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Costa Magica - Perle del Caribe - 8 / 16 marzo 2014

Stato
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cirellina

Well-known member
CROCIERA PERLE DEL CARIBE – COSTA MAGICA

8 -16 MARZO 2014


(Guadeloupe, Sint Maarten, Repubblica Dominicana, Tortola, Antigua, Martinique, Guadeloupe)


“Ogni volta che m'accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell'anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinnanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto instrada a gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in viaggio al più presto.”
(Hermann Melville)


Il richiamo del Caribe torna prepotentemente a farsi sentire già nell’estate del 2013, quando placidamente stesi in spiaggia, pensiamo con terrore ai giorni invernali, dove il mare caldo, le temperature miti ed il vestiario essenziale saranno solo un ricordo.
Il primo giorno di rientro nella quotidianità lavorativa post agostana, incontriamo al bar la nostra agente di viaggio, era destino e da lì alla prenotazione finale non passerà che qualche settimana, giusto per organizzarsi con le ferie.

Nelle nostre scelte, avevamo anche preso in considerazione la Compagnia RCCL, ma non volendo svelare la mia sorpresa preparata per il compleanno del Socio, da lì a poco, e che si sarebbe materializzata con un “voucher per la Lady O” nel settembre 2014, ho preferito“tornare in famiglia” anche per il volo diretto che la crociera proponeva.

Con il Socio occorre fare così, non possiamo lasciarci tentare dai last minute, non partirebbe mai, ci sarebbe sempre qualche motivo lavorativo indifferibile per procastinare ed allontanare la partenza verso date mai certe!
Bloccare invece un determinato periodo, mette al riparo da possibili ripensamenti e da conseguenti azioni violente da parte mia,peraltro giustificate dalle attenuanti generiche e specifiche del caso! Stavolta a metà febbraio ho temuto che anche questo stratagemma non fosse del tutto infallibile, ma le conseguenze del terzo principio della dinamica sull’azione e reazione, devono aver prevalso nella mente di Marco ed ha sceltola strada meno dolorosa!

Dopo aver prenotato, ci siamo più volte ripetuti che sarebbe stata, comunque, una crociera con inevitabili confronti,rispetto a quella del 2006, anche se otto anni di distanza sbiadiscono molti ricordi.
Stavolta la curiosità e la meraviglia dei Caraibi scoperti nel 2006 avrebbero lasciato più spazio alla consapevolezza dei luoghi, alla voglia di viverli in maniera meno superficiale rispetto ad un solo passaggio giornaliero ed alla voglia di capire qualcosa di più dietro spiagge selvagge, lidi da sogno e cittadine patinate che queste isole offrono!
Tornare poi, per la seconda volta, proprio nelle Piccole Antille, ci avrebbe permesso nuovamente di immergersi in colori, aromi e tradizioni che queste isole posseggono perché più autentiche e diversificate per carattere, rispetto alle Grandi Antille, già visitate nel 2008 e percorse attraverso gli itinerari che partono principalmente dalla Florida e da Portorico.

La Costa Magica peraltro non è fra le mie navi preferite, troppo ricca, troppi orpelli, troppi oggetti, troppo scura, ma la luce dei Carabi rispetto alla luce del Mediterraneo a fine settembre, quando la prendemmo per la prima volta, l’hanno, in realtà, resa più sopportabile e ne hanno evidenziato dei colori che probabilmente ad altre latitudini non erano riusciti a rivelarsi.

Il problema principale che permane e che ne altera la piena vivibilità, è legato al collegamento interno dei ponti 3, 4 e 5 fulcro delle serate in nave.
Purtroppo, tra la fine dello spettacolo e l’inizio della cena per il secondo turno e la versione contraria per il primo turno, in ragione dei due ristoranti, in special modo il Portofino, che “spezza” la continuità del passaggio, si vengono a creare degli ingorghi umani pazzeschi !!
Ciò accade soprattutto sia lungo le balconate del Photo shop per la presenza degli “sfondi” per le foto ed i banchetti predisposti per la vendita delle stesse, sia lungo le balconate superiori, contornate dai negozi di bordo, dove ogni sera, i tavolini con promozioni di oggettistica, profumeria e vestiario, fungono da catalizzatore per gli ospiti ma creano, altresì, una generale confusione, bloccando il transito e creando file e capannelli come quelli nelle città sotto le feste natalizie!
Attualmente, nel percorso verso il Gran Bar Salento, una sala che una volta era adibita alle esposizioni di quadri ora è teatro di posa per le foto “vintage” con abiti d’epoca. Lì le persone, vuoi percuriosità, vuoi per spirito critico, vuoi per amicizia, sostano e commentano le particolarità degli abiti di scena proposti ed i relativi indossatori del momento!
Non tralascio neanche il ricordo di uno sfondo fotografico particolarmente romantico posizionato tra il citato Bar Salento ed il Casinò, che ha fatto letteralmente impazzire i crocieristi caraibici! Non penso abbiano speso fortune al casinò, dove non ne ho visto uno ai tavoli ma solo alle slot machine, poche presenze nei bar, ma decisamente liberali nell’acquisto delle foto!!
Vi risparmio, perora mise e relativi commenti!!

Torniamo però sui nostri passi e sui preparativi. Le nostre menti stanche e quasi addormentate, sono ancora parzialmente attive nella notte precedente la partenza, solo per la promessa di un riposo di lì a qualche ora!
Le valigie del Socio, come da decennale tradizione vengono organizzate e chiuse sempre all’ultimo.
Nell’incertezza di decidere cosa possa star meglio, si inserisce anche ciò che, molto probabilmente tornerà in città ancora intonso e piegato, ma conosco il mio nemico e non ne faccio più un problema!

Il nostro bassotto peloso in mattinata è stato affidato alle amorevoli cure dei genitori di Marco che lo vizieranno come non mai: già ci manca! Senza potergli dare la “coccola della buonanotte”, alle 2.00 del mattino guadagniamo, per qualche ora, finalmente, il sospirato materasso.

SABATO 8 MARZO -ARRIVO A GUADELOUPE


“I viaggi sono quelli per mare con le navi, non coi treni. L’orizzonte dev’essere vuoto e deve staccare il cielo dall’acqua ci dev’essere niente intorno e sopra deve pesare l’immenso, allora è viaggio”
(Erri DeLuca)

Il volo Alitalia Roma – Pointe au Pitre “charterizzato” per Costa, parte da Fiumicino alle 11.00.
Al check-in, dopo i complimenti per essere riusciti a contenere tutto ben al di sotto del peso consentito, nonostante le Goldoniane “smanie vestiarie del Socio” e rispetto a bauli che vediamo in giro, abbiamo la piacevole sorpresa della consegna delle carte di imbarco, con riserva dei posti premium, a loro pura discrezione.

La zona “premium” è un cuscinetto fra la Magnifica e l’Economy con 21 posti su tre file, sedili ergonomici ed allungabili e possibilità di stendere le gambe grazie ad un sostegno imbottito ed allo spazio maggiore fra le tre file. Per il resto, essendo un volo charterizzato, il menù è uguale all’economy e lascia alquanto a desiderare.
Al check in, inoltre, non vi sono stati controlli sulle dimensioni del bagaglio a mano, da alcuni “inzeppato” di fronte ai desk per non andare “fuori con l’accuso” rispetto al limite per quello da stiva!

Il volo trascorre tranquillamente, un po’ per l’eccitazione della meta e della settimana di vacanza ed un po’ perché non ci sono turbolenze rilevabili da costringere tutti seduti ed “incinturati”, anche se c’è sempre qualche buontempone che ama mettere la pulce nell’orecchio dei vicini ed in tutto l’aereo serpeggia, già dall’imbarco, la notizia di un volo dell’Air Malaysia scomparso dai monitor durante la notte precedente.

Nonostante i gufi malefici, che tentano di spaventare gli altri per mascherare la loro inquietudine, arriviamo a destinazione con tranquillità ed in anticipo di mezz’ora rispetto all’orario previsto e il caldo, le piante i colori della Guadalupe finalmente ci accolgono.
Dopo circa 15/20 minuti con tre pullman raggiungiamo l’imbarco e come nelle periferie delle città non vi è nulla di particolare da segnalare lungo il percorso, visto che manifesti, insegne e marche pubblicizzate, in quanto “Territorio d’Oltre Mare”, ricordano in tutto e per tutto quelle della vecchia Europa!

Il mercatino artigianale accanto alla struttura dedicata all’imbarco sta lentamente procedendo alla chiusura e ci ritroviamo nella breve fila per la consegna della documentazione con tantissime persone ed intere famiglie caraibiche pronte anche loro ad imbarcarsi per questa settimana di tour nelle Piccole Antille!

Siamo subito in cabina, un salto al buffet visto che il “rancio” del vettore era da dimenticare e che il fuso ricorda che in Italia è ora di cena, almeno per arrivare in forza all’esercitazione di emergenza ed al dinner, sia a livello glicemico che di attenzione!
Dall’Italia sono partiti due aerei da Roma e Milano, il resto della clientela è di lingua francese, sia continentale che dei territori d’oltremaree vi sono alcuni spagnoli e sudamericani imbarcati a La Romana, più alcunitedeschi.

Riusciamo anche a vedere lo spettacolo musicale dedicato ai maggiori successi cinematografici e sarà una delle poche volte, nel corso della settimana. Quindi tutti pronti all’esercitazione di emergenza dove sbadigli, occhi che restano aperti grazie ad invisibili stecchini incorporati o sotto effetto ipnotico e smorfie di sonno la fanno da padrone!

Riposti gli ingombranti giubbetti arriviamo al Ristorante! Bel tavolo per due al secondo turno del Portofino, lungo la balconata superiore ed in posizione perfetta per le “esibizioni canore” durante la serata di gala, quella italiana e l’ultima di arrivederci. Anche prima delle 23 la nave salpa da Pointe au Pitre.

Nel programma di animazione, stante la concomitante giornata dell’8 marzo dedicate alle donne, è prevista una Notte Rosa al ponte piscina, addobbato con i toni pastello, che, però, in pochi seguiranno e non saremo da meno, dopo un passaggio veloce, resistiamo fino all’ora di Cenerentola, le 5.00 in Italia e ci ritiriamo in cabina pronti per i sogni!

DOMENICA 9 MARZO –SINT MAARTEN


“E il mare concederà ad ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni”
(CristoforoColombo)


I teli oscuranti non sono proprio “a tenuta stagna” ma non dò alla luce neanche il tempo di penetrare in cabina perchè alle 5 sono già sveglia!
Attendo smaniosa un’ora decente poi, prima delle sette al sorgere del sole, me ne vado in giro a godermi la nave quasi deserta che sta iniziando il suo risveglio.
Sono i momenti che prediligo, quando i grandi ambienti sono solo miei, non perché non voglia la confusione, visto che la crociera è di fatto una “vacanza sociale”, ma in questi momenti sono sola con gli spazi tranquilli ed i miei pensieri.
Il personale è già in fermento e nessuno mai lesina un sorriso pur nella serietà del proprio lavoro!

Mi sposto all’esterno e non sono la sola! Altri crocieristi ciondolanti si godono l’aria fresca, i primi raggi disole che già saldano il cuore e l’isola di Monserratcon il suo vulcano.

In attesa della colazione in cabina prendo qualche dolcino al buffet, altrimenti la mancanza di zuccheri mi fa diventare cattiva e faccio un salto, per la prima volta in tutte le crociere, alla farmacia per acquistare un antistaminico generico a causa della puntura di un insetto non ben identificato, che ha pensato bene di banchettare là dove non batte il sole,lasciandomi un “bel” ricordo di sè.

Dopo la colazione ci godiamo il sole nelle gradinate superiori della piscina, ma la musica è cambiata!
Dove qualche ora prima i pensieri vagavano silenziosi, appare un crogiuolo di teli, creme solari, ciabattine, costumi e crocieristi che hanno lasciato i pesanti abiti europei e si scaldano al sole! La formula del telo da mare personale non risolve le problematiche legate alla correttezza nell’utilizzo dei lettini, che vengono sempre lottizzati per mattinate intere.
Basta spostarsi al di fuori della “zona rossa” della piscina centrale, dove si concentra l’animazione, ed i posti non mancano.
L’area si scalda fra lezioni di salsa, sfilate dei gioielli delle boutique di bordo e gara di spanciate, dove il primario requisito è possedere personalmente una “sindrome metabolica” di un certo riguardo. Con le tentazioni gastronomiche i concorrenti entreranno ancora nei loro panni a fine crociera?

Dopo aver lasciato i profili di Monserrat, Saint Kitts, Nevis e Sint Eustatius, arriviamo al porto di Philipsburg nella parte olandese dell’isola e troviamo, presso il molo, il profilo elegante della Silver Cloud che, con tutte e solo suite, ci fa sentire la nave dei “parenti poveri”.
Il centro è distante circa venti minuti, la temperatura ed il sole la fanno già da padrone e visto che stavolta la sosta è di sola mezza giornata ci affidiamo a lWater-taxi per la cittadina sulla GreatBay.

Il battello ci lascia sulla banchina al centro del lungomare, dove si trova un chiosco di informazioni e dove attraccano anche alcune imbarcazioni ausiliarie delle navi da crociera. A terra, al centro della piazzetta, si trova un mosaico con la mappa e proprio di fronte a noi la singolare sagoma del Tribunale ottocentesco, tutto in legno e coronato da un ananas, secondo lo stile gingerbread.Da qui partono i due lati di Front Street,fulcro dello shopping duty free.

L’isola è porto franco e lungo le vie si susseguono molti negozi di telefonia, fotografia, gioiellerie, abbigliamento, profumerie e molto altro. Oltre al tribunale ed alla tranquilla chiesa quasi a fianco, solo altri due edifici sono, personalmente, degni di nota anche per una sosta ed una foto: il ristorante L’escargoted il Guavaberry Emporium, che vende il liquore tipico dell’isola, entrambi lungo Front Street.

La scorsa volta dopo un giro in taxi che ci aveva portato ad ammirare OysterPond ci eravamo lasciati cullare dalle acque calme e dalla sabbia bianca diOrient bay, fatti contagiare dai localini sulla spiaggia con buona cucina locale, dalle piccole boutique di legno e da treccine e perline a volontà.
Una lunga e bella giornata condita anche da ironici commenti sull’età non proprio tenera dei frequentatori del vicino ed immenso Orient Club,naturisti convinti a dispetto dell’età e dall’inesorabile legge di gravità!

Stavolta non potendo raggiungere l’Ilet Pinel per mancanza di tempo, né volendo essere “inquinati” di scarichi d’aerei, rumori assordanti, tanto cemento degli alberghi, folate di sabbia ed atmosfera stile Las Vegas di Maho Beach, decidiamo per un pomeriggio comodo, molto comodo.
Dopo tre veloci “soste preventivate” di shopping, prima della chiusura domenicale, anticipata, dei negozi lungo Front Street ed un veloce passaggio al mercatino dietro il tribunale, scegliamo un angolo tranquillo alla fine della baia e noleggiamo due lettini più il wifi free, godendoci il mare, la sabbia fine, la nave in lontananza con un mare piatto da farsembrare che si tratti di un tromp l’oeil ed i bambini del luogo che giocanospensierati.

La cittadina oggi è sonnacchiosa, complice sia la giornata festiva che le poche presenze di crocieristi.
L’isola nella parte olandese è dedicata essenzialmente al turismo su larga scala, con resort, casinò, grandi alberghi, residence in multiproprietà, discoteche ed al commercio, come degna prosecuzione della tradizione della Compagnia olandese delle Indie Orientali. Non vi sono norme per l’armonizzazione delle costruzioni ed il lungomare di Philipsburg nominato Boardwalk, i vicoli e le vie adiacenti allo “struscio” dei negozi rivelano arditi e quanto mai bizzarri esperimenti architettonici.
Anche la parte francese, ora una collettività d’oltremare, sembra una trasposizione della Costa Azzurra a latitudini tropicali, ma a Marigot e dintorni l’urbanizzazione non è così imperante e la cura e la salda tradizione continentale frenano sia la globalizzazione che l’avanzata del cemento, rendendola il paesaggio più armonioso.
Anche se l’isola è l’unica così piccola ad essere divisa fra due nazioni come da un vecchio accordo e da una leggenda sulla qualità ed uso dell’alcool, risalente alla metà del 1600, anche se entrambe le culture, francese ed olandese, hanno contribuito allo sviluppo della stessa, facendo di tale particolarità una delle caratteristiche con cui viene proposta al mercato turistico, non provo quei sentimenti di affezione e di predilezione che ho nutrito per altre mete caraibiche più autentiche e suggestive.

“Viaggiando si può realizzare che le differenze sono andate scomparendo: tutte le città tendono ad assomigliars il’una all’altra, i posti hanno mutato le loro forme e ordinamenti. Una polveresenza forma ha potuto invadere i continenti”
(Italo Calvino)

Rientrando al molo crocieristico notiamo che sono in corso di completamento alcuni progetti architettonici che andranno ad affiancare le strutture già presenti e ad ampliarne le tipologie di offerta, a conferma della natura spiccatamente commerciale dell’isola.

Il riposo in spiaggia ci ha in parte tolto di dosso la stanchezza e gli orari biologici ancora squilibrati, quindi senza accampare alcuna scusa, al rientro in nave, decidiamo che una sana ora di palestra ed un bagno turco possano completare la parte sportiva della giornata.
Anche questa sera riusciamo a vedere parte dello spettacolo di acrobati prima dell’orario di cena, durante la quale, sulle note del tormentone “Gangnam style”, alcuni camerieri rallegrano la serata. Nonostante il caffè preserale, il passaggio al casino, come sostegno morale del Socio sarà molto breve e la cabina mi vedrà in tempo per non perderela scarpetta per i corridoi!


LUNEDI10 MARZO – REPUBBLICA DOMINICANA

5 dicembre del 1492 “……..Di qui scorsi ad oriente un’altra isola distante 54 miglia dalla Giovanna e la chiamai subito la Spagnola. A quella mi diressi, quasi a nord, come verso la Giovanna, per 564 miglia. Quella detta Giovanna e le altre isole nel medesimo luogo sono fertilissime. Essa è circondata da molti porti larghi e sicuri come non vidi mai in altri luoghi. Molti fiumi grandi e salubri vi scorrono nel mezzo e vi sorgono monti altissimi.Tutte queste isole sono amenissime e di varia forma; piene d’una gran varietà d’alberi che s’elevano a grandi altezze e che non credo mai privi di foglie. Io le vidi così verzicanti e ridenti come suol esser la Spagna nel mese di maggio…“

Lettera di Cristoforo colombo ai Sovrani Spagnoli al rientro nelcontinente nel marzo 1493


La mattina è calda ed appena velata. Dopo la colazione in cabina restiamo a prendere il sole sul ponte superiore alle piscina ma con la possibilità di vederne dall’altro l’animazione che coinvolge molti crocieristi con giochi, balli e dimostrazioni.
Un gruppo di ospiti italiani, già confusionari e “caciaroni” all’imbarco, di giorno in giorno, facendo forza sul numero, aumenta il tono delle proprie esternazioni ed anche gli animatori, pur velatamente, ironizzano sulla loro presenza ad ogni gioco, ingombrante sotto tutti i punti di vista!
Ci godiamo il panorama mentrela nave costeggia l’Isla Saona alla volta di La Romana, mentre scure nuvole basse si fanno sempre più corpose. Uno spuntino veloce e siamo pronti per uscire.

Il terminal di La Romana è migliorato, aiuole fiorite, staccionate ed un duty free da qualche anno.
Dall’altra parte del molo, sempre presente, lo stabilimento dellaCentral Romana Corporation per la lavorazione della canna da zucchero. Il nome La Romana deriva, infatti, dalla bilancia che veniva usata per pesare lo zucchero esportato.

La scorsa volta con una coppia di crocieristi avevamo raggiunto autonomamente Bayahibe, restando fino al tramonto, senza però arrivare a Saona in quanto io ero impossibilitata per motivi fisici a prendere “barchette”, motivo in più per non lasciarsela scappare questo anno!
Un appuntamento lasco sulla banchina, con alcuni crocieristi conosciuti in aereo, salta, ma ci troveremo nuovamente ad Isla Saona.

Raggiungiamo la cima della salita del terminal e verso sinistra, dopo il punto di fermata dei bus per la cittadina di La Romana, si trova la zona dei taxi e subito dopo quella per i bus collettivi. Formiamo un gruppo di 10 persone interessato a raggiungere Saona, mentre nuvoloni incombenti ci fanno chiedere se la scelta di prendere un barchino con questo tempo non sia forse azzardata.
Le escursioni della Costa sono state confermate e non posso tornare qui e perdermi nuovamente le piscine naturali e tutto il resto!

Durante i circa 25 chilometri di percorso verso sud est, l’autista ci propone un altro lido per arrivare a destinazione, con prezzi più economici rispetto a quelli dei negozianti di Bayahibe, ma insistiamo per arrivare al Faro ed alla lunga costa sabbiosa orlata di palme. La spiaggia con alle spalle i resort è molto frequentata, i chioschi in legno, per quanto carini, hanno ormai creato una sorta di mercatino stabile e di cartello economico che dequalifica l’autenticità dei prodotti e il folklore dell’area.

Qui ci accoglie Caramelo che dopo la lunga contrattazione valutaria per stabilire il “giusto” prezzo, farà arrivare in circa venti minuti un “parente amico-cugino-fratello” e si parte!
La barca, che avrà visto, negli anni precedenti, tempi migliori e che ha subito varie riverniciature, si rivela incredibilmente stabile e non sopportiamo eccessivi sussulti, visto che veniamo abilmente invitati a posizionarci secondo una logica di pesi e contrappesi, che ci ha poco convinto dal punto di vista della fisica, ma che ha tenuto perfettamente il mare!

Navigando non lontano dalla costa, nella zona del Parque National del Este che arriva fino alla Bahia de Yuma, ammiriamo la vegetazione, il silenzio e la pace interrotta solo da altri natanti che effettuano il percorso di rientro.

Arriviamo alle piscine naturali che regalano bellissimi colori nonostante il cielo sia ancora in parte coperto!
Qui troviamo un concentrato di barche e turisti, curiosi come noi di vedere le stelle marine.
Alcuni turisti, complice l’alcool che scorre alla grande, sui motoscafi e catamarani, sono già piuttosti alticci a metà pomeriggio… chissà con l’arrivo della sera e con altre bevute che ne sarà di loro!

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Riprendiamo quindi il mare ed arriviamo a Saona con il cielo completamente sereno e ci godiamo un piacevole relax allontanandoci dalla prima parte dell’attracco dove si concentrano gli escursionisti della Costa e dove sono posizionati i piccoli bungalown dei negozi e la parte riservata al ristorante.
La spiaggia è bella con lettini ergonomici ma per trovare qualcosa di più “autentico” occorre passeggiare fino quasi alla punta della baia.
Nel tardo pomeriggio la spiaggia è ancora più tranquilla perchè le due imbarcazioni della Costa riprendono il mare e restano solo i turisti indipendenti. La battigia si riempie di uccellini che banchettano con il cocco ammorbidito dal rhum e lasciato sulla spiaggia dagli avventori!
Scene veramente simpatiche!






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http://i122.photobucket.com/albums/o242/cirellina/P1000145_zps54eaee52.jpg[/IMG][/URL]


Guadagniamo nuovamente la navigazioneper rientrare a Bayahibe, sempresecondo la formazione ergonomica decisa dal “nocchiere” e ci godiamo la “traversata”,stavolta con un bellissimo sole che rende tutto più bello, specialmente per icolori che hanno assunto una tonalità calda e passionale.



Abbiamo l’appuntamento con l’autista alle 19.00 ed attendiamo il tramonto, le ombre lunghe in spiaggia ed il tuffo del sole in mare!




E’ stata una bella escursione, il punto di forza sono le piscine, perché nel corso della settimana vedremo spiagge molto più belle rispetto a Saona, ma è una gita che lascia piacevoli ricordi: il percorso è bellissimo, ci si diverte veramente sulle barchette, si scherza con gli altri e si dimentica tutto il resto!

Rientriamo in porto quando è ormai buio e stanno uscendo dalla nave gli ultimi turisti diretti all’artefatto villaggio di Altos de Chavon per lo spettacolo serale “Kandela”, che la Costa ha pubblicizzato sino allo sfinimento.

Questa sera decidiamo di gustare la cena al Club Vicenza, la cui scenografia è piuttosto ardita!
Il portale Palladiano ripreso da una delle tipiche opere dell’architetto veneto, caratterizzate da marmo bianco con linee essenziali, pulite, eleganti e quasi austere, mal si approccia con lo sfarzo barocco della nave!
Rispetto ad altre navi dove il club è posizionato in aree più tranquille, sulla Magica si trova al di sopra della balconata del buffet, che di sera resta aperto per l’offerta di pizzeria ed insalate. Questa dislocazione penalizza a mio giudizio la tranquillità e l’eleganza, che vengono pubblicizzate come nota caratteristica del ristorante a pagamento, anche se le note del pianoforte, in parte, attudiscono i rumori delle stoviglierie e dei commensali sottostanti.

Dal ristorante club, dopo una cena veramente molto gustosa, ci trasferiamo in piscina per il “Tropical Party” con la ormai nota dimostrazione di scultura sul ghiaccio, da tempo ridotta ad un solo artista!
Pregevole l’appetitoso buffet tropicale con frutta esotica di ogni genere torte e dolcetti. Questa volta l’orario della scarpetta di Cenerentola viene superato abbondantemente e ci lasciamo coinvolgere nel “Disco Caribe” !!
Tanto domani sarà solo e solo relax!


MARTEDI 11 MARZO 20014 – ISLA CATALINA


“Se la nostra esistenza si svolge all'insegna dellaricerca della felicità, forse poche cose meglio dei viaggi riescono a svelarcile dinamiche di questa impresa”.
(Alain de Botton)


La sveglia mattutina ha ormai preso il ritmo dell’ora caraibica.
La nave dopo aver fatto sbarcare i crocieristi che partecipano ad escursioni organizzate alla capitale Santo Domingo o all’Isla Saona, si posiziona al largo di Catalina.
Dopo la colazione ed un corroborante caffè, prendiamo il numero progressivo per il battello che in pochi minuti colmerà le poche centinaia di metri che separano la nave dalla spiaggia attrezzata dell’Isla.

Non è cambiato quasi nulla rispetto adotto anni fa e durante l’avvicinamento l’isola appare di nuovo allegra e pronta ad accoglierci!
Tutte le attrezzature della nave si sono trasferite qui! La giornata è bellissima, evitiamo accuratamente il fotografo e le sue foto simil-caraibiche e ci sistemiamo lontano rispetto al buffet ed all’animazione che propone balli tradizionali ed altre esibizioni.
L’afflusso dei passeggeri è lento. Il lido è ben attrezzato: lettini, ombrelloni, buffet e grill organizzato su quattro linee, gazebo per ripararsi dal sole, bancarelle con prodotti locali e ma spesso tutti uguali e che ci sembrano decisamente aumentate rispetto al 2006: medico, miniclub, ragazze dominicane che fanno letreccine, vendita di cartoline e francobolli…..

Ci stacchiamo dal gruppo di vacanzieri e passeggiamo fino alla delimitazione della spiaggia attrezzata.
La scorsa volta non c’era un controllo ed eravamo arrivati fino alla punta dell’isola dove sostavano gruppi di turisti provenienti da La Romana per lo snorkeling. Ora un custode impedisce l’attraversamento della linea di confine e non ci resta che tornare indietro! Questo tratto di spiaggia è meraviglioso. Dall’alto la nave fa capolino negli scorci di mare inquadrati fra le aperture delle fronde degli alberi e delle palme.




E’ una classica giornata caraibica da godersi in pieno relax: quindi via a bagni di sole e di mare, per me più mare che sole, senza alcuna medusa paventata nel Today!
L’acqua è trasparente, calda e il mare è una tavola, ma le ore trascorrono velocemente.

Anche questa volta non solo prendiamo l’ultimo battello disponibile, ma siamo i penultimi a salire, quando ormai sull’isola è rimasto solo il personale che sistema l’arenile e la guardia costiera.
Siamo rilassati e il riposo della giornata preannuncia la vocina coscienziosa che lentamente sale e sussurra…. “palestra, palestra” … E palestra sarà!

All’uscita della palestra e soprattutto dal bagno turco mi ritrovo, decisamente poco attraente, intorno a moltissime famiglie caraibiche già pronte per il cocktail della serata di Gala!Io che assomiglio ad uno straccetto da strizzare e loro con esplosione di rasi, organza, chiffon, paillettes, strass, tacco dodici, perle e turbanti! Anche gli uomini sono decisamente molto “luccicanti”.

Dopo un’attenta opera per rimediare allo straccio per pavimenti, saltando spettacolo e cocktail siamo pronti per la cena di gala, mentre i piani centrali della nave vengono “attaccati” da una ciurma cattivissima e urlante di “nanetti dello squok club” in tenuta da pirata!

Il piano del Photo shop è letteralmente preso d’assalto da persone in fila per essere immortalate e stavolta convinta dal Socio mi conformo alla serata e ci concediamo una foto dietro uno sfondo rosato…. mentre la coppia di “crocieristi.it” Barbara e Gianpaolo che ci guarda ridendo senza farsi vedere, ha un improvviso, dolorosissimo e simultaneo attacco di “caria multipla con complicanze diabetiche”!!




Ok abbiamo dato per l’economia dei fotografi, ora la fame è tanta, quindi basta foto e a tavola!
Il dopo cena con i balli nel Bar Salento, il karaoke e la Disco rivelano tutte le altre mise e tolette che ancora non avevo notato ed a volte, veramente, si fatica a rimanere imperturbabili, ma in fondo le serate di gala mi piacciono proprio per questo!!!

Complice il sole preso in acqua a Catalina, le nuotate e tutto il resto, la mano di sostegno sulla spalla del Socio, nella sua sera di tavolo al casinò, presto perde di vigore. Prima che i rintocchi di Cinderella finiscano, sono già in cabina ed anche stavolta le scarpette della serata tornano con me in cabina, salvo poi fargli prendere la via del cestino da lì a qualche giorno!



MERCOLEDI12 MARZO 2014 – TORTOLA

Sole splendimi sin dentro al cuore, vento caccia via pensieri e pene, non v'è al mondo diletto maggiore che andar vagando sconfinatamente
(Herman Esse)


Tortola è la più grande delle Isole Vergini Britanniche, abitata ai tempi di Colombo da numerose colonie di tortore ed ora, aggiungo io, da tante galline che girano ovunque indisturbate anche tra le splendide piante di bouganvillea!
L’Isola fa parte delle British Virgin Islands, colonia della Corona Britannica, composte da una sessantina di affioramenti vulcanici e un' isola corallina chiamata Anegada e divise dal Sir Francis Drake Channel, che attraverseremo in prima mattinata per arrivare a Road Town.
La cittadina è piuttosto anonima con costruzioni moderne che si stagliano parallelamente al lungomare, ma ha un giardino botanico, un piccolo museo sulla storia isolana, la residenza del governatore con un museo filatelico, un piccolo mercatino turistico e vari negozi, fra i quali un apprezzato emporio di spezie e tante banche!!

All’uscita del terminal si trova un gazebo per le informazioni turistiche con le tariffe ufficiali del taxi e da lì partono i piccoli safari bus per un giro nella cittadina e nei dintorni o taxi collettivi per Cane Garden Bay.

La scorsa volta, direttamente con un’escursione Costa, stante la breve sosta che ci impediva di organizzarla autonomamente, avevamo visitato l’isola di Virgin Gorda ed il suo parconaturale. E’ un’ escursione che, con la sosta lunga si può organizzare in autonomia ed è veramente da consigliare, per visitare The Baths, la principale attrazione dell’isola. Un insieme di giganteschi massi di granito sparpagliati intorno a due spiagge di sabbia bianchissima e piena di palme con un sentiero, fiancheggiato da cactus, che le divide attraverso un sistema di grotte, fessure, piscine naturali che si formano e poi scompaiono con l’azione delle maree e della risacca.

Questa volta ci godremo, invece, l’isola di Tortola che vanta la più alta concentrazione al mondo di noleggi barche!
Rinunciamo a prendere un taxi solo per noi due, visto che per quattro ore la tariffa ufficiale è di 200 dollari!
Ci uniamo a due coppie di ragazzi intenzionati anche loro a visitare l’isola e concordiamo un giro di circa sei ore con un taxi-bus collettivo.
Le spiagge e gli alberghi migliori dell’isola si trovano a nord, quindi percorriamo la strada litoranea che porta da Road Town verso ovest fino alla zona del WestEnd.
La macchina ha la guida a sinistra, ma anche la percorrenza è a sinistra e per i primi chilometri sembra tutto molto strano da mettere anche ansia! L’urbanistica lascia un po’ a desiderare, considerando l’impronta inglese e le abitazioni si susseguono ognuna con un proprio stile, carattere e molto disordine!!
Il percorso ci permette di scoprire l’isola e non solo le sue spiagge.
Arriviamo quasi fino alla punta ovest, con bellissime vedute verso Saint John e in fondo Saint Thomas ed iniziamo a salire rapidamente scavallando le ultime pendici del Sage Mountain per arrivare, in circa 30 minuti, alla costa nord in direzione Long Bay dove sosteremo per circa due ore.
La spiaggia di sabbia bianca finissima e circondata da palme è una lunga distesa di circa un chilometro e mezzo chetermina con una parte di sassi e rocce ai piedi delle colline verdeggianti. L’unica struttura presente all’inizio della spiaggia, è il Long Bay Beach Resort formato da una bassa struttura centrale e varie tipologie di cabanas in legno a due piani, con balconi fronte mare e che all’occorrenza fornisce anche un noleggio di lettini per gli ospiti occasionali.

Passeggiamo oltre e ci fermiamo all’ombra delle palme, nei pressi di un curiosissimo baracchino costruito con materiali di risulta, vecchie latte, tavole da surf, molto alternativo, il Nature Boy. Il proprietario offre esclusivamente cocco, rum ed altri particolari alcolici e bevande, per la cosiddetta “rumterapy”, prodotti da lui a giudicare dai poco raccomandabili contenitori dove vengono conservati! Per i non temerari riguardo le “pozioni di nature boy” il consiglio è di portarsi personalmente da bere od acquistarlo al bar del Resort.
Sulla spiaggia saremo forse trenta - quaranta persone in tutto, per lo più concentrate nella parte iniziale!


Davanti a noi l’isola di Jost Van Dick ed altri piccoli scogli. Il mare è mosso e ci sono alcune rocce poco visibili a causa delle onde.
Ci bagniamo entrando in acqua all’altezza del NatureBoy, senza allontanarci troppo per la forte corrente che porta al largo, ci lasciamo buttare a terra dalle onde alte che si infrangono alla fine dellaspiaggia dei ciottoli e ci godiamo le esilaranti “picchiate” in acqua deipellicani!
In questo ultimo tratto non c’è proprio nessuno!
Una spiaggia veramente da consigliarea chi predilige la serenità e la bellezza autentica della natura a dispettodella comodità ed a chi ha un minimo di dimestichezza con il mare mosso!
Ci ricomponiamo e di nuovo in macchina per pochi minuti verso Apple Bay, la spiaggia preferita dai surfisti, dove il tassista vuole farci vedere un luogo famosissimo a Tortola, il Bomba’sSurfside Shack.
Questo bar è considerato un mito nei caraibi, per le bevande fortemente alcoliche, le feste di plenilunio con jerk food, musica reggae dal vivo e tè a base di funghi allucinogeni che a Tortola crescono spontaneamente ed il cui consumo è legale! Il locale, una vecchia baracca costruita trenta anni fa da “Bomba” per offrireun ristoro ai surfisti, è un concentrato di vecchi oggetti, targhe di auto, tavole da surf, segnali stradali.
Ma il punto forte sono reggiseni, slip e costumi in bella mostra lasciati da clienti in ricordo di molte bevute, come inno alla bellezza del corpo senza puritane coperture.





Arriviamo a Cane Garden Bay quando, per fortuna, gli escursionisti della Costa sono andati via e la spiaggia pur completamente differente dalla bella, selvaggia e riservata Long Bay, appare a quell’ora molto tranquilla.
Questa è la mezzaluna di spiaggia più attrezzata dell’isola con noleggio barche, ristoranti e bar sulla spiaggia, piccoli alberghi e un mercatino proprio alle spalle.
La baia è riparata dalle correnti ai piedi di colline verdissime e piccoli agglomerati quasi nascosti nella fitta vegetazione, sabbia chiarissima e mare come una tavola, perfetto per nuotare in sicurezza. Anche qui pellicani che gareggiano a pescare in picchiata, allegri baristi, musica reggae che la sera si trasforma in musica dal vivo, catamarani all’ancora, ma è troppo civilizzatae troppo turistica per i miei gusti!

All’ora concordata il tassista ciconduce in circa 25 minuti, nuovamente in città passando per un’altra stradache scavalla nuovamente Sage Mountain,attraverso ardite salite e che in cima ci regala un bel panorama di Road Harbour e della nostra nave!

In città capitiamo con l’uscita dellescuole con i ragazzi tutti rigorosamente in divisa!

Tappa d’obbligo prima di rientrare innave lo shop “Sunny Caribbee Spice Co.”sulla Main street per portare a casa e per regalare sapori e spezie confezionati con cura ed particolarità! Noi acquistiamo varie spezie per carne, pesce e jerk food da utilizzare in estate.
Il Craft Alive Market di fronte equasi a fianco degli imbarcaderi per le Isole vicine, propone invece all’interno di piccoli chalet coloratissimi, liquori, dolci, vestiario, accessori, sigari e molto altro!

E’ tempo purtoppo di tornare in nave, lo spiazzo che divide la cittadina dal Pier vero e proprio è piuttosto anonimo, ma ancora per poco!
Sta per partire un progetto in due fasi che porterà lustro all’isola ed all’industria delle crociere. La prima fase prevede l'allungamento e allargamento del molo esistente e l’aggiunta di un altro, con la costruzione di un terminalcrocieristico con ufficio escursioni. La fase due prevede lo sviluppo dell’areacon edifici commerciali, cappella, chioschi e giardini. Sarà un progettoattuabile velocemente tenuto conto dell’aumento del traffico crocieristico con la prospettiva di accogliere navi con più di 4000 passeggeri. Questo anno è stato firmato un accordo che prevede l’arrivo delle navi della Compagnia NCL e Disney Cruise Line.

Su quest’isola lascio un pezzo del miocuore!

Attraversando il Sir Francis Drake Channel e il Salt Passage e prendiamo il mare diretti a Tortola, mentre sgambettiamo in palestra.
Rinunciamo allo spettacolo già visto in precedenti viaggi e ci prepariamo per la cena che stasera sarà un omaggio all’Italia, ma prima passiamo al Teatro per il fotomontaggio di rito per la foto del Costa Club.

Al Gran Bar Salento, dopo la serata dell’animazione, ci ritroviamo con la “banda” della mattina che aveva appena sostenuto un loro amico nell’elezione di “Mister Magica” e decidiamo che l’allegra brigata si ritroverà anche domani per un “fai da te” ad Antigua, cui si aggiungerà un’altra coppia di loro amici!


GIOVEDI13 MARZO – ANTIGUA



“rifiuti umani provenienti dall’Europa […] facevano uso di esseri umani provenienti dall’Africa […] per soddisfare il loro desiderio di ricchezzae di potere, per riscattare la propria esistenza infelice, per essere meno solie vuoti: una malattia europea. Alla fine i padroni se ne andarono, per cosìdire; alla fine gli schiavi furono liberati, per così dire.»
(JamaicaKincaid - Un posto piccolo)

La giornata è splendida, la banchina dove si affianca la nave si riempie di colori della Giamaica e di musica di un gruppo locale che suona ritmi caraibici allegri. Sono presenti quattro navi in porto. La Legend e l’Adventure dalla RCCL, l’Aida e la nostra e il terminal dallanostra ultima visita è raddoppiato!!


La scorsa volta eravamo andati verso la costa nord a Dickinson Bay, una spiaggia di circa 800 metri di sabbia bianchissima con tre strutture alberghiere basse nascoste tra la vegetazione, tra cui il Sandals. Nel pomeriggio avevamo fatto un giro a St. John, visitando anche la bellissima chiesa di Saint John the Divine, fiancheggiata da due torri da cui si gode una bella panoramica della baia, con un interno particolare con boiserie in legno ed iscrizioni ed un piccolo e antico cimitero, dove le persone prendono il fresco! Nel 2006 sbarcammo di sabato e la cittadina si presentava molto chiassosa e piuttosto sporca, ma la gioia di vivere che sempre traspare dai volti degli abitanti regala molti punti a favore di quest’isola, che secondo il maitre di bordo è rimasta veramente autentica negli anni!

Nello shopping center del terminal, ora più ampio e più largo, tutto è ordinato ed anche un po’ finto, ma basta spostarsi di qualche metro per vedere la vera città !!
Il terminal Heritage Quay è lo “storico” molo delle navi da crociera con tantissimi negozi duty free, accanto il più nuovo Redcliffe Quay con ulteriori ed altri negozi, più caratteristici e meno globalizzati, all'interno di storici edifici, vecchi magazzini portuali ristrutturati e dipinti con colori allegri e sgargianti.

La “banda degli otto” si ritrova sulla banchina.
Io sono piuttosto brava ad organizzare tour e spostamenti e stabilisco i luoghi da visitare, ma il lavoro della contrattazione del prezzo lo faccio fare ad altri.
La prima contrattazione non sortisce l’effetto. Con il secondo tassista interpellato la mediazione è più tranquilla ed alla fine in dieci, visto che si è unita anche una coppia di francesi, stabiliamo un tour nell’interno dell’isola fino a FalmouthHarbour ed una sosta in due spiagge.

Se non si vuole fare un vero e proprio tour ma rilassarsi nelle baie situate verso sud ovest, senza prendere il taxi, si può usufruire dei bus pubblici che partono dalla stazione degli autobus “WestBus Station Terminal” nei pressi del mercato ortofrutticolo e del pesce, in Valley Road a meno di dieci minuti a piedi dal molo di attracco.
Si tratta di piccoli furgoncini da una decina di persone, con targa gialla con scritto bus e il numero adesivo attaccato sul cruscotto
.

Il nostro tassista invece, che stavolta guida a destra, si districa nel traffico caotico della cittadina peggiorato per l’arrivo di quattro navi, si ferma per offrirci la canna da zucchero da succhiare e, attraverso la strada dove è situato lo stadio del cricket intitolato ad uno degli assi di questo sport che per gli Antiguani è una vera e propria religione, sale per le colline!

Ci fermiamo presso la più vecchia chiesa di Antigua, notiamo tantissimi asili per bambini e chiese di tutte le confessioni religiose, scendiamo nella baia di Falmouth Harbour e risalendo per le colline percorriamo la Fig Tree Drive uno dei più bei percorsi dell’Isola.
Si tratta di una stretta e tortuosa strada per si snoda per 8 chilometri nella foresta pluviale, da Swetesa Carlisle Bay con banani, palme dac occo, ananas e vecchi alberi di mango.



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Lungo questa strada c’è l’Antigua Rainforest Canopy Tour con ponti sospesi, sentieri e svariate “zip line”, per tirare fuori l’uomo o la donna della jungla nascosti in voi! Ora è tempo di spiagge!
Scendiamo nuovamente sulla costa diretti a Darkwood beach.

La spiaggia di sabbia chiarissima è lungo la strada ed ha un solo piccolo ristoro nella parte più a sud da cui si vede il bellissimo profilo dell’Isola di Monserrat. Acqua turchese ed in alcuni punti color talco, bella anche per passeggiare e per godersi il mare calmo.
Ci sono anche dei ragazzi che noleggiano moto d’acqua.
Restiamo fino alle tredici quando cispostiamo verso Jolly Beachall’interno del complesso Jolly Harbour, con porticciolo turistico, resort, piccolo centro commerciale, possibilità di fare attività sportive ed una lunga spiaggia.
Il Taxi ci lascia a metà della baia vicino alla marina e ad un ristorante e bar molto apprezzato dove gusteremo dei fantastici smoothies di frutta e dove “rischieremo” la vita per l’incendio di un fornelletto.




Restiamo nella parte sud della baia a fianco del resort. Qui la spiaggia è molto larga, la sabbia è bianchissima, accecante, il mare è piatto di un colore indescrivibile e pieno di conchiglie, così tante che alcuni bambini hanno creato un cuore enorme di conchiglie sulla battigia!
Trascorriamo il tempo fra foto, bagni, lunghe passeggiate verso sud, dove è situato il vero e proprio resort con tanto di Wedding Gazebo e sposi impegnati in un servizio fotografico, risate ed un sole che si fa sentire sulla pelle.
Il gruppo alle sedici deve ricompattarsi e tornare nel regno dello shopping prima di rientrare in nave!

Dopo una sosta da “Del Sol” per unricordo “fotosensibile” da indossare, cerchiamo negozi più tradizionali pertrovare qualche articolo particolare da portare come ricordo per la casa al mare, poi lentamente e pigramente ci avviamo verso l’imbarco non prima di averfatto una sosta al “Caribbean MagicWallet Shop” proprio di fronte al nostro ormeggio.
Il negozio è gestito dauna coppia di ragazzi emiliani, che si sono trasferiti ad Antigua dal 2011, gestiscono una piccola Guest House proprio a Jolly Beach ed hanno anche questa attività che offre oltre ad abiti ed accessori italiani e caraibici, anche un “magicoportafoglio” che ha il pregio di sistemare da solo le banconote. Sempre disponibili per consigli, prenotazioni, informazioni o solo per una chiacchierata e per fornire un’ immagine dell'isola non patinata, ma autentica da chi la vive ogni giorno!

Rientriamo in nave con le immagini negli occhi di questa bella isola, definita, per la sua conformazione, uno spruzzo in mezzo al Mar dei Caraibi, mentre il sole illumina le due guglie della chiesa, che ha resistito a terremoti ed uragani e la cittadina ritrova la sua tranquillità.

Anche qui un pezzo del mio cuore resta impigliato ad un palo del molo di attracco!

Un salto in palestra e quindi a cena! Festa “revival and peace and love” al salone Capri e qui allo scoccare della mezzanotte un’anteprima di festeggiamento per il compleanno di un ragazzo della nostra banda. Un augurio anche dal DJ della discoteca, dove nel frattempo ci siamo trasferiti e poi dopo una chiacchiera al casinò, la cabina ci vede nuovamente per un sonno ristoratore!
Tutte le sere il cabinista ci farà trovare pupazzetti con gli asciugamani ed anche stasera non sarà da meno!


VENERDI14 MARZO - FORT DE FRANCE – MARTINICA

Je viendrai à ce pays mien et jelui dirais:

Embrassez – moi sans crainte…Et sije ne sais que parler c’est pour vous que je parlerai
AiméCésaire - Cahier d’un retour au paysnatal - 1939


Penultima tappa della nostra settimana, torniamo in territorio europeo, non servono più i dollari, è solo il primo passo per riabituarci alla cara vecchia Europa, ma qui il discorso è diverso.
Si parla francese o creolo, si paga in euro, ma c’è una vitalità caraibica che non ha eguali soprattutto ricordando le parole dello scrittore Césaire, morto da pochi anni ed il suo elogio alla negritudine e il suo anticolonialismo risoluto.

Purtroppo l’urbanizzazione di stile europeo, a volte selvaggia, rendono poco caraibico il primo approccio all’isola e l’avvicinamento a Forte de France non fa che confermare l’eccessivo uso del cemento!

La “Banda degli otto”, pronta per uscire alla scoperta di una piccola parte dell’isola dei Fiori, viene bloccata da un classico acquazzone caraibico che ritarda il programma di quasi un’ora e ci fa riorganizzare la giornata!

Il tempo è molto incerto e la prima ipotesi di arrivare fino alla spiaggia di Les Salines a circa 45 minuti di taxi naufraga, perché rischiamo di sprecare la giornata se il tempo non migliora!
Decidiamo quindi di dedicare la mattinata alla scoperta della parte vecchia della capitale e monitorare le variazioni metereologiche.
Dal Quai des Tourelles dove approda la nave e dove ci accolgono i ragazzi del liceo con abiti tradizionali e ci forniscono cartine turistiche per visitare la città, a piedi raggiungiamo il mercato turistico coperto passando per la vecchia biblioteca Shoelcher in stile misto fra bizantino, romanico ed art nouveau, l’hotel de Ville ed il restaurato centro commerciale Cour Perrinon.
Il mercato è un tripudio di aromi, colori, frutta, verdura, spezie, rum, borse in paglia, oggetti di artigianato e tessuti in stile madras.
Acquistiamo bananine che in men che non si dica finiscono,noce moscata protetta ancora dall’ arillo di colore rosso scuro, stecche di cacao e cannella dall’odore inebriante ed altro ancora.
Da perdere la testa!




Le buone intenzioni volevano portare il gruppo alla visita dei Jardin deBalata: acquistiamo anche i biglietti ma arriviamo un minuto più tardi ed il bus ci passa sotto il naso!
Il sole è uscito fuori e con lui tutta l’umidità ed il caldo, il termometro segna 30 gradi, il prossimo bus è previsto solo dopo 45 minuti!
Ci guardiamo e la voglia di mare e di bagni ha la meglio sull’esotico giardino!

Ripercorrendo le vie animate della cittadina torniamo a sud verso l’imbarcadero dei traghetti della compagnia Vedettes Madinina nei pressi di Fort Saint Louis ed attendiamo il collegamento con Pointe du Bout, all’estremità meridionale di Fort de France mentre sgranocchiamo platano fritto!
Scegliamo questa destinazione perché ci permetterà di riprendere il traghetto dopo le 17.00, mentre da Anse Mitan, l’ultimo è previsto per le 16.00.

Il vetusto e fumoso traghetto affronta il golfo sotto l’ennesimo acquazzone, per fortuna siamo al coperto, ma Qualcuno lassù, oltre le nuvole, pensa a noi ed arriviamo al porto turistico nuovamente conil sole!
Dall’ imbarcadero della penisola, che si protende a forma di Y sul golfo, fino alle spiagge a fianco del resort Sofitel Bakoua occorrono non più di cinque minuti.
Abbiamo abbandonato il colore chiaro della sabbia, la vegetazione tropicale, e cerchiamo di non guardare un hotel decadente ed abbandonato, ma l’acqua è trasparente, piena di pesci, calda e tranquilla ed al largo ci sono meravigliose barche a vela e catamarani.

Il pomeriggio trascorre tra un gelato, una bibita, un bagno, una lezione di burraco ed un po’ di sano gossip verso il gruppo degli “ingombranti caciaroni della nave” che, purtroppo, abbiamo ritrovato in spiaggia e che si fatica a non ascoltare vista la loro regolazione vocale su toni da stadio!
Torniamo a Fort de France e quindi in nave, non prima di aver acquistato una scorta di rum agricolo da regalare agli amici ed alcuni Montecristo per la gioia delcognato.

Rientriamo mesti, questa è la nostra ultima sera in nave.
Prepariamo le valige e dopo cena raggiungiamo il resto della banda per gustare la torta di compleanno del festeggiato.
Mai rientro in cabina fu così silenzioso e sommesso, mai valigie così pesanti da trasportare fuori con un carico di ricordi, emozioni, spezie … e di rum!!


SABATO15 MARZO 2014 - GUADELOUPE - ROMA


Ed ecco che ce ne andiamo come siamo venuti, arrivederci fratello mare, mi porto un po’ della tua ghiaia, un po’ del tuo sole azzurro, un po’ della tua infinità ed un pochino della tua luce e della tua infelicità. Ci hai saputo dire molte cose sul tuo destino di mare, eccoci con un po’ più di speranza, eccoci con un po’ più di saggezza e ce ne andiamo come siamo venuti, arrivederci fratello mare” (Nazim Hikmet)


La giornata può riservarci ancora sorprese, quindi via, bando alla tristezza, ogni viaggio è fatto di un’andata ed un ritorno altrimenti è solo un trasferimento!

Lasciamo i bagagli a mano e raggiungiamo l’uscita ed il mercatino tradizionale all’uscita del terminal.
Di nuovo il tempo sembra conformarsi alla Francia continentale che non a quella caraibico! Mentre curiosiamo presso le bancarelle del terminal un altro acquazzone ci sorprende, ma stavolta di breve durata! Il sole esce nuovamentemolto caldo!

Salutiamo una coppia della nostra “banda”che, partendo da Milano, ha tutta la giornata a disposizione e si avvia versole spiagge mentre noi siamo diretti al cuore della città!

Ci attende un altro mercato coperto di prodotti di artigianato, aromi, spezie e colori! Proseguiamo poi verso il coloratissimo mercato ortofrutticolo all’aperto ed arriviamo a Place de la Victoire con il suo affaccio sul mare e la sua darsena dove si svolge ogni mattina il mercato del pesce.
Aragoste, enormi, granchi, pesci fantastici e simpaticissimi pellicani bruni detti “Gosier” che vengono ricompensati dai venditori e che lì banchettano da re!
In questo tripudio di colori con a fianco il mare reso quasi accecante dalla luce del sole si conclude la nostra permanenza ai Caraibi.

Rientriamo in nave con altri ricordi nei sacchetti e con un immenso bagaglio di ricordi nel cuore.
Usiamo la palestra per la doccia, mangiamo al buffet, recuperiamo i nostri bagagli a mano e ci avviamo verso l’aeroporto, quando vediamo arrivare i nuovi vacanzieri, là dove appena una settimana prima eravamo arrivati, carichi di stanchezza e desiderosidi relax e di sole!

Ci attende una lunga fila per avere le carte di imbarco ricompensata dalla richiesta, prima apparentemente inascoltata, poi esaudita, di avere, ove possibile, gli stessi posti dell’andata!

Nuovamente siamo nell’economy premium ed il viaggio scorre velocemente.

Poche parole vengono dette all’arrivo a Fiumicino, la stanchezza e la mestizia del rientro condiscono le espressioni dei nostri sguardi e non necessitano di altre colonne sonore!

E’ stata una settimana piena di ricordi sedimentati già dal 2006, condita dal bel tempo, dai volti allegri delle persone che abbiamo conosciuto, dalle spiagge assolate che ritemprano del grigiore continentale ed invernale, dai sapori della frutta, dalle mescolanze etniche, dai volti sorridenti e fieri delle popolazioni, dall’impatto con una natura prorompente, da cambiamenti di cui abbiamo bisogno come un viatico per procedere poi, nelle nostre quotidiane vite!

Descrivere questo viaggio è un modo per far penetrare i ricordi ancor di più, per credere tenacemente che oltre l’immaginazione del viaggio è per me necessario vedere come sono le cose nella realtà e sentirmi viva!


Alla prossima puntata chissà da quale luogo!



Francesca - Cirellina



Forse il viaggio
non può impedire il bigottismo, ma dimostrando che tutti i popoli piangono, ridono, mangiano, s ipreoccupano e muoiono, si può introdurre l'idea che se cerchiamo di capirci, potremmo anche diventare amici. (Sant'Agostino)


Indicazioni pratiche :
Guide consultate
:
Caraibi - National Geographic


Caraibi- Lonely Planet

Siti web consultati
:
www.bvitourism.com

www.vacatioonstmaarten.com
www.antigua-barbuda.com
www.lesilesdeguadelupe.com

www.martiniquetourisme.com

tariffe indicative delle escursionifai da te
:

La Romana
: Taxi per Bayahibe con pulmino da 10 pax 9$ / 7€ p.p
Barca per Saona in 10 pax 35$ / 32€ p.p

Tortola: Txi 6 pax 6ore: Long Bay / Cane Garden Bay/ Tortola 32$ p.p.

[FONT="Arial"
]Antigua[/FONT][/I][FONT="Arial"]: Taxi10 pax 6 ore Tour interno fino a English Harbour / Fig Tree Drive / DarkwoodBeach / Jolly Beach / Sant John 20 $p.p. [/FONT]


Martinique:
battelloper Pointe du Bout 7€ a/r

www.vedettes.madinina.pagesperso-orange.fr







Altre foto seguiranno!!

 
Ultima modifica:
Gran bel diario Francesca....uno di quei diari che...mi fanno pensare....ad un dubbio esistenziale: ma che cavolo ci faccio qui??
Vedere queste foto e quei colori...ed alzare poi lo sgardo dallo schermo e rivolgerlo verso la "tangenziale"...
Mah....che contrasto....

Grazie...ed aspetto le altre foto...sempre che nel frattempo non abbia già preso un aereo transcontinentale...!

Un saluto
 
Bellissimo e ironico diario Francesca! Mi sono fatto più di una risata!
Grazie per aver condiviso con noi i vostri ricordi!

PS:
-Vedi cosa succede a scagliarmi addosso le zanzare giganti... ;-) ;-) ;-)
 
Complimenti per questo diario e grazie per aver condiviso con noi il tuo viaggio. Ho apprezzato tantissimo le splendide foto che hai postato, che colori![smilie=innamorato[:
 
Da gustare, un brano dopo l'altro, una parola dopo l'altra, una immagine dopo l'altra...
Francesca, i miei complimenti per averci portati con te a respirare le tue emozioni, perché ci sei davvero riuscita...
Le foto parlano anch'esse... E tutto diviene un tripudio.
Lo rileggerò per tornare ad emozionarmi e sperare di bissarti...intanto spero in tante altre foto...
 
Complimenti Francesca ho letto il tuo resoconto tutto d'un fiato a tratti mi è sembrato davvero di camminare tra un mare cristallino e una vegetazione incontaminata, sei riuscita a trasmettermi tante emozioni e grazie anche per avermi dato la possibilità di pregustare il mio futuro viaggio in questi posti che rapiscono il cuore. Aspetto naturalmente altre foto per continuare a sognare..........[smilie=innamorato_:
 
..Francy che meraviglia...grazie..ma ora ho una voglia sterminata di Caraibi....
 
Non dico nulla se non che ieri sera stavo dando uno sguardo agli operativi dei voli sui Caraibi.....
Complimenti ;)
Si resta, chiaramente, in attesa di qualche altro sapiente scatto :D

Ps. Condivido con Felix: che ci stiamo a fare quì ? Bah....
 
Francesca...che dire!!! Mare cristallino a cui fa da contorno una natura quasi incontaminata a tratti selvaggia, paesaggi da sogno.....bellissima esperienza ! Grazie per avermi fatto partecipe!:D
 
Bellissimo diario Francesca, pieno di passione e foto spettacolari.
Non vedo l'ora di vedere le altre!
 
Grazie Francesca per averci portato con te e per averci fatto scoprire qualcosa che non avremmo conosciuto senza i tuoi occhi... E senza le tue parole.
 
Qualche contrattempo familiare mi porterà non prima di sabato a sistemare altre foto che dividerò per giornate , pazientate un pochino e grazie!!
 
Una sana invidia mi aveva portato a seguirti prima dal GPS del tuo aereo in partenza da FCO e poi nella "casba" del tuo diario online, prima di partire pure io per il Caribe con la partenza della Magica del 22/3.
Una altrettanto sana "partecipazione posticipata" mi ha fatto approdare ora nel racconto del tuo recente viaggio; rinnovo i miei piu sinceri complimenti per come hai gestito la crociera, fuori dai soliti giri organizzati che portano tutti nello stesso posto.
Aggiungo i complimenti per questo diario, dettagliato e ben referenziato.

Blue
 
Che dire.. stupendo! Lo rileggerò senz'altro con più calma per potermelo gustare a 360 gradi.
Un saluto
Daniela
 
Meraviglia, meraviglia, letto solo ora perchè volevo gustarmelo con calma assaporandolo passo dopo passo .

Brava ... belle foto, io sono più per i diari in più pagine ma questo è quasi riuscito a farmi cambiare idea ;)

grazie :p
 
Stato
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