Fortuna si vede che è sfortunata sotto questo aspetto.
Aprile 2014, crossing Dubai-Savona. Fino a Salalah tutto procedette più o meno bene. Più o meno nel senso che la sfiga sembrava perseguitarci. C'erano stati frequenti sbarchi in emergenza per passeggeri colpiti da malanni. Un componente dell'equipaggio che pare si fosse ferito gravemente in cucina vennero a prenderlo in mezzo al mare con l'elicottero.
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A Salalah ricordo che partimmo in ritardo. Si vociferava che la nave avesse dei problemi non ben identificati. Ci aspettavano quattro giorni di navigazione lungo il Mar Rosso che tutto sommato trascorsero serenamente. Le successive tappe furono Aqaba ed Eilat. Dopo di che l'itinerario prevedeva il passaggio di Suez e le successive tappe di Catania e poi Napoli prima dell'arrivo a Savona. Durante la navigazione ci si rese conto che la nave non sviluppava una gran velocità e, osservando la scia, si vedeva che procedevamo con l'ausilio di una sola elica. Ad un certo punto si cominciò a mormorare che forse avremmo saltato almeno una tappa. Avemmo la conferma dagli schermi dislocati in nave ove si poteva vedere dall'itinerario che la tappa di Catania non c'era più. I mormorii cominciarono a diventare qualcosa di più fin quando raggiunsero il colmo quando ci venne annunciato che non solo Catania avremmo saltato, bensì anche la tappa di Napoli non sarebbe stata effettuata, altrimenti non saremmo potuti arrivare nel giorno stabilito a Savona.
Apriti cielo! All'annuncio del Comandante ci fu una sorta di insurrezione con assedio alla reception di persone imbufalite che a tutti i costi volevano scendere, chi a Catania e chi a Napoli. Ripresi alcuni momenti di quelle proteste.
Quanta pazienza devono aver avuto ufficiali ed equipaggio quel giorno!