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Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
I

Italian Cruiser

Guest
Ciao ! :wink:

Come mia personale "sorpresa" della Vigilia di Natale, ecco il mio diario di viaggio relativo alla crociera su Explorer of the Seas da Cape Liberty del 2 dicembre 2007. 12 meravigliosi giorni nei Caraibi del Sud. 8)

-Diario di Viaggio: Explorer of the Seas.

Autore: Italian Cruiser.
Crociere effettuate (esclusa questa): 28.
Compagnia di navigazione: Royal Caribbean International.
Nave: Explorer of the Seas.
Varo: 2000.
Bandiera: Bahamas.
Crociera: Caraibi del Sud.
Occupazione nave: Quasi piena.
Data Partenza: 2/12/2007.
Data Ritorno: 14/12/2007.
Giorni crociera: 12
Porto di Imbarco/Sbarco: Cape Liberty Cruise Port (New Jersey, USA).
Voto Ristorazione: 9,5.
Voto Bar: 9.
Voto Gastronomia: 9,5.
Voto Hotel a Newark (prenotazione individuale): 7.
Voto Animazione: 8,5 (team di animazione).
Voto Intrattenimento: 10 (spettacoli sul ghiaccio); 9,5 (spettacoli in teatro stile Broadway/Las Vegas); non classificato, e non fatemi dire altro (Blue Comedy & affini).
Voto Escursioni: 8,5.
Voto Organizzazione Nave: 10.
Voto Programma di Fedeltà: 10.
Voto Nave: 10.
Voto Itinerario: 9,5.

29 Novembre: La vacanza di famiglia 2007 è iniziata con la partenza da casa in macchina per Orte. Vacanza di famiglia ridotta di 1/3, visto che mio padre ha poi deciso di non partecipare. Evidentemente il fascino della “Grande Mela” d’inverno (non ha mai visitato New York), più il caldo sole dei Caraibi del Sud (come tutti in famiglia li conosce piuttosto bene) non sono stati sufficienti per farlo partire. Pazienza, cose che succedono. Dalla stazione ferroviaria di Orte io e mia madre abbiamo preso il treno per Fiumicino Aeroporto. Personalmente ho trovato questo treno con carrozze a due piani decisamente più confortevole e spazioso rispetto al “Leonardo Express”, che collega Roma Termini a Fiumicino Aeroporto. Le 2 ore e rotti necessarie per raggiungere Fiumicino da Orte, viste le numerose fermate intermedie, sono all’incirca pari al tempo impiegato da un treno diretto da Orvieto a Roma Termini, più dal “Leonardo Express”, considerando anche i tempi di attesa tra i due treni. Inoltre, utilizzando un solo treno al posto di due, mi sono risparmiato il trasporto di numerosi bagagli da un capo all’altro della Stazione Termini ! Arrivati a destinazione in perfetto orario, abbiamo raggiunto in poco tempo, grazie ai comodi passaggi coperti, l’Hotel Hilton Rome Airport, dove abbiamo trascorso la notte. Unico inconveniente di questi passaggi è la temperatura interna: torrida d’estate, decisamente fredda d’inverno. Comunque spingere un carrello sul quale sono stati posizionati numerosi bagagli, mi ha permesso di riscaldarmi in fretta, oltre a costituire un ottimo esercizio fisico. Per il pernottamento all’Hilton Rome Airport ho approfittato di una tariffa prepagata per il Piano Executive; le stanze, situate al quinto piano dell’hotel, godono di tutta una serie di servizi privilegiati: check in e check out dedicati, accappatoi a disposizione, acqua minerale gratuita, set di prodotti da bagno esclusivi formato “gigante”. Ma il vero bonus è rappresentato dall’accesso riservato alla Sala Executive, aperta dalle 6:30 alle 23:00, con a disposizione caramelle, bevande alcoliche ed analcoliche, bevande calde, snacks, piatti caldi e freddi, dolci, il tutto compreso nella tariffa pagata. Trattandosi della prima esperienza al Piano Executive ho preferito usufruire del check in tradizionale, tanto come socio Hilton Hhonors posso comunque usufruire di un banco dedicato. L’addetto alla reception, un simpatico ragazzo, mi ha accolto con un caloroso “Bentornato”. Evidentemente si ricordava di me. Del resto si può dire che sia “di casa” in quell’hotel. Il mio status di socio Silver Vip è in buona parte dovuto ai numerosi pernottamenti effettuativi nel corso del 2007; check in veloce ed efficiente come sempre. Una volta sistemati i bagagli in stanza, contrariamente alle mie abitudini, ho deciso di non usufruire delle attrezzature sportive dell’hotel, piscina coperta inclusa, che tanto per l’attività fisica le occasioni non sarebbero mancate in crociera, ma piuttosto di assaggiare le specialità servite per il the pomeridiano nella Sala Executive. Scelta eccellente ! Ho apprezzato in particolare i deliziosi club sandwiches, accompagnati da sfiziosissimi dolci di stile napoletano originalmente reinterpretato. Le ore successive sono trascorse nel relax più totale, tra lettura e televisione. Arrivata l’ora di cena abbiamo nuovamente usufruito dei piatti caldi e freddi offerti nella Sala Executive. Buonissimi gli gnocchetti con sarde, le olive all’ascolana, ed i tranci di pizza margherita.

30 Novembre: Dopo una notte di sonno rigenerante, poco dopo le 6:30, ci siamo recati nella Sala Executive per la colazione. Colazione “continentale” a buffet, con diverse specialità salate e dolci. Ho apprezzato in particolare il salmone a fette ed i cornetti alla crema. Abbiamo poi usufruito del check out dedicato al piano. Tariffa prepagata praticamente “all inclusive”, quindi nessun extra. Risparmio notevole, visto che mia madre adora le bevande gassate, ed a doverle pagare a parte sarebbe venuta una bella cifretta ! In poco tempo, utilizzando in senso contrario rispetto all’andata gli appositi passaggi coperti, abbiamo raggiunto il Terminal C dell’Aeroporto di Fiumicino. Dopo aver effettuato il secure bag dei bagagli, un’amara sorpresa: arrivati al check in, abbiamo scoperto dall’addetta che il volo Alitalia per Newark Liberty delle 10:10 era stato cancellato senza preavviso. Al riguardo ritengo necessaria una premessa. Diverso tempo dopo aver prenotato sul sito Alitalia un volo a/r per Newark, attratto più che altro dalla tariffa “promozionale”, ho scoperto che il 30 novembre sarebbe stata una giornata di sciopero dei trasporti; per Alitalia la fascia di sciopero era stata infine fissata dalle 11:00 alle 15:00. Nei giorni immediatamente precedenti alla partenza ho contattato più volte Alitalia, ricevendo ogni volta assicurazione che il volo era confermato, l’ultima a circa 16 ore dalla partenza. Non ho ricevuto comunicazioni di sorta sulla cancellazione del volo per Newark, nonostante Alitalia avesse tutti i miei numeri di contatto, cellulare compreso. In aeroporto l’addetta al check in non mi ha dato spiegazioni sulle ragioni della cancellazione, limitandosi ad un laconico “Ma come, non le risulta ?”. E come avrebbe potuto, visto che sugli schermi dell’aeroporto non risultava da nessuna parte “Cancelled” ! Sono stato invitato a rivolgermi al Banco Alitalia per verificare come eravamo stati riprotetti. Anche l’addetto in questione è stato piuttosto laconico sulle ragioni della cancellazione, limitandosi a parlare di volo verosimilmente cancellato nella notte. Insomma il mistero rimane. Comunque ho scoperto che eravamo stati riprotetti su un volo Delta Airlines per New York Kennedy. Di fronte alle mie cortesi “rimostranze” sulla necessità di arrivare a Newark e non a New York Kennedy, ed alla domanda sul perché non eravamo stati riprotetti sul volo Continental, la risposta è stata “Evidentemente perché non è stato possibile”. Altra domanda da parte mia “Ed adesso me le rimborsa Alitalia le spese di trasferimento che saranno necessarie dal Kennedy a Newark ?”. Risposta “Può provarci, ma non le so assicurare nulla”. Concludo con le mie osservazioni. Volare su Newark non era di certo una scelta dettata da un capriccio od altri. Royal Caribbean salpa da Cape Liberty Cruise Port in New Jersey, e quindi Newark era l’aeroporto più vicino, ed in quella zona avevo prenotato l’hotel per le due notti precedenti alla crociera. Avessi saputo che alla fine mi toccava volare sul Kennedy, che per la precisione si trova a Queens, avrei prenotato direttamente con Delta: risparmiavo qualcosa su prezzo, ed usufruivo di 500 miglia di bonus sul mio account Delta SkyMiles ! Arrivati ai banchi Delta le operazioni di check in sono state abbastanza veloci. Il cortese addetto mi ha anche ringraziato per il suggerimento di inserire nel loro sito una sezione apposita dove indicare i dati personali di ogni passeggero, richiesti dalle autorità statunitensi prima del viaggio, in particolare il luogo dove si intende trascorrere la prima notte dopo l’arrivo. Delta, ed altre compagnie aeree, risparmierebbero a noi passeggeri la compilazione dei moduli cartacei in aeroporto, a loro il compito di inserirli nel sistema. Compagnie come British Airways, con la quale ho volato da Roma a Baltimora nel 2006 via Londra Heathrow, hanno una sezione di questo tipo nel loro sito. Dopo i controlli di sicurezza e dei passaporti, con il veloce treno Sky Bridge, abbiamo raggiunto il Satellite del Terminal C. Al momento dell’imbarco, in qualità di socio Delta SkyMiles Silver Medaillon, ho usufruito dell’imbarco privilegiato, esteso anche a mia madre. Zona 2, corrispondente al secondo annuncio generale di imbarco. A bordo dell’aeromobile il buon livello standard tipico dei servizi Delta: personale cortese, ampio spazio tra le file di sedili, set da viaggio con mascherina per gli occhi, tappi per le orecchie, auricolari, spazzolino e minidentifricio. Menù “fotocopia” di quello del mio volo di metà settembre per Atlanta. A pranzo insalata mista, scelta tra pasta e pollo (ho optato per il secondo) con contorno di orzo, formaggio e dolce. A metà volo gelato alla vaniglia. A fine volo, anche in questo caso, l’insolita ma gustosa pizzetta di fabbricazione italiana con formaggio, pomodoro e pesto. Films non proprio di mio gradimento: “Transformers”, “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, ed un terzo film sul filone “demenziale” adolescenziale tanto comune al cinema americano e non solo: non chiedetemi il titolo che non me lo ricordo proprio ! Storia che ruotava intorno ai salti acrobatici in moto. Arrivati puntualmente a New York Kennedy, abbiamo effettuato le procedure di immigrazione negli Stati Uniti, piuttosto veloci considerate le code, il ritiro dei bagagli e la consegna della dichiarazione doganale. Visto che mia madre si è letteralmente rifiutata di prendere il pullman che effettua il collegamento diretto tra gli aeroporti Kennedy e Newark Liberty di passeggeri con bagagli al seguito, conoscendo il traffico “da incubo” proprio di Manhattan, che avremmo dovuto necessariamente attraversare per arrivare in New Jersey (decisamente sconsigliabile quindi una corsa in taxi a tassametro), ho optato per una macchina con autista al costo fisso di 129,00 dollari, tutto compreso, che ci portasse direttamente all’Hotel Sheraton Airport di Newark. Scelta più che indovinata: traffico in uscita dall’aeroporto, nel Queens, traffico in entrata su Lower Manhattan attraverso il Williamsburg Bridge, traffico all’ingresso dell’Holland Tunnel per arrivare in New Jersey passando sotto l’Hudson River. La cosa buona è che mia madre ha potuto avere dal taxi un primo “assaggio” di New York, passando attraverso Little Italy e Soho. Arrivati allo Sheraton Newark ho usufruito del check in dedicato ai soci Starwood Preferred Guest. Addetta estremamente cortese, ma non particolarmente efficiente. Sono stato io a doverle ricordare che la tariffa prenotata includeva la prima colazione “American Breakfast” per due persone. Ha rilasciato prima un buono, seguito da un secondo, solo dopo che le ho fatto presente che le colazioni erano per due giorni successivi. Tra parentesi il buono era di quelli che rilasciano ai clienti della Sala Executive quando questa è chiusa, per usufruire di una colazione continentale in ristorante. Per evitare addebiti il giorno dopo sarebbe stato necessario far contattare la reception dall’addetta del ristorante ! A noi spettava infatti una colazione completa a buffet, un “American Breakfast”, con piatti, e bevande, caldi e freddi, dolci e salati. Lo Sheraton Newark è stato recentemente sottoposto ad una completa ristrutturazione, quasi del tutto ultimata, con i suoi pregi ed i suoi difetti. Si tratta di un hotel decisamente di classe, arredato in uno stile contemporaneo elegante, ma in certe parti decisamente “eclettico”. Caratteristica dell’hotel è l’enorme copertura a vetri ed acciaio dell’atrio, che accoglie al suo interno aree soggiorno, spazi riservati per pranzi incentives, l’ampia piscina con jacuzzi, il solarium, la palestra e diversi negozi. Festosa atmosfera natalizia, con decorazioni e diversi alberi di natale disseminati lungo in più punti; unico inconveniente, l’aria condizionata negli spazi comuni, troppo alta, considerato che a fine novembre il clima di New York e del New Jersey è decisamente “freddo”. Stanza estremamente confortevole, con terrazzo e vista sulla piscina dell’hotel: 2 letti queen size, area soggiorno con poltroncine, schermo televisivo gigante. Si vedeva chiaramente che tutto era stato rinnovato di recente, ma perché allora non aggiungere alle stanze un frigobar e soprattutto una cassetta di sicurezza ? Mancanza di attenzione verso certi dettagli importanti per gli ospiti, tipica di tanti hotels aeroportuali, anche di categoria superiore, negli Stati Uniti, ma non solo, vedesi l’Hilton Airport di Los Angeles. Bagno piuttosto piccolo, con set di prodotti in bella vista sul mobile lavandino. Per cena abbiamo optato per il ristorante dell’hotel, che, in attesa della riapertura della Steak House, offre anche diverse bistecche. Abbiamo scelto un’eccellente bistecca, US Beef Prime Rib, con verdure di contorno. Prezzi ragionevoli per il ristorante di un hotel, ma indubbiamente il cambio dollaro-euro ci ha favoriti ulteriormente.

1 Dicembre: Dopo una notte di sonno rigenerante, ci siamo recati al ristorante per la colazione. Ampia scelta di piatti caldi e freddi. Ho apprezzato particolarmente i salsicciotti, i muffins, e la frutta fresca. Caffè americano con un goccio di latte, niente a che fare con il nostro latte macchiato, ma bevibile. Del resto già dai tempi delle crociere con Costa adotto questo “mix”. Giornata di visita dedicata a New York, nello specifico Midtown Manhattan. Mia madre avrebbe scelto un taxi, ma io l’ho prontamente bloccata con la frase “Ieri hai deciso tu, oggi tocca a me organizzare la visita a New York”. Quindi navetta Sheraton gratuita fino al terminal P4 dell’aeroporto di Newark. Da lì Air Train gratuito per la stazione ferroviaria dell’aeroporto. Biglietti di andata per due per la Penn Station di New York con la linea ferroviaria New Jersey Path System. La Penn Station è in posizione centrale a Manhattan, tra la West 34th Street e la West 31th Street, non lontana da Times Square e dall’Empire State Building. Premessa: mia madre non ama molto camminare, se non quando c’è da fare shopping, e mio padre ripete che è sempre stata così, sin da quando si sono conosciuti. Quindi come farle avere un’idea complessiva della Grande Mela ? Tre opzioni possibili. 1) Crociera intorno a Manhattan di 1 ora e ½. 2) Bus turistico Hop In Hop Off. 3) Osservatorio dell’Empire State Building. Scartata l’opzione numero 1 per una questione di orari: d’inverno le crociere intorno a Manhattan di 1 ora e ½ con Circle Line partono alle 10:00 ed alle 16:00. Troppo presto per la prima, visto che arrivavamo dal New Jersey, e di alzataccia dopo un volo intercontinentale proprio non se ne parlava, troppo tardi per la seconda, visto anche che avevamo invitato a cena in hotel una cara coppia di amici del New Jersey, dei quali vi parlerò. Scartata anche l’opzione numero 2: sul bus turistico scoperto il 1 dicembre a New York, nonostante un sole splendente, si muore dal freddo. Non ho la vocazione del ghiacciolo ! E su un bus coperto francamente per me si riesce a vedere poco. Alla fine ho scelto l’opzione numero 3: “ascesa” sull’Empire State Building sulle orme di King Kong ! Battute a parte, dopo il tragico dell’11 settembre attentato terroristico alle Torri Gemelle del World Trade Center, l’Empire State Building è tornato ad essere il grattacielo “osservatorio” di Manhattan. Qualche dato storico: costruito nel 1931, raggiunge un’altezza di 381 metri, 449 con la grande antenna televisiva. Lunghe code sin dall’ingresso, e percorsi obbligati piuttosto tortuosi prima di arrivare all’osservatorio panoramico all’86imo piano. La hall di ingresso, un tripudio di marmi con un’immagine a rilievo dell’Empire State Building, è in puro stile Decò. Il panorama dall’86imo piano è notevole, anche se non spettacolare. La vista migliore è indubbiamente sul Chrysler Building. Lo skyline di Lower Manhattan è visibile in lontananza. Di Central Park è visibile un ampio squarcio. Non mi stupisce che una delle Twin Towers fosse l’osservatorio panoramico per eccellenza. La posizione a Lower Manhattan doveva infatti assicurare ai visitatori vedute spettacolari sullo skyline, sulla Statua della Libertà, sul Ponte di Brooklin e sull’intera Baia di New York. Consentitemi una premessa: dal 2005 ad oggi questa è la mia terza visita a New York. Non ho mai avuto il coraggio di recarmi a Ground Zero, che rappresenta una ferita aperta nel mio cuore. Preferisco conservare nella mia mente il ricordo di una New York felice, non toccata dalla tragedia di un attacco terroristico, che ha distrutto migliaia di vite umane innocenti. “God Bless America, Land I Love”. Scusate questa parentesi, ma per me era doveroso un ricordo. Detto questo, conclusasi la visita all’Empire State Building, è stato il turno dello shopping, con mia madre che ha “improvvisamente” ritrovato tutte le sue energie, proponendo persino di rimandare il pranzo. Personalmente le avevo sconsigliato lo shopping a Manhattan: tutti gli amici che ho a New York, optano per i grandi Malls del New Jersey. Niente da fare: quando una donna dice shopping, deve essere shopping ! Tappa classica da Macy’s, nella sede storica del 1901 sulla West 34th Street. Non è facile orientarsi nei 9 piani, visto che, contrariamente che da noi in Europa, i cartelli che indichino i diversi settori merceologici ad ogni piano, scarseggiano decisamente. Dopo un estenuante giro in lungo ed in largo, mia madre ha concluso che non c’era niente di suo gradimento. Quindi seconda tappa da A&S. Qui francamente sono stato io a non trovare niente di mio gradimento. Pazienza, ci saremmo rifatti a St. Thomas. Che dire di New York in periodo prenatalizio ? Gli addobbi non mancano, e le vetrine esterne di Macy’s avevano installazioni a dir poco sensazionali: il trionfo dei “quadri” con “automi” a tema natalizio, slitta di Babbo Natale trainata dalle renne compresa, tali da attirare folle oceaniche di curiosi. Impossibile pensare di riuscire ad avvicinarsi a scattare una foto, a meno che uno non sia pratico di “wrestling” ! Siamo quindi ritornati alla Penn Station, dove abbiamo preso un treno per la stazione di Newark Airport. Di lì, con il bus dello Shearaton, siamo tornati in hotel. Relax prima di cena, con spuntino a base di crab cakes e di Caesar’s Salad. Alla fine è arrivato l’atteso incontro con la coppia di amici del New Jersey: Sally e Steven. Vi ho già parlato di loro nel precedente diario di viaggio su Explorer of the Seas, crociera di giugno 2007. Li ho incontrati l’anno scorso sulla Grandeur of the Seas al Meet & Mingle, e da allora è nata una forte amicizia. La cena al ristorante, menù “Stelle e Strisce”, con bistecca e cheesecake, è stata estremamente piacevole. Oltre alla loro nuova casa vicino Atlantic City, in fase di costruzione, si è parlato di una loro possibile visita in Italia. Come moltissimi Americani ammirano tantissimo il nostro Paese, la sua cultura e la sua cucina, e non vedono l’ora di visitare le sue città: Roma, Firenze e Venezia in testa. Doppio scambio di regali natalizi, ed augurio di incontrarci quanto prima, se non in Italia, nuovamente negli Stati Uniti d’America.

2 Dicembre: Al risveglio al mattino una piacevole sorpresa: la neve ! Sebbene New York e dintorni siano attrezzatissimi per situazioni di questo tipo, abbiamo deciso di anticipare la partenza dall’hotel, originariamente prevista per mezzogiorno. Leggero caos al ristorante per la prima colazione, vista la contemporanea affluenza di molte persone: personale troppo poco organizzato di fronte a situazioni di questo tipo. Scesi nella hall con il nostro bagaglio abbiamo trovato numerosi di passeggeri che avrebbero dovuto imbarcarsi con noi su Explorer of the Seas. Erano in attesa dei due bus che avrebbero dovuto portarli al porto di Cape Liberty. Non sapevo che lo Sheraton di Newark fosse usato da Royal Caribbean: a me risultava solo l’Hilton Newark Penn Station. Fortuna che non avevo prenotato con Royal Caribbean il pacchetto hotel più trasferimenti, visto anche il costo, altrimenti l’attesa sarebbe stata piuttosto lunga; abbiamo infatti incrociato più tardi, quasi in arrivo a Cape Liberty, i due bus diretti allo Sheraton. Effettuato il check out in hotel, ho richiesto un taxi, che è stato disponibile dopo circa 15 minuti di attesa. Il paesaggio innevato del New Jersey, con le tipiche villette monofamiliari americane, molte delle quali già addobbate in vista del Natale, era veramente incantevole. Il taxi ha compiuto il tragitto piuttosto speditamente: simpatico l’autista originario dell’Ecuador, che mi ha rivolto diverse domande sull’Italia. Lunghe code in ingresso a Cape Liberty Cruise Port. Cape Liberty è il nome con il quale è conosciuto il porto crocieristico di Bayonne, usato in esclusiva da Royal Caribbean e da Celebrity Cruises, dopo l’abbandono delle banchine di Manhattan. Si tratta di un porto commerciale, che dal punto di vista crocieristico necessiterebbe di ulteriori investimenti finanziari. Al momento non è uno dei porti di punta di Royal Caribbean, sebbene la Explorer of the Seas vi salpi durante tutto l’anno. Dopo il trasferimento di Horizon e Zenith a compagnie controllate, Celebrity Cruises lo usa solo in autunno; la prima delle unità Azamara Cruises ha rimpiazzato per la sola stagione estiva 2007 Celebrity nelle crociere settimanali alle Bermuda. In particolare manca un terminal crociere moderno, tipo Palacrociere di Savona per intenderci. C’è un grande capannone, utilizzato per lo smistamento dei bagagli e per le operazioni di check in. Royal Caribbean raccomanda di non giungere al terminal prima dei tempi indicati per l’imbarco: sfido io, non è di certo il luogo più attrezzato per lunghe soste dei passeggeri. Il nostro bagaglio è stato etichettato direttamente al terminal, prima di essere trasferito a bordo. Al check in, dopo aver esibito il pass per salire a bordo, il passaporto ed aver registrato la carta di credito, ho ricevuto la conferma di essere stato promosso al livello di Socio Platinum: in un anno esatto ho infatti accumulato i cinque crediti necessari per passare al secondo livello dei quattro previsti dal programma fedeltà Crown & Anchor. E vaiiii… molti più privilegi da subito ! Io e mia madre siamo stati quindi accompagnati nell’area riservata ai soci Platinum, Diamond e Diamond Plus per l’imbarco privilegiato. La nave non è ormeggiata nelle vicinanze del terminal, quindi vengono utilizzati dei bus: alla prima chiamata per altoparlante siamo saliti su uno dei due bus in attesa. Alle 12:45 abbiamo fatto il nostro ingresso sulla nave dal ponte 1. Avendo già viaggiato in giugno su Explorer of the Seas, la nave mi è decisamente familiare. Comunque, fortunatamente, anche quando salgo per la prima volta su una nave, non ho problemi ad orientarmi da subito. Sapendo che le cabine sarebbero state pronte di lì a poco, ho portato mia madre al Ponte 5. Attraversata l’incredibile Royal Promenade con i suoi negozi e locali a tema, abbiamo sostato nella Sala da Ballo Maharajas, giusto il tempo di far riprendere mia madre dall’emozione di essere a bordo di un colosso del genere, e di mandare un sms ad un’amica. Le aree pubbliche della nave erano già state completamente addobbate per il Natale; sinceramente mi aspettavo una cosa del genere: gli Americani iniziano piuttosto presto tutti i preparativi per le Feste Natalizie. Inoltre avevo ricevuto da Royal Caribbean International via e-mail un invito a partecipare ad un sondaggio in merito al gradimento o meno di addobbi natalizi durante la mia crociera. Inutile dirvi che ho risposto di si ! Atmosfero festosa per tutta la crociera, con canzoni natalizie diffuse via altoparlante durante il giorno. Albero di Natale formato gigante sulla Royal Promenade: uno spettacolo la sera tutto illuminato !!! Sempre sulla Promenade la versione americana del Presepe: un bellissimo villaggio con casette di marzapane, stile Hansel e Gretel; caratterizzazione cristiana comunque: dominato da quella che, vista la croce, è da considerarsi una chiesa. Vi presento poi alcuni membri dello staff di bordo. Comandante, Erik Standal, Norvegese di Bergen. I suoi annunci chilometrici sulle condizioni meteo-marine farebbero la gioia di qualunque esperto, anche se francamente ripetere più di due volte gli stessi dati magari è un tantino esagerato. Direttore di Crociera, Allan Brooks, Canadese di Vancouver, già incontrato a giugno, dal modo di fare estremamente simpatico ed “effervescente”: quasi irriconoscibile dopo la rasatura completa dei capelli. Ambasciatrice Crown & Anchor e Consulente per Crociere Future, Runi Basyanake, di New York, ma di origine orientale (India o dintorni direi), da me soprannominata “pappagallo a cantilena”. Prendetemi per ipercritico ma francamente sembrava più spenta di una lampadina fulminata ogni volta che pronunciava veri e propri fiumi di parole. Fortuna che per la “consulenza” sulle crociere future poteva contare su un ragazzo veramente in gamba del quale vi parlerò in seguito, per via del duplice ruolo da lui ricoperto. Ambasciatore Internazionale Alek Salazar, anche lui di New York, ma presumo di origini “latine”. Parlava correntemente Inglese, Spagnolo, Italiano, Portoghese. Sul suo Francese Molière buonanima avrebbe avuto qualcosina da ridire. Gli annunci in Tedesco erano ripetuti a memoria. Infine lo chef, Richard Stelmach, di Monaco di Baviera. Onore al merito: cucina veramente di alta qualità, con talune rivisitazioni originali, ma niente di strano per fortuna. Premessa finale: non mi sono certo messo ad indagare sullo staff. Semplicemente in cabina è a disposizione un foglio informativo con note biografiche su questi ed altri membri dello staff di bordo. Qualche informazione su Explorer of the Seas. Si tratta della seconda nave di classe Voyager di Royal Caribbean, varata nel 2000, comprendente 5 unità postpanamax. Dopo la Queen Mary 2 è la nave più grande che attualmente offra crociere dalla Baia di New York, con un’altezza che ancora le consente di passare sotto il Ponte di Verrazzano. Unità tuttora tra le più innovative, per via delle straordinarie strutture a disposizione dei passeggeri. Troppo lungo elencarle tutte, quindi mi limito a due soli esempi, i miei preferiti: lo Stadio sul ghiaccio, il mitico Studio B, che raggiunge un’altezza di due ponti; la straordinaria Royal Promenade, il grande atrio orizzontale alto ben quattro ponti, con cabine con finestra “bay window” sulla promenade (a mio giudizio sconsigliabili in quanto sin troppo luminose, viste le luci della promenade, oltre che rumorose), negozi vari, il Crown & Kettle Pub, il Weekend Warrior Sports Club, ed il mio luogo di ritrovo preferito durante la crociera per spuntini vari già compresi nel prezzo: il Café Promenade, aperto dalle 7:00 del mattino alle 3:00 di notte. Altre aree pubbliche: Teatro The Palace su tre ponti, più numerosi locali di ritrovo di tutte le dimensioni e per tutti i gusti; dall’intimo Champagne Bar, alla Sala da Ballo Maharaja in stile indiano coloniale, all’incredibile Viking Crown Lounge al Ponte 14. Il primo ambiente è un’elegante salotto al Ponte 5 per chi ama le “bollicine”, ricco di piante e di opere d’arte contemporanea. Il secondo è la sala delle feste, con interni a tema: elefanti in similstucco all’ingresso, sculture in bronzo indiane, pannelli dipinti con danzatrici alle pareti. Ambiente non propriamente sobrio, ma con materiali di aspetto tradizionale, e lontano anni luce da certi effetti di dubbio gusto alla Farcus. Il terzo è il salone panoramico della nave, in questo caso non utilizzato come discoteca, ma diviso in tre ambienti: un’intima sala carte e giochi da tavolo, la raffinata Dizzy’s Jazz Lounge con alle pareti foto ed immagini tridimensionali di cantanti e jazzisti “black”, ed infine 19th Hole, un angolo a tema sportivo, con una spettacolare installazione meccanica con automi che giocano a golf. E la discoteca ? Si chiama The Chamber ed è sui Ponti 3 e 4: ambiente a tema, decisamente non di mio gusto, con vetrate e sculture di pretto gusto neogotico. Ben 3 piscine e numerose jacuzzi. Per quanto riguarda le attrezzature sportive la Shipshape Day Spa & Fitness Center sui Ponti 11 e 12 a prua, all’interno della quale ho trascorso molto tempo durante la crociera, con enorme palestra, vasca idromassaggio formato minipiscina, sala aerobica, sauna e bagno turco. Beauty center con l’onnipresente personale di Steiner. Personal trainers a pagamento. All’esterno sui Ponti 13 e 14 a poppa: grande parete per arrampicate, campo polisportivo, e l’attrezzato percorso minigolf “The Dunes”. E per i bambini ed i ragazzi ? Ampi spazi anche per loro: l’incredibile Adventure Beach, un grande ponte piscine totalmente riservato a loro con scivoli, le sale Adventure Ocean, la Teen Disco Optix. Il tutto sotto il controllo di personale altamente specializzato, diviso per fasce di età: dai 3 anni in su. Programma speciale Aqua per i minori di 3 anni, con la partecipazione di uno dei genitori. Regole precise affinché non vengano invase le aree destinate agli adulti: solarium con piscina e jacuzzi, riservato agli over 16; accesso vietato ai minori di 18 anni dopo le 21:00 nella Viking Crown Lounge, dopo le 23:00 nella Discoteca The Chamber. Difetti delle navi di classe Voyager ? Ce ne sono. Al ponte 2 la contemporanea presenza del Conference Center e dello Studio B non permette di percorrere il ponte per tutta la sua lunghezza. Stesso discorso per il ponte 3, per via dell’estensione del livello superiore dello Studio B. La piscina del Solarium è sprovvista di copertura semovente. E per una nave che opera tutto l’anno dall’area di New York, dove gli inverni sono notoriamente molto freddi, non è di certo l’ideale. Inoltre ai Caraibi spesso piove, e negli ultimi anni, anche in quella che in teoria dovrebbe essere la stagione “secca” i rovesci possono anche durare parecchio tempo. Del capitolo ristoranti e gastronomia parlerò volta per volta: troppe cose da dire, rischio di perdere il filo del discorso altrimenti. Poco dopo le 13:00 io e mia madre siamo giunti in cabina: la 2546, un’esterna a prua, sul lato sinistro del Ponte 2, con un’enorme finestra rotonda, stile oblò. Due letti bassi, area soggiorno con divano a due posti ed ampia scrivania con doppi ripiani a scomparsa per profumi ed altri effetti da toletta: volendo la zona giorno poteva essere separata totalmente dalla zona notte tramite una tenda. Tv satellitare con canale in Italiano con films di prima visione gratuiti: tra i possibili esempi, “Il Ritorno alla Felicità”, l’acclamato film di Gabriele Muccino con Will Smith ed il figlio Jaden. Tv di tipo interattivo con servizi on demand anche a pagamento: possibilità di effettuare ordini gratuiti dal menù previsto per il room service, disponibilità e prenotazione delle escursioni, visione del conto e così via. Films a pagamento di ogni genere, con funzione di blocco selettivo per evitare la visione di quelli a contenuto non adatto ai minori. Tra le altre dotazioni standard: frigobar e cassaforte, più sistema di filodiffusione. Bagno estremamente funzionale, con doccia semicircolare con antine rigide scorrevoli in vetro, filo stendibiancheria, ampio lavandino con ripiano a scomparsa. Viste le dimensioni dell’armadio la cabine era sicuramente comoda per 2 persone in crociera per 12 giorni con cospicuo bagaglio al seguito, più che adeguata per 3 persone adulte che non abbiano esagerato con il bagaglio, come quadrupla adatta solo con 2 bambini. Due letti alti a scomparsa estraibili dal soffitto. In cabina ho trovato il libretto per i soci Crown & Anchor Platinum con tutti i vouchers per omaggi e sconti. Omaggi: ingresso da Johnny Rockets (bevande escluse), una bevanda analcolica, buono da 7,50 dollari per l’Internet Point, buoni vari per il casinò, puntate ai tavoli e slot machines. Sconti: 15% su un trattamento estetico a scelta, buoni per la Gelateria Ben & Jerry, per il Seatlle’s Best Cofee, per il fotografo. Poco dopo io e mia madre ci siamo recati al Ristorante Self Service, il Windjammer Café & Island Grill, situato a poppa del ponte 11. All’ingresso il cameriere o la cameriera di turno con sorrisi e simpatia porgono ogni volta il loro benvenuto ai passeggeri, specificando se le file del buffet sono tutte aperte o solo in parte. All’uscita un caloroso “Arrivederci”, naturalmente in Inglese. Il Windjammer Café & Island Grill è un vasto ambiente, con grandi vetrate panoramiche, arredato in un raffinato stile nautico dai colori riposanti, con appese ai pilastri le bandiere delle varie nazionalità: numerose quelle dell’Italia ! Sistema misto. Con 2 file parallele per insalate, pane, pasta, riso, carne, immancabili hamburghers ed hot dogs, pesce. Diverse postazioni ad isola per gli stessi piatti, servono a ridurre la lunghezza delle file: a questi si aggiungono specialità della cucina orientale, molta enfasi sulle zuppe e sulla pasta con verdure, più una scelta incredibile di dolci, con i buonissimi cookies, i tipici biscotti rotondi americani. Cucina di ottima qualità: non ancora all’altezza dello standard della controllata Celebrity Cruises, del resto sono due prodotti differenti, ma sempre più curata rispetto alla mia prima crociera Royal Caribbean International nel 2006 su Grandeur of the Seas. Pasta cotta al punto giusto, qualche salsa “rivisitata” ma niente di strano: vera e propria passione per il ragù, in America noto come “Bolognese Sauce”. Adoro la carne in ogni sua variante, e tra costolette d’agnello, bistecchine di maiale, arrosto di vitello con salsa, ho trovato piena soddisfazione. Breve parentesi gastronomica: tantissimi Americani sembrano incapaci di vivere senza cibarsi di hamburghers e di hot dogs. Il sottoscritto non li può vedere: di sicuro saranno stati gli anni da studente universitario, dove per questione di tempo, e di soldi, la scelta per il pranzo era rappresentata da Mc Donald’s. Inutile dire che in nessuna crociera ho mai utilizzato il buono gratuito per Johnny Rockets. Se lo sapessero gli Americani mi ucciderebbero, visto che quasi tutti quelli che ho incontrato non hanno fatto altro che decantare i “succosi” hamburghers, ben diversi da quelli serviti al buffet. No grazie, locale stile Happy Days molto carino, con ad ogni tavolo un mini jubox, ma vuoi mettere una bella bistecca stile New York, autentica “US Beef Prime Rib”, con un hamburger ? Comunque tutto ciò che ha a che fare con la cucina si sta italianizzando, almeno nel nome: nell’American English parole come latte, prosciutto, panini e così via stanno sostituendo i corrispondenti termini inglesi. Menzione speciale per i dolci serviti al Windjammer, compresi quelli senza zuccheri aggiunti: davvero desserts per tutti i gusti ed esigenze. Buonissime mousse alla frutta ed al caffè, Key Lime Pie, Apple Pie e Cheesecake da piacevole brivido. Cookies in tutte le varianti possibili: con uvetta, scaglie di cioccolato, persino al cocco. Come dicono gli americani yummi, yummi, yummi ! Caffè americano ed acqua calda da appositi dispensers, con ampia scelta di varietà di the, più camomilla, e cioccolata calda; Bevande fredde, come the, la buonissima limonata, aranciata, succo di guava e succo di lamponi versate direttamente dai camerieri da brocche in bicchieri a disposizione dei passeggeri. Concludendo il discorso, se non si frequentano regolarmente palestra, spa, o quant’altro delle numerose attrezzature sportive disponibili si rischia di scendere dalla nave formato palla, vista la qualità e soprattutto la quantità di cibo a disposizione no stop. Dopo pranzo ho accompagnato mia madre in cabina: fortunatamente nei giorni successivi ha iniziato ad orientarsi. I bagagli erano già arrivati per i due terzi. Poco dopo si è presentato il nostro cameriere di cabina con la mia valigia: Franklin, simpatico ragazzo caraibico di colore, originario di St. Vincent, si rivelerà cortesissimo in ogni occasione, salutandoci ogni volta nel corridoio; efficientissimo nella pulizia e nella preparazione della cabina, ci allieterà praticamente ogni sera con bellissime creazioni a soggetto animale realizzate con gli asciugamani. Vi elencherò volta per volta quelle che ho fotografato. Veramente Royal Caribbean ad ogni crociera offre un servizio di qualità Gold, ed il giudizio eccellente sul Comment Form dato al personale è sempre più che meritato. Le mance prepagate da noi Europei, parte del prezzo della crociera al momento della prenotazione, sono straguadagnate. Indubbiamente personale sempre allegro e sorridente contribuisce davvero a rendere la crociera dei passeggeri un’esperienza felice e riuscita. Il resto del pomeriggio, in attesa della partenza da Cape Liberty, è trascorso velocemente. Alle 15:30 esercitazione di salvataggio. Annunci in Inglese, Spagnolo, Francese, Tedesco, Italiano e Portoghese, con spiegazioni generali. Esercitazione vera e propria solo in Inglese e Francese, visto l’alto numero di Canadesi francofoni. Ho assistito alla partenza da Cape Liberty dall’interno della nave, visto che siamo partiti in leggero ritardo sull’orario previsto, le 17:00 ca. e non le 16:00, quando fuori era già buio e la temperatura non era di certo ideale. Lo skyline di New York di notte e la Statua della Libertà illuminata sono qualcosa di magico. Spettacolare poi il passaggio sotto il Ponte di Verrazzano. Ultima parte della giornata dedicata a palestra, sauna e bagno turco. Oltre che per il benessere fisico, reputo questi luoghi ideali per distendere la mente, staccandosi dai pensieri della vita quotidiana. Ho preferito saltare lo “spettacolo” prima di cena. Indovinate perché. Semplice in teatro c’era la “Comedy” di Stephen Eblin, non so se del tipo “Blue” che, come sapete, tanto “amo”… è bastata comunque la sola parola comedy a tenermi ben lontano ! Cena al secondo turno, secondo livello del Ristorante, Da Gama, tavolo da sei persone, con due simpaticissime coppie di Inglesi del Kent, con le quali si è stabilita ben presto una conversazione estremamente piacevole: Doug ed Elaine, Terry e Patricia; Doug e Patricia sono fratelli. Cameriera filippina di nome Fidala, aiuto cameriere filippino di nome Randy. Due “perle” sotto ogni punto di vista. Gentili, sorridenti, cortesi, hanno garantito un servizio impeccabile. Un altro giudizio eccellente nel Comment Form di fine crociera. Assistente maitre di origine sudamericana sempre presente al tavolo: purtroppo non mi ricordo il nome, figuraccia, ma in Sud America spesso i nomi sono così originali che è difficile tenerli a mente, oppure comuni al punto di confondersi. Pardon ! Comunque ci accoglierà ogni sera all’ingresso del ristorante, salutandoci con un caloroso “Buona Sera” ! Sempre disponibile per verificare la felice riuscita di ogni cena. Cena a tema con menù “Bon Voyage”. Il ristorante principale della nave occupa i Ponti 3, 4 e 5. Ciascun livello prende il nome da un famoso navigatore: dal basso verso l’alto Columbus, Da Gama e Magellan. Ambiente estremamente elegante e ricercato, ho già pubblicato una sua foto, con musica dal vivo ad opera di un bravissimo duo con un repertorio davvero vasto. Parliamo della cucina del ristorante. Per me qui Royal Caribbean riesce a dare il meglio di sé. Menù sempre diversi, con specialità internazionali, e particolare attenzione alla cucina italiana, non solo nella pasta, sempre presente in due diverse varianti, ma anche negli antipasti, nelle carni e nei dolci. A fare un elenco di tutti i piatti serviti ne uscirebbe un libro di cucina, che del resto è già stato pubblicato da Royal Caribbean. Fosse stato anche in Italiano l’avrei regalato a mia madre ! Comunque i miei piatti preferiti sono stati le escargotes, la Caesar’s Salad, la bistecca di manzo di primo taglio specie nella variante New York, l’aragosta con gamberi, le King Crab Legs dell’Alaska. Tra i desserts la mia preferenza è andata a quelli “American Style”, quindi Cheesecake ed Apple Pie. Un’apposita sezione del menù presentava una serie di alternative al menù officiale: piatti disponibili tutte le sere, tra i quali il trancio di salmone alla brace con verdure miste di contorno. Particolare attenzione anche ai piatti a basso contenuto calorico e di sodio, ed ai desserts senza zuccheri aggiunti. Dopo cena, serata fortunata al casinò: si inizia bene !!!

3 Dicembre: Giornata in navigazione. Alle 3:00 del mattino, svegliatomi all’improvviso, guardando fuori dalla finestra della cabina sembrava quasi di essere sul set della “Tempesta Perfetta”. Fortissime raffiche di vento. Non chiedetemi dati tecnici, che, nonostante un canale televisivo interamente dedicato a questi, ed annunci giornalieri del comandante, proprio tendono a non restarmi in mente. Che mi scusino gli esperti di questo sito. Del resto non mi preoccupo mai più di tanto delle condizioni meteo-marine: fortunatamente non soffro il Mal di Mare. Discorso diverso per mia madre, e per gran parte degli altri passeggeri. Per buona parte della giornata, dalla colazione alla cena, la nave è stata semideserta. Dopo colazione mi sono recato in farmacia per ritirare gratuitamente le pasticche di Meclizine contro il Mal di Mare per mia madre: le pasticche italiane sembrano non fare effetto su di lei. Ascensori panoramici chiusi per tutto il tempo: morale 6 ascensori di meno. Fortuna che c’erano poche persone in giro, altrimenti sai che code ! Per tirare su di morale mia madre le ho raccontato un simpatico episodio successo in uno dei rari momenti di affollamento relativo della nave: il momento della colazione. Il luogo: gli ascensori che dal ponte 5 portano al Windjammer Cafè. Premessa: la nave è stata costruita in Finlandia, quindi negli ascensori è presente la scritta “Max 1.500 kgs, max 20 persons”. Osservazioni personali: assurdità per me; si tratta di una classe di navi concepite originariamente per una clientela americana, che in genere ha scarsa, o per meglio dire nessuna, familiarità con i chili ! Del resto anch’io con le libbre e cose simili non mi trovo esattamente a mio agio. Conseguenze: la tendenza degli Americani in genere, è di interpretare alla lettera la seconda parte della scritta, max 20 persone; il problema è che, vista la notevole diffusione di una “corporatura” stile “Moby Dick il Perenne Ritorno”, spesso persone di questa “stazza” provano davvero ad entrarci in 20, con risultati tragicomici. Roba che al confronto la ressa nella metropolitana a Roma nelle ore di punta sembra una cosa da niente ! Non sarà per questo che 6 ascensori tutti di colpo sono finiti fuori servizio, e non in relazione con le condizioni meteo-marine ? Ho partecipato al Meet & Mingle, il “party” dedicato agli utenti di Cruise Critic, offerto su tutte le crociere Royal Caribbean dai 7 giorni in su. Premessa: viste le ultime esperienze non particolarmente “felici”, ci sono andato principalmente per i gli omaggi ed i premi. Al momento delle presentazioni ufficiali ho ricevuto un sonoro applauso appena ho comunicato di essere Italiano: sarà che la parola “Roma” per gli Americani è magica. Ma tutto è finito lì: ognuno è rimasto per fatti suoi od in piccoli gruppetti, nessuno ha rotto il ghiaccio. Alla “lotteria” non ho avuto fortuna: pazienza, potrà sembrare che lo dico perché non ho vinto, ma i premi stavolta non mi interessavano particolarmente. Non ci credete ??? Spiegatemi allora come potevo riportare in Italia una borsa termica per alimenti formato valigia, e soprattutto cosa avrei dovuto poi farne ! Borsa da picnic per 15 persone ??? Sarà che noi storici dell’arte medievisti nella nostra “originalità” andiamo per prati generalmente solo quando c’è da esaminare una grangia cistercense… Detto questo, incurante del mare mosso a pranzo ho mangiato davvero con gusto. Tra parentesi c’erano dei buonissimi fusilli al ragù, oltre che una deliziosa crema ai frutti di bosco, quindi non mi sono tirato indietro. Al Ponte 6 ho poi ritirato un estratto della rassegna stampa in Italiano. Per il resto della crociera sono rimasto costantemente aggiornato su tutte le novità dall’Italia. Giro per i negozi di bordo, dove parlando con l’addetto del negozio di liquori, un simpatico ragazzo sloveno di nome Primoz, ho scoperto che nella stagione invernale 2005-2006 lavorava su Costa Atlantica, e che da circa 3 settimane si trovava a bordo di Explorer of the Seas. Soddisfatto davvero del suo nuovo contratto: sulla nave gli era persino concesso l’ingresso nel fitness center, dove infatti l’avrei rivisto più volte nei giorni successivi. Seconda parte della giornata trascorsa come sempre tra palestra, sauna e bagno turco. In questo e nei giorni successivo ho avuto modo di conoscervi persone davvero simpatiche, non solo Americani, con i quali è estremamente facile iniziare una conversazione, ma anche Canadesi e Tedeschi. Le condizioni meteo-marine, estremamente sfavorevoli sino a sera inoltrata, hanno determinato la cancellazione del primo dei due spettacoli su ghiaccio, “Blades”, per il quale avevo già ritirato i biglietti, assolutamente gratuiti. Cocktail di Gala offerto dal Comandante tenutosi tra la Royal Promenade e la Sala da Ballo Maharaja, con annuncio ufficiale di Benvenuto a tutti gli ospiti alle 20:10 sulla Royal Promenade. Folto gruppo di Europei: Inglesi e Tedeschi presenti in massa, solo 14 Italiani in tutto. Lo spettacolo in Teatro “Wild, Cool & Swingin” è stato sostituito dalla performance stile comedy di Mario & Daniel, “Two Funny Guys from Las Vegas”. Divertenti o no, ho preferito non rischiare, e mi sono tenuto alla larga. Per esperienza personale l’unica forma di intrattenimento stile “comedy” adatta al mio spirito è quella effettuata da donne. Loro si che riescono a produrre battute veramente riuscite e perciò divertenti ! Cena di Gala con filetto di manzo. Altra serata fortunata al casinò, slot machines da 5 cents sia chiaro, se fossi diventato “milionario” non sarei qui a scrivere questo lungo Diario di Viaggio !

4 Dicembre. Giornata in Navigazione. Procedendo verso Sud l’Oceano Atlantico si è calmato, e le temperature esterne sono salite abbastanza da poter iniziare a prendere il sole, nelle ore più calde della giornata, in posti riparati dal vento. Questo è ciò che ha fatto il sottoscritto che, pur adorando i paesaggi ed i climi nordici, Alaska in testa, per l’abbronzatura necessita di temperature superiori ai 24°. Il bello dei Caraibi in inverno è che ci sono quasi 11 ore di luce. Vero che il sole tramonta piuttosto presto, ma sorge altrettanto presto ! Giornata dedicata al recupero delle attività cancellate il giorno precedente. Grazie alla perfetta organizzazione dello staff nessuna attività è andata perduta. Alle 12:30 ingresso nello Stadio del Ghiaccio, il magnifico Studio B, per lo spettacolo delle 13:00: “Blades”. Impossibile descrivere a parole la meraviglia di questo show. Numerose coppie di pattinatori e pattinatrici dall’Alaska, dalla Repubblica Ceca, dalla Slovacchia, dalla Russia, con la partecipazione straordinaria della canadese Emmanuelle Balmori, si sono esibiti in tutta una serie di coreografie e di acrobazie, sotto la direzione di un simpatico ragazzo di colore di Vienna, Zapato, che poi ho scoperto svolgere anche il ruolo di assistente per la consulenza sulle crociere future. Due ruoli praticamente all’opposto ! Ad un certo punto dello spettacolo, vera e propria gara tra due coppie, con il pubblico diviso in due fazioni, a decretare con applausi e fischi di incoraggiamento la coppia vincitrice. Questo è stato comunque solo il primo dei due spettacoli sul ghiaccio previsti per questa crociera di 12 giorni, due spettacoli in esclusiva solo su Explorer of the Seas. Del resto le altre quattro navi di classe Voyager e le due di classe Freedom sono tutte impegnate nei classici circuiti settimanali, dove due spettacoli sarebbero sicuramente troppi in rapporto ai giorni di crociera ! Seconda parte del pomeriggio come sempre nello Shipshape Fitness Center. Ho conosciuto uno dei due cantanti uomini del cast, un simpatico ragazzo di origine colombiana, ma trapiantato negli Stati Uniti, di nome Juan. Simpatia a prima vista direi: dopo pochi minuti che avevamo iniziato a parlare, sapevamo praticamente tutto dei rispettivi interessi. Ha lavorato anche in Italia, come ballerino, collaborando con Paolo Limiti. Bel ragazzo davvero, occhi magnetici tipici di tanti Latini. Voce incredibile, come ho constatato di persona durante le sue diverse esibizioni in teatro. La prima di queste è stato l’atteso show delle 19:00, dal titolo “Wild, Cool & Swingin”. Finalmente uno spettacolo di mio gradimento, oltre naturalmente a quello sul ghiaccio. Per questa giornata posso ritenermi davvero fortunato ! Cena in ristorante con menù “Venetian Feast”, cucina italiana rivisitata, con gusto ed originalità, anche se non propriamente “veneziana” e neanche “veneta”. Peccato solo per la Pannacotta, trasformata in una sorta di Bavarese alle fragole ! Buona si, ma da chiamarsi con un altro nome. Al termine della cena camerieri e cameriere impiegati in quella che è considerata la nostra canzone più famosa “Oh Sole Mio”. Francamente non saprei dire se cantata in playback, ma la pronuncia non era per niente male. Solito sventolio di tovaglioli da parte dei passeggeri: clienti Costa in vacanza su una nave Royal Caribbean ? A mezzanotte e 15 minuti hanno avuto la bella pensata di proporre in teatro la “Late Night Adult Comedy con il già visto Stephen Eblin”. Inutile dire che mi trovavo da tutt’altra parte. Scartata la Discoteca The Chamber, rimasta praticamente semivuota, staff a parte, per tutta la crociera, ed escluso anche il casinò, mai sfidare troppo la Dea Bendata, come Dante, sono uscito a “rimirar le stelle”: i Caraibi si avvicinano !

5 Dicembre. Mattinata e primo pomeriggio in navigazione verso St. Maarten. Relax al sole ed in piscina, area Solarium. Francamente il Solarium della Explorer of the Seas sembra piuttosto modesto, specie nelle dimensioni, rispetto a quello della Serenade of the Seas, nave di classe panamax. La piscina è decisamente di dimensioni più ridotte, e manca quel fantastico Cafè al lato della stessa per deliziosi spuntini, tipo crepes cioccolata e mandorle, che hanno allietato le mie giornate sulla Serenade. Comunque l’architettura del Solarium della Explorer, di vaga ispirazione neoclassica è decisamente piacevole, molto più sobria rispetto alla Serenade con il suo tema “India”, con relativa musica di sottofondo. Ed i lettini con materassini rossi di Explorer sono veramente confortevoli. Bellissimi vasi e murales di ceramica di ispirazione ispano-italiana aggiungono un tocco artistico veramente di classe. Pavimento stile selciato, fortunatamente non sdrucciolevole. Il Lido centrale è decisamente molto più ampio, ed è provvisto di terrazze: 2 grandi piscine parallele e diverse jacuzzi. Prevalenza della moquette blu, come di norma sulle navi Royal Caribbean. Orchestra con musica dal vivo: se ne sono alternate ben due nel corso della crociera, una con ritmi caraibici e tropicali, l’altra con musica latina “Old” e “New Style”. Se Enrique Iglesias è decisamente popolare, Ricky Martin mi sa che non è molto amato da questa orchestra ! L’attività più divertente in piscina: la gara per le gambe maschili più “belle”. Immaginatevi i risvolti comici, visti certi tipi prescelti. La nave è attraccata a Philipsburg (St. Maarten), con un leggero ritardo: alle 15:30 ora locale e non alle 15:00 come previsto. Caraibi adorati, quanto mi siete mancati !!! Non vi vedevo da ben cinque mesi e rotti !!! Arrivo in porto a Philipsburg spettacolare. Explorer of the Seas era la quarta nave, la più grande. Già presenti sul lato sinistro della banchina verso la città, Jewel of the Seas, dietro Carnival Freedom. Sul lato destro Caribbean Princess, dietro alla quale Explorer ha attraccato. A bordo della nave, e poi sceso a terra, me le sono guardate e riguardate con calma. Carnival Freedom, l’ennesimo “clone” derivato dalle modifiche al progetto della Carnival Destiny, non mi ispira molto. Almeno Costa Serena e Costa Concordia hanno il doppio lido coperto ! Il campo da minigolf posto alla base della ciminiera sembrava piuttosto piccolino a dire la verità. Il lido di poppa, con la copertura semovente ovviamente aperta ha la parte alta delle pareti color vinaccia ! Di gusto invece i lettini, identici a quelli di Costa, ma di un bel blu marino. Caribbean Princess: anche Princess quanto a fantasia non si spreca, ennesima variazione sul tema della Grand Princess, con un ponte di cabine in più poi. Da tutte le guide crocieristiche viene definita come una nave abbastanza “affollata” quanto a densità passeggeri. Io non esprimo pareri, dovrei prima viaggiarci sopra. E, considerata la precedente esperienza positiva con Princess Cruises, “Mai dire mai”, anzi tutto il contrario. Esteticamente, vista da poppa, è bruttarella davvero: troppo verticale. Carina comunque la piscina di poppa. Vista sulla fiancate da poppa, la disposizione dei balconi a “gradoni” ricorda una piramide maya o quella egizia di Saqqara. Mi spiace dirlo ma le due navi “Made by Fincantieri” presenti a St. Maarten, esteticamente non sono il massimo, almeno per me. La “palma” della vittoria la assegno a Jewel of the Seas, Made in Germany, la gemella più recente della mia amatissima Serenade of the Seas. Se avessero inserito tra le strutture di bordo anche lo Studio B per me sarebbe la classe di navi davvero perfetta ! Una volta sceso a terra è stata un’esperienza incredibile percorrere il lungo corridoio a cielo aperto creato dalle quattro navi. Conosco St. Maarten piuttosto bene: questa è “appena” la quarta volta che vi faccio scalo, quindi nessun giro particolare. Troppo tardi per andare in spiaggia, peccato perché una capatina ad Orient Beach l’avrei fatta più che volentieri. Mia madre, avendo già visto l’isola due volte, ha preferito rimanere a bordo a rilassarsi, quindi sono sceso a terra da solo, limitandomi ad un veloce giro per shopping a Philisburg, raggiunta tramite il comodissimo watertaxi. Comprati i primi regalini di Natale: potevano mancare le porcellane di Delft ? Ribadisco il concetto “regalini”: a casa mia le porcellane di Delft sono quasi “tutte” stipate sul ripiano del caminetto in cucina, assieme ad altri souvenirs, anche con tutta la volontà di questo mondo, e per volere lo vorrei davvero, non ci entrerebbe più neanche uno spillo !!! A Philipsburg tappa immancabile sull’Old Street, già addobbata a festa per la foto di rito. Cena con menù “Get Out There”, il motto di Royal Caribbean. Tranquilli, niente di strano, semplicemente alcune delle ricette tipiche della compagnia. Tocco italiano onnipresente anche in questo caso. Parlando con le due coppie di inglesi al tavolo, ho scoperto, dopo aver fatto la conversione sterlina-euro, che avevano pagato la crociera ben 350,00 euro a testa in più a testa rispetto a noi, per una cabina interna poi. Ok, io ho avuto la fortuna di bloccare un’offerta a prezzo speciale con sconto over 55 (per mia madre), offerta che è durata circa 10 giorni (tra parentesi W le opzioni a lunga scadenza concessemi da Royal Caribbean), ma questa è la prova che nel Regno Unito costa davvero quasi tutto di più rispetto ai Paesi dell’Eurozona ! Ho consigliato agli amici inglesi di non prenotare con largo anticipo la prossima volta, a meno di particolari esigenze, e di confrontare i prezzi in sterline del loro Paese con quelli in euro di altri Paesi. Dopo cena ho commesso uno dei due errori imperdonabili della crociera: sono andato in teatro per lo spettacolo delle 22:45. Protagonista “The Comedy & Juggling” di Rick Novell. Eppure “sbronzo” non ero: non ho assaggiato nessuno dei drinks di Bare Foot a Philipsburg ! Giudizio sulla “performance” del tipo in questione. Definirlo clown da circo sarebbe un insulto per i clowns, vista l’arte circense di alto livello che propongono nelle loro esibizioni ! Un concentrato di battutacce di pessimo gusto, e per di più scontate, con ammiccamenti ed allusioni di vario tipo, roba che al confronto i films del genere “commedia piccante all’Italiana” anni ’70 sembrano girati sul canovaccio del Galateo. E sono anche divertenti ! Proprio non capisco cosa ci trovino di tanto divertente tanti Americani in questo tipo di “Comedy”, da sganasciarsi e da applaudire così tanto ! Nei giorni successivi ho indagato: vi riferirò tutto a tempo debito. Partenza della nave alle 23:30. Tutte le altre navi erano già salpate. Philipsburg illuminata è estremamente suggestiva ! In cabina abbiamo trovato come creazione artistica del cameriere una simpatica manta realizzata con gli asciugamani: gli occhi erano i cioccolatini by Royal Caribbean International che ogni sera vengono disposti sul cuscino del letto di ogni passeggero.

6 Dicembre: St. John’s (Antigua). Sosta in porto dalle 9:00 alle 17:00. Altre due navi in porto. A destra, guardando verso la città, Crystal Serenity. Bella nave davvero, anche se esternamente sin troppo simile sotto diversi aspetti alla ex Crystal Harmony, oggi Asuka II, ed alla Crystal Symphony. A sinistra la “piccolina” di casa Royal Caribbean, non raggiunge neanche le 50.000 tonnellate, la mia adorata Empress of the Seas, già Nordic Empress, a breve Empress (o Moon Empress, non è ancora chiaro) di Pullmantur Cruises, ma concepita come Future Seas per Admiral Cruises. Varata nel 1990, strutturalmente è molto più avanzata della poco più recente Costa Classica d’impostazione molto più tradizionale. Per l’epoca il numero di sistemazioni con balcone privato della Empress era davvero notevole: 69, a parte alcune suites di diverso tipo, quasi tutte minisuites. Punti deboli: le cabine standard formato “mignon”, specie le interne, le dimensioni delle due piscine, quelle del fitness center e della spa. Royal Caribbean ha trovato una maniera eccellente per posizionare le unità “tradizionali” della sua flotta proprio a partire da questa nave: trasferimento alla controllata Pullmantur Cruises. Rafforzano la flotta per il mercato spagnolo, e non solo quello, immettendovi navi che rappresentano una sostanziale “novità” per questi mercati. Empress of the Seas è stata costruita in Francia, ma dopo la consegna a Royal Caribbean, non ha più fatto ritorno in Europa. Quindi è conosciuta prevalentemente sul mercato statunitense. Terza volta per me e mia madre ad Antigua, girata in lungo ed in largo, per quanto mi riguarda spiagge comprese, naturalmente non tutte le 365, o 366, a seconda dei calcoli. Quindi ci siamo limitati ad un rapido giro per negozi e nel caratteristico mercatino locale. Resto della giornata trascorsa in pieno relax al sole (non molto tempo a dire la verità), piscina, fitness center. In sauna, approfittando della piacevole conversazione con un nutrito gruppo di Americani di diverse età, ho chiesto come mai la “Blue Comedy” ed affini fossero tanto apprezzati negli Stati Uniti. Ho ricevuto due risposte distinte. Alcuni se ne sono usciti, e quasi non riuscivo a credere alle mie orecchie, visto che la sera prima il teatro quasi veniva giù dalle risate e dagli applausi, che personalmente non apprezzavano molto questa forma di intrattenimento ! Altri hanno risposto che piace perché l’argomento politicamente (ma non solo) scorretto che la caratterizza è divertente. Ok, ognuno ha il suo “Sense of Humour”, ma dove sarà il divertimento proprio mi sfugge ! Comunque mi è stato chiesto in cosa consistesse la “commedia italiana”. Ho cercato di spiegargli che se nella loro lingua diverse forme di “intrattenimento” possono essere classificate come “Comedy”, nella nostra la questione è molto più complessa, già a partire dalla terminologia. Come esempi di intrattenimento in chiave comica ho citato Lucia Ocone con le sue imitazioni, e la “Famiglia Reale Inglese” interpretata dal Bagaglino. Ho sottolineato l’importanza del travestimento, del cammuffamento nella satira, anche a soggetto politico. Alla fine gli Americani presenti hanno concluso che la nostra è una forma decisamente più raffinata e complessa di intrattenimento. L’Italia ha trionfato anche in questo campo. E vaiii ! In ristorante Cena a tema “Dinner 1”. In Teatro spettacolo “Fast Forward”, veramente notevole, specie per le coreografie originali e “futuristiche”: avreste dovuto poi vedere la “gabbia” luminosa che era stata creata per accogliere l’orchestra.
In cabina come creazione artistica del cameriere abbiamo trovato un simpatico cagnolino realizzato con gli asciugamani.

7 Dicembre: Roseau (Dominica). Sosta in porto dalle 7:00 alle 17:00. Primo scalo su quest’isola per entrambi. Porto in grado di accogliere solo una nave da crociera: banchina piuttosto corta per consentire lo sbarco dei passeggeri, più una serie di piloni isolati per assicurare l’ormeggio della nave. Isola dalla bellezza naturale sconvolgente: verdissima, con picchi vulcanici e sorgenti sulfuree. Se la natura dell’isola ricorda moltissimo St. Lucia, Roseau è una deliziosa cittadina di stile coloniale, un curioso mix tra St. George’s (Grenada) e St. John’s (Antigua), con due notevoli cattedrali in stile neogotico, una cattolica, dedicata alla Vergine Maria, l’altra protestante, consacrata a San Giorgio. Pochi negozi in proporzione: l’isola, visto anche il suo porto, non ha flussi crocieristico paragonabili a quelli di altre mete caraibiche “classiche” di lunga tradizione. Gioielli ed artigianato di qualità notevole, con prezzi più alti della media. Unico “inconveniente”, un clima estremamente umido e piovoso. Sole splendente e scrosci di pioggia si sono alternati a ritmo costante durante tutta la giornata. Nel pomeriggio un bellissimo arcobaleno sulla città. Relax pomeridiano tra piscina e fitness center. Serata di Gala con cena con menù “Crown & Anchor”. Niente teatro per me e mia madre: alle 22:45 spettacolo musicale “Build Me Up Buttercup” con Jay J. Downs. Casinò: per me ultima “sfida” con la Dea Bendata. Nel complesso mi ritengo più che soddisfatto. Mia madre ha perseverato sino alla fine della crociera, con un certo successo. In cabina come creazione artistica del cameriere abbiamo trovato un delizioso elefantino realizzato con gli asciugamani.

8 Dicembre: Bridgetown (Barbados). Sosta in porto dalle 7:00 alle 17:00. Record di navi: Sea Princess, nuovamente Empress of the Seas, Seabourn Pride, Royal Clipper, più la Freewinds, la nave di Scientology. Avevo già incrociato quest’ultima a Barbados, prima tappa caraibica della transatlantica di Costa Atlantica nel dicembre 2005. Evidentemente in questo periodo fanno tappa fissa qui. La mia attenzione è stata attirata principalmente dalla Sea Princess. Terza nave di classe Sun, costruita da Fincantieri, ha linee esterne estremamente piacevoli. Nave dalla vita “movimentata”: assunse il nome che era stato della vecchia Sea Princess di P&O Cruises, poi Victoria, oggi The Scholar Ship; trasferita alla P&O Cruises con il nome di Adonia, era diventata nel 2003 la nave della flotta riservata agli over 18: se si pensa bene il nome Adonia potrebbe essere sciolto in Ad(ults) on(ly): la desinenza finale ia, o a, è comune a quasi tutte le navi attuali della P&O Cruises. Nel 2005 è tornata nella flotta Princess, riprendendo il suo nome, ma continuando ad essere commercializzata principalmente sul mercato britannico. Crociere estive da Southampton, invernali da Barbados. Terza sosta per entrambi su Barbados: mete “classiche” dell’isola, spiagge e grotte comprese, ben conosciute. Quindi bus in direzione di Bridgetown. Si tratta di una cittadina dall’aspetto piuttosto moderno, con edifici e negozi in stile decisamente anni ’70. Alcuni monumenti coloniali sono davvero notevoli: ad esempio il Palazzo del Parlamento in stile Neogotico. Soste per lo shopping lungo Broad Street. Pomeriggio al sole e sosta immancabile nel fitness center. Alle 18:30 ingresso nello Studio B per il secondo incredibile spettacolo su ghiaccio della crociera: “Spirits of the Seasons”. Da rimanere a bocca aperta: veramente della serie “Venire, provare, per non dimenticare mai più”. Quando poi si assiste a certe acrobazie veramente si capisce che ci si trova di fronte a degli autentici “artisti”. Al ristorante cena con menù “Explorer”, piatti creati in esclusiva per le navi di classe Voyager. Alle 22:30 in Teatro “The Love & Marriage Game Show”, condotto dal direttore di crociera Allan Brooks. Rientra nella categoria “Comedy” ed affini, quindi alla larga. Alle 23:30 nel Solarium Club X, discoteca in piscina stile South Beach. Avete presente il Deserto del Sahara ? Quanto a partecipanti ci eravamo vicini. Niente da fare, nonostante un numero estremamente elevato di passeggeri nella fascia 18-45 anni (il secondo estremo è a titolo indicativo su scelta personale), contrariamente che su Costa Crociere, certi eventi non riscuotono un gran successo di pubblico tra la clientela statunitense.

9 Dicembre. Basseterre (St. Kitts). Sosta in porto da mezzogiorno alle 18:00. La manovra di attracco ha richiesto più tempo del previsto, per via del vento, come puntualmente comunicato dal comandante. Nel porto industriale era attraccata la Ocean Village 2. Explorer of the Seas ha occupato il lato destro della banchina del porto crocieristico, “Port Zante”, situato proprio di fronte alla città. Sia a bordo, in arrivo, che sbarcato a terra, ho concentrato la mia attenzione sulla Ocean Village 2. Va bene, è la seconda nave dedicata al mercato britannico stile “Club Fun Ship”, ossia un mix tra Carnival ed Aida, ma rovinare la bellissima ex Crown Princess del 1990 con tutti quei tocchi di viola, rosa ed arancio, è stato uno scempio. Proprio vero che i colori possono stravolgere l’estetica degli esterni di una nave ! Questa povera nave, progettata per Sitmar Cruises, ma modificata in fase progettuale per volere di Princess Cruises con l’intervento di Renzo Piano, da quando ha lasciato la flotta Princess nel 2002 non ha trovato pace: A’ Rosa Blu, Aida Blu, ogni volta una livrea più brutta. Prima sosta per me e mia madre a St. Kitts. Viste le poche ore di luce a disposizione, siamo scesi con tutta calma verso le 14:30, dedicandoci alla visita di Basseterre, la capitale in puro stile coloniale: un gioiello di città, con numerosi edifici storici. Bellissima la “torre” dell’orologio vittoriana che occupa il centro della piazza “The Circus”. Su “Indipendence Square”, una vasta piazza attrezzata a giardino, notevole la cattedrale neogotica: peccato solo che il giardino che accoglie la fontana centrale versi in stato di semiabbandono, e che la fontana stessa sia senz’acqua. Sosta per lo shopping tra i numerosi negozi del grande, e grazioso, centro commerciale all’aperto sorto intorno al porto crocieristico di “Port Zante”. Fatti numerosi acquisti, tutti per regali di Natale destinati a terzi. La lunga mattinata per shopping personale è prevista a St. Thomas. Breve scroscio temporalesco, per fortuna di breve durata, prima di fare ritorno sulla nave. Evidentemente parecchi Americani, ma non solo loro, non si documentano molto sulle condizioni climatiche dei Paesi che visitano, quindi spesso non partono da casa attrezzati. Come ho detto ai Caraibi il clima è umido, ed anche d’inverno spesso piove, rovesci brevi ma intensi. Un impermeabile tascabile e un ombrello da borsa di qualità non occupano molto spazio nel bagaglio. Alcuni prudentemente si erano attrezzati nel corso della crociera, guarda caso dopo lo scalo in Dominica. Inutile dire che il sottoscritto e la madre erano provvisti di tutto l’occorrente. Cena in ristorante con menù “Marco Polo”, riuscito e gustoso incontro di piatti della tradizione italiana con quelli della cucina orientale. Visto che non è stata una “fusion” cucina veneziana-cucina cinese, fosse stato per me avrei chiamato il menù “West Meets East”. Ma tutto ciò che è Italiano, spesso, ma non in questo caso specifico, anche solo di nome, detta legge nella gastronomia e nell’abbigliamento statunitensi. In teatro “Videology”, tributo musicale dedicato a cantanti e gruppi famosi: Beatles, Bee Gees, Cher.

10 Dicembre: Charlotte Amalie (St. Thomas). Sosta in porto dalle 8:00 alle 20:00. Anche in questo porto sono praticamente di “casa”: quinta sosta per me, quarta per mia madre. Prima di scendere a terra, controlli obbligatori d’ingresso da parte delle autorità americane, visto che St. Thomas è territorio statunitense. Procedimento veloce e perfettamente organizzato. L’addetto è stato così cortese da voler sapere come si diceva “Have a Good Day” in Italiano, per potermi augurare una “Buona Giornata” sull’isola. Banchina al completo al terminal di Havensight. Nell’ordine: Constellation, Carnival Destiny ed Explorer of the Seas. La nostra nave era ormeggiata per ultima, in fondo alla banchina. La mia attenzione è stata catturata dalla Carnival Destiny: ecco finalmente la “bisnonna” delle navi postpanamax di Carnival e di Costa. Comunque ho deciso di non scattare foto: sarei dovuto salire per l’ennesima volta a Paradise Point. E, visto che foto di Explorer, delle “sorelle” più giovani di Carnival Destiny, e delle navi di classe Millenium fanno già parte del mio “archivio fotografico” personale, ho preferito dedicarmi ad altro: lo shopping sfrenato a Charlotte Amalie !!! Dalla nave, con un tipico safari bus, utilizzato come servizio di trasporto collettivo a pagamento, abbiamo raggiunto il centro. Abbiamo perlustrato la maggior parte dei negozi ad uno ad uno. Tra profumeria e negozio di abbigliamento ho fatto incetta di articoli by “Tommy Hilfigher”, a prezzi che in Italia ci sogniamo ! Tornati in safari bus ad Havensight, altro giro per i negozi della zona: mia madre ha finalmente trovato delle ciabattine di pelle con strass di suo gradimento ! Evviva, non è sempre facile accontentarla ! Pomeriggio di relax sulla nave. Se la mattinata era stata decisamente soleggiata, nel pomeriggio tempo variabile con brevi rovesci. Chi, come gli Inglesi al nostro tavolo, ha optato per la spiaggia, non ha trovato di certo il tempo ideale. Io non ho rimpianti di sorta: a giugno, sempre in crociera su Explorer, ho fatto il pieno di sole e di mare nella bellissima Magen’s Bay. Anche se le condizioni climatiche del pomeriggio del 10 dicembre fossero state più favorevoli, visto che siamo tornati sulla nave alle 13:45, sarei dovuto partire immediatamente per la spiaggia, rinunciando anche al pranzo, e con il sole che tramonta alle 17:43 francamente, calcolati anche i trasferimenti, il tempo a disposizione sarebbe stato troppo poco. Rinunciare allo shopping della mattina a Charlotte Amalie ? Ma neanche se mi “pagavano” per farlo. Quinta volta a St. Thomas, e non vi ho rinunciato mai nemmeno per un’escursione alla vicina isola di St. John, nota come un paradiso naturale di straordinaria bellezza ! Ognuno, si sa, ha le sue priorità ! Pomeriggio in pieno relax, con soste in piscina e nel fitness center. Chi vado ad incrociare in sauna ? Primoz, il responsabile del negozio di liquori del quale vi ho già parlato. Mi ha raccontato che le condizioni contrattuali stipulate dalla società per la quale lavora, tra parentesi la stessa che gestisce recruiting del personale e negozi anche delle navi Costa, sulle navi Royal Caribbean International sono per lui estremamente favorevoli; gli è concesso, tra l’altro, l’accesso durante le sue ore di pausa, nel fitness center della nave. Ben fatto, c’è spazio davvero per tutti in queste aree estremamente spaziose ! Su una nave con la capacità passeggeri di Explorer of the Sea, palestra, sauna e bagno turco, sono in genere poco affollate. Questione di “stile di vita” di buona parte dei passeggeri. Cena al ristorante con un nuovo menù “Explorer”, altra carrellata di specialità by Royal Caribbean International. Yummi, yummi, yummi. La sera in teatro alle 22:45 “The Magic Show” di Nick Lewin. Mia madre ha preferito il casinò, io il teatro. Sentendo comunque “puzza” di “Comedy” e affini, ho scelto un posto lungo il corridoio, così da potermene tranquillamente defilare in caso di “pericolo”. Sarà pure vero che “Nessuno è Profeta in Patria”, ma visto che io non mi trovavo in Italia, ma in navigazione verso San Juan, le mie previsioni erano giuste al 100%. Illusionista ??? Un patito della “Blue Comedy” che aveva sbagliato mestiere ! Sarà che in Italia per magia intendiamo tutta un’altra cosa ! In cabina come creazione artistica del cameriere abbiamo trovato due romantici cigni che si baciavano realizzati con gli asciugamani.

11 Dicembre: San Juan (Porto Rico). Sosta in porto da programma dalle 7:00 alle 14:30. Quinta volta per me a San Juan, quarta per mia madre. A marzo di quest’anno vi abbiamo trascorso due giorni in hotel: conosciamo quindi piuttosto bene la Vecchia San Juan ed il Condado, negozi, ristoranti e spiaggia compresi. Condizioni metereologiche “pessime”. In porto, attraccata parallelamente alla nostra nave, la Carnival Glory. Cielo coperto e rovesci temporaleschi persistenti. Molteplici annunci del Comandante, per annunciare che la partenza sarebbe stata ritardata di circa 2 ore, causa condizioni meteo-marine avverse. Alla partenza abbiamo incrociato la Costa Fortuna in arrivo su San Juan. Ma cos’è stata, la giornata dei “cloni” by Carnival ? Durante la navigazione, ennesimo annuncio del comandante, per comunicare ai una manovra di inversione della nave, causa avvistamento “corpo galleggiante”. Fortunatamente si è poi scoperto che si trattava di un semplice giubbotto di salvataggio. Nessun “uomo in mare”. Che gli “esperti” del sito mi perdonino se ho commesso errori nell’uso di certi termini tecnici ! Spettacolo alle 19:00, dal titolo “Invitation to Dance”, coreografia di “Louis Van Amstel” dallo spettacolo televisivo della ABC’S “Dancing with the Stars”. Insomma “Danzando con le Stelle” con coppie di passeggeri scelte in precedenti selezioni. Non è il mio genere, e non sono andato. Cena in ristorante con menù “Eastern Mediterranean”. Gustosissimo nella sua ispirazione alla Grecia e ad altri Paesi. Correggetemi se sbaglio: l’Italia è al centro del “Mare Nostrum”, e comunque hanno trovato il modo di infilarci anche piatti della nostra gastronomia. In cabina come creazione artistica del cameriere abbiamo trovato una simpatica scimmietta appesa ad una stampella realizzata con gli asciugamani.

12 Dicembre: Giornata in navigazione. Cielo sereno, temperature sui 24 gradi, abbastanza ventoso. In mattinata “Brunch” nella Sala da Ballo Maharaja, riservato ai soci Crown & Anchor di livello Platinum, Diamond e Diamond Plus. Premessa: mettere l’Americano medio, 600 e passa come numero, in una sala piena di specialità gastronomiche, è come affidare l’Avis al Conte Dracula. Ho assistito a scene incredibili: sembrava che certe persone non mangiassero da giorni !!! A me il pollo fritto alle 11:00 del mattino è indigesto, e quindi mi sono limitato a due tartine, a qualche fragola ricoperta di cioccolata, e ad un biscotto pralinato, giusto per gradire. Altri decisamente no ! Ladies and Gentlemen è andata in scena “L’arte di disporre nei ad incastro piramidale quanto più cibo possibile in un piatto da tavola per antipasti”. Fossi stato nella hostess Crown & Anchor avrei assegnato dei premi per tanta abilità. Ad un signora in fila di fronte a me per i dolci, volevo quasi suggerire di portarsi via direttamente tutto il vassoio dei dolci: i camerieri l’avrebbero prontamente sostituito, e lei si sarebbe risparmiata, ed avrebbe risparmiato a quanti erano in fila, la lunga attesa affinché lei riuscisse ad impilarli “artisticamente” nel suo piatto ! Pomeriggio di relax tra piscina e fitness center. Serata di Gala dell’Arrivederci. Cena in ristorante “Chef’s Dinner”. Poteva mancare l’aragosta ? Certo che no. Servita in un gustoso abbinamento con gamberetti. In teatro alle 22:45, l’incredibile voce “Black” di Earl Turner.

13 Dicembre: Intera giornata in navigazione. Tempo soleggiato, ma temperatura esterna decisamente sul “freddino”. Diversi “temerari” sono comunque distesi sui lettini in prossimità delle piscine. Evidentemente vivono in posti con temperature “polari”: io, pur abitando in Umbria, che in questo periodo non ha certo temperature tropicali, francamente continuo a pensare che quella non fosse una giornata adatta per una tenuta balneare. Durante quest’ultimo giorno di crociera la mancanza del Solarium coperto con piscina climatizzata di Serenade of the Seas, si è fatta sentire ! Approfittando di un coupon con uno sconto del 15% soci Platinum mi sono concesso un massaggio “Deep Tissue”: il corpo ne trarrà beneficio in vista del volo intercontinentale del giorno dopo. Divertente botta e risposta con il massaggiatore. Vedendo un cartellino con indicato “Italy” come nazionalità, la domanda se parlasse Italiano è sorta spontanea. Risposta in Inglese: “No, sono Italo-Argentino, con passaporto italiano, ma non parlo Italiano”. Stranezze tutte italiane. Il cameriere del tavolo su Serenade of the Seas era Italo-Messicano, con passaporto italiano, e parlava correntemente Italiano. Non per fare polemiche, ma se uno ha un passaporto di un determinato Paese ne dovrebbe conoscere la lingua ! Comunque, Sergio, il nome del massaggiatore, si è rivelato davvero bravo: peccato solo che, nella migliore tradizione Steiner, alla fine del trattamento abbia provato a vendermi i soliti prodotti “consigliati” per il benessere del corpo. Ero arrivato preparato: gli ho lasciato fare il suo bel discorsetto ed alla fine ho risposto “No Grazie. Per me è più facile ordinarli sul vostro sito web”. Del resto il gruppo Steiner è di Londra, e nonostante la sterlina forte, stranamente i loro prodotti costano meno in Gran Bretagna ! Nel pomeriggio, dopo la palestra, pieno relax tra sauna e bagno turco. Mi mancheranno questi posti, luoghi ideali per la cura del proprio corpo, e per riflettere sui propri pensieri nelle ore di scarsa affluenza. Luogo di benessere e di piacevoli conversazioni. La “Easy Way” americana consiste anche nell’estrema facilità con la quale si stabilisce una conversazione. E di persone simpatiche ne ho incontrate diverse ! Per quanto riguarda l’intrattenimento serale, chi male inizia, peggio finisce ! In Teatro alle 19:00 “The Comedy of Michael Dean Ester”. Il sottoscritto a quell’ora ha preferito un caffè con deliziosi cookies al cioccolato al Promenade Café. Pausa shopping nei negozi di bordo per gli ultimi acquisti: fatto l’affare della crociera ! Ho comprato, per appena 6 dollari più spiccioli “Vision of Art”, un libro pubblicato per conto di Royal Caribbean International nel quale si esamina in ogni dettaglio lo stretto rapporto tra design di classe ed opere d’arte delle navi Royal Caribbean, dalle origini della compagnia a Voyager of the Seas. Cena “internazionale” in ristorante con menù “Feast of Nations”. Dopo cena gran sfilata dei camerieri in un tripudio di bandierine degli Stati Uniti e dell’Italia, più altre Nazioni. Gli Inglesi al nostro tavolo non l’hanno presa bene: non si è vista una bandiera che una del loro Paese !!! Non immagino la reazione dei Tedeschi, visto che mancava anche la loro ! Scambio di e-mail, con il reciproco augurio di poterci incontrare ancora. Del resto, fortunatamente, il Regno Unito è relativamente vicino. Al momento c’è appena stato un reciproco scambio di foto via e-mail e degli auguri di Natale. Per concludere l’ultima serata sulla nave mia madre ha optato per il casinò. Il sottoscritto invece ne ha approfittato per collegarsi ad internet, e controllare, tra le altre cose, il volo del giorno successivo con Alitalia. Ho anche ultimato la campagna fotografica degli interni della nave. Preparatevi a tutta una serie di “sorprese” che svelerò volta per volta. Si tratta del mio “regalo” personale a tutti voi per le Feste ed il Nuovo Anno. Tenete a freno la curiosità, che tanto non vi anticipo niente neanche sotto tortura ! Prima vi “beccate” il diario !

14 Dicembre: Cape Liberty (New Jersey). La nave è attraccata a Cape Liberty con circa 2 ore di ritardo sull’orario previsto: alle 10:00 e non alle 8:00. Come socio Platinum, sala riservata per lo sbarco: colazione continentale servita nella Sala da Ballo Maharaja. Mia madre ha gradito molto. Numerosi Americani hanno “integrato” la colazione attingendo dal vicino Cafè Promenade. Del resto “l’appetito viene mangiando” ! Ho avuto tutto il tempo di godermi il passaggio sotto il Ponte di Verrazzano, scattando una foto da poppa. Fotografato anche uno dei caratteristici traghetti arancioni per i collegamenti da e per Staten Island, in questo caso diretto a Manhattan. Peccato solo che lo skyline di Manhattan fosse quasi completamente avvolto nella nebbia, appena percettibile. Nella mia mente ho immaginato che dietro quella nebbia ci fossero ancora le Torri del World Trade Center, illusione temporanea, che contribuisce ad alleviare le ferite nel mio cuore ogni volta che vedo Manhattan. “Good Bless America, Land I Love”. Anche in questo caso scusate per questa parentesi di ricordo per me doverosa. Detto questo, lo sbarco, per colori è iniziato verso le 11:30, e, considerato, il numero di passeggeri presenti a bordo, è stato piuttosto spedito. Alle 13:30 eravamo già dentro il terminal di Cape Liberty. Al controllo doganale, consegnato il modulo, il simpatico addetto mi ha rivolto le solite domande di rito sui motivi del mio viaggio negli Stati Uniti e sul rientro nel mio Paese. Accortosi che sono Italiano, non era richiesto il controllo dei passaporti, ma solo la consegna della dichiarazione doganale, ha iniziato a parlarmi nella nostra lingua, augurando sia a me ed a mia madre “Buone Feste”. Ne sono rimasto ancora una volta piacevolmente sorpreso: la calda accoglienza del generoso Cuore dell’America di origini italiane. Ancora una volta “God Bless America, Land I Love”. Pochi minuti dopo, ritirati i bagagli (ho preferito fare da me, senza l’aiuto di facchini, visto che, oltre ad essere abituato a fare da solo, è un ottimo esercizio fisico) ci siamo avviato verso il parcheggio dei bus diretti all’Aeroporto di Newark. Consapevole delle code abbastanza lunghe che si creano per aspettare il proprio turno per un taxi a Cape Liberty, il giorno prima avevo preferito optare per un transfer a pagamento prenotato tramite Royal Caribbean: costo, 25 dollari a persona. Poco meno di un taxi più relativa mancia. Il personale ci ha indirizzati verso il bus diretto al terminal B dell’aeroporto di Newark, utilizzato da Alitalia e da altre compagnie. Alle 14:25 eravamo in aeroporto. Il tempo di sbloccare le combinazioni delle valigie, e di assicurare la chiusura dei lucchetti e delle cinghie approvati dalla TSA, e, dopo aver preso, ci siamo avviati ai banchi del check-in. Superati i controlli di sicurezza, c’è stato tempo più che sufficiente per uno spuntino leggero e per gli ultimi acquisti. Comprati altri magneti di New York, tra i quali ben due di Manhattan con ancora le Torri Gemelle del World Trade Center. Imbarco sul volo al primo annuncio, in quanto socio Delta SkyMiles Silver Medaillon. Mia madre gongolava: sfido io, per tutto il viaggio ha potuto usufruire di buona parte dei privilegi garantitimi dai programmi fedeltà ai quali sono associato ! Decollo in perfetto orario. Niente da eccepire su questo volo, tranne che sulla pulizia della “moquette”. Tipico “prurito” all’altezza delle caviglie, causa presenza di parassiti. Fortuna che l’inconveniente si risolve appena scesi dall’aereo. I segni dei pizzichi rimangono per qualche giorno però. Passiamo a cose piacevoli. Approfittando della cortesia e della disponibilità di un’hostess italo-francese, ho chiesto ragguagli sulla cancellazione all’ultimo minuto del volo Alitalia per Newark del 30 novembre. Risposta “diplomatica”: possibile guasto tecnico. La hostess mi ha fatto veramente tenerezza: dal suo discorso si capiva che era angosciata per la situazione di Alitalia. Non ho insistito con altre domande. Boing 767, senza schermo televisivo a controllo individuale dietro lo schienale di ogni poltrona. Di questo non mi lamento: anche Delta ha la stessa configurazione sugli aerei che ho preso per Atlanta e per New York Kennedy. Cena veramente gustosa: antipasto con prosciutto affumicato, sformato di pasta, petto di pollo con salsa ai funghi. Solo il trancio di torta era un tantino troppo zuccherato per i miei gusti. Nonostante lo spazio ristretto in Economy tra una fila di sedili e l’altra, grazie a complesse mosse acrobatiche (osservare le mosse dei pattinatori su ghiaccio nello Studio B della nave è stato utile) sono riuscito ad accomodarmi alla meglio nel sedile accanto al finestrino, e, evento davvero insolito, sono riuscito a dormire per buona parte del volo.

15 Dicembre: Saranno state le correnti favorevoli sull’Oceano Atlantico, ma, evento che ha dello straordinario, il volo Alitalia è arrivato addirittura in anticipo su Roma Fiumicino: poco prima era stata servita una piccola colazione. Ritiro dei bagagli altrettanto veloce. Visto il vuoto dei treni in partenza dalla stazione dell’aeroporto per Orte, ho optato per il “Leonardo” Express no stop diretto a Roma Termini. Treno diretto in coincidenza per Orvieto. “Pulizia” dei due treni a parte, questa volta niente da eccepire. Per fortuna nessun contrattempo di sorta. A casa la “nostalgia” tipica della fine di ogni crociera si è fatta sentire. Probabilmente dipenderà anche dal fatto che, a conclusione di un anno record per me quanto a numero di crociere e viaggi, questioni di carattere lavorativo non mi permettono al momento di sapere in che data sarà la prossima. Per non mettermi a “lacrimare” stile fontana come la protagonista di uno spot Costa del passato, ho deciso di concedermi un idromassaggio. Fortunatamente nel bagno di casa mia, l’idromassaggio è stato installato da anni. Sistema “ad aria”, con diversi programmi, quindi il consumo idrico è limitato al riempimento della vasca. Nella lunga pausa di relax, tra le bolle dell’idromassaggio, ad occhi chiusi, l’illusione di essere ancora su Explorer of the Seas era quasi perfetta.

-Nota finale 1, le cose che ho gradito della crociera: praticamente tutto, dall’ottima cucina, al servizio davvero eccellente, a buona parte dell’intrattenimento, ossia gli spettacoli in teatro stile Broadway/Las Vegas e quelli sul ghiaccio, alle straordinarie attrezzature di bordo disponibili, specie quelle sportive. Ancora una volta ricordo il fantastico Stadio del Ghiaccio, ossia lo Studio B, il campo da minigolf e lo Shipshape Fitness Center & Spa su ben 2 ponti. Le amicizie stabilitesi a bordo con persone che spero di rivedere un giorno, e gli incontri con persone altrettanto simpatiche.
-Nota finale 2, le cose che non ho gradito della crociera: la “Blue” Comedy ed affini, più gli annunci giornalieri per ricordare gli “appuntamenti” con il consulente di bordo per lo shopping, con il Bingo e con le Aste delle Opere d’Arte. Tutto fatto con un certo stile, per fortuna ! Comunque per lo shopping in famiglia ce la caviamo bene da soli, anzi generalmente evitiamo i negozi “raccomandati” dai consulenti. Bingo = tombola. Ed a casa mia la tombola è da anni chiusa in uno scatolone. Annoia tutti. Sull’Asta delle Opere d’Arte, da Storico dell’Arte legato per studi ed interessi alle espressioni artistiche del passato, principalmente Medioevo e Rinascimento, le attuali tendenze dell’arte contemporanea, nello specifico quelle che fanno “mercato”, non mi interessano particolarmente.
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Come sempre sono disponibile a rispondere a qualsiasi domanda e curiosità ! :wink:
Seguiranno, ad intervalli regolari, le molte foto relative alla crociera....l'attesa non sarà lunga, lo prometto ! :wink: :mrgreen:
 

erika.m

Member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Caro Paolo, è sempre un piacere leggere i tuoi diari così ricchi di particolari e indicazioni utilissime per una crociera futura.
Grazie mille.
 

cirellina

Well-known member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

e come sempre finisco di leggere il diario con i luccichini negli ochchi per i dettagli che ci permettono, a noi rimasti a casa, di essere un po' lì con te!
 

camperlaia

Member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Abbi pazienza Itacru, adesso sono un po' impegnato. Appena avrò una settimana di ferie me lo leggerò con comodo.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

cirellina ha detto:
e come sempre finisco di leggere il diario con i luccichini negli ochchi per i dettagli che ci permettono, a noi rimasti a casa, di essere un po' lì con te!

Prendendo spunto dalle tue belle parole, dico a tutti voi che, se foste stati a bordo con me, ci saremmo divertiti tutti da pazzi ! :wink: Di sicuro la Discoteca The Chamber ed il Party Tropicale non sarebbero rimasti semideserti.
I Caraibi poi sono sempre i Caraibi. E Dominica e St. Kitts per me sono state due meravigliose scoperte.

Mitico Camper/Flavio !!! :wink: Trovi sempre la battuta giusta per ogni occasione ! :mrgreen: In effetti il mio diario è un tantino "lunghetto"...tante cose da raccontare del resto ! :wink:
 

camperlaia

Member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Italian Cruiser ha detto:
Mitico Camper/Flavio !!! :wink: Trovi sempre la battuta giusta per ogni occasione ! :mrgreen: In effetti il mio diario è un tantino "lunghetto"...tante cose da raccontare del resto ! :wink:
Tranquillo, ti comprendo benissimo. Il mio l'ho interrotto alla prima giornata dopo averne scritto altrettanto. Sai com'è, temevo di risultare troppo...sintetico.
 

sizol

New member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Giuro Italian, te lo giuro che prima o poi finisco di leggerlo.........
Ora vado da un oculista e poi torno! :shock:
Finora davvero.... sembrava di stare a bordo con voi! Grazie!
Simona
 

Cokj72

New member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Sono molto interessato alla partenza da Cape Liberty, vale la pena, è bella come la partenza da Venezia?
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Cokj72 ha detto:
Sono molto interessato alla partenza da Cape Liberty, vale la pena, è bella come la partenza da Venezia?

La partenza in nave da Cape Liberty in New Jersey è piuttosto notevole per il panorama sullo skyline di Lower Manhattan. La vista su Manhattan dalla nave in porto è delle peggiori invece, a causa soprattutto di alte gru da carico. Puoi avere un'idea del panorama che si gode dopo esser salpati da questo mio topic viewtopic.php?f=67&t=2383 con foto relative alla mia crociera su Explorer of the Seas lo scorso 22 giugno. Poi, come per le navi che salpano da Mahattan e da Brooklin Red Hook, il passaggio spettacolare sotto il Ponte di Verrazzano. :mrgreen:
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Cokj72 ha detto:
Non trovo le foto della partenza dell' Explorer

In quel topic la foto con la didascalia "New York, Lower Manhattan e Statua della Liberta (la cara "Miss Liberty" nel linguaggio comune), un'immagine classica da cartolina !" è stata scattata dal sottoscritto dalla Explorer of the Seas, poco dopo la partenza della nave. Se parti da Cape Liberty troverai un panorama come quello. :wink:
 

Cokj72

New member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Ciao, "Italian", una domanda, ma a te è arrivato il nuovo Magazine "Crown Anchor Society" Autunno 2007?
 
I

Italian Cruiser

Guest
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Cokj72 ha detto:
Ciao, "Italian", una domanda, ma a te è arrivato il nuovo Magazine "Crown Anchor Society" Autunno 2007?

No, ancora non è arrivato niente. Sono fermo al numero 17, Primavera 2007. :evil:
 

ensisminor

Active member
Re: Explorer of the Seas, Caraibi del Sud, 2/12-14/12/2007.

Italian Cruiser ha detto:
Ciao ! :wink:

Come mia personale "sorpresa" della Vigilia di Natale, ecco il mio diario di viaggio relativo alla crociera su Explorer of the Seas da Cape Liberty del 2 dicembre 2007. 12 meravigliosi giorni nei Caraibi del Sud. 8)

-Diario di Viaggio: Explorer of the Seas.

Autore: Italian Cruiser.
Crociere effettuate (esclusa questa): 28.
Compagnia di navigazione: Royal Caribbean International.
Nave: Explorer of the Seas.
Varo: 2000.
Bandiera: Bahamas.
Crociera: Caraibi del Sud.

...diario...

Come sempre sono disponibile a rispondere a qualsiasi domanda e curiosità ! :wink:
Ciao Italian Cruiser
Il 16/03/2008 io, mi moglie e mia figlia partiamo per la stessa crociera, non siamo nuovi, perchè ci siamo già "goduti" la Voyager ai caraibi el Radiance in Alaska. Siccome viaggiamo con una bambina di 4 anni, ti chiedo cortesemente se puoi indicarmi, tappa per tappa, le migliori spiagge dove far divertire la bambina...e perchè no anche noi.
Grazie 1000 :D :D :D
Roberto Da Caprile
 
Stato
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