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Costa Pacifica: Ritorno in Terra Santa - 28/12/10-08/01/11

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ivansan

New member
In ritardo di un anno, ma non potevo fare a meno di raccontare questa splendida esperienza condivisa con la mia ragazza. Al di là di quello che ho vissuto, cercherò anche di dare qualche consiglio "pratico" a coloro che avranno il piacere di condividere questo itinerario. Ho passato molto tempo a documentarmi sul forum e ritengo sia utile riassumere tutti questi consigli in questo mio racconto.

PRIMO GIORNO: L'imbarco
I giorni antecedenti la partenza sono stati molto movimentati: dal passaporto che non arrivava, alla prenotazione online (mai fatta prima e, di conseguenza, un po' di timore per un'eventuale truffa). Alla fine è andato tutto per il meglio. L'imbarco era previsto per il giorno 28 da Civitavecchia. Per evitare di lasciare la macchina al parcheggio ho preferito prendere il treno fino a Roma e da lì il treno per Civitavecchia. Da Roma termini partono un paio di treni ogni ora per Civitavecchia, di media il viaggio dura un'oretta. Basta andare sul sito di trenitalia e documentarsi sugli orari.
Giunti a Civitavecchia verso le ore 11,00 abbiamo fatto una passeggiata fino al porto. All'entrata del porto c'erano i pulman Costa che ti portavano fino al terminal crociere. Dopo un po' di attesa abbiamo fatto il check in, la foto all'imbarco, abbiamo passato il metal detector ed eccoci sulla nave. La prima impressione è stata di stupore: un colosso di 18 piani, sembrava immensa (e infatti lo era :) ). Per prima cosa abbiamo cercato la nostra cabina. Pur avendo prenotato un'interna, abbiamo avuto un upgrade in una esterna con balcone al ponte 8. La cabina era spaziosa, angolo divan-tavolino-tv e letto matrimoniale. Inutile dire che il balcone, seppur era inverno, è stato un piacere, quantomeno per ammirare il panorama quando si attraccava. Bene, è giunto il momento di visitare la nave... faccio un paio di giri tanto per riuscirmi ad orientare ma... è enorme, ci vorranno un paio di giorni prima che riesca a capire come è fatta! :)
Nel frattempo si erano fatte le ore 14,00 e uno spuntino non ci stava male: abbiamo raggiunto il buffetr e abbiamo mangiato. Per coloro che si accingono a fare la prima crociera: MANGIATE E BEVETE GIA' DAL PRIMO GIORNO, non è come in hotel dove il pranzo dell'arrivo può non essere compreso. Nel momento in cui si sale, si usufruisce di tutto.
Finalmente si parte, ma il primo giorno vola via esplorando la nave. Leggendo i consigli sul forum, ci siamo informati sul ristorante assegnatoci per cena e sul tavolo. Era tutto ok, siamo stati abbinati con una famiglia genovese simpaticissima. La prima sera continuiamo a girovagare per la nave, fermandoci nei vari bar dove in ognuno c’è la musica dal vivo.

SECONDO GIORNO: Savona
La notte è passata tranquillamente e la preoccupazione che si possa soffrire il mal di mare si rivela subito infondata: sembra di stare sulla terraferma. L’unica cosa da dire è che le manovre d’attracco sono un po’ rumorose, ma guardando la cosa con ottimismo direi che è una valida sveglia quando si arriva ai vari porti.
Alle 8,00 del mattino attracchiamo a Savona. L’intenzione era quella di andare a Genova a vedere l’Acquario. Al pala crociere di Savona il personale è molto gentile: abbiamo chiesto dove si trovasse la stazione ferroviaria e l’orario dei treni per andare a Genova. La stazione è piuttosto distante, noi l’abbiamo fatta a piedi (20-25 minuti) ma siamo andati con passo sostenuto perché avevamo paura di non fare in tempo a prendere il treno. CONSIGLIO: informatevi prima sugli orari, risparmierete quel quarto d’ora al box informazioni e potrete farvi una passeggiata più tranquilla verso la stazione passando sotto i portici di Savona.
Alla biglietteria della stazione di Savona facciamo il biglietto del treno (€ 7,50) e anche quello per l’Acquario di Genova (€ 18,00). Infatti è possibile acquistare i biglietti anche presso le biglietterie ferroviarie. La scelta si rivelerà azzeccata poiché a Genova ci siamo risparmiati una lunga fila per fare il biglietto fuori l’acquario. Dalla stazione di Genova fino all’Acquario ci sono 5 minuti di cammino.
L’Acquario è bellissimo, è grande e ti lascia soddisfatto. Il bilancio della giornata è che abbiamo visto il porto vecchio di Genova e l’acquario spendendo 25 euro, mentre se avessimo fatto l’escursione Costa avremmo pagato 50 euro. La morale è questa: ORGANIZZATEVI, PIANIFICATE E MUOVETEVI DA SOLI QUANDO POTETE, vedrete che a fine crociera, tirando le somme, avrete risparmiato un bel po’.
Verso l’una riprendiamo il treno per Savona (circa 40 minuti di viaggio) e torniamo sulla nave ancora in tempo per il pranzo. La giornata passa tra relax vari sulla nave.

TERZO GIORNO: Navigazione
Durante la navigazione è il momento ideale per godersi la nave e tutti i suoi servizi. Nel pomeriggio sono andato in palestra ed ho usufruito anche della sauna. Adiacente allo spogliatoio della palestra, infatti, è possibile usufruire della sauna finlandese senza costi aggiuntivi.
La sera ci godiamo lo spettacolo al teatro e, dopo cena, un po’ di intrattenimento musicale e qualche puntata al casinò.

QUARTO GIORNO: Katakolon
Katakolon è un paesello piccolissimo. La prima impressione è come tornare indietro nel tempo di una ventina d’anni, poche macchine, villaggio di pescatori. Il porto è vicinissimo al paese, si raggiunge a piedi in 5 minuti. Per chi volesse andare ad Olimpia, ci sono molte attività di autonoleggio a prezzi davvero bassi. Addirittura un autobus con guida annessa. Le escursioni Costa oscillavano tra i 52 e i 65 euro, ma anche in questo caso il fai da te comportava un notevole risparmio.
Noi non eravamo interessati a vedere Olimpia (purtroppo è rimasto pochissimo nel sito) e abbiamo girato per Katakolon tra i negozietti per qualche souvenir. C’è un museo di strumenti musicali che sarebbe bello vedere (purtroppo era chiuso in quel momento) e anche una chiesetta bianca e azzurra, molto tipica. Per il resto non c’è altro da vedere. Piccolo aperitivo in un bar sul lungomare per assaggiare il tipico Ouzo greco e di nuovo sulla nave.
E’ il 31 dicembre e cerchiamo di capire qualcosa su come si svolgerà la serata. Al ristorante c’è un menù speciale preparato apposta per l’occasione. La cena si tiene al solito orario. Poi inizia il divertimento: ad ogni angolo della nave c’è musica, movimento, addobbi… Noi andiamo a ballare all’ultimo piano, quello delle piscine coperte e aspettiamo lì la mezzanotte, mentre sul maxischermo scorrono le immagini live della nave. Bellissimo, si fa mattino. Benvenuto 2011!

QUINTO GIORNO: Atene
Mi ero informato molto su questa tappa. Saremmo stati dalle 8 del mattino fino alle 5 del pomeriggio. C’era tempo necessario per vedere l’acropoli, il quartiere della PLAKA e il cambio della guardia al Parlamento, mi ero già preparato il programma.
La nave attracca al porto del Pireo (mi pare molo E9). Scendiamo e il fresco del mattino ti inebria di energia. Andiamo a piedi alla stazione della metropolitana “PIREO”, circa 20 minuti di cammino. Per chi non volesse camminare, c’è l’autobus 843 che dal molo dove è attraccata la nave porta direttamente alla stazione PIREO della metropolitana. Non siate timorosi, prendete l’autobus 843 e arrivate alla stazione metro. Come fare a capire quando si deve scendere? La fermata è riconoscibile perché si trova immediatamente dopo un ponte di ferro (una sopraelevata per i pedoni). Li c’è la stazione della metropolitana. Andiamo alla biglietteria e facciamo un biglietto giornaliero (€ 3,00) con il quale possiamo girare sui mezzi pubblici per tutta la giornata.
Muoversi con la metro è davvero una cazzata: ci sono 3 linee (rossa, verde e blu). PIREO fa parte della linea verde. Bisogna proseguire fino alla fermata OMONIA. Lì si cambia linea, si sale sulla linea ROSSA e si prosegue fino alla fermata AKROPOLIS. Le stazioni della metro ad Atene sono dei musei a cielo aperto, davvero spettacolari. E’ un piacere girare e vedere teche con oggetti antichi, bassorilievi, statue ecc.
Scendiamo e subito fuori la fermata metro si vede imponente l’acropoli arroccata sulla collina che domina Atene. Cerchiamo l’entrata dell’Acropoli e subito abbiamo una brutta sorpresa: è tutto chiuso! Porca miseria, è il primo dell’anno, chi vuoi che lavori! C’era un custode al cancello, ho provato a dirgli che gli avremmo dato una buona mancia se ci avesse fatto entrare, ma lui continuava a dire che era chiuso. Mentre percorrevamo il viale per tornare alla metro, vedo in alto alcune persone sul Partenone. Ma come hanno fatto ad entrare se è chiuso? Ci rimettiamo alla ricerca di un’altra entrata e… la troviamo! :-D E’ capodanno e quindi è logico che il personale è ridotto. In ogni caso facciamo il biglietto per entrare all’Acropoli (€ 12,00). Attenzione: il biglietto dà diritto di entrare non solo al Partenone, ma anche in altri siti archeologici che, purtroppo, quella mattina erano chiusi. Sti cavoli, potevamo salire a vedere il Partenone, le Cariatidi, l’Anfiteatro di Dionisio…. Per me era più che sufficiente. In effetti quei luoghi ti emozionano. Qualche foto sulla terrazza panoramica e poi giù diretti al quartiere PLAKA e MONASTIRAKI. Non essendo lontanissimi, abbiamo fatto una passeggiata e abbiamo girato tra i negozi di Atene. La cosa che più mi è piaciuta è il contrasto che c’era tra i negozi “antichi” e i locali “moderni” tipo bar da happy hour molto frequentati. Da questo quartiere, sempre a piedi, si arriva direttamente a SYNTAGMA, dove c’è il Parlamento. Lì abbiamo visto il cambio della guardia, una cosa che consiglio in quanto simpatica ed originale. C’era ancora tempo per fare qualche giro. Se ci si mette davanti al parlamento, a destra c’è un parco. Consiglio a tutti di fare un giro lì, è un parco botanico molto bello e curato. Tante piante, tanti fiori, tra lo stupore di come si possa rendere bello un parco pubblico, c’era anche il rammarico che in Italia queste cose ce le facciamo mancare. Si avvicinava l’ora del rientro. Fuori il parlamento c’è la fermata metro SYNTAGMA. Riprendiamo la metro e torniamo al PIREO. Abbiamo passato una bellissima giornata, ma è anche vero che abbiamo camminato tanto. Per tornare al porto prendiamo l’autobus 843 e siamo di nuovo sulla nave.
CONSIGLIO: muoversi con i mezzi pubblici è davvero semplice e si risparmia tanto tempo. Con 3 euro di biglietto giornaliero si va ovunque. Se si considera che per vedere l’Acropoli abbiamo pagato 12 euro, la conclusione è che con 15 euro ci siamo girata tutta Atene (almeno le cose più interessanti). Lo stesso giro con l’escursione Costa costava 62 euro. Quindi ancora una volta: MUOVETEVI DA SOLI, specialmente in posti come Atene, una capitale europea facile da visitare.

SESTO GIORNO: Smirne
La città di Smirne è conosciuta anche come Izmir o Selçuk. Già dall’attracco al porto, si vede un panorama diverso da quello europeo classico. Per questa tappa abbiamo optato per l’escursione Costa ad Efeso, San Giovanni e Casa di Maria (€ 83,00). Efeso è un sito archeologico bellissimo, girare per la vecchia città non ha prezzo e trovarsi improvvisamente davanti la facciata della Biblioteca di Celso non ha prezzo. Siamo stati fortunati ad avere una guida davvero brava nell’esposizione che ci ha sviscerato tutti i particolari del caso. Anche la Casa di Maria e la Basilica di San Giovanni sono bei siti da vedere. Onestamente pensavo che la Basilica fosse una chiesa ancora funzionante, ma in realtà c’erano solo i resti . L’aspetto negativo è la visita alla fabbrica di tappeti. Per carità, gente gentilissima, ci hanno offerto il thè, ci hanno spiegato e mostrato le varie fasi di lavorazione. Ma per chi come me non ha il minimo interesse ad acquistare i tappeti, diventa piuttosto pesante.

SETTIMO GIORNO : Navigazione
Niente di rilevante da raccontare, ma qualche consiglio è sempre utile dispensarlo. Dopo una settimana di crociera scopro che a poppa della nave, zona piscina, c’è un buffet che fa solo cose arrostite: bistecche, salsicce, hamburger, hot dog ecc.. Lo stesso giorno provo l’idromassaggio della piscina… piuttosto deludente poiché lo trovo troppo debole e in ogni caso c’è posto per 8 persone, quindi non è facilissimo trovare posto. Nel pomeriggio abbiamo dovuto consegnare il passaporto per le verifiche del caso poiché il giorno successivo si attraccava in Israele.

OTTAVO GIORNO: Ashdod
Inutile nasconderlo: è la tappa caratteristica di tutto il viaggio. E’ altrettanto inutile nascondere un po’ di preoccupazione per questa giornata, rischi di attentati, continue bagarre ecc. Ve lo dico già da adesso: Gerusalemme è una città TRANQUILLISSIMA. Mettete da parte timori e paure e godetevi quella che per me è la città più bella che io abbia mai visto!
Attracchiamo alle 7 del mattino. Per questa tappa abbiamo optato per l’escursione Costa (€94,00) a Gerusalemme e Betlemme (ovviamente lo ritengo IMPENSABILE girare da soli in queste zone, anche perché Ashdod è lontano da Gerusalemme, un’ora di pulman). Certo pensare di doversi alzare alle 5,30 del mattino quando si è in vacanza non è il massimo, ma vi garantisco che era così tanto l’entusiasmo di vedere Gerusalemme che tutto questo “sacrificio” passa in secondo piano.
Giunti a Gerusalemme ci portano su una terrazza panoramica dalla quale si vede tutta la città e la cupola d’orata che la caratterizza. Poi andiamo al giardino del Jetsemani… l’emozione è tanta, specialmente per chi è credente. Dal Jetsemani andiamo con il pulman fino al Muro del Pianto. C’è un ingresso separato per uomini e donne e agli uomini viene consegnato un copricapo di carta (teoricamente monouso) perché è obbligatorio. Fa impressione vedere la meticolosità con cui gli ebrei vivono la propria religione. Ma questa è la cosa bella di Gerusalemme: popoli, culture e religioni differenti che si mischiano nelle strade, camminano le une vicine alle altre. Non si respira un’aria tesa, Gerusalemme è una città così tranquilla che se non sapessi le cose che ogni tanto accadono in quelle zone, non crederesti mai che tali cose possano accadere lì.
Dal Muro del Pianto prendiamo la Via Dolorosa (cioè la Via Crucis) fino ad arrivare alla chiesa del Santo Sepolcro. Lungo il percorso ci sono tanti negozi e botteghe, sembra davvero di vivere negli anni ’50. La chiesa è bella e stracolma di cose da vedere: la pietra dove fu unto Gesù Cristo, la punta del Golgota, la colonna dove fu flagellato e, ovviamente, il sepolcro, ma entrare è difficilissimo… tanta gente, troppa fila e nonostante mi fossi lavorato la guida cercando di farle il lavaggio del cervello sulla necessità di visitare il sepolcro, non c’è stato niente da fare. Ci siamo trasferiti in un lussuoso hotel per il pranzo e devo dire che il cibo, seppur molto speziato e caratteristico, non era affatto male.
Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Betlemme. Al confine con la Palestina c’è il famoso muro di cemento… militari armati sono saliti per ispezionare l’autobus. Certo c’è un po’ di apprensione, ma lì è la prassi. Appena varcato il confine siamo stati condotti ad un Bazar per gli acquisti. Le persone (tante gente non sa proprio regolarsi!) hanno impiegato tanto tempo per le compere. Risultato? La guida (palestinese) ci dice che la chiesa della natività stava per chiudere e che sarebbe stato difficile visitare la grotta. Mi sono partiti i 5 minuti ed ho iniziato ad insultare tutti: guida, autista, crocieristi (quelli che si erano “attardati” nelle compere). Forse ho anche esagerato, ma non ritenevo possibile che le persone si attardino a comprare semplici cianfrusaglie anziché investire quel tempo per vedere il posto dove è nato Gesù Cristo.
Fortunatamente la mia incazzatura ha fatto effetto sulla guida, la quale ha parlato con le guardie che presidiavano la chiesa che ci hanno fatto passare davanti ad un gruppo di russi. Sono diventato l’eroe della giornata :D
Abbiamo avuto l’onore e il privilegio di entrare nella Grotta. Indescrivibile l’emozione.
Dopo siamo tornati all’autobus, direzione porto di Ashdod, con la gioia di aver visto un posto meraviglioso che difficilmente ricapiterà di visitare.

NONO GIORNO: Port Said
Anche per questa tappa l’attracco è previsto per le 7 del mattino. Due giorni consecutivi levataccia mattutina, ma ne vale la pena. Abbiamo optato per l’escursione Costa per Gizah, Saqqara e Memphis (€ 112,00). Port Said dista circa 3 ore di Pulmann da Il Cairo, quindi l’escursione Costa rappresenta l’unica possibilità. La nave non resterà ferma a Port Said, ma si trasferirà ad Alessandria d’Egitto.
Il Cairo è una metropoli enorme e l’igiene è praticamente assente. C’è sporcizia ovunque.
Arriviamo alla piana di Gizah. Le piramidi sono davvero un bel vedere. Non siamo entrati dentro perché ci hanno detto che non c’è niente da vedere se non uno stanzone vuoto. Appena scesi dal pulman subiamo l’assalto dei venditori ambulanti del posto che cercano di venderti di tutto e non ti mollano. In questo trambusto si inseriscono anche i poliziotti locali che cercano di mostrarsi gentili a farti qualche foto per qualche euro di mancia.
In Egitto (specialmente con questa escursione) c’è molto da vedere. Ci spostiamo verso il sito di Memphis, dove c’è il Colosso di Ramses. A pranzo ci portano in un villaggio a Il Cairo, dove consumiamo il “cestino di viaggio” di Costa. Nel pomeriggio facciamo tappa a Saqqara a vedere la famosa piramide di Zoser (quella a gradoni) e la necropoli.
Inutile dilungarmi a scrivere sulle tante cose che abbiamo visto. L’Egitto, quello antico e storico, è da vedere.
Stranamente in questa tappa ho apprezzato la sosta al bazar dove ci hanno fatto vedere la produzione artigianale di papiri.
Il ritorno è una corsa contro il tempo. Si è fatto tardi e arriviamo al porto (insieme ad altri pulman) con più di un’ora di ritardo.

DECIMO GIORNO: Navigazione
Ci apprestiamo a vivere due giorni di piena navigazione, utilissimi per ristorarsi dalle alzate mattutine dei due giorni precedenti. Quale modo migliore per rilassarsi se non al Samsara? Decidiamo di passare il pomeriggio nel centro benessere e devo dire che ne vale la pena. Davvero molto fornito, tante aree benessere, sauna finlandese, bagno turco a diverse temperature, piscina talassoterapica, lettino solare, docce emozionali ed altro.

UNDICESIMO GIORNO: Navigazione
Ancora relax godendo a pieno di tutti i servizi della nave. La sera prepariamo la valigia che deve essere messa fuori la porta entro mezzanotte per permettere lo sbarco.

DODICESIMO GIORNO: Civitavecchia
Alle 8 del mattino attracchiamo a Civitavecchia. Le operazioni di sbarco sono piuttosto celeri. Al terminal crociere cerchiamo la nostra valigia. Inizialmente sembra come cercare un ago in un pagliaio, ma fortunatamente ce la caviamo in 10 minuti. Dal porto di Civitavecchia ci dirigiamo verso la stazione per prendere il treno.
Mentre ci allontaniamo, ci giriamo a vedere la colossale Costa Pacifica che diventa sempre più piccola, con la malinconia delle vacanze finite, ma con la gioia di aver vissuto un viaggio MERAVIGLIOSO!
 

flame48

Member
Bello il tuo diario Ivansan, spero venga apprezzato da chi deve fare lo stesso itinerario perchè dai tanti consigli molto utili e precisi.
Grazie.
 
T

tano

Guest
Complimenti Ivansan per il racconto, molto interessante e che aiuta a chi ci va.
Almeno uno che non critica la manovra d´attracco, complimenti, perche é veramente una buona sveglia !!!!

Un saluto.
 

Gabriele C.

Well-known member
Ivansan, grazie del tuo bel diario, completo ed essenziale nel riportare notizie e sensazioni.
Ne ho letto più di uno che tratta la visita della Terrasanta, e tutti hanno come comune denominatore l'invito a recarsi laggiù, senza remore o timori di nessun tipo.
 
Stato
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