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Silversea - e’ italiana la crociera di lusso!

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prof

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La compagnia Silversea
Forse non tutti sanno che una tra le migliori compagnie al mondo nel segmento delle crociere di lusso è italiana. Silversea è infatti di proprietà degli armatori D’Ovidio Lefebvre. Fondata nel 1990, ha varato la prima nave (Silver Cloud) nel 1994 e la seconda (Silver Wind) l’anno dopo. Specializzata sin dall’inizio sul mercato americano e inglese, è però poco conosciuta dalle nostre parti e poco pubblicizzata nelle agenzie. Ma la sua fama era una tentazione da tempo, complici il diario di Raffa28 sul sito (finora l’unico) e l’articolo di Essepi2 sulla home page con l’azzeccata definizione di Silversea come “quarta dimensione” delle crociere.
E quindi per la nostra crociera numero 30, nell’occasione del compleanno della dolce metà, ecco la prenotazione per una crociera di 9 giorni a metà marzo sulla Silver Wind lungo l’itinerario Lisbona, navigazione, Malaga, Cartagena, Valencia, Barcellona, Montecarlo (overnight), Livorno e sbarco a Civitavecchia.
Le navi/Silver Wind
Le navi della Silversea sono sei: alle due del debutto, Silver Cloud e Silver Wind, si sono negli anni aggiunte Shadow (2000) e Whisper (2001), la Prince Albert II (nel 2008, poi ribattezzata Silver Explorer e destinata a crociere “estreme” come quelle in Antartide). A fine 2009 infine è entrata in scena l’ammiraglia Silver Spirit, la più grande della flotta (540 passeggeri). E’ attesa per settembre 2013 una nuova nave, dopo lavori di ristrutturazione, per crociere alle Galapagos.
 

prof

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Per noi la scelta è stata obbligata, visto che nel periodo scelto la Silver Wind era l’unica a portata di mano e cioè in quel momento nel Mediterraneo. Inaugurata nel ’95, la nave è stata sottoposta a un restyling nel 2008 e a ottobre andrà al dry dock. Tonnellaggio a 17,400, può ospitare al massimo 298 passeggeri con 222 uomini di equipaggio. E già la proporzione tra le due cifre la dice lunga quanto all’accuratezza del servizio…
Diciamo subito che, salendo a bordo, non dovete aspettarvi l’effetto “wow” delle mega-navi. Ma, se non cercate batterie di sfavillanti ascensori panoramici o scalinate con gradini Swarowski, già il primo impatto vi colpirà con arredi sobri, moquette e tappezzerie in tono, qualche tocco di neo-classicismo italiano, tanto legno e tanta morbida eleganza da grande yacht, fatta di piccoli e affascinanti particolari.
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prof

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A bordo della Silver Wind, come sulle altre navi della flotta, ci sono solo suite (non esistono le cabine interne). Le più “piccole” sono quelle con l’ampia finestra (Vista suite-22 metri quadri) o con il balcone (Veranda suite, 27 metri quadri incluso il balcone di 4,5 metri quadri). Ci sono poi altre cinque tipologie di suite più grandi fino ad arrivare alla Grand Suite da 122 metri quadri (due camere da letto).
Noi avevamo puntato a una Veranda suite; pochi giorni prima della partenza ecco la prima sorpresa: un upgrade alla Medallion Suite da 45 metri quadri (inclusa la veranda) che si rivelerà comodissima (la nave non era al tutto esaurito, ma con circa 250 passeggeri).
LA SUITE
Le Medallion Suite (4 in tutto) sono state realizzate durante il restyling del 2008 e si trovano al ponte 8 (quello delle piscine). L’alcova della camera da letto si può isolare con un bel tendaggio. Accanto al letto, l’angolo toeletta con luci e specchio, particolarmente apprezzato da mia moglie. La “veranda” di teak (12 metri quadri) ha due ingressi e contiene una chaise longue, un tavolino con due sedie e un altro tavolino ancora. Peccato che il clima di marzo non ci ha consentito di utilizzarla a dovere…

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prof

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All’interno della suite tutti i generi di comforts: due tv a schermo piatto, lettore cd e dvd, radiosveglia con stazione ipod, macchina del caffè con le cialde, ombrello, binocolo, tappi per le orecchie, due mini-torce notturne, scelta tra nove tipi di cuscino…
Una chicca notata da mia moglie: nello scatolino del set da cucito, gli aghi sono già infilati col cotone…! Altra chicca: la carta da lettere bianca è già intestata col vostro nome e il numero della suite…E poi un’enorme cabina armadio, in bagno il marmo e la vasca, i prodotti sono Bulgari o Ferragamo….

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La descrizione della suite va completata con il servizio del maggiordomo dedicato. Il nostro era l’elegantissimo Rodney, un simpatico filippino che parlava benissimo l’inglese e anche un buon italiano. Il suo capolavoro ve lo descriverò più in là, neanche per guastare la sorpresa…
Le pulizie sono compito del normale cabinista, il maggiordomo sarà il vostro punto di riferimento (ha un cercapersone) per qualunque incombenza: dalla più banale (vi si è smagnetizzata la carta? Va lui alla reception) alla prenotazione di escursioni o di cene particolari. Disfa e fa i bagagli (a richiesta), porta lui la colazione in suite (apparecchiando il tavolo con la tovaglia di stoffa) o i canapès del pomeriggio. Il room service (incluso) è 24 ore.
su 24.

All inclusive

L’esclusiva formula “all inclusive” di Silversea comprende le mance e le tasse ma anche gli shuttle a terra che vi porteranno dalla nave al centro città. Nei bar compresi anche alcolici, cocktail, superalcolici e perfino lo champagne.
In suite c’è il frigobar con acqua, soft drinks e birra. A richiesta il maggiordomo vi porterà anche i vostri liquori preferiti (vi lascia la bottiglia). A voler essere pignoli, restano a pagamento alcuni vini o champagne di gran pregio (in suite trovate la lista) o liquori invecchiati (al bar sono in fondo al menù col prezzo in dollari). Se proprio volete, potete quindi ordinare anche un Dom Perignon rosè del 2000 a 425 dollari oppure un vino bianco Vincent Girardin Batard Montrachet Grand Cru da 400 dollari. Sempre in suite, c’è possibilità di ordinare a pagamento caviale Petrossian Beluga Royal a 674 dollari (50 grammi)…
 

prof

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I ristoranti
Particolarmente curata (e non poteva essere altrimenti) è la ristorazione a bordo, grazie anche ad alcune importanti collaborazioni. I menù del ristorante principale e quelli del ristorante speciale Le Champagne sono supervisionati dagli chef e dagli specialisti della celebre catena Relais & Chateaux. A bordo esiste anche il ristorante di cucina italiana “La Terrazza” fondato sulla filosofia dei prodotti genuini di Slow Food. Il ristorante principale (qui è mancata forse la fantasia perché si chiama “The Restaurant”) non ha turni o servizi vari.

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Basta andare negli orari indicati sul programma del giorno (a pranzo o a cena) e ti accompagnano al tavolo che vuoi o con chi vuoi (disponibili molti tavoli per due). La cucina è internazionale sul modello americano (antipasto-piatto unico-dolce) con 3-4 tipi di scelta per ogni tipo di portata e piccole porzioni da nouvelle cuisine. Pesce fresco imbarcato in alcuni porti lungo il tragitto, molti frutti di mare e gamberi, ottima carne.
Presente anche la pasta ma sulla cottura è bene che non vi aspettiate che sia al dente. Ottimi invece i dolci, di gusto italiano (niente creme burrose, stile americano). Insieme con i dolci arriva anche la carta dei formaggi (scelta tra 20-25 diversi tipi).
Se non trovate nulla di vostro gradimento (?), ci sono i piatti “sempre disponibili” tra cui, ogni giorno, la zuppa di aragosta. Beninteso con i pezzi di aragosta che galleggiano… E ovviamente code di aragosta alla cena di gala. Per i vini un sommelier viene a proporvi, a pranzo o a cena, un bianco e un rosso da abbinare ai piatti. Se non siete soddisfatti, potete scegliere altri vini dalla carta (presenti, ad esempio, ottimi vini francesi o californiani ma anche gli italiani sono ben rappresentati).
Le Champagne. Questo è l’unico locale in cui si paga un contributo per la cena (occorre la prenotazione). Abbiamo pagato 30 dollari a testa, scegliendo i vini dalla lista di quelli “complementary” cioè compresi. Se volete invece un vino ancora più di pregio in abbinamento a ogni piatto si sceglie da una lista a parte e si arriva a pagare un bel pacco di dollari. La cucina è di ispirazione francese con un menù curatissimo degno appunto di “Relais & Chateaux”. Indimenticabile l’aragosta termidoro...

La Terrazza. Qui menù e ingredienti sono a cura di Slow Food con olio, aceto, mozzarella e altri “presidi” di provenienza certificata. Menù tutto italiano e di gran gusto (ma è uguale per tutta la crociera). Aperto solo a cena, non si pagano extra ma occorre prenotare (ci pensa il maggiordomo, ovviamente).
Nello stesso elegante locale con vista che ospita “La Terrazza” di sera, a pranzo viene servito il buffet e di mattina la colazione. Come prima cosa dimenticate il buffet delle mega-navi. All’ingresso il cameriere vi accompagna al tavolo. Poi voi andate al buffet e vi servite coi piatti di porcellana. A quel punto un cameriere vi toglie il piatto dalle mani con un gentile “please” e lo porta al vostro tavolo…
Ampia scelta tra antipasti freddi (sushi e salmone da non perdere) e caldi, frutta e dolci. I piatti principali caldi, come la pasta, vanno ordinati e il cuoco ve li prepara seduta stante. Un cameriere lo porterà poi al tavolo. In tutti i ristoranti si può ordinare sempre al tavolo caffè espresso (purtroppo lungo…) o cappuccino.
Il grill. A bordo piscina c’è anche il grill per uno spuntino veloce. A cena nello stesso spazio viene servita carne o pesce sulla pietra lavica incandescente e potete cucinarvi
da soli la vostra pietanza preferita (nonostante il freddo di marzo abbiamo visto alcuni che cenavano tranquillamente così).
Il servizio
Appena saliti a bordo o al bar o nelle varie occasioni del passeggio, vi sentirete chiamati per nome. Abbiamo avuto conferma che il personale “studia” le foto scattate ai clienti e la compagnia premia con mezza giornata di permesso in più coloro che abbinano più nomi ai rispettivi volti. Al di là di quel che si può pensare di questa “gara”, l’effetto è comunque notevole. Tra essere chiamati per nome e essere solo un numero tra 3.500 passeggeri a bordo di una mega-nave ce ne corre…
Su questa scia, va da sé che è quasi ovvio definire eccellente e accuratissimo il servizio a bordo (senza mai essere invadente). Silversea, d’altronde, ha vinto per 8 anni, dal 1996 al 2005 (rimane un record ineguagliato), il premio “World’s best small ship cruise line” della rivista americana Condè Nast Traveler. Ma la lista dei prestigiosi premi è davvero lunga e arriva fino ai nostri giorni.
 

prof

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L’angolo del the.
Nel pomeriggio particolare cura è riservata alla “cerimonia” del the. All’arrivo vi riservano un tavolo, si sceglie tra una quantità di the diversi e vi portano anche una “torre” con spuntini salati, biscotti e dolci. A parte potete servirvi al tavolo di altri dolci ancora (“scones”). La chicca è la clessidra che vi portano al tavolo e vi indica il tempo necessario (non di più e non di meno) per un ottimo the…

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La colazione in suite
Qui le foto parlano da sole. Potete ordinare anche le fragole con la panna o una sterminata sfilza di piatti salati (da buoni italiani noi abbiamo preferito il dolce…)
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prof

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ASSISTENZA PER GLI ITALIANI
A bordo la lingua ufficiale è l’inglese e la moneta il dollaro. Gli annunci, le istruzioni per l’esercitazione, tutte le comunicazioni e gli interventi del direttore di crociera dal palco vengono fatti in questa lingua. Va da sé che occorre
masticare almeno un vocabolario di base per non avere problemi. C’è però da sottolineare che a bordo eravamo in tutto solo quattro gli italiani (noi e una coppia di milanesi) e abbiamo trovato lo stesso menù e programma del giorno in italiano. C’erano delle hostess internazionali che parlavano la nostra lingua, così come il maggiordomo. Il comandante e diversi altri ufficiali erano italianissimi. Una sera il comandante Michele Macarone Palmieri ha invitato noi e l’altra coppia di italiani al suo tavolo a cena come gradito omaggio ai suoi connazionali.
I CONTRO
Difficile trovare qualche “contro”, per quanto detto finora. Ma, di certo, la barriera linguistica può essere un ostacolo. Della pasta scotta e del caffè espresso che lascia a desiderare abbiamo detto. Le altre perplessità riguardano l’animazione a bordo, in pratica nelle mani del solo direttore di crociera. Gli spettacoli erano affidati a un unico gruppo di cantanti, l’accompagnamento musicale a un pianista e a un quartetto (non c’erano guest star che salgono nei porti). Tutto di buon livello ma molto soft. In alcune sere in teatro hanno proiettato un film su maxi-schermo e nella fornita biblioteca della nave c’era anche un assortimento di oltre 600 dvd da guardare nella tv della suite. Se cercate solo calma e tranquillità e un po’ di musica, è quel che fa per voi. D’altronde seduti nei bar potete bere quel che volete o finché vi reggete in piedi, cosa molto amata da americani e inglesi…
Invece se avete voglia di scatenarvi in discoteca o col karaoke o con i giochini degli animatori, è chiaro che rimarrete delusi. Allo stesso modo se portate con voi figli adolescenti. Ma chi sceglie Silversea queste cose probabilmente le ha già ben presenti.
Questa la descrizione della nave e del servizio. Altre notazioni seguiranno durante il racconto. Ma è tempo di parlare anche un po’ delle varie tappe della crociera.
 

prof

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LE ESCURSIONI
Silversea è anche famosa per una particolare attenzione agli itinerari, mai circolari, sempre originali e affascinanti (le navi piccole hanno possibilità di attracco anche in porti di nicchia). Vengono create anche delle escursioni su misura o legate ad importanti avvenimenti a terra (ad esempio i gran premi di Formula Uno o concerti di musica classica o di rockstar). Le offerte coprono i cinque continenti: da settembre per la prima volta previste anche crociere esclusive alle isole Galapagos. Di recente è stato anche annunciato un programma di collaborazione tra la compagnia e la rinomata Royal Geographical Society, permettendo così ai viaggiatori di arricchire la loro conoscenza sulle escursioni in Antartide e Artico, Sud America, Africa, Europa.
Il nostro tour comprendeva in realtà tappe nel Mediterraneo quasi tutte già conosciute e quindi non abbiamo utilizzato escursioni organizzate. In ogni porto
(tranne Cartagena e Montecarlo dove si era con la nave direttamente a pochi passi dalle città) shuttle gratuiti della compagnia che lasciavano in centro (Malaga, Valencia, Barcellona, Livorno). Va da sé che all’uscita c’erano a disposizione le bottigliette d’acqua per le escursioni…
 

prof

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Prima di entrare nel dettaglio e rispondere più tardi a chi ha scritto un'altra osservazione: oltre ad organizzare i normali transfer (aereo/trasporti etc.), Silversea offre anche la possibilità di spedire le valigie qualche giorno prima: un corriere verrà dietro la vostra porta di casa, prenderà in consegna i bagagli (c'è anche un'assicurazione) e voi li troverete direttamente nella vostra suite il giorno dell'imbarco.
Il nostro viaggio inizia con un Palermo-Roma e poi con un Roma-Lisbona della compagna portoghese Tap. Il tempo a Lisbona è davvero tremendo, con un forte vento che ci accompagnerà fino al Mediterraneo
Il centro di Lisbona dalla nave
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L'uscita dal porto
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Imbarco senza code e grandi sorrisi e accoglienze all'ingresso in nave. Prima tappa è Malaga, dove siamo stati un anno e mezzo fa ma che merita sempre un bel giro a piedi. Capoluogo della Costa del Sol, offre notevoli motivi di interesse: fondata oltre duemila anni fa, è uno dei porti più antichi del Mediterraneo e conserva innumerevoli testimonianze storiche e artistiche. La prima tappa è l'antica fortezza del Gibralfaro, costruita nel XIV Secolo da Yusuf I, Califfo di Granada, sul luogo dove i Fenici avevano edificato un faro; poi la bellezza architettonica della Alcazaba, ultimo baluardo della resistenza moresca contro i re cristiani, maggior monumento arabo della città. Da non perdere anche la cattedrale, chiamata la "manquita" (la monca) perché - per mancanza di fondi - non si riuscì a costruire la seconda torre campanaria (quella meridionale).

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prof

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Tornati a bordo c'è da descrivere un'altra chicca: incuriositi dall'annuncio sul programma del giorno (Chronicles) andiamo in teatro dove è in programma una degustazione di aragosta alla termidoro, una ricetta francese. Per curiosità qualche dettaglio: l'aragosta Thermidor è stata realizzata la prima volta nel 1894 in un ristorante de Parigi vicino al teatro Comédie Française, si prepara aprendo per lungo le aragoste e cuocendole sulla grata del forno spennellate d'olio, a parte si preparerà una besciamella a base di burro, farina e latte caldo mentre in un tegame si appronterà un sugo a base di brodo di carne, vino bianco ed erbe aromatiche che condiranno l'aragosta prima di porla in forno per la gratinatura finale. E' in sostanza l'occasione per presentare il ristorante Le Champagne (quello a pagamento) e la catena Relais & Chateaux. Il responsabile di tutti i ristoranti, il brasiliano Raul, prepara sul palco. Poi un gruppo di camerieri serve (con tovaglioli di stoffa, posate e piatti di porcellana) ai tavoli del teatro tutti i presenti (eravamo una cinquantina). Giorni dopo appunto a Le Champagne abbiamo riprovato il piatto, veramente squisito.

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prof

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Carissimi tutti, grazie per gli apprezzamenti. Per i costi (non proibitivi se si considera tutto ciò' che è' compreso) e sull'abbigliamento ha già risposto Raffa che ringrazio ancora per il suo diario. Per l'età media eravamo sui 60 65 anni. Il passeggero medio era americano in camicia a scacchi con perennemente un bicchiere in mano (e grazie con l'all inclusive...).
Niente però' di cui avere soggezione, ambiente molto rilassato, una unica serata di gala in nove giorni da affrontare in giacca e cravatta (non c'era obbligo di smoking). Alle prossime puntate, lavoro permettendo.
 

prof

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Ed eccoci alla giornata del compleanno della dolce metà.
Di mattina, come descritto, la bella passeggiata a Malaga. Al ritorno il fido butler Rodney, avvisato in segreto il giorno prima, ha preparato questa sorpresa che troviamo al rientro in suite.
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Tavolo apparecchiato, bottiglia in fresco, torta al cioccolato, palloncini con gli auguri,
e soprattutto quelle due candeline elettriche che dietro i tovaglioli fanno occhiolino con la loro luce fioca e romantica...
 

prof

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Di sera infine la cena al ristorante Le Champagne che inizia con questo antipasto al caviale,
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prosegue con l'aragosta termidoro che già conoscete
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e si conclude con questo dolce per il quale non spreco parole...

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prof

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Grazie a Cirellina, vedo che hai colto in pieno la situazione e lo spirito delle nostre vacanze.
Aggiungo qualche considerazione sull'argomento escursioni. Ne abbiamo trovate di due tipi: quella riservata a due o pochi crocieristi con auto o mini bus e guida privata, itinerario concordato e prezzi ragguardevoli. E quelle, con prezzi abbordabili, col normale pullman. In alcuni porti, oltre i normali tour, c'erano anche escursioni particolari: ad esempio a Montecarlo si poteva visitare villa Rotschild.
Le escursioni erano in inglese, nei giorni precedenti a bordo un conferenziere di alto livello (tipo docente universitario di storia dell'arte o giù' di li) incontrava i crocieristi interessati con tutte le spiegazioni del caso. Affollate, ovviamente, le conferenze su Roma e Firenze. Per la verità non abbiamo fatto escursioni organizzate perché' conoscevamo già quasi tutti i porti. Eppure anche per chi optava per il fai da te non mancavano le attenzioni: la mattina dello sbarco sale a bordo un rappresentante dell'ufficio turistico locale e da' tutte le indicazioni utili, cartine e dritte su quanto c'è' da vedere. In tutti i porti c'era uno shuttle gratuito per il centro storico, che continuamente assicurava il collegamento con la nave. Tranne quando la nave attraccava a due passi dal centro come a Cartagena e a Montecarlo, dove eravamo nel porticciolo turistico accanto agli yacht dei nababbi. Concludo infine che in tutti i porti la sosta era lunga tipo 8-18 o 8-19. Quindi niente fretta e più tempo per godersi la sosta.
 

prof

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Tornando alle tappe del viaggio, mi dilungo su Cartagena, una località della Murcia in Spagna che è poco frequentata sul forum anche perché le maga-navi preferiscono altri porti più spaziosi.
Come rivela il nome, la cittadina suscitò l'interesse di cartaginesi e romani per la sua posizione e il porto naturale. Cartagena fu anche araba fino alla riconquista portata a termine da Fernando III il Santo che la annesse al regno di Castiglia.
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La Silver Wind attracca in questo bel porto turistico in una giornata di sole. A piedi si arriva alla Muraglia del Mare, la fortificazione costruita per volontà di Carlo III (XVIII sec.), delimita il centro storico.Nei pressi si trova il prototipo del sottomarino inventato da Isaac Peral, di Cartagena egli stesso, e il Museo Nazionale di Archeologia Marittima
 

prof

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Proseguendo verso destra si trova un ascensore esterno che permette di salire verso il Castello della Concepcion che domina la cittadina. Restaurato da pochi anni, ospita un interessante museo con preziosi manoscritti medievali, ed è attrezzato con video che ricostruiscono la millenaria storia della cittadina. All'esterno una sorpresa: incontriamo un bellissimo pavone
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L’ingresso al centro storico è presieduto dal Palazzo Municipale, un gioiello dell’architettura modernista degli inizi del XX secolo. Andando verso il Parco Torres (dietro la Muraglia del Mare) si trova la Cattedrale. Si tratta della chiesa più antica di Cartagena (XIII sec.), i cui resti poggiano sulla gradinata di un preesistente Teatro Romano scoperto nel 1987.
Per conoscere meglio l’architettura modernista di Cartagena bisogna percorrere la via Mayor, che parte dalla piazza del Comune, e i suoi dintorni. Qui si trovano le Case Cervantes e Llagostera, opere dell’architetto di Cartagena Victor Beltrí, con facciate curatissime, lavori in ferro e rilievi in bronzo rappresentanti figure allegoriche. Altri edifici rappresentativi di questa corrente artistica sono il Casinò, il Grand Hotel, la Stazione Ferroviaria e le Case Maestre e Dorda. Monumenti eleganti e borghesi che ci parlano dello sviluppo economico di questa regione stimolato, alla fine del secolo XIX e inizi del XX, dall’attività mineraria e dall’industria.

Il municipio
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Casa Cervantes
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Il Grand Hotel
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E' poi il turno di Valencia. Con lo shuttle gratuito scendiamo a due passi da una "porta" ed entriamo nel centro storico.
Ci accoglie un’atmosfera inconsueta perché è in corso la festa "Las Fallas" (le fiaccole o i roghi) che dura dal primo al 19 marzo (festa di San Giuseppe). Come a Palermo (e in altre città che hanno recepito questo uso spagnoleggiante) la ricorrenza è associata ai falò e al fuoco.
Inoltre nella piazza del comune (Plaza del Ayuntamiento) alle due del pomeriggio c’é ogni giorno la “Mascletá”, specialitá pirotecnica composta da una serie di petardi che esplodono ad un determinato ritmo e dal finale spettacolare. Anche qui un’affinità linguistica con la “masculiata” che è il termine che a Palermo indica il gioco di fuoco (in particolare il gran finale con i botti più forti).
Durante questi giorni di marzo si possono ammirare per le strade decine di “monumenti falleri” nei vari quartieri. Sono dei carri-sculture, alcuni dei quali riescono anche ad arrivare ad un’altezza di oltre 30 metri. Evidenti le somiglianze coi nostri carri di Carnevale (che però sono mobili).
Nei giorni 17 e 18 di marzo uno degli atti piú suggestivi della festa: la tradizionale offerta dei fiori alla Madonna dei Senzatetto (la Virgen de los Desemparados) dove i valenciani si riuniscono per portare i fiori alla Vergine che ha un suo bellissimo monumento fallero davanti alla chiesa dell’Immacolata. In questi giorni tutte le commissioni fallere sfilano in abiti tradizionali accompagnate da bande musicali.
Le festa è anche un concorso: una giuria comunale premierà alla fine il “monumento” più bello. Fortissima quindi la rivalità tra i rioni. L’ultimo giorno di festa, nella notte del 19 di marzo, avviene la “Cremá” dove i monumenti falleri prendono fuoco riducendosi in cenere. É una festa incredibile,che attira gente da tutto il mondo. In tutta la città, ma soprattutto nel centro storico (barrio del Carmen), é una agitazione continua e la Cremá é un atto davvero emozionante e sorprendente. Passeggiando tra le vie godiamo quindi di questa incredibile atmosfera: coinvolti anche i bambini che hanno una propria “fallas” più piccola, ai piedi di quella degli “adulti”.

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prof

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Al di là della festa, il centro storico è gradevolissimo e carico di storia e cultura. Una visita merita la Cattedrale dove, in una cappella all'ingresso sulla destra, è custodito quello che - secondo la tradizione - è il Sacro Graal, il calice utilizzato da Gesù per istituire l'Eucarestia.
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