Crociera Costa “Caraibi Magici” dal 14 al 21 Gennaio 2011
Itinerario effettivo (sono state invertite delle tappe durante la navigazione): Miami, Key West,Cozumel, Grand Cayman, Ocho Rios.
Nave: Costa Atlantica
Cabina: Interna ponte 1
Giudizio complessivo sulla crociera: 8 (a mio avviso l’itinerario di “Le Perle del Caribe” è superiore…)
Giudizio complessivo dei servizi a bordo: 8
Spettacoli al teatro: 9
Animazione: non utilizzata
Cucina: 8
Eccomi appena rientrato ed ancora frastornato dall’effetto del Jet Lag.
I voli in andata e ritorno effettuati con Lufthansa (scalo in andata a Monaco, ritorno a Dusseldorf) sono stati effettivamente un po’ lunghi specie in andata (circa 90 min in più), decentemente comodi, buoni i servizi a bordo; meglio però un volo diretto.
Una volta sbrigate le formalità di sicurezza, veniamo trasferiti da un pullman al porto e saliamo in nave (la distanza dall’aeroporto all’imbarco nave è di circa 15 min). La nave la conoscevamo già e nonostante sia bella e grande, una volta vista la “Luminosa” dà un po’ l’effetto del vissuto e del datato. Ci dirigiamo pertanto in cabina (è la prima interna che prendiamo): certo vedendo più avanti la cabina con balcone al ponte 8 di alcuni nostri amici, il confronto non regge in quanto a dimensioni ed arredi (abbiamo alcuni cassetti in meno e la stanza è un po’ più piccola), ma , considerando il tempo che si trascorre in cabina diciamo che non è un grosso problema. L’unica noia può essere non potersi regolare sull’orario mancando la luce del sole…
Tutto sommato considerando anche il fattore prezzo reputo la scelta della cabina interna un valido compromesso.
Per prima cosa, dopo aver registrato la carta di credito, visto che ci saremmo trattenuti a Miami per 2 giorni, abbiamo prenotato l’escursione alle Everglades con Costa, e la scelta specie in termini logistici è stata decisamente azzeccata; le altre escursioni fatte rigorosamente per conto nostro.
Saliamo sul ponte 9 e ci affacciamo per vedere Miami da questa altezza e l’impatto è veramente da lasciare senza fiato: lo skyline di Miami è davvero affascinante, i grattacieli che si susseguono e si illuminano all’imbrunire, le palme che fanno da sfondo a questa città crocevia tra gli States e i Caraibi.
Una volta giunti a Key West (temperatura di circa 24°C , si stava bene con una giacchina di cotone), scesi a terra prendiamo per 29 usd una escursione con il tipico Conch Train che ci porta in giro a vedere le cose più caratteristiche dell’isola. Oltre ad incrociare in strada un sacco di galli che scorazzano, vediamo la casa di Hemingway, il punto più a sud degli USA, la piccola Casa Bianca di Truman e tanto altro.
Il tour dura circa 90 min e man mano che passa il tempo anche la temperatura si fa più gradevole, viene la voglia di togliersi la giacca…
Negli States sembra usuale che gli autisti facciano anche da guida turistica. La mancia a fine giro è gradita.
Facciamo una volta a terra un po’ di shopping girovagando a piedi e facendo un po’ di foto attratti da un gruppo di pellicani che si trovano sul tetto di una casa.
Purtroppo si torna in nave presto già verso le 14 e ci tocca lasciarci alle spalle l’atmosfera allegra e festosa di Key West.
A Cozumel, dopo aver giracchiato per negozi a Puerto Maya, prendiamo un taxi che per 13 usd ci porta alla spiaggia di Paradise Beach. La spiaggia è organizzata tipo un villaggio con bar, ristorante e piscina. L’ingresso a fronte del pagamento della consumazione prevede l’uso del lettino e della piscina, volendo invece stare per proprio conto arrivati alla spiaggia basta girare a sinistra , camminare per 100 m e… non c’è nessuno!
Il mare è molto bello, la giornata iniziata con pioggia lieve si è aperta, è sereno e caldo (saranno circa 27 °C) , quindi mi metto la maschera e mi butto in acqua. Riesco a fotografare un po’ di pesci che si ammassano sotto il pontile, c’è anche un lion fish (portatevi le scarpette da scoglio!).
Facciamo, prima di tornare in nave, delle foto nel bel giardino tropicale del Paradise Beach, e dopo un altro giro per negozi a Puerto Maya saliamo di nuovo.
Un buon tea con biscottini e gelato e ci facciamo una bella doccia.
Usiamo il giorno pieno di navigazione per Grand Cayman per concederci qualche ora di relax in più e per prendere il sole dal ponte della nave.
A Grand Cayman dove si giunge in rada alle 8.30 del mattino, ci concediamo un po’ di shopping selvaggio e poi prendiamo un taxi che per 4 usd a testa ci porta alla spiaggia di Seven Mile.
Questa è la spiaggia più gettonata, dove convergono i vari crocieristi (c’erano 5 navi!!!), quindi arrivati in spiaggia girare a destra e camminando per circa 200 m si è in spiaggia quasi da soli.
Il mare , beh, è uno dei più belli dei caraibi. Il sole splendido ed il caldo giusto (circa 27 °C) rendono il tutto ancora più attraente.
Non resisto e butto le mie cose a terra e mi lancio in acqua immediatamente. Anche qui vedo diversi pesci colorati ed anche un bel barracuda che in acqua mi sembrava di almeno 1 metro!
Purtroppo verso le 13 riprendiamo il taxi collettivo e torniamo in nave.
Per la tappa di Ocho Rios, avendo letto cose non molto rassicuranti sulla Jamaica , parliamo con Luigi (lo shopping consultant di Costa) che ci propone di avvalerci, volendo fare il fai da te, ad un tipo di fiducia che ci offriva a 10 usd a testa il tragitto dalla nave fino alle cascate andata e ritorno oppure al prezzo di 25 usd a testa lo stesso tragitto con un mini tour annesso. Scegliamo la seconda opzione e devo dire è stata la nota più stonata. Intendiamoci, niente di tragico ma visto che il tempo a disposizione è poco (rientro alle 13,30), ottimizzare risulta fondamentale.
Prima di arrivare alle cascate facciamo un giro insignificante, l’autista ci porta a vedere il panorama da un belvedere dove alla fine un ragazzo ci chiede la mancia, quindi alla cascate (diciamo circa 40 min persi). Le cascate sono veramente stupende (biglietto di entrata 15 usd) , la natura è meravigliosamente rigogliosa, volendo con le scarpette da scoglio che se non si portano da casa si possono affittare o acquistare in loco, si possono risalire e farci il bagno. Proseguendo a piedi si arriva alla foce del fiume che si getta direttamente in mare…spettacolo!!!!
Quindi il taxi ci porta al Taj Mahal Shopping Centre (raggiungibile a piedi dal porto ) quindi al Margarita Village (anche questo raggiungibile a piedi). Il tempo a disposizione è poco quindi dopo un rapido giro arriviamo in spiaggia dove metto l’asciugamano a terra e mi preparo per un bagno veloce. Qui un tipo arriva in tutta fretta e chiede 3 usd a testa, gli spiego che restiamo 20 min circa e lui comunque non ne vuole sapere. Noi e la famiglia di tedeschi che era con noi ci guardiamo un po’ seccati , anche dai modi del simpatico personaggio e ce ne andiamo in nave. A posteriori avrei preso un taxi, contrattato il trasferimento andata per le cascate e ritorno o al Taj Mahal o a Margarita Village e poi sosta, pagando i 3 usd, in spiaggia.
A seguire quindi giornata di navigazione per l’arrivo a Miami.
In definitiva tempo buono, mare abbastanza calmo senza problemi in navigazione. Spettacoli serali vari e divertenti con musica (tenore che cantava i classici della musica italiana), balletti, cabaret… insomma per tutti i gusti. Buona, varia e abbondante la cucina.
Dicevo prima della estensione del viaggio a Miami.
Avendo prenotato altri 2 giorni a Miami, anche in questo caso, ottimizzare diventa fondamentale.
La cosa migliore per vedere le Everglades, anche in termini di prezzo (54 usd a testa con Costa e considerando che dal centro di Miami, traffico permettendo ci vogliono circa 50 min in taxi sarebbe costato molto) è stata affidarci a Costa.
Arriviamo al Safari Park e saliamo su un air boat. Mettiamo gli otoprotettori e partiamo scivolando sull’acqua. Il giro dura circa 40 min. Vediamo diversi alligatori, io vedo anche un paio di tartarughe; diversi uccelli (aironi). Alla fine assistiamo ad un breve spettacolo (niente di che se paragonato a quelli che fanno in Thailandia). Al termine facciamo per 3 usd una foto con un piccolo di alligatore, se la foto volete farla in due … il prezzo raddoppia!
Il bus ci lascia quindi al porto , quindi prendiamo un taxi che ci porta in hotel (prenotato con Costa).
Arriviamo in hotel circa alle 14, quindi giusto per il check in (quindi giornata piena!).
L’hotel è l’Hilton Downtown, la stanza che ci danno è al 18 esimo piano.
Entriamo… spettacolo!!!!
Vista sulla baia e sullo skyline mozzafiato, e di notte ancora di più!!!!
La stanza è enorme, ci sono due letti da una piazza e mezzo; mancano a mio avviso solo la colazione inclusa, il frigo bar e la cassetta di sicurezza in camera. Tuttavia non è stato un problema!
Bello anche il bagno con vasca. Pulizia e servizio impeccabile.
Fatta un rapida doccia, scendiamo nella hall e parliamo con un tipo che propone escursioni e prenotiamo per la mattina successiva il city tour più il giro in barca sulla baia per vedere le case dei famosi (costo 50 usd a testa) la cosa comoda è che ti vengono a prendere in albergo ed alla fine del tour ti lasciano dove vuoi.
Per chi non è mai stato negli States, inizio con il dire che i prezzi sono sempre iva esclusa e mancia esclusa. La mancia è praticamente un obbligo, alcuni ristornati la caricano automaticamente sul prezzo (a noi è stata inclusa anche del 17%).
Detto ciò usciamo dall’albergo e prendiamo il Metro Mover (metro gratuita che fa il giro della parte centrale della città), la fermata è proprio a 100 m dall’albergo. In dieci minuti siamo a Bay Front Park, un bel parco proprio sul mare. In condizioni di bel tempo si può prendere il sole, fare sport, passeggiare, insomma quello che vi pare.
Proprio accanto al Bay Front Park c’è il Bay Side Market una sorta di centro commerciale all’aperto dove fare shopping , passeggiare, mangiare. Noi abbiamo mangiato la Bay Side Market due volte: una volta a cena da Bubba Gump e l’altra a pranzo sul porticciolo (dove c’è solo l’imbarazzo della scelta dove abbiamo preso un bel hamburger con patatine molto buono!).
Bubba Gump è un posto che appartiene ad una catena, si ispira al film Forrest Gump ed è specializzato in gamberi e frutti di mare. L’ambiente è allegro e informale.
In stagione (ora è il periodo) si trovano anche i granchi.
Noi abbiamo preso in due un cocktail di gamberi, due birre, due granchi giganti e due fette di Key Lime Pie, la famosa cheese cake al lime delle Keys. Che dire …è stata una gran bella cena, sia per il cibo che per l’ambiente molto familiare, prezzo compreso di tasse e mancia esclusa 77 usd.
All’uscita del Market siamo stati agganciati da un tassista, che ci ha chiesto 10 usd per portarci in albergo, consiglio di prendere solo taxi che fermate voi e di assicurarvi che usi il tassametro.
Il tipo in questione si apposta insieme ad un collega in una parte buia all’uscita del market in direzione metro mover, se preferite persone dai modi più gentili chiamate qualcun altro.
Per la colazione abbiamo optato per il Burger King di fronte all’hotel. La zona non offre molta scelta, quindi o al BK oppure in hotel.
Il Burger King, non è molto ben frequentato, la mattina ci sono soprattutto senza tetto. Noi comunque non abbiamo avuto nessun problema, ci è anche capitato di scambiare due chiacchiere.
La colazione è un misera, se non volete quella americana trovate caffè lungo (ustionante!) e buona torta alle mele, niente più.
Il city tour inizia dopo avere raccolto i vari partecipanti e tocca le tappe che fanno un po’ tutte le agenzie e cioè: Little Havana, Coral Gables, Coconut Grove, South Beach (Art Decò District).
Il giro evidenzia a mio avviso i mille contrasti di questa città: lusso, esibizionismo, atteggiamento spocchioso, cordialità, povertà e degrado. Anche dal punto di vista umano Miami è un mix di razze: lo spagnolo è praticamente più diffuso dell’inglese o meglio la città è praticamente bilingue.
Anche il giro in barca che parte da Bay Side è molto interessante, si vedono le case dei vari fortunati che hanno la loro proprietà su una delle isole della baia come Al Pacino, Nicolas Cage, Shakira, Julio Iglesias, Ricky Martin e altri. Tra queste la casa del film Scarface.
Con un po’ di fortuna, gli avvistamenti possono essere diversi: noi abbiamo visto anche dei delfini.
Cena quindi a South Beach sulla Ocean Drive, dove anche qui c’è l’imbarazzo della scelta.
Al vostro passaggio belle signorine vi inviteranno a guardare il menù e magari alcuni piatti già pronti. Qui la media del prezzo sale un po’ , ma la qualità sembra buona.
Noi abbiamo preso una paella (che è molto comune) con frutti di mare e astice (porzione della paella per due ma abbondante anche per 3!) e due birre spendendo 90 usd (mancia del 17%) . Il nome di questo posto onestamente non lo ricordo , ma è subito prima del famoso Tropical Beach Cafe.
A Miami c’è veramente l’imbarazzo della scelta, consiglio di visitare anche la Lincoln Road; specie sulla Ocean Drive a South Beach sono tutti attaccati, non accettano prenotazioni.
Sicurezza: Miami è una città piena di contrasti e come tale presenta tutte le tipologie di persone. Meglio evitare zone buie e isolate specie la notte (ad esempio Downtown non è una zona molto frequentata la notte , quindi meglio uscire e rientrare dall’albergo in taxi).
Le zone più turistiche sono in genere sicure, c’è molta polizia e in genere tranquille; anche qui tuttavia si possono incontrare personaggi “strani”. Meglio evitare di fissarli e farsi i fatti propri…
Il giorno del rientro, ancora una bella sosta al Bay Front Park: la giornata di sole ispira proprio quindi mi prendo una sedia e mi metto a contemplare il mare. Qui chiacchierata con un senza tetto, fortunoso avvistamento di due manati.
Rientro a casa lungo ma tranquillo.
Se qualcuno dovesse avere necessità di qulache delucidazione o suggerimento, sono a disposizione.
Saluti a tutti
A
Itinerario effettivo (sono state invertite delle tappe durante la navigazione): Miami, Key West,Cozumel, Grand Cayman, Ocho Rios.
Nave: Costa Atlantica
Cabina: Interna ponte 1
Giudizio complessivo sulla crociera: 8 (a mio avviso l’itinerario di “Le Perle del Caribe” è superiore…)
Giudizio complessivo dei servizi a bordo: 8
Spettacoli al teatro: 9
Animazione: non utilizzata
Cucina: 8
Eccomi appena rientrato ed ancora frastornato dall’effetto del Jet Lag.
I voli in andata e ritorno effettuati con Lufthansa (scalo in andata a Monaco, ritorno a Dusseldorf) sono stati effettivamente un po’ lunghi specie in andata (circa 90 min in più), decentemente comodi, buoni i servizi a bordo; meglio però un volo diretto.
Una volta sbrigate le formalità di sicurezza, veniamo trasferiti da un pullman al porto e saliamo in nave (la distanza dall’aeroporto all’imbarco nave è di circa 15 min). La nave la conoscevamo già e nonostante sia bella e grande, una volta vista la “Luminosa” dà un po’ l’effetto del vissuto e del datato. Ci dirigiamo pertanto in cabina (è la prima interna che prendiamo): certo vedendo più avanti la cabina con balcone al ponte 8 di alcuni nostri amici, il confronto non regge in quanto a dimensioni ed arredi (abbiamo alcuni cassetti in meno e la stanza è un po’ più piccola), ma , considerando il tempo che si trascorre in cabina diciamo che non è un grosso problema. L’unica noia può essere non potersi regolare sull’orario mancando la luce del sole…
Tutto sommato considerando anche il fattore prezzo reputo la scelta della cabina interna un valido compromesso.
Per prima cosa, dopo aver registrato la carta di credito, visto che ci saremmo trattenuti a Miami per 2 giorni, abbiamo prenotato l’escursione alle Everglades con Costa, e la scelta specie in termini logistici è stata decisamente azzeccata; le altre escursioni fatte rigorosamente per conto nostro.
Saliamo sul ponte 9 e ci affacciamo per vedere Miami da questa altezza e l’impatto è veramente da lasciare senza fiato: lo skyline di Miami è davvero affascinante, i grattacieli che si susseguono e si illuminano all’imbrunire, le palme che fanno da sfondo a questa città crocevia tra gli States e i Caraibi.
Una volta giunti a Key West (temperatura di circa 24°C , si stava bene con una giacchina di cotone), scesi a terra prendiamo per 29 usd una escursione con il tipico Conch Train che ci porta in giro a vedere le cose più caratteristiche dell’isola. Oltre ad incrociare in strada un sacco di galli che scorazzano, vediamo la casa di Hemingway, il punto più a sud degli USA, la piccola Casa Bianca di Truman e tanto altro.
Il tour dura circa 90 min e man mano che passa il tempo anche la temperatura si fa più gradevole, viene la voglia di togliersi la giacca…
Negli States sembra usuale che gli autisti facciano anche da guida turistica. La mancia a fine giro è gradita.
Facciamo una volta a terra un po’ di shopping girovagando a piedi e facendo un po’ di foto attratti da un gruppo di pellicani che si trovano sul tetto di una casa.
Purtroppo si torna in nave presto già verso le 14 e ci tocca lasciarci alle spalle l’atmosfera allegra e festosa di Key West.
A Cozumel, dopo aver giracchiato per negozi a Puerto Maya, prendiamo un taxi che per 13 usd ci porta alla spiaggia di Paradise Beach. La spiaggia è organizzata tipo un villaggio con bar, ristorante e piscina. L’ingresso a fronte del pagamento della consumazione prevede l’uso del lettino e della piscina, volendo invece stare per proprio conto arrivati alla spiaggia basta girare a sinistra , camminare per 100 m e… non c’è nessuno!
Il mare è molto bello, la giornata iniziata con pioggia lieve si è aperta, è sereno e caldo (saranno circa 27 °C) , quindi mi metto la maschera e mi butto in acqua. Riesco a fotografare un po’ di pesci che si ammassano sotto il pontile, c’è anche un lion fish (portatevi le scarpette da scoglio!).
Facciamo, prima di tornare in nave, delle foto nel bel giardino tropicale del Paradise Beach, e dopo un altro giro per negozi a Puerto Maya saliamo di nuovo.
Un buon tea con biscottini e gelato e ci facciamo una bella doccia.
Usiamo il giorno pieno di navigazione per Grand Cayman per concederci qualche ora di relax in più e per prendere il sole dal ponte della nave.
A Grand Cayman dove si giunge in rada alle 8.30 del mattino, ci concediamo un po’ di shopping selvaggio e poi prendiamo un taxi che per 4 usd a testa ci porta alla spiaggia di Seven Mile.
Questa è la spiaggia più gettonata, dove convergono i vari crocieristi (c’erano 5 navi!!!), quindi arrivati in spiaggia girare a destra e camminando per circa 200 m si è in spiaggia quasi da soli.
Il mare , beh, è uno dei più belli dei caraibi. Il sole splendido ed il caldo giusto (circa 27 °C) rendono il tutto ancora più attraente.
Non resisto e butto le mie cose a terra e mi lancio in acqua immediatamente. Anche qui vedo diversi pesci colorati ed anche un bel barracuda che in acqua mi sembrava di almeno 1 metro!
Purtroppo verso le 13 riprendiamo il taxi collettivo e torniamo in nave.
Per la tappa di Ocho Rios, avendo letto cose non molto rassicuranti sulla Jamaica , parliamo con Luigi (lo shopping consultant di Costa) che ci propone di avvalerci, volendo fare il fai da te, ad un tipo di fiducia che ci offriva a 10 usd a testa il tragitto dalla nave fino alle cascate andata e ritorno oppure al prezzo di 25 usd a testa lo stesso tragitto con un mini tour annesso. Scegliamo la seconda opzione e devo dire è stata la nota più stonata. Intendiamoci, niente di tragico ma visto che il tempo a disposizione è poco (rientro alle 13,30), ottimizzare risulta fondamentale.
Prima di arrivare alle cascate facciamo un giro insignificante, l’autista ci porta a vedere il panorama da un belvedere dove alla fine un ragazzo ci chiede la mancia, quindi alla cascate (diciamo circa 40 min persi). Le cascate sono veramente stupende (biglietto di entrata 15 usd) , la natura è meravigliosamente rigogliosa, volendo con le scarpette da scoglio che se non si portano da casa si possono affittare o acquistare in loco, si possono risalire e farci il bagno. Proseguendo a piedi si arriva alla foce del fiume che si getta direttamente in mare…spettacolo!!!!
Quindi il taxi ci porta al Taj Mahal Shopping Centre (raggiungibile a piedi dal porto ) quindi al Margarita Village (anche questo raggiungibile a piedi). Il tempo a disposizione è poco quindi dopo un rapido giro arriviamo in spiaggia dove metto l’asciugamano a terra e mi preparo per un bagno veloce. Qui un tipo arriva in tutta fretta e chiede 3 usd a testa, gli spiego che restiamo 20 min circa e lui comunque non ne vuole sapere. Noi e la famiglia di tedeschi che era con noi ci guardiamo un po’ seccati , anche dai modi del simpatico personaggio e ce ne andiamo in nave. A posteriori avrei preso un taxi, contrattato il trasferimento andata per le cascate e ritorno o al Taj Mahal o a Margarita Village e poi sosta, pagando i 3 usd, in spiaggia.
A seguire quindi giornata di navigazione per l’arrivo a Miami.
In definitiva tempo buono, mare abbastanza calmo senza problemi in navigazione. Spettacoli serali vari e divertenti con musica (tenore che cantava i classici della musica italiana), balletti, cabaret… insomma per tutti i gusti. Buona, varia e abbondante la cucina.
Dicevo prima della estensione del viaggio a Miami.
Avendo prenotato altri 2 giorni a Miami, anche in questo caso, ottimizzare diventa fondamentale.
La cosa migliore per vedere le Everglades, anche in termini di prezzo (54 usd a testa con Costa e considerando che dal centro di Miami, traffico permettendo ci vogliono circa 50 min in taxi sarebbe costato molto) è stata affidarci a Costa.
Arriviamo al Safari Park e saliamo su un air boat. Mettiamo gli otoprotettori e partiamo scivolando sull’acqua. Il giro dura circa 40 min. Vediamo diversi alligatori, io vedo anche un paio di tartarughe; diversi uccelli (aironi). Alla fine assistiamo ad un breve spettacolo (niente di che se paragonato a quelli che fanno in Thailandia). Al termine facciamo per 3 usd una foto con un piccolo di alligatore, se la foto volete farla in due … il prezzo raddoppia!
Il bus ci lascia quindi al porto , quindi prendiamo un taxi che ci porta in hotel (prenotato con Costa).
Arriviamo in hotel circa alle 14, quindi giusto per il check in (quindi giornata piena!).
L’hotel è l’Hilton Downtown, la stanza che ci danno è al 18 esimo piano.
Entriamo… spettacolo!!!!
Vista sulla baia e sullo skyline mozzafiato, e di notte ancora di più!!!!
La stanza è enorme, ci sono due letti da una piazza e mezzo; mancano a mio avviso solo la colazione inclusa, il frigo bar e la cassetta di sicurezza in camera. Tuttavia non è stato un problema!
Bello anche il bagno con vasca. Pulizia e servizio impeccabile.
Fatta un rapida doccia, scendiamo nella hall e parliamo con un tipo che propone escursioni e prenotiamo per la mattina successiva il city tour più il giro in barca sulla baia per vedere le case dei famosi (costo 50 usd a testa) la cosa comoda è che ti vengono a prendere in albergo ed alla fine del tour ti lasciano dove vuoi.
Per chi non è mai stato negli States, inizio con il dire che i prezzi sono sempre iva esclusa e mancia esclusa. La mancia è praticamente un obbligo, alcuni ristornati la caricano automaticamente sul prezzo (a noi è stata inclusa anche del 17%).
Detto ciò usciamo dall’albergo e prendiamo il Metro Mover (metro gratuita che fa il giro della parte centrale della città), la fermata è proprio a 100 m dall’albergo. In dieci minuti siamo a Bay Front Park, un bel parco proprio sul mare. In condizioni di bel tempo si può prendere il sole, fare sport, passeggiare, insomma quello che vi pare.
Proprio accanto al Bay Front Park c’è il Bay Side Market una sorta di centro commerciale all’aperto dove fare shopping , passeggiare, mangiare. Noi abbiamo mangiato la Bay Side Market due volte: una volta a cena da Bubba Gump e l’altra a pranzo sul porticciolo (dove c’è solo l’imbarazzo della scelta dove abbiamo preso un bel hamburger con patatine molto buono!).
Bubba Gump è un posto che appartiene ad una catena, si ispira al film Forrest Gump ed è specializzato in gamberi e frutti di mare. L’ambiente è allegro e informale.
In stagione (ora è il periodo) si trovano anche i granchi.
Noi abbiamo preso in due un cocktail di gamberi, due birre, due granchi giganti e due fette di Key Lime Pie, la famosa cheese cake al lime delle Keys. Che dire …è stata una gran bella cena, sia per il cibo che per l’ambiente molto familiare, prezzo compreso di tasse e mancia esclusa 77 usd.
All’uscita del Market siamo stati agganciati da un tassista, che ci ha chiesto 10 usd per portarci in albergo, consiglio di prendere solo taxi che fermate voi e di assicurarvi che usi il tassametro.
Il tipo in questione si apposta insieme ad un collega in una parte buia all’uscita del market in direzione metro mover, se preferite persone dai modi più gentili chiamate qualcun altro.
Per la colazione abbiamo optato per il Burger King di fronte all’hotel. La zona non offre molta scelta, quindi o al BK oppure in hotel.
Il Burger King, non è molto ben frequentato, la mattina ci sono soprattutto senza tetto. Noi comunque non abbiamo avuto nessun problema, ci è anche capitato di scambiare due chiacchiere.
La colazione è un misera, se non volete quella americana trovate caffè lungo (ustionante!) e buona torta alle mele, niente più.
Il city tour inizia dopo avere raccolto i vari partecipanti e tocca le tappe che fanno un po’ tutte le agenzie e cioè: Little Havana, Coral Gables, Coconut Grove, South Beach (Art Decò District).
Il giro evidenzia a mio avviso i mille contrasti di questa città: lusso, esibizionismo, atteggiamento spocchioso, cordialità, povertà e degrado. Anche dal punto di vista umano Miami è un mix di razze: lo spagnolo è praticamente più diffuso dell’inglese o meglio la città è praticamente bilingue.
Anche il giro in barca che parte da Bay Side è molto interessante, si vedono le case dei vari fortunati che hanno la loro proprietà su una delle isole della baia come Al Pacino, Nicolas Cage, Shakira, Julio Iglesias, Ricky Martin e altri. Tra queste la casa del film Scarface.
Con un po’ di fortuna, gli avvistamenti possono essere diversi: noi abbiamo visto anche dei delfini.
Cena quindi a South Beach sulla Ocean Drive, dove anche qui c’è l’imbarazzo della scelta.
Al vostro passaggio belle signorine vi inviteranno a guardare il menù e magari alcuni piatti già pronti. Qui la media del prezzo sale un po’ , ma la qualità sembra buona.
Noi abbiamo preso una paella (che è molto comune) con frutti di mare e astice (porzione della paella per due ma abbondante anche per 3!) e due birre spendendo 90 usd (mancia del 17%) . Il nome di questo posto onestamente non lo ricordo , ma è subito prima del famoso Tropical Beach Cafe.
A Miami c’è veramente l’imbarazzo della scelta, consiglio di visitare anche la Lincoln Road; specie sulla Ocean Drive a South Beach sono tutti attaccati, non accettano prenotazioni.
Sicurezza: Miami è una città piena di contrasti e come tale presenta tutte le tipologie di persone. Meglio evitare zone buie e isolate specie la notte (ad esempio Downtown non è una zona molto frequentata la notte , quindi meglio uscire e rientrare dall’albergo in taxi).
Le zone più turistiche sono in genere sicure, c’è molta polizia e in genere tranquille; anche qui tuttavia si possono incontrare personaggi “strani”. Meglio evitare di fissarli e farsi i fatti propri…
Il giorno del rientro, ancora una bella sosta al Bay Front Park: la giornata di sole ispira proprio quindi mi prendo una sedia e mi metto a contemplare il mare. Qui chiacchierata con un senza tetto, fortunoso avvistamento di due manati.
Rientro a casa lungo ma tranquillo.
Se qualcuno dovesse avere necessità di qulache delucidazione o suggerimento, sono a disposizione.
Saluti a tutti
A
