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Rientro da Silhouette Holy Land

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

ladylyndon

Member
Ciao a tutti, sono appena tornata ed ho appena acceso il PC. Ci sentiamo presto , ma con calma, per raccontarvi qualcosa, se mi riesce, cosa che dubito molto, inserirò qualche foto.
A presto.
 

ladylyndon

Member
Ciao Lady, grazie a Te e Tuo marito della compagnia...spero il rientro sia stato tutto ok..
ssà


Tutto bene grazie, a parte il fatto che non riusciamo a far funzionare il PC; chissà cosa ha combinato mio figlio in nostra assenza, non va più niente, sto scrivendo dal portatile che non è il massimo. Per le foto ci vorrà pazienza, finchè non ripristino il computer di rete.
Domani a lavoro!!!, ma con la testa sempre sul mare.
Un caro saluto a Te e a Patrizia, anche da parte di Roberto. A presto.
 

ladylyndon

Member
Dunque vediamo, non mi sto a dilungare sulla descrizione della nave perchè nel forun ci sono già postate tantissime foto degli interni e tanti commenti sull'arredamento che, personalmente, ho trovato molto bello e di gusto squisito, anche se, in rari casi, il design andava un pò a scapito della comodità; un esempio per tutti, il lavabo della cabina, nel quale era praticamente impossibile lavarsi anche solo le mani senza bagnare fino a terra.....
Procedura di check-in, molto veloce e pratica, in meno di venti minuti eravamo già in cabina e i bagagli sono arrivati quasi subito. Al check-in ci hanno ritirato subito i passaporti per i controlli dell'autorità israeliane, e ce li hanno restituiti due giorni dopo, durante una giornata di navigazione. Io avevo comprato il bollo ma non ce l'ho messo, e nessuno ha detto niente, sia all'imbarco che dopo.
Italiani a bordo n.19 su 2900 passeggeri, bambini a bordo n.9 in totale (la cosa non mi ha meravigliato in quanto avevo visto sul sito durante la prenotazione che i bambini pagano la quota intera, come gli adulti), e non ho visto nessuna area specifica per gli under 16, può darsi che se ce ne fossero stati di più, ne avrebbero approntata qualcuna.
Zero personale italiano alla reception ma, per due ore al giorno, possibilità di parlare con un gentilissimo "concierge" parlante un discreto italiano, a cui potevi fare riferimento per qualsiasi problema.
Nemmeno il Today in italiano, me lo sono fatto recapitare in francese.
Zero canali televisivi in italiano.
Tengo a precisare che comunque questo non mi ha comportato alcun problema, ho scritto queste cose solo per dare una idea dell'ambiente, peraltro molto tranquillo, rilassante e assolutamente piacevolissimo.
Prima fermata Palermo, dove abbiamo trovato la MSC Splendida, che "au contraire" doveva essere piena di ragazzini , almeno stando ad un signore inglese che ho incontrato al porto e che ha detto di non aver mai visto tanti bambini "without any control".
Palermo splendida giornata, come del resto abbiamo trovato per tutta la crociera, giornata intera utilizzata per rivedere questa bella città, me la sono fatta tutta a piedi,dal porto alla "Cuba", mercati compresi. Al rientro, sulla banchina, tutti pronti ad accoglierci con punch alla frutta e asciugamanini ghiacciati.
Continua.........ciao

Continuo il racconto:
Dopo due giorni di navigazione arriviamo finalmente ad Haifa, tempo splendito, io e mio marito usciamo subito alle 7.30 e ci dirigiamo alla stazione dei treni per arrivare alla Agenzia di noleggio della Hertz, dovei avevamo prenotato la macchina; non è stato facile trovarla e nemmeno avere l'auto per problemi con la carta di credito ma, dopo una lunga conversazione con l'assistenza clienti della carta che mi ha esaurito praticamente tutto il credito telefonico, abbiamo avuto l'auto per quattro giorni, e cartine alla mano, ci siamo diretti subito ad Akko, circa una trentina di chilomentri a nord di Haifa. Traffico parecchio incasinato, per arrivare ci è voluto più di un'ora, comunque abbiamo potuto visitare questa piccola ma interessante città, porto di sbarco durante le crociate e fino ai tempi di Napoleone. Purtroppo, stavano preparando un "festival" per la sera ed hanno chiuso in anticipo tutti i siti archeologici e non gli ho potuti visitare come avrei desiderato.

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Nel primo pomeriggio, ci siamo diretti in Galilea e sul lago di Tiberiade dove abbiamo visitato, piuttosto velocemente , i luoghi della vita di Gesù e dei miracoli; paesaggi molto belli e cittadine molto turistiche, nessun problema con posti di blocco o atro, purtroppo, venerdi prefestivo, siti archeologici chiusi prima dell'orario previsto , non abbiamo fatto in tempo a visitare Bet she 'an, che invece mi sarebbe interessato molto. Pazienza, in serata si torna ad Haifa e si vanno a vedere i famosi giardini in versione serale, anche qui, cancelli già chiusi alle 18. Giriamo un pò in giro per Haifa ma, oltre ad una strada piena di ristoranti peraltro alle 18 già pieni di gente, mi è sembrata un pò un mortorio, forse perchè era già iniziato lo Sabbath e la gente si era ritirata.

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Torniamo in nave per la cena e a letto presto per alzarci l'indomani prestino ed essere a Cesarea prima delle 8,30.

Continua.....

é Sabato quindi quando usciamo dalla nave e dal porto è tutto chiuso; prendiamo la macchina , parcheggiata appena fuori dal molo e partenza per Cesarea, che raggiungiamo in una mezz'oretta, visto che per strada non c'è quasi nessuno. Cesarea è davvero bella, ne vale assolutamente la pena. Si entra nel National Park, il biglietto è di 36 Nis per persona (circa 7 euro) e ti danno una piantina per la visita. Purtroppo in Italiano non si trova niente di scritto, ma c'è un video esplicativo (in inglese), fatto piuttosto bene con la storia del sito. Si tratta di un porto romano molto importante che conserva resti del teatro, delle terme, delle scuderie e delle abitazioni, con contaminazioni successive crociate e bizantine; il sito inoltre si trova in una eccezionale posizione panoramica sul mare, che lo rende veramente bello.
Per fortuna siamo arrivati presto perchè verso le 11 era già tutto pieno di famiglie in week.end che affollavano le aree dei ristoranti e pic.nic.; c'è anche un centro per sub. Ripartiamo da Cesarea verso le 11,30 e ci dirigiamo verso il Mar Morto, e , questa volta, lo Sabbath gioca a nostro favore perchè le strade non sono trafficate e possiamo passare intorno a Tel Aviv e Gerusalemme senza alcun problema di traffico, tanto che, verso le 14 eravamo già sulle rive del Mar Morto, dopo un fermata per un panino.Si sente il caldo, via via che scendiamo sotto il livello del mare, circa 33 gradi,ma in macchina si sta bene. Percorriamo piuttosto in fretta la strada che costeggia il Mar Morto per arrivare a Masada in tempo, e verso le 15 arriviamo: lo spettacolo è davvero impressionante, il sito è stupendo, si può arrivare fino al centro visitatori in auto e parcheggiare nel garage. Da li si può andare a piedi su per il sentiero o prendere la funivia; noi siamo andati con la funivia per ragioni di tempo, ma mi n un pò dispiaciuto, sarebbe stato bello salire a piedi; comunque, lo spettacolo una volta arrivati, è veramente mozzafiato. C'è anche un accampanento di tende dove trascorrere la notte per arrivare alla fortezza prima dell'alba in modo da vedere sorgere il sole da sopra, deve essere stupendo, forse, la prossima volta....
A malincuore si scende e ritorniamo in macchina per fermarci a fare un bagno nel Mar Morto.; troviamo un posticino dove è possibile lasciare l'auto e scendiamo......
Il colore dell'acqua al tramonto è incredibile, varia dal rosa al giallo e riflette le alture della Giordania che si affacciamo sull'altra sponda, è bellissimo.....
Il bagno invece non mi pare molto gradevole.:l'acqua ti fa bruciare le piccole ferite sulla pelle, e se ti sdrai galleggi, ma è difficoltoso riprendere la posizione eretta e ...meglio non nuotare, altrimenti ti sembra di capovolgerti, una senzazione stranissima ....e guai a farsi andare qualche schizzo negli occhi.... : ti senti tutto unto e non riesci ad asciugarti con l'asciugamano, una senzazione un pò sgradevole, meglio lavarsi subito dopo.
Ripercorriamo il Mar Morto a ritroso e ci dirigiamo, ormai è buio, a Gerusalemme, dove passeremo la notte; per fortuna troviamo subito l'hotel prenotato e ci sistemiamo per la notte, dopo una lauta cena "arabian style" presso il ristorante dell'hotel, (facevano delle pizze eccezionali nel forno a legna, il ristorante era pieno di ragazzi)........segue
 
Ultima modifica:

annasazi

New member
OOOOHHHH si,si, seguita che mi piace :p. Sono contenta che tu abbia potuto girare in libertà' e tranquillità'. E sono contenta che ti sia piaciuta Masada e...che pure tu abbia avuto "difficoltà' " nel Mar Morto ehehehe ;) che comunque e' un esperienza da fare !!! :shock:

Vai avanti..che sono curiosa, mi sembra di riessere lì :cool:

See you
AnnA
 

ladylyndon

Member
Allora continuo ........ aveno paura di annoiarvi mortalmente con le mie descrizioni...[smilie=impiccato[1:

Dunque, la mattina sveglia prestino e, visto che l'hotel è a due passi due da Herod's Gate, dopo un'ottima colazione alle 7.45 siamo già dentro le mura; siamo stati contentissimi di essere andati presto perchè praticamente abbiamo incrociato soltanto ragazzi, ragazzini e bambini anche piccolissimi, tutti in divisa da collegio che andavano a scuola, invadendo allegramente i vicoli della città vecchia, ma molto compostamente, silenziosi e tranquilli. Ci siamo ritrovati nella Via Dolorosa, ancora con i negozi chiusi e senza nessun turista, soltanto dei pellegrini che portavano delle croci di legno sulle spalle e che si fermavano in preghiera ad ogni stazione della Via Crucis, quindi abbiamo visitato in tranquillità e raccoglimento la maggior parte delle varie chiese, cappelle e conventi che vi si trovano. Molto bella ma un pò nascosta dentro un cortile protetto da un cancello di legno , nc'è la chiesa bizantina di San Giovanni, dove è nato l'ordine degli Ospitalieri, i Cavalieri di San Giovanni, con la sua bellissima cupola argentata; l'interno è piuttosto piccolo ma molto ben decorato e quasi ridondante, nel più classico stile Ortodosso.
Di vicolo in vicolo, arriviamo alla piazza del Santo Sepolcro, ed entriamo subito, approfittando del fatto che i turisti ancora non sono arrivati e ci sono pochissime persone, più che altro religiosi in preghiera.Abbiamo potuto visitare tutto con i nostri tempi e senza disturbo alcuno, ed abbiamo anche potuto assistere ad una celebrazione in rito Copto che si teneva in una cappella interna.
Quando il luogo ha iniziato ad affollarsi siamo usciti e abbiamo continuato a camminare per i vicoli, ritrovandoci in una piazza molto bella e gremitissima di gente in festa, con tanto di musica e palco per le esibizioni e banchetti di zucchero filato e dolci: si festeggiavano "Le Capanne", una festa ebraica molto importante che dura vari giorni; io sono cattolica e non conosco le feste ebraiche, ma è stato molto bello assistervi, erano tutti vestiti con i costumi tradizionali ortodossi, grandi e piccini, e si suonava musica tradizionale, e NON era per turisti!!!!.
Andando avanti siamo arrivati al Muro del Pianto, anche qui si respirava un'aria festosa ,le persone in preghiera portavano tutte in mano una specie di palma intrecciata che ha me ha fatto venire in mente la Domenica delle Palme.
A questo punto era circa mezzogiorno e visto che eravamo riusciti a vedere tante cose, abbiamo pensato di andare a Bethlemme nel pomeriggio.

Se non vi siete ancora impiccati per la noia posso continuare..............altrimenti ......smettete pure di leggere, scrivo lo stesso:p
:D:D

Siamo tornati all'hotel per chiedere informazioni su dove cercare un taxi per Bethlemme, visto che con l'auto non si poteva andare nei Territori Palestinesi;ci hanno sconsigliato il taxi perchè avremmo speso circa 200 euro , e ci hanno detto di prendere il bus 21 che ci avrebbe portato con 7 NIs e che non sarebbe stato fermato al posto di blocco, invece il 25 si :confused:(vai a capire perchè).

Naturalmente, ci hanno invitato a nozze e ci siamo subito incamminati verso la vicina stazione di autobus per prendere il Bus 21 che non viene controllato,e dopo un quarto d'ora eravamo già sull'autobus, insieme ai ragazzi che tornavano a casa dalla scuola e alle donne che erano state in città a
fare la spesa.
Ora mi fermo perchè penso ne abbiate abbastanza e perchè il racconto di quello che abbiamo fatto a Bethlemme mi richiede del tempo, è stata una cosa totalmente imprevista e che ci ha turbato molto, per cui.....a domani.
 

annasazi

New member
Se,se...tu lo fai apposta ;) ...questa e' strategia :p ci tieni sul filo :D. Siccome domani parto e torno l'8 nov, mi sa che porterò' con me il portatile, non posso aspettare devo sapere come finisce :shock:
Brava [smilie=saltare_03[:

See you
AnnA
 

ladylyndon

Member
Se,se...tu lo fai apposta ;) ...questa e' strategia :p ci tieni sul filo :D. Siccome domani parto e torno l'8 nov, mi sa che porterò' con me il portatile, non posso aspettare devo sapere come finisce :shock:
Brava [smilie=saltare_03[:

See you
AnnA[/QUOTE]


Non lo faccio apposta, giuro, è che bisogna che mi ci metta almeno con un pò di calma, adesso per esempio non posso, quando torno a casa scriverò un pochino.
Dove te ne vai di bello?
CIao
 

ladylyndon

Member
Rieccomi.....vi avevo lasciato sul 21 per Betlemme;durante il percorso è filato tutto liscio ed effettivamente non abbiamo incontrato nessun posto di blocco , soltanto, ad un certo punto, il bus si è fermato in uno spiazzo dove c'erano numerosi taxi ad attendere, e sono scese diverse persone che sono salite nei taxi che avevano l'aria di essere li per attendere proprio loro.Premetto che noi avevamo un'idea di Bethlemme piuttosto fantasiosa, volevamo visitare la Basilica della Natività e chissà perchè pensavamo di andare in un piccolo centro, gravitante intorno alla Basilica, quindi quando il bus è arrivato al capolinea e il conducente ci ha detto che per la Basilica bisognava prendessre taxi, siamo rimasti sorpresi, non avevamo realizzato di essere un una città da circa 400.000 abitanti. Comunque, mentre cercavamo di capire se fosse possibile arrivarci a piedi, un tassista si è piuttosto insistentemente di accompagnarci alla Basilica per la modica cifra di 20 nis, circa 5 euro; ci siamo lasciati convincere, anche se titubanti,ma quando abbiamo visto che si trattava di un taxi regolare, con licenza, e non di uno improvvisato, ci siamo tranquillizzati.
Non so che strada abbia preso per arrivare alla Basilica, ma, durante il percorso , ci ha convinto a passare prima da altri due siti, tanto c'era tutto il tempo, e così ci ha portato prima al Campo dei Pastori, una collineta dove si trova una chiesina dei Padri Francescani, ma , francamente non è che ci abbia interessato più di tanto, niente di che, se non per il significato del luogo. Dopo invece ci ha portato all'Herodion, e questo, vaeramente, è stato molto bello:si tratta di una fortezza, fatta erigere da Erode il Grande nel deserto di Giuda per farne il suo palazzo e la sua tomba, su una collina di terra riportata per cui ha assunto una forma perfettamente conica.

http://www.archart.it/asia/Israele/Herodion/foto-herodion18.html http://www.archart.it/asia/Israele/Herodion/foto-herodion09.html

Si arriva a con l'auto sino all'entrata del centro visitatori, e si accede a piedi per una strada in salita intorno al "cono" della fortezza", e , una volta arrivati sulla sommità si possono ammirare i resti del palazzo di Erode ed una vista spettacolare sul deserto di Giuda, sulle colline che circondano Bethlemme e sul Mar Morto, che sembra così vicino!
Rimaniamo sul sito per circa tre quarti d'ora e, riprendiamo il taxi che ci attendeva, pronti per la Basilica della Natività.
Siccome , secondo Nasser , il taxista, avevamo molto tempo prima della chiusura della Basilica e dell'ultimo bus per il ritorno, ci ha proposto di arrivare fino ad Hebron, per vedere una moschea dove sembra siano sepolti Abramo, Isacco, Giacobbe con le rispettive mogli; la cosa ci spaventa un pò, ma la curiosità è tanta, sulla mia fida guida del Tourign il luogo è segnato con ben due stelle e allora..".portaci a Hebron" Nasser, ma, mi raccomando, non ci far perdere il bus per il ritorno!!!
Dopo una mezz'oretta di strada, arriviamo nel cuore dei Territori Palestinesi, ad Hebron, nome che non ci ha mai evocato niente di buono, non senza un pò di tensione, specialmente quando arriviamo in città, il cui aspetto non era quello delle città israeliane ma molto più disastrata, strade senza marciapiedi, edifici diroccati , non si capisce bene se sono stati distrutti o non sono stati completati, quasi nessuno per le strade e solo qualche bottega di artigiano aperta.
Scendiamo dal taxi, salutati da qualche famiglia più sorpresa di noi di vederci,e, seguiamo Nasser che ci rassicura continuamente. Per arrivare alla Moschea, dobbiamo passare dal suk, o, almeno da quello che resta: la desolazione più completa, avevo sempre visto i suk pieni di colori e di vita, non ero preparata a vicoli bui , con i negozi praticamente tutti chiusi, sbarrati da tempo. Entriamo in una botteghina aperta, dove un signore con una lunga barba ci fa entrare e ci mostra vassoi di rame, stoffe, cuscini ricamati a mano, sciarpine ecct, tutto con una patina di "dismesso", cose che avevano l'aria di essere li da anni, e non ci possiamo esimere dall'acquistare qualcosa.
Entriamo nella moschea per un cancello di legno in un vicolo, con tanto di sbarramento di militari: ci fanno passare,ed entriamo per una visita veloce, ci sentiamo parecchio in soggezione e non quasi non vediamo l'ora di uscire.
A questo punto il nostro Nasser ci dice di seguirlo, e noi andiamo, entriamo in una povera casa e saliamo sino al tetto/terrazza. Il " padrone di casa", un giovane sulla trentina , forse meno, amico di Nasser, ci fa vedere dove abita, con la sua famiglia e i suoi figli, che giocano sul tetto: ci mostra la vista dai tetti di Hebron, la vista una città ormai "fantasma", senza attività,senza negozi, senza turisti,. Quando poi ci fa notare il militare con il mitra imbracciato su una torretta proprio sopra di noi, e le altre terrazze più alte con altrettanti soldati armati di tutto punto che sorvegliavano, la sensazione di trovarsi "in guerra" ha sopraffatto qualsiasi altra nostra emozione, tanto che io non riuscivo neanche più a seguire quello che il giovane si sforzava di dirci e farci capire in un inglese peraltro molto buono.
Si stava facento tardi e, se volevamo riuscire a vedere la Basilica della Natività, bisognava sbrigarci. Risaliamo sul taxi, in uno stato d'animo molto diverso da quello con cui eravamo partiti.
Prima di uscire dalla città, incrociamo un posto di blocco improvvisato al momento: tre o quattro militari armati, scesi da una camionetta, stendono per strada, su entrambe le carreggiate , una striscia metallica chiodata: tutte le auto , in entrambi i sensi si devono fermare.
Un'auto alla volta, vengono fatti scendere i passeggeri, documenti in mano e mani in alto, mitra puntato, vengono perquisiti accuratamente.
Nasser ci raccomanda di stare tranquilli e di non fare assolutamente foto.
Non ci sentiamo impauriti, sappiamo che i turisti vengono lasciati stare, ma si percepisce la forte tensione nei volti dei "controllati" e dei soldati, anche loro in una posizione non proprio tranquilla, visto che i colleghi gli coprivano le spalle; in più, dei bambini su delle biciclette scassate, giocavano a "chi passa il posto di blocco senza essere visto", ed ho avuto veramente paura per loro.
Ormai abbiamo perso un bel po' di tempo e, nonostante la corsa in macchina, arriviamo alla basilica troppo tardi: Nasser è molto dispiaciuto e ci offre di rimanere a cena e per la notte a casa sua, per portarci la mattina dopo, gratis; ci vuole convincere a tutti i costi, e convincerlo che per noi è impossibile, che dobbiamo tornare a Gerusalemme per la notte e ripartire il giorno dopo è davvero difficile, senza rischiare di offenderlo.
Comunque, dopo averci offerto un ottima caffè al cardamomo ed averci dato numero di telefono e mail, ci riaccompagna alla fermata in tempo per l'ultimo bus, sempre il 21, per Gerusalemme.
Al ritorno, il traffico è più intenso e ci vuole un pò più di tempo per tornare; inoltre, questa volta, incappiamo in un altro posto di blocco, anche se siamo sul 21:
uno alla volta tutti i passeggeri, turisti giapponesi compresi, vengono fatti scendere , tranne qualche bambino e noi due, e non capiamo perchè. L'autista ci dice di rimanere sul bus,che per noi non ci sono problemi, non ho ancora capito perchè. Anche qui perdiamo un bel pò di tempo; dopo un soldato sale sul bus , controlla anche i documenti dei bambini e ci chiede il passaporto e il visto. Tutto bene, uno alla volta gli altri passeggeri rientrano sul bus che può continuare il suo percorso.
Arriviamo a Gerusalemme intorno alle 20, in tempo per un succo di melagrana e dei dolcetti acquistati ad una festa all'aperto dentro le mura, vicino a Mamilla.
Torniamo all'hotel, siamo stanchi, domattina Spianata del Tempio , bisogna alzarci presto.
 
Ultima modifica:

prof

Staff Member
Ciao Ladylyndon
grazie per il bellissimo racconto della visita a Betlemme (e dintorni): abbiamo potuto toccare con mano la drammatica situazione che si vive in quelle zone, dove radici culturali e religiose dell'umanità si intrecciano con tensioni e violenze quotidiane, dall'una e dall'altra parte
Un caro saluto
 

ladylyndon

Member
Grazie a te Prof. per aver letto con pazienza queste righe. Continuo imperterrita.

Ultimo giorno a Gerusalemme, vogliamo visitare la Spianata del Tempio con il "Dom Rock", la Moschea della Roccia, con la famosa cupola dorata. Bisogna andare presto perchè è aperto soltanto fino alle 10.30. Entriamo nella città vecchia, ma dobbiamo fare tutto il giro delle mura perchè l'accesso ai turisti è consentito soltanto dalla Porta dei Magrebini, ed infatti abbiamo trovato una fila interminabile di turisti che si apprestavano a passare gli stretti controlli per l'accesso alla Spianata, donne da una parte, uomini dall'altra, una volta passati al metal detector e al controllo passaporti, ci fanno passare da un ponteggio coperto di legno, chiuso, che passava praticamente sopra al Muro del pianto, infatti tutti si fermavano a fotografare il Muro dagli spiragli tra le travi di legno.
Una volta entrati, lo spettacolo è bellissimo. La Moschea appare in tutta la sua bellezza, al centro di una spianata panoramica sulla quale si affacciano altri edifici in stile arabo, molto belli e suggestivi. Peccato che non facciano entrare i turisti all'interno, l'accesso è consentito ai soli mussulmani; ho trovato questa cosa strana, infatti sono entrata senza problemi in moschee storiche e note per essere integraliste, con tanto di università coranica, ma forse, a Gerusalemme hanno la necessità di evitare l'invasione dei turisti almeno nella piccola parte della città dedicata al loro culto. Però mi pare strano lo stesso, dentro la Basilica del Santo Sepolcro non mi pare che possano entrare solo i cristiani.
Comunque è stato molto bello lo stesso, è certamente valsa la pena di fare tutta l'ìinterminabile fila.
E' passato il mezzogiorno e dobbiamo deciderci a tornare all'hotel per riprendere l'auto e iniziare a dirigerci verso Ashod, dove ci attende la bellissima SIlhouette.
Ripresa l'auto, decidiamo di andare sul Monte degli Ulivi e sul Monte Scopus a godere del bellissimo panorama ancora una volta; il traffico è parecchio caotico e non è facile arrivarci, praticamente a caso, le indicazioni erano piuttosto rare, ma ce la facciamo e facciamo una passeggiata panoramica con vista fin sul Mar Morto.
Ora bisogna proprio andare via e riprendere la superstrada per Ashdod. Ci mettiamo un bel pò ad uscire dalla città, ma una volta fuori, abbiamo viaggiato bele, tranquilli e senza problemi per trovare la strada. In serata, arriviamo nel porto di Ashdod, il più grande di Israele..., non pensavamo che fosse così grande ed abbiamo avuto un pò di difficoltà a trovare l'agenzia della Hertz per riconsegnare l'auto, ma abbiamo risolto piuttosto velocemente, e un impiegato dell'agenzia di noleggio ci ha accompagnati fino alla nave, che era piuttosto lontana.
Il tempo di indossare qualcosa di più fresco ed eravamo già al tavolo per la cena, con Albert One e consorte a scambiarci le nostre esperienze davanti ad ottimi piatti e dolci vari.
L' indomani navigazione in pieno relax, ne abbiamo bisogno, il tempo è sempre splendido e lo sarà fino alla fine della crociera, per fortuna.
 
Stato
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