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Alcune considerazioni da bordo di Costa Diadema

Di solito il costo di ormeggio non è a "ore" ma forfettario a giornata, o a frazione di giornata.
P.e. le tariffe di Genova
Sosta di navi con passeggeri a bordo che utilizzano, oltre alla banchina, il terminal crociere e la passerella o anche il solo terminal crociere: Dal Lunedì al Venerdì: € 3.500,00/die Sabato: € 4.000,00/die Domenica: € 4.500,00/die
Genova fa poco testo perché non è tanto un port of call (di visita) quanto un home port (imbarco/sbarco). Quindi lì la giornata è intera quasi per forza...
Ma negli ultimi vent'anni ho visto progressivamente accorciare la durata degli scali di visita, da tutti a giornata intera a quasi tutti da mezza giornata.
 
Genova fa poco testo perché non è tanto un port of call (di visita) quanto un home port (imbarco/sbarco). Quindi lì la giornata è intera quasi per forza...
Ma negli ultimi vent'anni ho visto progressivamente accorciare la durata degli scali di visita, da tutti a giornata intera a quasi tutti da mezza giornata.
Vale anche per le navi in transito.
Venezia p.e. ha una tariffa forfettaria di 15 ore, sbarco, imbarco transito.
Oltre le 15 ore si paga un frazione di euro per ogni metro lineare della nave per ora a seconda delle giornate.
 
E allora dimezzano la durata degli scali per quale ragione? Perché sono sadici? No, è perché hanno un tornaconto.
Restano comunque il risparmio di carburante per la velocità ridotta nel maggior tempo di trasferimento, e l'aumento degli incassi nelle maggiori ore di permanenza dei passeggeri a bordo.
Ma secondo me c'è anche un risparmio sulla minore durata degli attracchi. Magari non in tutti i porti, ma in altri probabilmente sì.

Venezia è un altro home port. Prova a guardare le tariffe degli scali che sono solo di visita, tipo le isolette...
 
Forse non vi siete accorti, ma da un anno a questa parte una delle cose piu’ pubblicizzate e’ l’allungamento delle soste negli scali…almeno 8 ore!
 
E allora dimezzano la durata degli scali per quale ragione? Perché sono sadici? No, è perché hanno un tornaconto.
Restano comunque il risparmio di carburante per la velocità ridotta nel maggior tempo di trasferimento, e l'aumento degli incassi nelle maggiori ore di permanenza dei passeggeri a bordo.
Ma secondo me c'è anche un risparmio sulla minore durata degli attracchi. Magari non in tutti i porti, ma in altri probabilmente sì.

Venezia è un altro home port. Prova a guardare le tariffe degli scali che sono solo di visita, tipo le isolette...
Ripeto, vale per tutti, l'ho scritto, sbarco. Imbarco e transito.
Si risparmia eventualmente sui consumi: un generatore in meno in funzione o si
"gioca" sulla potenza: un "grande" e un "piccolo", due "grandi" e all'occorrenza un "piccolo". Poi dipende dal vento e dalla corrente il loro impiego, elementi che possono avere anche particolare fluenza.. È un metodo accorto per certi comandanti per limitare i consumi, rispettare i budget previsti.
 
@Adrisessanta Più che come un'incombenza potresti vederlo vederlo come l'inizio di un nuovo inizio. Mi auguro che questa esperienza vi abbia restituito energia e serenità.
Grazie per l'incoraggiamento. Questa è stata la terza crociera della nostra seconda parte di vita. Nulla è e sarà mai uguale a prima. Però dobbiamo dire che questa crociera ci è servita per rialzare un poco il morale. Al netto di alcune sbavature, delle quali ne ho riportato qui i dettagli, per il resto abbiamo avuto modo, a volte, di svagarci e anche sorridere, accantonando per qualche momento, per qualche ora, quei pensieri che quotidianamente ti inseguono e ti lacerano nel piu profondo del cuore.
Porteremo sempre nei nostri cuori tutte quelle attenzioni che ci ha dedicato il comandante, delle quali ne ho dato conto in questo thread. Non ne ho menzionate altre perché mi pareva di essere ruffiano.
Ora torniamo a casa un poco più carichi per affrontare il prossimo importante impegno rappresentato dalla presentazione del libro a Trieste il 6 dicembre. Eppoi vedremo di affrontare questo terzo natale senza il nostro Cristian. Scrivendo del natale ormai prossimo, mi sovviene un passaggio del libro dove mio padre descrive il natale 1928. Da pochi mesi era morta la sorellina di papà. La mamma stava attraversando un periodo di grave esaurimento e fu un natale terribile.

Natale! … 25 dicembre… giorno più bello, più solenne dell’anno, per il cristianesimo… giorno di ineffabili gioie famigliari nel quale tutti, sentiamo il bisogno di riunirci in famiglia per celebrare la solennità di tal giorno tutti riuniti attorno al focolare domestico. Oh! ... quel Natale tanto atteso con cuore trepidante doveva esser ben triste per me! … Nella notte alta mentre attendevo che le campane cantassero la pastorale annunciante la nascita del Divin Pargolo, tornavo col pensiero agli anni passati quando condotto dalla mamma mia mi recavo alla chiesa del paese. Era notte, si andava tra la neve ed il gelo verso la casa del Signore rilucente di luci. Chi parlava era la mamma mia e mi parlava con la semplicità e il fervore che sa parlare una madre spiegandomi il significato del presepio.
...
Mentre, nella Santa Notte, andavo col pensiero allo scorso Natale e mentre attendevo trepidante che le campane sciogliessero il loro inno di Gloria al Gesù infante, un singhiozzo disperato quasi come un urlo, mi distolse dai miei giocondi pensieri. Balzai spaventato dal mio lettuccio e corsi in camera dei miei genitori convinto che un altro attacco nervoso avesse colto mio fratello nel sonno. Sulla soglia di quella stanza fatta del dolore, cappella vivente d’un continuo soffrire, mi resi conto di quanto in essa accadeva… Al profondo dolore… ai continui singhiozzi… alle lunghe veglie, la mamma mia adorata non poté resister più e, lo strazio del suo Materno cuore, continuamente represso da mille speranze, dilagò talmente in lei sino allo scoppio di una crisi morbosa che la travolse in una sì grave malattia. Oh! Come fu triste quella notte per uno sposo… per un padre e per noi figli… notte d’amore e gioia per tanti e per noi notte di dolore, di terrore e d’angoscia.
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Pensate che ne avevo portate due copie di questo libro qui in crociera. Una con l'intenzione di donarla al comandate e una seconda per riuscire finalmente a leggerlo questo libro! Mi ero detto che in crociera avrei dovuto farlo.
Sì nonostante lo conosca a memoria, avendo letto e riletto gli originali, riportato in digitale il tutto e una volta mandato all'editore ho riletto le bozze per sistemare qualche errore di battitura, dicevo... nonostante tutto non ho ancora avuto il coraggio di leggerlo. Troppo forti emozioni e troppo dolore nell'immergermi nella lettura, in particolare dove papà descrive la morte della sorellina. Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione simile, ma da padre che perde un figlio.
 
Be

Forse non in tutte. In questa crociera abbiamo scalato a Malaga dalle 16.30 alle 21.30.
Barcellona 13/19
Cadice 13/19.30
Questa era stata una crociera messa in piedi con un cambio itinerario, scali non previsti ed accorciando di un giorno, quindi potrebbero aver accorciato qualche scalo.
Mediamente quasi tutti gli itinerari, dallo scorso anno, comportano soste piu’ lunghe.
Purtroppo le velocita’ piu’ basse vengono tenute anche per rispettare le norme per le emissioni dei fumi.
 
Questa era stata una crociera messa in piedi con un cambio itinerario, scali non previsti ed accorciando di un giorno, quindi potrebbero aver accorciato qualche scalo.
Mediamente quasi tutti gli itinerari, dallo scorso anno, comportano soste piu’ lunghe.
Purtroppo le velocita’ piu’ basse vengono tenute anche per rispettare le norme per le emissioni dei fumi.
Per la mia transatlantica posso dirti pure io ho riscontrato scali "brevi" tranne Tenerife e una delle tre tappe caraibiche con ripartenza alle 23 (e vorrei pur vedere, visto che ogni isola a momenti si raggiunge a nuoto).
 
Buongiorno dalla navetta che ci sta portando a Savona dove abbiamo lasciato la macchina. Sbarco caotico e disorganizzato sia in nave che a terra.🤦

Una foto di stamane poco prima dell'attracco.

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