Rodolfo
Super Moderatore
22 ottobre 2007
Costa si compra un porto a Cipro (da IL SECOLO XIX)
Giorgio Carozzi
Gestire direttamente i terminal portuali: l’idea non è nuova, perché le grandi compagnie di linea container la applicano con successo da qualche tempo. Costa Crociere ha saputo riprodurla a tempo di record, moltiplicando il business. E così, dopo aver messo le mani sul Mediterraneo Occidentale, il gruppo genovese guidato da Pier Luigi Foschi mette nel mirino il Mediterraneo Orientale. Apprestandosi a sbarcare a Cipro con armi e bagagli.
All’interno di un consorzio europeo denominato Larnaca-Zenon, in cui è inserito anche il gruppo cipriota Louis plc, Costa Crociere partecipa infatti alla gara per la costruzione e la gestione di un nuovo porto a Larnaca, sull’isola di Cipro.
Vincere e aggiudicarsi l’appalto non sarà facile, perché in competizione con il consorzio guidato da Costa Crociere ci sono altri tre raggruppamenti di imprese. Ma certo la compagnia genovese, leader in Europa delle vacanze sul mare e in fase di continuo sviluppo, ha le carte in regola per convincere i ciprioti.
Il vincitore della gara, che dovrebbe essere conclusa entro il prossimo dicembre, otterrà un contratto di 35 anni per la costruzione e gestione di un nuovo porto a Larnaca. Per questo terminal strategico è previsto un investimento complessivo nell’ordine dei 2 miliardi di euro.
Al termine dei lavori di costruzione del nuovo porto, Larnaca diventerà uno dei principali hub crocieristici del Mediterraneo orientale. Attualmente tutto il traffico crocieristico di Cipro utilizza il porto di Limassol.
I terminal portuali garantiscono agli armatori che li gestiscono una fonte aggiuntiva e sicura di remuneratività, efficienza e produttività. Non è certo un caso, dunque, che Costa Crociere abbia pinatato la propria bandiera già in molti porti mediterranei, conquistando la concessione dei terminal di Barcellona, Savona, Civitavecchia e Napoli. E partecipando alla gestione delle stazioni marittime di Venezia, Trieste e Bari.
Non comprendendo a tempo debito (o, peggio, snobbando stoltamente) le ricadute enormi che avrebbe garantito all’intera città un terminal gestito direttamente da Costa, Genova è ormai fuori dal giro, emarginata, costretta a mendicare le bricciole del business.
Gongola, invece, la vicina Barcellona. Il “Palacruceros”, nuovo terminal crociere di Barcellona finanziato (12 milioni di euro) e gestito da Costa Crociere, sta moltiplicando affari e passeggeri, grazie agli scali settimanali di Costa Concordia e di Costa Fortuna e delle altre navi del gruppo Carnival (proprietario di Costa). Nel 2007 il Palacruceros farà registrare un totale di 157 scali e 400.000 passeggeri movimentati. A fine anno Costa avrà effettuato a Barcellona 126 scali (330.000 passeggeri). Tradotto, questo business turistico-portuale garantirà un indotto economico di circa 15 milioni di euro per la città.
E ora sarà la volta di Cipro, che il gruppo di Foschi è fortemente intenzionato a conquistare, considerando Larnaca un punto strategico per sviluppare gli affari. «Continuiamo a investire nei terminal - spiega il direttore generale di Costa, Onorato - non solo per questioni economiche: vogliamo anticipare il momento dell’accoglienza al passeggero a prima dell’imbarco, e solo la gestione diretta del terminal ci permette di farlo». La compagnia ci guadagna in qualità del servizio, il porto in nuove infrastrutture.
Costa si compra un porto a Cipro (da IL SECOLO XIX)
Giorgio Carozzi
Gestire direttamente i terminal portuali: l’idea non è nuova, perché le grandi compagnie di linea container la applicano con successo da qualche tempo. Costa Crociere ha saputo riprodurla a tempo di record, moltiplicando il business. E così, dopo aver messo le mani sul Mediterraneo Occidentale, il gruppo genovese guidato da Pier Luigi Foschi mette nel mirino il Mediterraneo Orientale. Apprestandosi a sbarcare a Cipro con armi e bagagli.
All’interno di un consorzio europeo denominato Larnaca-Zenon, in cui è inserito anche il gruppo cipriota Louis plc, Costa Crociere partecipa infatti alla gara per la costruzione e la gestione di un nuovo porto a Larnaca, sull’isola di Cipro.
Vincere e aggiudicarsi l’appalto non sarà facile, perché in competizione con il consorzio guidato da Costa Crociere ci sono altri tre raggruppamenti di imprese. Ma certo la compagnia genovese, leader in Europa delle vacanze sul mare e in fase di continuo sviluppo, ha le carte in regola per convincere i ciprioti.
Il vincitore della gara, che dovrebbe essere conclusa entro il prossimo dicembre, otterrà un contratto di 35 anni per la costruzione e gestione di un nuovo porto a Larnaca. Per questo terminal strategico è previsto un investimento complessivo nell’ordine dei 2 miliardi di euro.
Al termine dei lavori di costruzione del nuovo porto, Larnaca diventerà uno dei principali hub crocieristici del Mediterraneo orientale. Attualmente tutto il traffico crocieristico di Cipro utilizza il porto di Limassol.
I terminal portuali garantiscono agli armatori che li gestiscono una fonte aggiuntiva e sicura di remuneratività, efficienza e produttività. Non è certo un caso, dunque, che Costa Crociere abbia pinatato la propria bandiera già in molti porti mediterranei, conquistando la concessione dei terminal di Barcellona, Savona, Civitavecchia e Napoli. E partecipando alla gestione delle stazioni marittime di Venezia, Trieste e Bari.
Non comprendendo a tempo debito (o, peggio, snobbando stoltamente) le ricadute enormi che avrebbe garantito all’intera città un terminal gestito direttamente da Costa, Genova è ormai fuori dal giro, emarginata, costretta a mendicare le bricciole del business.
Gongola, invece, la vicina Barcellona. Il “Palacruceros”, nuovo terminal crociere di Barcellona finanziato (12 milioni di euro) e gestito da Costa Crociere, sta moltiplicando affari e passeggeri, grazie agli scali settimanali di Costa Concordia e di Costa Fortuna e delle altre navi del gruppo Carnival (proprietario di Costa). Nel 2007 il Palacruceros farà registrare un totale di 157 scali e 400.000 passeggeri movimentati. A fine anno Costa avrà effettuato a Barcellona 126 scali (330.000 passeggeri). Tradotto, questo business turistico-portuale garantirà un indotto economico di circa 15 milioni di euro per la città.
E ora sarà la volta di Cipro, che il gruppo di Foschi è fortemente intenzionato a conquistare, considerando Larnaca un punto strategico per sviluppare gli affari. «Continuiamo a investire nei terminal - spiega il direttore generale di Costa, Onorato - non solo per questioni economiche: vogliamo anticipare il momento dell’accoglienza al passeggero a prima dell’imbarco, e solo la gestione diretta del terminal ci permette di farlo». La compagnia ci guadagna in qualità del servizio, il porto in nuove infrastrutture.