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ricevo e pubblico .... Costa fortuna avaria alle eliche

matteov

Active member
È una nuova rotta.

Non ho mai sentito di navi che frenano per evitare ostacoli ne di navi che inchiodano....

Soprattutto, c'è da precisare che non hanno accostato per evitare di andare a sbattere... Perché sapevano già di quel bersaglio...
Dovevano solo semplicemente accertarsi di quel barcone, cercare eventuali persone in difficoltà e segnalare il tutto.
 

Giulianino

New member
Avranno avuto bene delle disposizioni " superiori " circa la possibilità di avvistamento naufraghi nelle nostre acqua, in determinate zone.
Avranno dei protocolli da seguire.
Avranno avuto segnalazione già da ore circa l' ostacolo o un eventuale barcone.
Avranno un radar che spazza il mare di fronte alla prua della dave.
Avranno cominciato a rallentare per fermarsi miglia e migli prima.

Quanto ci mette una nave a fermarsi ?
Qualche miglio ?
 
D

Dr.Crocierite!!!

Guest
Io ho sentito che il deliziosa ci mette un km penso...non ne sono sicuro eh....
 

sweetmartina

New member
E di che tipo di procedure sarebbero, quelle di non dire cosa sia realmente accaduto ai passeggeri? Mai sentito parlare di queste procedure.
Se non chiedo troppo me le spieghi? Sono procedure Internazionali (ISM) o di compagnia? Grazie

Credo che Rodolfo possa saper la risposta.. Le mie erano solo delle supposizioni..
 
D

Dr.Crocierite!!!

Guest
Scusa, no, comunque quello che dicevo io era il crash stop della nave durante le prove prima che entrasse in servizio. Non ho trovato il dato di deliziosa però.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Dipende dalla nave, in parte dallo stato del mare e dalla velocità iniziale. Ad una nave come Pacifica, nella prova del "crash stop", dalla velocità iniziale di 20,5 nodi, occorrono poco più di 1700 metri per arrestarsi, nel tempo di circa 6 minuti. In modo stimato e come regola pratica, una nave può considerarsi ferma, quando la scia dell'elica arriva poco a proravia del centro nave.
Ogni nave comunque ha le sue peculiarità costruttive ed operative. Una nave con elica a passo fisso, che debba invertire la rotazione dell'asse, impiega molto più tempo e spazio per iniziare la manovra di arresto, mentre una nave dotata di elica a passo variabile la manovra è pressoché istantanea.
 

paolocecchi

Well-known member
Io credo che queste bugie siano dettate dal caos che successe quando pacifica soccorse un barcone .. Certo é difficile poi controllare che più di mille persone dicano la stessa cosa..

Spesso non dicono quello che accade realmente per non creare panico.. Sono procedure..
Magari ci sono persone razionali come te che sapendo la verità stanno più tranquille, però ci sono anche persone che iniziano ad agitarsi e creano panico.. E la diffusione di panico in uno spazio ristretto é rapida e poi diventa molto difficile da controllare..
Purtroppo ultimamente manca un po' la fiducia da parte delle persone nei confronti di chi governa la nave..

Quell volta, come gia' scritto ero a bordo.Caos non c'e' stato, soltanto lamentele per il tempo perduto da parte di qualche persona ,a dir poco, poco intelligente.Informazioni da parte di benini frequenti e puntuali. Dopo pochi minuti dall'inversione di rotta si conosceva il motivo.
Un saluto.
 

apache26

New member
Con mia particolare soddisfazione vi allego l’articolo che per sommi capi racconta quanto accaduto all’epoca e la relativa conclusione. E’ stata una battaglia dura e lunga in primo luogo causa i tempi della nostra giustizia ed anche dalla ferma opposizione, peraltro ingiustificata opposta da Golia, come metaforicamente viene citata la Costa nell’articolo allegato. Mi rivolgo ai tanti che hanno lamentato come noi all’ epoca i disagi legati a tale crociera, ma che non hanno avuto la voglia, la costanza e magari il coraggio di intraprendere una ipotetica lunga battaglia con l’incertezza del raggiungimento di un riscontro positivo. A tal proposito diciamo che la Costa ha raggiunto il suo scopo e cioè di non risarcire tanti, ma solamente chi, unico, ha avuto la sfrontatezza di proseguire quanto era iniziato a bordo con una immediata diffida a firma dei titolari di 160 cabine (da notare che come numero di passeggeri coinvolti si parla di circa quattrocento italiani) che si aspettavano un doveroso risarcimento da parte della società. Parlo solamente di quel gruppo di italiani firmatari non sapendo se le altre nazionalità, che a bordo si son dimostrate ben più agguerrite, abbiamo intrapreso azioni nei confronti di Costa. Appurato che per la maggior parte si identificavano in frequent guests, sarebbe bastato offrire loro un risarcimento consistente in uno sconto su di una prossima crociera e sono pienamente convinto che la critica situazione venutasi a creare a bordo, accentuata poi dalla ridicola offerta della compagnia di un riconoscimento di euro 50 a cabina ed un’ ora di wifi gratuito, avrebbe ricondotto alla ragione ed alla calma anche i più esagitati e vi posso garantire che ne è una valida testimonianza un video pubblicato su you tube di uno dei momenti critici alla reception.
Comunque in definitiva il nostro ricorso alla giustizia non era legato alla mera azione al fine di ottenere un risarcimento (come criticato dai soliti bastian contrario) ma bensì all’ottenimento di una giustizia legata a quanto specificato dalla Carta dei diritti del passeggero e nello specifico alle doglianze relative a quanto disatteso riguardo i seguenti punti:
- il punto 2 non relega il guasto tecnico ad un evento imprevedibile, ma reale e risarcibile
- il punto 4 impone avvisi, informazioni, aggiornamenti sul genere di guasto e sulle azioni intraprese al fine di risolverlo .
Anche in questa vicenda si è potuto notare che a seguito del criticabile e denunciato comportamento delle maestranze ed a fronte di una sorta di rivoluzione creatasi a bordo, con scene che non condivido e minacce di ricorsi e richieste di risarcimento, all’atto del fermo diniego di Costa a riconoscere alcunchè, non c’ è stato alcun seguito ed il tanto sdegno e rabbia del momento si sono persi dopo lo sbarco, anche probabilmente a causa della difficoltà di coesione in ragione delle svariate destinazioni di residenza.
Comunque la vicenda si commenta da sola, come ben specificato sul quotidiano ed approfitto per invitare i crocieristi a leggersi la carta dei loro diritti al fine di renderli consapevoli che di fronte a tali situazioni ed al solito diniego da parte della compagnia a risponderne direttamente, esiste la maniera di tutelarsi con il riconoscimento ed il diritto al risarcimento. L’importante ma non determinate, come evidenziato nel caso specifico, è la possibilità di creare un gruppo. L’azione collettiva oltre a riunire quanto lamentato da più soggetti per fatti ed illeciti che li accumunano, permette anche ad altri in seguito di promuovere azioni in base alla sentenza favorevole, godendo dello stesso trattamento riservato a coloro che hanno ricorso come class action.

articolocrociera_1


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matteov

Active member
Infatti si commenta da se...

Non capisco se il messaggio sia tronfio o meno... ma di sicuro cozza con le motivazioni apportate dal vostro legale...

Che Costa vi dovesse venire incontro in qualche modo ne sono convinto (dato che sono assicurati per ogni cosa) ma non condivido i ricamini legali... legati alle motivazioni.
 

apache26

New member
Infatti si commenta da se...

Non capisco se il messaggio sia tronfio o meno... ma di sicuro cozza con le motivazioni apportate dal vostro legale...

Che Costa vi dovesse venire incontro in qualche modo ne sono convinto (dato che sono assicurati per ogni cosa) ma non condivido i ricamini legali... legati alle motivazioni.

Ma si riesce a leggere l'allegato? Per me no.
 
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