Re: Boston
per chi partirà ad ottobre riporto la giornata che noi abbiamo trascorso a Boston ad ottobre 2009:
"Eccoci giunti! Boston è la culla della libertà e dell’indipendenza americana. Fu fondata nel 1630 dai puritani inglesi arrivati nel New England una decina di anni prima per fuggire dalle persecuzioni religiose e stabilitisi a Plymouth Rock. L’autosufficienza delle nuove colonie e la gestione degli affari indipendente dal controllo dalla madre patria provocò forti reazioni inglesi. Il Re Giorgio III varò numerosi provvedimenti che imposero nuove e gravose tasse dando il via alle prime lotte per l’indipendenza. Famoso è l’atto di ribellione passato alla storia come il “Boston Tea Party” del 1773, quando il carico di tre navi inglesi venne gettato in mare come atto di sfida contro il regime oppressivo . Questo atto animò i coloni e portò alla sollevazione generale aprendo le guerre di indipendenza che portarono poi al riconoscimento della sovranità degli Stati Uniti. I soldati inglesi furono infatti battuti nel 1775 nelle battaglie di Concord, Lexington e nella grande battaglia di Bunker Hill a Boston, grazie all’azione preventiva dell’eroe nazionale Paul Revere che avvisò per tempo i coloni con la sua celebrata e drammatica “cavalcata di mezzanotte”. Successivamente all’indipendenza il New England e le sue città divennero potenze economiche basate sulla pesca, cantieri navali e commercio. Boston fu anche al centro di una grande protesta contro la schiavitù e città natale del primo e sfortunato presidente cattolico J.F.Kennedy! Attualmente le colonne portanti dell’economia sono la finanza, le biotecnologie ed il turismo.
Il taxi ci ha portato al Boston Common, punto di partenza del Freadom Trail: un percorso di circa quattro chilometri in giro per la città, che tocca numerosi luoghi di interesse storico. Partiamo dalla imponente Massachusetts State House sulla collina di Beacon Hill, il nuovo centro del governo statale dopo la Rivoluzione nel 1798, proseguiamo verso la King’s Chapel con il cimitero più antico di Boston, per la Meeting House, piccola chiesa puritana in mattoni rossi sovrastata dai grattacieli, fino alla Old State House, la sede del governo coloniale fino al 1776 dal cui balcone delle Camera di Consiglio fu letta la Dichiarazione di Indipendenza. Passando intorno alla Feneuil Hall, con una buffa banderuola con la cavalletta, arriviamo al Quincy Market sempre affollato a qualsiasi ora del giorno. Nato come mercato ortofrutticolo, di carne e pesce è stato restaurato negli anni ’70 e trasformato in un centro commerciale pieno di ristoranti, bancarelle, fast food con cibo da tutto il mondo, night club con cabaret e molto altro! Dopo questa immersione di folla, odori, colori e stupore, torniamo sui nostri passi (la riga rossa che segnala il percorso serve eccome, altrimenti altro che 6 chilometri!!!). Attraversando il quartiere di North End per la Hannover Street, la via principale del vasto, allegro e colorato quartiere italiano (decisamente poco kitch rispetto a quello di NY, a parte qualche inevitabile caduta di stile), arriviamo alla più vecchia casa di Boston con la struttura di legno, luogo di partenza della famosa “cavalcata di mezzanotte” dell’eroe Paul Revere, quindi alla piazza con la statua equestre dell’eroe ed alla chiesa dove vennero appese le lanterne per avvisare i coloni dell’arrivo degli inglesi. Lasciamo la zona affollata per percorrere il lungo ponte in ferro, lungo il Charles River e giungere nel quartiere di Charlestown, dove strade arberate, villini in legno e mattoni, con le tipiche entrate con le scalinate e giardinetti, caratterizzati da fantastici bowindows, per lo più addobbati per l’imminente Halloween, ci regalano serenità e incontenibile ammirazione! Il percorso si conclude presso il Bunker Hill Monument, l’obelisco di granito sulla collina che domina il porticciolo e dona una vista bellissima!
All’ora di pranzo rientriamo sempre a piedi verso il North end e per caso (merito al Socio “rapito” dalla scritta Lavazza) capitiamo al Cafè Victoria, che la guida cita come il miglior luogo di Boston per un cappuccino, credetemi ha proprio ragione e di cappuccini me ne intendo, vivrei di questi! Soddisfatti anche dai dolcetti e dall’interno del locale, molto bistrò anni ’20, riprendiamo i nostro percorso alla ricerca di un taxi per andare nell’area universitaria di Cambridge, sede del prestigioso ateneo di Harvard e del M.I.T. Massachusetts Institute of Tecnology (dove in qualche angolo remoto c’è anche il modello sperimentale che il Socio ha presentato per la sua tesi di Laurea anni or sono)! Potevamo non vederlo? Non facciamo a tempo a scendere dal taxi che il Socio e Maurizio sono già all’interno a respirare aria “tecnologica”. A me basta aver già “dato” i migliori anni alla “Sapienza” e molto prosaicamente con Ester ce ne andiamo per giardini ad osservare la struttura dall’esterno ed ammirare lo skyline di Boston ravvivato da una delle tante regate tipiche del sabato pomeriggio!! L’aria si è riscaldata ed il sole che inizia a scendere dà una luce bellissima al panorama cittadino visto dall’Harvard Bridge!
Tornando in centro ci rechiamo nella zona di Copley Square, fino alla seconda metà dell’ottocento semplicemente una palude. L’ampia piazza con alberi e fontane è caratterizza dalla bella Trinity Church, in stile romanico e pietra arenaria, costruita su piloni di legno conficcati nel fango e sormontati da piramidi di granito. La chiesa è affiancata dalla modernissima John Hancock Tower del 1975, il più alto edificio del New England. La torre alta 60 piani e con la facciata a specchio riflette l’architettura in stile romanico della chiesa donando un’immagine veramente particolare alla piazza, che si chiude sul lato ovest con la Boston Public Library. Torniamo a piedi verso i bellissimi Public Garden, quindi di nuovo al punto di partenza della mattina. Con un taxi rientriamo in nave. Molti crocieristi non hanno capito o visto l’avviso della durata più lunga della sosta e non perdono occasione (come al solito) per lamentarsi! Il tour che abbiamo percorso mi ha veramente soddisfatto e posso confermare l’opinione di molti nostri amici e conoscenti sulla bellezza e vivibilità di Boston ."