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Il misterioso mondo degli Etruschi

capricorno

Super Moderatore
Ciao, appena si potrà ti consiglio di abbinare le due zone. Tarquinia ci sono stata parecchio tempo fa ( ma conto di tornarci) è una città che offre parecchio, ti troverai sicuramente bene. Cerveteri non dista molto ed è ben collegata con l'autostrada in poco ci arrivi. La Necropoli della Banditaccia ( quella che di seguito illustrerò) è la più vasta, ma nel territorio ne esistono parecchie, come pure piccoli borghi molto interessanti da vedere. Tutta questa zona è bella e meritevole di una visita. Ora più che mai visto la situazione, questi beni che noi abbiamo sono più che mai importati, sia per un rilancio del settore turistico, sia per una nostra ricchezza personale... sicuramente sarà un bene per l'Italia.
 

Didi

Well-known member
Brava Oriana, bella discussione, mi era sfuggita e non essendo stata ad Orvieto ho ammirato il bellissimo È fantastico .
 

capricorno

Super Moderatore
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La Necropoli etrusca della Banditaccia di Cerveteri, sito Unesco dal 2004, è tra i maggiori esempi di architettura funeraria della cultura etrusca e uno dei più importanti siti archeologici del Mediterraneo.
Questo antico cimitero si estende per centinaia di ettari su un pianoro tufaceo a ovest dell'antica città.


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La storia di Cerveteri si può ricostruire quasi esclusivamente attraverso le testimonianze offerte da questa vasta necropoli che circonda l'abitato, sorta su un pianoro delimitato da due torrenti: il fosso della Mola e il fosso del Maganello. Le sepolture più antiche ( Necropoli del Sorbo, della Cava e della Pozzolana) contengono corredi funerari modesti, pochi casi con qualche oggetto che potrebbero essere testimonianza di un'economia piuttosto povera basata sull'agricoltura​. Ma nel corso del VIII a.C. il controllo della costa, consente agli Etruschi di inserirsi nel circuito degli scambi marittimi registrando da questa data, un rilevante cambiamento. Grazie al possesso dell'area mineraria della Tolfa e al conseguente sviluppo degli scambi marittimi interessati dal commercio dei metalli ne deriva un benessere per tutta la popolazione.

Nelle Necropoli che iniziavano ad estendersi sulle alture della Banditaccia, compare una forma evoluta di tomba di piccole dimensioni semiscavata nel tufo e coperta da una, possiamo definirla cupola protetta e al tempo stesso, segnalata da un tumolo di terra delimitato da un anello di lastre di tufo. Si tratta del più antico tipo di sepolcro monumentale, espressione delle famiglie aristocratiche che utilizzavano la sepoltura per più generazioni, a sottolineare la continuità del legame.


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Nei corredi rinvenuti, sono presenti oggetti di grande valore, molti dei quali importati dalle regioni del Mediterraneo orientale, in particolare dalla Siria. Il documento più significativo della straordinaria ricchezza è fornito dal corredo di una delle pochissime tombe trovate intatte: la tomba di Regolini Galassi della Necropoli del Sorbo. Non ho avuto occasione di vederla ma ciò che conteneva si. Conteneva il più fastoso complesso di oggetti mai rinvenuto in Etruria, splendenti oreficerie, manufatti in bronzo laminato decorati a sbalzo, avori, un carro , un letto funebre il tutto conservato al Museo Gregoriano etrusco nei Musei Vaticani....a questo link trovate le immagini...https://forum.crocieristi.it/showthread.php/31186-Musei-Vaticani-Le-stanze-di-Raffaello-e-l-appartamento-dei-Borgia/page10......al post 137.









.....continua....
 
Ultima modifica:

capricorno

Super Moderatore
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Qualche informazione pratica per la visita del sito.

Si raggiunge facilmente seguendo le indicazioni appena usciti dal casello autostradale di Cerveteri. L'auto a mio avviso è il mezzo migliore che ti dà parecchia autonomia e possibilità di sfruttare meglio il tempo a disposizione. La Necropoli si raggiunge seguendo le indicazioni che troverete appena si entra nel centro della città. Si arriva attraverso un lungo viale alberato...per me, molto suggestivo che invita nella contemplazione del paesaggio ad entrare in sintonia con l'ambiente e tutto ciò che di lì a poco si svelerà.


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Giungiamo di primo mattino in un parcheggio vuoto. Già.... vuoto, ma a chi verrebbe in mente di recarsi qui ? ;) ...sono mete fuori dai normali circuiti turistici con poco appeal se non a chi è veramente appassionato di storia, archeologia e all'emozionante scoperta di antiche civiltà. Questa zona , ma forse mi ripeto, è interessantissima.

Ma continuiamo...
La biglietteria è a pochi passi. Ci verrà consegnata questa mappa....

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Utilissima per potersi districare nel complicato labirinto di vie, stradine, cunicoli, scalinate e declivi improvvisi. Sulla mappa viene indicato un percorso di visita ottimale verso i luoghi più significativi della necropoli, che noi seguiremo all'inizio ma poi.. sarà il desiderio di avventurarsi in questo mondo sconosciuto e misterioso che prenderà il sopravvento su di noi.
Assieme alla mappa, un piccolo " telecomando" è un'audio guida che appena entrati nei tumuli più prestigiosi, farà partire una istallazione posta all'interno del tumulo con una video proiezione ( non in tutti) e la voce narrante di Piero Angela che con il suo modo travolgente, fornirà un supporto molto importante per comprendere meglio ciò che si presenta all'interno delle tombe.
Questo un grande valore aggiunto a questo importantissimo .....e scusate se lo dico, invidiatissimo sito dal mondo intero. L'Italia ha racchiuso nel suo territorio secoli e secoli di storia che nessuno al mondo possiede!

Ora siamo veramente pronti ad intraprendere questo viaggio....


Vista dall'alto questa zona appare simile a tanti paesaggi dell'Alto Lazio, ma sotto questo manto verde ricco di una possente vegetazione che circonda Cerveteri, si nasconde un vero tesoro formato da migliaia di tombe etrusche scavate nel tufo, che si sono conservate per più di duemila anni.

Sotto il terreno ecco che cosa si nasconde.







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Tomba dei capitelli.





Questi ambienti straordinari e allo stesso tempo inquietanti, sono arrivati sino a noi ancora intatti. Qui i corpi dei defunti, venivano posati per il loro viaggio nell'aldilà. Come gli antichi Egizi, anche gli Etruschi scavarono questi ambienti sotterranei riempiendoli di oggetti preziosi.
Questo incredibile lavoro di scavo è stato possibile perché migliaia di anni fa, qui era tutto un ribollire di vulcani. Le eruzioni ricoprivano a più riprese di tufo l'area in cui si trova ora Cerveteri. In certi punti lo strato raggiunse lo spessore di trenta metri.
Gli Etruschi lo scavarono tutto a mano usando picconi e cunei di legno: scavarono per primo un lungo canalone e ai lati, scolpirono delle strutture circolari​ che avrebbero ospitato le tombe. Tutto quello che vediamo non è stato costruito ma scavato.

Nacque così una specie di piccola città scolpita, la città dei morti poco lontana dalla città dei vivi.




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Queste grosse strutture circolari erano i tumuli, visibili da lontano e destinati alle famiglie più importanti.
Attorno ad essi sempre scavati nel tufo, un intreccio di strade e stradine. Ad un certo punto vennero realizzate delle tombe più piccole, più semplici dette tombe a dado. Erano poste ai lati di vere e proprie vie, come fossero delle sorti di villette a schiera.


Queste tombe erano destinate a famiglie meno abbienti e si tratta essenzialmente di costruzioni a pianta quadrangolare di aspetto uniforme formate da una sola camera interna. L'esterno in blocchi di tufo imita l'esterno delle loro case con tetto a piattaforma accessibile per i riti di carattere funerario. Come accennavo al loro interno si accendeva attraverso un corridoio di accesso ad un'unica camera funeraria , scavata in profondità , fornita di banchine laterali priva di ogni decorazione. Questa forma all'interno della necropoli, consente l'inserimento di più unità, venuto a mancare lo spazio per la costruzione di altri enormi tumuli. Lo spazio viene organizzato con criteri di urbanistica analoga a quella delle città dei vivi, con strade dritte e parallele che si intersecano tra di loro....non è rimasto nulla dell'antica Cerveteri città, ma quest'esempio nella Necropoli ci fa comprendere come doveva essere....





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Via dei Monti Cerriti e Via dei Monti della Tolfa

In questa immagine vedete uno scorcio della via e delle tombe le une affianco alle altre.




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Non vi sembra la via di una città?







Continua....
 

capricorno

Super Moderatore
....continuo in solitaria....


La struttura delle tombe più antiche all'interno dei grandi cumuli, hanno una configurazione interna simile alle prime case etrusche, in seguito gli ipogei presenteranno una planimetria più articolata con vestiboli ed ambienti minori, posti ai lati della sala centrale. All'interno dei vani gli elementi quali: pilastri, travi, colonne e capitelli, porte, finestre, daranno la visione della casa ancor più strutturata con l'aggiunta degli arredi, letti, sedie, troni ma non in manufatti reali , bensì scolpiti interamente nel tufo. Alcune tombe recano tracce di decori e con elementi plastici assai notevoli che ci permettono di capire molto ( in mancanza di resti veri) di come vivevano e come doveva essere la loro civiltà e la vita domestica in genere.
L'influenza del mondo orientale si avverte anche nell'architettura funeraria, dove la grande camera bipartita viene sostituita da una struttura più articolata, composta da un vestibolo con celle laterali che immette in un grande atrio rettangolare con banchine lungo le pareti e a volte, uno o due pilastri centrali. Sul fondo di questo ambiente ( atrio) si aprono altri tre ambienti.

Questi sono glia spetti generali di tutte le tipologie di tombe che si possono vedere all'interno del sito : la tomba dei Capitelli già illustrata con le immagini in precedenza, tumulo Maroi, Tomba della Capanna, Tomba della Casetta, Tomba Policroma, Tomba dei Rilievi, Tomba del Pozzo, tomba del Doli....per citarne alcune tra le più significative.

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Tomba della casetta
: appartiene al tipo di cella tripartita con finestrelle tra le porte della parete.


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Tomba della Capanna: è una delle tombe più antiche del VII secolo a. C. e ci ricorda la forma delle abitazioni più semplici che caratterizzavano la città dei vivi. E' posta all'interno di un grande tumulo che ne ospita altre da ambo i lati. Molto suggestivo il suo ingresso....



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il suo interno...semplicissimo...

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...noterete il tetto spiovente e la trave sul soffitto a simulare la trave in legno al culmine dello spiovente del tetto. Al suo interno due spazi per i soli due coniugi cui era destinato il sepolcro.

Col tempo, come vi dicevo, divennero più articolate seguendo il modello più evoluto della città. E' impressionante pensare a quanto lavoro di scavo ed alla perizia sia stata necessaria per costruire questa immensa città dedicata ai defunti.







Col tempo in mancanza di spazio, si cominciò a scavare in profondità scendendo sotto il livello stradale, i cosidetti: Ipogei.

La tomba dei Rilievi.


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La lunga scalinata dà accesso ad una grande tomba ipogea, una delle più famose di tutta l'Etruria. Appartenuta alla famiglia dei Matuna, come attesta il cippo posto all'interno della tomba. La camera con soffitto a doppio spiovente sostenuto da due pilastri centrali e nicchie lungo i lati, presenta una decorazione a rilievo in stucco dipinto sulle pareti. Sulle facce interne dei pilastri sono raffigurati una serie di oggetti di uso domestico che costituiscono una preziosa fonte per la conoscenza della vita quotidiana del tempo. Sul fregio sovrastante le nicchie ci sono elmi, spade, scudi tutti oggetti che esprimono la vocazione guerriera della famiglia. Non mancano oggetti di uso quotidiano, una vera e propria batteria da cucina, con padella, porta coltelli, spiedi, una brocca del cordame. E' uno dei sepolcri più prestigiosi e più grandi per la presenza di ben 47 loculi per i componenti dell'intera famiglia.
Al centro sulla parete frontale alla porta, il loculo principale ( doppio) del capostipite della famiglia, sotto il loculo sono raffigurati personaggi del mondo infernale, Scilla e il cane a tre teste, Cerbero. Curioso anche la rappresentazione di sandali scolpiti in basso ai loculi, come se fossero appena stati posti dagli occupanti, così pure i copricapi appesi alle pareti.
Una vera fortuna che tutti questi oggetti siano stati scolpiti e non posti in essere reali, altrimenti sarebbero sicuramente andati perduti e per noi sarebbe venuta meno la possibilità di conoscenza dei loro usi e costumi.

In questa tomba non si accede, è protetta da una porta ed è possibile vederne il contenuto attraverso il vetro. Ciò è ben comprensibile, i decori e i colori ancora esistenti con la variazione di umidità si sgretolerebbero andandone per sempre perduti.

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...il viaggio ....



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....continua....
 

gimale

Well-known member
Io ci sono. Sempre molto dettagliati e istruttivi i tuoi diari.
Ricordo che in quarta superiore quando si è trattato di scegliere se andare a Cerveteri o a Firenze solo io avevo votato per Cerveteri così la gita di a Firenze.

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capricorno

Super Moderatore
Posso capire le motivazioni della scelta su Firenze che offre una visione generale sull'arte di un importante periodo di rinnovamento in tutti gli ambiti, qual'è stato il Rinascimento. Cerveteri è si interessante, ma rivolta ad un indirizzo ben preciso di studio. La scelta dei docenti e di chi formula le gite d'istruzione deve tener conto di determinati aspetti oltre quelli citati, anche della logistica. Ciò non toglie che volendo fare un percorso ben preciso, la zona tutta offre molte possibilità.

Penso soprattutto a chi da Civitavecchia in scalo di crociera, avendo a disposizione parecchio tempo può inserire questa opzione combinando alcune zone vicine quali Bracciano, o il piccolo borgo medievale di Ceri, posto su un 'altura tufacea....vi assicuro che in uno scalo lungo si riescono a fare tranquillamente.
Di gran lunga più rilassante di un corri corri per raggiungere Roma con tempo sempre sotto controllo limitato a poche ore effettive di visita della città.

Un altro percorso interessante potrebbe essere Allumiere e Tolfa, nel circuito dei Monti della Tolfa a pochi chilometri da Civitavecchia oppure Tarquinia abbinandola a Tuscania. Insomma di certo questo territorio ha tanto da offrire, in un progetto più ampio di visita si può ampliare verso il viterbese e lì le scelte sono amplissime.
 
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