Non potendo proprio scrivere un diario, mi limito a condividere qualche foto dalla mini crociera di primavera. Una crociera senza tante pretese. Pochi giorni di evasione dal freddo e dalla pioggia di casa, con sole e mare. E la compagnia di un amico per godere delle infinite tentazioni del mitico pacchetto EXTRA, elemento indispensabile per una minicrociera da veri “spring breakers”.
La nave mi è piaciuta molto più della prima volta. Penso perché mezza vuota, e dunque vivibilissima. Per il resto, tutto nella norma. Anzi, è stata da ricordare la cena al ristorante Club.
Costa Mediterranea ha a bordo la mia dea bendata, che mi moltiplica alla roulette la fiche omaggio del Costa Club. Proprio come l’altra volta, e sempre con il mio numero preferito. Un buon motivo per ritornarci al più presto. E la prossima volta la fiche sarà quella grossa da peerla d'oro...
Piccolo appunto utile per l’acquisto del pacchetto A.I. a bordo: si può fare solo dando la card. Peccato che noi siamo imbarcati alle 12… giusto all’ora dell’aperitivo, e che a quell’ora le cabine giustamente non erano ancora pronte! Abbiamo sfiorato il dramma da disidratazione … tutto il viaggio in treno assaporando il momento di un campari shakerato e adesso? Ci fanno rimbalzare qua e là, sempre più assetati, anche al servizio clienti, senza risolvere nulla. Alla fine mi intrufolo in cabina per scippare le nostre carte, già sul letto, sotto lo sguardo interrogativo del cabinista ancora al lavoro… e così alle 12,30 iniziamo con il primo aperitivo. Il servizio bar è ottimo, leggermente inferiore, per qualità dei cocktails, solo nei bar esterni. Peccato che su tutta la nave c’è un’inspiegabile carestia di patatine: con tutto il cibo sprecato, proprio sulle patatine si deve risparmiare? E così per mangiare le patatine ci tocca fare sempre il bis…
Bando alle ciance. La pigrizia ha avuto il sopravvento e le discese a terra sono state mirate, come a Barcellona e Palma, o da passeggio come ad Ajaccio. Marsiglia questa volta l’ho vista dalla nave: il cielo era limpidissimo e l’ingresso in porto alle 7 del mattino è stato un vero piacere, poi mi sono riposato leggendo e prendendo il sole che a casa non si vedeva da settimane.
A Barcellona il tempo è troppo poco. La nave attracca nella zona merci, veramente lontano da tutto. Penso a causa dell’affollamento che vedete nelle foto: è impressionante il traffico di giganti del mare in quel porto, e di crocieristi!
Celebrity, RCCL, MSC, Carnival, Aida e Costa. E magari me ne son dimenticata qualcuna…
A causa dell’attracco in zona non convenzionale assistiamo alla messa a disposizione GRATUITA della navetta. Per scendere, infatti, si consegnano i famigerati numerini in teatro! Non credo alle mie orecchie: una navetta gratis pagata da Costa! Ed infatti i mezzi sono quelli blu del terminal, probabilmente messi a disposizione dall’autorità per via dell’insolito attracco e non da Costa...
Containers con in evidenza il nostro balconcino triplo (con vernice scrostata, ma va bene lo stesso).
Pulizia del parabrezza al semaforo.
Carico dei rifornimenti al bar di poppa… ecco le nostre “bibite”. Niente patatine però.
Con la metro raggiungiamo velocemente la Sagrada Familia: questa volta già muniti di biglietti acquistati on-line. L’accesso immediato, senza coda è davvero una goduria! Dopo aver visto la costruzione da fuori varie volte finalmente entro ed inizio la visita, con audio guida, salendo sulla torre della facciata della Pasión (75 m di altezza).
Si sale in ascensore e si gode di una vista notevole
Un pelino di vertigini… attenti!
Il cetriolone
Il cantiere infinito visto da vicino
Bella la vista, ma tira un vento!
Crocieristi in escursione?
Particolari noti da prospettive diverse
La discesa è impegnativa, e la scala a chiocciola è senza protezioni… qui è ripresa dal basso verso l’alto. La mano non era ferma per via della strizza…
L’interno è da vedere. Solo pochi particolari per un assaggio.
Palma
Ci attende in porto la rimpianta ex, Costa Europa. Che meraviglia i suoi ponti a poppa. Fa piacere vederla ancora in attività.
Il sole della mattina ci induce ad abbandonare l’idea della spiaggia e allora con il bus n1 si opta per una passeggiata in centro prima della sosta enogastronomica tanto attesa. Pranzo al mercato de l’Olivar: lì ci aspettano le ostriche, e le tapas: i mitici gamberi all’ajillo e il pica-pica del bar del mercato del pesce…. da non perdere in caso di fame o di semplice golosità.
Assaggino di ostriche.
E il pesce, bello anche solo da vedere
Palma riserva sempre scorci interessanti…
…come la facciata senza palazzo
o palazzi con la facciata!
E non manca il gusto antico con quella luce lì…
Puntura di zanzara?
Ajaccio
Bella cittadina. L’ultima volta a settembre ho visitato il musee Fesch e fatto il bagno. Questa volta l’acqua, bella da vedere, per me è troppo fredda e mi si congelano quasi i piedi.
E’ domenica e quasi tutto è chiuso per cui mi faccio una passeggiata. Non manco di ammirare ancora una volta il peculiare gusto degli ajaccesi per le insegne dei negozi…
Dopo il fenomenale negoziante di animali “Ajac’Chien”, eccone uno che ha fatto il classico prima di vendere articoli da regalo. …timeo danaos et
Manifesti corsi
ed una delle mie strade preferite…
Di ritorno al porto, unica zona affollata dai crocieristi “costacei” e dai “riccastri” di Silversea attraccati insieme a noi, c’è l’occasione di ammirare la nostra bella nave.
Si possono vedere i balconi tripli, lì dove non c’è la finestra ma solo la parete bianca. La cabina è comodissima per la vicinanza agli ascensori di poppa ma il vano di servizio accanto porta naturalmente qualche rumorino.
Ho la grande fortuna di vedere da vicino alcune imbarcazioni d’epoca splendide, difatti rimango seduto lì per un po’ a vedere le attività di manutenzione e ad ammirare tutto quel luccichio.
Questa è una vera star della vela d’epoca: il Mariska, del 1908, è un 15 metri Stazza Internazionale, come il Tuiga del Principe Alberto II di Monaco.
A Marsiglia niente foto. Anche la fotocamera ha riposato.
Sveglio all’alba, mi godo la nave ancora deserta e tutte le operazioni di attracco, qui particolarmente attente anche in assenza di vento.
Dall’alto mi sembra di intuire un servizio navetta, dal terminal al porto vecchio, tramite battello. Se è così, la prossima volta sarà il mio modo per raggiungere il centro. Magari per fare poi l’ennesimo salto al chateau d’If, meta d’obbligo dopo la rilettura del Conte di Montecristo o per fare un bagnetto sull’isola vicina di Frioul. O per abbuffarsi di ostriche…
Questa volta mi godo la nave, per l’ultimo giorno di una crociera così breve. Anche il pranzo al buffet, deserto, si rivela veramente ottimo per qualità e scelta. Non voglio pensare che sia perché oggi sono imbarcati i “vips” per la cerimonia di premiazione che si farà nei giorni successivi. Pranzo solo soletto mentre il mio socio in città fa approvvigionamento per me di sapone di aleppo.
Lo sbarco procede normalmente anche se non mi danno l’etichetta rossa. A volte capita. E questa volta non ho nemmeno avuto il menu in cabina.
Raggiungiamo il treno con la comoda navetta pubblica avendo già comprato i biglietti anche per il ritorno, così da risparmiare il supplemento di circa un euro altrimenti richiesto.
Rientriamo a casa, lasciati il sole e il mare calmo, trovando ad accoglierci un temporale assurdo e un freddo invernale. E vaglielo tu a spiegare che sono appena tornato…
Alla prossima.
F
La nave mi è piaciuta molto più della prima volta. Penso perché mezza vuota, e dunque vivibilissima. Per il resto, tutto nella norma. Anzi, è stata da ricordare la cena al ristorante Club.
Costa Mediterranea ha a bordo la mia dea bendata, che mi moltiplica alla roulette la fiche omaggio del Costa Club. Proprio come l’altra volta, e sempre con il mio numero preferito. Un buon motivo per ritornarci al più presto. E la prossima volta la fiche sarà quella grossa da peerla d'oro...
Piccolo appunto utile per l’acquisto del pacchetto A.I. a bordo: si può fare solo dando la card. Peccato che noi siamo imbarcati alle 12… giusto all’ora dell’aperitivo, e che a quell’ora le cabine giustamente non erano ancora pronte! Abbiamo sfiorato il dramma da disidratazione … tutto il viaggio in treno assaporando il momento di un campari shakerato e adesso? Ci fanno rimbalzare qua e là, sempre più assetati, anche al servizio clienti, senza risolvere nulla. Alla fine mi intrufolo in cabina per scippare le nostre carte, già sul letto, sotto lo sguardo interrogativo del cabinista ancora al lavoro… e così alle 12,30 iniziamo con il primo aperitivo. Il servizio bar è ottimo, leggermente inferiore, per qualità dei cocktails, solo nei bar esterni. Peccato che su tutta la nave c’è un’inspiegabile carestia di patatine: con tutto il cibo sprecato, proprio sulle patatine si deve risparmiare? E così per mangiare le patatine ci tocca fare sempre il bis…
Bando alle ciance. La pigrizia ha avuto il sopravvento e le discese a terra sono state mirate, come a Barcellona e Palma, o da passeggio come ad Ajaccio. Marsiglia questa volta l’ho vista dalla nave: il cielo era limpidissimo e l’ingresso in porto alle 7 del mattino è stato un vero piacere, poi mi sono riposato leggendo e prendendo il sole che a casa non si vedeva da settimane.
A Barcellona il tempo è troppo poco. La nave attracca nella zona merci, veramente lontano da tutto. Penso a causa dell’affollamento che vedete nelle foto: è impressionante il traffico di giganti del mare in quel porto, e di crocieristi!
Celebrity, RCCL, MSC, Carnival, Aida e Costa. E magari me ne son dimenticata qualcuna…
A causa dell’attracco in zona non convenzionale assistiamo alla messa a disposizione GRATUITA della navetta. Per scendere, infatti, si consegnano i famigerati numerini in teatro! Non credo alle mie orecchie: una navetta gratis pagata da Costa! Ed infatti i mezzi sono quelli blu del terminal, probabilmente messi a disposizione dall’autorità per via dell’insolito attracco e non da Costa...
Containers con in evidenza il nostro balconcino triplo (con vernice scrostata, ma va bene lo stesso).
Pulizia del parabrezza al semaforo.
Carico dei rifornimenti al bar di poppa… ecco le nostre “bibite”. Niente patatine però.
Con la metro raggiungiamo velocemente la Sagrada Familia: questa volta già muniti di biglietti acquistati on-line. L’accesso immediato, senza coda è davvero una goduria! Dopo aver visto la costruzione da fuori varie volte finalmente entro ed inizio la visita, con audio guida, salendo sulla torre della facciata della Pasión (75 m di altezza).
Si sale in ascensore e si gode di una vista notevole
Un pelino di vertigini… attenti!
Il cetriolone
Il cantiere infinito visto da vicino
Bella la vista, ma tira un vento!
Crocieristi in escursione?
Particolari noti da prospettive diverse
La discesa è impegnativa, e la scala a chiocciola è senza protezioni… qui è ripresa dal basso verso l’alto. La mano non era ferma per via della strizza…
L’interno è da vedere. Solo pochi particolari per un assaggio.
Palma
Ci attende in porto la rimpianta ex, Costa Europa. Che meraviglia i suoi ponti a poppa. Fa piacere vederla ancora in attività.
Il sole della mattina ci induce ad abbandonare l’idea della spiaggia e allora con il bus n1 si opta per una passeggiata in centro prima della sosta enogastronomica tanto attesa. Pranzo al mercato de l’Olivar: lì ci aspettano le ostriche, e le tapas: i mitici gamberi all’ajillo e il pica-pica del bar del mercato del pesce…. da non perdere in caso di fame o di semplice golosità.
Assaggino di ostriche.
E il pesce, bello anche solo da vedere
Palma riserva sempre scorci interessanti…
…come la facciata senza palazzo
o palazzi con la facciata!
E non manca il gusto antico con quella luce lì…
Puntura di zanzara?
Ajaccio
Bella cittadina. L’ultima volta a settembre ho visitato il musee Fesch e fatto il bagno. Questa volta l’acqua, bella da vedere, per me è troppo fredda e mi si congelano quasi i piedi.
E’ domenica e quasi tutto è chiuso per cui mi faccio una passeggiata. Non manco di ammirare ancora una volta il peculiare gusto degli ajaccesi per le insegne dei negozi…
Dopo il fenomenale negoziante di animali “Ajac’Chien”, eccone uno che ha fatto il classico prima di vendere articoli da regalo. …timeo danaos et
Manifesti corsi
ed una delle mie strade preferite…
Di ritorno al porto, unica zona affollata dai crocieristi “costacei” e dai “riccastri” di Silversea attraccati insieme a noi, c’è l’occasione di ammirare la nostra bella nave.
Si possono vedere i balconi tripli, lì dove non c’è la finestra ma solo la parete bianca. La cabina è comodissima per la vicinanza agli ascensori di poppa ma il vano di servizio accanto porta naturalmente qualche rumorino.
Ho la grande fortuna di vedere da vicino alcune imbarcazioni d’epoca splendide, difatti rimango seduto lì per un po’ a vedere le attività di manutenzione e ad ammirare tutto quel luccichio.
Questa è una vera star della vela d’epoca: il Mariska, del 1908, è un 15 metri Stazza Internazionale, come il Tuiga del Principe Alberto II di Monaco.
A Marsiglia niente foto. Anche la fotocamera ha riposato.
Sveglio all’alba, mi godo la nave ancora deserta e tutte le operazioni di attracco, qui particolarmente attente anche in assenza di vento.
Dall’alto mi sembra di intuire un servizio navetta, dal terminal al porto vecchio, tramite battello. Se è così, la prossima volta sarà il mio modo per raggiungere il centro. Magari per fare poi l’ennesimo salto al chateau d’If, meta d’obbligo dopo la rilettura del Conte di Montecristo o per fare un bagnetto sull’isola vicina di Frioul. O per abbuffarsi di ostriche…
Questa volta mi godo la nave, per l’ultimo giorno di una crociera così breve. Anche il pranzo al buffet, deserto, si rivela veramente ottimo per qualità e scelta. Non voglio pensare che sia perché oggi sono imbarcati i “vips” per la cerimonia di premiazione che si farà nei giorni successivi. Pranzo solo soletto mentre il mio socio in città fa approvvigionamento per me di sapone di aleppo.
Lo sbarco procede normalmente anche se non mi danno l’etichetta rossa. A volte capita. E questa volta non ho nemmeno avuto il menu in cabina.
Raggiungiamo il treno con la comoda navetta pubblica avendo già comprato i biglietti anche per il ritorno, così da risparmiare il supplemento di circa un euro altrimenti richiesto.
Rientriamo a casa, lasciati il sole e il mare calmo, trovando ad accoglierci un temporale assurdo e un freddo invernale. E vaglielo tu a spiegare che sono appena tornato…
Alla prossima.
F