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I love Toscana, un viaggio tra Pievi Romaniche e borghi fortificati.

Il paesaggio varia da zona a zona, la Toscana non possiamo definirla monotona..... si susseguono grandi distese di vigneti e ulivi nel degradare dolcemente dalle colline di San Miniato fino alla piana di Pisa. Volutamente percorsi alternativi rispetto alle strade di grande e veloce comunicazione per poter godere della pace e bellezza dei luoghi....le chiamano ' le vie dell' olio e dell vino' ...e qui abbondano di certo...


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Gli scorci sono veramente stupendi....ma ci sono luoghi che aleggiano nel tempo, la loro fama li precede....avvolti tra le spirali magiche e antiche di un tempo che fu....
 
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L' antica Velatrhi....

Nasce dal mare, vive fra bianche colline e monumenti d’arte, la sera diventa color del fuoco, la notte vola nel cielo come nave....


Volterra





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Aspra e selvaggia, dolce e avvolgente. È una terra piena di contrasti, quella volterrana. Terra friabile e argillosa che ha lasciato ferite profonde nei secoli (le Balze), accanto a colline ricoperte di boschi e altre bruciate dal sole e dal vento.Giallo ocra, verde e bianco delle biancane accanto al grigio della pietra più dura (il panchino) con cui si è edificata l’antica città.Su questa terra l’uomo ha costruito la sua grandezza.Oggi Volterra è una città che dall’alto del suo crinale custodisce un passato straordinario e vuol mostrare con fierezza la sua presenza di oggi.


Volterra nel corso del Trecento entrò nell’orbita di Firenze, grazie al rafforzamento dei legami commerciali e finanziari tra le due città. Nel territorio di Volterra, infatti, si estraevano minerali e si coltivavano piante necessari alla lavorazione della lana. Nel contempo, il Comune di Volterra vendeva alla Repubblica il sale delle saline di Montegemoli di cui deteneva il monopolio.

Tra le famiglie fiorentine più legate a Volterra, i Medici vi facevano regolarmente tappa quando si recavano a villeggiare a Bagno a Morba, presso Montecerboli, e per rinsaldare i legami con famiglie amiche come i Caffarecci, i Minucci e gli Inghiai....ed il sottile filo della storia che lega la famiglia Medici a questi luoghi, mi conduce fin qui....


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....su questa Terrazza di tufo da cui in lontananza è possibile vedere il mare....

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Sono visioni suggestive che lasciano nell' animo un profondo senso di pace e di armonia .


Il nome Volterra deriva dall’etrusco Velathri. Già nel VII secolo a.C. gli Etruschi fondarono un importante insediamento, che assunse le dimensioni e il potere di una Locumonia, cioè di una città stato, sede del Lucumone (il magistrato supremo delle città etrusche), dotata di un potente giro murario che superava 7 km di lunghezza. Di questo periodo possiamo ancora ammirare la Porta all’Arco e la Porta Diana...tra le più antiche, mentre dell' originario giro murario etrusco ( di cui restano esempi), sostituito dal secondo giro murario di epoca medievale più contenuto come ampiezza. Risale invece al periodo romano il Teatro,che oggi che oggi viene utilizzato per spettacoli estivi.

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Le mura di Volterra sono un’opera di ingegneria militare a difesa di Volterra risalente all’epoca etrusca e via via modificata nel corso dei secoli.
Le primitive mura, di cui rimangono lunghi tratti, furono costruite in epoca etrusca intorno al IV secolo a.C. e rimasero in uso per tutto l’alto medioevo, fin quando il Comune di Volterra decise la costruzione di un nuovo sistema difensivo, che tuttavia ingloba molte delle strutture murarie etrusche.
Le antiche mura che recingevano la città avevano uno sviluppo di circa 7 km, mentre la cinta medievale che corrisponde all’estensione attuale, è di soli 2.6 km.
Il materiale principalmente usato per la costruzione fu il panchino, pietra tipica della Toscana occidentale: la varietà adoperata nel volterrano, è costituita da una grana molto fine e di colore bianco: venne utilizzata anche per le urne cinerarie, per la muratura dei palazzi e per i lastricati stradali.

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Se in passato l’economia del territorio era incentrata sull’estrazione di allume, alabastro e sale, oggi Volterra è sempre più destinazione turistica. Grazie alla sua posizione isolata, che ha limitato o impedito lo sviluppo industriale ed edilizio, mostra ancora oggi l’atmosfera di un borgo medievale chiuso dentro le mura e sviluppatosi intorno al nucleo di Piazza dei Priori su cui spicca la sagoma inconfondibile di Palazzo dei Priori. Se nei pressi della piazza si incontrano gli esempi classici di architettura civile medievale delle case torri, dietro la piazza si affacciano gli edifici religiosi: Duomo, Battistero, Ospedale Santa Maria (sede del centro studi e convegni Cassa di Risparmio di Volterra).
 
La Chiesa di San Francesco.


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La chiesa di San Francesco presenta una semplice facciata a pietra, è una costruzione del tipo proprio degli ordini mendicanti adottando lo schema della grande aula a fienile, in questo specifico caso terminante con tre cappelle corali: costruita nel XIII secolo, fu sede fino al XVIII secolo di un'importante comunità di francescani conventuali.
La chiesa fu edificata, come spesso accadde per gli edifici destinati agli ordini mendicanti in generale, ai margini dell'abito medievale.


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A lato della chiesa è la cappella della Croce di Giorno, affrescata nel 1410 da Cenni di Francesco e da Jacopo da Firenze con scene desunte dalla Leggenda della santa Croce, ispirate a quelle che Agnolo Gaddi aveva affrescato nell'abside di Santa Croce a Firenze, basandosi sulla Legenda aurea di Jacopo da Varagine.

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A volte succede che si trovino inaspettatamente chiese mimetizzate lungo le strade tra casa e casa...come succede a questa.

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La chiesa di San Lino L'edificio del 1480, nel luogo ove sorgeva, secondo la tradizione, l'abitazione di san Lino, secondo pontefice, immediato successore di San Pietro, con pregevole portale del 1513.
È una chiesa che sicuramente merita di essere visitata. È inserita tra le case, quindi non è facile individuarla, ma al suo interno si possono vedere dei bei dipinti. La chiesa non è grande, ma molto antica con una volta completamente decorata.

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.....fortunati noi ad averla trovata aperta, in una precedente visita era chiusa.
Volterra è ricchissima di testimonianze artistiche, da ammirare passeggiando per le vie del centro storico e visitando i musei cittadini, come quello Etrusco, la Pinacoteca, il Museo d’Arte Sacra e l'Ecomuseo dell'Alabastro.

La camminata prosegue verso il cuore artistico e religioso della città: Piazza San Giovanni con la Cattedrale di Santa Maria Assunta e il Battistero di San Giovanni, importanti esempi dell’architettura medievale del luogo. Adiacente alla cattedrale, il Palazzo dei Priori si innalza nella piazza che porta il suo stesso nome. L’edificio, iniziato nel 1208, è il palazzo comunale più antico della Toscana.

Le bellezze continuano anche appena fuori dal centro storico, dove è possibile ammirare le splendide rovine dell’Acropoli Etrusca e del Teatro Romano.


Procediamo tra i vicoli , assolutamente da vedere, e tra le strade più ampie....arrivando al cospetto della cattedrale.
 
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La cattedrale, cuore religioso della città e del territorio, mirabile esempio di architettura medievale.

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Cuore artistico e religioso della città di Volterra, Piazza San Giovanni ospita la Cattedrale di Santa Maria Assunta ed il Battistero, pregevoli esempi di romanico e di opere d’arte di valore inestimabile.
Imprescindibile, in un viaggio in Valdicecina, la visita al Duomo di Volterra, nei secolo prestigiosa e significativa sede vescovile. La chiesa, con la sua piazza, è il centro religioso della vita della comunità ,contraltare e specchio della Piazza dei Priori , fulcro politico dell’antico Comune.
Mirabili le opere conservate all’interno, tra cui spicca il Gruppo di cinque sculture raffiguranti la “Deposizione di Cristo dalla Croce” in legno policromo intagliato.
Il grande complesso di sculture del XIII secolo è fra i più importanti e meglio conservati.

Le prime notizie storiche della Cattedrale di Volterra risalgono alla sua consacrazione nel 1120. Il successivo ampliamento, della metà del XIII secolo, è attribuito, come la facciata, a Nicola Pisano, mentre la sistemazione del transetto e del coro sono del XIV secolo. La facciata, a due ordini ha un timpano adorno di una loggetta cieca, portale marmoreo con lunetta a mosaico geometrico e grande rosone. L’interno, completamente trasformato nel XVI secolo a opera del vescovo Guido Serguidi, è a tre navate divise da colonne rivestite di stucco con capitelli di Leonardo Ricciarelli. Il duomo fu completamente restaurato, con pesanti interventi decorativi, nel 1842-43.

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La deposizione lignea.


Si tratta di un’opera che, a buon diritto, si può definire un capolavoro assoluto della scultura medievale, oggi ancor più rilevante per la sua rarità.

Il complesso è costituito oggi da cinque figure a grandezza maggiore del naturale, realizzato a tutto tondo, e attrezzi di completamenti tutti originali: Il Cristo in atto di essere calato da un’ampia croce, Giuseppe d’Arimatea, che salito su una breve scaletta appoggiata alla croce, lo sorregge dal lato destro, Nicodemo, chinato in basso in un naturalissimo atteggiamento, colto nell’attimo in cui, con un martello disinvoltamente infilato nella cintura della veste sul dorso, ha appena sfilato con le tenaglie il chiodo dal piede sinistro, la Vergine e San Giovanni Evangelista piangenti in piedi ai due lati, additanti il Cristo di cui sorreggono le mani.

Il gruppo si trova nell’attuale posizione in un’angusta cappella a destra dell’altar maggiore. Non è noto dove il complesso fosse originariamente collocato nella cattedrale. L’ipotesi più plausibile è che il gruppo fosse collocato nella cappella che al tempo si apriva con un grande arco acuto sul fianco sinistro del transetto meridionale, quello che alla fine del Cinquecento fu ristrutturato per realizzare l’attuale Cappella del Sacramento.






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Volterra, con la sua posizione panoramica su di una collina, è una città che racchiude in sé storia, arte, tradizione e natura, ed è un luogo ideale per chi ama, oltre la storia, la tranquillità e la bellezza della campagna.
 
Dall’antico tempio pagano a simbolo della fede cristiana: il battistero, antico testimone della fede.

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Parte integrante del complesso religioso della cattedrale di Volterra, il battistero, risalente a prima dell’anno mille, all’esterno offre la bella alternanza di pietre chiare e scure, con un gioco policromo suggestivo ed elegante.
L’interno, semplice e solenne, invita al raccoglimento e alla riflessione, consentendo di fruire delle pregevoli opere conservate, tra cui spiccano l’altare ed il fonte battesimale.

La tradizione riferisce che il Battistero, posto di fronte alla cattedrale, sia stato edificato dove sorgeva un tempio pagano. Tuttavia di questa notizia non fa menzione il primo documento certo che parla della pieve battesimale di S. Giovanni e che risale all’anno 989.

L’esterno
L’ornamento della facciata con marmi bianchi e neri e il relativo portale risalgono al sec XIII. Sopra l’architrave sono scolpite le teste del Cristo, della Vergine Maria e degli Apostoli e un’iscrizione che porta la data 1283. Dalle pareti esterne è ben visibile, nella parte superiore, la traccia di un innalzamento forse per contenere meglio lo slancio della cupola. Le notizie di archivio parlano di un interessamento del Brunelleschi per tale opera.

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L’interno
Nell’interno è ben godibile la semplice e solenne armonia delle forme. Il fregio in marmo che sovrasta l’altare fu iniziato da Mino da Fiesole sul finire del sec. XV. Nel 1505 il Sansovino scolpì il fonte in marmo bianco, oggi addossato a una parete, raffigurandovi il battesimo del Signore e le virtù: fede, giustizia, speranza, carità. Questo fu sostituito dalla grande vasca battesimale commissionata nel 1757 dal volterrano Francesco Salvatico Guidi, arcivescovo di Pisa, dallo scultore carrarese Giovanni Vaccà. Un altro volterrano, Francesco Gaetano Incontri, arcivescovo di Firenze, nel 1760 fece costruire l’altare in marmo. Quattro anni dopo vi fu collocata sopra la grande tavola di Niccolò Cercignani, eseguita nel 1591, raffigurante l’ascensione del Signore e proveniente dalla chiesa di S. Marco nei Borghi

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Volterra, con la sua posizione panoramica su di una collina, è una città che racchiude in sé storia, arte, tradizione e natura, ed è un luogo ideale per chi ama, oltre la storia, la tranquillità e la bellezza della campagna.
Vero!
Volterra è al centro di un territorio interessantissimo e vario. Diverse sono le visioni di questa città, sia che si arrivi da Cecina..... magnifica la visione al tramonto su tutta la vallata!... altrettanto bella è la strada che passa dall' interno della regione che passa attraverso le "balze"... Diciamo Gianni che la Toscana non stanca mai.


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Piazza dei Priori è il centro della città medievale, del cui passato splendore sono testimonianza gli edifici che vi si affacciano, tra cui Palazzo dei Priori, il palazzo comunale più antico della Toscana.



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La sua collocazione non è casuale: doveva dimostrare la supremazia e l’autonomia del Comune nei confronti del potere vescovile, rappresentato da Cattedrale e Battistero alle sue spalle.

La facciata ha subìto nel tempo diversi rimaneggiamenti a iniziare dal 1472, quando vi furono collocati i possenti leoni e gli stemmi dei governatori fiorentini dopo la conquista di Volterra.

All’interno a pianterreno si trova un’incisione che rappresenta l’unità di misura medievale: era chiamata “canna volterrana” e differiva da quelle usate nelle città vicine.


Al primo piano si apre la Sala del Consiglio Comunale con un bellissimo soffitto a volta a doppia crociera del 1516 in sostituzione di quello originario con travi di legno. Sulla parete spicca l’affresco di Iacopo di Cione Orcagna (1383) dell’Annunciazione con ai lati quattro figure di Santi: Cosma e Damiano, Giusto e Ottaviano.

Sopra il corpo principale svetta l’alta torre che rende il palazzo più simile a una fortificazione che a un edificio pubblico. Dall’alto una vista mozzafiato su Volterra e la Val di Cecina.


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continua.....ma non nell'immediato.
 
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