Trenta
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02/05 Tortola
Non volendo andare a Virgin Gorda col fai da te, essendo la nostra prima volta ai Caraibi ed avendo pure letto pareri discordanti su questo, abbiamo optato per l'escursione Costa; nostro malgrado però per quella "all inclusive", ovvero col pranzo compreso (durata complessiva 7 ore), anziché quella solo col drink incluso (durata 5 ore) che era già esaurita al momento della nostra salita a bordo con tre giorni di ritardo rispetto all'inizio della crociera. Dico subito che i 17 euro che costa in più non sono "giustificabili" col solo pranzo, di cui parlerò brevemente dopo, ma, qualora il tempo meteorologico nel pomeriggio ci avesse voluto bene, quelle due ore in più a disposizione per restare all'interno di quel paradiso le avremmo gradite eccome. Purtroppo non è stato così ma al tempo non gli si comanda.
Scendiamo dalla nave alle 9:45, uno degli ultimi gruppi con le escursioni organizzate, ed una volta a terra riceviamo un braccialetto identificativo del gruppo di colore verde. Saliamo lui piccolo battello, chiamiamolo così, che ci avrebbe portato a destinazione e per la prima volta e finora unica volta in sei crociere soffro un po' di mal di mare (forse perché avevo fatto colazione da poco ma soprattutto perché ero seduto voltato di spalle, mi da noia anche in treno questa cosa) che però subito passa una volta giunti, nel giro di mezz'ora, a destinazione. Durante il tragitto ti danno pure un ticket valido per un drink da ritirare al bar del ristorante dove andremo poi a pranzare.
Dal molo dove attracca il battello siamo saliti subito su dei furgoncini da una ventina di posti, qualcuno carino quello che c'è toccato a noi non troppo comodo, che nel giro di una decina di minuti (fa sempre effetto per noi italiani viaggiare a sinistra, come gli inglesi, anziché a destra) ci hanno condotto al parcheggio, dove c'è l'ingresso al parco Nazionale e da dove iniziano, a scelta, i sentieri per andare a The Baths oppure a Devil's bay e dove si trova appunto anche il ristorante, oltre a qualche negozietto decisamente caro ed a mio avviso con nulla di particolarmente caratteristico da comprare.
Dal parcheggio abbiamo preso il sentiero per Devil’s Bay, lasciandosi così alle spalle buona parte degli altri arrivati con noi, e siamo stati lì fin verso le 12:30. Fare il bagno lì, in quell’acqua calda e limpida, è stato bellissimo. Mi ero portato da casa anche la maschera, che in un posto così non poteva non fare comodo. Il tempo era nuvoloso e solo a tratti soleggiato, per fortuna da un certo punto di vista visto che quando usciva il sole picchiava eccome. Poi appunto verso le 12:30 abbiamo fatto il famoso percorso fra le rocce “al contrario” arrivando a The Baths che si, è bella, ma non regge il confronto con Devil’s Bay.
Risaliti su al parcheggio per il pranzo, abbiamo provato con mano che l’escursione con Costa “all inclusive” è inutile. Il pranzo, a buffet, volendo è passabile (il pesce era buono, il resto anche no ...), ma assolutamente trascurabile comunque. Soldi da risparmiare, se possibile. Nel pomeriggio il tempo poi s’è fatto brutto, pure con qualche goccia di pioggia (a Tortola invece è proprio piovuto copiosamente, tanto è che in nave avevano completamente sgomberato i ponti esterni dai lettini) quindi non abbiamo potuto rifare il bagno a The Baths dove eravamo nuovamente scesi subito dopo pranzo rendendo così vane ed inutili le ultime due ore in più di permanenza lì, che avevamo appunto a disposizione con l'escursione "lunga" rispetto alla "breve".
Più tardi, prima di scendere nuovamente verso il molo, sempre a solito parcheggio ci incontrati per la prima volta con Alessandra (Stefalex), o per meglio dire è lei che ha riconosciuto me. Lei era lì con fai da te, quindi se volete informazioni al riguardo magari potete chiederlo a lei.
Rientrati poi a Tortola discretamente tardi, solo verso le 16:50, col viaggio di ritorno decisamente più tranquillo rispetto a quello di andata, abbiamo fatto 4 passi per Road Town, ma proprio quattro passi visto che come già mi avevano detto e letto pure qui, il centro cittadino offre ben poco. Non pioveva più ma le strade erano ancora tutte bagnate. Alle 17:20, poco prima del tempo massimo disponibile, eravamo in nave e pochi minuti dopo abbiamo partecipato all’esercitazione di emergenza di “recupero” (prima in teatro e poi sul ponte esterno 3, Muster Station A) non avendo potuto partecipare a quella “ufficiale” causa i disguidi di cui già vi ho parlato anche troppo.
Una curiosità: sia a Virgin Gorda che in città a Road Town è possibile imbattersi in galli, galline, pulcini che vagano tranquillamente sulla spiaggia, per strada e nei giardini pubblici. Ho chiesto il perché di tutto ciò ad un collega, che ha vissuto e lavorato in questi paradisi per qualche tempo, e mi ha risposto semplicemente che è “normale”! Talvolta mi diceva che è possibile imbattersi pure in qualche mucca, in certe zone!
Tranquilla serata a bordo senza fare eccessivamente tardi in vista dello scalo del giorno successivo ad Antigua.
*****
Nell’ordine, uno scorcio di The Baths, di Devil’s bay, e uno dei taxi collettivi locali a Virgin Gorda.
Non volendo andare a Virgin Gorda col fai da te, essendo la nostra prima volta ai Caraibi ed avendo pure letto pareri discordanti su questo, abbiamo optato per l'escursione Costa; nostro malgrado però per quella "all inclusive", ovvero col pranzo compreso (durata complessiva 7 ore), anziché quella solo col drink incluso (durata 5 ore) che era già esaurita al momento della nostra salita a bordo con tre giorni di ritardo rispetto all'inizio della crociera. Dico subito che i 17 euro che costa in più non sono "giustificabili" col solo pranzo, di cui parlerò brevemente dopo, ma, qualora il tempo meteorologico nel pomeriggio ci avesse voluto bene, quelle due ore in più a disposizione per restare all'interno di quel paradiso le avremmo gradite eccome. Purtroppo non è stato così ma al tempo non gli si comanda.
Scendiamo dalla nave alle 9:45, uno degli ultimi gruppi con le escursioni organizzate, ed una volta a terra riceviamo un braccialetto identificativo del gruppo di colore verde. Saliamo lui piccolo battello, chiamiamolo così, che ci avrebbe portato a destinazione e per la prima volta e finora unica volta in sei crociere soffro un po' di mal di mare (forse perché avevo fatto colazione da poco ma soprattutto perché ero seduto voltato di spalle, mi da noia anche in treno questa cosa) che però subito passa una volta giunti, nel giro di mezz'ora, a destinazione. Durante il tragitto ti danno pure un ticket valido per un drink da ritirare al bar del ristorante dove andremo poi a pranzare.
Dal molo dove attracca il battello siamo saliti subito su dei furgoncini da una ventina di posti, qualcuno carino quello che c'è toccato a noi non troppo comodo, che nel giro di una decina di minuti (fa sempre effetto per noi italiani viaggiare a sinistra, come gli inglesi, anziché a destra) ci hanno condotto al parcheggio, dove c'è l'ingresso al parco Nazionale e da dove iniziano, a scelta, i sentieri per andare a The Baths oppure a Devil's bay e dove si trova appunto anche il ristorante, oltre a qualche negozietto decisamente caro ed a mio avviso con nulla di particolarmente caratteristico da comprare.
Dal parcheggio abbiamo preso il sentiero per Devil’s Bay, lasciandosi così alle spalle buona parte degli altri arrivati con noi, e siamo stati lì fin verso le 12:30. Fare il bagno lì, in quell’acqua calda e limpida, è stato bellissimo. Mi ero portato da casa anche la maschera, che in un posto così non poteva non fare comodo. Il tempo era nuvoloso e solo a tratti soleggiato, per fortuna da un certo punto di vista visto che quando usciva il sole picchiava eccome. Poi appunto verso le 12:30 abbiamo fatto il famoso percorso fra le rocce “al contrario” arrivando a The Baths che si, è bella, ma non regge il confronto con Devil’s Bay.
Risaliti su al parcheggio per il pranzo, abbiamo provato con mano che l’escursione con Costa “all inclusive” è inutile. Il pranzo, a buffet, volendo è passabile (il pesce era buono, il resto anche no ...), ma assolutamente trascurabile comunque. Soldi da risparmiare, se possibile. Nel pomeriggio il tempo poi s’è fatto brutto, pure con qualche goccia di pioggia (a Tortola invece è proprio piovuto copiosamente, tanto è che in nave avevano completamente sgomberato i ponti esterni dai lettini) quindi non abbiamo potuto rifare il bagno a The Baths dove eravamo nuovamente scesi subito dopo pranzo rendendo così vane ed inutili le ultime due ore in più di permanenza lì, che avevamo appunto a disposizione con l'escursione "lunga" rispetto alla "breve".
Più tardi, prima di scendere nuovamente verso il molo, sempre a solito parcheggio ci incontrati per la prima volta con Alessandra (Stefalex), o per meglio dire è lei che ha riconosciuto me. Lei era lì con fai da te, quindi se volete informazioni al riguardo magari potete chiederlo a lei.
Rientrati poi a Tortola discretamente tardi, solo verso le 16:50, col viaggio di ritorno decisamente più tranquillo rispetto a quello di andata, abbiamo fatto 4 passi per Road Town, ma proprio quattro passi visto che come già mi avevano detto e letto pure qui, il centro cittadino offre ben poco. Non pioveva più ma le strade erano ancora tutte bagnate. Alle 17:20, poco prima del tempo massimo disponibile, eravamo in nave e pochi minuti dopo abbiamo partecipato all’esercitazione di emergenza di “recupero” (prima in teatro e poi sul ponte esterno 3, Muster Station A) non avendo potuto partecipare a quella “ufficiale” causa i disguidi di cui già vi ho parlato anche troppo.
Una curiosità: sia a Virgin Gorda che in città a Road Town è possibile imbattersi in galli, galline, pulcini che vagano tranquillamente sulla spiaggia, per strada e nei giardini pubblici. Ho chiesto il perché di tutto ciò ad un collega, che ha vissuto e lavorato in questi paradisi per qualche tempo, e mi ha risposto semplicemente che è “normale”! Talvolta mi diceva che è possibile imbattersi pure in qualche mucca, in certe zone!
Tranquilla serata a bordo senza fare eccessivamente tardi in vista dello scalo del giorno successivo ad Antigua.
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Nell’ordine, uno scorcio di The Baths, di Devil’s bay, e uno dei taxi collettivi locali a Virgin Gorda.