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Costa Mediterranea - Adriatico ed isole nel blu 09/10/2015 - 16/10/2015

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

cero80

Well-known member
Inizio questo diario, consapevole che trattasi di crociera fritta e rifritta, comunque nella speranza di essere utile e nella convinzione che le cose belle vanno condivise e raccontate.

Questa esperienza rientra a pieno titolo tra le cose belle!

Vorrei però iniziare il diario raccontandovi un po' di fatti miei e della ma famiglia: qualcuno avrà già visto l'altro mio diario della crociera di maggio, comunque vi posso dire che siamo una famiglia con due figli piccoli (4 anni e 16 mesi) che sta riemergendo solo ora dalle sabbie mobili create dal secondogenito, volutissimo ma per il quale era stata sottostimata la fatica e derivante e la possibilità che venisse diverso dal fratello (che dorme in abbondanza, è timido, tranquillo e ubbidiente). Noi, con questa bomba d'energia 24H provammo la crociera, pensandola adatta alla nostra conformazione familiare, ma alla fine si rivelò un mezzo disastro.

In questo contesto, il 16 di agosto, dopo una settimana di vacanza in un appartamento fatiscente in Sardegna, nella quale il piccolo si è ustionato un piede con un rubinetto del bidet montato al contrario (e con tutto ciò che ne consegue in un luogo di villeggiatura con mare e spiagge stupende ma infrasttrutture zero) e tante difficoltà per sopravvivere al luogo, con la prospettiva di ulteriori 7 giorni da trascorrerci (nei quali ne sono successe altrettante) mi arriva una e-mail dalla Costa con un fantastico 2x1...

Sognando prospettive migliori chiamiamo la nostra agente di viaggio di fiducia e le diamo mandato di indagare sull'offerta: al nosstro ritorno, ci rechiamo da lei per fare due chiacchiere e, dilaniati dalla vacanza estiva appena trascorsa, usciamo con questa crociera prenotata, ad un prezzo che non credevamo possibile.

Aiuto! Siamo matti?!? Noi che per acquistare qualcosa se non ci massacriamo di preventivi di ogni tipo sono siamo contenti? Una crociera fissata su due piedi? Mah... ci sarà qualcosa di sbagliato. Infatti il problema arriva, per colpa della Croazia, come sempre.
Inciso: e quella che oggi è mia moglie da fidanzati abbiamo tentato 2 volte di andare in Croazia in vacanza. Entrambe le volte abbiamo dovuto annullare la vacanza per eventi negativi che ci sono capitati. Il detto dice "non c'è 2 senza 3".
All'improvviso mi fissano un appuntamento lavorativo, non prevedibile precedentemente, al quale dovrei presenziare necessariamente, durante la crociera. Maledizione!!!!
Proviamo a chiedere se è possibile anticiparla o posticiparla di una settimana ma niente, è già tutto esaurito ed anche in caso di annullamento ci rimetteremmo davvero troppo. A questo punto appare un bivio: lavoro o crociera? Opto per la seconda ipotesi e gioco tutte le mie carte per limitare gli effetti della mia assenza lavorativa e ce la faccio (maledette pubbliche relazioni.... non sono neanche tanto bravo)! Crociera salva, ma la Croazia si rifarà comunque su di noi....

***

Adesso però torno a lavorare. Mi rendo conto di non aver ancora scritto niente, ma prima o poi completerò il racconto.

Ciao Ciao!
 
Ciao Cero, ti seguo con piacere...il tuo stile è simpaticissimo!!!! :D
Noi siamo tornati dalla tua stessa crociera il 3 ottobre.....possiamo rivivere nel tuo diario la bella settimana trascorsa su Med!!!

Grazie e ciao

Marina
 
Non posso che seguire pure io il tuo diario...ovviamente!
Parto fra 3 settimane e con un bimbo molto vivace...quindi...non vedo l'ora di leggere tutto tutto tutto! ... e già ti ringrazio per la pazienza che stai avendo con me! :-D

ciao Marina (grazie per i consigli)
 
Rieccomi

Le settimane passano ed arriviamo al giorno prima della partenza con i bagagli ancora da fare: partire di Venerdì per una vacanza è inusuale e non eravamo preparati. Inoltre ci siamo presi varie maledizioni per la scelta dai nostri genitori, tutti scaramantici!
Venerdì 9 Ottobre
Sveglia naturale ore 6.45 del piccolo, il grande che dorme accanto a lui lo sente ed inizia a ripetere "Crociera.... Quando andiamo in crociera.... Dov'è la nave da crociera. ecc..." e lo farà fino a Venezia.Noi, tranquillissimi e consapevoli del fatto che è inutile presentarsi all'imbarco troppo presto, gestiamo i mostri, prima colazione, cambio vestiti sporcati a colazione (non capita mai, oggi si), chiusura valigie, caricamento auto, secondo cambio bimbo grande che mentre carico si infila nell'erba alta e si infradicia tutto (ebbene si, sono allergico al tagliaerba), chiusura portone, riapertura portone per cambio bimbo piccolo che preso da entusiasmo improvviso parte di corsa e si schianta di faccia in una pozzanghera, richiusura del portone, partenza, gasolio e seconda colazione al primo distributore disponibile.
Orario efffettivo di partenza 10.05

Scende però su di noi la magia della vacanza: in modo inconsueto tutti e due i bambini si addormentano dopo pochi km, il piccolo fa ancora il riposino mattutino, il grande forse si è addormentato per volontà divina. Il sonno del diavoletto dura 2 ore, nel frattempo la strada scorre liscia e senza traffico, fatto impreventivabile considerato che è venerdì ed attraversiamo punti notoriamente critici quali Firenze, valico appenninico e tangenziale di Bologna. Poco prima di Padova però ci dobbiamo fermare per pranzo perché la voragine gastrica di Michelino lo ha reso ingestibile.
L'Autogrill di Monselice è però un luogo d perdizione: all'ingresso una sfilza di distributori di palline e dentro innumerevoli espositori di sole caramelle e cioccolatini. Tutto ciò produce un Davidino in lacrime perché avrebbe voluto ogni pallina possibile ed immaginabile (a colpi di 2 euro l'una ti ci rovini la vacanza!) ed un michelino infuriato che urla "Gnam Gnam Gnam" mentre lo trattengo fisicamente dall'afferrare qualsiasi confezione di dolciumi (da vietare scaffali ad altezza bimbo!).

Il pranzo fila via in modo tragico come di consueto, ma tanto siamo abituati, e ripartenza. La strada che manca è poca ed arriviamo a Venezia, faticando non poco a trovare il parcheggio che avevo prenotato via mail (70 euro anziché 60 come pubblicizzato, lontanissimo dal porto, scortesi, con navetta gratuita che impiega 20 minuti e da la precedenza a chi deve andare in aeroporto, quindi noi abbiamo dovuto aspettare mezz'ora perché fossero disponibili a portarci a Venezia). Arrivati al porto, sotto una leggera pioggerellina, la navetta ci abbandona in un parcheggio fuori dall'ingresso dell'area portuale; ci dicono "noi non possiamo entrare dentro, arrangiatevi", noi disutiamo ma niente di fatto. Ci facciamo un buon chilometro con io e mia moglie che, spingendo 2 passeggini, portiamo due valigioni ed altre 3 borse. Il gentil fenomeno poteva almeno dirci che esiste la navetta del porto che gratuitamente ti porta alla nave: almeno 700 - 800 metri di fatica ce li risparmiavamo! Fortunatamente Davidino ha deciso di scendere dal suo trono e si è portato dietro il suo trolley di Saetta McQueen da solo... Se volete, in privato vi posso sconsigliare questo parcheggio. Lo faccio volentieri!
Ora d'imbarco 16.00. Almeno a quest'ora non abbiamo fatto nessuna coda, guardiamo l'aspetto positivo. Peccato però che avremmo voluto visitare Venezia... sarà per un'altra volta, siamo troppo stanchi per ripartire.
Appena saliti in nave ci rendiamo conto di essere su di una vera Nave da Crociera! Mediterranea è bellissima, ha uno stile classico che rimanda ad un clima da viaggio transatlantico. Niente a che vedere con Fascinosa, che al confronto risulta quasi pacchiana. Questa nave è piena di opere d'arte, greche, ghirigori, quadri: insomma, io non sono un esperto d'arte ma Mediterranea è di una raffinatezza superiore.
All'improvviso Davide se ne esce con un urlo: Ascensori!!! E' da quando siamo sbarcati a maggio che cerca ascensori così belli cone quelli della nave da crociera. E' piccolo, ma per lui si è chiuso una sorta di cerchio e passerà la settimana a cercare di prendere gli ascensori per qualsiasi ragione possibile.

Entrati in cabina, Balcone Premium Ponte 6, ci accorgiamo di alcune stranezze. Non c'è alcun lettino da campeggio, come da noi richiesto, ma ci sono due letti a castello preparati: io e mia moglie ci guardiamo con sguardo da mezzogiorno di fuoco, poi guardiamo Davide: nelle settimane precedenti abbiamo provato in tutti i modi a convincerlo a dormire sul letto a castello, visto che mettere anche un lettino da campeggio in una cabina esterna ridurrebbe troppo gli spazi disponibili rendendo tutto più faticoso, ma lui, pauroso com'è, ha sempre negato categoricamente.
A questo punto gli chiediamo, con terrore misto a speranza: "vuoi dormire nel letto alto?"
Lui: "ma se cado???"
Noi: "ti mettiamo la sponda, non puoi cadere"
Lui: "Allora Si"

Fuochi d'artificio esultanze e brindisi!!! Un'altra tessera della vacanza va al posto giusto! Evviva! Ora c'è da sperare che Michelino non cada dal letto e che ci voglia dormire, essendo ancora abituato al lettino da bimbo. Fortunatamente poi è andata bene, anche se ha voluto sempre addormentarsi nel passeggino. Inoffensive stranezze bimbiche.

Altra stranezza, nel Tour Magazine (dove sono illustrate tutte le escursioni), non viene menzionata in alcun modo Trieste e nel Today si parla di una partenza da Venezia il giorno successivo alle 21. A questo punto:
Rabbia: "Maledetta Costa, cambi le carte in tavola senza dircelo"
Delusione: "Peccato, avrei voluto tanto visitare Trieste, ora tutti i miei fogli con percorsi e luoghi da visitare li devo buttare nel cestino"
Sollievo: "In fondo a Trieste c'è sempre la Bora e visto che il mare mosso non mi piace, forse meglio così"
Felicità: "Domanti tutto il giorno a Venezia!"

Ultima scoperta: avevamo richiesto il primo turno cena e questo ci è stato assegnato, ma è alle 18,15!!!! Che orario è? E' questa l'Italianità della compagnia? Mah... comunque facciamo buon viso a cattivo gioco e siccome il secondo era alle 20.45 ed i bimbi a quell'ora entrano già in modalità "sparo le ultime cartucce e poi letto", ci teniamo la nostra cena, fingendo sia un aperitivo.

Ora di cena, tutto molto bene, facciamo i classici pacchetti bevande, servizio ok (chiediamo al cameriere di essere serviti al massimo della velocità possibile e lui ci prende in parola: piatti tolti con l'ultimo boccone ancora in bocca. Ottimo!), comportamento di Davide accettabile, nonostante la scoperta che il Tablet con cartoni animati e giochi vari non si accende più (ti sta bene a farlo cadere in terra di continuo ah!ah!ah!), comportamento di Michele largamente insufficiente. Il nostro tavolino da 6, apparecchiato solo per noi, in mezzo a soli tedeschi, inglesi e francesi sarà oggetto di sguardi continui per tutta la crocierà, all'inizio di disapprovazione, poi col tempo di divertimento e comprensione (oserei dire pena), fino a che dei simpatici signori inglesi alle nostre spalle una sera ci chiederanno se vogliamo lasciare a loro il piccino per cena. Offerta rifiutata per decenza, ma la tentazione di dire si è stata forte.

Dopo cena passeggiata per la nave e poi a letto presto.

A questo punto, come nei migliori film horror.........

Ore 00.09 Allarme di emergenza. Partono i sette flschi brevi seguiti dal lungo. Panico in camera, che facciamo? Siamo in porto a Venezia, vado sul terrazzo ed è tutto tranquillo, vado in corridoio ed è tutto tranquillo, salvo qualche altro ospite pensieroso, mi guardo con mia moglie, chiamo la reception ed è occupata. Auito! Il mio peggior incubo però...... siamo ad un metro dalla terraferma.... niente sirene tipo Vigili del Fuoco, Boh...
Ore 00.12 Arriva l'annuncio che avverte che si è trattato di un guasto tecnico, risolto, senza alcuna conseguenza. Fiuuuu..... scampato pericolo ma accidenti a voi!!!
E poi....
Panico di nuovo! Sarà che con tutta questa confusione ci avete svegliato i bimbi?!? Controlliamo, tutto tace e dormono beatamente. Doppio Fiuuuu......
E ora? chi dorme più??? Io purtroppo no.
 
10 Ottobre
Sveglia alle 7 del mattino causa arrivo della colazione in camera prenotata la sera precedente. Peccato! mi ero appena addormentato dopo il trauma dell'allarme ed i bimbi inaspettatamente dormono ancora. Non ne facciamo mai una giusta! La colazione si tramuta in un bagno di sangue: il ricordo di maggio di un bambino che si prendeva il suo biberon di latte e mangiava un biscottino è ormai lontano, adesso ci ritroviamo un ossesso incontenibile (essendo libero dal seggiolone che a casa lo limita e contiene) che sparge tutto, latte brioche masticate, succhi, frutta per tutta la cabina. Povero Johnny Cabinista, sarà il caso che lo rabbonisca con qualche mancetta in più... Da questo momento in poi colazione al Self.
Una volta ristrutturati, partiamo per Venezia. Il meteo regge, non è bellissimo ma nel corso della giornata migliorerà, ci incamminiamo verso il People Mover e ci troviamo a Piazzale Roma. A questo punto, memori delle precedenti esperienze Veneziane da fidanzatini decidiamo di accantonare il vaporetto e di arrivare a Piazza San Marco a piedi: in fondo è una bellissima passeggiata nella quale si può scoprire una città unica e non è neanche lunga. Si, ma una volta Fabio e Gaia erano soli e spensierati, adesso spingono due passeggini! Venezia non è proprio la città adatta alle ruote, piccole o grandi che siano! Non so quanti ponti ci siamo fatti con il sollevamento passeggino incluso: diciamo che abbiamo consumato in anticipo qualche pasto in eccesso che consumeremo in vave.
Ne è valsa comunque la pena: per Davidino è una meraviglia continua: ogni barca, gondola, motoscafo che passa si ferma a guardare con ammirazione.

Esempio di meraviglia spiegata:


Evito di mettere altre foto di Venezia perché sarebbero ovvie e scontate e inoltre non rendono l'idea di com'è la città.

Cammina cammina, facciamo un tentativo di ingresso in un negozio di vetro di Murano, per l'acquisto di suovenir, che fallisce subito dopo aver scampato un paio di rotture causate da manine che non si tengono a bada, acquistiamo i pennarelli, quale parziale risarcimento per la rottura del tablet, compriamo biscottini per i mangione e giungiamo in San Marco con Michelino che si addormenta 30 secondi prima di arrivarci. In Piazza troviamo un po' di acqua alta. Davide non può resistere e inizia a saltare nelle pozzanghere che si sono formate. Tutta colpa di Peppa Pig!!!
A questo punto, qualche foto e si impone una decisione: l'ora di pranzo si avvicina ed il mostromangiatutto dorme (meglio perché essere costretti a pranzare in un locale di Piazza San Marco avrebbe sconvolto gli equilibri economici della crociera). Decidiamo di ripartire per tornare indietro ma, siccome a quest'ora l'affollamento in zona Rialto era diventato importante, decidiamo di fare il percorso verso il Ponte dell'Accademia: non è che abbiamo guadagnato molto in termini di distanza e ponti da attraversare, ma almeno abbiamo trovato meno affollamento ed abbiamo visto scenari diversi.
Vista la disanza dalla nave, appena si sveglia Michelino ci fermiamo a pranzo in Campo Santa Margherita, seguito dalla caccia al piccione messa in atto dai due mostri, proprio in mezzo al mercato del pesce che stava smontando. non vi dico come si sono ridotti....
Rientriamo infine in nave, e causa l'orario anticipatissimo della cena, dopo docce e cambi rimane solamente un po' di tempo per fare una rapida capatina allo Squok per capire come sono organizzati (scoprendo un ambiente che ci salverà in diversi momenti della crociera).
Sul pasto soprassiedo, si può fare un copia-incolla del giorno precedente, poi esercitazione (fastidiosissima vista l'ora, le 20.00, ed il freddo e secondo me troppo lunga e male organizzata) che noi comunque avevamo già fatto a mezzanotte della notte precedente. Come si fa a tenere dei bambini stipati su di un ponte esterno, in rigorose file di 5, ad ascoltare gli annunci in 6 lingue diverse? Non capisco veramente.
Poi, corsa in camera a scolarci la bottiglia di prosecco Costaclub ed ammirare la straordinaria navigazione di Venezia. E' uno spettacolo che non necessita di parole: va visto e basta (al netto degli eventuali problemi ambientali ed economici che comporta).

Ho fatto qualche foto, notturna e venuta male, purtroppo reflex, cavalletti, telecomandi, ecc... sono stati riposti in attesa di tempi migliori. Ora si va di compattina e smartphone:







Questo è quello che succede dietro la macchina fotografica e la bottiglia di prosecco.... noi non ci facciamo più caso, ci dispiace un pochino per i vicini ma la nostra sopravvivenza viene prima di tutto e tutti



Il piccolo, tra l'altro, su quello scalino della terrazza ci ha anche lasciato mezzo incisivo. Non chiamate il Telefono Azzurro, per favore.

Direi che per Venezia può bastare così.
 
11 Ottobre
Questa volta colazione al buffet.
Serie difficoltà a trovare un tavolo libero, ma alla fine riusciamo a sederci ed a consumare il pasto. Dopo una breve visita allo Squok (Davidino timidone non ci vuole rimanere da solo, Michelino ci rimarrebbe anche ma non lo vogliono), usciamo fuori a vedere l'arrivo a Spalato. Il tempo peggiora progressivamente, ma risuciamo comunque a passare una piacevole ora prima di pranzo.

Qualche foto:

Anche in questo caso navigazione molto bella in mezzo alle isole croate



Una veduta della città



Qualche pensiero per tenere a bada i bimbi. In questo caso infastidiscono gli ospiti della vasca idromassaggio sottostante:



A questo punto andiamo a pranzo e proviamo il ristorante principale, memori dell'efficienza serale e di Maggio. Purtroppo quest'anno all'ora di pranzo abbiamo notato tanta disorganizzazione, infatti, dopo esserci seduti ed aver atteso un quarto d'ora prima che qualcuno venisse da noi, ci siamo alzati e ce ne siamo andati al self. Peccato.

Mentre pranziamo, notiamo i peggioramenti atmosferici, quindi decidiamo di rientrare in cabina per un riposino pomeridiano. Al risveglio restano ancora tre ore prima della partenza e dal nostro balcone sembre piovere pochissimo. Decidiamo sconsideratamente di provare a sbarcare ma, dopo soli 10 metri di banchina percorsi sotto la pioggia e in mezzo a folate di vento decidiamo di tornare sui nostri passi ed arrenderci.

Come ho già detto, abbiamo un conto aperto con la Croazia, anche questa volta ci ha respinto. Delusi, speriamo in Dubrovnik.

Ci godiamo la nave e ceniamo, nell'attesa di tempi migliori...
 
12 Ottobre
Non siamo più in Croazia, infatti smette di piovere!
Ci svegliamo al mattino e sbircio fuori dalla tenda, notando un paesaggio che mi ricorda molto la mia prima crociera nei fiordi norvegesi. Cambiano solo le case, qui molto più diroccate ed il fatto che non posso tranquillamente uscire nel terrazzino per godermi la navigazione in contemplazione.
Smetto di fantasticare e ci mettiamo al lavoro con cambi, preparazioni e colazioni. Oggi c'è grande eccitazione in Davidino perché gli ho preannunciato che saliremo su una barca più piccolina uscendo dalla barca grande: lui si prepara attentamente con il suo binocolo dei Chupa Chups (che gli ho dovuto acquistare la sera prima essendo entrato pr errore nel Duty Free, ho scelto il male minore come quantità di zuccheri, tra confezioni enormi di M&M e Tobleroni vari) ed il suo pupazzetto del cane poliziotto super-spia (chi ha dimestichezza di cartoni animati moderni saprà di chi parlo).

Sbarco organizzato con numeri da ritirare in uno dei saloni, per poi scendere al ponte inferiore. Niente coda, per fortuna, ma non eravamo tra i primi. Appena usciti dal terminal, il cui unico molo era occupato da una bella nave norvegese, ci troviamo tanti taxisti che ci offrono tour ed escursioni privati. Ci dirigiamo subito verso quelli che sembrano tassisti ufficiali per un'escursione verso Perast o Budva: avevo visto che con 40 -50 euro si poteva fare, ma all'arrivo esponevano tutti dei cartelli con prezzi molto gonfiati! Così paghiamo un giro privato in taxi 60€ dagli 80€ chiesti e saliamo su di un vecchio ma comodo Mercedes assieme ad un tassista a suo modo gentile e cordiale, ma non proprio simpaticissimo come la maggior marte dei suoi colleghi Montenegrini.

Il giro però si sviluppa bene, il taxi si ferma in diversi punti panoramici, credo standard visto che troviamo con noi sempre altri taxi, per fare alcune foto. Il tassista si offre di fotografarci e ci spiega in inglese basilare, come il nostro, un po' di storia del Montenegro. Vediamo lo splendido Fiordo di Cattaro, il panorama su Tivat, località chic con l'aeroporto, la spiaggia di Jaz dove a volte fanno dei concerti artisti famosi ed arriviamo a Budva.
Qui scopriamo tutto un altro mondo: a Cattaro c'erano nebbia e nuvole, lungo la strada notiamo un paesaggio triste ed arretrato, dove nuovi centri commerciali sono intervallati da cumuli di rifiuti, baracche ed animali morti. Budva invece è una moderna località turistica balneare, impreziosita dalla città vecchia costruita su di una penisola in mezzo al mare.
A noi è piaciuta tantissimo e ci è venuta voglia di venirci in vacanza: belle spiagge, belle strutture alberghiere, un porticciolo con localini moderni ed alla moda ed un mare splendido.
Il tassista ci lascia 45 minuti per passeggiare, TASSATIVI! Per paura di fare tardi e venire sgridati, facciamo prima del pattuito e ritorniamo al taxi: la passeggiata è stata divertente tra i vari vicoli, che ogni tanto si aprivano su spettacolari vedute marine, inoltre era tutto pedonale, quindi i bimbi si sono sfogati per bene.
Il viaggio di ritorno è più breve in quanto non si passa di nuovo per la strada panoramica ma per il nuovo tunnel che attraversa la catena montuosa che protegge Cattaro e che ferma le perturbazioni, salvaguardando il resto della Costa Montenegrina.
Scendiamo davanti alla porta d'ingresso della vecchia Cattaro, ma i nostri propositi vengono infranti da Davide Pico della Mirandola che ci ha ricordato la nostra promessa di portarlo al parco giochi adiacente al porto che aveva visto durante il trasferimento sul tender. Dobbiamo soccombere alla sua richiesta e rimaniamo ad osservare i due mostri che si buttano come dei pazzi sugli scivoli, cercando di limitare i danni provocati dalla loro incoscenza (soprattutto del Michelino). Fanno amicizia con dei bambini spagnoli, in questo sono più bravi dei loro genitori, e dobbiamo faticare per portarli via.
Michele si arrabbia tantissimo e crea una mega bizza che proseguirà anche sul tender, dove i simpatici e sorridenti ragazzi dell'equipaggio in libera uscita provano a tranquillizzarlo regalandogli dolciumi vari.
Piccola divagazione: gran parte del personale di servizio, chiuso in quelle divise molto eleganti ed a volte austere sembrano a bordo vecchi e maturi; poi li vedi fuori e sono dei ragazzi giovanissimi. E' una costatazione fine a se stessa ma mi ha colpito molto.

Al rientro in nave ci rechiamo al self cercando un tavolino a poppa, per poter mangiare magari osservando la navigazione. Appena lo troviamo, scopriamo che Michele si è addormentato! Va bene, salterà il pranzo e si scombinerà tutti gli orari sonno veglia per il resto della giornata, ma almeno noi mangeremo tranquilli... Chi vivrà vedrà.
Trascorriamo il più bel pranzo della vacanza (povero Michele, speriamo che da grande nessuno gli riferisca queste parole ;) ) e ci concediamo anche un ottimo Rum, godendoci il fiordo ed aspettando il risveglio. Appena tornato tra noi, lo rifocilliamo e via per un intero pomeriggio di Squok. Questa volta tocca a me la guardia, mentre mia moglie si riposa in cabina.
Poi cena e tentativo di servizio fotografico ai bimbi, non molto riuscito!

Ecco un po' di foto:

Vista panoramica del fiordo



Budva, veduta della e sulla città vecchia, spiagge, lungomare









Mura di Cattaro e la scalinata sovrastante



Ripartenza



Scusate per le foto storte, ma non ho avuto il tempo per migliorarle o raddrizzarle :D
 
13 Ottobre
Arriviamo ad Argostoli, nell'isola di Cefalonia. Avendo appreso, anche grazie a questo forum, delle poche attrazioni presenti in città, ho prenotato un auto a noleggio. Speriamo ci sia, però: ho fatto tutto per e-mail, nessuna carta di credito richiesta o pagamenti anticipati. Sara vero?
Sbarchiamo, come sempre senza alcuna coda, e percorriamo il pontile che collega la nave alla terraferma fino ad un ufficio informazioni, questa volta senza nessun controllo o necessità di passare da terminal o ingressi portuali. Ci giriamo intorno e non vediamo niente che possa assomigliare ad un autonoleggio, mia moglie entra dentro l'ufficio informazioni senza capirci più di tanto (la lingua e la scrittura greca non aiuta) ma viene abbordata da un ragazzo che gli chiede se vuole n auto a noleggio: era il nostro referente che ci aspettava! Infatti, l'autonoleggio da noi scelto non aveva un ufficio ad Argostoli, ma all'aeroporto e lui aveva portato per noi lì vicino una VW Polo bianca, pronta con due seggolini.
Consegno i 50 € pattuiti e mi dice di lasciare l'auto quando vogliamo dove l'abbiamo presa, con le chiavi dentro, che poi verrà lui a riprenderla!

Appena incastrati i due passeggini nel bagagliaio, non è stato semplice, partiamo spaesati in mezzo alla segnaletica esclusivamente in lingua greca. Il mio smartphone che avevo preparato con la mappa offline dell'isola decide di non funzionare e, senza GPS ma muniti di cartina stradale alla vecchia maniera, partiamo senza una meta precisa ma con l'idea di andare verso le poche attrattive dell'isola. Go East!
Fortunatamente ci sono poche strade e poco trafficate, così è più difficile sbagliare e se ci accorgiamo dell'errore possiamo agevolmente invertire la rotta e correggerci; dopo aver attraversato la catena collinare-montuosa al cenro dell'isola, che offre bellissime viste delle coste sottostanti, arriviamo al lago Melissani. I Pullman Costa sono già passati e troviamo meno gente per accedere al lago: in un quarto d'ora riusciamo a salire sulla barchetta per un giretto nel lago, con un barcaiolo decisamente singolare ed un Michelino che passerà tutto il tempo a cercare di buttarsi in acqua (che fatica per trattenerlo!). Semplice ma affascinante, qualcosa che non si vede tutti i giorni.





All'uscita si è fatta l'ora di pranzo. Lì vicino ci sono due paesi, di cui unom, Agia Efimia, è utilizzato da Costa come sosta per tutte le sue escursioni. Noi, per evitare la folla, optiamo per Sami, nella speranza di trovare qualcosa di aperto per pranzare. in effetti la scelta si rivela azzeccata: scopriamo un paesino con un lungomare punteggiato di ristorantini e bar proprio sul molo (il paese fnge da porto per i traghetti verso il continente e le altre isole), nonché qualche negozietto di souvenir.
Ad ogni modo non voglio creare fraintendimenti: eravamo gli unici turisti, mentre gli abitanti del luogo credo siano stati rintanati in casa o al lavoro, in un isola greca fuori stagione: l'atmosfera era molto da far west sul mare, mancavano solo le palle di spini che rotolavano...
Nonostante questo, i ristoranti sembravano tutti aperti e noi, unici clienti, ne scegliamo uno dei sei tutti in fila sul lungomare. La proprietaria ci consiglia di prendere il branzino pescato in mattinata e ce lo prepara alla griglia, ai bimbi porta due piatti di pasta, di cui uno al sugo bolognese (ragù che sembrava fatto in casa, incredibilmente). Con 40 € ce la caviamo acqua, vino, caffé compresi. Durante il pranzo assistiamo anche al litigio della proprietaria con il titolare del ristorante a fianco che la accusa di averci fermato quando ancora eravamo di fronte la suo locale: forutnatamente dopo 10 minuti la lite furibonda si esaurisce con invito reciproco di andare a quel paese (pur in greco, questo l'ho intuito).





Successivamente ci fermiamo ad un bar a prendere un gelato per i bimbi: qui comprendiamo ulteriormente di essere gli unici turisti in loco, quantomeno per un'altra settimana, due gelati sfusi vecchissimi, secondo me tossici, sciolti all'esterno, gommosi e filamentosi all'interno. Non li facciamo mangiare, beviamo in fretta due bicchieri di Ouzo industriale e ce ne andiamo, dopo esserci lamentati ed aver pagato tutto ciò 20 €.

Compriamo 3 saponette all'olio d'oliva a 2,50 € l'una (che ritroveremo a Corfù identiche a 0,90 centesimi) e ce ne andiamo. I bimbi non si addormentano e quindi ci fermiamo alla Grotta di Drorogati, vicino e sulla strada del ritorno. Visita discreta, non siamo né a Frasassi né a Postumia, ma per i bimbi basta ed avanza: Davide è terrorizzato dal fatto che da un momento all'altro il drago sputafuoco che ci vive faccia ritorno nella sua tana e non vede l'ora di uscire fuori (a 4 anni fraitendere Drorogati con Drago è un attimo).



Sulla strada del ritorno, i bimbi si addormentano ed allora ci fermiamo ad Agios Gerassimos per fare una veloce degustazione presso le cantine della Cooperativa Robola: da grande appassionato di vino (ringrazio mia moglie che mi sopporta) non potevo perdermela: in ogni vacanza se non inserisco una tappa enologica non sono felice e questa non fa eccezione. Assaggiamo gratuitamente alcuni vini da loro prodotti ed acquistiamo qualche bottiglia che la Costa ci requisirà appena rientrati in nave. Niente di imperdibile, ma sono dell'idea che tutta fa cultura, anche una bevuta.

Lasciamo la macchina dove l'abbiamo presa, ad Argostoli e torniamo in cabina. E' tardi e non vogliamo fare le corse come tutte le sere per presentarci comunque a cena in ritardo sotto gli sguardi riprovevoli di tutti quanti: scegliamo di andare in pizzeria. Con 4 € a persona ti offrono un buffet freddo per comporti l'insalata, una pizza a scelta, anche ben farcita ed un dolce. Si trova in una parte del ristorante self service e ci troviamo solamente un'altra famiglia: gli altri ospiti sono tutti membri dell'equipaggio, ufficiali o artisti che lavorano in nave. Quest'ambiente poi ci consente di far scorrazzare i bimbi con maggiore libertà e sopravvivere meglio al pasto.
Inoltre, la pizza era anche buona.

 
Fabio è un piacere leggerti!

Ma...l'orario della cena in ristorante sarebbe? 18.15? anche quand la nave è ancora in porto?

... e niente buffet giusto?
 
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