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Una crociera tutt'altro che DELIZIOSA (racconto di un ritorno alla compagnia di bandiera dopo una esperienza, oggi da rivalutare, su una nave americana).
L'anno scorso, dopo quattro crociere con Costa abbiamo pensato di provare una nuova esperienza a bordo di una nave americana quale la Liberty of the Seas. Al rientro dalla crociera ho espresso un parere personale esaltando i punti di forza della nave ma anche criticando aspettative non mantenute o comportamenti non propri della cultura europea. Ma di questo diario ho lasciato ampia traccia in questo forum.
In questa sede voglio esprimere le mie considerazioni in merito ad un cambiamento radicale delle abitudini di Costa che sicuramente, o almeno spero, avrà le sue ripercussioni nel breve periodo, vale a dire nel tempo necessario che questo racconto giunga a coloro che, come noi, hanno la passione per le crociere.
Quale chiave di lettura di questo dettagliato resoconto va evidenziato che i paragoni espressi hanno come riferimento un lasso di tempo assai breve, vale a dire l'ultimo quinquennio, periodo già lontano da quello in cui le crociere rappresentavano la vacanza per gente facoltosa.
Certo è che dei fasti di allora sembra ormai essere rimasto solo il loro racconto e quel simbolico pianto della nota pubblicità Costa anziché essere legato alla nostalgia della crociera rischia di rappresentare il segno di una deludente vacanza, dove tutto ciò al quale eravamo abituati noi croceristi da realtà e diventato un sogno.
Nel mezzo, come tutti sappiamo, il gesto scellerato di un uomo convinto di essere un grande comandante ma che si è scoperto essere un piccolo uomo incapace di andare incontro alle sue responsabilità e forse vile al punto di fuggire per primo.
Certo è che oggi tutti noi paghiamo indirettamente quelle conseguenze. È evidente, infatti, che alla base degli enormi tagli che andrò ad illustrare vi sia l'intento di rientrare, almeno in parte, dei rilevanti costi derivanti dal naufragio di Costa Concordia.
Giorno primo - L'imbarco
Arrivati a Civitavecchia intorno alle 10:30, otteniamo il noto numero d'ordine per l'ingresso a bordo. Un membro dell'equipaggio addetto al servizio bar ci informa che l'imbarco è previsto alle 13:30. Io gli sorrido pensando che generalmente tale operazione inizia prima del previsto ma stavolta l'orario è rispettato.
Come al solito, i barman propongono l'acquisto dei pacchetti bevande impossibili da acquistare online nonostante il sito costa ti consenta di selezionarli, segno che tentano in ogni modo di spingere i clienti all'acquisto delle forme All Inclusive che, a mio parere, dato l'elevatissimo costo, converrebbero solo ad una famiglia di alcolizzati (ricordo che tali pacchetti devono essere acquistati da tutti gli occupanti la cabina).
Decidiamo di prendere un pacchetto "Boys and Girl" (il cui prezzo risulta superiore a quello visionato sul sito), uno di acqua e uno di caffè e l'assenza dei tre caffè speciali una volta inclusi mi fa prendere cognizione dei primi "tagli".
In realtà, avevo già letto della riduzione di tanti servizi a bordo nel diario di coloro che mi hanno preceduto in questa crociera ma a volte si spera che siano frutto di situazioni momentanee e non di una ormai chiara politica aziendale.
All'ora stabilita iniziano le operazioni di imbarco. Lo staff Costa si dimostra poco interessato a seguire tali operazioni e lascia che si formi la calca in prossimità del passaggio destinato all'ingresso. Tra lamentele, spintoni e qualche rimprovero a coloro che vogliono scavalcare la fila, scopro che la presunta furbizia del classico stupido italiano ha trovato nuova compagnia nei tanti francesi e tedeschi che, nell'imitare tale comportamento, trovano vantaggio nel fingere di non capire la lingua italiana.
Superati i controlli di routine, finalmente siamo a bordo.
Noto subito un altro cambiamento: mentre una volta tentavano di spedirti direttamente al buffet, stavolta ti invitano a raggiungere la cabina dove sono già pronte le Costacard. Approvo tale scelta perché era scomodo recarsi sul ponte dedicato al buffet portando con se il bagaglio a mano. Dal canto nostro, fatta eccezione per la prima crociera, siamo sempre passati prima dalla cabina.
La consegna del bagaglio è tempestiva come sempre.
Un breve tour della nave e prendo atto che gli elementi classici presenti su tutte le navi sono stati accostati alle nuove idee di arredamento proprie del periodo di costruzione (2010). Non mi soffermerò sulla descrizione della nave tenuto conto della soggettività dei gusti e delle tante foto ormai pubblicate dai precedenti passeggeri.
Dopo aver pranzato, ritorniamo in camera dove mi accorgo della presenza di due teli mare. Noi siamo in tre ma ciò inizialmente non mi preoccupa, convinto che nell'area piscina possa trovarne altri.
Intanto mi accorgo che la luce in bagno non funziona. Questo rappresenta un problema perché è complicato stare al bagno al buio. Contatto quindi il servizio clienti. Il problema verrà risolto ma solo dopo 4 ore. Nel frattempo scopro che non esiste più il punto di cambio asciugamani. Allarmato, rientro in cabina e inizia quello che sarà un vero e proprio calvario. Chiedo invano al cabinista il terzo telo azzurro e intanto vado in piscina dove, poiché siamo in piena estate, metto in preventivo l'impossibilità di trovare "un posto al sole"', figuriamoci a trovare tre!
La nave richiama quasi dappertutto il tema dei mosaici fatti di piccoli quadratini di piastrelle. Esteticamente fanno il loro effetto scenico ma in alcuni luoghi non rappresentano la soluzione migliore. Un esempio è dato dal rivestimento delle vasche idromassaggio. Alcune piastrelline si sono staccate finendo a bordo piscina dove si cammina scalzi. Io stesso ho richiamato l'attenzione di un membro dell'equipaggio il quale, dopo avermi rassicurato precisando che trattasi di materiale plastico non tagliente (???), ha fatto immediatamente intervenire l'asiatico di turno che ha proceduto a rimuovere quelle poco stabili. Mi sono accorto poi che il rivestimento della vasca era stato oggetto di diversi interventi di manutenzione, segno della non saggia scelta di tale materiale. Devo dire che sono rimasto molto perplesso anche dalle piastrelline poco più grandi utilizzate per pavimentare il bordo piscina. Tutte presentavano angoli e spigoli non perfettamente esenti dal rischio di tagliarsi.
Tornato in camera nessuna traccia del telo mare. Pertanto decido di rivolgermi al servizio clienti. È l'inizio di una serie di incontri ravvicinati nella speranze di risolvere gli inconvenienti che si presenteranno nel corso della crociera. Primo fra tutti la Costacard di mio figlio (13 anni).
Nel primo pomeriggio tutti gli ospiti imbarcati hanno fatto una religiosa processione in onore della scomparsa del buffet serale. Anche se ero pronto a tale assenza, segnalata di alcuni miei predecessori, l'impatto con la realtà si è dimostrato più duro del previsto. Il ponte riservato al buffet, regno dei tanti pomeriggi e sere passate nelle precedenti crociere a stuzzicare qualcosa prima di cena, si è trasformato in un deserto. Dalle ore 17:30 non si trova nulla di commestibile. Ancor più grave l'assenza di gelato, te e caffè che lasciano il posto alla sola acqua la cui ricerca è comunque ardua.
Tra i tanti tavoli vuoti compare un settore dedicato alla pizza che è diventata a pagamento e che è mi accorgerò essere frequentato soprattutto dal personale di bordo, la cui presenza nella zona dedicata ai passeggeri non era stata da me mai notata nelle crociere precedenti.
È vero che il prezzo della pizza può ritenersi simbolico considerato che per "soli" quattro euro, oltre ad una pizza a scelta, spetta un dessert è insalata a volontà ma è il concetto che non risulta "digeribile". Può capitare quindi di incrociare lo sguardo deluso di coloro che, sbarcati per fare l'escursione guidata pagata lautamente, al rientro vagano come zombie affamati alla ricerca di cibo.
Sono stato testimone di tali fatti in quanto, avendo un figlio di tredici anni impegnato a giocare in piscina per lungo tempo, era naturale che non riuscisse ad attendere l'orario del secondo turno cena fissato alle 21:30; di conseguenza la sosta in pizzeria è diventata quotidiana. Ricordo che la scelta del turno cena, è consentita solo ai soci Pearl o a coloro che ha prenotato le cabine Premium. Nel rispetto del principio "Costa" secondo il quale i disagi sono uguali per tutti, anche chi ha pagato con formula Premium avrà "patito la fame".
Qualche cenno alla camera tripla che, in categoria premium, non sembra essere più grande del minimo indispensabile. In compenso, in questa nave, il balcone mi è sembrato più profondo, garantendo un adeguato riparo dal vento durante la navigazione.
La nave partirà con un'ora e mezza di ritardo, presumibilmente per l'attesa di qualche passeggero.
Finalmente, come coloro che nel deserto trovano un'oasi, all'ora prestabilita ci avviciniamo al ristorante Albatros, ponte 3. La sistemazione non risulta delle migliori. In un tavolo rotondo ci ritroviamo in 10 con una coppia di simpatici sposini, un'ottima famiglia di tre persone e una coppia non tanto giovane che, capitata a ridosso del balcone, pretendeva che noi commensali, giunti prima di loro, ci sacrificassimo dinanzi alla loro nobile aria. Ovviamente al nostro cortese quanto silenzioso rifiuto, ai due non è rimasto altro che chiedere al personale un posto migliore, scelta assolutamente da tutti noi condivisa.
A conferma della bontà delle indicazioni ricevute dal forum crocieristi, l'acqua in brocca non viene fornita anche se richiesta. Avendo acquistato il pacchetto acqua, non ho fatto caso se, a richiesta, riempissero il bicchiere di acqua.
Segue
L'anno scorso, dopo quattro crociere con Costa abbiamo pensato di provare una nuova esperienza a bordo di una nave americana quale la Liberty of the Seas. Al rientro dalla crociera ho espresso un parere personale esaltando i punti di forza della nave ma anche criticando aspettative non mantenute o comportamenti non propri della cultura europea. Ma di questo diario ho lasciato ampia traccia in questo forum.
In questa sede voglio esprimere le mie considerazioni in merito ad un cambiamento radicale delle abitudini di Costa che sicuramente, o almeno spero, avrà le sue ripercussioni nel breve periodo, vale a dire nel tempo necessario che questo racconto giunga a coloro che, come noi, hanno la passione per le crociere.
Quale chiave di lettura di questo dettagliato resoconto va evidenziato che i paragoni espressi hanno come riferimento un lasso di tempo assai breve, vale a dire l'ultimo quinquennio, periodo già lontano da quello in cui le crociere rappresentavano la vacanza per gente facoltosa.
Certo è che dei fasti di allora sembra ormai essere rimasto solo il loro racconto e quel simbolico pianto della nota pubblicità Costa anziché essere legato alla nostalgia della crociera rischia di rappresentare il segno di una deludente vacanza, dove tutto ciò al quale eravamo abituati noi croceristi da realtà e diventato un sogno.
Nel mezzo, come tutti sappiamo, il gesto scellerato di un uomo convinto di essere un grande comandante ma che si è scoperto essere un piccolo uomo incapace di andare incontro alle sue responsabilità e forse vile al punto di fuggire per primo.
Certo è che oggi tutti noi paghiamo indirettamente quelle conseguenze. È evidente, infatti, che alla base degli enormi tagli che andrò ad illustrare vi sia l'intento di rientrare, almeno in parte, dei rilevanti costi derivanti dal naufragio di Costa Concordia.
Giorno primo - L'imbarco
Arrivati a Civitavecchia intorno alle 10:30, otteniamo il noto numero d'ordine per l'ingresso a bordo. Un membro dell'equipaggio addetto al servizio bar ci informa che l'imbarco è previsto alle 13:30. Io gli sorrido pensando che generalmente tale operazione inizia prima del previsto ma stavolta l'orario è rispettato.
Come al solito, i barman propongono l'acquisto dei pacchetti bevande impossibili da acquistare online nonostante il sito costa ti consenta di selezionarli, segno che tentano in ogni modo di spingere i clienti all'acquisto delle forme All Inclusive che, a mio parere, dato l'elevatissimo costo, converrebbero solo ad una famiglia di alcolizzati (ricordo che tali pacchetti devono essere acquistati da tutti gli occupanti la cabina).
Decidiamo di prendere un pacchetto "Boys and Girl" (il cui prezzo risulta superiore a quello visionato sul sito), uno di acqua e uno di caffè e l'assenza dei tre caffè speciali una volta inclusi mi fa prendere cognizione dei primi "tagli".
In realtà, avevo già letto della riduzione di tanti servizi a bordo nel diario di coloro che mi hanno preceduto in questa crociera ma a volte si spera che siano frutto di situazioni momentanee e non di una ormai chiara politica aziendale.
All'ora stabilita iniziano le operazioni di imbarco. Lo staff Costa si dimostra poco interessato a seguire tali operazioni e lascia che si formi la calca in prossimità del passaggio destinato all'ingresso. Tra lamentele, spintoni e qualche rimprovero a coloro che vogliono scavalcare la fila, scopro che la presunta furbizia del classico stupido italiano ha trovato nuova compagnia nei tanti francesi e tedeschi che, nell'imitare tale comportamento, trovano vantaggio nel fingere di non capire la lingua italiana.
Superati i controlli di routine, finalmente siamo a bordo.
Noto subito un altro cambiamento: mentre una volta tentavano di spedirti direttamente al buffet, stavolta ti invitano a raggiungere la cabina dove sono già pronte le Costacard. Approvo tale scelta perché era scomodo recarsi sul ponte dedicato al buffet portando con se il bagaglio a mano. Dal canto nostro, fatta eccezione per la prima crociera, siamo sempre passati prima dalla cabina.
La consegna del bagaglio è tempestiva come sempre.
Un breve tour della nave e prendo atto che gli elementi classici presenti su tutte le navi sono stati accostati alle nuove idee di arredamento proprie del periodo di costruzione (2010). Non mi soffermerò sulla descrizione della nave tenuto conto della soggettività dei gusti e delle tante foto ormai pubblicate dai precedenti passeggeri.
Dopo aver pranzato, ritorniamo in camera dove mi accorgo della presenza di due teli mare. Noi siamo in tre ma ciò inizialmente non mi preoccupa, convinto che nell'area piscina possa trovarne altri.
Intanto mi accorgo che la luce in bagno non funziona. Questo rappresenta un problema perché è complicato stare al bagno al buio. Contatto quindi il servizio clienti. Il problema verrà risolto ma solo dopo 4 ore. Nel frattempo scopro che non esiste più il punto di cambio asciugamani. Allarmato, rientro in cabina e inizia quello che sarà un vero e proprio calvario. Chiedo invano al cabinista il terzo telo azzurro e intanto vado in piscina dove, poiché siamo in piena estate, metto in preventivo l'impossibilità di trovare "un posto al sole"', figuriamoci a trovare tre!
La nave richiama quasi dappertutto il tema dei mosaici fatti di piccoli quadratini di piastrelle. Esteticamente fanno il loro effetto scenico ma in alcuni luoghi non rappresentano la soluzione migliore. Un esempio è dato dal rivestimento delle vasche idromassaggio. Alcune piastrelline si sono staccate finendo a bordo piscina dove si cammina scalzi. Io stesso ho richiamato l'attenzione di un membro dell'equipaggio il quale, dopo avermi rassicurato precisando che trattasi di materiale plastico non tagliente (???), ha fatto immediatamente intervenire l'asiatico di turno che ha proceduto a rimuovere quelle poco stabili. Mi sono accorto poi che il rivestimento della vasca era stato oggetto di diversi interventi di manutenzione, segno della non saggia scelta di tale materiale. Devo dire che sono rimasto molto perplesso anche dalle piastrelline poco più grandi utilizzate per pavimentare il bordo piscina. Tutte presentavano angoli e spigoli non perfettamente esenti dal rischio di tagliarsi.
Tornato in camera nessuna traccia del telo mare. Pertanto decido di rivolgermi al servizio clienti. È l'inizio di una serie di incontri ravvicinati nella speranze di risolvere gli inconvenienti che si presenteranno nel corso della crociera. Primo fra tutti la Costacard di mio figlio (13 anni).
Nel primo pomeriggio tutti gli ospiti imbarcati hanno fatto una religiosa processione in onore della scomparsa del buffet serale. Anche se ero pronto a tale assenza, segnalata di alcuni miei predecessori, l'impatto con la realtà si è dimostrato più duro del previsto. Il ponte riservato al buffet, regno dei tanti pomeriggi e sere passate nelle precedenti crociere a stuzzicare qualcosa prima di cena, si è trasformato in un deserto. Dalle ore 17:30 non si trova nulla di commestibile. Ancor più grave l'assenza di gelato, te e caffè che lasciano il posto alla sola acqua la cui ricerca è comunque ardua.
Tra i tanti tavoli vuoti compare un settore dedicato alla pizza che è diventata a pagamento e che è mi accorgerò essere frequentato soprattutto dal personale di bordo, la cui presenza nella zona dedicata ai passeggeri non era stata da me mai notata nelle crociere precedenti.
È vero che il prezzo della pizza può ritenersi simbolico considerato che per "soli" quattro euro, oltre ad una pizza a scelta, spetta un dessert è insalata a volontà ma è il concetto che non risulta "digeribile". Può capitare quindi di incrociare lo sguardo deluso di coloro che, sbarcati per fare l'escursione guidata pagata lautamente, al rientro vagano come zombie affamati alla ricerca di cibo.
Sono stato testimone di tali fatti in quanto, avendo un figlio di tredici anni impegnato a giocare in piscina per lungo tempo, era naturale che non riuscisse ad attendere l'orario del secondo turno cena fissato alle 21:30; di conseguenza la sosta in pizzeria è diventata quotidiana. Ricordo che la scelta del turno cena, è consentita solo ai soci Pearl o a coloro che ha prenotato le cabine Premium. Nel rispetto del principio "Costa" secondo il quale i disagi sono uguali per tutti, anche chi ha pagato con formula Premium avrà "patito la fame".
Qualche cenno alla camera tripla che, in categoria premium, non sembra essere più grande del minimo indispensabile. In compenso, in questa nave, il balcone mi è sembrato più profondo, garantendo un adeguato riparo dal vento durante la navigazione.
La nave partirà con un'ora e mezza di ritardo, presumibilmente per l'attesa di qualche passeggero.
Finalmente, come coloro che nel deserto trovano un'oasi, all'ora prestabilita ci avviciniamo al ristorante Albatros, ponte 3. La sistemazione non risulta delle migliori. In un tavolo rotondo ci ritroviamo in 10 con una coppia di simpatici sposini, un'ottima famiglia di tre persone e una coppia non tanto giovane che, capitata a ridosso del balcone, pretendeva che noi commensali, giunti prima di loro, ci sacrificassimo dinanzi alla loro nobile aria. Ovviamente al nostro cortese quanto silenzioso rifiuto, ai due non è rimasto altro che chiedere al personale un posto migliore, scelta assolutamente da tutti noi condivisa.
A conferma della bontà delle indicazioni ricevute dal forum crocieristi, l'acqua in brocca non viene fornita anche se richiesta. Avendo acquistato il pacchetto acqua, non ho fatto caso se, a richiesta, riempissero il bicchiere di acqua.
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