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Cosa si faceva in crociera negli anni '60 e '70?

paolocecchi

Well-known member
Nostromo quello che hai raccontato a proposito dell'incendio mi ha riempito di tristezza, facendo ben presto spegnere il sorriso per la spia infiltrata. Quando ho fatto il militare si diceva qualche cosa del genere anche in caserma: spie del comando infiltrate nei plotoni.M a forse era una voce infondata di radio fureria..Esisteranno anche oggi? Ma perche' e' sempre il medico che se la intende con l'infermiera? Il commissario non se la intende con nessuno? non ci credo...Queste delazioni poi avevano qualche effetto?Esempio ..scoppiare medico e infermiera imbarcandoli su navi diverse?
Grazie per il tempo che ci dedichi.
 

nostromo

New member
Si, i commenti riguardavano un po' tutti. Ne ho solo citato uno, so solo che una volta, uno dei Sig Costa, gente molto religiosa, leggendo dei commenti su avventure tra uff e passeggere esclamo' Non e' possibile che sulle nostre navi accadano fatti del genere. !!!! E sinceramene non so se quelle relazioni avevano influenza sulle carriere.
 

paolocecchi

Well-known member
Non ne avevo dubbio.Forse a questa religiosita' della famiglia costa si deve il fatto che sulle loro navi c'era e c'e ancora cappella e cappellano.Un saluto.
 
T

tano

Guest
Beh....la famiglia Costa sará stata molto religiosa ma la fama dei marinai é mondiale.

Un saluto.
 

nostromo

New member
ED infatti mi chiamarono, al ventesimo, come usavamo dire noi per indicare la sede degli Uffici importanti. Il discorso fu molto corretto. Sappiamo da verla sbarcata per trasbordare, ma ora la nave non c'e' piu'. Ed abbiamo 4 cpmmissari a terra. Unica nostra possibilita' e' di abbreviare i turni di imbarco, in modo di ruotare di piu' il personale. Ed io. che avevo gia' meditato sull'argomento, colsi l'occasione per mostrarmi serio e rgionevole, cioe' per fare una bella figura a mio parere.
Signori, risposi, io so che il mio pari grado del Bianca e' sposato e quindi ha piu' bisogno di me di lavorare ( se non lo sapete, quando eravamo a terra non eravamo pagati). io, inoltre sto facendo l'universita'. Potrei cogliere questa occasione per chiedere un periodo di congedo da dedicare ai miei studi e recuperare un po' di esami.
Vidi dai loro visi che la mia proposta era gradita, e non vi fu nessuna controproposta. Va bene, ci tenga informati e ci venga a trovare.

E cosi' decisi di gettarmi negli studi. Io studiavo scienze economiche marittime presso l'Istituto Universitario Navale, l'unico in Italia, a Napoli. Mi trafserii per alcuni mesi a Napoli con un mio amico sempre di Chiavari, anche lui Commissario di Bordo, inizio' con il Riviera primo, poi passo alla Sitmar e di li alla Pirncess Cruises ed infine alla Carnival, una grande carriera, vive negli Usa, ma quando viene in Italia ci troviamo sempre, pensate scuole medie Liceo, universita' e navigazione insieme,
Poi la vita ci ha separati ma l'amicizia e' rimasta. E ci siamo laureata a sei mesi di distanza. Studiammo come matti, ed in un anno facemmo gli esami di due anni,
Quindi era da Ottobre che ero a casa. e fu a Giugno, nel periodo piu' intenso di esami che mi pervenne un telegramma da Genova : imbarco immediato sul Federico.
Non dimenticate che allora il telefono era ancora...primitivo... per telefonare bisognava passare dai centralini , od andare alle sedi delle societa' telefoniche, chiedere la telefonata, ed attendere la comunicazione a a volte, per ore. Cosi', invece di telefonare, mandai a Genova un telegramma, rifiutando l'imbarco. Non potevo certo perdere gli esami, infatti superati quelli avrei potuto laurearmi ad Ottobre. Credo che pero' mandare un telegramma fu un errore di forma.
Ora voglio raccontarvi come anche la mia tesi di Laurea fu un omaggio della mia Franca C.
 

nostromo

New member
Si fu un regalo della mia adorata Franca c. Nelle crociere estive avevamo fatto varie volte il Mar Nero. Odessa, Yalta Sochi e Sukumi. Vi era ancora io Comunismo imperante e noi eravamo la prima Nave,,,,capitalista...che scalava quei porti. Anni fa ho raccontato di quei viaggi sempre su crocieristi. Ad Odessa, il locale sindacato marittimi si preoccupava di fare propaganda con l'equipaggio. Offriva escursioni gratuite che nessuno voleva fare, o fatta una volta se ne gurdava bene di ripeterle. Visite ad asili, ospedali per marittimi e simili che ai nostri giovani proprio non interessavano. Io, come comm addetto all'equipaggio dovevo sempre presenziare. Nella gita portavano anche alla sede del Sindacato dove ci sommergevano di libri do storia dell'unione sovietica, di organizzazione sindaca ecc. Quasi tutti in inglese. libri che normalmente rimanevano poi sul pullman. Ma io li avevo tenuti, non letti ma sfogliati immaginando che potrebbero essermi utili un giorno. Infatti, avvicinamdomi alla laurea proposi una tesi in Diritto del lavoro. E, non se se oggi vi e' ancora, ma allora vi era OIL ( organizzazione Internazionale del lavoro) presso l'ONU.
In quell' organismo, che aveva il compito di dettare regole internazionali sul diritto del lavoro, vi erano delegati Governativi, delegati delle imprese, e dei sindacati.
Ma nel caso dell'Urss come si poteva distinguere le tre differenti categorie quando queste erano in pratica una sola ? Era un problema intermazionale. E la mia tesi fu proprio quella di affrontare il problema con possibili soluzioni. Ma due terzi della discussione erano gia' presenti nei libri presi in Odessa. Quindi con un paio di visite al Consolato Russo a Genova, ad una biblioteca Italo Russa sempre a Genova, in brevissimo tempo redassi una ottima tesi, che mi frutto anche il massimo dei voti di Laurea. Come detto anche la mia laurea fu in parte dono della Franca, come non posso averla ancora nel cuore ?
Ora ero Dott in economia Marittima, e dovevo decidere della mia vita. Da una parte la testa e la mia " galante" mi spingevano a lasciare le navi, ma da una parte, il cuore soffriva nel prendere una tale decisione. Avevo 24 anni, e gia' tre di navigazione effettiva. E cos' decisi di andare a Genova al ventesimo.
 
T

tano

Guest
Che grande la Franca, per non averla nel cuore. Ti credo.
Io l´ho vista una volta a Buenos Aires......era stpenda.
Allora sei rimasto al ventesimo a lavorare ? E poi continuato o lasciato con la famiglia ?

Un salutone.
 

nostromo

New member
E cosii' salii al ventesimo. L'accoglienza fu cortese, congratulazioni. La rimettiamo a ruolo,al momento non abbiamo programmi, la terremo informato. Capii pero' che vi era una certa freddezza. Che qualchecosa non andava. Salutai e scesi al marittimo, a salutare il Capo Armamento con cui avevo un buon rapporto. Lo inviati a pranzo ( sacrificio per un genovese come me) e cercai da farlo parlare. E mi fece capire che aver risposto con un telegramma alla richiesta di imbarco sul Federico a Giugno, invece di telefonare e spiegare, e non essermi mai fatto vedere nell' anno e piu' che ero stato impegnato con gli studi, era stato un comportamento non gradito. Forse avevano ragione, almeno in parte. Ma io ero spesso a Napoli, ed ero giovane ed inesperto . e quindi non valutavo l cose con la saggezza che si ottine con l'eta' piu' matura.
Eravamo negli anni sesssanta, in pieno boom economico, ed un laureato con buona conoscenza di tre lingue ed anche una esperienza lavorativa, riceveva offerte di lavoro senza nemmeno cercarle. Una, di una multinazionale, con uffici a Milano mi attiro' parecchio, Inoltre la quasi fidanzata, abitava in Brianza e quindi sarei stato vicino.
Andai a Milano, accettai l'impiego ed inziai a lavorare. Il lavoro mi piaceva, perché comportava continui viaggi in Italia. La societa' aveva depositi in tutte le regioni. ed io dovevo visitarli, riorganizzarli. sistemarli o trovarne di nuovi. Cosi' dopo aver visto parte del momdo. vidi anche l'Italia. Per esempio uno delle piu' belle esperienza fu girare in auto la Sardegna, da nord a sud. l'interno e le coste, allora non ancora usate dal turismo.
Ma si viaggiava ancora, ed allora, decidendo di sposarmi, feci felice la futura conorte, accettando, dopo due anni un lavoro IN BRIANZA .... smettendo di viaggiare.ù
Qui oramai vivo da piu' di quarantanni. Oltre al mio lavoro mi sono dedicato al compito di... migliorare... la cultura locale. Qui molta gente va in crociera, ma fa fatica a capire dove' la prua e la poppa. Non sa che vi e' un mascone ed un giardinetto, non sa che vi sono i fanali di via.( pensano siano i lampioni stradali).
Il traverso ? sconosciuto. Gli ombrinali.... l'occhio di cubia, essere a pagliolo. ed io ho cercato di...educarli, di d,ire loro che la nave non gira ma...vira... che accosta
non perché e' COSTA. Tempo quasi perso..... bravissime persone ma il piede marino proprio non lo hanno.
Penso capirete che sto scherzando, pero' solo i miei due nipoti sanno tutto, e poi ho anche dei piccoli segreti.... chi sa dove e' il ponte patate ?
Non e' la cambusa. Chi lo sa e' un vero marittimo...vecchio anche lui purtroppo...
 

nostromo

New member
Io penso che molti di voi sapranno che giardinetto deriva dal fatto che , in quel punto, sulle vecchie navi specialmente a vela, vi era un " orticello" dove vnovano coltivate verdure. Cosi' come molti sapranno che , agli inizi del novecento, sulle navi non vi erano i frigoriferi, per cui veniva imbarcato bestiame vivo, che veniva macellato in navigazione. ( si dice...ma non ci credo....... che su alcune navi genovesi, veniva imbarcato bestiame di qualita' di giorno, e poi, durante la notte veniva sbarcato e sostituito con altro di pessima qualita'... ma io non ci credo.... i genovesi non fanno certe cose.!!!!!). Sulle vecchie navi si usava chiamare ponte patate il piccolo ponte a poppa, dove vi era un casseretto, in genere con le cabine dei sottìufficiali, e, sempre per sentito dire, era il punto in cui venivano stivate le patate, perché era abbastanza buio ma ventilato.
Io ho avuto la fortuna, nei primi viaggi del' Andrea di conoscere a bordo vecchi marinai che avevano navigato da giovani , ancora a vela, che avevano fatto la rotta del sud america con velieri he andavano alla " busca ". Ed io amavo sentire i loro racconti, sapevate che cucivano le vele a bordo ?. E ricordo un nostromo che mi faceva vedere come fare i nodi con un sola mano e la gamba. Su di un pennone non si potevano usare due mani... con una ci si teneva, e con l'altra, usando una gamba si facevano i nodi. Io , nelle lunghe notti di traversata atlantica, andavo a poppa dove vi erano i marinai, ed ascoltavo i loro racconti. E poi salivo sul ponte di comando, a guardare il cielo stellato come non e' neppure immaginabile da terra. E vi era un secondo che conosceva bene le costellazioni, e me le mostrava. Ma i racconti erano il massimo per me. Gente che subito dopo la guerra era imbarcata senza stipendio, con il solo diritto di poter acquistare per esempio caffe' in Brasile. Avevano diritto ad un paranco a poppa per imbarcarlo, e sbarcarlo a Genova. E guadagnavano con quel commercio. Oppure , sempre senza stipendio, sul >Nassau, la famosa nave che univa New York alla Bermude, dove il loro guadagno erano la mance. quanti ricordi e come mi emozionavano quelle loro storie. E poi erano tutti liguri, camoglini, Riva Trigoso, cinque terre. spezzini, ma nessuno di Chiavari, chissa se era vero il detto..... Se Ciavai u gavesse un portu ghe fasceivan un ortu...
Forse Chiavari non era un paese di naviganti...a parte me.

Ultima. sulle navi non vi sono corde.....ma cime...... che non e' la famosa pietanza ligure ( questa e' per i brianzoli) ah ah ah
Beh se avete domande e curiosita'se posso vi rispondero' volentieri.
 

Hardhead

New member
Beh io sono ragazzetto, ma con le crociere ho iniziato abbastanza presto.
Non nel 74 come esperienze raccontate da qualcuno ma giusto vent'anni dopo, proprio nel periodo del infausto passaggio a carnival.
Io ero poco più che un bambino nel aime già lontano 1994, ma già per noi fare una crociera ai Caraibi era qualcosa di straordinario, in quel l'atmosfera che si respirava ancora sulle navi costa era qualcosa di particolare e stupendo.
La nave era la romantica, uno stile totalmente nuovo rispetto alle precedenti navi, già si capiva che qualcosa stava cambiando...
Ampi spazi, casino centrale, cucina intrrnazionale, animazione...
I primi ricordi che mi vengono alla mente sono legati al ristorante, dove si mangiava egregemente, e il personale era in maggioranza italiano. La sera il meitre, preparava agli ospiti piatti speciali direttamente in sala, una sera mi regalò un ottima ananas al flambé, e ancora molti piatti venivano sporzionati al tavolo.
Per non parlare delle serate di gala, tutta un altra cosa rispetto ad oggi. Tutti elegantissimi, gli americani in maggioranza in smoking bianco, e fascia nera con tanto di fiore all'occhiello. Donne elegantissime e menù all'altezza della serata.
Io da bambino anche non capendo, mi brillavano gli occhi... Era tutto davvero bello!
C'erano i famosi buffet di mezzanotte, e non solo si mangiava in ogni punto della nave a qualsiasi ora...
E una sera ricordo che prepararono un fantastico buffet nelle cucine, dove si poteva capire l'imponente organizzazione e cosa c'era dietro il piatto che si trovava a tavola.
Poi boh altro non ricordo, evidentemente non erano le crociere degli anni 60 ma qualcosa già stava cambiando.
Nelle successive 6 crociere che ho fatto nella mia vita non ho ma rivissuto quei momenti!
 

nostromo

New member
Negli anni sessanta non era ammesso cenare senza avere la giacca, smoking nelle serate di gala. Ma erano crociere d'elite, poi usi e regole si sono modificate manmano che le ccociere diventavano di massa. E' nel divenire delle cose, ma credo chi vi siano ancora navi e compagnie dove certe regole sono ancora in uso. Certo che ai miei tempo cibi, buffet ed altro erano di una qualita' inimmaginabile oggi,
 

paolocecchi

Well-known member
Apposta si doveva mangiare in giacca e cravatta.....del resto anche i prezzi ,credo,erano ben superiori.Ma accadeva che qualche passeggero si presentasse in abbigliamento non consono? e se sì come si impediva che non si sedesse a tavola? Grazie.
 

nostromo

New member
A me non e' mai capitato. I passeggeri lo sapevano. Comunque avevamo un armadiettco con alcune giacche e cravatte disponibili. Unica tolleranza era per lo smoking Bastava anche un abito scuro, magari con il papillon.

ps sempre per i ...brianzoli........ a bordo non vi e' materiale di scorta, bensi di.... rispetto.
 

fandelmare

New member
Che acqua ho bevuto a bordo dell'Errico?
Mi viene in mente che nel "74 trovavo in cabina in un'elegante brocca, dell'acqua puntualmente rifornita. Non c'era il frigo ma del ghiaccio. Ma che acqua ho bevuto lì in cabina? A tavola ovviamente sceglievo la minerale.
Ora che ci penso me lo chiedo solo ora!
Devo dire anche che in quella crociera mi divertii molto, si creò una comitiva di giovani (avevo 25 anni!) si cenava insieme o in tavoli vicini e magari ci si scambiava anche qualche breve visitina che dava modo di sbirciare nelle cabine; a questo proposito ricordo bene di aver notato notevoli differenze tra la mia ed altre sistemazioni molto più "spartane", valse la pena d'aver pagato di più e mi ritenni fortunato per la scelta fatta senza badare a spese. La mia cabina letti bassi ecc. su ponte alto era ben diversa da altre. Inoltre ricordo nel caso della mia cabina un ottimo confort per quanto riguarda la climatizzazione e l'insonorizzazione (assenza di caldo (era luglio) e di rumori, stessa cosa per i saloni ma non per certe cabine più modeste.
Naturalmente la nave non era però divisa per classi e l'accesso a tutti i locali comuni era indifferenziato.
Anche oggi ci sono differenze ma in genere anche un'interna non è poi così scomoda e tanto diversa per gli allestimenti e le dotazioni di base da quelle di categorie superiori tuttavia la preclusione di alcune aree sociali attuata su alcune navi di oggi ripropone in qualche modo qualcosa che ricorda la divisione per classi delle navi d'un tempo.
Anche sull'Achille Lauro: enormi differenze in relazione ai tipi di sistemazione; cabine per l'epoca eleganti ed altre alquanto squallide insomma cabine da restarci il meno possibile.
Ciao a tutti.
Fan-biblico
 
Ultima modifica:

Alettia

Active member
Che bello leggere questo tread.
Ci fa rivivere tempi e mondi completamente diversi da quelli di oggi.
Tanti di quei termini che ci insegnava Nostromo purtroppo non li conosco....ma so che la nave naviga....e quanto essere a bordo! ;)
 
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