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Studenti, studi, figli.....un tempo....ed ai giorni nostri

Stato
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sweetmartina

New member
Ragazzi, quando dico che è cambiato in peggio non mi riferisco alla difficoltà dello studio, ma alla sua qualità, cosa ben diversa..
Parlando di facoltà tecniche la qualità delle Università Italiane è crollata a picco come era perfettamente prevedibile da chi ha fatto le riforme negli anni novanta/primi duemila.. ma queste persone erano per la maggior parte in cattiva fede e ci si sono riempite le tasche di bei soldini..

Questo non vuol dire che l'Università sia più facile: difficoltà e qualità non sempre vanno d'accordo, anzi, spesso sono contrapposte..

Anche la qualità dell'insegnamento delle superiori, sempre parlando di campo tecnico, è andata giù, ma non certo per volontà degli insegnanti..

Quello che ho scritto probabilmente può essere esteso al campo non tecnico, ma non ho dati ed esperienza per poterlo confermare..



Io credo che ognuno debba cercare la sua via, ma con il senso della realtà e delle scelte che questa comporta: come genitore non fermerei mai un figlio che voglia studiare anche geologia applicata alla morfologia dei gatti della Provenza, ma sempre come genitore gli farei capire che dopo aver preso il titolo dovrà costruirsi un futuro che non necessariamente sarà in quel campo..

Una cosa è il diritto di cercare di realizzare il proprio futuro, una la pretesa che questo sia sempre possibile, a volte non lo è..

Con questo però stiamo nascondendo un'altra grande realtà di cui qui forse non sembra che vi accorgiate?



Marina, se consideri le richieste di assunzione che trovi a Roma la maggior parte, se non tutte, si rivolgono a laureati..

Devi fissare una vite? Allora ci vuole la laurea..

A Roma i medi ed i grandi imprenditori non cercano un ragazzo con il diploma neanche a spararli, per loro sia un neodiplomato che un neolaureato sono degli incapaci, ma il secondo, più adulto e temprato ai sacrifici, da più garanzie..

I diplomati trovano lavoro spesso in piccolissime società e spesso con le conoscenze familiari, ma sono possibilità sempre limitate..

Il diplomato oggi è in generale, almeno da noi, un disoccupato a vita che nessuno si filerà mai, e più vai avanti più sarà così..

Poi certo potrà fare il bracciante o il fornaio, ma quanti posti di lavoro ci sono davvero per loro? Il dieci per cento? Il venti?

Per contro i laureati, sempre tornando al settore tecnico che ben conosco, o si rassegnano ad un precariato eterno ad ottocento/mille Euro al mese oppure se ne vanno via e fanno anche bei soldi.. ed ormai l'emigrazione giovanile in Italia è una vera piaga..

Quindi non solo per loro lavoro c'è e pure qualificato, ma sarà un lavoro che poi l'Italia pagherà comprando prodotti dall'estero..

Perchè un biologo dovrebbe lavorare ad ottocento/mille Euro in Italia per fare le iniezioni quando gliene danno tremilacinquecento in altri paesi per fare Ingegneria genetica?

Cerchiamo di capirlo e di essere anche un po' onesti e realisti..

Un saluto
Manlio
Manlio non contestavo nulla di quello che dici..
Se dici che la qualità é scesa mi posso anche fidare.. Non sapendo come era prima non posso giudicare.. I miei insegnanti universitari sono per la maggior parte vicini alla pensione.. Ho un professore che ha avuto mio cugino che é del 1959..
Non so cosa può esser cambiato qualitativamente perché prima non c'ero..
Il mio corso di laurea a genova é piuttosto recente.. Avrà vent'anni o poco meno.. Da più tempo esiste al politecnico di torino..
Quindi anche far un discorso qualitativo del prima e del dopo é ancor più difficile..
 

Anlu

Active member
Ho letto tutto e con particolare interesse gli inteventi piu recenti, in relazione ai quali vorrei dire la mia: quando mi sono laureata io, Giurisprudenza (almeno a Catania) durava 4 anni solo sulla carta, nel senso ch era bassissima o quasi inesistente la percentuale di chi riusciva a laurearsi in piena regola - e non certo perché gli altri eravamo zucconi! Oggi, vedendo cugini, amici e conoscenti che fanno l'Università, concordo sul facile proliferare dei confetti rossi; vedo infatti un gran numero di ragazzi che dopo soli 3 anni e senza aver fatto la specialistica, si possono fregiare del titolo di “dottore” –(e non credo che ciò avvenga perché le nuove leve siano piu capaci…)! Sinceramente la “nuova” laurea triennale mi sa tanto di “né carne né pesce”….non credo dia una preparazione adeguata e completa ma in compenso alimenta quel circolo vizioso di cui si diceva prima e cioè “sono laureato – ho diritto ad un posto da laureato”! Chi ha fortuna o i giusti agganci riesce pure a trovarlo tale posto, tuttti gli altri sbattono il muso contro l’evidenza che prima del titolo di studio conta l’esperienza o che, paradosso opposto, in quanto laureati si è troppo qualificati …insomma vari modi per essere rimbalzati! Un’ultima cosa. Rodolfo parlava dell’intraprendenza a crearsi un’attività assumendone i relativi rischi….ebbene, pare che oggi questa caratteristica appartenga piu al popolo nordafricano ed orientale, visto che a Milano le piccole attività commerciali spariscono a vista d’occhio soppiantate da nuove attività “straniere”….non lontano da casa mia c’è un salone da parrucchiere (uomo-donna-bambino!) di proprietà di cinesi in cui lavorano come dipendenti dei ragazzi italiani!!! Ci sarebbe anche da sorridere se non fosse un aspetto di una drammatica realtà!
 
M

MarinaeAngelo

Guest
Su quali basi dici che oggi é facilissimo laurearsi..

Perchè i programmi sono più leggeri , il rapporto studente insegnante è più amichevole, i percorsi di studio sono più brevi , i libri si sono rimpiccioliti. Ho visto una profonda differenza tra la mia laurea nei primi anni 90 a Roma La Sapienza e quella più attuale di nipoti e figli di amicizie. Per non parlare poi di chi si laurea telematicamente . Certamente come dice Manlio anche diplomarsi è diventato più semplice
 

rodolfo74

Member
Perchè i programmi sono più leggeri , il rapporto studente insegnante è più amichevole, i percorsi di studio sono più brevi , i libri si sono rimpiccioliti. Ho visto una profonda differenza tra la mia laurea nei primi anni 90 a Roma La Sapienza e quella più attuale di nipoti e figli di amicizie. Per non parlare poi di chi si laurea telematicamente . Certamente come dice Manlio anche diplomarsi è diventato più semplice

E per non parlare della diversità tra gli atenei e di tutor etc. Ripeto, ci sono pur sempre delle eccellenze, però penso che la qualità dell'insegnamento sia andata via via scemando mentre sarebe dovuta diminuire solo la difficoltà all'accesso.
 
Ultima modifica:

pmanlio

Active member
Per rispondere a Rodolfo, Martina e Marina ci vorrebbe un trattato, che si può anche fare, ma non credo sia questo lo scopo del tread..

Però la Bionda87 ha centrato una realtà, ed io stesso credo di averne sottolineata un'altra: dove vai oggi con il diploma? Chi lo richiede?

L'agricoltura forse non avrà problemi, ma è comunque un piccolo settore, idem per altri, dove magari sei superpagato ma rimangono piccoli come assorbimento di persone..

Uniche note: Rodolfo, io non parlo solo di ricerca.. in generale un laureato Italiano all'estero fa il laureato, in Italia no.. questo vuol dire che di fuori la possibilità di assorbire i nostri ragazzi non solo c'è, ma anzi.. ne vogliono sempre di più..

Sul discorso degli ammortizzatori sociali, specie la famiglia, hai toccato una nota difficile da sviluppare, difficilissima ma uno dei volti è quello che dici tu, negativo..

Qui stiamo davvero toccando discorsi complessi, con Laura eravamo al telefono ed abbiamo visto uno dei volti di questa complessità.. vi prego di non ridurlo ad uno spot del tipo "Noi si, invece i giovani" oppure "Voi avevate tutto e noi non abbiamo lavoro.." cerchiamo tutti di essere onesti..

Questo, comunque ce la vogliamo raccontare, è un paese per vecchi.. non lo dice Manlio, lo dicono leggi, ammortizzatori sociali, età della classe dirigente, posizioni dei sindacati e posizioni politiche..

Ora anche 'vecchi' stanno pagando il prezzo del disastro che viviamo, ma nei quindici anni precedenti li hanno pagati solo i giovani.. ma i giovani non sono 'altro' sono i nostri figli e nipoti..

Ora girare la frittata e limitare tutto al 'Fannulloni' inizia ad essere un po' troppo dai.. ;)

Un salutone!
Manlio
 

tiziano

Well-known member
ho provato eccome, ma vogliono l'esperienza,sono stata in diversi panifici e pasticcerie, vogliono persone già capaci di lavorare..mi hanno risposto "siete in tantissimi ad essere venuti sicuramente qualcuno con l'esperienza lo trovo" e ciao e a casa
mi dispiace di sentire che persone non rinunciano alla disoccupazione perchè non hanno voglia di lavorare....è proprio vero che chi ha il pane non ha i denti....

Scusa ma per fare le consegne del pane o delle paste non penso che occorra esperienza basta la patente e la voglia di alzarsi alle 4 di mattina, ciao.
 

rodolfo74

Member
Per rispondere a Rodolfo, Martina e Marina ci vorrebbe un trattato, che si può anche fare, ma non credo sia questo lo scopo del tread..

Però la Bionda87 ha centrato una realtà, ed io stesso credo di averne sottolineata un'altra: dove vai oggi con il diploma? Chi lo richiede?

L'agricoltura forse non avrà problemi, ma è comunque un piccolo settore, idem per altri, dove magari sei superpagato ma rimangono piccoli come assorbimento di persone..

Uniche note: Rodolfo, io non parlo solo di ricerca.. in generale un laureato Italiano all'estero fa il laureato, in Italia no.. questo vuol dire che di fuori la possibilità di assorbire i nostri ragazzi non solo c'è, ma anzi.. ne vogliono sempre di più..

Sul discorso degli ammortizzatori sociali, specie la famiglia, hai toccato una nota difficile da sviluppare, difficilissima ma uno dei volti è quello che dici tu, negativo..

Qui stiamo davvero toccando discorsi complessi, con Laura eravamo al telefono ed abbiamo visto uno dei volti di questa complessità.. vi prego di non ridurlo ad uno spot del tipo "Noi si, invece i giovani" oppure "Voi avevate tutto e noi non abbiamo lavoro.." cerchiamo tutti di essere onesti..

Questo, comunque ce la vogliamo raccontare, è un paese per vecchi.. non lo dice Manlio, lo dicono leggi, ammortizzatori sociali, età della classe dirigente, posizioni dei sindacati e posizioni politiche..

Ora anche 'vecchi' stanno pagando il prezzo del disastro che viviamo, ma nei quindici anni precedenti li hanno pagati solo i giovani.. ma i giovani non sono 'altro' sono i nostri figli e nipoti..

Ora girare la frittata e limitare tutto al 'Fannulloni' inizia ad essere un po' troppo dai.. ;)

Un salutone!
Manlio

Io sono ancora abbastanza giovane (ho 39 anni) per cui il mio discorso non era solo sulle differenze tra una generazione e l'altra.

Sono d'accordo su tutto ... ma è proprio questo il punto: in Italia è più difficile (per tutti: ho clienti che, anche dalla Calabria, si spostano all'estero ... e sono realtà piccolissime) e allora che facciamo? per questo motivo rinunciamo? Io ho deciso di rimanere tanti anni fa (anzi di tornare da Roma a Cosenza dove comunque ho-abbiamo dovuto iniziare tutto da zero) e mi dispiace vedere tanti partire così come mi dispiace vedere tanti continuare a "sopravvivere". Tante cose non posso (possiamo) cambiarle allora in piccolo cerco di capire cosa può fare il singolo.

Un'altra domanda: tanti dei medi e grandi imprenditori cui ti riferivi e che cercano laureati (anche per sfruttarli solo per la firma dei progetti:( ) hanno magari ereditato le loro imprese ... ma prima di loro qualcuno avrà iniziato, no?
Allora qualcuno che prova anche semplicemente ad aprire un negozio piuttosto che andare a fare il cameriere in Germania (perché c'è anche questa emigrazione ancora e purtroppo) magari poi potrà ingrandirsi, assumere aprire in altre zone e così via ... mi rendo conto che il discorso è molto più complesso per chi esce dall'Università perciò lamento l'assenza di collegamento tra scuola-università e mondo del lavoro.

Purtroppo era inevitabile che un discorso sui soldi si estendesse anche a questo

Ciao
 
M

MarinaeAngelo

Guest
Rifletto Rodolfo che azzardare ad aprire un negozio o inventarsi un'attività in proprio oggi è un qualcosa che richiede molto coraggio . Aggiungici pure che le banche oggi non aiutano più nessuno . Aprire una farmacia è un rischio minore visto che oggi siamo tutti intossicati di medicinali a grande beneficio delle case farmaceutiche e difficilmente possono fallire ^_*
Nella mia zona molte donne madri di famiglia per fronteggiare alla crisi vanno a fare pulizie di appartamenti privati . Per una vita hanno fatto le casalinghe e ora non possono più permetterselo . Ammiro molto la loro forza e dignità e chiaramente mi piacerebbe vedere queste intrapredenze anche nei ns giovani che personalmente vedo deboli e molto disorientati. Ovviamente ci sono sempre le eccezioni
 

k863

Member
Beh 1000 euro per il 18 distretto non arredato sono nella media, prova in centro e vedi che prezzi ci sono per un appartamenyo da 110 mq,mio figlio per 80 mq arredato spende 1600 euro più le spese condominiali altre 100 totale 1700, le spendi a Milano e non a Sesto o San Donato che è interland

Io ne avevo trovati a 1200...ed e' normale che io paghi un po meno visto che e' vuota completamente non credi?
 

pmanlio

Active member
Io sono ancora abbastanza giovane (ho 39 anni) per cui il mio discorso non era solo sulle differenze tra una generazione e l'altra.

Guarda, le cose cambiano con una velocità che oggi rende un ragazzo di venti anni ed uno di venticinque due persone con due prospettive molto diverse tra di loro..

Lo vedo quotidianamente nel mio mondo..

Un'altra domanda: tanti dei medi e grandi imprenditori cui ti riferivi e che cercano laureati (anche per sfruttarli solo per la firma dei progetti:( ) hanno magari ereditato le loro imprese ... ma prima di loro qualcuno avrà iniziato, no?

Nel contesto Romano di cui parlavo molti dei piccoli imprenditori operano nel terziario o nelle piccole attività di Ingegneria (ad es. impianti elettrici), ne conosco di bravissimi (anche molto giovani) che lottano con i denti, ma una bella fetta di loro opera in una città.. politica.. ;)

Questi ultimi spesso sono avanti con l'età ed hanno costruito la loro impresa decenni fa quando tutto era diverso, e viene da chiedersi con quali competenze visto che, oltre a non avere chissà quali studi, a volte non sanno neanche distinguere un differenziale da un interruttore termico..

Ed ovviamente 'pretendono' il meglio, 110 e lode venticinque anni esperienza ecc. e come dici vorrebbero che il ragazzo firmasse le cose e se ne prendesse la responsabilità legale..

Altri sono capi di società di consulenza di altre grandi società, e li si apre ancora un altro mondo.. sempre 'politico'..

Poi le grandi società sono grandi e basta (Telecomunicazioni, Aerospaziale ecc.) e non sembrano gradire i periti..

Mi fermo qui ok? (Meglio non andare avanti..;) )

Allora qualcuno che prova anche semplicemente ad aprire un negozio piuttosto che andare a fare il cameriere in Germania (perché c'è anche questa emigrazione ancora e purtroppo) magari poi potrà ingrandirsi, assumere aprire in altre zone e così via

Attualmente, a parte il 'mistero' degli stranieri (ai quali va riconosciuto che oltre al mistero c'è anche un gran sacrificio) non è che lo stato o le banche aiutino molto chi prova a seguire questa via..

Sul discorso del collegamento tra Università e mondo privato, bhè hai ragione.. in pieno..

Aprire una farmacia è un rischio minore visto che oggi siamo tutti intossicati di medicinali a grande beneficio delle case farmaceutiche e difficilmente possono fallire ^_*

:) :) :)

Nella mia zona molte donne madri di famiglia per fronteggiare alla crisi vanno a fare pulizie di appartamenti privati . Per una vita hanno fatto le casalinghe e ora non possono più permetterselo . Ammiro molto la loro forza e dignità e chiaramente mi piacerebbe vedere queste intrapredenze anche nei ns giovani che personalmente vedo deboli e molto disorientati. Ovviamente ci sono sempre le eccezioni

Anche io le ammiro, però ti chiedo: ti arriva una signora di cinquanta anni che ti vuole pulire casa ed una ragazza di venti anni, entrambe Italiane, chi pensi che sceglieresti?

Ho visto più di una ragazza Italiana mettere avvisi in borgata, mentre una signora straniera non ha neanche bisogno di metterli, una ragazza straniera deve cercare ma trova facilmente questo tipo di impiego, quella Italiana non se la fila nessuno.. c'è lo stereotipo della 'ragazzina'..

un saluto
Manlio
 

tiziano

Well-known member
Per un giovane aprire oggi un'attività è quasi impossibile, 1 le banche non ti danno finanziamenti, 2 la crisi in tutti i settori, 3 gli affitti dei negozi/capannoni troppo alti, 4 mettete i macchinari/infrastrutture oer l'attività, è già fallito prima di iniziare.
 
M

MarinaeAngelo

Guest
Ho visto più di una ragazza Italiana mettere avvisi in borgata, mentre una signora straniera non ha neanche bisogno di metterli, una ragazza straniera deve cercare ma trova facilmente questo tipo di impiego, quella Italiana non se la fila nessuno.. c'è lo stereotipo della 'ragazzina'..

un saluto
Manlio

non si tratta di stereotipi......ma qui davvero andiamo decisamente fuori tema .......
in realtà gli italiani conoscono molte bene minuziosamente supportati anche dai sindacati tutti i diritti lavorativi ma conoscono un pò meno i doveri . Questo in alcuni ambiti fa preferire la scelta della straniera piuttosto che dell'italiana.

io cmq non ho pregiudizi e il periodo di prova lo concedo a tutti indistintamente senza differenze di religione di sesso, di nazionalità e quant'altro . Chi ha voglia di lavorare onestamente gli spazi ci sono per tutti .
 

Anlu

Active member
però ti chiedo: ti arriva una signora di cinquanta anni che ti vuole pulire casa ed una ragazza di venti anni, entrambe Italiane, chi pensi che sceglieresti?

un saluto
Manlio

che domande! ovvio che è da preferire la signora....tate e colf rigorosamente ultracinquantenni e possibilmente anche poco avvenenti....per stare tranquilli ed evitare strane tentazioni!!!;) (naturalmente scherzo per sdrammatizzare un po'....)
 
Ultima modifica:

sweetmartina

New member
Perchè i programmi sono più leggeri , il rapporto studente insegnante è più amichevole, i percorsi di studio sono più brevi , i libri si sono rimpiccioliti. Ho visto una profonda differenza tra la mia laurea nei primi anni 90 a Roma La Sapienza e quella più attuale di nipoti e figli di amicizie. Per non parlare poi di chi si laurea telematicamente . Certamente come dice Manlio anche diplomarsi è diventato più semplice

I programmi scolastici non vanno più solo per conoscenze ma gli obiettivi si suddividono in conoscenza, competenza e abilità..
Quindi il fatto che un libro sia più piccolo non vuol dir che sia più semplice..
É cambiata la tipologia di studio..
E la scuola, nonostante i limiti, é andata incontro alle richieste della realtà lavorativa suddividendo facoltà che prima erano quasi unicho in vari indirizzi..
La specializzazione é aumentata notevolmente..
 

sweetmartina

New member
Ho letto tutto e con particolare interesse gli inteventi piu recenti, in relazione ai quali vorrei dire la mia: quando mi sono laureata io, Giurisprudenza (almeno a Catania) durava 4 anni solo sulla carta, nel senso ch era bassissima o quasi inesistente la percentuale di chi riusciva a laurearsi in piena regola - e non certo perché gli altri eravamo zucconi! Oggi, vedendo cugini, amici e conoscenti che fanno l'Università, concordo sul facile proliferare dei confetti rossi; vedo infatti un gran numero di ragazzi che dopo soli 3 anni e senza aver fatto la specialistica, si possono fregiare del titolo di “dottore” –(e non credo che ciò avvenga perché le nuove leve siano piu capaci…)! Sinceramente la “nuova” laurea triennale mi sa tanto di “né carne né pesce”….non credo dia una preparazione adeguata e completa ma in compenso alimenta quel circolo vizioso di cui si diceva prima e cioè “sono laureato – ho diritto ad un posto da laureato”! Chi ha fortuna o i giusti agganci riesce pure a trovarlo tale posto, tuttti gli altri sbattono il muso contro l’evidenza che prima del titolo di studio conta l’esperienza o che, paradosso opposto, in quanto laureati si è troppo qualificati …insomma vari modi per essere rimbalzati! Un’ultima cosa. Rodolfo parlava dell’intraprendenza a crearsi un’attività assumendone i relativi rischi….ebbene, pare che oggi questa caratteristica appartenga piu al popolo nordafricano ed orientale, visto che a Milano le piccole attività commerciali spariscono a vista d’occhio soppiantate da nuove attività “straniere”….non lontano da casa mia c’è un salone da parrucchiere (uomo-donna-bambino!) di proprietà di cinesi in cui lavorano come dipendenti dei ragazzi italiani!!! Ci sarebbe anche da sorridere se non fosse un aspetto di una drammatica realtà!

Beh adesso giurisprudenza è formata da cinque anni..
Le lauree triennali sono un piccolo percorso.. Vengono integrate dalle magistrali o specialistiche.. E il peso é sicuramente diverso..
il tre più due é molto scomodo.. Fa perder tempo per due tesi e a volte anche due tirocini..
Poi che tre anni non bastino non lo trovo sempre vero.. All'estero un laureato studia generalmente tre anni.. E gli viene conferito lo stesso valore che a noi viene conferito ai cinque..
 

Anlu

Active member
l'estero tante volte è una grande possibilità quando offre formazione qualificata e finanziamenti che qui non si trovano, ma qualche altra volta, lasciatemelo dire diventa anche un "refugium peccatorum"!!! vogliamo parlare delle colonia che esiste a Tirana di ragazzi italiani che non sono riusciti ad entrare in medicina qui in Italia? o dei laureati in Giurisprudenza che vanno in Spagna per diventare "abogado"? è un fenomeno che non voglio giudicare, ma, ad istinto non mi piace!!!
 

rodolfo74

Member
Rifletto Rodolfo che azzardare ad aprire un negozio o inventarsi un'attività in proprio oggi è un qualcosa che richiede molto coraggio . Aggiungici pure che le banche oggi non aiutano più nessuno . Aprire una farmacia è un rischio minore visto che oggi siamo tutti intossicati di medicinali a grande beneficio delle case farmaceutiche e difficilmente possono fallire ^_*
Nella mia zona molte donne madri di famiglia per fronteggiare alla crisi vanno a fare pulizie di appartamenti privati . Per una vita hanno fatto le casalinghe e ora non possono più permetterselo . Ammiro molto la loro forza e dignità e chiaramente mi piacerebbe vedere queste intrapredenze anche nei ns giovani che personalmente vedo deboli e molto disorientati. Ovviamente ci sono sempre le eccezioni
Aprire una farmacia sarebbe un rischio minore ... se si potesse aprire!
Purtroppo si può aprire solo per concorso (altrimenti tutti aprirebbero al centro di Roma e nessuno nei paesini) ed i concorsi erano bloccati (adesso c'è stato il famoso concorsone di due anni fa ... senza comunque nessuna graduatoria in nessuna regione italiana) da circa trenta anni ... per cui si ereditava o (per quelle poche che si vendevano) la si comprava al doppio-triplo del fatturato (fatturato non ricavo!); adesso i prezzi sono un pò diminuiti perchè la crisi ha investito anche il settore ma sono sempre altissimi.

Noi non avevamo nessuna possibilità di essere aiutati dalle rispettive famiglie ... eppure l'abbiamo fatto chiedendo tutto in prestito alle banche ed alle finanziarie (ed abbiamo ancora tanto da restituire); i bar, ad esempio, si possono aprire e l'investimento non è neppure così esagerato. Le difficoltà ci sono, nessuno lo nega ... ma se non c'è un pò di intraprendenza non si va da nessuna parte ... non pretendo che tutti decidano di fare centinaia di migliaia di euro di debiti per aprire un'attività come abbiamo fatto noi, però un minimo ... se lo fanno gli stranieri, con le ulteriori difficoltà che hanno, almeno provare senza partire già sconfitti? Per le banche vale lo stesso discorso ... la situazione è quella che conosciamo tutti (e qui è peggio) ma si rinuncia in partenza a tutto per questo?

Comunque, grazie ai ritardi di pagamenti delle ASL, anche le farmacie ora falliscono ;)


Una piccola aggiunta: le banche non hanno mai aiutato nessuno;)
 
Ultima modifica:

tiziano

Well-known member
Io ne avevo trovati a 1200...ed e' normale che io paghi un po meno visto che e' vuota completamente non credi?

Ti voglio dire con questo che se ci metti affitto spese condominiali le bollette luce gas acqua si va sui 2000 di spese solo per la casa, poi mangia vestiti, spese varie altri 1000 fa 3000 anche se ne prende e 3500 cosa gli rimane? Come se in Italia avesse uno stipendio da 2000. Ma non mi hai risposto da quando tempo vivi a Vienna?
 

Cokj72

New member
Secondo me non solo i politici vivono su Marte... Ma ... Senza offesa a me mi sembra di scrivere in un forum di miracolati!
 
Stato
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