Maurizio, permettimi di 'espandere' la lista delle grandi civiltà ora decadute, lasciando a parte il discorso della Cina, come dicevi tu..
Il passato della storia della civiltà che in qualche modo influenza il nostro oggi parte addirittura dallo Yemen, la terra della Regina di Saba, passa per la Persia, tocca l'Egitto e tutto il versante Mediterraneo dell'Africa, arriva alla Grecia ed all'Italia..
Tutte questi gruppi hanno avuto un periodo di grande splendore, hanno realizzato cose egregie ed incredibilmente avanzate per i loro tempi (ad es. in Yemen c'è una diga della lunghezza di cinque chilometri che ha portato alla potenza del regno di Saba) ed ora, chi più chi meno, sono decaduti..
Le domande da porsi sono a parer mio due: perchè certi luoghi sono stati la culla della Civiltà? Perchè sono poi decadute?
Per la prima domanda io ci metterei di sicuro il clima e le risorse naturali: Roma è su un Fiume, l'Egitto su un Fiume, la Mesopotamia è stata la base stessa del cammino dell'uomo: le civiltà del passato dovevano beneficiare di un clima favorevole, di condizioni tali da aver abbondanza di raccolti, acqua e cibo..
Se non mangi di sicuro hai poche possibilità di fare le Piramidi..
Tra l'altro come era il clima allora? E' una domanda la cui risposta non è così scontata, almeno per me che non sono un esperto..
La precessione degli Equinozi ad es.
http://it.wikipedia.org/wiki/Precessione_degli_equinozi
dura 25.800 anni e, per quanto possa sembrare poco tempo, un intervallo di 2000 o 4000 anni magari ha influito sul clima..
Di fatto il Nord Africa di cui parlano i Romani sembra di sicuro più fertile del nostro, anche se non è il giardino dell'Eden..
Tornando a noi, tutte queste Civiltà si sono alla fin fine scontrate fra di loro, ma non hanno pagato con un vero Medioevo, magari sono scomparse come entità ma nell'Impero Romano molte di queste culture erano parte integrante..
Invece per le note vicende, al cadere dell'Impero Romano tutto va a rotoli, e si assiste non solo ad un processo di imbarbarimento del bacino del Mediterraneo, ma anche ad una sequenza di divisioni in piccoli stati e staterelli..
Il Nord Africa conoscerà una nuova giovinezza grazie all'Impero Ottomano ed all'Islam, ma già questo periodo è un periodo di soggezione ai Turchi più che una vita interiore delle nazioni: detto in altri termini, queste culture si 'abituano' all'idea di essere dominate, e sia in Oriente che in Occidente per un lungo periodo tutto dipende dalla Religione (non è un discorso anticlericale, è solo un discorso storico, non dico che la Religione fosse negativa o positiva, solo che permeava tutto).
Ma ad un certo punto qualcosa cambia, e cambia al Nord Europa, non nel bacino del Mediterraneo: è l'inizio della formazione dei grandi stati nazionali.. è quello il treno che Italia, Grecia ed il Nord Africa hanno perso..
Se noi abbiamo avuto il Rinascimento la realtà è che gli altri non si chiamavano Firenze, Roma, Venezia, ma Francia, Inghilterra, Svezia, Olanda, Portogallo, Spagna..
E la loro rivoluzione è stata anche culturale, perchè se in Italia esplodevano le arti in quei paesi esplodeva la voglia di espandersi e la scienza, un qualcosa che noi fatichiamo ancora a capire..
La rivoluzione industriale non nasce lì per caso, nasce lì perchè loro la fanno, cosa ben diversa..
Noi, la Grecia, il Nord Africa, abbiamo solo subito delle dominazioni, e questo ha fortemente cambiato il nostro modo di vedere le cose e ci ha anche abituati all'idea che il potere sia una cosa da subire..
Invece in quei paesi è da almeno trecento anni che l'iniziativa privata è valorizzata, e che c'è una indipendenza di fatto, e questo fa si che i cittadini abbiano più una mentalità da cittadini che da sudditi, cosa che li porta però a far licenziare un ministro per aver comprato un Toblerone con i soldi pubblici (Svezia)..
Una cosa che mi sconvolge è come storicamente la cultura Romana abbia fatto della rassegnazione un valore, una cosa da contrapporre alla pazzia giovanile di ribellarsi..
Basta leggere Trilussa, o in alternativa guardare un film sulla Roma che fù:
"Ma quante ne avemo viste e quante ne vedremo..
Ma noi ce ne fregamo.. ma noi ce ne
FREGAMO..''
(Meo Patacca, Gigi Proietti)
L'idea dei Romani del popolo del 1700 che furono di essere stati i migliori al mondo e di essere 'grandi' e guardare gli altri come bambini, perchè ''Noi ne abbiamo viste..'' fa sorridere..
Un vecchio soldato di Cesare avrebbe ben altra visione della vita.. proprio per questo i Romani fecero un Impero.. basta pensare ad es. a come reagirono alla presenza di Annibale ed a come reagirono invece, ormai decaduti, a quella di Attila, che nella Roma di Cesare non sarebbe durato più di tre giorni..
I Romani di Attila alla fin fine non erano molto lontani da quelli di Trilussa..
Quello che penso è che nel bacino del Mediterraneo c'è stata troppa abitudine ad essere dominati ed a fare le comparse del mondo, questo mentre il Nord Europa si sviluppava..
L'Italia è un po' un discorso a parte, perchè in virtù delle sue divisioni non è che si può paragonare al volo ad es. la storia di Roma, di Napoli, di Reggio Calabria, di Venezia, di Milano e di Torino..
Ma la Grecia alla fin fine è stata soggetta ai Turchi come il Nord Africa e nulla di più..
Se mi posso permettere, per me una forma di 'medioevo' non è ancora finita da noi.. a parte i campalinismi ecc.
Qui parliamo dell'Italia come di una potenza industriale, cosa sicuramente vera.. ma.. mi permetto un ma..
Abbiamo mai costruito un microprocessore?
Abbiamo mai pensato di costruire un cellulare?
Quali batterie produciamo che non siano al piombo?
Abbiamo mai pensato di sviluppare un sistema operativo?
Costruiamo televisori LCD?
Niente, la nostra visione del mondo non prevede nulla di questo, non ne siamo proprio capaci.. ma soprattutto sembra che consideriamo queste cose come 'esistenti' ed 'Americane' o 'Giapponesi'.. cosa che non fanno i Cinesi, che ormai sanno farle tutte..
Noi no, noi ragioniamo come se esser bravi è saper programmare un computer, che però viene costruito con delle schede che sembrano nascere da sole, non fatte da qualcuno ovviamente più 'bravo' di chi le usa..
Il Giappone da decenni ha smesso di essere una potenza industriale (Made in Taiwan, Made in Corea) ma ha mantenuto in casa tutta la cultura e la capacità di fare le cose, lasciando agli altri la realizzazione..
Questa è una delle differenze tra il ragionare da 'colonia' e da protagonisti..
Anche la Grecia ci è cascata.. ovviamente peggio di noi, visto che non aveva una base industriale che noi invece avevamo..
E' un po' triste no?
Un salutone!
Manlio