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Il faro, the Lighthouse

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

marco1978 ha detto:
Non so se faccio bene a risponderti: rischio di cadere nel melenso (grazie a te, no a te, no a te).
:p :p :p

hai ragione!!

Effettivamente l'argomento prende vero?

Però,vado un attimo OT, nel caso di un misto tra ingegnere ed appassionato di storia, mi chiama alla mente immediatamente anche l'argomento dei porti (penso a Cartagine, Alessandria, Santorini, Ostia/Fiumicino e tanti altri..), altri luoghi pieni di suggestioni.. e queste le vivo in modo simile ai fari..
Salutoni!
Manlio
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

E già! Manlio si gode Ventotene e poi vorrebbe sbolognarmi la nave faro di Nantucket, ma non ci casco perché qui lo storico/archeologo/ingegnere che tiene la manutenzione del faro è lui.
Io sono il vecchio guardiano, con tanti ricordi ma anche un po' rincoglionito, che alla sera racconta una storia o legge poesie al lume di candela; posso preparargli il terreno con una citazione su Nantucket , paragonata ad un faro, tratta da uno dei più bei libri di mare che sono stati scritti, Moby Dick.

Cap. XIV

Nantucket.
Prendete la carta geografica e cercatela. Osservate come se ne sta in un vero e proprio angolino del mondo: lì, lontana dalla costa, più solitaria del faro di Eddystone.
Guardatela: una pura e semplice collinuccia, una spalla di sabbia; tutta spiaggia senza sfondo. C’è più sabbia lì di quanta ne potete usare in vent’anni per surrogato della carta assorbente. (....)
E allora non c'è da stupirsi se questi uomini di Nantucket nati su una spiaggia si diano al mare per guadagnarsi da vivere! dapprima raccolsero granchi ed arselle nella sabbia; fattisi più intraprendenti scesero in acqua con reti per sgombri; deventati più esperti si spinsero fuori con le barche a pescare merluzzi; e alla fine lanciando sul mare una flotta di grandi navi esplorarono qul mondo d'acqua, lo fasciarono con una cintura continua di viaggi; e in tutte le stagioni e in tutti gli oceani dichiararono guerra eterna alla più potente massa animata che sia sopravissuta al diluvio, la più mostruosa, la più simile ad una montagna. (....)
L’uomo di Nantucket e lui solo risiede nel mare e vi si sfrena; egli solo, secondo la parola della Bibbia, vi scende nelle navi e lo ara su e giù come la propria piantagione privata. Quella è la sua casa, lì è il suo lavoro e non lo potrebbe interrompere un altro diluvio di Noè. Egli vive sul mare come i galli di prateria nella prateria; si nasconde tra le ondate e le scala come i cacciatori di camosci scalano le Alpi. Per anni non conosce terra; sicchè quando finalmente vi arriva essa ha per lui il profumo di un altro mondo , più strano di quello della luna a uno che viene dalla terra. Come il gabbiano senza patria che al tramonto ripiega le ali e le onde gli fanno da culla, così quando cala la notte l’uomo di Nantucket , lontanissimo da terra, ripiega le vele e si dispone al riposo, mentre sotto il guanciale gli irrompono mandrie di trichechi e di balene.


da Moby Dick, di Herman Melville, Garzanti editore.
 

camperlaia

Member
Re: Il faro, the Lighthouse

Anche San Benedetto del Tronto ha il suo bel faro, anzi vista la sua posizione tra il porto e il centro-città lo si ammira quasi più come monumento-obelisco che come faro. Ma la sua utilità per i naviganti è fuori discussione.

faro2is2.jpg


faromw9.jpg




campergm9zw4.gif
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

molto belle come al solito le tue foto. Ti chiederei però una cortesia, se sei d'accordo: terrei le foto di fari nella sezione di foto off topic dedicato ai fari (dove le tue foto sono davvero notevoli) mentre terrei qua le letture varie o anche foto ma più di tipo storico/tecnico . Questo solo per mettere insieme tutte le belle foto di fari nella stessa cartella. Poi naturalmente ciascuno è libero di postare dove e come crede.
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

serbet ha detto:
E già! Manlio si gode Ventotene e poi vorrebbe sbolognarmi la nave faro di Nantucket, ma non ci casco perché qui lo storico/archeologo/ingegnere che tiene la manutenzione del faro è lui.
Io sono il vecchio guardiano, con tanti ricordi ma anche un po' rincoglionito, che alla sera racconta una storia o legge poesie al lume di candela; posso preparargli il terreno con una citazione su Nantucket , paragonata ad un faro, tratta da uno dei più bei libri di mare che sono stati scritti, Moby Dick.

Serbet.. io sono il 'vil' tecnico.. il letterato sei tu!! 8) 8)
Indi.. :wink:

Su Nantucket avevo in mente quel brano, poi un pò di storia.. in quanto l'isola è tappa obbligatoria verso New York, ma è eternamente circondata dalla nebbia e, causa secche, è pericoloso passarci..

Per questo è sempre stata presente una nave faro, ma questa accortezza non è riuscita ad evitare incidenti addirittura alla stessa nave faro..

Fu colpita dall'Olympic comandato immaginate da chi? Ha causato ben 7 morti su 11 tra l'equipaggio della nave faro che è stata letteralmente spezzata in due!

Purtroppo, nonostante la nave faro vi furono altri tragici incidenti, di cui uno è quello della Doria..

Detto questo, ripasso la palla a chi la vuole (tanto più che lunedì parto, per cui non potrò seguire il post..), anche 'dimenticando' Nantucket..

Salutoni!
Manlio
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

seeeeh, averne di "vil tecnici" come te!

"Nel mezzo, vile meccanico; o ch’io t’insegno una volta come si tratta co’ gentiluomini.
- Voi mentite ch’io sia vile.
- Tu menti ch’io abbia mentito -
"

Promessi Sposi, Alessandro Manzoni
 
Re: Il faro, the Lighthouse

Anche a me era venuto in mente Moby Dick, quel libro per me è come Moby Dick per il capitano Achab, è l'unico libro che non sono riuscita a finire e me ne vergogno abbastanza :oops:, così tanto che sono stata zitta e ho lasciato a chi lo merita il gusto di citarlo. A distanza di vari anni lo ricomincio, ormai sono almeno 4 volte che arrivo a pagina 100 e non riesco più ad andare avanti! Dopo questa brutta figura on line (brutta sì perchè io ho la laurea in letteratura americana!), confido che manterrete il segreto e prometto che durante la mia prossima crociera finalmente lo leggerò per intero. Scusate, forse sono andata in OT, ma sono 25 anni che ho questo magone!
 

marco1978

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

mara de leonardis ha detto:
Dopo questa brutta figura on line (brutta sì perchè io ho la laurea in letteratura americana!), confido che manterrete il segreto

Alunni della professoressa De Leonardis, a questo punto potete scatenarvi!!!! :lol:
 

camperlaia

Member
Re: Il faro, the Lighthouse

serbet ha detto:
molto belle come al solito le tue foto. Ti chiederei però una cortesia, se sei d'accordo: terrei le foto di fari nella sezione di foto off topic dedicato ai fari (dove le tue foto sono davvero notevoli) mentre terrei qua le letture varie o anche foto ma più di tipo storico/tecnico . Questo solo per mettere insieme tutte le belle foto di fari nella stessa cartella. Poi naturalmente ciascuno è libero di postare dove e come crede.
Ok, chiedo agli amministratori di provvedere.
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

serbet ha detto:
seeeeh, averne di "vil tecnici" come te!

"Nel mezzo, vile meccanico; o ch’io t’insegno una volta come si tratta co’ gentiluomini.
- Voi mentite ch’io sia vile.
- Tu menti ch’io abbia mentito -
"

Promessi Sposi, Alessandro Manzoni

Qui hai colpito di fioretto!!

Grazie!
Manlio


ps: Mara.. ognuno ha le sue.. vergogne.. naturalmente anche io!!
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Non so se i ragazzi leggono ancora Giulio Verne. Anzi non so se i ragazzi leggono ancora.
Chi lo è stato ragazzo ricorderà il piacere dei libri con quei bei disegni che ci facevano sognare….

nuovaimmaginepj6.png

Capitolo I

IL SOLE stava per sparire dietro le colline che limitavano l'orizzonte a ovest. Il tempo era bello. Dal lato opposto sopra il mare che si confondeva col cielo a est e a nord-est, alcune nuvolette riflettevano gli ultimi raggi che presto si sarebbero spenti nelle ombre del crepuscolo, piuttosto lungo a quella elevata latitudine del 55° grado dell'emisfero australe.
Nel momento in cui il disco solare mostrava ormai soltanto l'orlo superiore, una cannonata echeggiò a bordo dell'avviso Santa Fé, e la bandiera della Repubblica Argentina, spiegandosi al vento, fu issata al picco della randa.
Contemporaneamente una viva luce si accese alla sommità del faro, costruito arretrato di un tiro di schioppo dalla baia di Elgor, nella quale il Santa Fé si era ancorato. Due dei guardiani, gli operai riuniti sulla spiaggia e l'equipaggio riunito a prua della nave salutarono con lunghe acclamazioni la prima luce accesa su quella costa lontana.
(……………)
Vasquez ( n.d.r. il guardiano del faro) accennò ai due compagni di rimanere all'ingresso del corridoio. Poi spinse la porta della scala e i due ufficiali lo seguirono. Quella stretta scala a chiocciola, a gradini di pietra incastrati nella parete, non era scura: dieci feritoie la illuminavano ai vari piani.
Come ebbero raggiunto il locale di guardia, sopra il quale si trovavano la lanterna e le apparecchiature che producevano la luce, i due ufficiali sedettero sul banco circolare fissato al muro
Dalle quattro finestrelle aperte in quel locale lo sguardo poteva vedere tutti i punti dell'orizzonte.
Benché il vento fosse moderato, soffiava abbastanza forte a quell'altezza, senza tuttavia coprire le strida acute dei gabbiani, delle fregate e degli albatri che passavano con grande sbattere di ali.
Il capitano Lafayate e il suo primo ufficiale, per avere più libera la vista dell'isola e del mare circostante, salirono la scala che portava alla galleria che girava intorno alla lanterna del faro.
Tutta la parte dell'isola che si stendeva sotto i loro occhi verso ovest era deserta, come il mare, di cui i loro sguardi potevano percorrere da nord-ovest a sud un vasto arco, interrotto solo a nord-est dalle alture del capo San Giovanni. Ai piedi della torre si apriva la baia di Elgor, le cui rive erano allora animate dal viavai dei marinai del Santa Fé. Al largo non una vela, non una traccia di fumo; solo l'immensità dell'oceano.
(…………)
Alle quattro i due ufficiali erano di ritorno, e risalirono a bordo dopo essersi accomiatati da Vasquez, da Felipe e da Moriz, che rimasero sulla riva, aspettando il momento della partenza.
Alle cinque la pressione cominciava a salire nella caldaia dell'avviso, il cui fumaiolo eruttava volute di fumo nero. La marea fra poco avrebbe raggiunto il punto di stanca e il Santa Fé avrebbe salpato l'ancora non appena il riflusso si fosse fatto sentire.
Alle sei meno un quarto il comandante diede l'ordine di virare sull'argano e di equilibrare la macchina. Il vapore superfluo sfuggiva dal tubo di scappamento.
A prua il primo ufficiale sorvegliava la manovra. Ben presto l'ancora fu a picco, issata alla sua posta e traversata.
Il Santa Fé si mise in moto, salutato dagli addii dei tre guardiani. E, comunque la pensasse Vasquez, se i suoi compagni non videro senza una certa emozione l'avviso allontanarsi, gli ufficiali e l'equipaggio da parte loro ne provavano una molto profonda nel lasciare i tre uomini su quell'isola dell'estrema America.

Il Santa Fé, a velocità moderata, seguì la costa che limita a nord-ovest la baia di Elgor. Non erano ancora le otto quando fu in alto mare. Scapolato il capo San Giovanni, filò a tutto vapore, lasciando lo stretto a ovest, e, quando fu scesa la notte, la luce del faro in capo al mondo appariva soltanto come una stella all'estremità dell'orizzonte.
nuovaimmagine1sw6.png


tratto da IL FARO IN CAPO AL MONDO, di Jules Verne

p.s. nella cartella foto off topic, grazie a dr. Pianale si trovano meravigliose immagini del faro in capo al mondo che può aver ispirato Verne.
p.p.s. sto cercando di vedere se posso postare l'intero libro scaricabile
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

p.p.s. sto cercando di vedere se posso postare l'intero libro scaricabile

Sarebbe un colpo eccezionale!!

Ora sono io a lasciare il campo.. domani, più o meno a questa ora saranno i miei occhi a vedere le luci amiche che si accendono e spengono accompagnando il mio discendere a Sud del nostro mare..

Ne approfitto per i soliti Salutoni, aggiungendo che cercherò qualche faro da postare..

Salutoni!
Manlio
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Dico subito che dopo le letture precedenti, qui si scende di parecchi gradini ma ai giovani il libro piace e la scena finale è proprio in un faro. Se n’è anche tratto un film di successo sebbene le spettatrici dubitano che Raul Bova debba aspettare 21 giorni in un faro isolato al Giglio prima che arrivi una ragazza.
Lo scrittore dice di aver visitato 25 fari prima di trovare quello giusto per la sua storia e dopo sta fatica e 650 pagine l’amore trionfa:
699scusamatichiamoamoreic2.jpg



“Fare una settimana il lighthouse keeper, il guardiano del faro. Alessandro sorride e torna verso casa. I sogni esistono per cercare di essere realizzati. E ogni giorno ci diciamo: sì lo farò domani. Ma adesso? Di cosa viviamo adesso….e così prende la tavola e la butta in acqua.
(……)
Io sono qui, al largo, sull’isola del Giglio, a 50 minuti da porto Santo Stefano, a 3 ore circa da Roma, lontano da tutto e tutti, senza più lavoro ma di nuovo con la mia vita. Solo che lei non c’è. Sono solo. Custode del faro.
Alessandro guarda il sole che lentamente si colora di rosso. Quel gabbiano che passa lontano e una nuvola leggera poco più in là, da sola, immobile.
Poi improvvisamente accade. Po po. Po po. Un clacson. E subito dopo da dietro la curva, eccola.
Una vecchia Volkswagen cabriolet azzurra, traballante, viene su per la salita. Sembra tranquilla, sicura come del resto quella giovane ragazza che la guida. ha un cappello in testa, un basco, ma i capelli biondo castani, liberi e selvaggi e quel sorriso divertito non permette di sbagliare.
Alessandro si alza e le corre incontro. Niki fa ancora qualche metro poi frena bruscamente e fa spegnere la macchina.


( n.d.r. salto alcune righe di picci pocci )

Salgono la scaletta. “questa è la camera da letto….con la finestra che dà sul mare. Questo è un piccolo studio e qui, salendo l’ultima scala , c’è la lanterna..”
Salgono su veloci,escono fuori,, si affacciano sul terrazzo. Sono in alto, più in alto di tutto. Un vento caldo, leggero accarezza i capelli di Niki. Alessandro la guarda mentre lei osserva più in là, verso il mare aperto. Quella nuvola, che prima era così lontana ora sembra vicina. E poi quel gabbiano passa di nuovo. E fa un piccolo verso. E in qualche modo li saluta e continua a volare planando un po’ più in là, cercando qualche facile corrente. Più lontano sul filo dell’orizzonte c’è quell’ultimo spicchio di sole. Ancora caldo, rosso, acceso. Ma se ne sta andando. Allora Niki chiude gli occho. Fa un respiro lungo. Lunghissimo. E sente il mare, il vento, il rumore delle onde e quel faro che aveva tanto sognato “


Da SCUSA MA TI CHIAMO AMORE, di Federico Moccia, Rizzoli edit.
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

Serbet mi rivolge questa richiesta:

serbet ha detto:
Grazie manlio del faro di Rodi, bei ricordi, anch'io ci ero stato come anche a Santorini, ma non ho foto del faro.
Adesso però nell'altro topic mi aspetto da te una dissertazione sul colosso di Rodi, con ricostruzione tridimensionale.

In realtà dispongo di una ricostruzione tridimensionale del Colosso, ma ho grosse difficoltà a passarla su youtube ed al sito, me ne dispiaccio..

Per cui mi scuso ma dovrete accontentarvi del poco che ho postato la volta scorsa.. :cry: :cry:

Per farmi perdonare aggiungo questo bel riferimento:

http://www.rhodian.com/colosso.htm

Salutoni!
Manlio
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Ed allora un omaggio poetico alla crociera greca di manlio (e sottolineo alla crociera per quanto mi sia simpatico manlio).

Un frammento della poetessa greca Saffo, la cui leggenda vuole che si sia gettata da un faro sull'isola di Lefkada per l'amore non corrisposto verso, contrariamente a quanto si potrebbe pensare…, il giovane e bellissimo battelliere Faone.

saffoet9.jpg


LIEVE SCORREVA IL VENTO TRA I FAGGI

Lieve scorreva il vento tra i faggi;

mansueta la schiuma lambiva la riva;

nel crepuscolo blu un pianeta

brillava come un faro potente.

Ma niente furono per me i rumori del mare,

il vento e la stella splendente,

quando sul mio petto il vessillo

dei tuoi capelli d’oro si aprì.
 

pmanlio

Active member
Re: Il faro, the Lighthouse

Ot, ma bella, bella veramente..
E' incredibile pensare quanto ci siano più vicini gli scritti dei Greci, dei Romani, ed anche degli Egizi (4000 anni fa) rispetto a cose risalenti al medio evo o anche a tempi più recenti..

Salutoni..
Manlio
 

serbet

New member
Re: Il faro, the Lighthouse

Parlare di fari è parlare di Bretagna. Vorrei consigliare una serie di libretti piacevoli, nulla di impegnativo, da portare in treno (o in nave) o da comodino, di Jean Failler. Si raccontano le avventure di Mary Lester, giovane “apprendista” poliziotta armata di un diploma e di un intuito geniale grazie al quale riuscirà a risolvere intrighi e crimini e di caso in caso farà carriera nella polizia. E’ piacevole ritrovare nelle descrizioni l’ambiente bretone ed inoltre la protagonista si sposta spesso dalla sua sede da Quimper per svolgere le proprie indagini in varie località che vengono ben descritte ed anzi ogni libro ha una breve introduzione storico geografica del posto in cui si svolge e persino una ricetta gastronomica per chi volesse cimentarsi.
Questa volta siamo nel porto di Camaret e l'ispettrice deve indagare su...


Quando uscirono il sole stava tramontando all’altro capo del porto i fari già si riflettevano nell’acqua. Il molo era deserto. Mary avvertì un brivido di freddo.
-Volevo andare a visitare la torre quadrata,-disse- ma penso che a quest’ora sia troppo tardi.
- Potrà andarci domani- disse il prete.
-Già domani…
- Deve tornare a Quimper?
- Avrei dovuto , ma dopotutto non c’è nessuno che mi aspetta. Mi sa dire, signor rettore, se c’è un hotel aperto da quaste parti?
- Certo. Guardi, vada al Vauban e dica pure che la mando io. E’ laggiù in fondo al porto. Chieda di Renè, vedrà che si troverà bene.
Il curato si diresse verso una Renault 4 bianca parcheggiata proprio davanti all’Austin nera di Mary. Si mise al volante e prima di richiudere lo sportello, disse con la sua voce sonora:
-Allora forse a domani, madamoiselle…
E Mary , accorgendosi di non avergli detto il proprio nome, rispose:
-Lester, Mary Lester.
- Buonasera madamoiselle Lester.
Immobile vicino all’Austin, Mary guardò l’utilitaria bianca allontanarsi al tramonto.


Tratto da IL BATTELLO RUBATO, di Jan Failler, casa editrice Robin

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