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C'era una volta: crociere d'altri tempi.

T

tano

Guest
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Buona Pasqua anche a te e come sempre grazie dei tuoi racconti.

Un saluto.
 

Magellano

Utente livello Platinum
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Anche oggi abbiamo goduto dei tuoi racconti... :wink: Probabilmente, se non vi erano disguidi, lo si doveva anche al buon lavoro diplomatico svolto in precedenza. Penso che sentirsi "occidentali" e sbarcare in quei porti qualche timore lo abbia comunque infuso..
Grazie e buona Pasquetta.
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

E finalmente un pullman carico di una cinquantina di marittimi parti' per l'escursione gratuita offerta dal Sindacato marittimi di Odessa. La prima cosa che ci colpi' fu lo squallore dlle strade. Erano larghe, con case e palazzi anche belli, ma assolutamente prive di vita, di colore. Noi eravamo meditarranei, abituati alla vita, ai colori, negozi, vetrine, bar, tutto cio' che vedevamo nelle strade delle nostre citta' La era tutto grigio, le strade vuote, nessuna vetrina, nessun bar, niente, gente che camminava veloce, con visi tristi ( non ho mai capito se l'espressione triste era comune negli slavi) nessun gruppo che chiaccherasse, la case dimesse, con a volte cartone ai posti dei vetri. Pulizia tanta, macchine pochissime, biciclette e alcune copie della nostra Vespa. Prima sosta prevista : Casa del Marinaio. Era un edificio piu' simile ad una biblioteca che ad un luogo di ritrovo. Ci accolgono con sorrisi, offrono un the', senza biscotti, e dopo un disorso sulla fraternita' dei marinai nel mondo ci regalano una marea di libri. Alcuni in italiano ma molti in Inglese. Suula storia del Partito, sulla rivoluzionem sulla Costituzione, sulle regole sindacali ecc. Non nascondo che vedere un ingrassatore od un fuochista con in mano quei libri e lo sguardo sperduto mi faceva sorridere. Beh, la gita riparte, visita annunciata- Asilo dei figli dei marittimi. Bella struttura, mensa con tavoli con buchi per le scodelle, lettini per il sonnellino pomeridiano dei bimbi. Sala giochi, bimbi che ci gurdavano un poì timorosi ed un po sorridenti. Discorso , altro the, visita ecc e si riparte. Ma , quando la guida annuncia che la prossima visita sara' all'ospedale dei marittimi scoppio' una piccola " rivoluzione d'ottobre", beh ,era comprensibile, la proposta fu semplice e diretta. O ci riporta a bordo o scendiamo e torniamo a piedi.
La guida ci rimase molto male, ed io usai la mia diplomazia per spiegarle che giovani marittimi forse avevano altgre curiosita' e mire anziche' un ospedale. Concordai la visita alla famosa scalinata, che , chi non conosceva il film L'incrociatore Potemkin, giudico' con lo stesso parere di Fantozzi .......e ritornammo a bordo. Anche nel pomeriggio era prevista una seconda escursione equipaggio ma ando' miseramente deserta. E di conseguenza , nei viaggi successivi, non venne mai piu' proposta. LO scopo della gita era a bbastanza chiaro, primo offrire ai lavoratori gratis cio' che altri pagavano. secondo far vedere lo sviluppo sociale del paese. Spiegai alla guida che per noi gli asili erano una vecchia ed antica istituzione, che i marittimi avevano una assistenza medica gratuita in tutto il mondo, che il fatto che vi fossero persone che pagassero la crociera permetteva a molti di lavorare, guadagnare decentemente per mantenere la famiglia.
Non so quanto capi', ma sicuramente , dai suoi occhi, intuii che le avevo almeno messo dei dubbi.
Ma tutto il mal non viene per nuocere, Molti di quei libri rimasero sul pulmann, ma io li tenni tutti, ( io non posso buttare mai via un libro) allora non ci avevo certo pensato, ma , alcuni anni dopo mi vennero molto utili.
Infatti, alla fine dell'universita' decisi di fare una tesi di laurea in diritto del lavoro marittimo. Allora esisteva l 'ILO.
Organizzazione internazionale del lavoro, che stabiliva principi da applicare in tutto il mondo ( in teoria almeno) Vi erano rappresentanti per ogni paese del Governo, dei Sindacati, degli Imprenditori, Ma un paese come l' Unione Sovietica
come poteva essere rappresentato: Sindacati governo ed imprenditori erano in teoria almeno la stessa cosa.
Su questo problema sviluppai la mia tesi, e scopiazzai moltissimi da quei libri, certo che nessuno li conoscesse in Italia.Storia, costtuzione e norme vennero copiate di sana pianta ed ebbi anche la Lode!!!!
Ma ora partiamo per Yalta, e li sara' tutta un altra storia.
Tre fischi e alla via cosi'.
 

fandelmare

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

nostromo ha detto:
E finalmente un pullman carico di una cinquantina di marittimi parti' per l'escursione gratuita offerta dal Sindacato marittimi di Odessa. La prima cosa che ci colpi' fu lo squallore dlle strade. Erano larghe, con case e palazzi anche belli, ma assolutamente prive di vita, di colore. Noi eravamo meditarranei, abituati alla vita, ai colori, negozi, vetrine, bar, tutto cio' che vedevamo nelle strade delle nostre citta' La era tutto grigio, le strade vuote, nessuna vetrina, nessun bar, niente, gente che camminava veloce, con visi tristi ( non ho mai capito se l'espressione triste era comune negli slavi) nessun gruppo che chiaccherasse, la case dimesse, con a volte cartone ai posti dei vetri.

San Pietroburgo certamente non è paragonabile a Odessa, però questa descrizione mi ha riportato alla mente certe sensazioni provate durante un giro per San Pietroburgo fatto dieci anni fa, lì certe cose stavano cambiando in fretta ma ancora si percepivano gli effetti di un certo passato. La bellezza e la maestosità dei monumenti strideva un po' con l'aria dimessa ed un po' triste che si leggeva su certi volti.
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Anch'io sono stato a s.Pietroburgo circa trentanni fa, con una crociera del Danae, e l'impressione di squallore della citta' era simile a quello di Odessa. Ma la cosa piu' sorprendente fu quella della chiusura a chiave della porta del ristorante, perche' nessuno uscisse , dovevamo restare sempre in gruppo sorvegliati dalle guide e dalla polizia. Non era permesso lo sbarco libero, solo in escursione. Mi sentivo come un detenuto. Appena ho tempo sbarchero' a Yalta, perche' li avvennero cose veramente curiose. A presto
 

cirellina

Well-known member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

grazie nostromo,continuo a leggere i tuoi racconti e veramente se chiudo gli occhi cerco di immaginare volti, situazioni e vicende che ci descrivi!
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Yalta, come Sochi e Sukumi, era una citta' per le vacanze. Vi erano quelli che i russi chiamavano "Sanatori " cioe' delle grosse strutture alberghiere dove andavano in vacanza i cittadini russi. Ma non c'era niente. Le spagge erano libere, la oasseggiata a mare era lunga ed anche bella, ma non vi era una gelateria, un bar, un chiosco ,niente di niente. Pero' non e' proprio cosi', lungo la passeggiata vi era fermo un carretto, con un cavallo, e sul carro una botte, ed un signore con un boccale ( uno solo ) ed una lunga fila di persone, bene in riga, che bevevano un boccale di birra ( pivo mi pare si chiamasse in russo ). Un boccale solo e sempre lo stesso, Questo era il massimo disponibile. La nave si fermava 24 ore, quindi trascorrevamo una notte intera a Yalta. Ricordo di essere sceso la prima volta, con l'allievo di coperta. Ci eravamo messi in jean ( c'erano gia' allora) maglietta ed io avevo tenuto le scarpe bianche della divisa. MI guardavano tutti le scarpe, al punto di chiedermi se o non le avessero mai viste bianche, o se le portassero solo i matti. Fu a Yalta che vidi per la prima volta donne fare il barbiere da uomo ( in Italia allora era impensabile). Vi era anche un negozio di souvenir, ma non vi era gran che, Entrammo per comperare dei bicchieri di legno, un orsetto in legno e della vodka originale. Vi era molta gente in fila alla Kacca ( la cassa in russo si scrive cosi' !) ma appena ci videro si riritarono tutti per lasciarci il posto,
logicamente non volevamo saltare la fila, ma non ci fu niete da fare, sorridendo ci spinsero avanti, noi ospiti stranieri non dovevamo fare la fila. Anche a Ylalta negozi niente, un paio ,di chiamiamoli super mercati, con gli scaffali completamente vuoti. E molti parchi, veramente grandi e spaziosi, con molte persone che passeggiavano all'ombra com bimbi.
La gente ( jnon tutta in verita' ) ci sorrideva , ci salutava, e qualche giovane studente che parlava inglese si fermava a aprlare un poco. E chiaramente ci dissero che avrebbero parlato volentieri con noi, ma avevano paura di farlo di giorno, perche' la Polizia avrebbe potuto vederli e metterli in difficolta'. Ci chiesero se potevano scendere di sera, al buio,
nei parchi che erano piu' protetti e dove era piu' facile non dare nell'occhio. ED anche le ragazze ci chiesero se potevamo portar loro rossetti , ciprie, oggetti italiani ecc. Infatti ci colpi' molto il fatto di vedere tutte quelle ragazze assolutamente senza trucco senza un filo di rossetto, senza ornamenti tipo collanine braccialetti ecc. E cosi' avvenne, ma quel discorso non venne fatto solo a noi evidentemente.La prima notte vi fu una ... vita.... in quei parchi ... notevole, Con personale che torno' a bordo senza scarpe , senza camicia. Una vita' cosi' intensa che la mattina dopo arrivo' a bordo la Polizia e ci comunico' che le prossime volte, il personale doverva rientrare a bordo assolutamente entro la mezzanotte, Chi non rispettava l'orari non avrebbe avuto piu' il permesso di scendere a terra nei porti russi. E fu' cosi, pero' tra le dieci e mezzanotte qualchecosa viniva combinato..... Si, avete ragione, ho detto che i russi non volevano mai mai regali,
e' vero, i ragazzi in cambio ci davano bottigliette di vodka ( ma io ero astemio) e le ragazze.......... vi lascio indovinare.
Solo una volta vi fu un piccolo scontro tra alcuni ragazzi russi ed alcuni dell'equipaggio, ( causa ragazzse) ed intervenne la polzia che prima li porto' al pronto soccorso e poi a bordo, ma tutti dichiararono che era a causa di discussioni di calcio...
Comunque il negozio di bordo, ad ogno sosta in Russia aveva un impennata di vendite di rossetti, ciprie e di strani
oggettini simil oro di artigianato toscano che costavano poco ma apparivano molto..... Comunque la dogana a e la polizia
non effettuarono mai nessun controllo personale all' uscita del porto, anche se vi erano persone che scendevano con
tasche rigonfie, due pullover, due camicie ecc. Forse andava bene cosi anche a loro.
Ora ci aspetta SOchi e poi Sukumi, ma li si sosta solo di giorno.... Comunque Yalta ciao, bei ricordi di gioventu'.
Ps era gia' notevole allora la conoscenza delle lingue dei giovani russi, parlavano un ottimo inglese, decisamente migliore dei pari eta' italiani. E poi avevano una curiosita' enorme di conoscere la vita dell' europa.occidentale
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Il desiderio di avere informazioni era veramente forte nei giovani, ci chiedevano del tenore di vita, delle scuole,
del lavoro. Una sera incontrammo un uomo, parlava un italiano perfetto, ci chiese infinite cose, e ci venne il sospetto che fosse un soldato italiano rimasto in Russia alla fine della guerra. L'eta' era giusta ed il suo italiano era troppo buono,
Lui nego' assolutamente, ma poi ci chiese se potevamo portargli delle riviste italiane e delle sigarette sempre italiane. la cosa ci stupi' un poco, lo facemmo, e lui non ci diede niente in cambio. E questo non era da russo......
Non vi furno quasi mai discussioni politiche, quello che ci colpiva era l'ospitalita' , cioe la cortesia non solo formale, ed il fatto che sembrava che gli italiani fossero particolarmente graditi, anche se erano passati solo 15 anni dalla guerra.
E molta delle rigidita' della polizia si attenuo' nei viaggi successivi, piu' ci si conosceva , piu' ci si arrangiava, purche' fosse salva la forma. Tipo, io controllo tutto, ma se mentre siamo al bar a bere un caffe, qualcuno sposta due libretti e li mette nei gia' controllati, per me va bene perche' capisco che non si puo' pretendere che uno che ha fatto la notte di guardia venga alle 6 di mattina per un controllo sensa senso pratico. E poi un ultima particolarita', alcuni camerieri triestini di lingua slovena o croata ( non mi ricordo bene) riuscivano a parlare con i russi. Mi dicevano che vi era una differenza tipo italiano e spagnolo. Beh, ora mi riposo, sono curioso di sapere se avete indovinato la ragione di scambio con le ragazze russe....... comunque non svelero' il segreto
Saluti
 

Magellano

Utente livello Platinum
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Se è un segreto, non dovevi metterci la pulce nell'orecchio!! Speriamo prima o poi di convincerti a parlare... :lol:
Fra le lingue slave ed il russo, tutt'oggi, ci sono molte analogie. Conosco un pò di lessico sloveno e quando sono stato in Russia, qualcosa intendevo.
Solitamente anche il passaggio di stecche di sigarette a quegli ufficiali favoriva la fluidità delle procedure, non è cosi?
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

No, allora assolutamente no, allora erano molto permalosi, guai a cercare di corrompere anche solo con un piccolo oggetto ricordo. Sigaretta contro sigaretta, ricordo contro ricordo, moneta contro moneta. Era molto importante dimostrare rispetto e cordialita', cioe' essere sullo stesso piano. Dopo una iniziale freddezza era importante trovare un argomento, in genere lo sport per iniziare un dialogo. Nel 60 c'erano le olimpiadi a Roma e quindi era facile parlare di sport. Negli anni successivi il calcio ( e le ragazze ) erano buoni argomenti. Da evitare discorsi politici. Ad ogni modo, dietro un'apparenza di rigidita' formale, erano persone cordiali comprensive ed amichevoli. Specialemente quando ci ritrovavano nei viaggi succesivi. Appena ho tempo vi racconto di Sochi. Una cosa divertente credo
Saluti
 

Magellano

Utente livello Platinum
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Grazie Nostromo. Come in ogni argomento, alle verità si aggiungono false leggende. Questo clichè, che mi confermi essere sbagliato, è assai diffuso, come chissà quante altre imprecisioni. Attendiamo Sochi :wink:
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Il ....principio valeva in molti paesi...... anche il nostro, non in Unione Sovietica allora. Anche negli Usa qualche bottiglia di vino o di liquore aveva buoni effetti per risolvere piccoli problemi. Vi era un paese...dove la Dogana saliva a bordo con molte borse piene di carta, poi le consegnava dicendo, questa e' per il Capitano , questa per il Maresciallo ecc. Ed il cambusiere provvedeva a riempirle, levando la carta. E non avevamo problemi di lingua.......accapisci amme ?
Vi lascio quindi con un altro indovinello
 

Magellano

Utente livello Platinum
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Questo è più semplice Nostromo! Hai dato troppi indizi!!! [smilie=sherlock[1].gif]
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Non credo che la soluzione di quello su yalta fosse molto piu' difficile ! o mi sbaglio ?
 

cirellina

Well-known member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

in fondo è un sinallagma puro e semplice !!!
Rossetti contro bacetti et similia! :wink: , jeans contro vodka, magliette occidentali contro stellette o monete
che belli i tuoi racconti !!
 
T

tano

Guest
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Come sempre un piacere leggerti caro Nostromo, sempre interessanti i tuoi racconti.
Sulle dogane......anche l´Argentina e la Brasiliana uno faceva quello che voleva, da sempre e per sempre !!!!!

Un saluto.
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Una volta a Buenos ayres dovevo portare ad una...amica.... delle calze di nylon in regalo. Scendevo in borghese, era autunno li, e quindi avevo un vestito con giacca. Pensa e ripensa decido di mettere le buste delle calze sulle braccia, tre per parte, e tenerle ferme con elastichini, erano buste di cellophan allora, e scricchiolavano un po. Arrivo al varco doganale e mi chiamano, b....n dico tra me e me, e il doganiere mi chiede se avevo qualchecasa da dichiarare. Nada e' la mia risposta e lui mi vuole ispezionare. Alzo ..lentamente le braccia e lui mi tocca tutto il corpo, e logicamente non trova niente, le braccia erano in alto, sorridendo abbasso lentamente le braccia e mi allontano, fatto due passi mi richiama ( ahia penso ha sentito od intuito qualchecosa) no invece mi chiede una sigaretta, Mi era gia' andata bene e non volevo rischiare che potesse sentire lo scricchiolio delle buste ma d'altronde non potevo rifiutare, cosi' gli tirai il pacchetto, non fui molto cortese ma le calze uscirono indenni. Si e' vero le dogane nei paesi sud americani spesso erano in pasta con i contrabbandieri, basta ricordare cio' che ho raccontato sugli strani,, passeggeri che imbarcavamo a Napoli con destino Brasile. Ma, piu' o meno, tutto il mondo era paese allora, cio' che cambiava era la quantita' di ...omaggi... che dovevamo versare ( avevo un quaderno dove oltre alle procedure per ognì porto indicavo anche le....tasse portuali,,,,) Per es a Napoli vi erano fisse due stecche di sigarette per gli ormeggiatori....
 

Rodolfo

Super Moderatore
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Sembra quasi la scena di Fantozzi con la radiolina in bocca. Ciao Nostromo.
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

Siamo finalmente a Sochi, la cittadina era bella, come la costa, molto verde, un clima piacevole anche in estate. Il porto era alla fine di una passeggiata a mare e vi era una graziosa stazione marittima, piccola che assomigliava ad una chiesetta.
Ma anche li non vi era niente di niente, salvo il carretto con la birra...colletiva. Nel pomeriggio la nostra nave divenne l'attrazione di tutti coloro che passeggiavano al mare, Presto la banchina sotto la nave fu brulicante di persone che ci guardavano, ci salutavano, ci sorridevano. Qualcuno inzio' a scendere, a tentare di parlare a ...fraternizzare.... portarono a terra riviste, foto dell' Italia, dolcetti e frutta per i tanti bambini. Veramente le persone si mescolarono e si formoì una folla notevole da riempire la banchina e lo spiazzo antistante, Il nostro capo prima ci disse di mettere dei dischi di musica da diffondere con gli altoparlanti, e poi, mando' l'orchestrina di bordo in passeggiata ben prima della partenza ( ad ogni partenza l'orchestrina suonava dalla passeggiata come saluto, ed il nostro inno era la canzone Marina Marina Marina ecc)
Applausi festa, gente che ballava, lancio di stelle filanti, di penne biro ecc prima di partire. Veremente un gran successo
ed una festa per tutte quelle persone. Bene, dopo un mese circa torniamo e qui vi fu la sorpresa. Primo, piazzetta e molo transennati, quindi pubblico a non meno di 500 mt dalla nave, ed una loro orchestra messa tra noi e la nave, che ad ogni
nostra canzone rispondeva con una loro suonata. Si, era ancora qualchecosa di divertente per le persone, pero' basta fraternizzare, ognuno al suo posto, basta scambi di notizie o giornali, ed anche noi "sovietici" abbiamo la banda, non pensate di essere superiori. Questa era il messaggio nascosto di quella trovata. E fu cosi' ad ogni scalo in quel porto anche negli altri anni. E non solo ,un anno ci fregarono, perche' misero anche una cantante,,,, e noi non l'avevamo ( per inciso la nostra orchestra era pietosetta, tre o qattro elementi, un pianista un batterista
uno che suonava la tromba, ed a volte un violinista,,, tutti marittimi, allora era un problema avere orchestre formate da giovani o professionisti dovevano imbarcare come passeggeri e non equipaggio norme di allora )
Si ripartiva verso le 5 del pomeriggio quindi non vi era nessuna opportunita' di altre.....attivita'.Era un porto dove non scendeva quasi nessuno di noi, I apsseggeri facevano una escursione lungo la costa ma non rientravano molto contenti:
E poi si ripartiva verso Sukumi, centro ancora piu' piccolo di Sochi. Ed anche qui vi fu una esperienza personale mia e del
2 Comm da raccontare.
A presto
 

nostromo

New member
Re: C'era una volta: crociere d'altri tempi.

La costa vicino a Sukhumi era piacevole, molto verde, con insenature, mi ricordava un po' la mia Liguria. Come centro turistico era logicamente frequentato solo da russi, ed il porto era abbastanza lontano dalla cittadina. Vi era vicono al porto. una spiaggia sassosa, con dei bagnanti e delle bagnanti con dei costumi veramente fuori moda...... e pochissime persone, forse perche' fuori mano, oppure perche' i russi li in vacanza non amavano il mare come tale. Magari non sapevano nuotare. Ad ogni modo era un posto nuovo e, sinceramente come natura abbastanza, gradevole. Il mio capo diretto il 2 comm ( camoglino ) verso le 14 mi dice, andiamo a fare un giro, prendiamo un taxi e ci facciamo portare lungo la costa per vederla un poco. Scendiamo in divisa, ci leviamo solo i gradi dalle spalle, ed andiamo a cercare un taxi.
Qualche taxi c'era in giro e troviamo, per fortuna subito un tassista che parlava tutte le lingue...... cioe' sapeva dire yes
ja ed era tutto. Con fatica, gesti e disegni gli spieghiamo cio' che vorremmo , gli diamo dei rubli e gli diciamo di fare un giro per l'importo che gli avevamo dato. Lui parte, va verso la costa, e dopo un po vediamo una signora ferma lungo la strada che fa cenno al tassista di fermarsi, Lui si ferma. parla, la carica e parte, lei davanti e noi dietro. Ci fa un lungo discorso in russo , che non capiamo, e dodpo una decina di minuti il taxi si ferma, la signora scende e paga. Be....n pensiamo che sistema !!!! Ma eravamo stati cattivelli perche' il tassista si gira e da a noi i soldi... e noi glieli restituiamo e cerchiamo di fargli capire che allunghi il giro, E la cosa capito' per almeno tre volte. Ci ricordava i taxi collettivi di Istambul. Ogni tanti ci si fermava, si gurdava la costa, le palme ( vi rano anche palme), le spiaggette vuote. finche'
il tassista entra in un grande edificio bianco, con una doppia scalinata di ingresso. Sanatorio dice, sanatorio. Beh noi pensiamo ci volesse far vedere una struttura tipo alberghiero in cui soggiornavano i vacanzieri russi. Ci accompagna in cima alla scalinata, dove vi era un portico, e ci lascia soli. Vi era l'ingresso di una grande sala da pranzo logicamente vuota.data l'ora, e chiusa. Sinceramente pensiamo sia andato al bagno, rimaniamo li qualche minuto, e vediamo
arrivare persone, molte persone, che si fermano alla base della scalinata. Si raggruppa una piccola folla, e noi siamo sempre in cima alla scalinata.ed arriva il nostro tassita che sale vicino a noi. E FA UN DISCORSO si un discorso,
italianski, nave ecc. Cioe' ci ha presentato alla persone come una attrattiva, qualchecosa di speciale da vedere.
Noi eravamo molto imbarazzati, ( speriamo non ci chiedano di cantare disse il mio capo, ed io. canti eventualmente
lei ed io giro con il piattino). Poi la gente sali' ci circondo' sorridendo, parlando con estrema amicizia, ma nessuno
sapeva altre lingue, un poco, ma qualche parola solo di tedesco, e poi arrivo' la birra ( io sono sempre stato astemio e la birra non mi piace) Dovetti berne un po', scambiare le sigarette, finche' mostrando l'orologio facendo segno che la nave doveva partire riuscimmo a salire in macchina ed a ritornare. Fu un'esperienza veramente unica, All'arrivo volevamo dare la mancia all'autista, ma non la volle, pero' ci accompagno vicino alla nave e ci abbraccio'. Cosi' ripartimmo ma sukhumi
rimase nel programma solo per due o tre crociere. Comunque quel ricordo della gita e del " sanatorio" mi e' sempre rimasto
nella mente.
 
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