosità di vario genere, un’attrazione rende omaggio ai luoghi più belli d’Italia. Riconosco che pure non essendo fan Ferrari, questo avamposto di italianità lontano da casa nostra fa veramente molto piacere per chiunque abbia occasione di visitarlo. Facciamo rientro in nave per pranzo, una breve pausa per riposarsi e di nuovo a terra per la visita alla Moschea Sheick Zaied. Dista alcuni chilometri del terminal ma vederla ritengo sia un dovere imprescindibile per ogni visitatore di Abu Dhabi. Una mole imponente, maestosa che ci richiama subito gli stereotipi dell’architettura orientale. La serie di cupole non può non ricordare le raffigurazioni de Le Mille e una Notte o, per i più piccoli, le avventure di Aladdin. Dopo una serie di scatti fotografici all’esterno ci rechiamo nel parcheggio per indossare il caftano obbligatorio (se non si è vestiti in pantaloni e maniche lunghi) e ci avventuriamo all’interno. Si nota la capacità di aver coniugato lo sfarzo della commissione con i criteri di semplicità imposti dall’islamismo: poche decorazioni ma di estremo pregio, dai marmi agli intarsi, dai cristalli ai tessuti. La nave salperà alle 23.30 e ci resta quindi il tempo per un’altra sosta che, sebbene di natura completamente diversa, risulta anch’essa obbligatoria al visitatore: il Marina Mall! Un giro rapido fra altre centinaia e centinaia di negozi, reso forse meno interessante dalla precedente visita del Dubai Mall, assolutamente impareggiabile.
Il 30 gennaio, dopo un inizio di crociera molto intenso, arriva il momento di riposarsi e di godere appieno della navigazione. Cucina eccellente e sole che scotta fanno da cornice a questa bellissima giornata, senza orari e senza impegni. Ogni tanto qualche piattaforma petrolifera spezza l’orizzonte azzurro, più raramente qualche imbarcazione da pesca incrocia la nostra rotta verso Manama.
Il 31 gennaio disponiamo di un’intera giornata a Manama, capitale del Bahrein. Data l’intensità di altre escursioni avevo scelto di non avventurarmi nell’interno del paese e di rimanere in città per questa mia prima visita in questo Paese. Riconosco di aver sbagliato programma in quanto la capitale ha veramente molto poco da offrire e posso quindi aver perso qualche meta più interessante a qualche chilometro di distanza. Spero di avere occasione di tornare e passare oltre la città per scoprire altri luoghi. Dopo un paio d’ore di cammino nel centro torno quindi alla nave e mi trattengo a bordo per l’intero pomeriggio fra cocktail, buffet all’aperto ed intrattenimenti musicali.
Il primo giorno di febbraio inizia con una piacevolissima navigazione nelle acque del Golfo Persico, per raggiungere nuovamente Dubai intorno alle 17,30. Dopo altro sole ed altra buona cucina scendiamo allora in città, stavolta diretti al Mall of Emirates. Un altro mondo fatto di negozi, di consumismo sfrenato e di attrazioni pazzesche. La principale, indubbiamente, è il Dubai Ski, alla quale non sono entrato ma che dalle sole vetrate dello Chalet Sainkt Moritz dimostra tutta la sua originalità e grandiosità. Altra incredibile attrazione del Mall è la sfilata di automobili in fila all’ingresso: Ferrari, Mercedes, Aston Martin, Bugatti, Bentley, Rolls Royce, custodite da abili parcheggiatori mentre signore in burka sono dentro a fare acquisti. Mi era rimasto un sospeso: le Dancing Fountains. Passando per il Burj al Arab, raggiungo quindi nuovamente il Dubai Mall per assistere allo spettacolo. Straordinario, da vedere più di una volta. Rientro in nave senza tirar troppo tardi, l’indomani mi aspetta l’escursione più impegnativa della crociera.
Il 2 febbraio la nave è di nuovo in scalo a Dubai ed ho programmato una gita full day nell’interno degli Emirati Arabi. Muovo dapprima verso Hatta, attraversando in due tempi l’Oman fino a raggiungere i celeberrimi wadi, sorgenti dalle quali si sviluppa un fiume entro la roccia. Dopo questa avventura in fuoristrada rientriamo nel confine degli Emirati e proseguiamo in direzione sud, attraversando il deserto, fino a raggiungere Al Ain. Qui visitiamo il mercato dei cammelli, il più grande d’Arabia, l’oasi, il Forte, lo Zoo e ascendiamo al Jebeel Hafiit, un picco roccioso dal quale godere di un panorama mozzafiato sulla città e sul deserto. E’ ormai ora del tramonto e riprendiamo l’autostrada verso Dubai, letteralmente una striscia d’asfalto nel deserto, fino a raggiungere di nuovo lo sfarzo dei grattacieli della Sheik Zaied Road. Dopo la mezzanotte Mein Schiff salpa e l’indomani saremo in navigazione.
Con ancora negli occhi una collezione di immagini così ampia e varia quale quella raccolta il giorno precedente, il 3 febbraio navighiamo nello Stretto di Hormuz per raggiungere Khor Fakkan il 4 febbraio. Ancora sole, buona gastronomia e qualche lettura permettono di trascorrere serenamente questo secondo giorno completo di navigazione.
Come il forum mi aveva infomato, Khor Fakkan non ha molto da offrire se non la sua lunghissima spiaggia. Alcune escursioni organizzate dalla nave portavano i turisti all’interno del Paese ma, avendo già visitato gran parte delle mete da Dubai, ho preferito rimanere tranquillamente in città. Una visita alla spiaggia e pranzo a bordo, senza scendere nuovamente al pomeriggio.
Il 5 febbraio raggiungiamo all’alba Muscat. Le mie letture mi avevano fatto comprendere che la visita richiedesse almeno l’intera giornata e quindi di buon mattino sono già al Mercato del Pesce. La città mi è piaciuta, nella sua particolarissima conformazione a cavallo delle montagne, ma devo riconoscere che i siti da visitare non sono poi così tanti e che non serve molto tempo per visitarla. Al mattino, dopo il pittoresco Mercato del Pesce, raggiungo il suq di Mutrah per una rapida visita fra le viuzze del mercato coperto. Da qui, in taxi, raggiungo la vecchia Muscat per osservare il Palazzo del Sultano e l’ampio piazzale antistante. Non essendovi altro di interessante nel quartiere di Muscat torno a pranzo a bordo e mi riservo nel pomeriggio di visitare con maggiore calma il suq di Mutrah e la zona commerciale nel retro del suq stesso. Il clima estivo permettere di assistere alla partenza, intorno alla mezzanotte, dai ponti esterni, mentre musica e cocktail si diffondono per tutti i ponti esterni.
Ancora navigazione, sarà l’ultimo giorno, il 6 febbraio. Rientriamo nel corso della sera nel Golfo Persico e facciamo rotta verso Sud per raggiungere Abu Dhabi. In questo secondo scalo nella capitale degli Emirati ho organizzato un Safari in fuoristrada di mezza giornata. Partiti dal terminal, dopo una novantina di chilometri entriamo in territorio desertico ed inizia l’avventura fra le dune. Un’esperienza di indubbio fascino e adrenalina, un po’ troppo intenso per me che sono nell’ultima fila di sedili di un Toyota 7 posti e che in più occasioni ho dovuto chiuder gli occhi perendomi forse le fasi salienti dell’attraversamento delle dune. Al di là della turbolenza della guida, resa obbligatoria per non rimanere insabbiati, i panorami che si godono fra le dune e la sabbia hanno contribuito a rendere quel tocco di esoticità che una vacanza nella penisola arabica deve riuscire a dare. Durante una sosta, breve avventura in Dune Bugghy, divertentissima e, guidando di persona, assai più quieta… e tante fotografie in mezzo ai cammelli. A pranzo si torna a bordo, un’ora di riposo e via all’Emirate Palace! Chiunque visiti questo edificio immenso rimarrà stupito dal lusso e dallo sfarzo, dall’impiego di materiali costosi alla volontà di stupire. Non sempre con gusto raffinato, a mio parere, ma comunque qualcosa sicuramente da ammirare. Ormai immedesimatomi completamente nel colore locale, assaggio un’hamburgher di cammello presso Le Cafè. Direi senza infamia e senza lode, il sapore della carne è più deciso ma niente di cui andar matti oppure deprecare. Usciti dal Palazzo e ammirati i giardini morbosamente curati ed irrigati muoviamo di nuovo verso il Marina Mall a piedi, godendo del panorama sullo skyline al tramonto che si offre dal camminamento lungo il ponte. Ultimo passeggio all’interno del Mall e rientro alla nave.
8 febbraio, ultimo giorno completo a Dubai. La nave offre un altro overnight e l’indomani si sbarca. Nonostante i numerosi giorni trascorsi in questo scalo, non riesco a far tutto ciò che vorrei. Al mattino andiamo a Dubai Marina, un luogo estremamente affascinante. Una foresta di grattacieli riuniti attorno ad un lungo specchio d’acqua, il cui perimetro raggiunge i 7 km. Tutti attorno una quantità impressionante di ristoranti e caffè ed un ennesimo grande centro commerciale, il Dubai Marina Mall. Una passeggiata al sole, un caffè e poi in taxi al Burj al Arab! Prima del pranzo, prenotato al Montanah, si ha occasione di visitare la Hall ed il primo piano, dove ha sede un altro ristorante, un caffè e vari negozi. Altro luogo di opulenza e di sfrenata eccentricità, ma al tempo stesso esempio di grande fantasia ingegneristica e di voglia di stupire. Bastano pochi sguardi in giro per far arrivare l’ora del pranzo e ci spostiamo al 27° piano per il pranzo. Mai dirò di aver mangiato male ma confesso di essermi aspettato qualcosa in più dato il blasone di questo ristorante e dei prezzi sul menu. Tuttavia il panorama su Dubai e l’esperienza di aver visitato “La Vela” sono ciò che di fatto compensano il prezzo pagato. Nel pomeriggio visitiamo l’altrettanto fascinosa aerea del Medinat Jumeirah, altro bacino artificiale immerso nel verde delle palme, contornato da un suq moderno ma molto carino, anch’esso gremito di negozi e di varie suppellettili. Una pausa piacevole prima del rientro in nave per fare il bagaglio. La serata prosegue tranquillamente a bordo, fra i saluti dell’equipaggio e l’attesa dello stressante rientro dell’indomani.
Il giorno dello sbarco lasciamo la cabina attorno alle ore 9,00 e la nave alle 11,00. Alle 15,00 abbiamo il volo per Roma. Assieme ai pesanti bagagli porto anche la consapevolezza e la soddisfazione di un’altra bellissima esperienza nella quale le navi fanno da sfondo non insostituibile ma senza dubbio prezioso.
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