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Il "Dopo" Concordia; gli aspetti assicurativi

pmanlio

Active member
Non ho parole.
Queste sono accuse precise, molto precise.

Vanno provate, mi chiedo: una volta che si provasse il contrario.. chi paga? ;)

Io come Costa citerei gli studi per diffamazione., e gli chiederei una montagna di soldi per danno causato da cattiva pubblicità..

Ed allora cosa succederebbe?

Un saluto
Manlio
 

allocci

New member
Porta la nave a 150 metri da terra con rotta perpendicolare, arriva lungo su un'accostata fatta a 16 nodi...e voleva essere avvisato di cosa?? (che tra l'altro sembra proprio lo avessero fatto) .....

Ma se ne andasse..... lui e le cazzate che sta dicendo sto........
Fa ancora a tempo ad affondare nelle sue responsabilita'...invece la saponata continua..... ''vabbhuo, mica aggio a ammettere che so un idiota''

A breve dirà che è stato una voce divina a passare da quelle parti........Dimostra il personaggio ....quello che mi preocupa, è la Costa,a non essersi accorto di un "fetente" simile,e a promuoverlo pure Comandante........
 

lulap

Member
Ma si continua ancora a parlare di saluti, inchini, passaggi ravvicinati ?????
E' assodato che si fanno. Lo hanno sempre fatto tutte le compagnie e tutti i comandanti.
Non decine, ma sicuramente centinaia di volte. E per centinaia di volte non è mai successo nulla solo grazie alla fortuna, al caso ??? Isomma, tutti noi crocieristi l'abbiamo sempre scampata bella ?? Ma per piacere !!
Se prima della Concordia non era mai successo nulla è perchè, evidentemente, tutto è sempre stato fatto nei limiti della dovuta prudenza ed entro i margini della ragionevole sicurezza.
Qui sono mancate prudenza, ragionevolezza e sicurezza.
Perchè siano mancato forse non lo sapremo mai (un attimo di follia ? un gesto di sfida ? una imperdonabile leggerezza ? la volontà di dimostrare la propria bravura ? un malinteso sentimento di autostima ? la sensazione di essere invincibile, imbattibile ? o chissà cos'altro).
 
F

Felix73

Guest
Vanno provate, mi chiedo: una volta che si provasse il contrario.. chi paga? ;)

Io come Costa citerei gli studi per diffamazione., e gli chiederei una montagna di soldi per danno causato da cattiva pubblicità..

Ed allora cosa succederebbe?

Un saluto
Manlio

Manlio, capisco la rabbia (che poi si citi il libro di Palombo, che di certo non faceva navigazione turistica a 17 nodi ma a 5 o 6, è proprio ridicolo) ma non puoi denunciarli per diffamazione, sono consulenze tecniche di parte allegate agli atti ed alle indagini (mentre puoi farlo con qualche giornale e trasmissione televisiva...)
Vediamo se ci saranno altri indagati ed eventualmente dei rinvii a giudizio.
Dal 3 marzo (mi pare) in poi, si avrà il momento clou della fase preliminare ad un eventuale (sicuro, ma non si sa ancora per chi) processo.

Un saluto
 
Ultima modifica:

pmanlio

Active member
Felix, mi chiedo: può una consulenza asserire che io passavo a 17 nodi se questo (tracciati alla mano) non è vero?

Consulenze di parte le posso capire, le ho viste e le vedo, ma la base erano sempre fatti reali interpretati con una visione parziale..

Qui se è vero (stessa rotta e velocità di Schettino per capirci, ma fatta con un po' più di senno e fortuna) è un bel problema per Costa, ma se non è vero (stessa rotta, ma a due/tre nodi) è una bugia..

Può un consulente mentire? Che rischi corre?

Non ne ho idea..

Oppure è lo studio che, ricevuta la consulenza in cui si vede la rotta seguita dalle navi, ci ha messo su un '17 nodi' di troppo, in questo caso è diffamazione..

Un saluto ;)
Manlio
 
F

Felix73

Guest
Felix, mi chiedo: può una consulenza asserire che io passavo a 17 nodi se questo (tracciati alla mano) non è vero?

Consulenze di parte le posso capire, le ho viste e le vedo, ma la base erano sempre fatti reali interpretati con una visione parziale..

Qui se è vero (stessa rotta e velocità di Schettino per capirci, ma fatta con un po' più di senno e fortuna) è un bel problema per Costa, ma se non è vero (stessa rotta, ma a due/tre nodi) è una bugia..

Può un consulente mentire? Che rischi corre?

Non ne ho idea..

Oppure è lo studio che, ricevuta la consulenza in cui si vede la rotta seguita dalle navi, ci ha messo su un '17 nodi' di troppo, in questo caso è diffamazione..

Un saluto ;)
Manlio

E già Manlio, ci dovrebbe sempre essere l'etica professionale.....e l'intervento dell'ordine di appartenenza , o dovrebbe esserci, anche se solo post giudizio (che non vuol dire processo).
Ma vedrai che se la consulenza è smontabile la smonteranno...certo...poi è vero che intanto se ne parla...e non è una bella cosa....

Un saluto
 

deliziosa64

New member
Gli avvocati vogliono e devono chiamare in causa la Compagnia ad ogni costo in virtù della solvibilità e per dare un maggior rilievo alla causa stessa.
Nessuno di voi ha mai visto il film Erin Brockovich?
All'inizio gli indagati sono i titolari delle ditte che smaltivano i rifiuti accanto alle falde acquifere, ma poi lei è riuscita a chiamare in causa la Pacific Gas e la Electric Company, così che se all'inizio il rimborso ipotizzato era stato di 25.000 dollari per malato, alla fine è riuscita ad ottenerne 1.280.000 per ogni querelante.
L'argomento non è lo stesso ma la dinamica si.
Ale
Alessandra, questa è esattamente la class action che gli studi legali americani stanno tentando contro la Carnival a Miami, richiedendo un risarcimento collettivo che ammonta a milioni di dollari. La caratteristica principale della class action è che non si tiene conto del danno subito, ( al contrario di quello che ho letto precedentemente, non rileva se ad esempio una persona è deceduta, se ha subito danni fisici o altro) ciò che rileva è invece il danno punitivo, ovvero l’entità della colpa. I danni morali risarcibili ad esempio, dipendono dalla gravità della condotta subìta, nel senso che più una persona è vittima di un comportamento gravemente negligente e temerario - al limite dell’irresponsabilità - più è offesa e quindi più ha diritto ad un maggiore risarcimento. La class action non permette neanche di personalizzare i danni e i conseguenti risarcimenti, che saranno uguali per tutti i partecipanti all’azione, quindi nel caso della Concordia, dove le situazioni dei vari passeggeri sono differenti, può essere paradossalmente meno conveniente per chi ha subito i danni più gravi. Il rischio più grosso soprattutto per i passeggeri italiani è quello di vedersi dichiarato il difetto di giurisdizione statunitense che sicuramente sarà contestata anche dalla Carnival.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Era un aspetto già annunciato. Le grandi imprese assicurative, a detta loro, sono sempre più esposte a questi disastri tipo Concordia. Le prime avvisaglie di difficoltà si sono manifestate dopo il tsunami in Giappone che le ha portate in una situazione particolarmente difficile; si è aggiunto il colpo di Concordia e nel mezzo dei due eventi hanno lanciato l'allarme per la futura entrata in servizio delle mega portacontainer da 18.000 teu, che in caso di incidente porterebbero al collasso l'intero sistema. 18.000 teu di merci ultra pregiate, che andassero perdute, sarebbe una tragedia economica di inaudita gravità.
 

La76

New member

...e a me questo discorso manda in bestia!
Fatevi un po' il conto di quanto incassano annualmente per assicurare le navi (senza pagare sinistri) e per quanti anni...poi sì, qui ci "perdono" ma quanto hanno guadagnato prima?!?

Il fatto è che loro vorrebbero solo incassare le polizze e MAI pagare un danno.
Che le compagnie di assicurazione siano in perdita è una bella storiella che gli fa comodo raccontare per giustificare gli aumenti delle polizze...
 
S

sciguetto

Guest
Dunque, ai periti di parte non puoi fare nulla, basta che rendano plausibili le loro testimonianze. Partono da presupposti sbagliati, considerano un fatto e ne dimenticano un altro? Sono di parte e quindi non punibili.

Molte assicurazioni dichiarano perdite fiscali perché molte stabiliscono un importo tot da sborsare per i sinistri, con calcoli complessi, ma quasi sempre al ribasso. Finiscono l'importo di solito verso ottobre ed ecco che a dicembre sono in perdita.....
 

La76

New member
Molte assicurazioni dichiarano perdite fiscali perché molte stabiliscono un importo tot da sborsare per i sinistri, con calcoli complessi, ma quasi sempre al ribasso. Finiscono l'importo di solito verso ottobre ed ecco che a dicembre sono in perdita.....

Esatto!
Se fosse un settore così in perdita non penso che, solo in Italia, ci sarebbero tutte queste compagnie...

http://www.ania.it/COMPAGNIE_E_LINK/Elenco.html
 

Rodolfo

Super Moderatore
Era prevedibile, non questo caso specifico, ma che la "storia" fosse solo all'inizio.
 
Ultima modifica:
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