La "Rotta".

Quante considerazioni a noi molte volte sconosciute si "nascondono" dietro la scelta di uno scalo, della scelta di una rotta, talora per certi versi incomprensibile, dell'opportunità di tralasciare una località a favore di un'altra.

http://www.themeditelegraph.com/it/...-delle-navi-joFnDCSsPPkulmHMofKQZI/index.html

Molto interessante questo articolo.

Nei continui "briefing" che si svolgono a bordo vengono discusse queste casistiche e prese le opportune decisioni sulla rotta da percorrere per raggiungere la località successiva in funzione delle condimeteo, su come affrontare l'entrata in un porto a seconda della direzione ed intensità del vento, sulla richiesta eventuale di rimorchiatori: tutto viene pianificato in funzione della sicurezza degli occupanti e della nave stessa.

A puntino il post di Essepi, in altro argomento, che parla del cambio scalo di Favolosa.

Credo anche , Rodolfo che si cerca anche una rotta che permetta meno consumo energetico , risparmiando carburante...correggimi se sbaglio...[emoji6]

Ero veramente convinta che al momento della partenza da un porto, la rotta da seguire fosse già decisa e mantenuta per tutta la tratta. Invece, se ho ben capito, è tutto in divenire in base al meteo e a tutte le altre incognite.

capricorno ha detto:

Credo anche , Rodolfo che si cerca anche una rotta che permetta meno consumo energetico , risparmiando carburante...correggimi se sbaglio...[emoji6]

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Sì, certo; viene riportato anche dall'articolo. In base alle condizioni meteo, di marea, temperature esterne, viene anche deciso quanti e che motori di propulsione/generatori utilizzare. Non sono praticamente mai tutti in funzione.

Alettia ha detto:

Ero veramente convinta che al momento della partenza da un porto, la rotta da seguire fosse già decisa e mantenuta per tutta la tratta. Invece, se ho ben capito, è tutto in divenire in base al meteo e a tutte le altre incognite.

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In linea di massima è decisa e programmata, ma certe condizioni, non solo meteo, del momento, possono portare ad una modifica del percorso stabilito.

Grazie Rodolfo , avevo visto tempo fa un programma televisivo , in cui se ne accennava. In effetti , noi non ci rendiamo conto, ma tanti fattori pesano su un cambio di rotta.

P.e. se può interessare, tutti sappiamo che parte del Mare Nostrum, attualmente, è tenuta più "sotto controllo" di altre. Quel tratto di mare, compreso grossomodo ad est degli 11° Longitudine Est e a sud dei 36° Latitudine Nord, che in termini geografici va da circa Capo Bon all'estremità Est del Mediterraneo, ricomprendendo tutto il Mar Egeo è sottoposta alla Missione NATO "OAE" (Operation Active Endeavour), dove tutte le navi devono oltre ad adottare costanti misure di sicurezza nella navigazione, rispondere con prontezza a qualsiasi richiesta della Organizzazione.

Per chi non lo ricordasse la OAE è nata nel lontano 2001, dopo gli attentati dell'11 settembre, per controllare e prevenire traffici di armi, di terrorismo e garantire in ogni caso la sicurezza e libertà di navigazione; oltre alla NATO hanno partecipato anche unità dell'ex Patto di Varsavia e la stessa Russia.

Va da sé quindi che in quell'area, oltre alle normali procedure di navigazione, le navi devono adottare estemporanee variazioni a richiesta del Comando OAE.

Grazie Rodolfo, un argomento molto interessante ... vengono un po' di brividi a pensare che comunque presto sarò in navigazione proprio in quel tratto di mare ...