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Adventure of the Seas - Caraibi meridionali 18-25 marzo 2012

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

PaolaV

Member
Dopo tantissime crociere Costa e più di un anno di astinenza da crociera, siamo finalmente partiti per la nostra prima crociera Royal Caribbean:
destinazione Caraibi, itinerario sulla carta molto bello (e molto nuovo per noi) e nella realtà ancora di più, nave non nuovissima, ma ben tenuta, solo un po' di preoccupazione per la lingua inglese (io me la cavo, mio marito sopravvive).

Il programma di massima da noi (e dalla nave) ipotizzato prevedeva:
- 17 marzo: partenza per Puerto Rico (un giorno prima) con pernottamento al Caribe Hilton
- 18 marzo: visita di San Juan, capitale di Puerto Rico e imbarco nel pomeriggio
- 19 marzo: Saint Thomas
- 20 marzo: St Kitts e poi un giorno di navigazione
- 22 marzo: Aruba e vi anticipo: non credete ai siti internet è molto più bella di quello che dicono!!!!:D
- 23 marzo: Curacao e poi navigazione
- 25 marzo: rientro a Puerto Rico e poi qualche giorno a New York prima del ritorno a Torino.

Avevo studiato molto per questo viaggio, anche perchè per mie remore personali dopo l'ultima esperienza negativa, non mi sentivo di fare escursioni organizzate dalla nave; e per prepararmi ho usato oltre alle classiche guide turistiche, questo sito, il sito americano e tutti i siti istituzionali delle isole che avremmo visitato.

Dato che mio marito sta ancora sistemando le foto, inizio con la parte testo e poi aggiungerò le foto.

Il volo Torino - Puerto Rico è stato organizzato (dalla Agenzia di Viaggi, ma le prossime volte faremo in autonomia anche la parte combinato voli) via Madrid con Iberia: il mio capo mi aveva gufato "sarai in ritardo e ti perderanno i bagagli": tutto vero, su 5 voli Iberia (compresi quelli verso New York) ne abbiamo avuti 3 in ritardo e, all'arrivo a Puerto Rico, dopo un'ora e venti minuti di coda per l'immigrazione USA (e parlano male delle code a JFK a New York!!) ci siamo accorti che mancava un bagaglio (su due).

Confidando nella partenza della nave il giorno dopo, abbiamo fatto la pre-pratica di smarrimento bagagli in aeroporto e siamo andati, un po' stanchi e abbattuti in albergo.

Il Caribe Hilton è uno splendido albergo, un po' sprecato (soprattutto in relazione al prezzo) per una sola notte, soprattutto se non si sfrutta la parte piscina/mare, molto molto bella. Inoltre è a circa 45 minuti a piedi dal centro. Sarebbero 15 dollari di taxi per 10 minuti di strada, ma quella domenica mattina c'era una gara di Ironman (triathlon) che impediva l'accesso dei taxi al centro. Al mattino siamo riusciti a trovare un taxi, che con un giro strano ci ha portati abbastanza vicini al centro, al pomeriggio abbiamo passeggiato (ma con il bel sole e un po' di arietta fresca, non ci è pesato) e avevamo comunque un passo migliore di alcuni dei triatleti che arrancavano lungo la stessa strada.

la vecchia San Juan è molto carina. Abbiamo passeggiato lungo le mura, visitato il forte di San Jeronimo, applaudito i triatleti, guardato i bambini locali che giocavano con gli aquiloni, vagato per le vie del centro, sia a piedi, sia con il pulmino (gratuito) che attraversa il centro storico.
Dopo aver pranzato in un posto frequentato dai locali un qualcosa dal nome irripetibile, ma comunque buono, verso le 15 siamo tornati verso l'albergo per poi andare a imbarcarci.

Già al mattino avevamo fatto chiamare dall'albergo l'Iberia per avere notizia del nostro bagaglio smarrito, che risultava in volo verso Puerto RIco con arrivo previsto verso le 16 (perfetto per arrivare in nave!) e quindi volevamo essere in nave circa verso quell'ora per risollecitare la pratica (come consigliatoci anche in aeroporto).
In realtà dopo il primo momento di sconforto (eravamo anche andati a letto senza una vera cena: stanchi e un po' demotivati, tanti viaggi e mai un bagaglio perso! e con pensieri cattivi verso il mio capo) eravamo molto più tranquilli: la mia strategia di preparazione del bagaglio si era rivelata vincente! L'unica cosa "non doppia" di cui avremmo sentito la mancanza era il completo "gala" per mio marito. Tutto il resto, doppio, triplo, etc, era presente in una o più copie nei due bagagli (piccoli) a mano, o nel bagaglio pervenuto.

Recuperato in albergo il bagaglio rimasto, abbiamo preso un taxi e siamo andati al Panamerican Pier per l'imbarco, in quanto le navi Royal che imbarcano a Puerto Rico ora partono da qui (è il porto nuovo, dall'altra parte della baia rispetto al molo "vecchio" e alla vecchia San Juan: un po' scomodo se si arriva in aereo il giorno stesso e si volesse fare un veloce giro nella città vecchia prima della partenza.

Siamo arrivati all'imbarco verso le 16 e in circa 10 minuti abbiamo: 1) fatto la coda per lasciare il bagaglio 2) fatto le pratiche di imbarco (avevo già compilato on line il set sail pass e questo agevola molto) 3) ritirato le nostre card 4) scoperto che non c'era il Compass (cioè il giornalino della nave) in italiano 5) ritirato un cocktail di benvenuto.

Nota: ci hanno confermato che gli americani si imbarcano molto presto e che la coda all'imbarco c'era stata tra le 12 e le 14

Appena sulla nave abbiamo fatto la coda all'assistenza clienti per segnalare il problema del nostro bagaglio e abbiamo così avuto la prima dimostrazione che:
1) il personale Royal è di una cortesia, disponibilità ed efficienza incredibile (anzi di più)
2) parlano solo inglese, velocissimo, e un po' di spagnolo. Per consolarci anche niente francese e niente tedesco. Il mio inglese è stato messo alla prova, ma ci siamo capiti e soprattutto si sono presi nota di tutto, ci hanno detto che potevano offrirci biancheria, magliette, etc per il cambio e, con mia sorpresa, quando ho detto che l'unica cosa che ci mancava veramente era l'abito elegante di mio marito, mi hanno detto che non era un problema perchè gli avrebbero dato gratis un tuxedo (costo di affitto circa 100 dollari) se il bagaglio non fosse arrivato in tempo.

E noi che ci aspettavamo che ci dicessero: ditelo al maitre e vi faranno entrare lo stesso al ristorante!

Quindi siamo andati in cabina (interna): letto enorme che ostacolava il passaggio ai lati (per andare a dormire dovevamo salire dal fondo del letto e da lì raggiungere i cuscini), divanetto a due posti, tanto spazio nell'armadio, bagno con doccia con le pareti e non la tenda! (evviva, ma secondo me alcuni americani che abbiamo visto in giro non ci potevano entrare). Cameriere colombiano simpatico, cordiale, ma non il più efficiente di sempre.

Guardando il Compass in inglese abbiamo scoperto che:
il tutti a bordo era alle 17.30 (ma sui documenti a nostre mani non se ne parlava: l'unica informazione era partenza ore 20 e imbarco almeno mezzora prima)
esercitazione di emergenza alle 18.00

L'esercitazione di emergenza è stata una farsa! Senza salvagenti (rimasti in cabina), abbiamo aspettato i 7 fischi per andare ai punti di riunione ma i corridoi erano vuoti, perchè i passeggeri erano già tutti schierati ai punti di riunione, dove un addetto spuntava da un elenco cartaceo (sì cartaceo) i nomi di chi gli si avvicinava (io ho dato anche quello di mio marito, che comunque era poco lontano, e anche altri ritardatari segnalavano nominativi aggiuntivi che spero fossero lì nei dintorni). Le spiegazioni sono state date tutte e sole in inglese, è solo stato ripetuto in spagnolo come si mette il salvagente, e non sono state date indicazioni in altre lingue. Il testo (direi standard, in quanto molto simile a quello già udito molte volte su Costa) è stato letto velocemente e al termine hanno rimandato al video disponibile sulla televisione: disponibile in inglese, spagnolo e francese.
Durata complessiva: circa 15 minuti.

Quello che è peggio e che, chi si è imbarcato dopo, come l'altra coppia di italiani (unica altra coppia italiana), arrivati sulla nave alle 18.30 con volo e trasferimento Royal, non solo non ha partecipato all'esercitazione, ma non è stata informata minimamente sulle procedure in oggetto: non hanno ricevuto nè una convocazione supplettiva per i ritardatari, nè un messaggio in cabina con delle indicazioni di massima. Assolutamente nulla. Ed erano alla loro prima crociera in assoluto. Questa cosa ci è sembrata un po' strana, sia per il periodo "post Concordia", sia per l'usuale efficienza Royal.
Punto negativo per Royal e per la sicurezza dei passeggeri.

Punto positivo: tornando in cabina prima di cena (verso le ore 20.00) abbiamo visto arrivare entrambi i nostri bagagli, anche quello dato per disperso. Per questa volta mio marito è scampato al tuxedo.:D:D:D Sarà per la prossima

A presto per la prossima puntata.
 
T

tano

Guest
Ciao Paola e bentornata, leggo volentieri il tuo diario mi interessa per capire come vanno le cose sulle partenze da San Juan de Puerto Rico.
Ti seguiró e poi ti faró qualche domanda. Il giro é bellissimo merita tante foto, facci sognare !!!

Un saluto.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Ottimo inzio... :)

Alcune precisazioni...

Il Caribe Hilton a San Juan ha una posizione "eccentrica"... è tra l'Old San Juan ed il Condado... è un grande resort... molto attrezzato... ma ci sono hotels in posizione migliore... io avevo optato per il Marriott Stellaris che è direttamente sulla spiaggia del Condado... a 2 passi da tutti i negozi.

RCCL e Celebrity usano da anni per l'imbarco il Molo Panamericano... si fermano al terminal dell'Old San Juan solo se sono in transito a Puerto Rico.

Lo standard dell'esercitazione di salvataggio senza giubbotto è quello da anni... oltre a spuntare i nomi dei passeggeri dalla lista... il personale ispeziona tutte le cabine. Come durata è di gran lunga inferiore all'esercitazione di Costa... rimandano al video in tv... quindi chi è arrivato dopo... si sarà guardato quello... impossibile non vederlo... in genere quando si entra per la prima volta in cabina... la tv è accesa proprio sul canale che trasmette le procedure d'emergenza. Royal non ammette i fotografi all'esercitazione... quindi non ci sono distrazioni.

Aspettiamo il seguito del Diario. ;)
 
M

MarinaeAngelo

Guest
We ciao Paola e bentoranta. Ti aspettavo con molta curiosità in effetti. Quello che fino ad ora hai raccontato mi inquieta parecchio perchè io ho il grande limite della lingua quindi smarrire il bagaglio sarebbe stato complicato farmi capire per recuperarlo. Aiutoooooo
Cmq io viaggerò con Royal per la prima volta ma nel mediterraneo e li come si dice l'assistenza in italiano è assicurata. Sicuramente deludente le esercitazioni di emergenza , a quanto pare il disastro del Concordia non ha cambiato nulla.........mi aspettavo un pò più di professionalità almeno in questo
Dai racconta tutto e sopratutto fotooooo.
 
T

tano

Guest
Ciao MarinaAngelo.

Dalla mia esperienza con Iberia ed Air France, grandi compagnie in cui si viaggia bene, peró sempre meglio stare attenti i tempi negli scambi di aereo.
Cioé come consiglio anche se incomodo piú tempo si sta nell´aeroporto che ti porta in America, piú sicurezza hai che il bagaglio ti arrivi.
Non sempre é cosí , a gennaio sono stato a Madrid un ´ora e mezzo, viaggio di ritorno dall´Argentina, tutto mi é arrivato alla perfezione.
L´unico aeroporto nei viaggi Internazionali che secondo me la percentuale é del 99, 99 % che tutto vada bene é quello di Frankfurt

Un saluto.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Ragazzi... vediamo di non creare pericolosi equivoci.

Lo standard dell'esercitazione di salvataggio... è elevato... semplicemente cerano di non farla troppo lunga... le indicazioni fondamentali ci sono tutte... il video pure... ed anche i segnali.

Nel Mediterraneo l'assistenza in Italiano è completa... da San Juan no... ci vanno pochissimi Italiani... visto che, come avete visto, non ci sono voli diretti dall'Italia.
 

Sole

Active member
Ciao Paola e bentrovata!!
Ho iniziato a leggere il tuo post perche' mi interessa l'Adventure of The Seas per una mia futura crociera... A proposito, complimenti x aver scelto Royal, io mi sono trovata molto bene con loro e spero sara' lo stesso x te.
Inoltre la tua partenza da San Juan mi ha portata indietro di oltre 20 anni, quando feci la mia primissima crociera con la Azur, lì nei Caraibi... Che bei ricordi, anche negli scritti di chi poi ti ha risposto, qui poco sopra, mi sono ricordata dell'hotel Condado in cui avevo soggiornato... e la tua gita in "centro" citta', il castello (o insomma quella rocca di cui ora mi sfugge il nome...) sul mare... Non voglio divagare troppo ma solo dirti che seguiro' con interesse tutto quel che ancora scriverai !! Grazieee :)
 

PaolaV

Member
Il grosso limite che ho trovato sull'esercitazione è che secondo me, con poco sforzo, avrebbero potuto mettere a disposizione dei clienti non Americani, lasciandolo in cabina, un foglio istruzioni nella propria lingua; anche se i clienti italiani sono pochi (ma anche i tedeschi e i giapponesi...) proprio perchè le indicazioni sono sempre quelle, non dovrebbe essere un problema per Royal avere dei prestampati nelle varie lingue. E lo stesso vale per il video: su un canale avrebbero potuto alternare i video nelle lingue delle "minoranze", sicuramente ne avranno predisposti per gli itinerari nel mediterraneo 2011.

Inoltre mi ha un po' stupito l'assenza "del ripescaggio" per i passeggeri non anglofoni che si sono imbarcati (senza aver avuto ritardi nel piano arrivi) DOPO le 18: per loro nessuna ripetizione neanche cartacea. Se io fossi stata alla prima crociera (come i nostri piacevolissimi compagni di tavolo), un po' mi sarei preoccupata.

Potremmo classificare il tutto come "eccesso di efficienza americana"?
 
T

tano

Guest
Paola non é colpa della RCCL é il sistema che a colpa.
Sicuramente quello che loro hanno fatto é dentro quello che dice la legge, sicuramente adesso con quello che é successo alla Concordia ci saranno nuove norme tanto per i crocieristi come per l´equipaggio.
Il livello é sempre alto, anche andare senza salvagenti, cosa che non condivido, non é colpa della RCCL ma delle attuali leggi.
Bisogna tener presente che l´evacuazione sulla Concordia é stata eccezionale, lasciamo le percentuai per piacere, perció siamo a livelli di sicurezza molto elevati.
Certamente in questo momento tutti devono fare l´esercitazione anche coloro che imbarcano in ritardo.

Un saluto.
 

PaolaV

Member
Secondo me è un eccesso di efficienza e forse, viene sopravvalutata la conoscenza dell'inglese nel mondo. Secondo me bastava un pieghevole in italiano e una telefonata di conferma (per gli assenti) sul fatto che fosse stato letto e compreso.

In caso di emergenza vera, intanto, scoppia il panico, e secondo me, quello che conta, è il sangue freddo dell'equipaggio.
 

PaolaV

Member
Prima sosta: Saint Thomas

Prima sosta: Saint Thomas

Il lunedì siamo attraccati a St Thomas.
Il grande pregio di tutte e 4 le soste è stato l'arrivo in porto verso le 8 (un solo giorno verso le 7) del mattino e la ripartenza, in genere, verso le 18.00. In questo modo è stato possibile effettuare sempre sia un 2-3 ore in spiaggia, il ritorno per il pranzo (o pre-merenda) in nave e poi giro "cultural shopping" nei porti di attracco.

Ah! stavo dimenticando: leggendo i post sul forum ero andata a far colazione con un obiettivo: la Nutella! Ma con mia grande delusione, niente Nutella e non solo, vi sconsiglio la crema al cioccolato a libero servizio............ ottimi invece gli yogurt e i vari corn flakes, rice crispies, e similari. (ma la crociera era ai Caraibi e, secondo me, gli americani non sono in grado di cogliere la differenza tra la Nutella e tutto il resto).

Scesi tra i primi abbiamo preso un taxi collettivo e colorato per Magens Bay: in circa 20 minuti + 8 dollari a persona di taxi+ 4 dollari a persona di tassa di ingresso alla spiaggia siamo arrivati a spiaggia quasi vuota e ci siamo messi a prendere il sole tranquilli tranquilli (faceva già caldo e le nuvole scure erano lontane).

Gli elementi di disturbo erano i pellicani neri che si fiondavano in mare dall'alto per prendere i pesci, incuranti dei bagnanti che, come me, sguazzavano nell'acqua calduccia ricoperti di protezione solare 30.
Abbiamo anche assistito a un matrimonio sulla spiaggia, credo di rito ebraico (in base alla stola indossata dal sacerdote) e che spero di riuscire a caricare come foto: sposa con abito bianco e strascico, padre, sposo e testimoni con camiciotto, bermuda al ginocchio e sandalo aperto ai piedi........ Romanticissimo e con tanto di lancio del bouquet!

Comunque: la spiaggia "a forma di cuore" è veramente molto bella, bella sabbia, bell'acqua, pesci molti anzi tantissimi ma non colorati, cormorani, tanto verde e pochissime costruzioni che rovinino la vista.
Verso mezzogiorno ce ne siamo venuti via, mentre la spiaggia si stava velocemente riempiendo (e c'erano solo tre navi al molo), le nuvole si stavano addensando e noi stavamo iniziando a bruciare (eravamo molto molto pallidi!)

Rientrati sulla nave siamo andati a pranzo al self service (buffet vario e abbastanza buono: attenti alle insalate, la cipolla è nascosta ovunque, anche nell'insalatina più innocente), con più giri di limonata (è davvero molto buona, gli affezionati Royal del Forum hanno proprio ragione), circondati da discreti ed efficientissimi camerieri, che hanno anche licenza di fermarsi a chiacchierare - in inglese, ma poco per volta abbiamo preso il giro dell'accento americano - per farti sentire a tuo agio, e senza aver avuto problemi a trovare un tavolino (per due e vicino alla vetrata) libero.

Durante il pranzo è piovuto e ha smesso di piovere; così dopo un'oretta siamo scesi dalla nave, col sole e qualche nuvola ma senza pioggia, e abbiamo passeggiato sino in centro città (va beh, sino al centro del paesino) per un ripasso dei negozi del centro, che sono sostanzialmente gli stessi, a volte con meno scelta, di quelli che si trovano al porto (che però sono più affollati). La passeggiata (senza fretta) richiede circa 35 minuti ed è molto piacevole (ricorda quella di Saint Martin, per intenderci), ma se si è pigri, o il sole picchia troppo, si può prendere il taxi collettivo (mi pare 4 dollari a testa).

Nella nostra precedente visita a St Thomas nel 2009 avevamo fatto un escursione a St John, Trunk Bay, altra spiaggia citata tra le più belle del mondo, e
sinceramente sono entrambe molto belle. St John è più isolata, più appartata e fascinosa, ma anche Magens Bay è molto bella, e arrivando presto (ma alle nove il sole era già molto caldo) è anche meno affollata di Trunk Bay e non è necessario prendere il traghetto per arrivarci. Da una parte il fascino, dall'altro la vicinanza e meno stanchezza. L'ideale è andare a Saint Thomas, ovviamente in crociera, almeno due volte, e visitarle entrambe.

Abbiamo fatto un po' di shopping (le classiche magliette caraibiche per nipotini, fratelli e cognati) e siamo risaliti in nave per prepararci per la serata di gala.

Ringrazio i post che mi hanno convinto a portare con me l'abito lungo: non mi sono sentita a disagio tra abiti di tutti i tipi, alcuni da sera, altri da "strada" (eviterei definizioni meno eleganti), altri molto casual. C'era di tutto.
Mi hanno stupito le lunghe code di americani e portoricani per farsi ritrarre dai fotografi della nave, mai viste su Costa e inoltre ripetute anche nell'altra serata di gala, che ingombravano anche l'accesso al ristorante e al teatro.
Purtroppo gli americani soffrono il caldo e anche la serata di gala il ristorante sembrava un freezer e lo scialle in lana non mi ha protetto da una piccola congestione, in quanto il nostro tavolo si trovava sotto le bocchette dell'aria condizionata e noi 4 italiani (freddolosi? anche i due uomini avevano freddo), siamo congelati. Abbiamo segnalato la cosa alla cameriera, che, le sere successive, ha spostato un po' in là il tavolo e ha posizionato i posti tavola tutti dal lato non sotto le bocchette: faceva freddo lo stesso, ma almeno con la maglia in lana, si resisteva (non sto esagerando, mio marito non ha mai sofferto il freddo su una nave, ma questa volta si lamentava anche lui).
Non abbiamo chiesto di cambiare tavolo perchè ci sarebbe spiaciuto che venisse imputato alla cameriera e al suo assistente, gentilissimi ed efficientissimi nel loro inglese a mille alll'ora (che traducevo per tutto il tavolo, anche se a volte avevo qualche scrupolo di non aver capito, come quella volta che ho capito che il pesce consigliato, mi pare il Mahi Mahi, per la serata era "una specie di delfino"), ma abbiamo cenato poi sempre col maglioncino (e la canottiera sotto).

Il menu del ristorante principale, la sera e solo la sera, era anche in italiano, e questo in effetti permetteva di scegliere più tranquillamente; ingrediente standard di tutti gli antipasti e di tutti i piatti principali: aglio.
Il menu standard la sera prevedeva un antipasto, un piatto principale (dose maxi) e un dolce, ma nessun problema a ordinare due antipasti, due antipasti e un piatto principale, due piatti principali.......... La cameriera chiedeva conferma della scelta anomala, ma solo per essere sicura che noi avessimo capito che stavamo ordinando "strano" e non per riportarci a un ordinazione standard.

La cucina è sempre stata buona ma senza punte di eccellenza memorabili: molto buona la carne, scondita la pasta (mai presa da noi ma più volte tentata dal nostro compagno di tavolo), molto al dente (è un eufemismo, ma è normale che sia così negli USA) la verdura, porzioni molto abbondanti (soprattutto per il piatto principale), molto creativi i dolci, ma non all'altezza (almeno secondo noi). Esempio di dolce molto creativo: panna cotta ai lamponi = spesso strato di pan di spagna con sopra strato di lamponi (interi) e sottile strato "a copertura" di panna cotta; il tutto non "legato" per diversità di gusti e consistenze.

La sera spettacolo a teatro: comico televisivo con monologo in americano (e scambio di battute con il pubblico) sulla vita in crociera, sul fatto che si mangia sempre, sui chili in più, sul più mangi meno spendi........ tutto abbastanza già sentito, anche se ben raccontato e recitato. Comunque gli americani ridono a tutte le battute come se fossero le migliori mai sentite in vita loro: credo che gli innumerevoli cocktail bevuti durante il giorno favoriscano il riso fino alle lacrime. Comunque mio marito si è stancato presto (di non capire tutte le battute e di farsele ripetere da me) e siamo andati a dormire presto, anche perchè non c'era possibilità di ballare (pista microscopica piena all'inverosimile di Puertoricani, con gente che, per mancanza di spazio ballavano anche sulla moquette intorno alla pista, nei corridoi e nei passaggi) e il giorno dopo volevamo di nuovo essere tra i primi a scendere.

In cabina ci aspettava il primo "asciugamano animale": il cigno.

Alla prossima puntata (nel frattempo spero di riuscire a postare le prime foto).
 

Magellano

Utente livello Platinum
Continuo a leggere commenti positivi su Royal, non solo nel Mediterraneo ma ovunque. Mi fa piacere che ti sei trovata bene e grazie per il diario approfondito.
 
M

MarinaeAngelo

Guest
Secondo me è un eccesso di efficienza e forse, viene sopravvalutata la conoscenza dell'inglese nel mondo. Secondo me bastava un pieghevole in italiano e una telefonata di conferma (per gli assenti) sul fatto che fosse stato letto e compreso.

In caso di emergenza vera, intanto, scoppia il panico, e secondo me, quello che conta, è il sangue freddo dell'equipaggio.


Perfettamente d'accordo con te Paola. A volte basta veramente poco. E poi stiamo parlando di sicurezza cosa su cui non si può essere superficiali al di la di quello che le leggi dicono. Posso fare a meno della traduzione del menù ma sulle norme di sicurezza non si scherza.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Non potete pretendere l'Italiano su una nave dove d'Italiani se ne vedono pochissimi.

La verità... è che tanti Italiani... in fatto di lingue straniere... sono peggio dei Francesi... non è una bella parola... ma sono... "Provinciali". La nostra era lingua internazionale della Diplomazia nel Rinascimento... oggi non lo è più.
 
M

MarinaeAngelo

Guest
Grazie davvero Paola ti continuo a leggere con molta attenzione. Ma quanto siete bravi a scrivere diari. Ce la potrò fare anche io ? Mhmmmmm

Cmq per tornare alle cose pratiche e serie cioè la Nutella mi hai dato una pessima notizia e spero invece di trovarla nel Mediterraneo ^_^ e ti saprò dire. Scrivi e se puoi foto che è tutto molto interessante e grazie
 
M

MarinaeAngelo

Guest
Non potete pretendere l'Italiano su una nave dove d'Italiani se ne vedono pochissimi.

La verità... è che tanti Italiani... in fatto di lingue straniere... sono peggio dei Francesi... non è una bella parola... ma sono... "Provinciali". La nostra era lingua internazionale della Diplomazia nel Rinascimento... oggi non lo è più.

Si ok ma almeno per le norme di sicurezza e poi non dico solo italiano ma giusto sarebbe avere traduzioni pronte per tutte le lingue degli ospiti a bordo della normativa di sicurezza in caso di emergenza.
 
Stato
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