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Gran tour verso nord. Costa Pacifica. 19-30 Aprile 2014. Un sogno quasi per caso….

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

rodolfo74

Member
In effetti quando avevo letto in diretta (mi sembra nell'incontriamoci a bordo) del guasto al treno mi ero un pò preoccupato ... per curiosità: eravate vicini ad una stazione o comunque avete pensato se ci poteva essere qualche alternativa nel caso il treno non fosse ripartito ancora per qualche ora?

bellissime le foto del tramonto ... con il sole che finalmente "risorge" sulla vostra crociera!
 

dreamy

Active member
In effetti quando avevo letto in diretta (mi sembra nell'incontriamoci a bordo) del guasto al treno mi ero un pò preoccupato ... per curiosità: eravate vicini ad una stazione o comunque avete pensato se ci poteva essere qualche alternativa nel caso il treno non fosse ripartito ancora per qualche ora?

bellissime le foto del tramonto ... con il sole che finalmente "risorge" sulla vostra crociera!

Eravamo appena fuori dalla stazione di Genova, mio marito aveva gia' pensato di scendere e prendere un taxi, quando ha parlato al controllore per chiedere se fosse possibile scendere ha saputo che stavano gia' lavorando ed in poco tempo saremmo ripartiti... Con ancora 4 ore di margine non eravamo troppo preoccupati... Il timore della varicella e' stato decisamente peggio, anche perche' 10 gg prima era stato gentilmente ospitato su un passeggino... La cui legittima proprietaria abbiamo scoperto in seguito essere affetta varicella...
Il mio incubo in ogni crociera!!

Grazie a tutti gli amici per i messaggi... La sera scrivo da cellulare e non riesco a rispondere a tutti, ma mi fa tanto piacere incontrarvi nei vari diari...
 

Alettia

Active member
Cara Dreamy, ti ringrazio tanto e ringrazio anche gli altri mancati, compagni di viaggio.... Tutti, ma proprio tutti vi siete ricordati di me!!!! Non vi ho potuti conoscere ma, grazie a Gadima che durante la crociera mi mandava notizie, e a tutti voi: un pochino sulla mia adorata Pacifica ci sono salita anch'io!! La prima pagina del tuo diario mi ha già conquistata, anche per me il viaggio comincia già prima della partenza. La preparazione delle escursioni, sognare le mete, pensare agli abiti e alle valigie.... e, finalmente sulla nave, goderla appieno!!! Anche all'alba... Mi farebbe proprio piacere alla prossima incontrare qualcuno di voi... aspetto il seguito con impazienza e ancora GRAZIE!
 

dreamy

Active member
Con colpevole ritardo riprendo il mare verso Barcellona, nonostante la sveglia all’alba niente foto mattiniere per oggi, troppe nuvole oscurano il cielo… E’ il primo giorno di crociera, quindi non basterà questo dettaglio a rovinare la giornata, poi oggi ci attende l’incontro con gli altri crocieristi.
Ci rechiamo abbastanza presto a fare colazione al ristorante, tavoli già tutti pieni e tutta la componente salata calda da ordinare agli indaffaratissimi camerieri (solitamente almeno strapazzata, uova sode e bacon erano a libero consumo), insomma per la prima volta pensiamo che forse è meglio fare un salto al buffet per valutare l’alternativa… sarà la nostra unica colazione al ristorante. Solitamente un’ora dopo l’apertura il ristorante è vuoto ed il buffet intasato, in questa crociera è stato il contrario… e noi ci siamo adeguati!
Visto che abbiamo tempo proviamo a presentare lo Squock club all’Aquilotto, e subito capiamo che non è aria. Lui senza di me non entra, non ne vuole sapere. Loro dicono che se il bimbo piange non entra ed io posso solo fargli fare un giro ed uscire subito. I casi in cui ho potuto accompagnarlo all’interno e fargli conoscere pian piano gli animatori poi ha continuato a frequentarlo anche da solo, ma già so che alcuni responsabili limitano l’accesso dei genitori all’orario di cena, come in questo caso. Un po’ triste abbandono il tentativo e decido di andare a vedere il menu del ristorante club, che è uguale a Natale ed a me molto gradito, e recarmi alla piscina di poppa per prendere posto per l’incontro.
All’inizio mi vergogno un po’ di stare seduta al tavolino guardandomi intorno con in bella vista il foglio preparato a casa con il titolo del thread ed un piccolo logo del forum (spero di non aver violato qualche regola usandolo, non ho pensato che non essendo una crociera ufficiale dei croceristi forse avrei potuto evitare !!!); c’è un po’ troppa gente che mi osserva incuriosita! Ma in poco tempo si crea il gruppo ed iniziamo a chiacchierare tra di noi. William conosce Jacopo e dopo poco fanno amicizia, così noi adulti possiamo chiacchierare con calma. Purtroppo non ho foto da mostrarvi perché ho stupidamente dimenticato la macchina fotografica in cabina… per chi avesse la curiosità di vedere il nostro gruppo rimando al diario di Gadima, davvero interessante e completo, che ha pubblicato anche qualche foto dell’incontro.
Alettia, ci sei mancata…. Non potevamo non pensarti all’incontro, soprattutto quando ho tirato fuori i giochini che avevo portato per far socializzare i bimbi, erano 3 cavalieri con relative cavalcature fantastiche, li avevo messi in borsa qualche giorno prima, uno anche per tuo figlio!!
Tra una chiacchiera e l’altra scopriamo di non essere gli unici a cenare soli la sera, così decidiamo di provare ad aggregarci con Famiglia e Oriana chiedendo un tavolo da 9…. Scelta che si rivelerà davvero felice.
Visto che il marito a pranzo vuole viziarsi al ristorante e gli altri preferiscono il buffet, anche perché nel frattempo è comparsa un’invitantissima maxi paella, dopo un’ora e mezza che sembra essere durata un attimo ci salutiamo e ci incamminiamo ciascuno nella sua direzione.
Uno sguardo oltre le vetrate mentre mangiamo ci fa subito comprendere che è necessario un cambio di programma. Prima di partire l’ipotesi più gettonata era funicolare del Montjuic con Castello e parco, i nuvoloni neri però mal si conciliano con le vedute panoramiche… viste le poche ore a disposizione optiamo per giro sulla Rambla decidendo in base al tempo quanto fermarci.
Dopo l’esperienza di maggio sulla coda per sbarcare, con spintoni e sigarette accese, decidiamo di prepararci con comodo e scendere dopo circa mezz’ora… purtroppo la coda è ancora li ad attenderci appena usciti dall’ascensore, c’è anche gente che sbarca con le valige… con questa ressa dev’essere scomodissimo! Noi temiamo per la coda del bus turistico visto che l’abbiamo preferito alla navetta Costa… invece coda molto veloce, già sul secondo saliamo, economico ed addirittura più pratico dello shuttle visto che la coda è unica e nessuno può fare il furbo approfittando del fatto che abbiamo il passeggino! Notiamo che anche gli amici conosciuti in mattinata sono quasi tutti sullo stesso bus… quanto è utile il forum per documentarsi in anticipo!!!
Come già sapevamo la Bouqeria è chiusa , quindi ci dirigiamo verso plaza Catalunya , che grazie all’accoppiata piccioni-fontane attrae subito l’Aquilotto. Non abbiamo fretta e lo lasciamo giocare.

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Poi, visto che è spuntato il sole, decidiamo di spostarci a vedere casa Batlò.

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La coda è troppa per riuscire ad entrare quindi ci accontentiamo di osservarla per bene dall’esterno..

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Cercando anche qualche scorcio particolare….

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Dopo una merenda rifocillante si rientra in nave, e ci rilassiamo sul balcone osservando i gabbiani… William fa cadere un pezzetto di pane fuori dal balcone e scopre che i gabbiani lo afferrano al volo… aiuto… per fortuna ne avevamo poco altrimenti nutriva tutto lo stormo!
Io intanto fotografo

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Abbiamo appuntamento prima di cena per chiedere il tavolo insieme… nessuno ha notato che gli orari di cena stasera sono stati spostati di mezzora in avanti, ci troviamo comunque!… Per questa serata non riusciamo a organizzare ma a fine cena andiamo insieme dal maitre a perorare la nostra richiesta… gentilmente ci comunica che i tavoli sono già stati assegnati ma farà comunque il possibile per accontentarci!
Questa è una serata densa perché mentre noi stiamo attendendo il maitre nel vicino atrio centrale rompono un uovo di cioccolato da svariati chili (purtroppo fondente) con cascata di palloncini e coriandoli… I bimbi vanno ad assistere con i papà e noi mamme aspettiamo il maitre…
Oggi è anche il compleanno di Antonio, quindi presentata la richiesta e raccolto qualche palloncino alla festa lo raggiungiamo per fargli gli auguri ed assaggiare una fettina di torta. Io solo un piccolo assaggio e il marito nulla perché purtroppo dobbiamo controllare il peso, comunque grazie di cuore Antonio per il pensiero… e tanti auguri ancora!
Mio marito a causa di un’ernia deve scegliere tra tornare al peso forma o operarsi con svariati rischi, in crociera è un peccato limitare il cibo ma se serve per far passare il dolore ed evitare un’operazione questo ed altro… Io sono una moglie solidale… e controllare l’alimentazione non mi fa certo male!
Comunque posso dire che con una scelta attenta dei piatti si riesce a tornare a casa senza aumentare ed anche concedendosi qualche sfizio, nel mio caso ottime e abbondanti colazioni!
Ormai è ora di nanna, domani ci attende una tappa impegnativa, la bellissima Valencia!
 

Silviette

Active member
Sara, i tuoi diari mi emozionano sempre, la prefazione poi... Mi sono commossa ❤️❤️❤️❤️
Ti seguo con affetto ed entusiasmo
 

Alettia

Active member
Cara Sara, il tuo pensiero per me e per il mio Topo mi ha [smilie=pianto_02[1: ... spero veramente che si presenti un'altra occasione!!! Continuo a seguire il tuo diario, lo trovo emozionante e scritto molto bene. Un abbraccio!
 

dreamy

Active member
Ogni in risveglio in nave per me è un’emozione…. Oggi è qualcosa di più…
Basta sporgersi dal balcone per rendersi conto che oggi l’alba non mi deluderà. Il cielo inizia a schiarire in lontananza ed il punto più luminoso si perde dietro la sagoma della nave, non lo godrò nell’intimità della mia cabina, ma poco male, tuta e reflex sono già pronte, parto all’avventura.
Passeggiare sui ponti all’alba è davvero rigenerante, l’aria fresca fa pizzicare la pelle, gli spazi sembrano quasi deserti, il personale che si incontra è preso dal su lavoro, sembra quasi non si accorga del mio passaggio. I pochi passeggieri che incrocio salutano con un cenno del capo, siamo tutti spiriti affini, in questo momento qualsiasi suono spezzerebbe l’incantesimo. Poi un le nuvole vengono contornate da un filo di rame incandescente…

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E nasce il sole, sempre costantemente uguale ma ogni giorno così unico… un gabbiano vola in controluce, nella sua libertà e solitudine, mi sento così profondamente in sintonia con lui in questo momento…
È un attimo, il sole sale

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E gioca con le nuvole a creare splendidi dipinti in cielo e in mare..

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Io sono li, e per quanto mi piaccia pensarlo non sto volteggiando in questo spettacolo naturale. La nave c’è e lascia il suo segno, un blu artificiale che addomestica il blu infinito nelle sue sfumature

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Quanto rispetto dobbiamo avere per ciò che ci viene donato, per la forza di una natura così splendida nella quiete ma anche letale se non se comprendono i limiti.
Sazia di solitudine pace ed armonia decido di tornare in cabina. Come immaginavo c’è già chi mi attende, mio marito si è svegliato e si gode in solitudine qualche momento di tranquillità sul balcone, mi attende per cominciare davvero la giornata, con ancora negli occhi questo spettacolo sono pronta ad affrontare l’energia inesauribile del mio bimbo.
Intanto ci avviciniamo al porto, nel ponte di comando si intravvede un po’ di movimento… c’è chi lavora per consentirci di godere di molte meraviglie.
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La giornata di oggi sarà un risveglio dei cinque sensi, bellezza e colore, caldo e freddo, rumori quasi inaspettati in una città, qualche gusto nuovo e un intenso profumo di fiori, che non saprei descrivere ma posso rivivere nella memoria. L’inverno cede spazio alla primavera e lo sgelo contagia anche le mie percezione, oggi è il 21 aprile, con un mese di ritardo è finalmente arrivata la primavera anche per me!
Come in ogni altra tappa evitiamo la navetta Costa e ci accontentiamo dei trasporti pubblici. Innanzitutto bisogna uscire dal porto con il collegamento interno via bus. Già il primo tragitto si rivela interessante, antipasto di portate decisamente ricche, lungo il porto si stendono davanti ai nostri occhi i rimessaggi di barche molto più veloci di quella che ci ha accompagnato fin qui. Vediamo una scritta bianca su fondo rosso che ci richiama all’italianità delle regate. Tutto sussurra di lusso e glamour anche nel suo desolante abbandono di fuori stagione. Si percepisce appena cosa sarà nel momento in cui prenderà vita. I viali sono ordinati, ottimamente manutenuti, adatti a grandi e piccini, sarebbe bello fermarci a giocare in un parchetto che ci scorre accanto, ma non c’è tempo, ed anche l’Aquilotto sarà compensato della rinuncia.
All’imboccatura del porto si presentano due scelte, bicicletta o bus pubblico. La prima ci sembra più accattivante, siamo quasi decisi quando viene portato via sotto gli occhi l’ultimo esemplare munito di seggiolino… peccato Valencia è una città molto adatta alle bici… a noi invece tocca il bus! Con pochi passi e pochi euro siamo in centro. Plaza Reina, diventa punto di partenza di una lunga camminata. Potremmo optare per il sightseeing ma oggi il “must” è camminare, quindi subito alla ricerca di una mappa! La troviamo nell’ufficio turistico posto sulla destra guardando verso la cattedrale. Ben organizzato, con piantine e numerosi dépliant per tutti i gusti, e con due addette che smaltiscono celermente la coda…
Un po’ più tranquilli sul percorso da seguire decidiamo di dedicare la nostra attenzione alla cattedrale. Il cielo è terso e gli abitanti del luogo rendono la vista ancora più bella grazie al rosso dei gerani sui balconi

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La basilica comunque è di per se più che meritevole di uno sguardo, sia all’esterno

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Che all’interno

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I dettagli da ammirare sono molti, l’architettura qui è un elemento caratterizzante, valorizzata in passato come ai giorni nostri. Complimenti davvero!
Dall’altro lato della piazza ci attende il campanile della chiesa di Santa Catalina

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E poi via, verso le stradine del centro dove scopriamo una tradizione locale gustosa e colorata

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Senza neppure sapere cosa sia cediamo alla tentazione, un pan brioche dolce e profumato per ricordare la Pasqua.
Ogni scorcio, vicolo o slargo è una gioia per gli occhi

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Senza perdere una vista raggiungiamo la Placa del Ajuntamento, dove si colloca il palazzo del comune e dove una fontana centrale aiuta a rinfrescare l’aria, sistemi antichi e semplici per ottenere ciò che oggi cerchiamo di inseguire con la tecnologia.

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Chi al caldo è abituato da tempi antichi sa che le fontane non sono solo ornamento, creano una piacevole circolazione dell’aria e qui ne troviamo molte e godiamo di un clima davvero apprezzabile. Il nostro giro ci porta a perderci nei vicoli del centro fino a raggiungere il mercato. Quello che ci si aspetta è un insieme di bancarelle con colori e profumi tipici del luogo… purtroppo non è ciò che troviamo, in quanto c’è solo qualche sparuta bancarella, oggi è giorno di chiusura. Peccato perché l’edificio ha decisamente superato le aspettative, il mercato coperto con il più ampio spazio voltato presente in Europa.

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Non è l’estensione però che mi colpisce, dall’esterno non si percepisce bene! Sono i dettagli, curati ed unici come la parete di azulejos con la griglia decorata

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Tutto ha una ragione d’essere ma non per questo viene realizzato in maniera meno gratificante per gli occhi… Il primo pensiero è che devo assolutamente ritornare, voglio vedere gli interni! Il secondo pensiero è che mio figlio ha individuato due tori… pupazzo e maglietta di cui sembra non poter fare a meno… incentiviamo l’economia locale e lo rendiamo felice.
Sempre curiosando tra le vie ci si spalanca davanti agli occhi la Lonja, antico mercato della seta, cuore commerciale della città in passato.
Bellissima all’esterno con l’agrumeto che emana un profumo intensissimo. Non vorrei mai andarmene, è un momento senza tempo, io, il profumo, la storia… (e il sole che ci abbandona e qualche altro centinaio di turisti ma questi sono dettagli!).

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Anche gli interni sono interessanti con colonnati altissimi ed arredi d’epoca. Purtroppo la scarsa luce proveniente dall’esterno non mi permette di realizzare foto decenti da mostrarvi. Credetemi merita! Qui anche mio figlio si è divertito un mondo a fingere di essere un vero cavaliere nel suo palazzo…
Non siamo ancora sazi di bellezza ma l’aria si fa frizzante e conviene mettersi in marcia. Proseguiamo lungo la via principale piena di negozi, vediamo molto altro, troppo perché si imprima degnamente nella memoria, vorremmo fermarci per assaporare il sapore della cucina locale, ma ci accontentiamo dell’assaggio mattutino per assenza di appetito; rifocillato il piccolo con un hamburger (giusto per fargli mangiare un po’ di carne) e troviamo un’altra fontana per giocare,

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Poi via, verso un parco davvero unico.
Valencia città di mare e fiume, città d’acqua, che con essa vive e respira e muore. Ma Valencia, in modo davvero unico, sa ripartire da una disgrazia per lasciare spazio a nuova vita. Trova la forza di tentare l’impossibile; il fiume nella storia reclama i suoi morti, come in molte, troppe città del passato. Qui però ad un certo punto si dice basta, si sceglie che se questa convivenza non è accettabile qualcosa si deve fare e si fa. Il corso viene deviato e lascia una serpeggiante traccia vuota lunga diversi kilometri a ridosso del centro urbano. Occasione ghiotta per nuovi edificati penserebbero molti! Qui sta la forza del progetto, evitare che ciò accada. Prende vita un parco: restano i ponti e gli argini, resta il filo conduttore dell’acqua, interpretata in modo diverso in ciascun troncone secondo la fantasia dei diversi progettisti che hanno preso parte al progetto.
Uno spazio per tutti, con profumi intensi e uno scrosciare sommesso, laghi artificiali fontane

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o semplici rivoli
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accanto a servizi per la comunità, per ogni gusto e fascia d’età, dai giochi al ristoro. Questo è il giardino del Turià!
Grazie a mio marito che non vuole prendere l’autobus ne percorriamo più di metà a piedi. Una delle scelte migliori della giornata!
Ad un certo punto passiamo sotto un ponte, forse la suggestione più intensa di tutto il percorso:
Come l’acqua scorriamo.

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Non riesco a rendere l’idea in modo migliore, questo titolo mi è venuto in mente durante lo scatto; stare sotto un ponte dove un tempo scorreva il fiume, intuire nello specchio d’acqua esistente come poteva essere, vedere i segni lasciati dal tempo. E’ stato qualcosa di unico.
Però il tempo non lascia tregua, anch’esso scorre inesorabilmente. L’Aquilotto è impaziente, cammina rispettoso dall’entrata nei giardini in attesa del suo premio alla fine del parco: l’area giochi a tema Gulliver.

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Interessante, unica come il resto del parco,

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a mio avviso un po’ pericolosa vista l’assenza di parapetti in alcuni punti critici. Non posso proprio trattenerlo, quindi lo accompagno

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Noi ovviamente siamo i Lillipuziani

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.

Fortunatamente dopo una decina di minuti qualcosa attrae la sua attenzione.
Un artista di strada crea splendide bolle che i bambini attorno fanno a gara a scoppiare.

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In lontananza vedo qualcosa che fa fremere me. La riqualificazione non è cosa da lasciare al passato, è un processo continuo ed anche la nostra epoca deve dare il suo contributo, e che contributo… visto che mi sono già dilungata troppo dedicherò all’opera di Calatrava un capitolo a parte. Una famiglia composta da due architetti non poteva certo tralasciare la città della scienza vi pare…

A presto..
 

dreamy

Active member
Ogni in risveglio in nave per me è un’emozione…. Oggi è qualcosa di più…
Basta sporgersi dal balcone per rendersi conto che oggi l’alba non mi deluderà. Il cielo inizia a schiarire in lontananza ed il punto più luminoso si perde dietro la sagoma della nave, non lo godrò nell’intimità della mia cabina, ma poco male, tuta e reflex sono già pronte, parto all’avventura.
Passeggiare sui ponti all’alba è davvero rigenerante, l’aria fresca fa pizzicare la pelle, gli spazi sembrano quasi deserti, il personale che si incontra è preso dal su lavoro, sembra quasi non si accorga del mio passaggio. I pochi passeggieri che incrocio salutano con un cenno del capo, siamo tutti spiriti affini, in questo momento qualsiasi suono spezzerebbe l’incantesimo. Poi un le nuvole vengono contornate da un filo di rame incandescente…

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E nasce il sole, sempre costantemente uguale ma ogni giorno così unico… un gabbiano vola in controluce, nella sua libertà e solitudine, mi sento così profondamente in sintonia con lui in questo momento…
È un attimo, il sole sale

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E gioca con le nuvole a creare splendidi dipinti in cielo e in mare..

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Io sono li, e per quanto mi piaccia pensarlo non sto volteggiando in questo spettacolo naturale. La nave c’è e lascia il suo segno, un blu artificiale che addomestica il blu infinito nelle sue sfumature

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Quanto rispetto dobbiamo avere per ciò che ci viene donato, per la forza di una natura così splendida nella quiete ma anche letale se non se comprendono i limiti.
Sazia di solitudine pace ed armonia decido di tornare in cabina. Come immaginavo c’è già chi mi attende, mio marito si è svegliato e si gode in solitudine qualche momento di tranquillità sul balcone, mi attende per cominciare davvero la giornata, con ancora negli occhi questo spettacolo sono pronta ad affrontare l’energia inesauribile del mio bimbo.
Intanto ci avviciniamo al porto, nel ponte di comando si intravvede un po’ di movimento… c’è chi lavora per consentirci di godere di molte meraviglie.
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La giornata di oggi sarà un risveglio dei cinque sensi, bellezza e colore, caldo e freddo, rumori quasi inaspettati in una città, qualche gusto nuovo e un intenso profumo di fiori, che non saprei descrivere ma posso rivivere nella memoria. L’inverno cede spazio alla primavera e lo sgelo contagia anche le mie percezione, oggi è il 21 aprile, con un mese di ritardo è finalmente arrivata la primavera anche per me!
Come in ogni altra tappa evitiamo la navetta Costa e ci accontentiamo dei trasporti pubblici. Innanzitutto bisogna uscire dal porto con il collegamento interno via bus. Già il primo tragitto si rivela interessante, antipasto di portate decisamente ricche, lungo il porto si stendono davanti ai nostri occhi i rimessaggi di barche molto più veloci di quella che ci ha accompagnato fin qui. Vediamo una scritta bianca su fondo rosso che ci richiama all’italianità delle regate. Tutto sussurra di lusso e glamour anche nel suo desolante abbandono di fuori stagione. Si percepisce appena cosa sarà nel momento in cui prenderà vita. I viali sono ordinati, ottimamente manutenuti, adatti a grandi e piccini, sarebbe bello fermarci a giocare in un parchetto che ci scorre accanto, ma non c’è tempo, ed anche l’Aquilotto sarà compensato della rinuncia.
All’imboccatura del porto si presentano due scelte, bicicletta o bus pubblico. La prima ci sembra più accattivante, siamo quasi decisi quando viene portato via sotto gli occhi l’ultimo esemplare munito di seggiolino… peccato Valencia è una città molto adatta alle bici… a noi invece tocca il bus! Con pochi passi e pochi euro siamo in centro. Plaza Reina, diventa punto di partenza di una lunga camminata. Potremmo optare per il sightseeing ma oggi il “must” è camminare, quindi subito alla ricerca di una mappa! La troviamo nell’ufficio turistico posto sulla destra guardando verso la cattedrale. Ben organizzato, con piantine e numerosi dépliant per tutti i gusti, e con due addette che smaltiscono celermente la coda…
Un po’ più tranquilli sul percorso da seguire decidiamo di dedicare la nostra attenzione alla cattedrale. Il cielo è terso e gli abitanti del luogo rendono la vista ancora più bella grazie al rosso dei gerani sui balconi

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La basilica comunque è di per se più che meritevole di uno sguardo, sia all’esterno

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Che all’interno

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I dettagli da ammirare sono molti, l’architettura qui è un elemento caratterizzante, valorizzata in passato come ai giorni nostri. Complimenti davvero!
Dall’altro lato della piazza ci attende il campanile della chiesa di Santa Catalina

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E poi via, verso le stradine del centro dove scopriamo una tradizione locale gustosa e colorata

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Senza neppure sapere cosa sia cediamo alla tentazione, un pan brioche dolce e profumato per ricordare la Pasqua.
Ogni scorcio, vicolo o slargo è una gioia per gli occhi

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Senza perdere una vista raggiungiamo la Placa del Ajuntamento, dove si colloca il palazzo del comune e dove una fontana centrale aiuta a rinfrescare l’aria, sistemi antichi e semplici per ottenere ciò che oggi cerchiamo di inseguire con la tecnologia.

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Chi al caldo è abituato da tempi antichi sa che le fontane non sono solo ornamento, creano una piacevole circolazione dell’aria e qui ne troviamo molte e godiamo di un clima davvero apprezzabile. Il nostro giro ci porta a perderci nei vicoli del centro fino a raggiungere il mercato. Quello che ci si aspetta è un insieme di bancarelle con colori e profumi tipici del luogo… purtroppo non è ciò che troviamo, in quanto c’è solo qualche sparuta bancarella, oggi è giorno di chiusura. Peccato perché l’edificio ha decisamente superato le aspettative, il mercato coperto con il più ampio spazio voltato presente in Europa.

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Non è l’estensione però che mi colpisce, dall’esterno non si percepisce bene! Sono i dettagli, curati ed unici come la parete di azulejos con la griglia decorata

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Tutto ha una ragione d’essere ma non per questo viene realizzato in maniera meno gratificante per gli occhi… Il primo pensiero è che devo assolutamente ritornare, voglio vedere gli interni! Il secondo pensiero è che mio figlio ha individuato due tori… pupazzo e maglietta di cui sembra non poter fare a meno… incentiviamo l’economia locale e lo rendiamo felice.
Sempre curiosando tra le vie ci si spalanca davanti agli occhi la Lonja, antico mercato della seta, cuore commerciale della città in passato.
Bellissima all’esterno con l’agrumeto che emana un profumo intensissimo. Non vorrei mai andarmene, è un momento senza tempo, io, il profumo, la storia… (e il sole che ci abbandona e qualche altro centinaio di turisti ma questi sono dettagli!).

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Anche gli interni sono interessanti con colonnati altissimi ed arredi d’epoca. Purtroppo la scarsa luce proveniente dall’esterno non mi permette di realizzare foto decenti da mostrarvi. Credetemi merita! Qui anche mio figlio si è divertito un mondo a fingere di essere un vero cavaliere nel suo palazzo…
Non siamo ancora sazi di bellezza ma l’aria si fa frizzante e conviene mettersi in marcia. Proseguiamo lungo la via principale piena di negozi, vediamo molto altro, troppo perché si imprima degnamente nella memoria, vorremmo fermarci per assaporare il sapore della cucina locale, ma ci accontentiamo dell’assaggio mattutino per assenza di appetito; rifocillato il piccolo con un hamburger (giusto per fargli mangiare un po’ di carne) e troviamo un’altra fontana per giocare,

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Poi via, verso un parco davvero unico.
Valencia città di mare e fiume, città d’acqua, che con essa vive e respira e muore. Ma Valencia, in modo davvero unico, sa ripartire da una disgrazia per lasciare spazio a nuova vita. Trova la forza di tentare l’impossibile; il fiume nella storia reclama i suoi morti, come in molte, troppe città del passato. Qui però ad un certo punto si dice basta, si sceglie che se questa convivenza non è accettabile qualcosa si deve fare e si fa. Il corso viene deviato e lascia una serpeggiante traccia vuota lunga diversi kilometri a ridosso del centro urbano. Occasione ghiotta per nuovi edificati penserebbero molti! Qui sta la forza del progetto, evitare che ciò accada. Prende vita un parco: restano i ponti e gli argini, resta il filo conduttore dell’acqua, interpretata in modo diverso in ciascun troncone secondo la fantasia dei diversi progettisti che hanno preso parte al progetto.
Uno spazio per tutti, con profumi intensi e uno scrosciare sommesso, laghi artificiali fontane

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o semplici rivoli
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accanto a servizi per la comunità, per ogni gusto e fascia d’età, dai giochi al ristoro. Questo è il giardino del Turià!
Grazie a mio marito che non vuole prendere l’autobus ne percorriamo più di metà a piedi. Una delle scelte migliori della giornata!
Ad un certo punto passiamo sotto un ponte, forse la suggestione più intensa di tutto il percorso:
Come l’acqua scorriamo.

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Non riesco a rendere l’idea in modo migliore, questo titolo mi è venuto in mente durante lo scatto; stare sotto un ponte dove un tempo scorreva il fiume, intuire nello specchio d’acqua esistente come poteva essere, vedere i segni lasciati dal tempo. E’ stato qualcosa di unico.
Però il tempo non lascia tregua, anch’esso scorre inesorabilmente. L’Aquilotto è impaziente, cammina rispettoso dall’entrata nei giardini in attesa del suo premio alla fine del parco: l’area giochi a tema Gulliver.

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Interessante, unica come il resto del parco,

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a mio avviso un po’ pericolosa vista l’assenza di parapetti in alcuni punti critici. Non posso proprio trattenerlo, quindi lo accompagno

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Noi ovviamente siamo i Lillipuziani

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.

Fortunatamente dopo una decina di minuti qualcosa attrae la sua attenzione.
Un artista di strada crea splendide bolle che i bambini attorno fanno a gara a scoppiare.

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In lontananza vedo qualcosa che fa fremere me. La riqualificazione non è cosa da lasciare al passato, è un processo continuo ed anche la nostra epoca deve dare il suo contributo, e che contributo… visto che mi sono già dilungata troppo dedicherò all’opera di Calatrava un capitolo a parte. Una famiglia composta da due architetti non poteva certo tralasciare la città della scienza vi pare…

A presto..
 

dreamy

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Passiamo ora a illustrare la Città della Scienza, come si può raccontare qualcosa di unico, linee curve e colori che tagliano il cielo, immagini diverse ad ogni angolo. Un uso del calcestruzzo che il termine “ardito” non basta ad esprimere. A me viene in mente tentare un parallelo con Gaudi! Il richiamo alla natura, l’uso unico della materia le linee incredibili, l’uso del colore… non credo di poter vantare la cultura sufficiente ad esprimere una teoria, ma in questo luogo il primo pensiero è stato il parallelo di questi grandissimi esponenti di due epoche diverse, ciascuno a modo suo in una fase di rottura e ciascuno in grado di plasmare il suo spazio!
Potrei raccontare molto, spiegare gli spazi e le funzioni, ma appesantirei il racconto con informazioni facilmente reperibili e non renderei comunque l’idea, quindi lascio parlare le immagini…
Racconto solo che il cielo ad un certo punto cambia, alle nostre spalle si profila un temporale di tutto rispetto, che purtroppo renderà grigio il fondo di alcune foto . Sembra quasi incredibile siano scattate lo stesso giorno… invece posso garantire che la visita è durata soltanto un paio d’ore..

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Il tempo passa, vola… dopo tanto gioco l’Aquilotto si è addormentato tranquillamente nel passeggino e noi, vedendo la partenza avvicinarsi decidiamo di raggiungere il porto. La camminata è stata lunghissima e vorremmo riposare un po’ i piedi, fermiamo un taxi ma ci fa capire che dobbiamo raggiungere un punto specifico senza dirci quale, pazienza se dobbiamo comunque camminare arriviamo alla fermata dell’autobus! Una volta raggiunta l’autista ci rifiuta la salita perché non accetta di dare più di 10 euro di resto… l’avevo già visto a Palma ma l’avevo completamente rimosso. Oggi è Pasquetta ed i negozi della zona sono tutti chiusi. Lascio il marito alla fermata con William e percorro quasi 1 km per cambiare i soldi, nessuno accetta, ci riesco entrando in un Mc Donald ed acquistando una bottiglietta d’acqua, dopo aver provato a cambiare in altri 3 negozi e fare lo stesso acquisto in 2 bar! Alla faccia della gentilezza sono furente!!!!
Torno di corsa alla fermata del bus perché ormai il marito attende da oltre 3 quarti d’ora e sospetto sia preoccupato. Finalmente saliamo sull’autobus.. ed il percorso è di due sole fermate, ho camminato di più per cambiare i soldi! Arrivo alla nave che non mi reggo più in piedi, sento scosse elettriche alle gambe ed alla schiena da tanto ho camminato!
Finalmente un po’ di riposo!
Tornati in cabina scopriamo che hanno accolto la nostra richiesta per il tavolo da 9. Scopriremo poi essere il primo all’ingresso. Ricordo che a Natale l’avevo notato e credevo fosse una posizione piuttosto infelice, poi ho conosciuto delle persone a cui era stato assegnato ed ho scoperto che si era creato un gruppo molto affiatato, rendendo assolutamente superflua la posizione….. per noi sarà lo stesso…. Quindi già dalla prima sera comincerò a considerarlo un tavolo particolarmente fortunato!
L’ora dello spettacolo arriva in fretta, poi finalmente la cena al tavolo con gli amici conosciuti grazie al forum. La serata è davvero piacevole, noi adulti confrontiamo le tappe e chiacchieriamo degli argomenti più svariati intanto i bambini giocano tra loro. William è ancora più agitato del solito perché ha qualcuno con cui giocare, sono tutti talmente gentili da non farcelo pesare… e lui approfitta della maggiore libertà concessagli per la presenza dei bambini più grandi. La serata termina con la torta per il nostro anniversario (se non ricordo male era il primo giorno al tavolo tutti insieme, ma potrei sbagliare, non ho un’ottima memoria). Avevamo segnalato in fase di prenotazione che sarebbe stata la crociera per festeggiare i 10 anni di matrimonio per avere l’invito al cocktail specifico. Costa ci ha regalato la torta in una data scelta dall’agenzia (non ho ancora capito come sia andata con precisione), fatto sta che è stata una piacevolissima sorpresa, anche se un po’ imbarazzante visto che avevamo già ordinato la torta (quella a pagamento che avevamo provato ad agosto per il compleanno William) per un’altra data…
Diciamo che al tavolo abbiamo avuto occasione in più per festeggiare…
Grazie ancora a tutti gli amici, se questa crociera è riuscita così bene in parte lo dobbiamo anche a voi!
Purtroppo siamo troppo stanchi per raggiungerli in sala giochi, come faremo le prossime sere… salutiamo tutti e ci addormentiamo alla velocità della luce.
 

dreamy

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Oggi giornata di navigazione quindi dedicata al relax ed alla vita di bordo…
Ma prima di tutto l’alba, tanto nel pomeriggio si può riposare!!! Il cielo non è estremamente terso, ma si può comunque sperare. Il balcone non è sul lato fortunato, ragione in più per andare a godermi la scia alle prime luci dell’alba…

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Si crea uno strano gioco di luci, il sorgere del sole si intuisce ma non si vede

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Poi, mentre l’astro prende quota, il cielo si fa sempre più luminoso

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ed infine la barriera opalescente viene superata, regalando una scia luminosa che si affianca all’impronta del nostro passaggio…

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Come una bambina comincio a giocare con le ombre, cerco di lasciare una traccia di me accanto al nome della nave

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Come un moderno esploratore sposto le sdraio cerco l’angolazione giusta… si crea quasi l’impressione che i miei pensieri ed il mio sguardo vaghino verso lidi lontani, lasciando provvisoriamente la nave

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Così non è, ci sono lidi di acqua e lamiera che attendono la mia mattinata, risposte ai quiz da indovinare, libri da leggere, golosità da assaporare. C’è un Aquilotto che di Squock club non vuole proprio sentir parlare, si gode la mattinata guardando un cartone sul tablet mentre noi leggiamo, poi riesce anche a vincere l’unico cocktail analcolico durante la presentazione raggiungendo per primo l’animatore, ed incorrendo nell’ira della mamma di un bimbo più grande che sosteneva fosse troppo piccolo per partecipare al gioco (forse perché suo figlio era l’unico altro che si è presentato). Premetto che è andato da solo, ed il cocktail lo beve lui, altrimenti non avrei consentito che lo sottraesse ad un altro bambino. Gli ho semplicemente detto “se lo vuoi vai tu” e lui si è alzato come un fulmine. A farsi rispettare è più bravo di mamma, risponde “sono arrivato prima io” all’altro bimbo che prova ad allontanarlo, si fa dare il suo cocktail e si avvicina alle nostre sdraio gustandoselo. Chissà per quale ragione sembra sia sempre troppo piccolo per qualcosa e troppo grande per altre. Devo sottolineare che in diverse occasioni, soprattutto in navigazione, c’è stato un po’ di attrito generazionale tra le coppie anziane e quelle con bimbi, tra le diverse nazionalità ecc... la convivenza è stata più difficile che in altre crociere, come avrete modo di scoprire nei racconti dei prossimi giorni. Ciò però non ha offuscato la bellezza di questo itinerario… nonostante alcuni sfortunati incidenti prenoterei domani un giro analogo, non fosse che il mio capo mi ha detto di scordarmi di chiedere ancora un periodo così lungo di ferie fuori stagione! Purtroppo Agosto non è il mese dei “gran tour”!
Per noi è finalmente l’occasione di riposarci un po’ tra cabina, negozi, ristorante e spettacolo. La sera siamo tutti riposati e decidiamo di accompagnare gli amici – compagni di tavolo in sala giochi. Li l’Aquilotto può scatenarsi senza infastidire nessuno, il papà da un’occhiata ai canali sportivi ed il tempo trascorre talmente in fretta che è già ora di tornare in cabina… domani un’altra avventura ci attende… decisamente degna di essere assaporata!
 
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Alettia

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Vai avanti Sara, sono curiosa di sapere cosa è successo fra bimbi e "nonni" teteschi .... e poi il piacere di leggere la tua poesia ....
 

dreamy

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Ciao Alettia, per gli "attriti generazionali" dovrai attendere ancora un po', ma ti assicuro che non è nulla di eclatante ne di costruttivo... solo un paio dei soliti episodi di maleducazione... già ampiamente riportati da altri... che ho scelto di descrivere solo per una sorta di "dovere di cronaca" in quanto temo che una descrizione che mostri solo i lati positivi possa alla lunga generare aspettative che sfociano facilmente in delusioni... A mio parere meglio partire preparati, nel bene e nel male....
Fortunatamente c'è di meglio da scoprire, grazie all'interessante evolversi delle tappe...

E’ ora di riprendere il viaggio… Questa mattina parte davvero nel modo migliore, finalmente potrò godermi l’alba in tutta tranquillità dal balcone della mia cabina, comodamente seduta con un libro in mano per ingannare l’attesa e la reflex pronta all’uso sul tavolino…
Lo spettacolo non si fa attendere, da un lato possiamo osservare l’ingresso in porto, pregustandolo grazie allo zoom che ci anticipa una città dove antico e moderno convivono pacificamente, gli edifici storici e il nucleo urbano nascondono solo parzialmente le infrastrutture portuali ed in lontananza si distingue la sagoma di numerose pale eoliche, indizio che la città ha anche lo sguardo volto al futuro.

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Sa dov’è e dove vuole andare. Il ponte in fieri, protagonista di questa foto mostra che non ci si accontenta delle infrastrutture esistenti.

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Lo sguardo però si volge presto verso un altro spettacolo, con una lieve rotazione del capo è possibile scorgere il cielo indossare l’abito di gala

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Con il sole ancora nascosto da qualche pallida nuvola che non tarderà a diradarsi. Il sole intanto sale nel suo perenne quotidiano percorso

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e la nave segue imperterrita la sua rotta modificando il campo visivo

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Fino a regalare uno di quegli scatti fortunati che puoi realizzare solo trovandoti in un luogo preciso in un dato momento

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Queste sono le foto che mi restano maggiormente nel cuore, quelle che so che difficilmente mi lasceranno una seconda opportunità… carpe diem…. Ma non c’è tempo per filosofeggiare, voglio continuare l’osservazione di questo spettacolo quindi via di corsa sull’aletta sopra il ponte di comando per un’osservazione a 360 gradi

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Con la nave che sembra puntare la città ed il sole alle sue spalle…

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Ed in questo luogo che ho imparato ad amare comincio a giocare con la luce, quella artificiale ha ormai passato le consegne a quella naturale

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Ed i colori che a quest’ora sembrano sempre surreali…

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Ma è ora di tornare in cabina e rivolgere lo sguardo verso il primo punto d’osservazione, godendosi l’ingresso in porto in tranquillità insieme al resto della famiglia.

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Dopo una lauta colazione parte l’esplorazione. Ci sono luoghi che ho cominciato a sognare nelle foto di Manlio e devo assolutamente vedere con i miei occhi… c’è l’incognita di una visita precedente, che non mi ha pienamente soddisfatta, altra età e attese diverse…
Già sappiamo che eviteremo il sightseeing, visto che il precedente utilizzo ci aveva fatto conoscere solo marginalmente una città che ho capito aver molto di più da comunicarmi. Optiamo per il giro a piedi… Ho letto che ci sono percorsi segnalati a terra da seguire facilmente grazie anche alla cartina da prendere all’ufficio del turismo… ed infatti questa è la prima tappa.
I percorsi sono davvero comodi, noi ne faremo 2 e mezzo in una giornata. L’Aquilotto cammina un bel po’ divertendosi a ricalcare con i suoi piedini la linea sul terreno, e noi siamo liberi di goderci la vista di queste stradine cariche di storia

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e dettagli….

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Il primo percorso scelto è quello del dei commercianti e navigatori. Si arriva davanti al palazzo del municipio,

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Passando per la sua ordinatissima piazza

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Si vedono nel percorso vie commerciali con prezzi decisamente invitanti, come di consueto chi ne trae vantaggio è l’Aquilotto, che intento a scegliere qualche caramella tra un vastissimo assortimento si vede regalare dal papà il pupazzo della tartaruga Leonardo, il suo personaggio preferito. Non vi dico la gioia! Pare sia un gioco ambitissimo tra i coetanei perché la sera in nave, percorrendo il corridoio sentiamo qualcuno gridare “mamma hai visto… quel bambino piccolo ha Leonardo, lo voglio io”… William l’ha stretto forte al petto e avrete dovuto vedere la sua faccia, un misto di orgoglio e timore di vederselo portare via.
Ma torniamo sul tracciato, in breve tempo si raggiunge la Cattedrale…

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con le sue due torri che si stagliano su un cielo ormai terso…

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A lato c’è un altro edificio interessante, anch’esso si proietta verso il cielo …

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Lungo il percorso scopriamo poi i cortili interni, ciascuno a suo modo spettacolare, grazie al decoro di un cancello….

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O alla luce ed ai colori che rendono l’atmosfera ovattata…

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.

Si passa anche dal mercato, davvero diverso da quello trovato a Valencia, ma finalmente aperto…

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torneremo a gustare i sapori del luogo, ma non è ancora il momento. Vogliamo raggiungere in mattinata un luogo specifico che poi scopriremo, intanto gustiamoci le eleganti vie del centro…

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Fino a raggiungere una chiesa dove non posso non fermarmi dato che la mia città natale è Padova

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E’ dedicata a sant’Antonio da Padova….

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Solo uno scatto veloce, il tempo vola e anche se risulta difficile perdersi, grazie alla comoda segnaletica a terra, gli stimoi sono davvero tanti, troppi per rispettare una ferrea tabella di marcia…
Ormai siamo giunti alla nostra agognata meta, la torre Tavira, che ci offrirà uno sguardo spettacolare e particolare sulla città… non ci resta che salire… ma solo dopo aver prenotato il biglietto per la camera oscura e fatto un giro nell’attesa che arrivi l’orario di ingresso… un consiglio a chi volesse visitarla… non passate all’ultimo minuto perché gli ingressi sono a numero chiuso ed è difficile riuscire a salire appena arrivati! Per fortuna per il nostro turno dobbiamo attendere solo 40 minuti, visto che in quel gruppo mancano appunto tre persone. Alcuni gruppi numerosi hanno rinunciato dovendo attendere il pomeriggio… a mio parere è un vero peccato perderla!
Comunque ormai ho già parlato troppo, lascio questa divertente scalata al prossimo capitolo e per ora saluto….
 

dreamy

Active member
Ciao Alettia, per gli "attriti generazionali" dovrai attendere ancora un po', ma ti assicuro che non è nulla di eclatante ne di costruttivo... solo un paio dei soliti episodi di maleducazione... già ampiamente riportati da altri... che ho scelto di descrivere solo per una sorta di "dovere di cronaca" in quanto temo che una descrizione che mostri solo i lati positivi possa alla lunga generare aspettative che sfociano facilmente in delusioni... A mio parere meglio partire preparati, nel bene e nel male....
Fortunatamente c'è di meglio da scoprire, grazie all'interessante evolversi delle tappe...

E’ ora di riprendere il viaggio… Questa mattina parte davvero nel modo migliore, finalmente potrò godermi l’alba in tutta tranquillità dal balcone della mia cabina, comodamente seduta con un libro in mano per ingannare l’attesa e la reflex pronta all’uso sul tavolino…
Lo spettacolo non si fa attendere, da un lato possiamo osservare l’ingresso in porto, pregustandolo grazie allo zoom che ci anticipa una città dove antico e moderno convivono pacificamente, gli edifici storici e il nucleo urbano nascondono solo parzialmente le infrastrutture portuali ed in lontananza si distingue la sagoma di numerose pale eoliche, indizio che la città ha anche lo sguardo volto al futuro.

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Sa dov’è e dove vuole andare. Il ponte in fieri, protagonista di questa foto mostra che non ci si accontenta delle infrastrutture esistenti.

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Lo sguardo però si volge presto verso un altro spettacolo, con una lieve rotazione del capo è possibile scorgere il cielo indossare l’abito di gala

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Con il sole ancora nascosto da qualche pallida nuvola che non tarderà a diradarsi. Mentre sale nel suo perenne quotidiano percorso

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la nave segue imperterrita la sua rotta modificando il campo visivo

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Fino a regalare uno di quegli scatti fortunati che puoi realizzare solo trovandoti in un luogo preciso in un dato momento

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Queste sono le foto che mi restano maggiormente nel cuore, quelle che so che difficilmente mi lasceranno una seconda opportunità… carpe diem…. Ma non c’è tempo per filosofeggiare, voglio continuare l’osservazione di questo spettacolo quindi via di corsa sull’aletta sopra il ponte di comando per un’osservazione a 360 gradi

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Con la nave che sembra puntare la città ed il sole alle sue spalle…

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Ed in questo luogo che ho imparato ad amare comincio a giocare con la luce, quella artificiale ha ormai passato le consegne a quella naturale

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Ed i colori che a quest’ora sembrano sempre surreali…

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Ma è ora di tornare in cabina e rivolgere lo sguardo verso il primo punto d’osservazione, godendosi l’ingresso in porto in tranquillità insieme al resto della famiglia.

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Dopo una lauta colazione parte l’esplorazione. Ci sono luoghi che ho cominciato a sognare nelle foto di Manlio e devo assolutamente vedere con i miei occhi… c’è l’incognita di una visita precedente, che non mi ha pienamente soddisfatta, altra età e attese diverse…
Già sappiamo che eviteremo il sightseeing, visto che il precedente utilizzo ci aveva fatto conoscere solo marginalmente una città che ho capito aver molto di più da comunicarmi. Optiamo per il giro a piedi… Ho letto che ci sono percorsi segnalati a terra da seguire facilmente grazie anche alla cartina da prendere all’ufficio del turismo… ed infatti questa è la prima tappa.
I percorsi sono davvero comodi, noi ne faremo 2 e mezzo in una giornata. L’Aquilotto cammina un bel po’ divertendosi a ricalcare con i suoi piedini la linea sul terreno, e noi siamo liberi di goderci la vista di queste stradine cariche di storia

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e dettagli….

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Il primo percorso scelto è quello del dei commercianti e navigatori. Si arriva davanti al palazzo del municipio,

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Passando per la sua ordinatissima piazza

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Si vedono nel percorso vie commerciali con prezzi decisamente invitanti, come di consueto chi ne trae vantaggio è l’Aquilotto, che intento a scegliere qualche caramella tra un vastissimo assortimento si vede regalare dal papà il pupazzo della tartaruga Leonardo, il suo personaggio preferito. Non vi dico la gioia! Pare sia un gioco ambitissimo tra i coetanei perché la sera in nave, percorrendo il corridoio sentiamo qualcuno gridare “mamma hai visto… quel bambino piccolo ha Leonardo, lo voglio io”… William l’ha stretto forte al petto e avrete dovuto vedere la sua faccia, un misto di orgoglio e timore di vederselo portare via.
Ma torniamo sul tracciato, in breve tempo si raggiunge la Cattedrale…

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con le sue due torri che si stagliano su un cielo ormai terso…

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A lato c’è un altro edificio interessante, anch’esso si proietta verso il cielo …

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Lungo il percorso scopriamo poi i cortili interni, ciascuno a suo modo spettacolare, grazie al decoro di un cancello….

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O alla luce ed ai colori che rendono l’atmosfera ovattata…

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.

Si passa anche dal mercato, davvero diverso da quello trovato a Valencia, ma finalmente aperto…

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torneremo a gustare i sapori del luogo, ma non è ancora il momento. Vogliamo raggiungere in mattinata un luogo specifico che poi scopriremo, intanto gustiamoci le eleganti vie del centro…

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Fino a raggiungere una chiesa dove non posso non fermarmi dato che la mia città natale è Padova

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E’ dedicata a sant’Antonio da Padova….

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Solo uno scatto veloce, il tempo vola e anche se risulta difficile perdersi, grazie alla comoda segnaletica a terra, gli stimoi sono davvero tanti, troppi per rispettare una ferrea tabella di marcia…
Ormai siamo giunti alla nostra agognata meta, la torre Tavira, che ci offrirà uno sguardo spettacolare e particolare sulla città… non ci resta che salire… ma solo dopo aver prenotato il biglietto per la camera oscura e fatto un giro nell’attesa che arrivi l’orario di ingresso… un consiglio a chi volesse visitarla… non passate all’ultimo minuto perché gli ingressi sono a numero chiuso ed è difficile riuscire a salire appena arrivati! Per fortuna per il nostro turno dobbiamo attendere solo 40 minuti, visto che in quel gruppo mancano appunto tre persone. Alcuni gruppi numerosi hanno rinunciato dovendo attendere il pomeriggio… a mio parere è un vero peccato perderla!
Comunque ormai ho già parlato troppo, lascio questa divertente scalata al prossimo capitolo e per ora saluto….
 
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Ed eccoci finalmente giunti ai piedi della scalinata per “tentare l’assalto” alla torre Tavira.
Come consigliatoci gentilmente in fase di acquisto biglietti cominciamo a salire con oltre mezz’ora d’anticipo rispetto all’ingresso alla camera oscura, in modo da avere il tempo per gustarci il panorama… davvero un ottimo suggerimento. La scala non è troppo lunga, meno faticosa di quanto si possa pensare guardandola dal basso, il mio Aquilotto in salita ha voluto percorrerla tutta con le sue gambine. Con i bimbi occorre però un po’ di cautela, ai lati c’è una discreta possibilità di scivolare per i più piccoli, quindi decisamente meglio tenerli per mano ben stretti! Arrivati in cima si viene decisamente ripagati della fatica, tutta la città a portata di sguardo!
Si vede il castello di San Sebastian In lontananza,



In primo piano si notano i tetti piani che presentano una colorazione davvero interessante, in grado di dare volume al bianco e all’ocra della città



Non si può poi tralasciare la Cattedrale, che da questa prospettiva sembra quasi alterare forme e volumi… quanto incide il punto di vista sulla percezione di un oggetto (e non solo)…



Un’altra torre compete con quella che ci ospita, anch’essa rossa bianca e ocra per armonizzarsi, ma questa non è un monumento, ospita la vita, come si evince dai coloratissimi panni stesi…



Ed infine c’è Lei, la Pacifica



Si comprende chiaramente quanto il porto sia integrato con la città, rendendo Cadice una tappa davvero congeniale al nostro tipo di viaggio, anche in caso di soste più brevi…
Mentre siamo in contemplazione del panorama veniamo chiamati per la camera oscura… Purtroppo non ho foto da mostrarvi, anche perché ho scelto di rispettare il divieto, i controllori però non sono scrupolosi come dovrebbero visto che in molti si sono sbizzarriti con il telefonino… per scelta non lo illustrerò neppure in descrizione; poichè a me è piaciuto scoprirlo in loco preferisco non guastare la sorpresa… lascio solo un avvertimento, attenzione se i bambini hanno paura del buio, la camera è davvero oscura e in alcuni momenti il mio William non ha gradito. Il papà ha dovuto tenerlo stretto in braccio per tutta la durata dello “spettacolo”.
Terminata la visita la fame si fa sentire quindi affrontiamo la discesa e prontamente raggiungiamo il mercato, poco distante ed attrezzato con panchine e tavolini, dove gustiamo affettati, formaggi e frutta locali, decisamente saporiti e a buon prezzo. Certo non è la Bouqueria di Barcellona come offerta di cibi pronti ma ha conservato la sua autenticità e noi siamo rimasti soddisfatti



Vedendo l’assortimento del fresco, soprattutto del pesce, e considerando la differenza di prezzo rispetto all’offerta nostrana viene davvero voglia di tornare, magari fermandosi qualche giorno in appartamento per poterne approfittare…
Dopo un’oretta di relax è finalmente giunto il momento di cambiare percorso e seguire quello che porta alle spiagge.
Cominciamo da quella più centrale, delimitata dal castello di Santa Catalina che già conoscevamo, William però non l’ha mai visto ed è un luogo davvero speciale per giocare ai cavalieri, quindi optiamo per una visita abbastanza veloce,





rinunciamo alla spiaggia limitrofa ed alla visita al castello di san Sebastiano, posto in mezzo all’acqua e raggiungibile attraverso il lungo percorso chiaramente visibile nelle foto già postate che ci fa desistere per la seconda volta….
La meta successiva comunque non ci lascia rimpianti… Per risparmiare tempo compiamo l’unico tratto in bus della giornata. Grazie alle foto di Manlio infatti so dove voglio trascorrere qualche ora di relax fotografico consentendo nel mentre a mio marito ed all’Aquilotto un po’ di divertimento all’aria aperta…
Il semplice fatto di potersi crogiolare al sole in un pomeriggio di fine aprile è già una gioia



Se poi si aggiunge uno splendido panorama



E si pensa all’allegria dei bimbi che giocano sulla sabbia, alla bellissima immagine di un padre che insegna al suo bimbo a surfare (foto che ho deciso di non postare per desiderio di rispettare un loro momento privato), agli adulti che eseguono le loro evoluzioni tra le onde….





Un pomeriggio passato in completo relax ed un vero toccasana per il mio stress
Il tutto all’ombra della splendida Cattedrale…



credo che questa città abbia un personale ricetta per la felicità, cosa si può chiedere di più?



Cadice ci è proprio piaciuta, anche al momento del ritorno vogliamo continuare a gustarne il caldo sole e i colori vibranti, quindi ancora a piedi, tanto ormai siamo allenati…
Troviamo un nuovo percorso, che seguiremo quasi interamente e ci porterà verso il porto attraverso angoli ancora per noi inesplorati.

Tra edifici in stile coloniale





Chiese incastonate come gioielli nel tessuto urbano e qualche edificio che meriterebbe nuova vita, posto proprio in centro



a dimostrare che purtroppo anche una perla come questa città ha dovuto pagare il suo tributo forse alla crisi o forse ad una collocazione non proprio baricentrica rispetto al tessuto in cui è collocata. Già qualcosa avevo intuito vedendo i prezzi decisamente economici dei prodotti esposti in vetrina… qui ho trovato solo la conferma…



Non resta molto tempo per soffermarsi ad osservare attentamente… via verso la nave, senza scordarsi di provare un dolce alla mandorla, davvero buono, che già dalla mattina avevo adocchiato.
Lei è ancora li ad attenderci, noi saliamo lasciando alle spalle un luogo che difficilmente dimenticherò…



Navigando salutiamo la Spagna che ci ha accolto così calorosamente… Da domani saremo in Portogallo, cominciando dall’affascinante Lisbona.
 
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