Rodolfo
Super Moderatore
27 maggio 2008
Cantieri Mariotti: è arrivato a Genova lo scafo di “Odyssey”
L’elegante scafo in acciaio che diventerà la nave da crociera superlusso Seabourn Odyssey è arrivato a Genova presso la banchina dei Cantieri Mariotti . Lo scafo è stato costruito a San Giorgio di Nogaro e rimorchiato via mare fino alla sede genovese T.Mariotti dove verrà completato con le sovrastrutture e gli allestimenti nel corso del prossimo anno. L’arrivo dello scafo rappresenta la tappa più importante verso la consegna delle tre ultra luxury cruiseships ordinate a T.Mariotti da Seabourn (marchio top luxury del Gruppo Carnival di Miami) e conferma l’efficienza di Ci.Mar. Costruzioni Navali, la nuova società formata da T.Mariotti (cantiere affermato nella costruzione di navi da crociera superlusso) e il gruppo Cimolai (nome noto nel settore della carpenteria metallica). L’ammiraglia Seabourn da circa 180 milioni di euro, altamente tecnologica e innovativa, sarà la prima ultra luxury cruiseship varata negli ultimi 6 anni, simbolo della ripresa e del successo del mercato crocieristico di questo segmento. Al cantiere Ci.Mar. di San Giorgio di Nogaro (Ud), prora e poppa dello scafo sono state costruite separatamente. Successivamente, i due tronconi sono stati imbarcati sulla standard barge sommergibile di T.Mariotti con una delicata operazione Ro-Ro e trasportati al bacino galleggiante di Rijeka (Croazia), a una distanza di circa 100 miglia nautiche. Lo spostamento su chiatta dal cantiere al bacino galleggiante, è durato una ventina di ore. Una volta arrivate al bacino galleggiante, le due sezioni sono state posizionate, allineate e giuntate tramite l’ausilio di carrelli speciali Spmt di Fagioli, tra i leader mondiali nei sollevamenti e trasporti pesanti. I pesi delle due parti (prora circa 3.000 tonnellate, poppa circa 4.000 tonnellate, incluso selle di sollevamento), hanno richiesto fino ad un massimo di 168 assi corrispondenti a 672 ruote, e otto motori idraulici. Le due sezioni sono state quindi saldate permettendo all’intero scafo di galleggiare. Il capo convoglio di queste operazioni è stato il R/re Sean Cristopher della Oromare Spa di Genova; nelle manovre a Porto Nogaro, coadiuvate dalle motovedette della Capitaneria di porto, sono stati coinvolti anche altri due rimorchiatori in assistenza, con blocco del fiume Corno mediante ordinanza della Capitaneria. Lo scafo di circa 17.000 Grt che è lungo 198 metri e largo 26, rimorchiato dal R/Re GianEmilio della Oromare Spa di Genova, ha viaggiato per 8 giorni senza effettuare tappe lungo la Costa Adriatica risalendo poi intorno all’Italia verso nord fino ad arrivare a Genova.
(da Il Secolo XIX)
Cantieri Mariotti: è arrivato a Genova lo scafo di “Odyssey”
L’elegante scafo in acciaio che diventerà la nave da crociera superlusso Seabourn Odyssey è arrivato a Genova presso la banchina dei Cantieri Mariotti . Lo scafo è stato costruito a San Giorgio di Nogaro e rimorchiato via mare fino alla sede genovese T.Mariotti dove verrà completato con le sovrastrutture e gli allestimenti nel corso del prossimo anno. L’arrivo dello scafo rappresenta la tappa più importante verso la consegna delle tre ultra luxury cruiseships ordinate a T.Mariotti da Seabourn (marchio top luxury del Gruppo Carnival di Miami) e conferma l’efficienza di Ci.Mar. Costruzioni Navali, la nuova società formata da T.Mariotti (cantiere affermato nella costruzione di navi da crociera superlusso) e il gruppo Cimolai (nome noto nel settore della carpenteria metallica). L’ammiraglia Seabourn da circa 180 milioni di euro, altamente tecnologica e innovativa, sarà la prima ultra luxury cruiseship varata negli ultimi 6 anni, simbolo della ripresa e del successo del mercato crocieristico di questo segmento. Al cantiere Ci.Mar. di San Giorgio di Nogaro (Ud), prora e poppa dello scafo sono state costruite separatamente. Successivamente, i due tronconi sono stati imbarcati sulla standard barge sommergibile di T.Mariotti con una delicata operazione Ro-Ro e trasportati al bacino galleggiante di Rijeka (Croazia), a una distanza di circa 100 miglia nautiche. Lo spostamento su chiatta dal cantiere al bacino galleggiante, è durato una ventina di ore. Una volta arrivate al bacino galleggiante, le due sezioni sono state posizionate, allineate e giuntate tramite l’ausilio di carrelli speciali Spmt di Fagioli, tra i leader mondiali nei sollevamenti e trasporti pesanti. I pesi delle due parti (prora circa 3.000 tonnellate, poppa circa 4.000 tonnellate, incluso selle di sollevamento), hanno richiesto fino ad un massimo di 168 assi corrispondenti a 672 ruote, e otto motori idraulici. Le due sezioni sono state quindi saldate permettendo all’intero scafo di galleggiare. Il capo convoglio di queste operazioni è stato il R/re Sean Cristopher della Oromare Spa di Genova; nelle manovre a Porto Nogaro, coadiuvate dalle motovedette della Capitaneria di porto, sono stati coinvolti anche altri due rimorchiatori in assistenza, con blocco del fiume Corno mediante ordinanza della Capitaneria. Lo scafo di circa 17.000 Grt che è lungo 198 metri e largo 26, rimorchiato dal R/Re GianEmilio della Oromare Spa di Genova, ha viaggiato per 8 giorni senza effettuare tappe lungo la Costa Adriatica risalendo poi intorno all’Italia verso nord fino ad arrivare a Genova.
(da Il Secolo XIX)