Ma la storia della fontana continua.....
Periodo neoclassico.....
Dall’inizio del XVIII secolo il tema della fontana di Trevi viene discusso a lungo e vennero indetti diversi concorsi da parte dell’Accademia di San Luca. Vi parteciparono diversi architetti sia italiani che stranieri, da Nicola Michetti a Luigi Vanvitelli.
I lavori ripresero grazie ad un concorso bandito nel 1731 dal papa Clemente XII (famiglia Corsini) per la realizzazione della fontana monumentale. Il papa scelse il progetto di Vanvitelli, ma ancora insoddisfatto, lo sostituì con quello dell’architetto italiano Nicola Salvi, oggi conosciuto come colui che ha costruito la fontana di Trevi.
Il progetto di Nicola Salvi
I lavori iniziarono nel 1732. Il progetto di Nicola Salvi era una fontana composta da una grande vasca centrale circondata da una scogliera sbozzata in travertino e da uno scenografico prospetto collegato al retrostante palazzo Poli, concepito come fondale architettonico.
La facciata del Palazzo Poli, realizzata nel XVIII secolo come sfondo monumentale della Fontana di Trevi, rappresenta uno straordinario esempio di integrazione tra architettura e arti decorative. Questo edificio, adattato per armonizzarsi con la grandiosità della fontana, incarna i principi del classicismo tardo-barocco, combinando proporzioni equilibrate e un’elaborata decorazione scultorea.
Primo livello
Il primo livello della facciata del Palazzo Poli, situato immediatamente sopra il complesso scultoreo della Fontana di Trevi, rappresenta una sintesi magistrale di rigore architettonico e simbolismo decorativo. Questa sezione della facciata, che funge da transizione tra il dinamismo della fontana e la monumentalità del palazzo, è caratterizzata da un ordine compositivo solenne e ricercato.
La struttura è scandita da paraste e cornici che definiscono uno schema simmetrico, enfatizzando la verticalità della facciata. Gli elementi architettonici, come le finestre sormontate da timpani alternati (triangolari e curvi), conferiscono ritmo e profondità al prospetto, armonizzandosi con l’intero complesso. Questa porzione della facciata, sebbene apparentemente subordinata alla grandiosità della fontana, svolge un ruolo fondamentale nel legare visivamente e simbolicamente le diverse componenti dell’opera.
Il gruppo scultoreo centrale della Fontana di Trevi esprime una complessa narrazione simbolica legata all’acqua. La figura di Oceano, al centro, rappresenta il potere universale delle acque, mentre i due tritoni e i cavalli incarnano la dualità del mare: forza indomabile e risorsa vitale. Il contrasto tra il cavallo agitato e quello calmo enfatizza questa dicotomia, creando un equilibrio visivo e tematico che rafforza la teatralità dell’opera.
Le sculture si integrano perfettamente con il contesto architettonico e con il movimento incessante dell’acqua, amplificando l’impatto visivo e simbolico del monumento. La maestria di Pietro Bracci,visibile nella resa dettagliata dei personaggi e nell’uso drammatico dei contrasti, eleva il gruppo scultoreo a un esempio sublime della scultura barocca romana.
Ed è sempre la notte il modo migliore per poterla vedere.....
Continua...