Costa Concordia; inchiesta e processo

anche secondo me "la passeggiata"non rivelera' niente di nuovo.

Sandro 09 ha detto:

anche secondo me "la passeggiata"non rivelera' niente di nuovo.

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I periti sulla Concordia: «Il mare ha “mangiato” tutto»

Ma non si fa cenno al controllo degli ascensori, del generatore di emergenza, un piccolo passaggio sulle porte stagne e ancora l'errore circa la cabina di schettino intatta. Come al solito a leggere questi articoli ci si fa solo confusione. Si leggono solo per trovare gli sbagli.

Commento del TG5 poco fa: "I periti - Lamiere contorte e nave aperta come una scatoletta".
Vuoi vedere che adesso i giornalisti seguiranno il filone della nave poco solida e mal costruita?

ma una nave è costruita per strusciare nell'acqua non nella terra

Già fatto, Adrisessanta, anche se non dai giornalisti.

Rodolfo ha detto:

Ma non si fa cenno al controllo degli ascensori, del generatore di emergenza, un piccolo passaggio sulle porte stagne e ancora l'errore circa la cabina di schettino intatta. Come al solito a leggere questi articoli ci si fa solo confusione. Si leggono solo per trovare gli sbagli.

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Se non erro la perizia di ieri era relativa unicamente al ponte di comando. Nell'ultima udienza (quella del 13 poi rinviata per sciopero degli avvocati) mi sembra di aver capito che ci sarà un altro sopralluogo a bordo specifico per gli ascensori, generatore ecc. nel mese di febbraio.
Ieri sera ho seguito un ampio servizio sul sopralluogo trasmesso da una TV locale e, avendo ascoltato le interviste, mi pare che l'articolo linkato del SecoloXIX le sintetizzi fedelmente.

Magari è pura immaginazione ma in certi frangenti delle udienze, almeno per quelle che ho seguito di persona, ho più volte percepito come un distacco dalla realtà dei fatti da parte di quasi tutti i soggetti in gioco. Forse ora che molti sono stati a bordo (avvocati delle PC, difensori e persino del collegio giudicante) quando disquisiscono di questo o quel particolare del processo, posso avere ben in mente il contesto.

Rodolfo, scusa. Forse mi son perso qualcosa. A cosa ti riferisci per la cabina del comandante? Grazie

Hai ragione Amedeo, il generatore il 27 febbraio, ma in un altro articolo riportava per il 23, ieri, anche il controllo degli ascensori e porte stagne.

Mi riferisco al fatto che ancora riportino questa notizia: ".....e che presenta ancora aree quasi integre, come la cabina di Schettino".

amedeone ha detto:

Magari è pura immaginazione ma in certi frangenti delle udienze, almeno per quelle che ho seguito di persona, ho più volte percepito come un distacco dalla realtà dei fatti da parte di quasi tutti i soggetti in gioco. Forse ora che molti sono stati a bordo (avvocati delle PC, difensori e persino del collegio giudicante) quando disquisiscono di questo o quel particolare del processo, posso avere ben in mente il contesto.

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Io penso che non succederà ... ho seguito solo pochissimo su sky ma ho avuto la netta impressione che "il distacco dalla realtà" fosse voluto.

Seafoam2 ha detto:

Costa Concordia, oltre a quello contro Schettino possibile un processo-bis contro i gli indagati che hanno patteggiato

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gia' siamo in italia.

Questa, almeno per me è una novità. Per due volte gli fu chiesto di lasciare lo scoglio e di ritornare sulla nave per coordinare l'abbandono, ma ad entrambe le richieste rifiutò.

Quando l'avevo detto io che anche se caduto, avrebbe dovuto fare il possibile per ritornare sulla nave, qualcuno mi smentì dicendo che era impossibile. Mi sembra che la possibilità ci fosse, addirittura offerta.

http://www.themeditelegraph.it/it/2014/01/27/conco-tM0Edh7QptlTiCA0khGZEI/index.html

Beh, già si capiva dal tenore della famosa telefonata che non voleva tornare a bordo.

Io spero anche che fra i testi indicati alla fine ci possa essere qualcuno che avendolo visto "cadere" possa finalmente descrivere per bene la "caduta".

Al link anche la testimonianza di Bongiovanni.

E ancora si atteggia a salvatore; quanti dei suoi ha coinvolto.

A parte la bufala della scivolata sulla scialuppa...

Oltre a l'obbligo morale verso i suoi passeggeri, aveva un obbligo verso il suo armatore per rivendicare la proprietà della nave...
E non è una cosa da poco... Ovvio che nessuno era interessato alla concordia, però...

È in questi casi che si vede la bontà di un comandante, nella gestione dell'emergenza.... Il sangue freddo e la razionalità fanno salvare molte vite..chi doveva gestire la baracca si è fatto prendere dal panico e non ha deciso in autonomia... Ha cercato di ritardare il più possibile affidandosi alla speranza...
Se ci affidiamo al suo passato, con gli incarichi avuti a bordo, la cosa diventa ancora più strana

Un ultima cosa però la vorrei dire, come sapete non lo ritengo l'unico responsabile della vicenda.. Ci sono molti altri che vengono puntualmente ignorati..
Detto questo è facile esprimere giudizi nella comodità della propria poltrona, me compreso

Sulla dolorosa storia della Concordia cercheranno di far luce i processi, purtroppo la verità processuale a volte non rispecchia la verità dei fatti. Indipendentemente dalle motivazioni commerciali di questi fantomatici "inchini", dalla imperizia nella manovra, nella imprudenza e nella negligenza che saranno eventualmente accertate in dibattimento, una cosa rimane certa l'abbandono della nave da parte del comandante. Tale atto è una colpa inescusabile indipendentemente da antecedenti cause, concause, errori, omissioni che potranno essere appurate.
Concludo citando testualmente le parole pronunciate dall' Amm. Bergamini all' Amm. De Courten l'8 settembre 1943, quando allo stesso Amm Bergamini fu ordinato di mettere in salvo la flotta dopo l'armistizio.
"Non ci sono precedenti di un comandante che abbandona i propri marinai nel momento del pericolo. Questo è un invito che devo respingere."
L' Amm. Bergamini si inabissava con la Corazzata Roma e con lui persero la vita il comandante Adone Del Cima, e tutto il suo stato maggiore, nonché gran parte dell'equipaggio, per un totale di 1.393 vittime.
Motivazione della medaglia d'oro alla memoria: «Comandante in capo delle Forze navali da battaglia, sorpreso dall’armistizio in piena efficienza materiale e morale, trascinò con la autorità e con l’esempio tutte le sue navi ad affrontare ogni rischio pur di obbedire, per fedeltà al Re e per il bene della Patria, al più amaro degli ordini. E nell’adempimento del dovere scomparve in mare con la sua nave ammiraglia colpita a morte dopo accanita difesa dal nuovo nemico, scrivendo nella storia della Marina una pagina incancellabile di dedizione e di onore. — Acque dell’Asinara, 9 settembre 1943.»

.. ma quello era altro genere di uomini!

Oggi non resta che onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita e questo lo si fa rendendogli giustizia.

Tu se fossi al comando, cosa faresti?

Rispondo a Rodolfo.
Io non ho mai avuto il comando di unità navale in quanto non sono ufficiale di stato maggiore ma ho esperienza di capo servizio sanitario a bordo di unità navali militari. Posso certamente dirti che qualunque tenente di vascello che frequenta la scuola comando saprebbe cosa fare! Rimanere al suo posto fino a che l'ultimo uomo non si fosse messo in salvo. Nota bene che nel ruolo abbandono nave da guerra il capo servizio sanitario ha il posto nella scialuppa del comandante quindi sai chi lascia la nave fra gli ultimi.