MSC Musica - 09 / 12 Novembre 2017 - Le prime rotte dei veneziani

Bellissimo e utile diario, aspetto il seguito, mi piacerebbe fare questo giro ad aprile...

Wow!!! Che spettacolo questo diario!!!
Letto tutto d’un fiato
Aspetto il resto!


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

Finiamo di pranzare che sono le tre e un quarto del pomeriggio. Considerato il nostro orario di cena sarebbe molto tardi ma in mattinata abbiamo avuto una buona notizia. Mettersi in lista d'attesa ha dato i suoi frutti e sulla porta della nostra cabina abbiamo trovato questa comunicazione:








Dopo il pranzo andiamo al fotogallery per visionare le nostra foto dell'imbarco e della prima sera a cena. Le foto che ci scatta il personale di bordo non mi sono mai piaciute, sarà che siamo poco fotogenici. Decidiamo di tornare in cabina e approfitto per scattare una foto in una delle rarissime occasioni in cui mi sono affacciato dal mio balcone durante questa crociera.









Mia moglie decide di farsi una doccia, io invece prendo la mia reflex e vado in giro per la nave a fare foto. Esco dalla nostra cabina per percorrere i classici lunghissimi corridoi con moquette sui toni del blu. Inizio il mio tour dal Tucano Lounge al ponte 6. Come sulle altre navi di questa classe questo grande salone, con sala da ballo, sviluppa il tema degli animali con tanto di arredamento coordinato e i lumi che richiamano le forme del volatile che da il nome a questo ambiente. Devo dire che questo salone è decisamente più elegante e molto più sobrio dei corrispondenti Tiger Bar su Magnifica e Savannah Bar su Orchestra.






























A fianco troviamo il più intimo Blue Velvet Bar. Come si intuisce dal nome qui domina il blu per il rivestimento delle poltrone ed in generale per l'arredamento. Proseguendo verso poppa si arriva all'MSC Travel Agency, punto di riferimento per avere informazioni o prenotare le escursioni.





















Al centro nave domina il grande atrio principale che si sviluppa su tre ponti dal 5 al 7. In mezzo fa bella mostra un bel pianoforte a coda con copertura trasparente. Le scale non sfoggiano il lusso dei gradini in swarovski presenti su Meraviglia ma sono ugualmente molto eleganti e tutto viene impreziosito dalle luccicanti vetrine.
























In questa parte della nave ci si può rilassare la sera ascoltando della buona musica, magari sorseggiando un drink, essendo questi ambienti ben forniti di bar come gli identici e speculari Golden Bar e Diamond Bar al ponte 6 e il Bar della Cascata al ponte 5. Bar del ponte 5 che, da tradizione su questa classe, serve il miglior caffè espresso della nave.











Mi sposto verso poppa dove sono presenti i due ristoranti principali della nave. Inizio dal Ristorante l'Oleandro al ponte 5, semplice e dai colori caldi. Si presenta invece con colori più vivaci e arredamento più elegante il Ristorante Le Maxim's al ponte 6. Prima di andar via butto un occhio al menù previsto per la serata.





























Salendo al ponte 7 passo attraverso uno dei locali che più mi sono piaciuti su Musica, l'Enoteca Wine Bar. Locale molto accogliente e caldo dove trascorrere delle belle serate con gli amici a chiacchierare magari davanti ad un bel boccale di birra.















Proseguo oltre per arrivare in fondo a poppa della nave per fotografare un'altro grande salone di aggregazione e divertimento, con la grande pista da ballo, il Crystal Lounge. Qui i colori sono più vivaci e allegri sulle tonalità dell'arancio e del verde.















continua................

Il mio tour di visita della nave prosegue al ponte 7 spostandomi verso prua. Rapido passaggio vicino al Cyber Café con le postazioni al PC sempre desolatamente vuote. A seguire la Art Gallery, che fa sfoggio di una scultura indecifrabile, prima di arrivare al Sanremo Casinò. Anche questo ambiente è del tutto somigliante a quello delle altre navi della classe Musica. Ci sono schieramenti di macchinette slot e giochi di ogni tipo. Quel che varia sono i colori degli ambienti e dei tavoli da gioco che qui sono sul marrone e giallo, erano verdi su Orchestra e blu su Magnifica.




























Siamo in autunno e sta già facendo buio. Decido di salire ai ponti superiori in esterno per fare delle foto al calar della sera. La giornata è stata splendida ma stanno arrivando le nuvole e il cielo al tramonto si "incendia", i colori sono stupendi. A qualche ospite poco importa e preferisce godersi un momento di relax nella vasca idromassaggio nonostante la temperatura esterna sia diventata frizzantina.




















Torno in cabina e faccio anch'io la doccia. Alle 18, puntuale, la nave riparte da Zara. Ci rilassiamo in cabina per una buona oretta prima di prepararci per la serata. Usciamo dalla cabina alle 19.30 ma saltiamo lo spettacolo al teatro di Gotham che avevamo già visto l'anno prima su Orchestra. Rimaniamo a gironzolare per la nave. Stasera è serata di gala e la maggiorparte delle persone sfoggia i suoi abiti migliori. Il nostro turno di cena è alle 20:45 e il nostro nuovo tavolo è il 671 sempre al ristorante Le Maxim's. Stavolta siamo in compagnia, tavolo da 6 assieme ad una coppia di toscani e due signore più anziane del veneto. La serata trascorre piacevolmente conversando di cibo e vecchie ricette contadine. Dopo cena io e mia moglie andiamo al teatro, alle 23 inizia uno spettacolo della compagnia teatrale "I Figli di Anna". Si tratta di una commedia in tre atti dal titolo "Il testamento di mammà". A noi sembra noioso e a metà del primo atto andiamo via. Molto più briosa la serata al Crystal Lounge dove rimaniamo fino a ben oltre la mezzanotte. Tornando in cabina abbiamo la sgradita sorpresa di trovarla per come l'avevamo lasciata, non è stata rassettata. Fortunatamente abbiamo l'abitudine di lasciarla ordinata di nostro quindi sistemiamo il letto e ci mettiamo a dormire. Si conclude il nostro secondo giorno in crociera, la prossima tappa sarà Koper (Capodistria).

La mattina dell'11 novembre iniziamo la giornata con molta calma. L'attracco della nave avviene a ridosso del centro storico della piccola cittadina di Capodistria. Non ci sono bus o altri automezzi da dover utilizzare tranne per chi opta per una escursione in altra località. Ci svegliamo verso le 8 e mezza passate e siamo già in porto. Affacciandomi dal balcone mi accorgo che il tempo non è bello come il giorno prima a Zara. E' molto nuvoloso e sembra minacciare pioggia.








Lasciamo la cabina verso le 9 per andare a fare colazione al buffet e vediamo che già inizia lo sbarco dei passeggeri. Noi invece scendiamo con calma verso le 10, anche perchè la sosta è lunga e la nave riparte alle 18. All'interfono arriva un annuncio che consiglia ai passeggeri di portare appresso i documenti di riconoscimento per eventuali controlli. L'avviso è affisso anche nei pressi delle uscite dalla nave. Usciti dalla nave subito sul molo, vicino agli autobus, c'è un info point dove distribuiscono dei depliant illustrativi di Capodistria con la mappa della città. Per arrivare in centro basta attraversare la strada e dirigersi verso il muro color ocra dove più o meno al centro spicca la torre in vetro con l'ascensore che vi porta in alto sopra le mura. Lo potete vedere bene nella foto che segue che ho scattato dalla nave al nostro rientro.





Dall'uscita dell'ascensore si prosegue dritto per circa 300 metri e siete praticamente arrivati a Piazza Tito. Qui troverete già l'80% delle cose che vale la pena vedere a Capodistria.


Capodistria (in sloveno Koper) è una città della Slovenia di 25.459 abitanti e principale porto del Paese che si affaccia sul mare Adriatico. Capodistria è sede della diocesi di Capodistria, suffraganea dell'arcidiocesi di Lubiana. La storia di Capodistria risale all’età del bronzo medio, 1500 a.C. Capodistria nasce come isola e i suoi primi insediamenti risalgono all’età preromana e romana. Aegida, Capris, Justinopolis, Insula Capraria, Caput Histriae, Capo D`Istria, Capodistria, sono soltanto alcune delle diverse denominazioni che i numerosi governanti e nazioni hanno conferito, di volta in volta, alla città. Ognuno ha lasciato il proprio marchio, cambiando non soltanto il nome ma anche l’immagine della città nel corso del tempo. Possiamo perciò affermare che delle tre citta litoranee, Capodistria e quella che ha subito più trasformazioni durante i secoli. Da piccola isola rocciosa popolata da capre (Capris) e diventata il centro commerciale dell’Istria slovena. L’immagine odierna della città conserva da allora le proprie radici. Il saper preservare quest’essenza rimane la vera sfida. I Romani le attribuirono il nome Capris e al tempo di Papa Gregorio I fu denominata Insula Capraria (Isola capraia), per i Bizantini divento Justinopolis, per i patriarchi di Aquileia Caput Histriae. Con l'avvento della Serenissima le fu conferito il nome che ancora oggi porta, Capodistria. Il dominio più lungo fu proprio quello della Serenissima (1279-1797) che comportò un notevole sviluppo economico (mercato, sale) e culturale (pittura, musica). Tuttora possiamo notare l’impronta del
periodo veneziano presente nell’architettura cittadina; nonostante le varie ristrutturazioni avvenute in tempi più recenti, Capodistria ha conservato la propria immagine medievale ed è perciò inclusa nell’unione delle città medievali. Capodistria antica era un’isola circondata dalle mura; era collegata con la terraferma da un ponte in legno (verso San Canziano) e protetta da un’imponente fortezza – Castel Leone. Attorno a Capodistria si estendevano le saline. Nel Settecento, precisamente con la proclamazione del porto franco di Trieste, la città iniziò a perdere il proprio dominio iniziale, fino a perderlo completamente con la caduta della Serenissima. Dall’Ottocento fino alla Prima Guerra Mondiale (dominio dell’Impero francese di Napoleone 1806-1813 e della monarchia degli Asburgo 1813-1918, Capodistria iniziò a trasformarsi in conformità allo sviluppo economico e sociale. Le saline iniziarono a prosciugarsi e nel 1912 furono eliminate provocando il ritiro del mare che trasformò Capodistria in città di terraferma. Nel 1825 si aprì il secondo collegamento con la terraferma (Strada di Semedella), a metà Ottocento fu costruita la strada litoranea, instaurato il collegamento marittimo con Trieste e nel 1902 fu inaugurata la linea ferroviaria Trieste-Parenzo. Nel periodo del dominio del Regno d'Italia venne effettuata la bonifica delle saline devastate e Capodistria perse l’immagine di città sull’isola. Il periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale portò grossi cambiamenti. Capodistria fu sotto dominio militare jugoslavo nell’ambito della zona B – dapprima come regione Venezia-Giulia e quindi come Territorio libero di Trieste (dal settembre del 1947). Nell’ottobre del 1954, con la firma del Memorandum di Londra che comportò la determinazione dei confini statali, Capodistria fu annessa alla Jugoslavia. Il nuovo stato comportò cambiamenti della sua struttura etnica e nuove impronte architettoniche nel nucleo cittadino e nei suoi dintorni. Susseguì un notevole sviluppo, che trasformò Capodistria in importante porto.Gli anni successivi la seconda guerra mondiale furono anni di radicali cambiamenti politici, ma gettarono le basi per la trasformazione della citta in fulcro commerciale della regione. Un centro dove si respira il mare e il turismo nautico, balneare e sportivo. I diversi avvenimenti arricchiscono le vie e le piazze cittadine, soprattutto nel periodo estivo. Ospitare la sede dell’Università del Litorale ha invece portato a Capodistria una ventata di giovinezza e le ha conferito un particolare fascino, aggiungendo qualcosa al suo ricco passato al vivido presente e al luminoso futuro.

Piazza Tito (Trg Titov) è la piazza principale di Capodistria, considerata una delle più belle e scenografiche piazze urbane dell'ex territorio della Repubblica di Venezia, gli elementi architettonici più importanti che la circondano furono realizzati nel XV secolo: il Palazzo Pretorio, il Palazzo della Loggia, la Cattedrale dell'Assunta e di San Nazario, l'Armeria e la Foresteria. Nel corso dei secoli, la piazza è stata il centro della città e ancora oggi ha mantenuto la vitalità delle attività amministrative ed economiche della città e funge da giunzione delle principali vie di comunicazione della città di Capodistria. Durante la stagione gioca anche quale punto di attrazione culturale grazie ad una grande varietà di manifestazioni ed eventi culturali. La piazza venne documentata originariamente come Communis Plathea o Plathea comunitatis, mentre già in una mappa del 1616 appare come “piazza del mercato”. Nel catasto austro-ungarico viene chiamata Piazza Lipsia, in ricordo del luogo in cui le forze austriache sconfissero le truppe di Napoleone. La porzione di piazza compresa tra la cattedrale e il palazzo diocesano era chiamata piazza del Duomo (almeno fino al 1905). Durante l'epoca fascista venne ribattezzata piazza Roma, mentre dopo la seconda guerra mondiale divenne prima Piazza della Rivoluzione e dal 1956 assunse il suo nome attuale. La piazza è stata dichiarata patrimonio culturale immobile dal ministero della cultura sloveno.













Come prima cosa entriamo nel Palazzo Pretorio dove c'è il centro d’informazioni turistiche di Capodistria e dove si può acquistare la Koper Card al costo di 12 euro a persona. Questa card è la chiave che apre le porte della città e che ci permette di andare alla scoperta del centro storico di Capodistria. Con i sei coupon ricevuti all'acquisto della carta turistica possiamo scegliere tra le visite dei monumenti principali della città oppure varie esperienze. Due coupon valgono come biglietti per il campanile della Cattedrale dell’Assunta e per la visita guidata del Palazzo Pretorio. Con gli altri quattro coupon invece si può scegliere tra le offerte dei monumenti e esperienze a disposizione. Si può fare uso delle offerte semplicemente mostrando la Koper Card e consegnando all'offerente il coupon. Lungo il percorso attraverso la città si può approfittare anche di altri vantaggi della Koper Card, in particolare sconti sugli acquisti nei negozi che espongono l'etichetta della Koper Card. Si può fare uso degli sconti più volte nel periodo di validità della carta. La Koper Card è valida dal giorno dell'acquisto fino al 31 dicembre. Dopo il suo utilizzo, la Koper Card può diventare un souvenir. Basta attaccare l'adesivo magnetico ricevuto sul retro per trasformarla in un "magnetino" raffigurante i principali monumenti di Capodistria. La carta è disponibile in quattro motivi diversi.

Metto un elenco dei vantaggi della Koper Card:

• Casa Carpaccio - entrata gratuita
• Servizio bus arriva - corsa gratis
• Pasticceria Dehar - pallina di gelato o caffè
• Istranka - degustazione vini (refosco o malvasia)
• Loggia caffè - degustazione vini (refosco e malvasia) o dolce
• Porto di Capodistria - visita del porto
• Collezione etnologica - entrata gratuita
• Museo regionale di Capodistria - entrata gratuita
• Palazzo Pretorio - entrata gratuita
• Campanile Cattedrale dell’Assunta - entrata gratuita











All'ufficio turistico gli impiegati, che parlano molto bene l'italiano, ci informano che la prima visita guidata del Palazzo Pretorio inizia alle 11, abbiamo quindi il tempo di visitare per primo il campanile della Cattedrale dell’Assunta. Il campanile, alto 55 metri e composto di quattro piani, sorge sul lato ovest del duomo e venne eretto nel XV secolo. Chiamata anche torre civica fu originariamente una fortificazione romanica poi trasformata tra il XV e il XVII secolo e ricalca lo stile dei campanili italiani. Dall'unico ingresso che si trova alla sua base, rivolto verso la piazza, si può iniziare la salita dei 204 gradini che conducono alla cima e da cui si può godere di un bellissimo panorama con una splendida vista del golfo di Trieste e dell’entroterra. Una delle campane che si trovano al suo interno è la più antica di tutta la Slovenia e risale ai primi anni del 1333.
































Tornati con i piedi per terra abbiamo ancora il tempo di visitare l'interno della Cattedrale dell’Assunta e di San Nazario. La chiesa è stata costruita nella seconda metà del XII secolo in stile romanico, con tre navate ciascuna terminante con un'abside. Fino al 1392 la chiesa ha subito modifiche ed estensioni, che hanno portato anche ad un cambiamento di stile. La facciata ovest è chiaramente gotica. A seguito di un terremoto nel 1460, la facciata è stato nuovamente progettata nel 1488, con l'aggiunta di elementi rinascimentali. All'inizio del XVIII secolo sotto l’influenza veneziana la chiesa ha conosciuto nuovamente una trasformazione architettonica in stile barocco. Sotto la guida di Giorgio Massari, ulteriori elementi di abbellimento sono stati portati alla chiesa, tra cui pregevoli dipinti dei pittori veneziani. Il dipinto più significativo è la Sacra Conversazione di Vittore Carpaccio, che risale al 1516. Il sarcofago di san Nazario risale al XIV secolo e fu probabilmente creato da Filippo de Sanctis. La chiesa conserva numerose altre opere di valore. Nel presbiterio del duomo è appesa la preziosa tela dell’autore Antonio Zanchi “Nozze di Cana”. L’organo del duomo è adornato dalle tele del Carpaccio “Presentazione al Tempio” e “La strage degli innocenti”.


























Poco prima della undici torniamo al Palazzo Pretorio per la visita guidata e utilizziamo il secondo dei coupon "nominativi" compresi con la Koper Card. Conosciuto anche come palazzo comunale è situato nel centro della città e tuttora conserva la sua originaria funzione municipale. L’edificio è merlato, ha due piani, sette arcate, con la scala esterna e due ali, una ad est e l’altra ad ovest, a forma di torre. Due pilastri e un arco sorreggono un balcone decorato, da dove erano urlati i numeri estratti della tombola pubblica, giocata in piazza e descritta dal poeta dialettale Nicolò Depangher. La facciata è in stile tardo gotico-rinascimentale. Le decorazioni comprendono la Giustizia di pietra armata di spada e con ai piedi la cesta con i papiri arrotolati, il Leone di San Marco con la scritta “Pax in hac civitate et in omnibus abitantibus in ea” (Pace a questa città e a tutti i suoi abitanti), 4 busti in pietra di rettori veneti, un busto in bronzo di Nicolò Donato, poi Doge di Venezia, 42 stemmi di cui 6 in rilievo raffiguranti il leone di San Marco, uno con il Sole simbolo cittadino, 4 stemmi di podestà veneti, 39 iscrizioni dedicate ai capitani e podestà. La ristrutturazione del Palazzo Pretorio, avvenuta nel maggio del 2001, ha permesso al Comune di Capodistria di riavere il suo storico palazzo comunale. Il Palazzo Pretorio chiude la parte meridionale della piazza cittadina. Si dice che Capodistria abbia ricevuto il suo primo palazzo comunale nel 1254, anche se informazioni più dettagliate, riguardanti la progettazione della piazza, parlano dell'anno 1268/69. Le costruzioni più intense hanno avuto luogo nel 1348, ovvero dopo la grande rivolta. I lavori, ancora non terminati, sono stati resi vani dalle distruzioni avvenute nel 1380, quando i Genovesi hanno attaccato ed incendiato la città. La costruzione del nuovo palazzo sono ricominciate nel 1452/53. Inizialmente, è stata costruita l'ala sinistra col porticato che dal centro della piazza porta alla Callegheria. L'ala destra risale invece agli anni ottanta del XV secolo. Nell'anno 1505 è sorto il bel portale rinascimentale detto "del Corte", sopra il quale è situato un balconcino che collega il Palazzo Pretorio alla Foresteria. Le due ali del palazzo sono unite dalla statua della Giustizia. Il Palazzo Pretorio e gli altri edifici della Platea Comunis hanno ottenuto il loro aspetto definitivo nel periodo barocco. La facciata principale del palazzo ha raggiunto un'immagine raffinata e un'ideale armonia dopo la ristrutturazione, nel 1664, quando è stata cambiata la disposizione delle decorazioni araldiche e delle lapidi. Il Palazzo ha perso il suo splendore nel 1797, anno della caduta della Repubblica di Venezia. L'originaria importanza del palazzo crolla con la partenza da Capodistria dei podestà, dei capitani e del Gran Consiglio. Durante l'amministrazione austriaca (XIX secolo) la sede del sindaco viene trasferita nell'Armeria. Il desiderio da parte delle autorità italiane, dopo la prima guerra mondiale, di riportarvi la sede comunale non verrà esaudito. Dato che le successive amministrazioni comunali hanno cercato altre sistemazione lo stato del palazzo è peggiorato ulteriormente. Una ristrutturazione statica e l'apertura del ristorante Capris nel 1968/69 gli hanno donato una nuova vita. La Platea Comunis e uno degli spazi di maggiore bellezza della città e il Palazzo Pretorio è il più distinto palazzo capodistriano nella piazza cittadina, di conseguenza è stato logico che le autorità comunali abbiano infine deciso di riassegnargli nuovamente la sua naturale destinazione d'uso, trasferendovi l'ufficio del sindaco, la sala del consiglio comunale e il salone per i matrimoni. La ristrutturazione totale iniziata nel 1991 e durata alcuni anni e ha permesso il trasferimento della sede del sindaco nel palazzo insieme alle iscrizioni, agli stemmi e altri dettagli in pietra che raccontano la storia di questa città. La ristrutturazione della parte principale del Palazzo Pretorio è costata 800 milioni di talleri, dei quali 600 milioni stanziati dal Comune di Capodistria, 150 milioni ottenuti grazie ai fondi europei e 50 milioni circa donati dallo stato. L'arredamento degli interni è stato possibile grazie all'aiuto dall'imprenditoria capodistriana. Dopo l'apertura il palazzo ha potuto ospitare diverse riunioni del consiglio comunale, ricevimenti protocollari, ma anche mostre, tavole rotonde, e conferenze.



















Nella prima parte della nostra visita ci viene mostrata una stanza che ospita l'arredo della farmacia "Alla Fenice", completa di cassetti e ripiani nonché dal tavolo per la preparazione dei farmaci, dal vasellame e da alcuni strumenti. L’esistenza di questa farmacia, di proprietà della famiglia Palma, risale addirittura al 1411. Fino al 1959 operava in piazza Tito, nell'edificio dove ancora oggi i cittadini si forniscono di medicinali. A ricordo dell’antica farmacia, in quella odierna sono esposti l’originale armadio da farmacia ed il relativo vasellame che testimoniano la tradizione farmaceutica in città di oltre cinque secoli. Il rimanente arredamento e parte del laboratorio galenico fanno parte della collezione farmaceutica del Palazzo Pretorio.

All’interno del palazzo vi sono la loggia al pianterreno, la sala del Gran Consiglio e la sala del Consiglio al primo piano, varie sale, stanzoni e antiche abitazioni. L'aula consigliare ha forma rotonda e sul pavimento al centro c'è il sole simbolo cittadino la cui origine si perde nella leggenda. Capodistria fu fondata su di un isolotto, che nacque quando Atena, la dea della saggezza, perse il suo scudo combattendo contro la Medusa. Atena vinse la battaglia e mise la testa della Medusa sullo scudo. Fino al periodo “austriaco” (1814 – 1918 ) la città esibisce come simbolo la sola Medusa la cui particolare capigliatura nel tempo si trasforma nella raggiera di sedici raggi di uguale misura, otto serpeggianti alternati con otto diritti. Da qui il passo è breve fino alla trasformazione nel disco solare antropomorfo attuale simbolo della città. La mitica Medusa non è stata comunque cancellata, non è stata tolta dalla chiave di volta del portale del municipio, ha continuato a comparire ancora su certe carte del Civico Museo e della Biblioteca Comunale e sulla bandiera del Circolo Canottieri Libertas

























































Affacciandoci dai balconi della parte retrostante l'aula consigliare si ha una bella panoramica sulla Callegaria, l'antica via dei calzolai o più probabilmente via dei mercanti.





continua.....................

Passando sotto al porticato sulla sinistra del Palazzo Pretorio ci addentriamo nella via più pittoresca e più conosciuta di Capodistria, la Calegaria, l'antica via dei mercanti che riassume lo spirito della via artigianale e mercantile medievale. Oggi rappresenta la strada dei negozi e dello shopping. Il percorso prosegue quindi dalla parte inferiore della Via Oton Župančič di fronte al Palazzo Carli, dove acquistiamo i soliti magnetini, fino alla più spaziosa Piazza Prešeren, considerata la principale tra le piazze perimetrali di un tempo, con la caratteristica fontana del Da Ponte e la Porta della Muda che delimita la piazza a sud. La Porta della Muda, una volta ufficio daziario, fu eretta nel 1516 dal podestà capodistriano Sebastiano Contarini che riprodusse l’arco trionfale. Di stile rinascimentale con decorazioni araldiche, dalle quali risalta lo stemma della città con il sole e i raggi, si collega con i resti di quello che era una volta la cinta muraria che delimitano il vecchio borgo. Di ben dodici porte cittadine dell’antica Capodistria, la Porta della Muda è l’unica conservata.




























La Fontana Da Ponte, maggiore fontana cittadina, è una riproduzione del Ponte di Rialto di Venezia. Fu il podestà Lorenzo Da Ponte a ordinarne la costruzione nel 1666. La fontana, raffigurata pure nello stemma di famiglia, ne ha preso il nome. Ai piedi dell’arco che s’innalza sulla fontana spiccano quattro mascheroni, dalle quali bocche sgorga l’acqua. I mascheroni a sinistra rappresentano le creature mitologiche delle Gorgoni, figlie di Forco, concepite da Nettuno. Gli altri due raffigurano invece le divinità: una con la pettinatura a forma di conchiglia, l’altra è invece una testa maschile avvolta dal turbante.

















Proseguiamo nel nostro giro esplorativo e facciamo una passeggiata sulla Via Pristaniška, passando davanti al mercato e il vecchio porto, vicino al parco comunale. Raggiungiamo quindi Piazza Carpaccio delimitata ad oriente dal Magazzino di San Marco, risalente al XVII secolo, oggi conosciuto come Taverna. Nel magazzino di San Marco in passato veniva stoccato il sale proveniente dalle saline del capodistriano. Grazie alla fedeltà dimostrata a Venezia durante le interminabili battaglie tra la Serenissima e le città istriane, Capodistria acquista il monopolio sull'importazione del sale nelle zone continentali.






















Piazza Carpaccio si trova dietro al magazzino di San Marco. Nella piazza troviamo la Colonna di San Giustina del 1572. La colonna è decorata con lo stemma di Capodistria, che indica la vittoria nella battaglia di Lepanto, alla quale aveva partecipato anche un galeone capodistriano. Nello stesso asse della Colonna di San Giustina si trova un pozzo a forma di capitello risalente alla metà del XV secolo. Il pozzo è stato portato qui da Venezia ed è stato posizionato in piazza Carpaccio solamente nel 1935. Al civico n. 6 della piazza si colloca un edificio veneziano-gotico a due piani, risalente al XIV secolo e noto con il nome di Casa Carpaccio. Nonostante la casa fosse costruita come residenza dell’illustre pittore veneziano Vittore Carpaccio, fino alla prima metà Cinquecento ci visse il figlio Benedetto. L’edificio è un meraviglioso esempio di costruzione gotica del Cinquecento. L’immagine attuale dell’edificio è dovuta alle ristrutturazioni eseguite nel 1935 e 1955. Nella Casa Carpaccio è possibile visionare i quadri rinascimentali di Vittore Carpaccio. tramite maxi touch screen che permettono di ammirare quattro riproduzioni digitali dei suoi lavori ad un elevatissimo livello di ingrandimento. Per entrare utilizziamo il terzo coupon della Koper Card. Devo dire che questa esperienza è stata alquanto deludente e col senno di poi avremmo potuto utilizzare il coupon per vedere qualcosa di più interessante. Un annoiatissimo impiegato ci ha accolto alla porta d'ingresso con aria sorpresa e in un italiano stentato ci ha detto che all'interno non c'era molto da vedere. I coupon della koper Card erano a lui sconosciuti e abbiamo dovuto spiegargli noi come funzionava.


















Ci dirigiamo nuovamente verso il centro partendo dalla fine della Via Boris Kidrič, passando davanti alla chiesa di San Nicolò, della confraternita dei marittimi, risalente alla fine del XVI secolo. Da qui si sale gradualmente verso la piccola piazza del Museo, chiusa dalla parte sud lungo la Via Boris Kidrič dal palazzo manieristico Belgramoni-Tacco, oggi sede del Museo Regionale di Capodistria. Il palazzo Belrgamoni-Tacco, risalente al primo Barocco, è stato costruito nel 1600 ed è uno dei più bei palazzi di Capodistria. L'apice del portale d'entrata semicircolare è decorato dalla scultura di un capo maschile. Sullo stesso asse, sopra al portale d'entrata, si trova una quadrifora con terminazioni semicircolari, dietro alla quale si trova la grande aula sacra.











L'edificio ospita il Museo regionale di Capodistria, il quale raccoglie testimonianze della storia del palazzo, della città e della regione. Inoltre, grazie alle sue eccezionali caratteristiche acustiche, oggi il palazzo ospita anche manifestazioni culturali e musicali. Per accedere al museo utilizziamo il quarto dei nostri coupon. Senza la Koper card il solo ingresso al museo ci sarebbe costato 10 euro. Entriamo nel bellissimo atrio caratterizzato dal tappeto lapideo eseguito secondo la tecnica detta "a terrazzo alla veneziana". L'atrio ospita una parte della collezione di lapidi romane custodite presso il Museo riconducibili al periodo di mezzo millennio del dominio romano in Istria e precisamente dal I secolo a. C. fino al IV secolo d. C. compreso. Un'altra parte della collezione si trova all'esterno nella parte posteriore del museo nel lapidaro all'interno del meraviglioso giardino cinto dalle mura.

















Nella parte nuova dietro al palazzo viene ospitata la mostra permanente "Dall'Austria-Ungheria alla Jugoslavia". La mostra illustra la lotta condotta dagli sloveni dell'Istria per la sopravvivenza nazionale e gli sforzi fatti ad ottenere l'unione con la nazione d'origine. Si articola in quattro parti che vanno dal periodo costituzionale del 1861 fino al memorandum di Londra del 1954. Tutti i singoli periodi presentano oggetti e documenti dell'epoca. Interessante la riproduzione geografica dell'Istria con i vari confini nazionali che si modificano nel tempo.


















Torniamo all'interno del museo e saliamo la magnifica scalinata che collega il vestibolo e il primo piano e arriviamo al mezzanino che ospita la collezione denominata "nel segno della croce" con riferimento al periodo tra il IV ed il X secolo dopo Cristo nell'area intorno all'Alto Adriatico e nell'entroterra carsico. La diffusione del cristianesimo in questo periodo è testimoniata da piccoli reperti con simboli cristiani come la Madonna col bambino e donatore. Si tratta di un massiccio blocco in pietra calcarea istriana, recante l'altorilievo di Maria col bambino e donatore.









Salendo al piano nobile troviamo la sala con le testimonianze dell'arte tardogotica e la cultura glagolitica delle aree rurali come gli affreschi di Sanigrado, un insediamento disabitato situato nell'entroterra dell'Istria settentrionale. Nella grande aula sacra troviamo una documento topografico storico della città di Capodistria in cui è rappresentata la città insulare fortificata del tardo XVI secolo con la zona delle saline e le colline circostanti. Sempre al piano nobile troviamo una interessantissima collezione rinascimentale con alcuni eccezionali esemplari artistici risalenti al periodo dalla prima metà del XV fino al XVII secolo. La testimonianza più significativa è un frammento del rilievo di Antonio Rossellino, la “Madonna col bambino”. Il “Tondo di Costantino” e la statua della “Madonna col bambino” provengono dal prezioso fondo della Loggia di Capodistria. C'è anche la riproduzione del busto del Doge Leonardo Nicolò Donato Donà che fu anche podestà di Capodistria dal 1580. Tra le altre opere anche due immagini araldiche alate.








































A seguire troviamo tre sale di esposizione di arte veneta. Salendo al secondo piano si possono visitare la sala con la collezione, denominata Armeria, dove sono esposte armi del XVII, XVIII e XIX secolo e le due sala dove sono esposte le collezioni musicali dal Medioevo fino alla fine del XX secolo. Passando da una sala all'altra si attraversano i balconi che si affacciano sul piano nobile in basso. Il secondo piano termina con le collezioni di opere risalenti al periodo trascorso sotto l’Impero austroungarico, successivamente, negli anni 1805–1813, sotto l’amministrazione francese e, da ultimo, per più di un secolo, nuovamente sotto l’Austria degli Asburgo.















































Chiudiamo la nostra visita a questo bellissimo museo visitando le ultime due sale al piano terreno che ospitano la collezione permanente di archeologia preistorica, Usciti dal museo siamo praticamente tornati al punto di partenza in Piazza Tito.















continua....................

Dopo essere tornati in Piazza Tito abbiamo ancora due coupon della koper Card da poter utilizzare. Siamo un po' stanchi per cui decidiamo di utilizzarli non per visitare luoghi o edifici ma piuttosto per delle pause relax. Torniamo nella Calegaria per andare alla pasticceria Dehar e utilizzare uno dei coupon per assaggiare uno dei dolci del giorno. La pasticceria avrà anche 60 anni di tradizione ma il locale non ci è sembrato granchè. Ancora più deludenti i dolci, in pratica la scelta si limitava fra tre tipi di pasticcini, direi dei biscotti piuttosto grandi con la glassa o al gusto di cioccolato. Una vera delusione. Per due siciliani come noi si tratta quasi di un "insulto". Decidiamo di tornare in Piazza Tito e provare la degustazione dei vini tipici dell'Istria al Caffè Loggia.

La costruzione di questo edificio risale al Quattrocento ma l’immagine attuale è attribuibile al Seicento. Era luogo di discussioni dei cittadini che venivano poi prese in considerazione dal consiglio comunale. È adornato da ricchi emblemi araldici; in una nicchia angolare spicca la figura in terracotta della Madonna col Bambino, opera votiva per la devastante peste del 1554. A metà Ottocento è stato aperto un Caffè nel pianoterra dove è tuttora possibile gustarne uno ammirando una tra le più belle piazze cittadine dell’Istria.






















Piazza Tito è infine impreziosita da altri due palazzi storici oggi riuniti in un unico edificio: la Foresteria e l'Armeria. I due edifici sorsero a cavallo del Quattrocento e Cinquecento. La Foresteria era in passato conosciuta come Albergo nuovo, in quanto accoglieva gli ospiti dei podestà. La Foresteria è adornata dall'imponente porta di pietra in stile rinascimentale, conosciuta come “Porta del Corte”. L’edificio vicino, denominato Armeria, fu arsenale fino al 1550 e in seguito banco dei pegni per i poveri. Fu inoltre sede degli uffici cittadini e dei vicedomini. Gli edifici furono uniti nel Settecento, quando sollevarono l’Armeria di un piano. A seguire metto le foto di altri particolari architettonici della Cattedrale dell’Assunta e relativa torre campanaria.















Ci accomodiamo al Caffè la Loggia e ci facciamo portare due calici di Malvasia utilizzando l'ultimo coupon della Koper Card. La cameriera ci porta anche una ciotola di patatine. Dopo il vino ordiniamo a parte due caffè che paghiamo € 2,20 e per cui ci rilasciano il relativo scontrino. Dopo questa rilassante sosta decidiamo per un ultimo giro nei dintorni della piazza consultando la piantina che ci era stata fornita all'uscita dal porto. Proprio nelle vicinanze c'è la Rotonda di San Giovanni Battista (Battistero). Oggi Cappella del Carmine, costruita in stile romantico gotico. Il battistero è stato costruito tra il X e XII secolo e ha conservato le caratteristiche dell'architettura romanica. I riadattamenti più incisivi risalgano all'anno 1317, quando è stata aggiunta una nuova cupola. Successivamente il battistero è stato adattato allo stile barocco. Tra il 1933 e il 1935 l'edificio è stato restaurato in base ai progetti di Ferdinando Forlati ma, i lavori non sono stati finiti a causa della mancanza di fondi. Dato il cattivo stato della rotonda essa è rimasta chiusa dal 1976. I lavori di restauro sono avvenuti gradualmente fino a giungere alla nuova apertura nel 2005. Andando più avanti passiamo di fronte al Fontico, uno tra i più antichi edifici di Piazza Brolo. Nonostante la costruzione dell’edificio fosse stata documentata già nel 1392, l’immagine definitiva risalirebbe al 1460. Più tardi seguì una ristrutturazione della facciata. L'edificio veniva utilizzato come magazzino del grano che veniva distribuito ai cittadini in annate povere o durante la guerra. Oltre alla ricchezza delle finestre rinascimentali e gotiche, l’edificio sfoggia ricchi emblemi araldici.




















A questo punto abbiamo praticamente visto tutto ciò che c'è di più interessante a Capodistria e decidiamo di fare ritorno alla nave nonostante sia ancora molto presto e il tutti a bordo sia previsto alle 17:30. Torniamo all'ascensore che ci riporterà al piano strada del porto e dal terrazzo vicino all'ascensore ci facciamo le foto con alle nostra spalle MSC Musica. Prima di risalire per ben due volte ci vengono controllati gli zaini sotto al metal detector. Una prima volta appena varcato l'ingresso del piccolo edificio del porto e una seconda volta dopo aver risalito la passerella e aver rimesso piede a bordo della nave. Quando torniamo nella nostra cabina l'orologio segna le 3 del pomeriggio. La nave ripartirà da Koper 3 ore dopo.





continua..............

Rientrati in nave dopo aver pranzato al buffet decido di ultimare il giro esplorativo e fotografico della nave. All'appello manca ovviamente il teatro La Scala con i suoi colori rosso e oro. Davvero molto bello come per le altre navi di classe Musica.

















Proseguo al ponte 7 ripassando dalla Galleria d'arte poi mi sposto all'esterno sulla passeggiata del ponte 7. Questa passeggiata esterna mi è mancata molto su Meraviglia dove praticamente non esistono ponti esterni per poter contemplare il mare se non dall'alto ai ponti superiori.













Tornato all'interno faccio una paio di foto all'unico ristorante tematico presente su questa nave il Kaito Sushi Bar.







Sono abbastanza stanco quindi decido di tornarmene in cabina a riposare. Alle 18.00 la nave riparte puntuale da Kotor per fare ritorno a Venezia. La nostra mini crociera è già arrivata alla fine ma c'è ancora un'ultima serata da passare a bordo. Quando la nave è ripartita è stato dato un annuncio che ci informava che saremmo arrivati a Venezia di prima mattina molto presto per scongiurare il pericolo nebbia. Questo però non avrebbe influito sui tempi di sbarco e avremmo dovuto lasciare la cabina alle 7:30 come previsto. Verso le sette abbiamo iniziato a prepararci per la sera e alle sette e mezza eravamo puntuali al teatro per assistere allo spettacolo Ghostmasters. E' stato davvero molto bello e coinvolgente, uno dei migliori a cui abbiamo mai assistito su MSC. Alla fine dello spettacolo c'è stato anche il saluto di tutto lo staff di animazione. Musica, infatti, dopo questa crociera avrebbe affrontato il lungo viaggio di posizionamento in sud America dove trascorrerà tutta la stagione invernale. Dopo aver passeggiato per la nave alle nove siamo andati a cena e ci siamo intrattenuti a chiacchierare con i nostri commensali anche dopo cena. Siamo tornati in cabina poco dopo le undici per preparare le valigie in vista dello sbarco, abbiamo tenuto con noi lo stretto necessario e abbiamo lasciato le valigie fuori in corridoio per il ritiro. Ci siamo messi a letto ma non ci siamo messi subito a dormire. Verso mezza notte e mezzo la nave si è arrestata improvvisamente e ci siamo allarmati. Ho scostato le tende e guardato fuori dal balcone. Eravamo praticamente avvolti dalla nebbia, così fitta che non si riusciva nemmeno a scorgere l'acqua del mare. Da qui è iniziata la parte più avventurosa e stressante della nostra crociera.



continua..................

Il 12 Novembre ci siamo svegliati presto alle 7 del mattino e scostando le tende del balcone abbiamo visto che la situazione non era cambiata, eravamo ancora avvolti dalla nebbia ed eravamo nei guai. Purtroppo molte volte non si mettono in conto certi imprevisti. Anche se avevamo il volo di rientro nel pomeriggio avremmo comunque dovuto raggiungere Verona in treno. Poco dopo esserci svegliati è arrivato l'annuncio che il porto di Venezia era chiuso per nebbia e che potevamo usufruire della nostra cabina fino alle 9:00. Siamo rimasti a letto a rimuginare sulla situazione poi verso le 8:15 ci siamo alzati e ci siamo vestiti per andare a fare colazione. Dopo la colazione siamo tornati in cabina per riprendere le nostre cose e finalmente abbiamo incontrato la nostra cabinista che fin'ora non avevamo mai visto. Per la prima volta su una nave MSC l'addetta alla nostra cabina non ci è sembrata gentile e disponibile come sempre, anzi sembrava alquanto scocciata. Considerato che una sera abbiamo riscontrato che la nostra cabina non era stata sistemata e a ci siamo sistemati il letto da soli direi che l'esperienza non è stata delle migliori per cui questa volta non ho voluto dare la mancia extra. Siamo scesi ad attendere le novità al ponte 6 al Blue Velvet Bar. Di tanto in tanto buttavo uno sguardo attraverso gli oblò ma la situazione sembrava immutata. La preoccupazione di non farcela aumentava poi verso le 9:45 è arrivata una nuova comunicazione che ci diceva che il porto di Venezia era stato riaperto e attendavamo l'autorizzazione per far salire il pilota per poter entrare in porto. Il nuovo orario di arrivo era stato spostato alle 11:30. Verso le dieci e mezza sono andato alla passeggiata esterna del ponte 7 e ho visto che la nave si muoveva lentamente sull'acqua poi finalmente siamo entrati nel canale della Giudecca. Iniziavamo a sperare di farcela.





Dopo Venezia di sera potevamo ammirare anche Venezia nella nebbia, uno spettacolo molto suggestivo.




































La nava ha attraccato alle 11:15 circa e sono subito iniziate le operazioni di sbarco. Purtroppo il gruppo di sbarco a cui appartenevamo, rosso 1, sarebbe sceso fra gli ultimi. Dopo l'annuncio dei primi due gruppi anche se non toccava a noi ci siamo messi in fila per lo sbarco. Per le scale regnava il caos e le operazioni procedevano molto lentamente. Finalmente verso le 12:20 riuscivamo a mettere piede a terra e iniziavamo la ricerca delle nostra valigie sperando che le avessero già sbarcate. Fortunatamente le abbiamo individuate quasi subito. Ci siamo fiondati fuori dal terminal ma non abbiamo voluto attendere la navetta e ci siamo avviati a piedi a passo svelto verso l'uscita del porto fino al People Mover. Altra fila di attesa alle macchinette per fare i biglietti e poi l'attesa del nostro treno, avevamo i minuti contati.





Siamo arrivati al Piazzale Roma e da qui quasi di corsa fino in stazione, l'ultimo treno utile per noi era il Regionale Veloce 2712 che partiva da Venezia Santa Lucia alle ore 13:12. Abbiamo letteralmente "volato" con i trolley al seguito sul Ponte di Calatrava. Siamo entrati in stazione e abbiamo acquistato i biglietti alle emettitrici automatiche appena in tempo. L'orario stampato sui biglietti dice 13.02.





Siamo saliti sul treno affaticati e alquanto stressati ma ce l'avevamo fatta.






Siamo arrivati a Verona Porta Nuova alle 14:40 puntuali e abbiamo preso l'aerobus che partiva alle 14:50 acquistando i biglietti direttamente a bordo. Il peggio era passato e potevamo rilassarci. Alle 15:05 eravamo già in aeroporto con l'imbarco previsto alle 15:45, avevamo anche il tempo di mangiare qualcosa al volo. Anche per l'imbarco sull'aereo c'era la fila ma noi avevamo biglietti con imbarco prioritario e siamo saliti fra i primi a bordo.







Il volo è stato regolare e siamo arrivati a Palermo puntuali. Fuori dall'aeroporto prendiamo un taxi collettivo che ci riporta a casa. La nostra quarta crociera si è conclusa.

finale un po' rocambolesco, ma l'importante è che tutto abbia combaciato perfettamente!
bellissimo diario, complimenti!!!

zip_zip_2013 ha detto:

finale un po' rocambolesco, ma l'importante è che tutto abbia combaciato perfettamente!
bellissimo diario, complimenti!!!

Clicca per espandere...

La fine della crociera ci ha creato qualche preoccupazione ma tutto sommato è stata una esperienza ampiamente positiva. Abbiamo staccato la spina per il week end e visto dei posti nuovi. Per chi volesse fare una crociera in tardo autunno con partenza da Venezia la nebbia è problema serio da mettere in conto soprattutto il giorno dello sbarco se poi bisogna rientrare con altri mezzi tipo l'aereo. Nella nostra crociera la nave era piena di veneti ed è logico che per loro i disagi sono stati minori. Ti ringrazio per i complimenti.

certo, un disgio non da poco, però anche la vista di Venezia con la nebbia immagino abbia un certo fascino. devo dire che il tuo diario mi ha davvero invogliato a guardare per un weekend in crociera. ora cerco di capire meglio prezzi e disponibilità, poi devo "solo" convincere il marito.... [smilie=oh_no_03[1]:

zip_zip_2013 ha detto:

ora cerco di capire meglio prezzi e disponibilità, poi devo "solo" convincere il marito.... [smilie=oh_no_03[1]:

Clicca per espandere...

Se ti può essere utile la nostra mini crociera ci è costata meno di 300 euro a persona assicurazione inclusa per una cabina interna garantita e abbiamo avuto l'upgrade a balcone.

prenotata con quanto anticipo?

barbara80 ha detto:

prenotata con quanto anticipo?

Clicca per espandere...

Ho prenotato il 27 settembre direttamente sul sito MSC quindi circa 40 giorni prima della partenza.

ah bene....in offerta tipo last minute quindi...pensavo MOLTO prima vedendo il prezzo!
complimenti per l'upgrade cavolo!!!

barbara80 ha detto:

ah bene....in offerta tipo last minute quindi...pensavo MOLTO prima vedendo il prezzo!
complimenti per l'upgrade cavolo!!!

Clicca per espandere...

Si, siamo stati molto fortunati. Certo il periodo autunnale aiuta a trovare buone offerte nel Mediterraneo.

Approfitto per mettere i link diretti ai diari di viaggio delle altre mie crociere. Anche gli altri diari li ho scritti in maniera molto dettagliata e sono pieni di foto.


MSC Magnifica: Venezia, Lecce, Olimpia, Efeso, Istanbul e Dubrovnik (2015)


MSC Orchestra: Venezia, Grotte di Castellana, Polignano a Mare, Olimpia, Santorini, Atene, Corfù e Kotor (2016)


MSC Meraviglia crociera inaugurale: Le Havre, Vigo, Baiona, Lisbona, Barcellona, Marsiglia e Genova (2017)

Li ho letti infatti, adoro come scrivi

I tuoi diari sono così belli, completi di foto e soprattutto informazioni storiche e non che quasi quasi, d'ora in poi, invece che partire in crociera mi leggo i tuoi diari, non scherzo. Complimenti davvero.

barbara80 ha detto:

Li ho letti infatti, adoro come scrivi

Clicca per espandere...

crociera ha detto:

I tuoi diari sono così belli, completi di foto e soprattutto informazioni storiche e non che quasi quasi, d'ora in poi, invece che partire in crociera mi leggo i tuoi diari, non scherzo. Complimenti davvero.

Clicca per espandere...

Wow!!! Vi ringrazio davvero tanto per i complimenti. Devo dire che è una cosa che faccio con passione e che serve anche a me come ricordo di queste bellissime esperienze vissute in prima persona.