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Costa Concordia: il Recupero

Snowman

Member
Ieri su "La Stampa" hanno pubblicato questo pezzo che a mio parere è il migliore scritto finora su questo ultimo viaggio della Concordia.



La Concordia e Genova si ritrovano in un sabato pomeriggio di luglio al termine di un lungo corteo funebre che ha percorso i suoi ultimi chilometri tra tuoni, lampi e schizzi di pioggia. È tornata a morire dove è nata, la nave; e forse é giusto così.

Era uscita 9 anni fa dai cantieri di Sestri Ponente luccicante come una pietra preziosa, la Concordia; domani entrerà nel porto di Pra-Voltri sporca di fango e malandata, senza più il fumaiolo giallo e con la scritta “Costa Concordia” sulla fiancata sbiadita dal mare e dalla vergogna.

Sopratutto, entrerà in porto senza più un’anima, tenuta a galla da quegli enormi cassoni d’acciaio che si chiameranno pure “sponson” ma che altro non sono che la trasfigurazione ingegneristica dei becchini che portano la bara.

Ci sono voluti 924 giorni per vederla di nuovo qui, grazie all’ingegno e alla competenza di una squadra composta da aziende private e, incredibile a dirsi, dallo Stato, che una cosa sola aveva giurato: fare qualcosa di impensabile per dimostrare che questo Paese ha sì i suoi Schettino ma è pur sempre la patria di Leonardo Da Vinci. Liberare il Giglio da quel gigante adagiato contro gli scogli senza contaminare per sempre quel paradiso, ridare dignità ad un paese preso a sberle da mezzo mondo dopo la bravata del comandante e la morte di 32 persone che hanno avuto l’unica colpa di volersi prendere una settimana di vacanza. «Ci vorrà un po’ per capire fino in fondo l’impresa che abbiamo compiuto - dice non a caso il grande regista di questa operazione, Nick Sloane -. Un’impresa realizzata da un gruppo fantastico che dimostra che quando le persone si mettono insieme si possono raggiungere traguardi straordinari».

Ci sarà tempo, a partire da domani, per sviscerare nei dettagli una storia che resta comunque una tragedia; analizzare gli sbagli e le responsabilità; mettere a punto regole - annunciate decine di volte e come spesso accade in Italia rimaste solo annunci - che non consentano mai più una cosa del genere.

Oggi, invece, bisogna parlare di lei: di quella nave che non è più una nave ma la metafora di chi non ci sta a lasciarsi morire senza l’ultimo scatto d’orgoglio. Perché questo è stato, l’ultimo viaggio. Un camminare a testa alta lungo 180 miglia, un tornare a sferzare il vento e a rompere le onde con quella prua tirata su a tutti i costi. Ci hanno provato anche i francesi, a fermarla, schierando le navi e un ministro a protezione delle loro coste. Ma lei non li ha degnati neanche di uno sguardo. E ci ha provato la natura, scatenando nella notte un temporale pieno di lampi, fulmini, vento di scirocco e onde alte due metri: la Concordia ha proseguito come se nulla fosse, solo rallentando un po’ l’andatura come fa all’ultimo chilometro il maratoneta ormai sicuro di vincere.
Così, quando la tramontana spazza via le nuvole, davanti alla nave compare prima il profilo verde della Liguria e poi, alle 14, l’inconfondibile linea stretta e lunga della città che domani all’alba l’accoglierà. «Chi guarda Genova - cantava Ivano Fossati - sappia che Genova si vede solo dal mare, quindi non stia lì ad aspettarsi qualcosa di meglio, qualcosa di più». La Concordia l’ha vista proprio da lì e davvero in pochi ci credevano. Ora si può anche scrivere la parola fine.
 

mattia.mett

Member
Buongiorno a tutti!
Appena svegliato e sono già su rainews24, la Concordia è in arrivo al Vte. Il convoglio sta rallentando a 0,5 nodi, causa forte vento. Il Resolve è stato staccato e a tenere la Concordia c'è il blizzard più altri due rimorchiatori del porto.
 
M

MarinaeAngelo

Guest
Ieri su "La Stampa" hanno pubblicato questo pezzo che a mio parere è il migliore scritto finora su questo ultimo via

Oggi, invece, bisogna parlare di lei: di quella nave che non è più una nave ma la metafora di chi non ci sta a lasciarsi morire senza l’ultimo scatto d’orgoglio. Perché questo è stato, l’ultimo viaggio. Un camminare a testa alta lungo 180 miglia, un tornare a sferzare il vento e a rompere le onde con quella prua tirata su a tutti i costi. Ci hanno provato anche i francesi, a fermarla, schierando le navi e un ministro a protezione delle loro coste. Ma lei non li ha degnati neanche di uno sguardo. E ci ha provato la natura, scatenando nella notte un temporale pieno di lampi, fulmini, vento di scirocco e onde alte due metri: la Concordia ha proseguito come se nulla fosse, solo rallentando un po’ l’andatura come fa all’ultimo chilometro il maratoneta ormai sicuro di vincere.
Così, quando la tramontana spazza via le nuvole, davanti alla nave compare prima il profilo verde della Liguria e poi, alle 14, l’inconfondibile linea stretta e lunga della città che domani all’alba l’accoglierà. «Chi guarda Genova - cantava Ivano Fossati - sappia che Genova si vede solo dal mare, quindi non stia lì ad aspettarsi qualcosa di meglio, qualcosa di più». La Concordia l’ha vista proprio da lì e davvero in pochi ci credevano. Ora si può anche scrivere la parola fine.


Molto vero questo passaggio dell'articolo de La Stampa

La Concordia si è comportata da gran signora . Sono convinta che anche oggi tutto andrà per il meglio . Si adagierà sul molo che la accoglie accarezzandolo e tutte le risorse umane coinvolte in questa impresa potranno finalmente fare un gran bel meritatissimo respiro di sollievo
 

mattia.mett

Member
Anche il Blizzard si è staccato, ora la nave è in mano ai rimorchiatori portuali, dove stanno facendo ruotare la nave.

Pardon, il Blizzard è ancora attaccato.
 
Ultima modifica:

Blueyes

Well-known member
Anche il Blizzard si è staccato, ora la nave è in mano ai rimorchiatori portuali, dove stanno facendo ruotare la nave.

Pardon, il Blizzard è ancora attaccato.

Si, notavo anch'io la gaffe di rainews.... le pale ruotavano alla gande ma non si muoveva, se non era attaccata a nulla la trovavano nella fontana in centro.....
 

sweetmartina

New member
Ieri su "La Stampa" hanno pubblicato questo pezzo che a mio parere è il migliore scritto finora su questo ultimo viaggio della Concordia.



La Concordia e Genova si ritrovano in un sabato pomeriggio di luglio al termine di un lungo corteo funebre che ha percorso i suoi ultimi chilometri tra tuoni, lampi e schizzi di pioggia. È tornata a morire dove è nata, la nave; e forse é giusto così.

Era uscita 9 anni fa dai cantieri di Sestri Ponente luccicante come una pietra preziosa, la Concordia; domani entrerà nel porto di Pra-Voltri sporca di fango e malandata, senza più il fumaiolo giallo e con la scritta “Costa Concordia” sulla fiancata sbiadita dal mare e dalla vergogna.

Sopratutto, entrerà in porto senza più un’anima, tenuta a galla da quegli enormi cassoni d’acciaio che si chiameranno pure “sponson” ma che altro non sono che la trasfigurazione ingegneristica dei becchini che portano la bara.

Ci sono voluti 924 giorni per vederla di nuovo qui, grazie all’ingegno e alla competenza di una squadra composta da aziende private e, incredibile a dirsi, dallo Stato, che una cosa sola aveva giurato: fare qualcosa di impensabile per dimostrare che questo Paese ha sì i suoi Schettino ma è pur sempre la patria di Leonardo Da Vinci. Liberare il Giglio da quel gigante adagiato contro gli scogli senza contaminare per sempre quel paradiso, ridare dignità ad un paese preso a sberle da mezzo mondo dopo la bravata del comandante e la morte di 32 persone che hanno avuto l’unica colpa di volersi prendere una settimana di vacanza. «Ci vorrà un po’ per capire fino in fondo l’impresa che abbiamo compiuto - dice non a caso il grande regista di questa operazione, Nick Sloane -. Un’impresa realizzata da un gruppo fantastico che dimostra che quando le persone si mettono insieme si possono raggiungere traguardi straordinari».

Ci sarà tempo, a partire da domani, per sviscerare nei dettagli una storia che resta comunque una tragedia; analizzare gli sbagli e le responsabilità; mettere a punto regole - annunciate decine di volte e come spesso accade in Italia rimaste solo annunci - che non consentano mai più una cosa del genere.

Oggi, invece, bisogna parlare di lei: di quella nave che non è più una nave ma la metafora di chi non ci sta a lasciarsi morire senza l’ultimo scatto d’orgoglio. Perché questo è stato, l’ultimo viaggio. Un camminare a testa alta lungo 180 miglia, un tornare a sferzare il vento e a rompere le onde con quella prua tirata su a tutti i costi. Ci hanno provato anche i francesi, a fermarla, schierando le navi e un ministro a protezione delle loro coste. Ma lei non li ha degnati neanche di uno sguardo. E ci ha provato la natura, scatenando nella notte un temporale pieno di lampi, fulmini, vento di scirocco e onde alte due metri: la Concordia ha proseguito come se nulla fosse, solo rallentando un po’ l’andatura come fa all’ultimo chilometro il maratoneta ormai sicuro di vincere.
Così, quando la tramontana spazza via le nuvole, davanti alla nave compare prima il profilo verde della Liguria e poi, alle 14, l’inconfondibile linea stretta e lunga della città che domani all’alba l’accoglierà. «Chi guarda Genova - cantava Ivano Fossati - sappia che Genova si vede solo dal mare, quindi non stia lì ad aspettarsi qualcosa di meglio, qualcosa di più». La Concordia l’ha vista proprio da lì e davvero in pochi ci credevano. Ora si può anche scrivere la parola fine.

Davvero molto bello!!
Povera costa concordia.. Ha cercato fino alla fine di render fieri e orgogliosi chi l'ha costruita..
É tornaTa a casa..
 

Rodolfo

Super Moderatore
.....da un certo punto di vista non vedo l'ora di vedere chiusa tutta questa triste vicenda....... continuano a parlare a vanvera !!!

Stessa cosa anche per me. Stanno esagerando sulla vicenda. In fin dei conti, ora, si tratta di una "semplice" manovra di movimentazione di un "corpo" inerte, come tanti vengono movimentati ogni giorno nei mari del mondo. Capisco il ri-galleggiamento; operazione ardita ed unica nella storia della marineria, ma un rimorchio.....
 

sweetmartina

New member
Marti, sei in diretta?

No no.. A casa a studiare perché mercoledì alle 12 imbarco su neoriviera e alle 10 ho un esame.. Giusto per far le valige con calma.. Considerando che qui é festa e oggi pranzo in famiglia..

Avrei potuto andare però non me lo diceva il cuore.. In porto ieri vi era gente che é stata lì tutta la notte.. Un mio amico che vi lavora non riusciva a capire cosa facessero lì ad aspettare tutta la notte.. A suo dire disturbavano solo gli addetti ai lavori..
Concordia non l'ho vista dentro dal vivo ai suoi splendori e mi sembrerebbe di mancare di rispetto ad andarla a vedere adesso che é in fin di vita..
Preferisco ricordarla nelle splendide foto..
L'opera ingegneristica é stata fatta, hanno fatto un lavoro esemplare.. Ora forse é arrivato il momento di lasciarla in pace..
 

La76

New member
Non è una gran foto ma ve la propongo comunque...e vi spiego anche perchè...

14754009864_69eb5424cb_c.jpg


...ieri sera ha "sfilato" per l'ultima volta davanti alla sua città, il suo primo e ultimo porto...
Vista così, con le sue luci nella notte...con il buio a nascondere le sue ferite...se non fosse stato per le luci rosse a prua dei rimorchiatori e per la sua non-velocità poteva ancora dare l'impressione di "navigare"...è un immagine molto triste ma ancora dignitosa per una nave che è nei ricordi di molti...buonanotte Concordia :(
 
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