Dopo un breve relax sulla nave siamo di nuovo pronti per uscire proprio mentre il sole cala dietro le montagne.
Salutiamo la simpatica equipe dell’animazione che si sta preparando per la serata in costume
…e i camerieri in tricolore
Non vi è nulla di più rilassante che una bella passeggiata a piedi di circa due km per raggiungere il centro di Sharm che proprio in queste ore incomincia a vivere. Fino al tramonto infatti la cittadina rimane sonnacchiosa, complice il fatto che i frequentatori sono impegnati nelle attività balneari, e che di giorno le temperature raggiungono livelli elevati, anche se d’inverno quasi mai superano i 27-28 gradi. Ma la città vive principalmente di notte, quando esplode letteralmente di luci, colori, suoni e profumi.
Prima della guerra arabo-israeliana Sharm el Sheikh non esisteva neppure sulla carta geografica, tutto era un’arida distesa desertica. Ora se dovessi ritornare anche il prossimo anno sono certo che stenterei a riconoscerla. Lo sviluppo turistico di tutta l’area sembra inarrestabile, colate di cemento stanno coprendo l’intera costa a macchia d’olio; ci sono perfino i campi da golf dove fino a pochi anni or sono non cresceva un filo d’erba. L’impressione che ne ho avuto, augurandomi che sia solo il frutto della mia fantasia, è che il merito di tutto questo non siano i petrodollari che negli emirati arabi hanno mobilitato i migliori urbanisti, ingegneri e architetti del mondo per creare dal nulla o trasformare le città che conosciamo e che non finiscono di stupire; qui non c’è nulla di tutto questo, qui è diverso, di petrolio non ce n’è neppure una goccia e l’acqua dal cielo non scende manco con la danza della pioggia, eppure i nuovi quartieri nascono come funghi lungo la costa, e dove si è edificato non c’è più un centimetro di spiaggia libera, mentre la parte più interna rischia di diventare un’enorme discarica a cielo aperto. Sarà forse un caso che quasi tutto parla italiano o russo? Sarà così azzardato il sospetto che si sia esportata qui una delle piaghe che tanto affliggono il nostro paese, la speculazione edilizia e che ingenti capitali di dubbia provenienza abbiano preso stabilmente la via del Mar rosso?
Non spetta al povero crocierista di passaggio formulare sentenze, soprattutto considerando la grave situazione economica del paese, ma il dubbio che alla lunga il delicato equilibrio di tutto l’ecosistema ne abbia pesantemente a risentire rimane forte. Della serie finche il giocattolo funziona…
Arriviamo al centro di Sharm che già fervono tutte le attività commerciali, e oltre l’ingresso della cosiddetta città vecchia si apre un vero paradiso terrestre: i negozi straripano di merci di ogni tipo e l’invito ad entrare si fa sempre più pressante. Il turista rappresenta la linfa vitale e tutti si affannano a cibarsene.
I negozi di spezie emanano profumi inebrianti.
Peccato che le foto da qui in poi non siano di buona qualità. Ne chiedo venia.
Qualche narghilè
Qualche collanina
Stoffe multicolori
Pesce freschissimo
Ma il vero fulcro della vita notturna di Sharm è senza dubbio Il quartiere di Naama Bay.
Il bravo Battista ci mette a disposizione le sue auto per compiere la manciata di chilometri necessari a raggiungerla. A fine serata torneremo da lui.
A Naama bay si concentrano i negozi più alla moda, gli alberghi più lussuosi, i locali più rinomati tipo il mitico Hard Rock cafè
Ma che Egitto d’Egitto!!
Il lungo viale principale che termina in un grandioso centro commerciale a più livelli, è occupato da una fila ininterrotta di locali all’aperto dove consumare bevande e soprattutto fumare il narghilè stando seduti su bassi divani, mentre al centro gruppi di ballerini con la tunica si esibiscono in balli scatenati al ritmo di assordanti musiche arabe. Non mancano neppure roteanti dervisci dalle larghe gonne illuminate. Se l’intento è quello di stordire avventori e passanti, bisogna ammettere che funziona.
Usciti a fatica da quella specie di girone dantesco torniamo a Sharm e completiamo la serata in compagnia di Battista e dell’ennesimo thè alla menta.
E’ notte fonda quando rientriamo alla nostra nave. L’ultima serata di crociera si è conclusa nel migliore dei modi e sarà forse la stanchezza o il narghilè ma il nostro mondo fatto di schemi tutti uguali ci appare completamente capovolto. Perfino la luna, beffarda, ci mostra le sue corna all’insù.
Buonanotte