Quinto giorno
Reykjavik. Tour classico del Cerchio d'Oro con fabtravel.
Con questo tour operator, se si prenotano i combo tour per crocieristi, si risparmia abbastanza. Guida solo in inglese ma alcuni giorni alla settimana anche in spagnolo o francese per chi capisse meglio quelle lingue.
Ad ogni modo le cose essenziali ero in grado di capirle anche io, che di inglese so veramente poco. Specialmente il tour del Cerchio d'Oro, che era condotto da una ragazza islandese parlante un inglese comprensibile. Ad Akureyri c'era uno spagnolo che parlava inglese con un forte accento spagnolo e non si capiva molto, anche a detta di chi comprendeva l'inglese molto più di me.
Tutto bene. E tutto molto affascinante.
Peccato che io non ami le visite guidate, avrei preferito affittare un'auto anche per questo giro, tanto più che si sarebbe partiti il giorno dopo.... Ma non volendo guidare mio marito e non avendo trovato compagni con cui condividere mi sono dovuta adattare... Dal racconto di due coppie che avevano affittato, è semplicissimo trovare i vari punti d'interesse, quindi chi può farlo affitti tranquillamente.
Sesto giorno e secondo a Reykjavik.
Al porto c'è la fermata dedicata ai crocieristi dei bus hopp on hopp off.
Quindi si decide con un'altra coppia di prendere i biglietti a bordo e fare un primo giro di ricognizione. Dotati di auricolari ascoltiamo indicazioni in italiano e al secondo giro scendiamo in centro per shopping.
Se vi capita pranzate a costo accettabile (in Islanda è tutto caro) al Loki bar a lato destro della tradizionale e modernissima chiesa nordica c'è questo risto-bar con la scritta "traditional food". ottime tartine con agnello affumicato e "mantecato" mushed in inglese.
Prima ho dimenticato di ricordare le magnifiche cascate d'oro Gullfoss comprese nel tour Golden Circle.
Ora primo e unico disguido delle tappe islandesi: i due bus hopp on hopp off si sono rotti entrambi!!! e così dopo un'estenuante attesa alla fermata della chiesa è arrivato un pullman che ci ha portato al porto in tempo per i tutti a bordo. E in tempo per acquisti al negozio del porto che si è rivelato poi leggermente più conveniente di quelli del centro. o almeno così mi è sembrato.
Arrivati trafelati a bordo ecco la sorpresa: si resta in porto per mare forza nove e tra mille scuse annuncio che pertanto la tappa di Kirkwall non si sarebbe potuta effettuare