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Costa Fascinosa - Dipinto di Blu - 15 febbraio 2015

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Desdemonina

Member
Buongiorno a tutti,
dopo anni di letture compulsive su tutto il forum alla ricerca di informazioni varie sulle varie tappe delle mie crociere, stavolta voglio condividere brevemente la mia esperienza a bordo di Costa Fascinosa (nonostante ormai siano passati sei mesi, ma meglio tardi che mai...)



Cominciamo dai voti generali
ACCOGLIENZA: 9 come sempre per Costa. Anche se le procedure di imbarco sono state infinite.
CABINE: 9. Avevo una Interna Classic Singola molto spaziosa (ma al ponte 1...): 1353
CUCINA: 9. Stavolta ho veramente mangiato bene sempre. A parte il problema che a nave piuttosto piena, trovare un posto dove sedersi a pranzo nelle giornate clou è stato una mission impossibile e spesso il cibo dopo mille giri era freddo gelido.
SERVIZI: 9. Come sempre ha funzionato tutto alla perfezione.
DIVERTIMENTO: 7. Rispetto alle altre crociere ho trovato pochissime attività sul giornalino di bordo, soprattutto nella giornata di navigazione. Troppi incontri della Samsara dai titoli inquietanti.
PULIZIA: 9. Tutto splendente come sempre.
ITINERARIO: 7. Più che per l’itinerario di per sé per le ore di sosta nei vari porti. E per il tempo che a febbraio non è stato per niente clemente.
ESCURSIONI: non utilizzate.
CONVENIENZA: 10 e lode. Ho prenotato tramite il buono da 200 euro di questa estate e ho pagato 200 euro assicurazione inclusa. Praticamente nulla.
BELLEZZA Nave: 8. Francamente da quanto letto mi aspettavo molto di più. In realtà è molto simile alle altre della flotta, e accanto alla Splendida sembra un modellino. Gli interni comunque sono molto molto belli.
GIUDIZIO COMPLESSIVO: 9. Nel complesso è stata come sempre una splendida crociera.



Primo giorno: imbarco a Savona.
Abbiamo preso il treno da Torino e dopo due ore siamo arrivati in stazione a Savona. Appena usciti sulla sinistra ci attendeva la navetta della Costa (5 euro) che, dopo aver caricato 5 passeggeri ci ha portati direttamente al Palacrociere senza farci attendere.
Arrivati al desk abbiamo posato il bagaglio pesante e preso il numero: erano le 12.45, imbarco previsto dalle 13. Avevamo il numero 18 di 20. Come volevasi dimostrare abbiamo dovuto attendere ore e ore, per poi imbarcarci alle quattro meno dieci in fretta e furia perché la fine imbarco era prevista per le 16. Nel Palacrociere da ore erano disponibili solo più toast e noi morivamo di fame. Arrivati a bordo, neanche il tempo di dire bah e hanno cominciato i fischi dell’esercitazione. Siamo corsi in cabina a recuperare Costa card e salvagente e… sorpresa: il bagaglio era già lì che ci attendeva.
Fatta l’esercitazione con un languorino pazzesco (non esiste più la tesserina rossa da lasciare all’equipaggio ma basta esibire la Costa Card che viene registrata tramite terminale) corriamo al buffet: il pranzo ormai è finito alle 15,30 ed optiamo per un pezzo di pizza.

Panorama dalla nave prima della partenza
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Pomeriggio passato a gironzolare per la nave, la sera ci accorgiamo che non esiste più la possibilità di mangiare al buffet: o ristorante o niente. Per carità, io al buffet non ho mai mangiato la sera, ma era un’ottima opportunità soprattutto per le famiglie con bambini… L’unica alternativa proposta è la pizza, che dalle 18,30 diventa a pagamento (4 euro).
Spettacolo di Flamenco al teatro e poi cena. Al tavolo mi ritrovo con i miei compagni di viaggio di Torino, piacevolmente sorpresa di non dover chiedere lo spostamento. Il sorriso però dura poco perché, ordinata una brocca d’acqua come ho sempre fatto nelle crociere precedenti, mi viene risposto che non esiste più questa possibilità ma al limite il pacchetto acqua a quasi 33 euro per 13 bottiglie. Ora, il fatto di essere con due amici ci ha permesso di dividere la spesa. Ma fossi stata da sola avrei dovuto pagare circa 25 euro di bottiglie d’acqua senza avere neanche la possibilità di scegliere l’alternativa del buffet. No buono.
Questa novità non porta solo l’effetto “pacchetto quasi obbligatorio” ma ci accorgiamo presto che l’aver chiuso il buffet serale lascia i gentili ospiti senza acqua, caffè, the e tisane dalle 17.30 orario di chiusura della pizza pomeridiana alla mattina dopo. Pessima scelta per Costa.
La cena è favolosa, anche se la posizione in centro al ristorante completamente pieno (per mancanza di alternative) si rivela decisamente rumorosa. Il personale come sempre impeccabile ha comunque sempre fatto molta difficoltà a mantenere tempi di servizio non biblici e soprattutto a passare tra una sedia e l’altra veramente appiccicate. La cena, dato il numero impressionante di persone, è sempre durata quasi due ore (ok, non abbiamo fretta perché siamo in vacanza, ma i bambini dopo un’oretta si addormentavano contro le colonne o nel piatto)…
Breve giretto per digerire il lauto pasto, registrata la carta di credito al totem e poi di corsa a nanna.
 
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Secondo giorno: Civitavecchia.

Colazione con calma e poi discesa. Fuori pioviggina. La navetta gratuita ci deposita (come avevo letto sul forum) ben più distante della scorsa volta, rispetto alla stazione. Una lunga passeggiata sotto il diluvio universale poi, ci conduce al treno. Scegliamo di fare il BIRG 5 zone da 12 euro e abbiamo compreso andata e ritorno sul regionale e tutti i mezzi a disposizione a Roma.

Una delle stazioni da Civitavecchia a Roma: il tempo non aiuta
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Una delle innumerevoli chiese di Roma, poi la fotocamera del cellulare tira definitivamente le cuoia per tutta la giornata
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Essendoci stata circa un milione di volte, opto per seguire i miei compagni di crociera in un giro di shopping sfrenato. Il tempo non molla, fa freddo e c’è vento. Torniamo in stazione piuttosto prima del treno previsto alle 16,15 e attendiamo speranzosi. Un viaggio senza intoppi in pieno orario ci porta alla stazione, poi ripercorriamo al contrario il percorso dell’andata e rientriamo in nave tramite la navetta gratuita del porto. Quello che noto di Civitavecchia è che dopo un anno e mezzo mi è sparita la splendida statua della piazzetta sul mare. Dolore.
A bordo alle 17,30 (ben prima del tutti a bordo, perché con i treni italiani non si può mai sapere) riusciamo ancora a fare merenda e poi a prepararci per lo spettacolo serale: ballo.
La cena procede senza intoppi: tema della serata il bianco. Finito di cibarci saliamo al ponte 9 per la candida serata. Un tripudio di gente bianco panna balla e io dopo un’oretta inizio a sbadigliare nonostante l’ottima musica: è decisamente ora di andare a nanna. Meno male che domattina si dorme. In cabina trovo il modulo dell’immigrazione tunisino da compilare (in inglese) con dati di varia natura tra cui la professione e la residenza. Le istruzioni della Costa però sono chiarissime e in un minuto ho fatto tutto.
 
Terzo giorno: Palermo.

Mi sveglio alle nove e mezza e faccio la doccia con molta calma. Il bello è che la colazione si può trovare fino alle 11 e 30, quindi non c’è nessuna fretta.
Data l’ora tarda trovo un posto a sedere vista mare e mi godo l’ottimo cibo. Considerata la temperatura mite e il cielo non troppo nuvoloso, mi infilo giubbotto e sciarpa e mi metto sul ponte 10 a leggere. Alle 12,30 scorgiamo la costa siciliana e alle 13 siamo attraccati.

Finalmente un tempo ragionevole
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Mi stupisce la vicinanza del centro al porto: praticamente scendiamo dentro la città. Ad aspettarmi la mia amica di penna Palermitana, mai vista ma sentita per anni. Lei e il suo ragazzo mi portano subito a fare pranzo in un posticino spartano ma dal cibo divino (di cui non riesco a ricordare il nome, ma che vi dirò al più presto).

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Finito di mangiare una quantità di cibo che neanche in nave, facciamo un giretto a piedi per la città vedendo le cose principali. Inizia ovviamente a piovere e ci rifugiamo in una splendida chiesa. Quando smette passeggiamo tra le vie del mercato alla ricerca di spezie e capperi: faccio incetta di curcuma, croccante, finocchietto, origano, capperi e olive per un totale di soli 10 euro, poi ci dirigiamo verso le catacombe.
Bellissime. Cioè, più che belle molto molto particolari (assolutamente vietate le foto, ma online se ne trovano a bizzeffe, se siete curiosi, tipo questa
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Il freddo si fa sentire data la pioggia che abbiamo preso (mi assicurano che è una rarità!) e quindi ci spostiamo in un bar ad assaggiare un vero cannolo siciliano: niente di più sublime! Ormai però il tempo è agli sgoccioli perché il tutti a bordo è alle 18,30. Alle 18,15 ci salutiamo all’ingresso del porto e fatti pochi passi sono già sulla nave.

Notturno di Costa Fascinosa
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Stasera è tardi, lo spettacolo sarebbe tra circa un’ora e io sono un po’ stanca: mi infilo costume ed accappatoio, prendo l’ascensore di centro nave e arrivo direttamente agli idromassaggi coperti. Mi immergo, mi rilasso e finalmente raggiungo una temperatura normale.
Quando il tepore finisce è già ora di prepararsi per la cena di Gala di benvenuto: lo stile di alcuni passeggeri non è propriamente da serata di gala (il mondo è bello perché è vario), ma la cena come al solito è ottima e abbondante.
La stanchezza e l’idea di Tunisi alle 8 del mattino successivo mi fanno salutare tutti alle 11 e andare a nanna. Si balla un po’ nella notte, e il letto posizionato chissà per quale motivo sul mio (chiuso ovviamente, ma essendo una singola cosa ci fa?!) fa un rumore orribile.
 
Quarto giorno: Tunisi
(Questo diario è relativo a febbraio 2015: un mese prime della terribile tragedia che ha colpito i crocieristi al museo del Bardo. Ed è uno dei motivi per cui ci ho messo così tanto tempo a decidere di pubblicarlo).

Panorama di Tunisi dalla nave
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Sveglia alle 7,15, colazione poi check di carta Costa, documento di identità e foglio dell’immigrazione. Il controllo è una formalità che richiede circa 30 secondi: una parte del foglio se la tiene il personale di terra, l’altra coi recapiti di emergenza ci viene riconsegnata. Poi possiamo uscire senza problemi.
Appena scesi troviamo i soliti cammelli e falchi per fare le foto e il desk della città di Tunisi che regolamenta i prezzi dei Taxi: 40 euro per andare fino alla Medina, 50 se si aggiunge anche il museo del Bardo, 70 se si aggiungono anche Cartagine e Sidi Bou Said (la Costa con 15 euro a testa ci porterebbe andata e ritorno dalla Medina per circa 3 ore).
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Decidiamo di fare tutto, anche se il prezzo, per essere una città della Tunisia è un tantino alto (spenderemo circa 23 euro a testa in tre e sarà l’escursione più cara che faremo). Il taxi è una polo scassatissima giallo canarino. Il tassista non parla l’italiano ma sa dire qualche parola. Ovviamente le cinture di sicurezza sono un optional e la guida è stile autoscontro. Arriviamo al museo del Bardo dopo circa 15 minuti di strada e veniamo depositati proprio davanti. Alla cassa non accettano gli euro, ma ce li cambiano un metro più avanti al desk del museo (mah). Paghiamo l’equivalente di 5 euro e qualcosa a testa più un euro cumulativo per fare le foto all’interno.

Il corridoio d'ingresso
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Il tassista ci ha dato 60 minuti di tempo, ma dentro c’è un mondo (e notare che io non sono affatto un'appassionata di musei, ma ne è valsa veramente la pena).
E’ un museo particolare, pieno di mosaici, statue e oggettini di vario tipo.

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Veramente ma veramente da non perdere (per calcare la mano sulla campagna #Tunisiaiocivado: al di là di quello che è successo, che sarebbe potuto succedere in molti posti del mondo, Tunisi è una città bellissima e i tunisini sono molto molto ospitali, per loro la tragedia del Bardo è stata una doppia incredibile perdita, data l'abolizione di Tunisi dagli scali delle navi da crociera. Il che è un enorme peccato)
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Il tempo ovviamente è troppo poco e corriamo verso l’uscita visibilmente in ritardo. Il tassista ci guarda un po’ storto ma lascia correre.
Ci porta davanti all’hotel Internazionale, nel viale principale della città, a pochi passi dal mercato.

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Ci dà di nuovo circa un’ora e mezza e noi partiamo alla scoperta dei negozietti. Compriamo principalmente cocci colorati e incenso, poi tornando giù ci fermiamo in un microscopico bar molto pittoresco a prendere un the: 1 euro per un the alla menta favoloso.

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Rifocillati torniamo giù e recuperiamo il nostro tassista.

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Con un pezzo di simil-autostrada (nel quale non manca una brevissima sosta per fotografare la moschea) raggiungiamo il villaggio di Sidi Bou Said e nel mentre esce il sole.

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Il cielo è blu come parte delle casette tutte intorno.

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Anche qui venditori di cocci e souvenir, più qualche bar. Un campo gigantesco di aloe ci stupisce piacevolmente. Ma la sosta dura solo 30 minuti e corriamo via verso Cartagine.
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Qui la visita dura veramente un nanosecondo: vediamo da fuori qualche rovina, ci mostrano la ricostruzione di una statua di Apollo e poi veniamo caricati di nuovo a bordo del taxi per rientrare. Nel tragitto vediamo le splendide spiagge di Tunisi e siamo alla nave in tempo per il pranzo.

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Un tour de force pazzesco, ma probabilmente i taxi sperano di beccare ancora crocieristi nel pomeriggio.

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Con noi la Splendida di MSC, quindi altre migliaia di passeggeri.

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Pranzo, riposino dopo la maratona e un po’ di sole sul ponte 10. Poi vorrei andare alla spa (che dalle 16 alle 22 costa solo 20 euro!) ma opto per il solito idromassaggio. Spettacolo serale con acrobati poi cena e festa in maschera. La mia compagna di crociera ha portato tre mascherine deliziose e ci rechiamo al ponte 9, vicino alla piscina, per esibirle.
Nel frattempo vediamo la gara di sculture vegetali semplicemente strepitosa.
Data la giornata in navigazione di domani, accendo il wifi e acquisto un’ora di connessione ad internet, tanto per poter mandare qualche Whatsapp a casa: Grazie allo sconto del Costa Club pago 18,40 euro compresi i 3 euro di attivazione (sennò per un’ora 20 + 3). La copertura è ottima: la velocità, dato il prezzo, decisamente discutibile.
Poi nanna.
 
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Quinto giorno: navigazione.

Oggi si naviga tutto il giorno. Perciò colazione con calma alle dieci, poi sul ponte 10 a prendere uno splendido sole.

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Pranzo fuori sempre al sole con una mega insalata e un delizioso cartoccio di pesce fritto che fa molto estate. Alle 17 il sole va via e rientriamo. Un the coi biscotti e poi ci prepariamo per lo spettacolo “gente di mare” e la cena italiana.
Lo spettacolo dura pochissimo, circa mezz’ora, quindi torno in camera a perfezionare i miei ombretti verde, bianco, rosso. Alle nove ceniamo con i must della cucina italiana tra cui il vitello tonnato, le lasagne, la parmigiana di melanzane e il tiramisu (cosine leggere eh, ma buonissime!).
La serata prosegue all’italiana con sventolio di tovaglioli e canzoni tipiche e verso mezzanotte andiamo a dormire: domattina alle otto Palma ci aspetta.


Sesto giorno: Palma di Maiorca


Il meteo finalmente ci grazia e ci concede una giornata spettacolare.

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Colazione veloce, poi sbarco. Appena usciti dal porto troviamo la fermata degli autobus (come già detto da altri preziosi crocieristi) e prendiamo il pullman numero 1 che va verso l’aeroporto. La piazza centrale si chiama Plaza de Espana e il tragitto fino a li sono 1,50 euro (3 fino all’aeroporto, ma direi che non è una località da visitare). Scendiamo nel centro città e cerchiamo la splendida cattedrale vista dalla nave: subito davanti a noi l’ufficio del turismo ci lascia una cartina e ci spiega come muoverci. Facciamo un lungo giro tra le viuzze della città, nel mercato coperto dove per 70 cent assaggiamo un dattero gigante che non scorderò mai e poi ci dirigiamo verso la cattedrale. La coda per entrare è mostruosa e il biglietto costa 6 euro, quindi ci accontentiamo di guardarla da fuori. Dietro c’è il mare e le foto che facciamo sono spettacolari.

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Di li scendiamo le scale e facciamo tutto il lungomare per tornare (circa 4km a piedi).

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Sulla strada prendiamo una cerveza fresca e ci offrono della frutta secca. Il sole picchia tantissimo tanto che l’ultimo km verso la nave lo facciamo in maniche corte e il termometro al sole fa 28 gradi (siamo a febbraio!!!).

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Risalita in perfetto orario (sono le 13), pranzo e altro sole sul ponte 9. Purtroppo la nave in partenza gira e ci lascia all’ombra, quindi corriamo al ponte 10 e ci spaparanziamo ancora un’oretta al sole.

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Spettacolo anticipato a suon di musica rock e pop perché alle 20,30 c’è l’aperitivo col comandante e la foto di rito. Facciamo la foto tutti e tre assieme, beviamo un paio di bicchieri di aperitivo e mangiamo due tartine nell’attesa del discorso che, essendo fatto in 5 lingue diverse è decisamente stringato. Viene premiato il passeggero con più punti Costa Club (87000!!!) e finisce tutto in un applauso generale. Cena di gala molto più elegante della prima con torta e presentazione del personale di bordo.

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Un giretto veloce per vedere l’elezione di Mr Costa Fascinosa poi crolliamo a letto.
 
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Settimo giorno: Marsiglia.

La Costa offre una navetta a circa 11 euro per il centro città (siamo piuttosto lontani), ma noi, memori dei racconti sul forum, dopo colazione scendiamo alla ricerca della navetta bianca gratuita.
A prenderla siamo quattro gatti e il viaggio dura poco meno di 20 minuti portandoci direttamente davanti alla cattedrale di Notre Dame Major.

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Siamo un po’ in ritardo sulla tabella di marcia (navetta presa alle 9,20 che passa ogni 20 minuti) e questo ci permette di entrare nella cattedrale che apre alle 10.

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A piedi raggiungiamo poi la fermata dell’autobus numero 60 sul curvone dove svetta un palazzo fatto tutto di vetri neri, di fronte al museo. Con l’autobus (1,90 euro) andiamo fin su su alla cattedrale di Notre Dame de la Garde e ci godiamo il panorama spettacolare.

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Entriamo, la giriamo tutta su e giù e quando usciamo comincia a piovere. Corriamo nel piazzale a prendere l’autobus (il biglietto dura un’ora) e scendiamo fino al porticciolo vecchio. Quando vediamo la ruota panoramica scendiamo e cerchiamo le vie dello shopping.

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Dopo dieci minuti la pioggerellina diventa un diluvio universale: ci fiondiamo prima da Sephora, poi da Zara ma non accenna a diminuire. Entriamo in una delle tante farmacie e facciamo scorta di farmaci omeopatici e tachipirina che qui costano molto poco rispetto a casa nostra. Poi però decidiamo di metterci in cammino dato il tempo inclemente. Prendiamo il diluvio universale quasi interamente, a parte qualche pezzetto sotto i portici che dal porticciolo vanno al porto. La parte peggiore è il lungomare sotto Notre Dame Major che è completamente all’aperto: sembriamo pulcini bagnati. Ci mettiamo in fila per la navetta e, ovviamente, siamo decine e decine di persone con la stessa idea. Oltre a noi in porto c’è anche la Splendida, quindi il numero di persone è decisamente elevato. La navetta che all’andata ci era sembrata meravigliosa diventa una scatola di sardine umida e calda, ma ovviamente non può che essere così per forza di cose.

Rientriamo correndo alla nave anche per i 400m che separano la fermata della navetta dalla scaletta e distrutti andiamo a farci una doccia calda. Pranzo poi relax al ponte alto, con la splendida vista di Marsiglia sotto la pioggia. Alcune persone rientrate più tardi raccontano di una grandinata colossale: almeno quella l’abbiamo scampata.

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Alle 19,30 andiamo a teatro per uno spettacolo di magia sensazionale, poi ci ritiriamo in cabina per preparare i bagagli. Mi viene assegnato il colore blu, che scopro poi essere il terzo in ordine di discesa (9, 9.15, 9,30). Cena informale come al solito di altissimo livello e poi via a terminare la valigia: in cabina trovo altre etichette stavolta rosa. Mmmm. Sul today però scopro che il rosa scende molto più tardi e quindi opto per la prima opzione, blu. Mai successo di avere l’imbarazzo della scelta! A mezzanotte il bagaglio è fuori dalla porta adeguatamente etichettato e io vado a riposare: nonostante la carta di credito registrata dovrò comunque alzarmi presto perché le cabine vanno liberate alle ore 8.
 
Ottavo giorno: Sbarco

Alle otto come da richiesta sono a fare colazione: è tutto tutto pieno ma riusciamo comunque a trovare un posticino per una lauta colazione. Alle nove meno un quarto ci portiamo con calma al teatro, punto di ritrovo del colore blu. Non prima, però, di aver votato il nostro eccellente cameriere al totem, cliccando su “Bravissimi!”. Alle nove e 00 entriamo a teatro, pronti ad attendere mezz’ora per lo sbarco del nostro colore ma… piacevole sorpresa, il ragazzo dell’animazione annuncia che tutti i passeggeri con i primi tre colori (rosso, bianco, blu) possono già scendere dalla nave. Incredibile, mai successo.
In tre minuti passo per l’ultima volta la costa card e sono nel palacrociere. In 5 ho recuperato il mio bagaglio e in 10 siamo tutti fuori a caricare armi e bagagli sulla navetta Costa, che per i soliti 5 euro ci porta in Stazione. Fatto sta che alle 10 ho già fatto il biglietto e sono in attesa del treno per Torino. Felice e soddisfatta di questa splendida avventura.

Alla prossima!![smilie=felice[1].g:
 
Bel diario e periodo interessante tendo a pensare che gennaio e febbraio sono periodi out per le crociere e invece sei addirittura riuscita a mangiare fuori , .
 
Mi unisco anch'io ai ringraziamenti per questo diario, di lettura veloce e corredato di bellissime foto.
Alcune della tappe da te effettuate mi aspettano tra pochi giorni, ed ho preso appunti con grande diligenza.
 
Stato
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