Occhio al ced max....
Mi piace la"tesi" matematica, ed è vero che siamo figli di noi stessi...
Io penso che il problema non sia tanto per un autoritá portuale (a volte veri e propri carrozzoni) di "cedere" un accosto... O di regalare l'acqua.... A noi manca il fare impresa, il guadagnare da un opportunità, in questo caso le crociere. Non siamo e non abbiamo avuto la capacità di fare il cambio generazionale, quindi chi aveva attività se le è trascinate fino alla fine, non investendo sui giovani...perché? Il mondo cambiava e loro erano legati ad un economia non presente...
Capita in molti scali italiani di vedere negozi chiusi... Attivitá che non aprono, e parlando con i negozianti ti senti dire che il crocieristico non è una fonte di reddito (può anche essere vero) ma tu negoziante, cosa esponi? È inutile ostinarsi a vendere il maglione di Armani a xxxx€ quello me lo compro a casa mia.... Il crocierista come ogni turista, cerca un ricordo... Un pezzo di storia e magari di artigianato... Delle specialità locali... E quindi ci troviamo i cinesi aperti... Loro si che fanno i soldi... Calamite, acqua, due presine... Cavolate che portano soldi...
Il problema è che siamo un economia statica che si basa su gli stipendi pubblici...muchi ha le idee e cerca di realizzarle trova non un muro, ma una muraglia cinese... Non si riesce ad avere credito per le idee e per i giovani, i giovani non danno fiducia economica.... I "vecchi" non danno fiducia economica e chi sta nel mezzo, non si sogna di rischiare..
Se un bel giorno decidi di aprire una partita iva, ti trovi uno stato che si frega le mani, pronto a spennarti.
Abbiamo le bellezze del mondo in casa, ma non le sfruttiamo... Ci invidiano, ci copiano e non capiamo.
Le navi scalano a Venezia, civitavecchia... Ma riversano mandrie che non sanno cosa fare e come spendere i ,pochi, danari che hanno in tasca.
Provocazione, diamo in gestione l'Italia ai cinesi... O ai romagnoli (non hanno il mare eppure tutti vanno lì in spiaggia, se non sono dei geni loro...)