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Costa Classica - Tra il cuore e le isole blu

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La76

New member
Sei proprio un ingegnere eh.... :D !!! non ce la fai proprio a trattenerti... :D

vero?:D
ho pensato proprio la stessa cosa!!!:p

Tutto questo fa si che certamente questo sia un "luogo", a dispetto dello "strumento", molto meno "virtuale" di quello che si pensi. Anzi, decisamente "reale".
La dimostrazione è contenuta anche qui, in questo diario, sintesi di momenti collettivi da ricordare, di luoghi e città visitate insieme, di una birra bevuta in compagnia parlando di una "passione".
Ma in questo diario non c'è solo questo, perchè come in tutti i rapporti "non banali", ci si confronta, si scambiano idee ed opinioni con estremo rispetto e che necessariamente possono non coincidere sempre (che noia se no...), ma alla fine, ci si ritrova sempre qui, come negli ultimi post, a prenderci in giro goliardicamente ed a farci quattro risate in compagnia...
Tutto questo...alla fin fine...è semplicemente...bello.

Grazie delle splendide parole...verissime...è proprio bello.;)
 
Ultima modifica:

elenamaria

New member
Hai ragione, Massimiliano, qui si riescono a tessere rapporti umani intensi e stretti, al di là della possibilità di incontrarsi più o meno spesso ed è bello vedere che resistono al tempo.....
Ps: Manlio lo sa che per pochissimo non avete rischiato di trovarci pure me a bordo di questa crociera ;-)
Un saluto a tutti
 

pmanlio

Active member
Questa.. lo sappiamo tutti..

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è una Galea (o una Galera, non è possibile distinguere così le due navi.. l'unica differenza è se i rematori sono liberi o incatenati ai remi..)

Una bella Galea..

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Una Galea Veneziana..

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Veneziana? Siamo sicuri di questo?

Sotto le acque che abbiamo appena attraversato..

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giace almeno una Galea (quella si conosce, chissà se ce ne saranno altre ndr.. ), una Galea che poteva tranquillamente avere un Leone a prua..

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ma non era stata costruita a Venezia, non era stata costruita con gli alberi che hanno portato gli antenati di Tano, è stata invece costruita a Cattaro, con del legname di pregio leggermente minore (questo c'era.. ;) ) ed armata con un equipaggio fornito dalla città, o dalla vicina Perastro..

Questa mappa riporta l'espansione di Venezia nell'Adriatico..

650px-Repubblica_di_Venezia.png


(da Wikipedia)

Nel 1321 Petrarca descrive così Venezia..

« [...] quale Città unico albergo ai giorni nostri di libertà, di giustizia, di pace, unico rifugio dei buoni e solo porto a cui, sbattute per ogni dove dalla tirannia e dalla guerra, possono riparare a salvezza le navi degli uomini che cercano di condurre tranquilla la vita: Città ricca d'oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra saldi marmi fondata ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile e, meglio che dal mare ond'è cinta, dalla prudente sapienza de' figli suoi munita e fatta sicura »

(sempre da Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_di_Venezia)

Nel nostro viaggio abbiamo incontrato Dubrovnik/Ragusa e, se è vero che la città voleva rimanere indipendente, è anche vero che le sue strade si chiamano ''Stradun'' e che la sua architettura si rifà a quella Italiana, Veneziana in particolare..

Poi abbiamo incontraro Cefalonia, abbiamo visto che l'originale Assos aveva le case in stile Italiano, anzi Veneziano..

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e che la città era protetta da una Fortezza Veneziana..

Di Corfù abbiamo visto, in tanti viaggi, l'impronta Veneziana..

Abbiamo poi visto come le isole Greche, per una volta libere (''Le sette isole unite'') abbiano scelto di rappresentarsi con questa bandiera..

Flag_of_the_Septinsular_Republic.svg


Ed ora sappiamo che a Cattaro si producevano ed Armavano delle navi al servizio della Serenissima..

Ma Cattaro, come giustamente ha scritto Rodolfo, non era 'soggetta' a Venezia, era molto di più..

E mentre qualcuno si arrampicava...noi tranquilli tranquilli passeggiavamo per questa splendida cittadina :)


Ripartiamo dal portone di ingresso


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ma prima di entrare notiamo un particolare


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che ci fa qui?
Kotor/Cattaro è stata sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1420 al 1797


Laura credo gli abitanti di Cattaro più che sudditi si sentissero "veneziani".

Perchè si sentivano Veneziani? Ad esempio per un motivo che ci dice ancora Wikipedia..

Venezia confermò gli antichi privilegi della città e ne fece sede di un Rettore e Provveditore, incaricato dell'amministrazione della giustizia civile e criminale, nonché di un Camarlingo e Capitano, cui era affidata la riscossione delle entrate e la gestione delle finanze pubbliche. Entrambi questi ufficiali, nobili veneziani eletti dal Senato per un anno, dipendevano dall'autorità del Provveditore generale e ordinario di Dalmazia e Albania, avente sede a Zara. Dopo la caduta di Scutari in mano ai Turchi, Cattaro divenne il capoluogo della cosiddetta Albania veneta comprendente i tre distretti o reggimenti di Risano, Castelnuovo di Cattaro e Budua e la comunità autonoma di Pastrovichi.
Cattaro era governata da propri statuti, i più antichi dei quali risalgono al1301 e furono pubblicati a Venezia nel 1606 con il titolo di Statuta et leges civitatis Cathari. Il governo della città era di tipo aristocratico e si ispirava al modello veneto, con un Maggior consiglio composto di soli nobili, un Minor e segreto consiglio di sei membri e un Senato (o Consiglio dei Pregati) di quindici.

(da http://it.wikipedia.org/wiki/Cattaro)

Quando Mate ed Arwen parlano della Dalmazia Italiana non hanno torto, anche se io mi sentirei di parlare più di una influenza Veneziana, e di Veneziani, ma in realtà, anche storicamente, quelle zone hanno anche seguito con simpatia la nascita dell'Italia (ad es. un abitante di Cattaro era nei mille)..

Visitando Korkula (Curzola), Split (Spalato) e tanti altri posti come non si può parlare di vicinanza all'Italia?

Ma questa vicinanza quanto era sentita? Bhè...a Cattaro, città legatissima a Venezia più che soggetta a Venezia, era sentita tantissimo.. e, come abbiamo visto, lo era di sicuro in tanti altri luoghi.. non erano popolazioni oppresse, ma legate alla città Lagunare, cosa ben diversa..

Poi, naturalmente, nella storia ci sono luci ed ombre, ma come negare la luce, e magari anche esserne orgogliosi?

In questo diario dovremmo incontrare due giorni molto tristi della nostra storia..

Uno dei giorni più tristi è il 17 Ottobre 1797, cosa accadde quel giorno?

Quel giorno Napoleone 'cede' Venezia agli Austriaci..

Con quella mossa finisce il mito della rivoluzione Francese e quello del suo capo che libera i popoli, con quella mossa una sinfonia, l'Eroica, si conclude con un funerale..

Ed in quel periodo si capisce davvero quando Venezia sia stata legata al suo Impero ed a Cattaro, comprendendo con ''Cattaro'' la città di Perastro..

Lo dicono Rodolfo e Mate..

Un piccolo intervento:


Chi per costrizione, chi per scelta, per convinzione, per devozione.


DSCF9540.jpg


Grande Rodolfo, tu sai sempre dire la cosa giusta... quindi non posso che citare il "Giuramento di Perasto":


« In sto amaro momento, in sto ultimo sfogo de amor, de fede al Veneto Serenissimo Dominio, el gonfałon de ła Serenisima Republica ne sia de conforto, o citadini, che ła nostra condota pasada da queła de sti ultimi tenpi ła rende piú xusto sto ato fatal, ma virtuoxo, ma doveroxo par nu.


Savará da nu i vostri fioi e ła storia del xorno ła fará saver a tuta Europa, che Perasto ła ga degnamente sostegnudo fin a ł'ultimo ł'onor del Veneto Gonfałon, onorandoło co sto ato sołene e deponendoło bagná da el nostro universal, amaro pianto. Sfoghemose, citadini, sfoghemose pur; ma in sti nostri ultimi sentimenti,che i sigiła ła nostra gloriosa corsa soto el Serenisimo Veneto Governo, rivolgemose verso sta Insegna che ło rapresenta, e su de eła sfoghemo el nostro dołor.


Par trexentosetantasete ani ła nostra fede, el nostro vałor, ła ga senpre custodia par tera e par mar, par tuto indove che i ne ga ciamá i to nemisi, che łi xe stai pur quełi de ła Rełigion. Par trexentosetantasete ani łe nostre sostanse, el nostro sangue, łe nostre vite łe xe senpre stae par Ti, San Marco; e fełicisimi senpre se gavemo reputá, Ti co nu, nu co ti; e senpre co Ti sul mar nu semo stai iłustri e virtuoxi. Nisuni co Ti ne gá visto scanpar, nisuni co Ti ne gá visto vinti e spauroxi! E se sti tenpi prexenti, infełici par inprevidensa, par disension, par arbitrii iłegałi, par visi ofendenti ła natura e el gius de łe xenti, no Te gavese cavá via, par Ti in perpetuo sarave stae łe nostre sostanse, el nostro sangue, ła vita nostra, e pitosto che vedarTe vinto e dixonorá dai toi, el corajo nostro, ła nostra fede, se gaverave sepełio soto de ti. Ma xa che altro no ne resta da far par Ti, el nostro cuor sia ł'onoratisima to tonba, e el piú puro e el piú grando to elogio łe nostre łagrime. »

E' l'ultima battaglia combattuta per Venezia, quando Venezia, ormai, non esiste più..

Forse a leggere certe parole si viene colpiti fino ad un certo punto, ma a sentirle..


E' ben diverso..

Ed allora tra i cuori del viaggio introduciamo anche quello dei 'Veneziani' delle bocche di Cattaro..

(to be continued)

Manlio

ps: se voleste saperne di più: http://www.letrevenezie.net/pubblicazioni/Veneto Cattaro/sommario.htm
 
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Rodolfo

Super Moderatore
Questa mappa riporta l'espansione di Venezia nell'Adriatico..

650px-Repubblica_di_Venezia.png

Le rotte segnate in giallo erano i percorsi battuti dalle così dette "mude", dei convogli di navi, stagionali, che battevano i mari conosciuti (si spingevano fino al mare del nord, qui non si vede). E la rotta più distante ad Oriente portava a Tana, località dove venivano imbarcate le fibre vegetali per poi costruire a Venezia le "corde" per le navi.

Ancora oggi nelle immediate vicinanze dell'Arsenale, esiste il Campo della Tana, dove venivano stoccate per essere lavorate nelle "Corderie". Tanto per capirci Manlio, appena dietro la sede del Museo Navale.

Sull'organizzazione, permettetemi di dire eccezionale, della flotta e della sua gestione dal punto di vista tecnico e umano, ci sarebbero da scrivere pagine intere.
 
T

tano

Guest
Che forte !!!! Capitolo storico interessantissimo.
1797 anno brutto per i Veneziani e per noi Veneti. Se non sbaglio anche la fine del ghetto di Venezia.
Brutta fine perche che impero sti Veneziani.
Pmanlio dimmi il numero di construzione e ti dico dove hanno fatto la Galea.
Dimenticavo....ho prenotato con Royal !!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un saluto.
 

pmanlio

Active member
Le rotte segnate in giallo erano i percorsi battuti dalle così dette "mude", dei convogli di navi, stagionali, che battevano i mari conosciuti (si spingevano fino al mare del nord, qui non si vede). E la rotta più distante ad Oriente portava a Tana, località dove venivano imbarcate le fibre vegetali per poi costruire a Venezia le "corde" per le navi.

Ancora oggi nelle immediate vicinanze dell'Arsenale, esiste il Campo della Tana, dove venivano stoccate per essere lavorate nelle "Corderie". Tanto per capirci Manlio, appena dietro la sede del Museo Navale.

Ti ringrazio Rodolfo, non sapevo nulla di questo.. ;)

Sull'organizzazione, permettetemi di dire eccezionale, della flotta e della sua gestione dal punto di vista tecnico e umano, ci sarebbero da scrivere pagine intere.

Ci sono ben due topic dove se ne potrebbe parlare..

http://forum.crocieristi.it/showthread.php/9548-Tra-tecnica-ed-arte-le-meraviglie-del-passato

http://forum.crocieristi.it/showthread.php/4614-Leggende-sui-Mari

Ed il materiale lo abbiamo tutto (dal museo di Venezia ndr) ;)

Brutta fine perche che impero sti Veneziani.

Alla fin dei conti è stata la scoperta dell'America ha innescare il meccanismo del declino Veneziano.. considera che i Dogi un pensiero alle Indie occidentali lo hanno fatto, proprio per questo motivo.. ;)

Pmanlio dimmi il numero di construzione e ti dico dove hanno fatto la Galea.

Anacapito Tano!! E che ne so io, dillo a Diver.. (è a meno di trenta metri) :) :) :)

Dimenticavo....ho prenotato con Royal !!!!!!!!!!!!!!!!!!

Tano, secondo me il signor Royal sarebbe ben contento di pagartelo lui un viaggio solo per il piacere di averti a bordo.. per loro sarebbe un onore..

E magari saresti sorpreso di trovarti bene.. ;)

Un salutone!!
Manlio
 

oliver72

New member
Dimenticavo....ho prenotato con Royal !!!!!!!!!!!!!!!!!!

Un saluto.[/QUOTE]

hahahhaha ......... buona questa ..... :) :) :)

un saluto
oliver
 
F

Felix73

Guest
La scorsa estate, ho avuto il piacere di sostare a Chania, Creta, deliziosissimo approdo veneziano. Ottimamente conservato,
Venezia è stata tanto, Venezia era "avanti"...non solo per i suoi commerci, ma anche per i suoi "valori", considerato il periodo.
Credo che le parole del Petrarca ( del 1321!!) siano una perfetta sintesi di cosa era Venezia, al di la della sua potenza marinara e delle sue colonie.
Ricordo che alle elementari, studiando la storia delle Repubbliche marinare, verso Venezia nutrii subito una simpatia " a pelle".
E quando la storia mi raccontò della sua caduta, mi dispiaque (mi dispiaque anche per la caduta dell'impero romano d'Occidente).
Simpatia che mi è rimasta addosso, ed infatti, molto tempo più avanti, essendomi trasferito a Pisa ed assistendo regolarmente (dal vivo a Pisa, se no in TV) alle regate storiche delle quattro repubbliche, la sconfitta di Pisa ad opera di Venezia mi è sempre risultata meno amara.
La prima volta che vidi Venezia dal vivo...era notte...una notte d'inverno...avvolta in un mantello di nebbia fitta...ma magica...straordinaria.
Nel mio periodo Padovano (bella città anche Padova, molto bella), Venezia era la mia meta preferita.

Ed infine...Prima crociera...partenza da dove? Ma da Venezia...che dire..senza fiato.
Venezia è stata fin da subito motivo di interesse da parte mia. Amore a prima vista, per la città e la sua storia. E non poteva essere altrimenti.
Mi fa quindi enorme piacere leggervi, e scoprire anche cose nuove.
Grazie a tutti per questi approfondimenti storici.

Un saluto.

P.s. Tano...simpaticissimo..:D
 
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pmanlio

Active member
Venezia è stata tanto, Venezia era "avanti"...non solo per i suoi commerci, ma anche per i suoi "valori", considerato il periodo.
Credo che le parole del Petrarca ( del 1321!!) siano una perfetta sintesi di cosa era Venezia, al di la della sua potenza marinara e delle sue colonie.

Max, la penso come te: una città retta sui valori con cui era retta Venezia, in quel periodo, è qualcosa di ''avanti'' in tutti i sensi..

Non conosco bene tutta la storia del Rinascimento, credo che ci siano state città rette in modo non dissimile, ma Venezia è andata comunque molto oltre..

Le parole del Petrarca, del 1321, e quelle del conte Giuseppe Viscovich, ovvero del Giuramento di Perastro, del 1797, mostrano che la particolarità di Venezia è andata ben oltre il periodo iniziale..

Credo che non sia un caso che Roma, una volta abbattuta Cartagine, abbia iniziato a perdere i suoi valori con le prime guerre civili, e che Atene, divenuta potenza militare dopo la vittoria sui Persiani, abbia iniziato una aggressiva campagna di espansione ed una gestione molto prepotente degli 'alleati', tradendo all'esterno quello che voleva per se stessa all'interno.. (in qualche modo, anche se di sfuggita, l'ho detto nel diario dell'anno scorso..).

Venezia, per il poco che ne so, non ha mai tradito veramente la sua visione del mondo, anche avendo, ovviamente, tutti gli intrighi o le gelosie che si possono scatenare in una potentissima città..

Ma il Doge è una cosa, un Imperatore o un Re sono un'altra..

E credo che questo sia stato un merito grandissimo, non il solo, ma uno dei più importanti che la città ha avuto..

Un saluto
Manlio
 

Mate

Active member
Ed ecco un grande Manlio irredento (scherzo!). Comunque è un piacere rileggere queste cose che ho studiato all'Università... bella lezione Prof. Pasquali :)
 

pmanlio

Active member
Parto......il 1 aprile !!!!

...avrei detto il 30 febbraio!!!:) :) :)

Giuralo sui tuoi gelati!!!!!

Povero presidente della Royal, ormai ci aveva creduto.. :( :( :(

Tristezza..

Leggo affascinata questi approfondimenti storici davvero interessanti...grazie :)

Ed ecco un grande Manlio irredento (scherzo!). Comunque è un piacere rileggere queste cose che ho studiato all'Università... bella lezione Prof. Pasquali :)

Mate, ti ribadisco quello che ti dissi all'inizio del diario, se aspettavi e mi facevi tessere la mia 'tela' era meglio.. meglio assai..

Ma tanto è.. quando arrivo a Trieste (non con il diario, ma la prossima volta) te la do io RAGUSA!!! :) :) :) :)

Fino a qui la storia è bella assai, ma a suo tempo avevo detto che c'era il lato scuro.. davanti a noi abbiamo ancora lati scuri e lati chiari da vedere.. ma c'è un ma..

Fior di personaggi, da una parte e dall'altra, hanno dato una visione parziale di quello che l'Italia ha fatto in Grecia e nella Ex Jugoslavia, ognuno tirando l'acqua al proprio mulino, ognuno utilizzando le malefatte dell'altro per giustificare le proprie oppure tacendo le proprie e sottolineando quelle dell'altro..

Ed ovviamente in Italia un nome come quello di Mussolini, ancor oggi, divide la gente..

Se si va su Internet e si cerca di capire cosa è successo lì da un punto di vista dei fatti a parer mio se ne esce comunque con una visione parziale delle cose, influenzata dal punto di vista dei vari autori..

Personalmente ho una certa conoscenza di quegli eventi, ma non una conoscenza profonda come potrebbe richiedere una trattazione storica completa, che peraltro occuperebbe più spazio di una Treccani.. e se voglio affrontarli qui in ogni caso posso darne una visione di insieme, ma sempre nei limiti di quello che trattiamo e della mia conoscenza..

Chi mi segue sa che se racconto una storia, sia essa relativa per esempio, alla rivolta ebraica di Masada, oppure alla costruzione del Partenone o al significato che poteva avere un luogo come Delos, sa che cerco sempre di calarmi nella mentalità dell'epoca e di interpretare quello che avveniva partendo dal punto di vista di chi ha fatto le cose alla sua epoca e nel suo mondo..

Nel seguito del diario (non spaventatevi, alla fine si tratta di poche cose ndr ;) ) vorrei fare altrettanto, ma l'epoca di cui parliamo è molto vicina a noi come periodo temporale, ma lontanissima, per certo versi, come mentalità.. e questo può turbare..

Allora, sono io a chiedervelo, vogliamo parlarne, in modo costruttivo, e magari aggiungendo a quello che so io quello che sanno altri, ed assolutamente senza scadere in polemiche politiche o slogan da quattro soldi, o vogliamo lasciar stare ed andarcene via dal museo, da Kotor, e puntare su Spalato?

Con l'unica avvertenza, doverosa, che o si parla di come l'Italia si è ritrovata in Montenegro ed in Grecia, e quindi anche della divisione Acqui, o non si parla di nulla, perché il solo racconto della parte 'bella' della storia è comunque un racconto parziale, ed inaccettabile per chi vuole essere il più oggettivo possibile..

Ripeto però che si parla di tutto lo si farà in modo assolutamente diverso da come viene fatto di solito..

Domanda, ne vogliamo parlare, facendo storia e non politica, o no?

Un salutone!
Manlio
 
Stato
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