"Quarto giorno"
Alexandria, Egypt
Tuesday, November 20 th, 2012
Sunrise: 6:32am Sunset: 5:00 pm.
Dopo aver fatto colazione, già pronti per l’escursione ci si reca al teatro per consegnare i ticket trovati la sera precedente in cabina ed essere assegnati ad un gruppo con relativo adesivo col numero del Bus.
Il tutto molto scorrevole, si scende dalla nave e roviamo a pochi metri il nostro autobus che ci attende insieme a tanti altri. La guida ci consegna un sacchetto per il viaggio. Contiene bavande e snack. Molto brava la nostra guida ci allieterà per tutta la giornata con informazioni e consigli davvero utili. Indossa occhiali grandissimi da saldatore, e come tutte le altre guide donne, hanno i capelli coperti dal velo. Ci informano che l’autobus è munito di WC e che potremo usufruirne anche durante le soste nei vari siti che visiteremo. Partiamo ci attendono circa 200 km sulla strada che chiamano del deserto. L’alternativa sarebbe stato percorrere una strada che attraversa villaggi, che richiederebbe più tempo per raggiungere Il Cairo oltre ad essere considerata più pericolosa. La guida ci informa che saremo scortati dalla polizia, ma che non ci saremmo accorti della loro presenza perche discreta e che si sarebbe alternata nella scorta anche degli altri Autobus. Onestamente non abbiamo notato alcuna scorta, forse sono stati molto discreti.
"Trasferimento alla piana di Giza"
Durante il tragitto la guida ci spiega in un perfetto inglese come si vive in Egitto, tradizioni, abitudini, scelte del Governo, e ci parla anche di Nasser, della nazionalizzazione del canale di Suez e della costruzione della diga di Assuan sul Nilo, che ha consentito di bonificare le terre ad ovest del grande fiume e di utilizzare l'energia idroelettrica proveniente dal lago artificiale formato dalla diga.
Poi ci espone una medaglietta d’ora con scritto il suo nome in caratteri geroglifici.
Quando ci chiede se abbiamo domande, manifestiamo interesse solo per la medaglietta, quindi la guida ci mostra un catalogo, con diversi prezzi in base alle dimensioni e alla lunghezza del proprio nome. Si parte da un minimo di 70 dollari per medagliette piccole di argento placcate oro, fino ad arrivare anche a 350 dollari per quelle più grandi e pregiate. La guida prende le prenotazioni, in quanto per la scritta occorre un certo tempo per l’incisione. Su un gruppo di circa di 50 partecipanti all’escursione, almeno 10 persone prenotano il loro gioiello. Dopo la medaglietta la guida propone anche delle tshirt con lo stesso sitema di ricamare il proprio nome usando caratteri geroglifici. Si può scegliere il colore e la taglia. Le richieste aumentano rispetto alle piu costose medagliette d’oro.
La guida dispensa consigli su come proteggersi dai venditori ambulanti che assalgono letteralmente i turisti appena sbarcano dal Bus. Non date loro la mano, non vi mollano più. Non date loro la macchina fotografica per farvi scattare foto. Insomma non date loro molta confidenza.
Scendiamo tra la piramide di Cheope e quella di Chefren.
Siamo liberi per 45 minuti di fare foto e girarci intorno. La guida ci sconsiglia di entrarci dentro, in quanto non c’è assolutamente nulla all’interno, se non dei tunnel dentro i quali camminare supini per certi tratti. Ci ricorda insomma che una Piramide è solo una tomba, anche se molto grande.
Riusciamo a fronteggiare l’assalto dei venditori di cartoline, “dancing camel” e cammellieri, facciamo un pò di foto e nonostante il divieto di climbing, scaliamo a turno qualche pietrone cercando di dare una prospettiva migliore alle centinaia di foto che scattiamo senza risparmio.
Tutti a bordo del bus dove l’autista ci accoglie con l’immancabile liquido igienizzante. Ci spostiamo con l’autobus poco distante, sempre nella Piana di Giza fino a raggiungere il belvedere che ci permetterà di vedere le tre piramidi da una prospettiva davvero incantevole. Panorama sulle tre Piramidi. Le Fotocamere diventano incandescenti, anche il fotografo fella nave che ci accompagna per l’escursione scatta anche lui foto a più non posso. Alcuni venditori locali ci propongono di farci delle foto, ma scoraggiati dalla guida, rifiutiamo con cortesia. Compriamo qualche souvenier e ritorniamo sul Bus. La guida ci informa che ci dirigeremo verso la Sfinge. Scenderemo in un posto, e troveremo l’Autobus in un parcheggio poco distante. La Sfinge possiamo ammirarla solo da lontano, infatti risulta recintata e noi abbiamo solo 30 minuti di tempo per le foto di rito.
Per chi si aspettava di trovare le Piramidi e la Sfinge nel deserto, si sbagliava, tutto intorno c’è la città, persino Pizza Hut. Insomma intorno alla Piana di Giza c’è un pullulare di odori, rumori, confusione e turisti. Incontriamo anche tante gite scolastiche, e turisti che crediamo locali.
Ritorniamo sul Bus e la guida contandoci come al solito rileva la mancanza di una coppia americana. Scende dall’Autobus e torna indietro per cercarli. C’è sempre qualcuno che si perde e poi si scusa per il ritardo.
Destinazione prossima il battello per la navigazione sul fiume Nilo, dove è previsto il nostro pranzo, la danzatrice di ventre e derviscio rotante.
A bordo troviamo toilettes molto pulite dove chi vuole può lasciare una mancia. Mangfamo ordinatamente un buffet che comprende, pesce, riso, pasta, verdure, carne, ottimi dolci e tanta frutta.
Appena seduti per mangiare arriva la danzatrice che, bellissima, inizia la sua danza mettendo in evidente imbarazzo un prete che cerca di non guardare la sua performance e il suo corpo. Viene molto fotografata e filmata. Poi tocca al derviscio, che anche se molto bravo, non riscuote lo stesso successo della ragazza.
Saliamo al piano superiore per delle foto alle sponde del Nilo dove si alternano costosi Hotel e vari palazzi di Mutlinazionali e Moschee. Durante la navigazione la guida non ci illustra assolutamente nulla. Insomma navighiamo nel buio di una giornata di sole egiziana. Il barcone si chiama Pharaon, e anche il suo attracco è in perfetto in stile Antico Egitto. I turisti Giapponesi e Americani si scatenano a fare foto accanto a statue giganti di plastica che riproducono antichi monumenti del passato.
La “minicrociera sul Nilo” come viene definita dall’agenzia che cura l’escursione per conto della Celebrity, dura circa un’ora e mezza. Tutti sull’autobus di nuovo per recarci alla Cittadella del Saladino e entrare nella moschea di Mohamed Ali chiamata la moschea di alabastro. Ci vengono forniti dei sacchetti di plastica dove tenere le scarpe in quanto nella moschea bisogna entrare scalzi. La guida ci informa che non esistono alcune restrizioni all’interno, le donne non devono coprire il proprio capo, e si posso fare foto e riprese di qualsiasi cosa all’interno e all’esterno della moschea. Anche qui i venditori sono molto aggressivi, insistenti, e per chi non vuole togliersi le scarpe e metterle nel sacchetto, per un dollaro ti vendono delle buste di plastica con elastico che puoi mettere sopra le scarpe evitando cosi di camminare scalzo. Dopo la Moschea Alabastro, tutti al negozio statale che vende papiri originali, dove assisteremo ad una dimostrazione di come si ottiene un foglio di papiro partendo dallo stelo della pianta. Veniamo accolti dai commessi del negozio che ci consegnano un foglietto dove annotare eventuali papiri che abbiamo intenzione di comprare tra le centinaio esposti di varie dimensioni e prezzo. Ci offrono il the e ci accompagnano da un commesso che a ripetizione invita solo le belle signore ad avvicinarsi e lui per la dimostrazione, poi nel suo inglese comprensibile, in meno di 5 minuti ripete le stesse cose da chissà quanto tempo, tutti i giorni all’arrivo degli stessi autobus, con turisti diversi ma sempre uguali. Ci spostiamo quindi al negozio adiacente dove si vendono souvenier e la guida ci informa che qui e possibile ritirare le medagliette d’’oro e le tshirt prenotate in mattinata sull’Autobus. Annoiati e un po’ stanchi saliamo sul Bus per aspettare coloro che ancora avevano regalini da comprare. Notiamo che sul Bus alcuni compagni di viaggio avevano in mano alcune foto con il panorama delle 3 Piramidi alle spalle. Non riusciamo a capire come fosse possibile. Dopo qualche minuto capiamo cosa era successo. I fotografi che erano alle piramidi, sapevamo che saremmo venuti qui all’Istituto Nazionale del Papiro e ci aspettavano. Per “only one dollar” ti vendevano una bella foto con copertina stile egizio di dimensioni uguali a quelle che sulla nave venderanno a 25 dollari l’una. Ci pentiamo di aver dato ascolto alla guida e di non esserci fidati dei venditori locali.
Only one dollar sarebbe stato il motivo ricorrente per il resto della crociera.
Capiamo a questo punto anche perché sulla nave ci consigliavano di non portare con noi macchine fotografiche ingombranti, era il consiglio che aveva il solo scopo di farci acquistare le foto che il fotografo della nave ci avrebbe scattato.
Tutti a bordo, del’’autobus, ci aspettano altri quasi 200 km per tonare alla nostra nave. L’autostrada di notte è ancora più pericolosa, gente che attraversa a piedi nell’oscurità, inversioni poco ortodosse. Il nostro autista conosce la strada conosce il traffico, Giungiamo a destinazione senza problemi ne spaventi, La guida nel frattempo ci informava che era possibile compilare cartoline di saluti da spedire, che avrebbe provveduto lei tramite la sua agenzia ad affrancarle e spedirle. Apprezzabile soluzione.
Abbastanza stanchi si rientra in nave.
La classe della Celebrity si nota subito, troviamo ad attenderci uno stand che ci accoglie con “cold tovel” freche tovagliette per rinfrescarci, juice e altre bevande.
Ovviamente il gel igienizzante per le mani, e l’invito a recarci al ristorante che attendeva il nostro rientro.
Cena senza tavoli prenotati questa volta, ma menù sempre all’altezza dello standard.
Stanchi si va a dormire.