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c'è già un altro argomento tratta questo "problema"shanta ha detto:Tratto dal sito internet repubblica.it del 18 gennaio 2010, ore 22.14
Capisco che le vacanze sono sacre, ma credo che un minimo di riflessione non sia male... e anche un po' di solidarietà e compassione... 200.000 vittime del terremoto non sono uno scherzo e una variazione di rotta, almeno in questi giorni, forse era opportuna...
"La tragedia non ferma il turismo. Le navi da crociera di lusso sono tornate ad attraccare sulle spiagge dell'isola caraibica. La Independence of the Seas, nave di proprietà della Royal Caribbean International con 4.370 persone a bordo, è sbarcata venerdì sulle spiagge private di un resort di Labadee, preso in affitto dal governo haitiano, a circa 130 chilometri da Port-au-Prince. La Navigator of the Seas, che trasporta 3.100 passeggeri, sta per attraccare. I passeggeri potranno scendere a terra; la loro sicurezza è garantita da palizzate alte quattro metri e da guardie armate che sorvegliano tutto il perimetro del resort".
Sicuramente il solco è molto profondo, credo che Haiti sia l' unica nazione dei Caraibi che non usufruisce del turismo (e non so il perchè)Rodolfo ha detto:E ci son sempre state proprio per tracciare un "solco" tra i due mondi. Perché altro altrimenti?