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Non si sceglie più per l'itinerario.

Rodolfo

Super Moderatore
Si tratta di una affermazione riportata in una intervista a Francesco Pugliese, (vice president mobile and onboard digital technology di MSC Crociere) circa l'introduzione sempre più spinta di nuove tecnologie a bordo delle navi
La frase in questione è la seguente

"(Gli ospiti) Non scelgono più la crociera in base all'itinerario, vogliono concentrarsi sulle attrazioni e sulle esperienze che una nave può offrire".

Un capovolgimento delle abitudini. Cosa dobbiamo aspettarci dalle navi del prossimo futuro? Crociere di sette giorni in costante navigazione, da porto a porto?


 

Blueyes

Well-known member
Tra poco ci saranno crociere "zero scali"?
Cioè... si andrà nel Caribe, si saliràin nave... si guarderanno le isole dagli oblò o dalle promenade e si tornerà indietro con gli stessi ricordi di una settimana di Mirabilandia/Gardaland/Movieland e un po di tintarella presa tra un teatro e l'altro???

Beh, per fortuna ci sono ancora alberghi/b&b/hotel/spiagge/monumenti in tutto il mondo che mi aspettano, me ne farò una ragione.

EDIT: Che provino ad imitarmi a bordo una cosina come Copacabana giusto ora (concerto live su skylinewebcams, notare la "figata" delle onde dietro al palco)
Schermata del 2024-05-04 23-22-04.png
 
Ultima modifica:

Nancy71

Well-known member
Viaggiare non è per tutti perché richiede amore per la scoperta, le meraviglie della natura, l' arte, nonché la curiosità di conoscere popoli e culture lontani dalla nostra. Tutte qualità, che una parte sempre più grande dei nostri concittadini (e potrei dire dell' umanità)non è stata educata a coltivazione dai social e dai mezzi d'informazione. D'altra parte basta vedere quante domande fanno sul cibo, le piscine, l' animazione ecc. Le compagnie lo hanno capito e poiché il loro scopo è vendere, inseguono questi soggetti, che, alla fine, come già accade in America, a prescrivere dalla destinazione amano provare tutte le navi più belle.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Viaggiare non è per tutti perché richiede amore per la scoperta, le meraviglie della natura, l' arte, nonché la curiosità di conoscere popoli e culture lontani dalla nostra. Tutte qualità, che una parte sempre più grande dei nostri concittadini (e potrei dire dell' umanità)non è stata educata a coltivazione dai social e dai mezzi d'informazione. D'altra parte basta vedere quante domande fanno sul cibo, le piscine, l' animazione ecc. Le compagnie lo hanno capito e poiché il loro scopo è vendere, inseguono questi soggetti, che, alla fine, come già accade in America, a prescrivere dalla destinazione amano provare tutte le navi più belle.
Se sono state rilevate queste diffuse preferenze, è assai probabile che le compagnie si adeguino e "offrano" questo nuovo modo di andare per mare.
Gran parte del merito o demerito, a seconda dei punti di vista, di questo cambiamento, direi vada attribuito a Royal che per prima ha introdotto tutta una serie di attività più consone ad un parco di divertimenti che a una nave da crociera.
Ora è una gara tra le compagnie a chi crea la novità più esclusiva.
 

capricorno

Super Moderatore
Viaggiare non è per tutti perché richiede amore per la scoperta, le meraviglie della natura, l' arte, nonché la curiosità di conoscere popoli e culture lontani dalla nostra. Tutte qualità, che una parte sempre più grande dei nostri concittadini (e potrei dire dell' umanità)non è stata educata a coltivazione dai social e dai mezzi d'informazione. D'altra parte basta vedere quante domande fanno sul cibo, le piscine, l' animazione ecc. Le compagnie lo hanno capito e poiché il loro scopo è vendere, inseguono questi soggetti, che, alla fine, come già accade in America, a prescrivere dalla destinazione amano provare tutte le navi più belle.
Hai sintetizzato il mio pensiero che coincide pienamente con il tuo.

Credo che oramai sia una costante per il futuro. La magia della crociera come viaggio di scoperta è naufragata da un bel po' per lasciar spazio a villaggi turistici sul mare.
 

lufor

Member
Buongiorno. Faccio una domanda…quanto questo fenomeno è, secondo voi, dipeso dalle compagnie e quant, invece, dai clienti? Mi spiego meglio: tanti anni fa sul folder che si trovava in cabina di Costa Crociere era riportato: “Più di un viaggio, più di un villaggio: è una crociera Costa”; ciò per evidenziare che il più importante competitor era il villaggio come potrebbe essere oggi. L’impoverimento dei porti di scalo (sempre gli stessi, per motivi anche oggettivi di capacità di accoglienza delle mega navi, nate per economie di scala) potrebbe spingere la clientela a ricercare la novità non più negli scali ma nella vita di bordo raggiunta non più sulla sola scenograficità degli interni ma anche nei servizi?
 

maclover

Member
Viaggiare non è per tutti perché richiede amore per la scoperta, le meraviglie della natura, l' arte, nonché la curiosità di conoscere popoli e culture lontani dalla nostra. Tutte qualità, che una parte sempre più grande dei nostri concittadini (e potrei dire dell' umanità)non è stata educata a coltivazione dai social e dai mezzi d'informazione. D'altra parte basta vedere quante domande fanno sul cibo, le piscine, l' animazione ecc. Le compagnie lo hanno capito e poiché il loro scopo è vendere, inseguono questi soggetti, che, alla fine, come già accade in America, a prescrivere dalla destinazione amano provare tutte le navi più belle.

Hai sollevato un punto interessante riguardo al viaggiare e alle diverse motivazioni che spingono le persone a farlo.
È vero che il viaggio può essere una forma di arricchimento personale che richiede una certa apertura mentale e curiosità verso il mondo, ma, allo stesso tempo, dobbiamo anche considerare che le persone hanno interessi diversi e modi diversi di vivere e apprezzare le esperienze.

È un po' riduttivo parlarne in termini generazionali, in particolare sminuendo l’approccio delle nuove generazioni: i giovani di oggi sono spesso estremamente più aperti, decisamente più preparati nel parlare un’altra lingua e mostrano una più grande curiosità verso culture diverse rispetto ai propri genitori o nonni.

Specificatamente riguardo al turismo da crociera si potrebbe fare un discorso simile anche per “i bei tempi andati: saltabeccare da un porto all'altro e avere solo poche ore per esplorare una località non permette una vera immersione nella cultura e nella vita quotidiana del luogo. Mettere una "bandierina" su un posto non equivale necessariamente a comprendere la sua essenza o ad assaporarne le sfumature.
 
Per me vincerà la compagnia che sarà capace di differenziare le 2 tipologie di crociera . Quella solo nave e divertimento e quella diciamo classica con scali anche nuovi e particolari. Ad esempio a noi piace alternare tra le 2 tipologie a seconda del periodo.
 

lusitania1915

Active member
i neofiti delle crociere scelgono in base alla nave più nuova, temono di annoiarsi durante la navigazione e si concentrano sull'intrattenimento a bordo. alcuni mi hanno anche detto che sulle navi molto grandi "non si sente il mare", come fosse un pro e non un contro, come se scegliere di andare a fare una crociera potesse prescindere dalla navigazione. del resto il turismo di massa sceglie le località di vacanza in base al clima incurante delle tipicità dei luoghi, della cultura, del cibo ecc... alla ricerca di una standardizzazione dei gusti. per fortuna ancora esistono molte alternative per chi cerca altro!
 

Rodolfo

Super Moderatore
Buongiorno. Faccio una domanda…quanto questo fenomeno è, secondo voi, dipeso dalle compagnie e quant, invece, dai clienti? Mi spiego meglio: tanti anni fa sul folder che si trovava in cabina di Costa Crociere era riportato: “Più di un viaggio, più di un villaggio: è una crociera Costa”; ciò per evidenziare che il più importante competitor era il villaggio come potrebbe essere oggi. L’impoverimento dei porti di scalo (sempre gli stessi, per motivi anche oggettivi di capacità di accoglienza delle mega navi, nate per economie di scala) potrebbe spingere la clientela a ricercare la novità non più negli scali ma nella vita di bordo raggiunta non più sulla sola scenograficità degli interni ma anche nei servizi?
Da parte mia rispondo con un commento già postato in altro argomento. Msg n°8

 

apxs

New member
E' un po' l'estremizzazione dei villaggi vacanze portata sulle navi da crociera.

I villaggi vacanze sono tutti molto simili, con strutture molto simili, piscine, giochi, corsi sportivi, corsi di cucina, corsi di ballo, giochini vari nei vari orari della giornata.
Spesso la gente ci va e passa le giornate in piscina (sempre che riescano ad alzarsi sufficientemente presto per occupare tutte le sdraio e gli ombrelloni occupabili che restano occupati e quasi sempre vuoti per il corso della giornata). Non amano scoprire il mare (se si tratta di un posto di mare) o il mondo circostante in generale.
Ogni tanto fanno qualche escursione, in pullman, o in battello, tipicamente con le guide che spesso portano la gente nei soliti posti turistici con i soliti souvenir turistici made in china ma spacciati per artigianali. Cosa cambia sostanzialmente tra un villaggio in Brasile, un villaggio in Messico, a Cortina a Rimini, in Sardegna, in Kenia, a Zanzibar o a Sesto San Giovanni?
Nulla per la maggior parte dei turisti, visto che non escono praticamente mai dal villaggio.
E poi finiti nel villaggio qualsiasi iniziano a raccontare ai poveri tapini che incontrano le meraviglie del villaggio precedente, senza aver mai visitato il mondo attorno a loro al di fuori del villaggio.

In crociera (nell'unica crociera per ora che fatto nella vita sul mare mediterraneo lo scorso gennaio con la Costa Crociere), ho conosciuto persone che erano gia' alla ennesima crociera e che facevano per la terza volta la crociera nel mare mediterraneo. Non erano in grado di descrivere se ci fosse qualcosa di interessante da visitare a Palma oppure no, e se si' che cosa.

In compenso erano aggiornati sugli orari di apertura dei vari bar, gelaterie, ristoranti, ma non scendevano mai per visitare i posti in cui si sbarcava o al limite scendevano e facevano un giro a piedi nei dintorni del porto.

(A parte Palermo. Savona e Barcellona dove tutto sommato la nave non era troppo lontano dalle zone da visitare, negli altri casi o si prendeva una navetta, o un taxi, o si doveva per forza fare un'escursione organizzata per poter vedere qualcosa di interessante).

Come nei villaggi l'obiettivo principale delle giornate era di occupare da una a enne lettini ed ombrelloni per se, per la famiglia, per il gruppo di amici, sulla Costa, c'erano gruppi che correvano ad occupare da uno a enne posti ai tavoli nella zona buffet salvo poi trovare postazioni migliori e correndo tutti in massa su altri tavoli rendendo invivibile la vita per le persone "normalmente educate".

Ma starsene a casa davanti al televisore non costa forse meno e non e' piu' semplice? :)
 

Blueyes

Well-known member
La prima volta che vidi il "mio" Kenya restammo all'interno del resort, tranne che per l'escursione telecomandata chiamata "Safari" (con un singolo, monotono leone obeso che mancava poco uscisse dalla cuccia e rispondesse ai comandi tipo circo).
Mi informai, in lungo in largo, mi organizzai in maniera certosina e le volte successive fu tutt'altro, fu Vero Kenya.
Malindi, Manbrui, Watamu, Diani sono come RImini, Riccione e compagnia briscola. Ma la Romagna è tutt'altro.

Lo stesso per le le navi, puoi fare una crociera negli Emirati e una nei fiordi e dire che sono uguali. Oppure, puoi uscire dal "pacchetto preconfezionato" e usare la nave per quel che dovrebbe fare, ossia una crociera (cit. Treccani : "Navigazione eseguita per istruzione o per turismo, tanto da navi militari, quanto da navi per passeggeri o unità da diporto"; in nessuna descrizione per ora c'è scritto "effetto wow" o " parco giochi ambulante").
 

apxs

New member
Eh si' bisognerebbe scegliere navi piccole. Lo si impara solo dopo aver prenotati navi grandi, purtroppo.

Io la prima volta ho preso la Costa Smeralda, la seconda andro' sull'Euribia, che non sono certo navi piccole. Il lato positivo e' che una eventuale terza crociera se mai dovessi farla, scegliero' navi piu' piccole.

In ogni caso, purtroppo, visto il poco tempo a disposizione c'e' poco da scegliere escursioni non preconfezionate.

Se uno ha tempo puo' fare cio' che desidera, ma se il tempo si limita a poche ore, e' un po' impossibile scegliere escursioni liberamente.
Alla fine uno e' costretto dal tempo limitato e dagli eventi a scegliere pacchetti preconfezionati.

Quindi? Concludendo? torniamo al discorso Villaggio o nave grande, in cui uno ogni tanto sceglie il villaggio perche' non ha voglia di sbattersi troppo ma di riposarsi, per il resto, sicuramente meglio fare il turista fai da te, noleggiare un'auto e girare per i fatti propri ogni volta che sia possibile.

Cioe' le due cose possono essere complementari ed alternative, a seconda dei momenti, dei periodi, delle location, degli stati d'animo del momento.
 

cremino.je

Active member
Spero vivamente che questa nuova tipologia di crociera non annulli del tutto le navi medio piccole , altrimenti dovrei abbaddonare questo tipo di vacanza , le immagini che girano dell ultima nave di Royal mi trasmettono un senso di confusione ,esagerazione…..na cafonata insomma …..sono antica ,a me interessano le mete , i tramonti visti dalla nave , un bel aperitivo vista scia , mangiare bene … saro’ anomala ma in 6 crociere non Ho mai fatto un bagno in piscina in nave 🤣 mai fatto un all inclusive , 🤷‍♀️
 
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