capricorno
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Se percorrendo la strada che unisce Trapani a Marsala, vi imbattete in una serie di mulini a vento, no, non siete in Olanda, siete davanti alle saline di Mothia, nella riserva dello Stagnone. Un territorio unico e sorprendente.
La riserva dello Stagnone è la laguna più estesa di tutta la Sicilia, compresa tra Punta Alga e Capo San Teodoro; comprende quattro isole: isola Longa, la più grande; Santa Maria, la più verde; San Pantaleo , la più importante è Schola la più piccola e caratteristica con i suoi casolari scoperchiati.
Geograficamente queste isole fanno parte dell'arcipelago delle Egadi.
L'isola di Pantaleo , l'antica Mozia, è la più importante dal punto di vista paesaggistico e archeologico. Antica colonia fenicia.
Era abbellita artisticamente con numerose belle case, sull'isola era situata l'antica omonima città fenicia. il livello del mare si è innalzato di circa mezzo metro, rispetto all'epoca fenicia, e quindi parte dei resti archeologici risulta sommerso.
L'accesso all'isola è consentito solo attraverso due imbarcaderi privati, che oltre che collegarla alla terraferma, permettono di visitare anche le altre isole dello Stagnone. L'isola appartiene alla Fondazione Whitaker, e benchè sia aperta al pubblico e visitabile durante gli orari di apertura, è in vigore il divieto assoluto di sbarco non autorizzato.
Nell'antichità una strada collegava la terraferma all'isola tra Capo San Teodoro e l'estrema punta moziese settentrionale. Oggi la stessa via risulta sommersa, e non è più praticabile a causa dell'erosione e della Posidonia oceanica.
La topologia generale della città fenicia, è ricavabile dai resti archeologici messi in luce dagli scavi, in particolare dal percorso della cinta muraria. Nel settore meridionale dell'isola è presente una zona relativamente rialzata, forse costituiva l'Acropoli della città, affiancata da zone più basse; in quella occidentale è stato messo in luce il porto interno della città, all'origine forse uno stagno o zona paludare. Verso nord un'altra modesta elevazione, è occupata dal santuario, a cui arriva la strada proveniente dalla Porta Nord. I dati archeologici ci raccontano di una città, circa nella metà del VI secolo, con imponenti opere pubbliche dove la parte centrale dell'isola è percorsa da un sistema stradale con lunghe arterie che s'intersecano ad angolo retto formando un reticolo di quartieri d'abitazione, intervallati da giardini ed orti. Verso la costa i quartieri sono orientati verso la linea costiera, sulla spiaggia e corrono su tutto il perimetro dell'isola.
Nella periferia settentrionale aveva posto la necropoli, mentre lungo la costa settentrionale e orientale si estende un quartiere di officine, probabilmente cantieri navali e magazzini.
Sulla costa meridionale si trova la ricca residenza della Casa dei Mosaici.
Nel 2006 Mozia, è stata inserita tra i siti candidati come Patrimonio dell'umanità Unesco.
La riserva dello Stagnone è la laguna più estesa di tutta la Sicilia, compresa tra Punta Alga e Capo San Teodoro; comprende quattro isole: isola Longa, la più grande; Santa Maria, la più verde; San Pantaleo , la più importante è Schola la più piccola e caratteristica con i suoi casolari scoperchiati.
Geograficamente queste isole fanno parte dell'arcipelago delle Egadi.
L'isola di Pantaleo , l'antica Mozia, è la più importante dal punto di vista paesaggistico e archeologico. Antica colonia fenicia.
Era abbellita artisticamente con numerose belle case, sull'isola era situata l'antica omonima città fenicia. il livello del mare si è innalzato di circa mezzo metro, rispetto all'epoca fenicia, e quindi parte dei resti archeologici risulta sommerso.
L'accesso all'isola è consentito solo attraverso due imbarcaderi privati, che oltre che collegarla alla terraferma, permettono di visitare anche le altre isole dello Stagnone. L'isola appartiene alla Fondazione Whitaker, e benchè sia aperta al pubblico e visitabile durante gli orari di apertura, è in vigore il divieto assoluto di sbarco non autorizzato.
Nell'antichità una strada collegava la terraferma all'isola tra Capo San Teodoro e l'estrema punta moziese settentrionale. Oggi la stessa via risulta sommersa, e non è più praticabile a causa dell'erosione e della Posidonia oceanica.
La topologia generale della città fenicia, è ricavabile dai resti archeologici messi in luce dagli scavi, in particolare dal percorso della cinta muraria. Nel settore meridionale dell'isola è presente una zona relativamente rialzata, forse costituiva l'Acropoli della città, affiancata da zone più basse; in quella occidentale è stato messo in luce il porto interno della città, all'origine forse uno stagno o zona paludare. Verso nord un'altra modesta elevazione, è occupata dal santuario, a cui arriva la strada proveniente dalla Porta Nord. I dati archeologici ci raccontano di una città, circa nella metà del VI secolo, con imponenti opere pubbliche dove la parte centrale dell'isola è percorsa da un sistema stradale con lunghe arterie che s'intersecano ad angolo retto formando un reticolo di quartieri d'abitazione, intervallati da giardini ed orti. Verso la costa i quartieri sono orientati verso la linea costiera, sulla spiaggia e corrono su tutto il perimetro dell'isola.
Nella periferia settentrionale aveva posto la necropoli, mentre lungo la costa settentrionale e orientale si estende un quartiere di officine, probabilmente cantieri navali e magazzini.
Sulla costa meridionale si trova la ricca residenza della Casa dei Mosaici.
Nel 2006 Mozia, è stata inserita tra i siti candidati come Patrimonio dell'umanità Unesco.
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