Re: Il faro, the Lighthouse
E già! Manlio si gode Ventotene e poi vorrebbe sbolognarmi la nave faro di Nantucket, ma non ci casco perché qui lo storico/archeologo/ingegnere che tiene la manutenzione del faro è lui.
Io sono il vecchio guardiano, con tanti ricordi ma anche un po' rincoglionito, che alla sera racconta una storia o legge poesie al lume di candela; posso preparargli il terreno con una citazione su Nantucket , paragonata ad un faro, tratta da uno dei più bei libri di mare che sono stati scritti, Moby Dick.
Cap. XIV
Nantucket.
Prendete la carta geografica e cercatela. Osservate come se ne sta in un vero e proprio angolino del mondo: lì, lontana dalla costa, più solitaria del faro di Eddystone.
Guardatela: una pura e semplice collinuccia, una spalla di sabbia; tutta spiaggia senza sfondo. C’è più sabbia lì di quanta ne potete usare in vent’anni per surrogato della carta assorbente. (....)
E allora non c'è da stupirsi se questi uomini di Nantucket nati su una spiaggia si diano al mare per guadagnarsi da vivere! dapprima raccolsero granchi ed arselle nella sabbia; fattisi più intraprendenti scesero in acqua con reti per sgombri; deventati più esperti si spinsero fuori con le barche a pescare merluzzi; e alla fine lanciando sul mare una flotta di grandi navi esplorarono qul mondo d'acqua, lo fasciarono con una cintura continua di viaggi; e in tutte le stagioni e in tutti gli oceani dichiararono guerra eterna alla più potente massa animata che sia sopravissuta al diluvio, la più mostruosa, la più simile ad una montagna. (....)
L’uomo di Nantucket e lui solo risiede nel mare e vi si sfrena; egli solo, secondo la parola della Bibbia, vi scende nelle navi e lo ara su e giù come la propria piantagione privata. Quella è la sua casa, lì è il suo lavoro e non lo potrebbe interrompere un altro diluvio di Noè. Egli vive sul mare come i galli di prateria nella prateria; si nasconde tra le ondate e le scala come i cacciatori di camosci scalano le Alpi. Per anni non conosce terra; sicchè quando finalmente vi arriva essa ha per lui il profumo di un altro mondo , più strano di quello della luna a uno che viene dalla terra. Come il gabbiano senza patria che al tramonto ripiega le ali e le onde gli fanno da culla, così quando cala la notte l’uomo di Nantucket , lontanissimo da terra, ripiega le vele e si dispone al riposo, mentre sotto il guanciale gli irrompono mandrie di trichechi e di balene.
da Moby Dick, di Herman Melville, Garzanti editore.