Continuo il racconto.
La mattina dopo la cena con il sindaco e gli assessori, ci troviamo puntuali fuori dall'ostello per incontrarci con la guida naturalistica del comune che avrebbe dovuto accompagnarci alla pinguinera.
L'appuntamento era alle 9 e il pulmino del comune è arrivato puntuale ma della guida nessuna traccia.
Alle 9.45 decidiamo di partire lo stesso anche perché per arrivare alla pinguinera dovevamo camminare per circa 1 ora e attraversare una spiaggia accessibile solo tra le 9 e le 13 quando avrebbe iniziato a salire la marea che la copre completamente. Quel giorno la marea prevista era di 8 metri ma a volte arriva anche a 12 metri.
Bisogna inoltre avere una autorizzazione dell'autorità portuale infatti si deve attraversare il porto di punta Quilla.
Tradotto il nome significa punta chiglia, e deriva dal fatto che sembra che una delle navi che formavano il convoglio del Beagle nella spedizione di Darwin, si sia fermata qui per riparazioni alla chiglia.
Darwin ed il comandante Fitz Roy approfittarono della sosta per esplorare la zona risalendo il fiume Santa Cruz, arrivarono al lago Argentino ma tornarono indietro prima di arrivare al ghiacciaio Perito Moreno.
Ma torniamo alla pinguinera.
Ci avevano indicato la strada ma non sapevamo di preciso dove fosse; quindi siamo andati un po' all'avventura.


La spiaggia




Eccoci in carovana in mezzo alle dune alla ricerca dei pinguini.
E alla fine eccoli qui!








Fanno i nidi in queste buche scavate nella sabbia


E si lasciano avvicinare

Queste sono le loro impronte sulla sabbia

Le dune di sabbia


Di ritorno verso il paese:



Arrivati in paese abbiamo visitato il piccolo museo dove c'era questa vespa ( o lambretta?.... Non me ne capisco). Il proprietario era un abitante di Puerto Santa Cruz che voleva vedere dove la sua moto era stata costruita. L'ha attrezzata per il lungo viaggio e dalla Patagonia è arrivato in Italia con la sua moto!


E la foto della inaugurazione della chiesa ancora senza orologio

C'é stata poi la cerimonia di gemellaggio in comune e finalmente ci siamo spostati alla chiesa per salire in cima al campanile ed andare a vedere l' orologio.
La salita al campanile per me che soffro un po' di vertigini è stata impegnativa, soprattutto l'ultima parte su per una stretta scala a pioli, ma non potevo rinunciare assolutamente.
Ed eccolo!

Era proprio l'orologio di Bergallo di Tovo San Giacomo!!! Partito dal nostro piccolo paese addirittura per la Patagonia!
A breve sarà presentato un documentario il cui protagonista è l'orologio e la sua storia e co-protagonisti noi e il nostro viaggio. Non vedo l'ora di vederlo, con le nostre interviste.
Alla sera eravamo stanchissimi ma felicissimi.
Il giorno dopo saremmo ripartiti per continuare il nostro viaggio in Patagonia ma il nostro scopo era stato raggiunto.
Alla prossima puntata.
Inviato dal mio WAS-LX1 utilizzando Tapatalk
La mattina dopo la cena con il sindaco e gli assessori, ci troviamo puntuali fuori dall'ostello per incontrarci con la guida naturalistica del comune che avrebbe dovuto accompagnarci alla pinguinera.
L'appuntamento era alle 9 e il pulmino del comune è arrivato puntuale ma della guida nessuna traccia.
Alle 9.45 decidiamo di partire lo stesso anche perché per arrivare alla pinguinera dovevamo camminare per circa 1 ora e attraversare una spiaggia accessibile solo tra le 9 e le 13 quando avrebbe iniziato a salire la marea che la copre completamente. Quel giorno la marea prevista era di 8 metri ma a volte arriva anche a 12 metri.
Bisogna inoltre avere una autorizzazione dell'autorità portuale infatti si deve attraversare il porto di punta Quilla.
Tradotto il nome significa punta chiglia, e deriva dal fatto che sembra che una delle navi che formavano il convoglio del Beagle nella spedizione di Darwin, si sia fermata qui per riparazioni alla chiglia.
Darwin ed il comandante Fitz Roy approfittarono della sosta per esplorare la zona risalendo il fiume Santa Cruz, arrivarono al lago Argentino ma tornarono indietro prima di arrivare al ghiacciaio Perito Moreno.
Ma torniamo alla pinguinera.
Ci avevano indicato la strada ma non sapevamo di preciso dove fosse; quindi siamo andati un po' all'avventura.


La spiaggia




Eccoci in carovana in mezzo alle dune alla ricerca dei pinguini.
E alla fine eccoli qui!








Fanno i nidi in queste buche scavate nella sabbia


E si lasciano avvicinare

Queste sono le loro impronte sulla sabbia

Le dune di sabbia


Di ritorno verso il paese:



Arrivati in paese abbiamo visitato il piccolo museo dove c'era questa vespa ( o lambretta?.... Non me ne capisco). Il proprietario era un abitante di Puerto Santa Cruz che voleva vedere dove la sua moto era stata costruita. L'ha attrezzata per il lungo viaggio e dalla Patagonia è arrivato in Italia con la sua moto!


E la foto della inaugurazione della chiesa ancora senza orologio

C'é stata poi la cerimonia di gemellaggio in comune e finalmente ci siamo spostati alla chiesa per salire in cima al campanile ed andare a vedere l' orologio.
La salita al campanile per me che soffro un po' di vertigini è stata impegnativa, soprattutto l'ultima parte su per una stretta scala a pioli, ma non potevo rinunciare assolutamente.
Ed eccolo!

Era proprio l'orologio di Bergallo di Tovo San Giacomo!!! Partito dal nostro piccolo paese addirittura per la Patagonia!
A breve sarà presentato un documentario il cui protagonista è l'orologio e la sua storia e co-protagonisti noi e il nostro viaggio. Non vedo l'ora di vederlo, con le nostre interviste.
Alla sera eravamo stanchissimi ma felicissimi.
Il giorno dopo saremmo ripartiti per continuare il nostro viaggio in Patagonia ma il nostro scopo era stato raggiunto.
Alla prossima puntata.
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