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Costa Diadema ''Le mille e una notte'' 14-22/02/2020

Stato
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telloni

New member
Ritornati da una settimana dalla crociera ‘’Le mille e una notte’’ su Costa Diadema ecco in resoconto del nostro viaggio (Papà, mamma e due figlie di 10 e 13 anni).
È il primo diario di bordo che scrivo e me ne scuso. Ho sempre consultato il blog prima di partire alla ricerca di consigli utili ma non ho mai ricambiato. Volevo farlo dopo l’ultima crociera nei fiordi ma a forza di rimandare poi è tutto passato in cavalleria ed è giunto il momento di saldare il debito quindi prendetevi un po’ di tempo perché sarò tutt’altro che breve.


Partiamo venerdì 14 Febbraio alle 15 da Birmingham, dove viviamo, alla volta di Manchester per prendere l’aereo che dopo uno scalo a Muscat ci porterà ad arrivare a Dubai sabato 15 alle 10. C’era anche l’opportunità di partire da Birmingham senza scalo (e su un A380) ma, al tempo, l’indecisione sul prenotare o meno la crociera ha fatto sfumare la promozione. Colpa mia, io non ero convinto. Boh, i luoghi non mi attiravano particolarmente, tutto troppo finto pensavo e poi il mio ruolo è pianificare tutte le escursioni ed un posto così distante dalle nostre abitudini un po’ mi metteva in difficoltà. Alla fine ha vinto, come sempre la moglie ed abbiamo prenotato
Viaggio quindi luuuunghissimo ma non troppo massacrante alla fine. Comunque dobbiamo essere belli pimpanti perché non ci possiamo permettere di perdere la prima mezza giornata a Dubai.
Passato agevolmente senza troppa fila il controllo passaporti abbiamo la piacevole sorpresa di 2 sim locali in regalo con un po’ di traffico dati e voce gratuito. Organizzati per il fai da te in ogni porto, abbiamo già scaricato l’applicazione per prenotare il taxi con la quale ci sono arrivati una serie di codici sconto per prendere i luxury taxis quindi la corsa per il porto ci costa quanto un taxi normale e non dobbiamo aspettare per trovarne uno che non si sa mai.
Arriviamo al porto e il personale Costa ci prende i bagagli. Purtroppo il check in è alle 15 e prima non si può proprio entrare in nave, avevamo sperato di poter entrare comunque a mangiare un boccone come accaduto altre volte ma stavolta possono entrare solo i bagagli e noi no. Prendiamo la valigia dedicata al cambio vestiti e ci andiamo a cambiare nei bagni del terminal e poi la consegnamo per l’imbarco.
Pronti per andare con ben due ore di vantaggio sulla tabella di marcia prevista.
Siamo fortunati perché è uno degli orari in cui parte lo shuttle gratuito che ci porta al Mall in modo da risparmiare sulla tariffa base maggiorata che i taxi caricano per il viaggi in partenza dal terminal.
Prima tappa Miracle Garden. La moglie è appassionata di giardinaggio ed è tappa obbligata e non delude le aspettative. Madoooo... vero che sono solo un paio di tipi di fiori ma il giardino è uno spettacolo di colori ed è piacevolissimo da girare. Dato che siamo in anticipo, decidiamo di dedicare un po’ di tempo per spiaggiarci all’ombra su una delle invoglianti amache di ogni forma che sono sparse per il giardino. Un oretta di sonno rigenerante.
Taxi.
Seconda tappa Deira Dubai ovvero Souk dell’oro, Souk delle spezie etc. Molta gente ma praticabile. Totalmente differente da quelli vissuti in Marocco o Tunisia dove ti trascinano in negozio, qui sono tutti molto gentili e non ti tocca nessuno. Diversi turisti ovviamente ma, soprattutto in alcune parti, pare che la zona sia frequentata anche da locali. I Souk dell’oro è impressionante. C’è della roba che boh... Anche una Kardashian a caso penserebbe ‘’Forse ho esagerato’’. Per alcune vetrine di anelli poi servirebbereo gli occhiali da sole.
Ci dirigiamo verso la stazione dell’Abra per attraversare il Creek. Carina la traversata per pochi spiccioli per arrivare a Bur Dubai. Qui ci incamminiamo verso il Dubai Museum. Prezzo bassissimo e interessante anche per le bambine che hanno potuto visualizzare con foto e ricostruzioni la trasformazione di Dubai negli ultimi 200 anni.
Taxi
Arriviamo al Dubai Mall. L’intenzione è quella di una passeggiata che ci porti a vedere il Dubai Dino, la Human Waterfall, le pareti dell’acquario e magari farci una pattinata sull’Ice rink prima di vedere lo spettacolo delle fontane danzanti. Girare per fare acquisti onestamente è impossibile con i tempi del crocierista, cioè, per girare questo centro commerciale fermandosi seriamente in qualche negozio servirebbero due giorni. C’è tutto. Dico tutto.
La pattinata salta perché a quell’ora costa un po’ troppo e potremmo stare solo una mezz’ora anziche tutto il tempo di validità del biglietto, in più, hanno appena liberato la pista per lisciare il ghiaccio, quindi... verso le fontane danzanti.
Arriviamo 15 minuti prima e ci mettiamo accanto al ponte trovando posto su una panchina. Perfetto per le bimbe (e la moglie che ormai è stata superata in altezza) la visuale va benissimo e lo spettacolo merita la visione anche se onestamente a leggere le recensioni, forse mi aspettavo troppo.
Direi che è il caso di rientrare in nave perché la stanchezza si fa sentire e perché è l’ora per lo shuttle gratuito verso la nave.
Si mangia e poi si va a letto perché domani abbiamo il taxi e i biglietti prenotati per l’alba con colazione inclusa al Burj Khalifa, un po’ perché è la soluzione più economica, un po’ perchè alle 10 abbiamo un giro con lo speedboat a Dubai Marina e la nave parte alle 13.30
...
...
NOOOOOOOO 8.09!!!!
L’infallibile moglie ha toppato! Un errore sulla sveglia e ci siamo giocati il Burj Khalifa. Il tassista ci ha pure chiamato millemila volte ma in cabina non c’è segnale... Essendo immaginabile un suo errore non c’era piano di supporto prevedendo altri sistemi di sveglia.
Devastati dalla situazione ce ne andiamo a far colazione ed usciamo per andare a prendere il taxi per Dubai Marina. Daaaaiiiii.... il tassista non è ancora arrivato e ci fa perdere 20 preziosissimi minuti perché (cretino) non trova la nave. Una serie di minchiate a catena che non sto a descrivere fanno sì che arriviamo allo speedboat 2 minuti dopo che è partito.
Il prossimo è fra un’ora e qualche santo ci vuole bene. Ci sono 3 posti liberi, noi avevamo ovviamente i nostri 4 biglietti ma piuttosto che perdere quanto abbiamo già pagato decidiamo che io resto a terra e mi faccio un giro e le donne vanno a fare il giro (Dubai Marina, Atlantis, Burj Al Arab). Riusciranno i nostri eroi poi a tornare in tempo in nave?
Partito lo speedboat io chiedo dove posso andare a fare una passeggiata e quando mi dicono il nome mi ricordo... cavolo la spiaggia! A poca distanza dai grattacieli mi trovo in una bella spiaggia lunghissima e gratutita, mi levo le scarpe, mi arrotolo i pantaloni e mi faccio una passeggiata. Oh, l’acqua è bella, l’abbigliamento, complici i turisti, è quello a cui siamo abituati, perizoma compresi, io quasi quasi... controllo che mutande ho e ci stanno tutte, possono passare per un costume. Qualche minuto per arrivare in una zona in cui siamo in tre e via, in mutande mi butto in acqua (freschina). Un bel bagnetto, mi asciugo al sole e torno a riprendere la famiglia facendo il giro lungo della zona che è davvero carina.
Chiama il taxi... corriiiiiiiiiii.
Arriviamo in nave che siamo gli ultimi. Ultimi. Stavano sbloccando e cominciando a ritirare i ponticelli per l’entrata.
Ciao Dubai.
Ciao Burj Khalifa e soldi buttati del biglietto
Ciao tassista demente che non trova la nave col comignolo giallo al Terminal Crociere dove sono attraccate due navi.

Terzo giorno Muscat.
Pronti riposati e scattanti con sveglie che suonano come non ci fosse un domani andiamo a fare colazione e prendiamo la navetta che ci porta fuori dal porto dove ci sta aspettando l’operatore locale che abbiamo prenotato per un tour di 3 ore a vedere i delfini in mare aperto ed un po’ di snorkeling in una baia.
Fuori dal porto pullula di gente che offre tour, individuiamo il nostro pulmino e siamo accolti da un Freddie Mercury arabo/indiano che, gentilissimo ci porta alla marina da dove parte il tour. Nei 15 minuti di attesa ci offrono anche dei succhi per le bimbe e un espresso non male per noi. Saliamo sulla barca e notiamo che alla fine è quasi come un tour privato, siamo noi 4 e altre 5 persone. Tutto pulito e con succhi, soft drink, dolcetti e frutta a volontà.
Arriviamo in mare aperto e.... mamma mia... siamo noi, altre 3 o 4 barchette come la nostra, le barchette dei pescatori di tonni e DECINE di delfini. Circondati. Non abbiamo mai avuto la sensazione di dare fastidio, semplicemente quella è la zona dove i tonni e i delfini vanno a mangiare ed intere famiglie di delfini, soprattutto di mattina, vanno a fare ‘’la spesa’’. Una meraviglia. Avevamo avuto l’occasione di nuotare con dei delfini in semi libertà ma vederne così tanti a poca distanza dalla barca è un’esperienza altrettanto emozionante. Il tour finisce con il giusto tempo dedicato allo snorkeling in una baia dove eravamo solo noi. Proprio pochi minuti prima di risalire in barca ho avuto l’occasione di vedere una tartaruga e farci una nuotata insieme.
Sulla via del ritorno, l’autista del pulmino ci ha fatto fare un piccolo giro di qualche punto storico della città con qualche racconto interessante su Muscat che rispetto a Dubai, seppur comunque ricca, è rimasta più legata ad una architettura tradizionale.
Voto al tour 10+++ anzi, 12. Oltretutto 115 euro in 4...

Quarto giorno navigazione.
Abbiamo il piacere di girarci un po’ la nave e scoprire che gli spazi sono stati pensati in maniera differente rispetto alle altre su cui siamo stati. Ci è piaciuta. Forse anche perché ci ha dato una ventata di novità che le ultime volte si era un po’ persa.
Per le bimbe onestamente non c’è molto da fare di specifico per loro con l’animazione una ha quasi 11 anni e le attività con Squok le ha passate da un po' e il teen club è popolato più da 15+ che ovviamente hanno interessi e dinamiche fra loro differenti anche rispetto alla mia più grande di 13 anni. Forse sarebbe il caso di studiarla diversamente.


Quinto giorno Doha
Dentro il terminal uno stand con un’offerta geniale. Sim Vodafone con dati e traffico illimitati per un giorno a 4 dollari. Stica.
La consueta navetta gratuita ci porta fuori dal porto proprio nel parcheggio del Museo di arte Islamica da dove nel pomeriggio ci verranno a prendere per la mezza giornata nel deserto che abbiamo prenotato con un operatore locale.
Fra l’altro è proprio da qui che comincia la passeggiata sulla Corniche e dove è vicino l’ingresso al Souk Waqif. Ci avviamo per una passeggiata e troviamo senza fatica quello che stiamo cercando, una di quelle barche tradizionali che ti portano a fare un giro nella baia per vedere un po’ di panorama dalla prospettiva del mare. Il prezzo è ridicolo (5 euro a testa) e non stiamo a contrattare, contrattiamo solo sulla durata che passa da mezz’ora ad un’ora e mezzo. Siamo i primi e bisogna che sulla barca arrivi altra gente, dopo 15 minuti cominciamo a chiamare e convincere gente a salire anche noi e in altri 10 minuti si parte. Un bel giretto rilassante senza troppe pretese e alla fine siamo pronti per farci un giretto nel Souk. Mi è piaciuto più di quello di Dubai. Bello il quartiere con molte case vecchie, il souk è forse più per i locali che per i turisti che comunque sono bene accetti e possono trovare qualche classico souvenir da portare a casa. In mezzo a vestiti, spezie e casalinghi anche vendita di uccellini, tartarughe, criceti, cani, gatti, falchi e cammelli (dromedari in realtà)!!!! Interessanti i negozi dedicati all falconeria, arte millenaria ancora praticata da queste parti.
Torniamo in nave, mangiamo e via fuori pronti per il deserto.
Montiamo su una 4x4 e il tipo che guida ci fa subito capire che è appassionato di latino-americano quindi il trasferimento di circa un’ora è al ritmo dei vari Despacito e simili. Nel percorso abbiamo modo di estirpare due parole su quello che vediamo. Dico estirpare perché da quando siamo arrivati a Dubai, ogni tassista o accompagnatore, con eccezione di Muscat, si è guardato bene di parlare di qualsiasi cosa. Cioè, in Italia il tassista tipo parla anche con i sordi e qui invece parlano meno degli affiliati alla Anonima Sarda.
Il Qatar si sta preparando ai mondiali 2020, e a detta del tassista i lavori stanno rispettando i tempi. Le strade intorno a Doha sono passate da 3 a 5-6 corsie e praticamente fra due anni saranno costruite l’equivalente di un paio di città nuove. Gli stadi da fare sono 8, 3 già finiti. Con aria condizionata.
Arriviamo a destinazione e ci aspetta un giretto in cammello. Carino, divertente soprattutto per le bimbe ma durato poco più di 5 minuti. Un ora come fatto in Tunisia a bordo di un cammello naif e indipendente sarebbe stato troppo ma almeno una 15ina di minuti ci sarebbe piaciuto di più.
Poco male, partiamo per il deserto e qui arriva il bello.
Siamo noi ed un’altra macchina e dopo qualche minuto per allontanarci dalle zone più abitate cominciamo a saltare su e giù per le dune con salite a rotta di collo e derapatone in discesa con la macchina di traverso (nel frattempo... Shakira, Ricky Martin... muevelo muevelo...).
Tutto molto divertente.
Passiamo da alcune zone dove ci sono delle tende, roulottes e degli spazi recintati, sono lotti dove i locali vanno a passare i weekend. Come noi facciamo i barbecue in campagna, loro se ne vanno nel deserto.
Arriviamo in cima ad una duna e come per magia da sotto la sabbia le due guide tirano fuori un paio di snowboard. Dato che la neve è un evento improbabile è ovvio che serviranno per buttarsi a tutta velocità dalla cima della duna surfando sulla sabbia. Seduti. Non siamo pazzi e farlo in piedi non è nemmeno previsto.
Divertente. Di più. Fortissimo.
Da mettere in conto che anche il più bravo tornerà a casa con la sabbia nelle orecchie e in luoghi che non pensavamo di avere per 3 giorni ed oltre.
Ripartiamo (mueve la colita...) per il rally fino ad arrivare al mare interno da cui si vedono le coste dell’Arabia Sudita, è quasi il tramonto e l’accostamento mare-deserto regala momenti di pura pace.
Sulla via del ritorno abbiamo il tempo di fermarci in cima ad una duna ed ammirare il sole che cala all’orizzonte. Abbiamo già nostalgia di questa giornata.

Sesto giorno Abu Dhabi
Usciamo dal porto con lo shuttle gratuito che porta la World Trade Centre. Il servizio non è organizzato benissimo, dice che ci sono shuttle ogni mezz’ora ma in realtà partono un po’ quando gli pare e la cosa ci fa perdere tempo che è prezioso dato che abbiamo prenotato on-line l’ingresso alla moschea bianca nello slot fra le 16 e le 17 in modo da vederla al tramonto. Dal WTC chiediamo ad un taxi di andare sulla corniche per fare una passeggiata e magari un tuffo in mare, lui ci dice che è a 5 minuti a piedi quindi andiamo. In realtà avremmo fatto meglio ad andare in taxi in un punto della spiaggia più vicino all’Emirates Palace (da raggiungere magari poi a piedi) perché il tragitto WTC-spiaggia è assolato e poco panoramico e, più che altro, trovare poi il punto dove prendere un taxi all’uscita della spiaggia non è stato semplice. Fra l’altro, avviso, qui i taxi si pagano cash, niente carta. Mah... Accumuliamo quindi un po’ di ritardo che ci consente di girare l’Emirates Palace con meno flemma di quanto preventivato. Chiunque passi di lì mi raccomando faccia una sosta nei bagni...
Usciamo e ci dirigiamo verso la moschea ringraziando l’elegante personale del Palace che ci ferma il taxi aprendoci la portiera come fossimo ospiti dell’hotel anziché semplici turisti.
Arriviamo alla moschea in orario e la prenotazione on-line ci fa saltare la fila, seppur non lunghissima, che vediamo all’ingresso.
Controlli tipo aeroporto molto rapidi così come è veloce la consegna dei vestiti (puliti e gratuiti) adeguati per moglie e figlie.
La moschea è una meraviglia e dopo un giretto per orientarci troviamo il punto di raccolta da dove ogni ora parte il tour guidato gratuito.
Bellissimo. Per circa un ora la nostra guida, carina, sorridente, gentile e preparatissima ci accompagna in giro per la moschea raccontandoci tutto e rispondendo a tutte le nostre domande. Sorprendente l’ingresso alla moschea abbinato ad un tour così sia completamente gratuito.
Finito in tour giriamo ancora un po’ per la parte esterna e ci godiamo il tramonto che riflette sul marmo bianco prima di tornare in nave.

Sesto giorno Abu Dhabi
Ci svegliamo presto e montiamo in taxi diretti verso Saadiyat Beach. Ci vogliono 20 minuti e quando arriviamo scopriamo che il venerdì è considerato già week-end quindi il prezzo di entrata (già non economico) è maggiorato. La spiaggia è bella, lunghissima con il mare limpido. Purtroppo la mattinata ha il cielo velato e fino alle 10 non è proprio caldissimo e noi dobbiamo andare via alle 11... C’è comunque l’occasione per una sorpresa durante una passeggiata, una coppia di tranquilli delfini se la nuota ad una trentina di metri dalla riva...
Tutto sommato, delfini a parte, per chi, dato che fortunatamente di spiagge ne ho viste molte, avremmo potuto anche evitare. Bella ma la somma del costo del taxi a/r, dell’ingresso e il tempo impiegato per il trasferimento non vale la pena.
Rientriamo in nave il tempo per mangiare e prepararci per l’ultima avventura. Kayak! Ci facciamo portare da un paziente tassista al punto di ritrovo indicatoci dall’operatore locale con cui abbiamo prenotato. Fra lavori in corso e strade a fondo chiuso arriviamo in un posto a metà fra il ritrovo di spie e trafficanti del cartello colombiano, giriamo intorno ad un palazzo con filo spinato in cima ai muri e, per fortuna, vediamo i Kayak e non gli squadroni della morte. Tempo di aspettare qualcuno dei futuri compagni di remata dispersi e siamo in acqua. Il giro dura 2 ore e la guida si limita a portarci in giro fra le mangrovie senza spiegarci molto ma questo lo sapevamo in anticipo. Ci siamo fatti parecchie risate incastrandoci nei vari canali e c’è chi ha anche fatto qualche tuffo da un pontile sulla via del ritorno. Alla fine è stato carino, considerando anche che abbiamo speso 65 euro in 4. Probabilmente nella stagione estiva avremmo visto qualche animale in più, con un po’ di fortuna lì si trovano anche i fenicotteri rosa, anche se ho visto che stanno costruendo un grosso ponte molto vicino ed ho paura che andrà a cambiare un po’ le preferenze della fauna locale.
Per risparmiare qualcosa siamo tornati in nave anziché direttamente in taxi, facendo taxi fino al WTC e poi shuttle gratuito. Lávessimo mai fatto. Inspiegabilmente nonostante l'ora di punta del rientro, è arrivato un pulmino tipo scuolabus e, saliti purtroppo per ultimi (ormai siamo abituati a fare la fila come gli inglesi) siamo stati fatti scendere perché i posti a sedere erano terminati. Scandalosamente il bus successivo, ancora grande come uno scuolabus è arrivato dopo quasi un'ora e stavolta si è sfiorata la rissa generale. Gli shuttle gratuiti sono un privilegio, mi rendo conto ma vanno organizzati bene, altrimenti sono solo fonte di malumori e disagi e servono solo a far vedere quanto la gente è maleducata.

Settimo giorno Dubai
Sveglia presto e subito in aeroporto. Alle 10 si parte

Ce ne torniamo a casa con un sacco di ricordi indelebili e pure due borse mare, un cappellino, un porta cellulare, una borsa porta tablet ed un portachiavi vinti con i vari giochi in nave ed io, che manco ci volevo venire, devo ammettere che l’infallibile moglie (sveglia a parte) aveva ragione. Va a finire che poi, se non altro per vendicare il Burj Khalifa, ci torniamo.

Spero sto romanzo sia utile a qualcuno. Chi volesse altre informazioni riguardo, che so, le escursioni mi può tranquillamente scrivere in privato.
 
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Morgana87

Member
Appena concluso anche io un giro simile, il tuo resoconto è stato davvero davvero divertente!!!Sono contenta che a voi il dune bashing sia piaciuto...io stavo per vomitare anche la cena di Capodanno!
 

telloni

New member
Appena concluso anche io un giro simile, il tuo resoconto è stato davvero davvero divertente!!!Sono contenta che a voi il dune bashing sia piaciuto...io stavo per vomitare anche la cena di Capodanno!

Grazie Morgana.
A me preoccupava più vedere la macchina davanti a noi che faceva quello che avremmo fatto noi di lì a poco ...:D
Vedere la faccia del pilota tranquillo come fosse al semaforo aiutava anche noi a controllare l'adrenalina.
 
Stato
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