Bello.!!! Una crociera terrestre. Seguo volentieri.
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Puglia andata e ritorno
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Originariamente Scritto da Didi Visualizza MessaggioSeguo volentieri pure io , però o sono diventata matta o Monica ed Oriana hanno già fatto una diretta di questo viaggio che mi ha pure interessato molto.
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Eccomi pronta a continuare il racconto di questo viaggio via terra: eravamo rimasti alla visita della chiesa di Santa Maria Assunta.... Usciti dalla chiesa ci ritroviamo nuovamente sulla piazza dove si apre l'accesso alla fontana ipogea ma dobbiamo aspettare ancora un po' prima di poter addentrarci nel sottosuolo di Orte. La visita guidata che abbiamo prenotato partirà alle 17.00 ed abbiamo ancora un po' di tempo per rinfrescarci con una bibita ghiacciata nel bar della piazza. La giornata di metà settembre è veramente calda ed un po' di refrigerio è quello che ci vuole. Ed ecco che arriva l'ora dell'appuntamento con la nostra guida che incontriamo presso la sede dell'associazione che gestisce le visite guidate ad Orte e che è situata poco distante sulla strada che abbiamo percorso per arrivare alla piazza. La visita può essere fatta solo con la guida ed in tempi di covid i gruppi sono al massimo di 8 persone. Per fortuna abbiamo prenotato prima di partire: alcune persone senza prenotazione non hanno potuto partecipare.
Ma basta chiacchiere: si parteeee!
La visita alla parte sotterranea della città inizia proprio dalla fontana ipogea, scendiamo una breve scalinata e raggiungiamo la fontana che per secoli è stata l'unica fonte di approvvigionamento idrico della città.
Probabilmente scavata in epoca romana attorno al VI-V secolo AC come terminale del condotto principale dell'acquedotto, è stata poi rimaneggiata nel 1600 quando presumibilmente sono state aggiunte anche le due colonnine laterali.
Ai lati della fontana sono presenti due lastroni di tufo su cui sono presenti incavi in cui venivano collocate le brocche mentre si attendeva il proprio turno per attingere l'acqua. L'accesso alla fontana era regolamentato e solo un custode nominato dai priori della città poteva aprirne la porta per consentire la presa dell'acqua.
Attorno alla fontana si apre una grande vasca sulla cui parte posteriore sbocca il cunicolo principale dell'acquedotto: ci apprestiamo a percorrerlo dopo aver superato la vasca attraverso una passerella metallica appositamente predisposta.
Abbiamo anche la "fortuna" di essere gli unici del gruppo ad avere mascherine FFP2 perciò la guida ci sceglie per stare immediatamente dietro a lei durante la visita il che ci ha permesso di fare fotografie senza avere altre persone davanti a noi.
Ancora qualche informazione sull'acquedotto.... Il primo condotto risale al periodo etrusco e l'acqua vi entrava per filtrazione attraverso il tufo; in epoca romana alcuni crolli avvenuti nel condotto resero necessari dei lavori di ripristino e contestualmente il sistema di approvvigionamento idrico fu modificato convogliando attivamente nel condotto principale acque superficiali in modo da assicurare un più regolare apporto di acqua verso la città.
Dal condotto principale si diramano numerosi cunicoli secondari che avevano la duplice funzione di portare l'acqua nelle cisterne disseminate in diversi punti della città e di smaltire l'acqua in eccesso in caso di superamento del livello di guardia dell'acqua nel condotto principale.
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Superata una piccola porta metallica iniziamo ad esplorare il condotto principale.
Il condotto principale della rete, lunga complessivamente 1600 m, dalla fontana ipogea di Piazza della Libertà giunge alla rocca e permette di leggere tutte le tracce di lavorazione e di installazione del cantiere la sua realizzazione. Al suo interno si conservano una successione di pozzi ascensionali per il recupero del materiale cavato e per fornire aria e luce durante le operazioni di scavo e le aperture laterali di sfogo per l'acqua, in caso di superamento dei livelli guardia. I pozzi ascensionali venivano chiusi man mano che si procedeva con i lavori di scavo.
Qui sotto la chiusura di un pozzo ascensionale
Continuiamo lungo il condotto principale ancora per un po' prima di deviare lungo i condotti laterali che conducono in cisterne e pozzi che nel corso degli anni sono stati modificati ed utilizzati come cantine, magazzini, granai e altro ancora.
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Altri scavi ipogei effettuati nei secoli hanno intercettato l'acquedotto ipogeo e risultano ad esso collegati. Uno di questi è il così detto ipogeo del Vascellaro.
L'ambiente, di pianta rettangolare ospita un palmento per la pigiatura dell'uva. L'ambiente pavimentato in pianelle è in comunicazione con una vaschetta posta ad un livello inferiore e scavata interamente nel tufo. Il prodotto della pigiatura, effettuata all'interno dell'ambiente pavimentato, confluiva, con ogni probabilità, all'interno della vasca, avviando così il ciclo produttivo.
Seguendo la guida nel dedalo di cunicoli, scale ed ambienti che inaspettatamente si aprono quà e là continuiamo la nostra visita.
Fino ad arrivare ad un grande ambiente quadrato che in alto si apre verso l'esterno con una grata: si tratta della grande cisterna di piazza Fratini.
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Da una diramazione laterale del cunicolo principale si accede ad un vano che non ha alcuna connessione con la funzionalità idrica di quest'ultimo. Il “pozzo di cocciopesto” è un ambiente di forma pressoché circolare ed è un ambiente che ha avuto una continuità di vita notevole che va almeno dal I secolo A.C. fino ai tempi recenti. Ad un originario pozzo di pianta circolare e con imbocco rettangolare è stato affiancato in età medievale un pozzo che aveva la funzione di magazzino per il grano. La trasformazione del vano in fossa granaria ha alterato la pianta originale del pozzo di epoca romana rivestito in cocciopesto regolarizzandone le pareti e facendo perdere l'originale forma circolare. Il contatto fisico diretto con il cunicolo è stato involontariamente realizzato al momento dello scavo di una cantina che ha intercettato da un lato l'acquedotto e dall'altro il pozzo.
Purtroppo non ho fotografie di questo ambiente troppo buio e stretto per poter avere una visione d'insieme.
Usciti dal pozzo attraverso altre scale e cunicoli ci avviamo verso l'uscita sulla rocca dopo aver attraversato un'ampia galleria utilizzata come rifugio antiaereo nell'ultima guerra.
Usciti all'esterno pensavamo che la visita fosse terminata anche perchè sul sito dell'associazione che gestisce le visite guidate era scritto che il Ninfeo Ipogeo, principale attrazione di Orte, non sarebbe stato visitabile e invece.....
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Eccomi, anche se in ritardo.
Bella escursione, la cosa mi...puglia!...errare è umano, ma per fare veramente casino serve la password di root!
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IO alla Crociera del Decennale c'ero. E tu, dove eri????
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"CROCIERISTI.IT", per fare di una crociera la TUA crociera! ™®©
Se riesci a leggere questo non hai bisogno di occhiali
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Scusate la lunga interruzione ma eccomi pronta a continuare a raccontare le meraviglie che si trovano in giro per l'Italia.
Usciti dai cunicoli dell'antico acquedotto ci dirigiamo verso la contrada di San Sebastiano che prende il nome da una chiesa del 1293 ora trasformata in abitazione privata. La contrada è legata alla storia delle monache di clausura di San Giorgio, un ordine già esistente all'inizio del 1200 e molto potente in quanto tra le monache erano presenti le figlie di personaggi molto importanti e ricchi che portavano in dote al convento grandi somme di denaro e terre. Tra l'altro avevano avuto in concessione dal vescovo la riscossione delle somme che dovevano essere pagate per attraversare il ponte sul Tevere. Così nel 1235 acquistarono la piazza, la chiesa ed altri edifici nella contrada dove si stabilirono e nel 1240 ottennero dal papa Gregorio IX che fosse interdetto agli altri cittadini l'accesso e che nei paraggi non fossero costruite fonti. Costruirono a proprie spese un convento ora non più esistente (al suo posto sorge un anonimo edificio degli anni '60) e rimasero fino al 1518 quando il monastero rimasto privo di monache fu chiuso e papa Leone X . Caddero tutte le restrizioni di accesso e gli edifici furono venduti a privati cittadini. Ma prima di abbandonare il monastero tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500 le monache fecero costruire il cosiddetto Ninfeo Rupestre...
Per accedere occorre passare attraverso una proprietà privata ed è per questo che le visite guidate sono limitate a pochi giorni al mese ed è bene informarsi prima; entriamo in un piccolo giardino con un pozzo al centro: si tratta dell'ultimo appezzamento di un più vasto giardino pensile che ai tempi delle monache si protendeva sulla rupe, poi passando per una piccola porta iniziami di nuovo a scendere nel sottosuolo.
Il Ninfeo Rupestre è scavato nella roccia tufacea su tre livelli e veniva approvvigionato d'acqua direttamente dal condotto principale dell'acquedotto ipogeo.
Scendendo si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo e quello che si vede lascia senza fiato
Man mano che scendiamo si incontrano colonne, vasche e fontane tutte scavate nel tufo e che un tempo creavano continui giochi d'acqua in un ambiente ipogeo ma che si apriva su un vasto giardino pensile che come dicevo non esiste più a causa dell'abbattimento di parte della rupe su cui sorgeva per lasciare posto ad un parcheggio
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Altri scorci di questo posto che ha un qualcosa di magico
Fino ad arrivare all'ultimo livello dove si trova una sorta di avvallamento nel pavimento di almeno un paio di metri di diametro che si ritiene fosse la vasca per l'allevamento delle anguille...
Ritorniamo verso la superficie ripercorrendo il tragitto a ritroso e per riemergere di fianco alla antica chiesa di San Sebastiano vicino alla quale si trova un arco che ci separa da un belvedere che si affaccia sulla valle
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Un particolare dello stemma sull'arco
La piccola chiesa del 1400 sulla collina dall'altra parte della valle di fronte al centro di Orte e dove sono state trovate diverse sepolture di epoca etrusca. Si pensa che tutta la collina sia una necropoli ed alcuni reperti già trovati a partire dal 1800 e nelle ultime campagne di scavo sono conservati nei musei vaticani. Gli scavi sono ormai interrotti da anni per mancanza di fondi
La chiesa di notte viene illuminata
Ed ora alcuni scorci e particolari del centro storico
Piazza del Poggio
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