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Limiti allo sviluppo delle crociere

Rodolfo

Super Moderatore
Molte volte si parla di nuovi itinerari, del posizionamento di navi in uno scenario piuttosto che in un altro, senza tener conto della possibilità oggettiva di poterlo fare, per le limitazioni già trattate più volte su queste pagine.

Questo articolo di "Cruise News Daily", evidenzia una situazione particolare in Brasile, dove nonostante un continuo gradimento ed incremento del fenomeno crociere, con crescite "esplosive" negli ultimi anni con percentuali a due cifre, si assiste ad un momento di "rallentamento" di questa crescita, per l'impossibilità di ospitare nuove navi.

* Brazil's Growth Hits an Obstacle
July 22 - We've been covering Brazil's explosive growth over the last few years as a source market for cruises. Over the last ten years, they've been posting gains in passenger numbers as high as 20% annually.
That's all about to come to a halt - not because Brazilians are losing interest in cruising - but because there's nowhere to put any more ships.
 

francogalans

New member
Naturalmente in Europa è un po' diverso il discorso, per il semplice fatto che i porti attrezzati per lo scalo delle navi da crociera sono tantissimi e sono migliorati negli anni i servizi collaterali (ospitalità, info point, escursioni, vendita di prodotti tipici, etc.). Quindi credo che in Europa sia maggiore la possibilità di variare gli itinerari, perchè negli anni l'offerta è aumentata. Basti pensare a quanti scali sono sorti in Francia negli ultimi anni, quando ho iniziato io a fare le prime crociere praticamente quasi non esisteva!

Il problema che tu poni, in ogni caso, esiste e non solo per il Brasile. io credo che la causa principale sia una: le navi odierne sono dei giganti (sia come stazza, sia come numero di passeggeri) e quindi molti porti non sono in grado di ospitarle o di ospitarne più d'una. Non avrei mai immaginato di vedere in mare palazzi di 220.000 tnt, una cosa incredibile se penso che negli anni '80 le grandi navi avevano 25000 tnt!! Sono un ragazzo, ma come crocierista spero vivamente si torni alle navi e atmosfere di una volta...questo non significa tornare indietro come tecnologia o accessibilità di questo tipo di vacanza, ma credo che bisogna trovare un giusto equilibrio tra domanda e offerta. In questi anni la domanda è cresciuta tantissimo, spingendo a costruire navi di dimensioni enormi, economicamente più convenienti rispetto alla costruzioni di più navi piccole.

Io credo che con navi di 70000 tnt si possano raggiungere tantissimi porti e nello stesso tempo si limita la capienza della nave ad un numero abbastanza equilibrato, tale da garantire sempre un elevato standard di qualità del servizio e un margine di profitto per le compagnie comunque soddisfacente.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Non sono tantissimi, secondo il mio punto di vista; che siano migliorati e si siano attrezzati non c'è dubbio, che ci sia qualche punto di eccellenza, anche. Ma se guardiamo la nostra Italia, e i suoi porti con le strutture dedicate alle navi bianche, c'è ancora molto ma molto da fare, per gestire il grande numero di navi che circolano nel Mare Nostrum, circa 150 in questa stagione crocieristica.

E sempre secondo me, nella ricettività non si devono considerare solo gli aspetti commerciali, dedicati ai crocieristi, ma anche quelli tecnici dedicati a chi le navi le deve portare e gestire in massima sicurezza, visto che diventano sempre più grandi, anche se di pari passo è aumentata la tecnologia a loro disposizione.
 

Magellano

Utente livello Platinum
Sono perfettamente in sintonia con l'ultimo capoverso di Franco. Penso che le navi gigantesche varante recentemente abbiano vita breve e che presto ci si accorga che la clientela preferisce un servizio migliore, più attento, più mirato alle esigenze dei singoli. Penso che in un futuro non lontano si farà un passo indietro in termini di dimensioni navi. Un pubblico sempre nuovo, come quello attuale, si adatta facilmente a tutto. Ma quando il mercato raggiungerà livelli più alti di saturazione alla quantità si affiancherà la qualità dei crocieristi, con esigenze e pretese diverse. L'Italia è molto rappresentativa in questo. 15 anni fa la crociera era ancora qualcosa di associato ad una vacanza di elite, lussuosa, inaccessibile. Con la caduta dei prezzi un pubblico sempre maggiore si è accostato a questo mondo e ha fatto la fortuna di Costa e di Msc, compagnie più vicine all'Italia. Ma adesso che i crocieristi italiani sono sempre di più avete notato che cominciano a frequentare altre compagnie? Che cercano servizi migliori? Che la crociera di massa, quale offerta da Costa ed Msc, non gli aggrada più? Complici anche i prezzi analoghi o di poco più alti, crocieristi esperti si rivolgono altrove. E con quale azzardo si costruiscono infrastrutture per accogliere navi della stazza di Oasis se fra qualche lustro potrebbero sparire? Ci vuole coraggio oltre che tanto tanto denaro. Certo la mia valutazione si basa su una percezione esclusivamente personale ma ne sono sempre più convinto...
 

Leonardo Carboni

Administrator
Staff Forum
Troppo spesso la realizzazione delle infrastrutture è un ritardo di decenni rispetto alle potenzialità che potrebbero generare. Il porto di Civitavecchia è un'esempio: un grande porto con enormi difficoltà di collegamento con Roma e Fiumicino (aeroporto di Roma).
Non è un'impressione ma una constatazione, che le navi si spostino seguendo la richiesta del mercato e quindi posizionandosi nelle aree più remunerative.
Se guardiamo la disponibilità di navi per effettuare una crociera 10 anni fa, credo che con difficoltà si raggiungano la metà delle unità attualmente disponibili; c'è poi da sommare che le navi di allora raggiungevano con difficoltà i 2000/2200 passeggeri contro i 3500/4000 odierni. Credo che anche il mediterraneo, se la crescita delle navi, in numero e dimensioni, vivrà questa crisi infrastrutturale; è anche vero che si stanno aprendo anche mercati nuovi come la Cina.
I costi di adeguamento (bitte, pontili ) o di rifacimento dei porti sono molto elevati; in questo momento vedere un porto veramente adeguato alle esigenze delle nuove navi è molto raro.
Saluti
 

vacanziera79

New member
Concordo con il pensiero espresso da Leo!
Lo stesso porto di Civitavecchia avrebbe grandi potenzialità se giustamente adeguato a livello delle infrastrutture/servizi, terminal, potrebbe anche accogliere la stessa Oasis of the seas con i dovuti lavori, rappresenta il porto della città di Roma, ma purtroppo questi adeguamenti costano tantissimo ed allora il comune si arrangia alla buona...
 
Ultima modifica:

Rodolfo

Super Moderatore
Non lo so se sarà come dici tu Gabriele, può essere, ci sono un sacco di fattori che possono giocare in un senso o nell'altro.

Attualmente però, non c'è alcuna indicatore che possa far pensare ad un ridimensionamento delle nuove costruzioni. Tutte le compagnie, lasciando perdere per un attimo Oasis e Allure, due navi un po' fuori del coro, mi sembra che stiano "lavorando" ad ingrandire le proprie unità, proporzionalmente alle loro tradizioni. Se guardiamo ogni nave che viene impostata, è sempre più grande delle precedenti. Vale per tutte le compagnie, dalla Seabourn alla Norwegian, dalla Oceania alla Princess, dalla Ponant alla Costa, dalla Silver alla Celebrity; ognuna costruisce più "grande" di prima. MSC ha addirittura annunciato che nei suoi progetti probabilmente costruirà più "corto" ma più "largo" (magari portando altri problemi di accessi a qualche struttura portuale).

Non vorrei sbagliare, ma non mi sembra ci sia un solo "sintomo" né verbale né tantomeno realizzativo, di una controtendenza. E se guardiamo le strutture portuali del mondo, più o meno velocemente stanno adeguandosi.

Se poi, ammesso che possa far testo, guardiamo le indicazioni dei nostri giovani utenti, direi proprio che grande è bello. Non è il mio pensiero, ma solo una semplicistica analisi del momento.
 

Magellano

Utente livello Platinum
Senz'altro è presto per constatarlo, la mia è una riflessione fatta sui numeri. Osserviamo, ed il nostro forum è un ottimo mezzo di analisi, che persone dalla terza, quarta crociera tendono per la loro maggior parte a lamentarsi di compagnie con navi enormi e conseguentemente servizi poco mirati. Se con il tempo le proporzioni di crocieristi repeaters aumenta dovrebbero aumentare anche le lamentele e quindi... E' chiaramente un processo che si stenderebbe su molti anni e basato solamente su alcune mie supposizioni non supportate da alcun dato statistico, facciamo per parlare.. ;-)
 
I

Italian Cruiser

Guest
Che tanti porti non riescano a stare al passo con le nuove navi da crociera è risaputo. Persino Miami ha perso il ruolo di hompeport di Royal Caribbean perché Fort Lauderdale andava meglio per la compagnia. Personalmente penso che solo certi porti dei Caraibi riescano a stare al passo... basti pensare a quanto fatto in Giamaica ed a St. Maarten.

La corsa al gigantismo continua... anche se al momento nessuna grande compagnia vuole costruire navi della grandezza di Oasis OTS.
 

francogalans

New member
Secondo me stiamo assistendo a due fenomeni:

1) L'aumento delle dimensioni delle navi sta facendo la fortuna di brand collaterali come Azamara, Oceania etc. che puntano alla qualità e allo stile crocieristico di una volta. In sostanza Royal e Carnival (che di fatto gestiscono il mercato) accanto alle grandi navi, che hanno trasformato la crociera da una vacanza elitaria ad una di massa, stanno introducendo e potenziando queste compagnie "minori", perchè si rendono conto che esiste una buona fetta di mercato fatta di crocieristi che vogliono itinerari lunghi, vogliono visitare porti diversi dai soliti, vogliono un livello di qualità alto. E sono convinto che queste compagnie vedranno aumentare ancora di più la richiesta, anche perchè hanno un rapporto qualità/prezzo estremamente più conveniente di Crystal, Silversea, Seabourn, etc. Di fatto si collocano in una posizione di mercato ideale, possono praticare prezzi accettabili (hanno le spalle coperte!) e avranno navi di medie dimensioni (vedi Marina e Riviera) che consentiranno loro di raggiungere qualsiasi porto.

2) il secondo, secondo me, è una certa suddivisione in classi sulla stessa nave da crociera (tipo Titanic), con alcuni luoghi e servizi "riservati" solo ad alcune tipologie di ospiti o resi più selettivi da un punto di vista economico (non mi riferisco di certo alle cabine). Questo aspetto sinceramente è quello che più mi infastidisce, come conseguenza della maggiore accessibilità delle crociere.

Io concordo con Magellano, nei prossimi anni i repeaters saranno sempre più, e sempre di più aumenteranno la richiesta di qualità e di itinerari nuovi. Appena gli italiani scopriranno lo stile e le navi Royal non so quanto accetteranno di tornare indietro a Costa ed MSC.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Azamara è una compagnia recente... e Royal al momento non la sta affatto potenziando: continua ad operare solo le 2 navi ex Renaissance. Anche Oceania è piuttosto recente... ma sta potenziando la sua flotta. Seabourn invece è sul mercato da decenni... e la flotta è stata potenziata di recente.

Ma non dimentichiamo che tutte le grandi compagnie hanno un buon numero di navi di medie dimensioni: Carnival ne ha 12... Royal Caribbean altrettante... Celebrity 6... Costa 9... Princess 7... Holland America tutte... NCL 8... MSC 9.
 

francogalans

New member
Aspetta, quando parli di medie dimensioni a che stazza ti riferisci? Perchè secondo me la media dimensione non va oltre le 70000 tonnellate.

Comunque intendevo potenziare a livello di marketing e di conoscenza del marchio più che come aumento delle unità. E comunque penso che Azamara sia in diretta concorrenza con Oceania, credo presto potenzierà anche lei la flotta.
 
Ultima modifica:
I

Italian Cruiser

Guest
Le nave di medie dimensioni per me sono quelle attualmente Panamax. Sono quindi incluse anche le navi da 90.000 tonnellate. In questo caso parlo di unità medio-grandi. Navi come Costa Luminosa e Brilliance OTS hanno una maggior facilità di accesso nei porti rispetto a meganavi come Carnival Dream e Norwegian Epic. Che poi le navi più piccole sono più porti possono scalare è scontato.

Non so quanto sia popolare Azamara come brand... di certo non si può parlare di una compagnia in crescita, visto che non ha nuove navi in ordine. Stesso discorso per Crystal Cruises.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Secondo me stiamo assistendo a due fenomeni:

1) L'aumento delle dimensioni delle navi sta facendo la fortuna di brand collaterali come Azamara, Oceania etc. che puntano alla qualità e allo stile crocieristico di una volta. In sostanza Royal e Carnival (che di fatto gestiscono il mercato) accanto alle grandi navi, che hanno trasformato la crociera da una vacanza elitaria ad una di massa, stanno introducendo e potenziando queste compagnie "minori", perchè si rendono conto che esiste una buona fetta di mercato fatta di crocieristi che vogliono itinerari lunghi, vogliono visitare porti diversi dai soliti, vogliono un livello di qualità alto. E sono convinto che queste compagnie vedranno aumentare ancora di più la richiesta, anche perchè hanno un rapporto qualità/prezzo estremamente più conveniente di Crystal, Silversea, Seabourn, etc. Di fatto si collocano in una posizione di mercato ideale, possono praticare prezzi accettabili (hanno le spalle coperte!) e avranno navi di medie dimensioni (vedi Marina e Riviera) che consentiranno loro di raggiungere qualsiasi porto.

2) il secondo, secondo me, è una certa suddivisione in classi sulla stessa nave da crociera (tipo Titanic), con alcuni luoghi e servizi "riservati" solo ad alcune tipologie di ospiti o resi più selettivi da un punto di vista economico (non mi riferisco di certo alle cabine). Questo aspetto sinceramente è quello che più mi infastidisce, come conseguenza della maggiore accessibilità delle crociere.

Io concordo con Magellano, nei prossimi anni i repeaters saranno sempre più, e sempre di più aumenteranno la richiesta di qualità e di itinerari nuovi. Appena gli italiani scopriranno lo stile e le navi Royal non so quanto accetteranno di tornare indietro a Costa ed MSC.

Non la comprendo molto questa valutazione; aumenta la richiesta di navi piccole, perché alternativa a quelle mega, che a loro volta sono destinate a "scomparire". Quindi si ritornerà indietro di qualche decennio, con le crociere, a questo punto, riservate solo a chi se lo può permettere, perché esclusività e qualità si pagano adesso come si pagheranno in futuro. E se non ci saranno le grandi navi, le piccole non avranno più le spalle coperte. Mi sembra sia una spirale che non si sostiene.

Per carità, tutto può succedere, non si può mai escludere nulla, ma direi si sta mettendo in discussione la strategia di mercato seguita da praticamente tutte le Compagnie. Più probabile che non abbia capito io.
 

francogalans

New member
Non ho mica detto che sono destinate a "scomparire", ho solo espresso una mia valutazione di preferenza verso navi di medie dimensioni, con un livello qualità maggiore.
Ma non c'è dubbio che oggi il mercato vada nella direzione che tu hai espresso, se tutte le maggiori compagnie costruiscono navi sempre più grandi evidentemente lo fanno perchè sono sostenute da una altissima domanda di crociere; e chiaramente,l'aumento dell'offerta comporta anche un crollo del prezzo rispetto a 10-15-20 anni fa, tale da rendere questo tipo di vacanza molto più accessibile rispetto al passato, e questo aspetto non può che essere positivo, ci mancherebbe!
Però , accanto alle navi "mega", mi sembra di osservare che si stia facendo sempre più spazio anche un settore di mercato, fatto di navi più piccole, che mira a intercettare tutta quella clientela che ha esigenze ben diverse, dagli itinerari al servizio.

Finchè l'equilibrio tra domanda e offerta regge, allora credo si continuerà su questa duplice strada, è evidente; il problema potrebbe porsi nel momento in cui la domanda cala e non si riesce più a riempire le navi grandi (che nel frattempo stanno aumentando, sia come numero che come stazza) , mentre le navi medio-piccole le riempirai sempre.
Per questo, se mi chiedi come vedi il futuro delle crociere tra 20 anni, allora ti dico che si tornerà progressivamente a navi di medie dimensioni, però non conosco i dati, i flussi e quindi potrei anche sbagliarmi.
 

DrPianale

Co-Fondatore
in economia: il grande mangia il piccolo

In economia quello che soddisfa meglio le aspettative di (pochi) clienti mangia quello che soddisfa male le aspettative di (tanti) clienti.
Secondo il tuo ragionamento, per esempio, VW e Toyota e GM e Ford che fanno 8.000.000 di vetture l'anno dovrebbero essersi già mangiate BMW e Mercedes che arrivano a 1.500.000.

Secondo me in futuro nel settore crocieristico ci sarà sempre più distinzione fra compagnia e compagnia, fra premium e generaliste.
 
I

Italian Cruiser

Guest
Cristian ha ragione... bisogna saper distinguere tra quello che fanno le compagnie premium e luxury da una parte e quello che fanno le mass market. Tutti gli utltimi ordinativi delle mass market sono per navi di grandi dimensioni. Stesso discorso per Celebrity che è premium. Solo Holland America al momento è ancora orientata sulle navi medio-grandi... vedremo cosa succederà con gli ordinativi futuri. Le navi medio-piccole sono appannaggio delle compagnie luxury... le ordinano solo loro.

In sintesi... le strutture portuali andrebbero adeguate visto che la maggior parte degli ordinativi sono per navi grandi.
 
T

tano

Guest
Molte volte si parla di nuovi itinerari, del posizionamento di navi in uno scenario piuttosto che in un altro, senza tener conto della possibilità oggettiva di poterlo fare, per le limitazioni già trattate più volte su queste pagine.

Questo articolo di "Cruise News Daily", evidenzia una situazione particolare in Brasile, dove nonostante un continuo gradimento ed incremento del fenomeno crociere, con crescite "esplosive" negli ultimi anni con percentuali a due cifre, si assiste ad un momento di "rallentamento" di questa crescita, per l'impossibilità di ospitare nuove navi.

* Brazil's Growth Hits an Obstacle
July 22 - We've been covering Brazil's explosive growth over the last few years as a source market for cruises. Over the last ten years, they've been posting gains in passenger numbers as high as 20% annually.
That's all about to come to a halt - not because Brazilians are losing interest in cruising - but because there's nowhere to put any more ships.

Ma del Brasile come dell´Argentina questa notizia non é che mi chiama tanto l´attenzione, mancano porti, salvo Buenos Aires, Montevideo, Rio, Santos e Bahia non c é niente, si sbarca in tender ( Perfino Punta dell´Este ) e certamente se vanno dei colossi dei mari viene fuori un bel casino.
Imaginatevi Ilahabela che mettono una banchina stile St Maarten con quattro navi da 130,000 TSL che non c´é neanche il posto, é una semplice e piccola banchina stile a Isla Catalina ( Come si fa a sbarcare 14000 persone ). E poi la strada principale dove passano le macchine, che é dentro neanche 200 metri, affolatissima con untraffico che per fare 10 metrio si sta 30 minuti.
Stessa storia Buzios, Angra, Portobelo. Sono posti troppo turistici, come posso spiegarvi.......mettete 14.000 persone arrivati dal mare a Portofino, piú che uno sbarco turistico é come lo sbarco ad Anzio.
La fortuna delle crociere in Brasile é che c´é tanto pubblico locale sulle navi ed i Paulisti salgono sabato sulla nave e scendo l´altro sabato, se chiedi perche, ti rispondono " Eu conosco este lugar, eu non preciso de sair do navio !!!

Un saluto.
 
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