Marcello41037
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Princess Cays è una spiaggia privata utilizzata da Carnival, che si trova nella parte più a sud dell'isola di Eleuthera (si pronuncia con l'accento sulla seconda 'e' non sulla terza).
Le navi non possono attraccare, quindi vengono utilizzate le lance (5 minuti di navigazione)
E' una sorta di mini villaggio turistico, con due bar, due 'ristoranti' a buffet con quattro linee ognuno, una miriade di sdraio fronte mare, un chiosco per noleggiare attrezzatura da snorkeling e bici d'acqua, uno per kayak/paddle e vari negozietti/chioschi dove comprare souvenir, creme solari e prodotti di artigianato locale.
Tutto il personale, esclusi gli autoctoni che gestiscono i chioschi, è vestito in divisa Carnival.
In prossimità della zona di sbarco, c'è un ufficio informazioni e una postazione dove vengono distrubuiti (gratuitamente, presentando la propria card) i teli mare, naturalmente fino ad esaurimento.
Tutti i crocieristi vengono convogliati nella parte più a nord della spiaggia, sempre rispetto al punto di sbarco, ma c'è la possibilità, seguendo un sentiero e oltrepassando tramite ponticelli in legno un paio di canali, di accedere alla parte sud, praticamente simmetrica all'altra.
Quando siamo stati noi, con la Sunrise, questa seconda parte era praticamente deserta (una decina di persone), il bar era aperto, con musica gestita da un dj, ma con il buffet chiuso. Magari quando arrivano navi più grandi, ci sarà la stessa folla dell'altra...
Per chi non volesse stare tutto al giorno al sole (29° lo scorso 2 gennaio), sono presenti varie zone ombreggiate e tante palme sotto le quali posizionare il proprio sdraio.
Il mare è meraviglioso come in tutti i Caraibi, non troppo freddo nemmeno a gennaio (23-24°) e densamente popolato.
Occorre però muoversi con accortezza, per godere al meglio della barriera corallina che anche qui è presente.
L'area è divisa in sei piccole baie, guardate dai bagnini e delimitate da corde galleggianti.
In questa parte sembra di essere in piscina, con tanta tanta gente, acqua molto bassa e pesci che passano per sbaglio da queste parti.
Se ci limita a stare qui, come temevamo di dover fare e si è appassionati del mondo sommerso e dei suoi mille colori, la giornata non potrà che essere deludente.
In realtà, la zona delimitata dalle corde è quella ufficialmente sorvegliata, ma non quella dove si è obbligati a stare. Lo si evince leggendo i piccoli cartelli affissi sotto le postazioni dei baywatch.
Il 95% delle persone (non esagero) è rimasta lì tutto il giorno.
Noi, all'inizio quasi con timore e pronti ad un richiamo con il megafono (me lo sono preso anche ad agosto alle Hawaii...), siamo passati sotto le corde ed abbiamo iniziato ad esplorare il tratto di mare tra le ultime due calette a nord, circa 3-400 metri di costa: ci si è aperto un mondo!
Tanti coralli (vivi!), tantissimi pesci ed alcune razze ci hanno fatto compagnia per le tre ore che abbiamo passato in acqua (con mutina leggera da 3.5 mm).
Il fondale è basso, tra uno-due metri e la barriera praticamente intatta; da guida subacqua mi permetto di dire che in questa parte dovrebbero venire solo persone veramente rispettose della natura, quelle che mai appoggerebbero un piede sul fondale, mai toccherebbero alcuna creatura marina e mai muoverebbero le pinne come fossero pale di elicottero. Men che meno con palle, canotti e giochi vari.
Queste regole dovrebbero valere in prossimità di ogni area marina protetta o da proteggere, sia chiaro...
Come già scritto, tre ore in acqua per fare circa 600 metri tra andata e ritorno, vi fanno capire quanto abbia apprezzato questa baia. In tutto questo tempo eravamo letteralmente in tre a fare snorkeling, ovviamente bene in vista da parte dei guarda spiaggia e credo che ci abbiano lasciati lì per come ci siamo comportati.
Risaliti che erano già le 14, ci siamo diretti al buffet, che ormai aveva smaltito la gran parte dei turisti: il livello e la varietà delle pietanze offerte, sono davvero medio-bassi.
Hamburger, hotdog, pollo speziato, riso con verdure e brownie: forse dimentico qualcosa, ma vi assicuro niente di memorabile. In pratica ci hanno sfamato, nulla più.
Per chi avesse bambini piccoli, segnalo un mini water park, con scivoli e piscina, aperto tutto il tempo.
Già mezz'ora prima della (teoricamente) ultima lancia verso la nave, c'è una fila enorme che avanza lenta verso i pontili; noi, avendo le sdraio a pochi metri di distanza, siamo stati più di un'ora rilassati a chiacchierare, leggere e guardare il mare, aspettando che tutta la fila si smaltisse.
Nonostante il last call fosse per le 15,30, siamo saliti in nave oltre le 17, ma non ci è per nulla dispiaciuto.
Confesso che prima della partenza avevo battezzato questa giornata come la meno di mio gusto, invece si è rivelata davvero appagante!
Le navi non possono attraccare, quindi vengono utilizzate le lance (5 minuti di navigazione)
E' una sorta di mini villaggio turistico, con due bar, due 'ristoranti' a buffet con quattro linee ognuno, una miriade di sdraio fronte mare, un chiosco per noleggiare attrezzatura da snorkeling e bici d'acqua, uno per kayak/paddle e vari negozietti/chioschi dove comprare souvenir, creme solari e prodotti di artigianato locale.
Tutto il personale, esclusi gli autoctoni che gestiscono i chioschi, è vestito in divisa Carnival.
In prossimità della zona di sbarco, c'è un ufficio informazioni e una postazione dove vengono distrubuiti (gratuitamente, presentando la propria card) i teli mare, naturalmente fino ad esaurimento.
Tutti i crocieristi vengono convogliati nella parte più a nord della spiaggia, sempre rispetto al punto di sbarco, ma c'è la possibilità, seguendo un sentiero e oltrepassando tramite ponticelli in legno un paio di canali, di accedere alla parte sud, praticamente simmetrica all'altra.
Quando siamo stati noi, con la Sunrise, questa seconda parte era praticamente deserta (una decina di persone), il bar era aperto, con musica gestita da un dj, ma con il buffet chiuso. Magari quando arrivano navi più grandi, ci sarà la stessa folla dell'altra...
Per chi non volesse stare tutto al giorno al sole (29° lo scorso 2 gennaio), sono presenti varie zone ombreggiate e tante palme sotto le quali posizionare il proprio sdraio.
Il mare è meraviglioso come in tutti i Caraibi, non troppo freddo nemmeno a gennaio (23-24°) e densamente popolato.
Occorre però muoversi con accortezza, per godere al meglio della barriera corallina che anche qui è presente.
L'area è divisa in sei piccole baie, guardate dai bagnini e delimitate da corde galleggianti.
In questa parte sembra di essere in piscina, con tanta tanta gente, acqua molto bassa e pesci che passano per sbaglio da queste parti.
Se ci limita a stare qui, come temevamo di dover fare e si è appassionati del mondo sommerso e dei suoi mille colori, la giornata non potrà che essere deludente.
In realtà, la zona delimitata dalle corde è quella ufficialmente sorvegliata, ma non quella dove si è obbligati a stare. Lo si evince leggendo i piccoli cartelli affissi sotto le postazioni dei baywatch.
Il 95% delle persone (non esagero) è rimasta lì tutto il giorno.
Noi, all'inizio quasi con timore e pronti ad un richiamo con il megafono (me lo sono preso anche ad agosto alle Hawaii...), siamo passati sotto le corde ed abbiamo iniziato ad esplorare il tratto di mare tra le ultime due calette a nord, circa 3-400 metri di costa: ci si è aperto un mondo!
Tanti coralli (vivi!), tantissimi pesci ed alcune razze ci hanno fatto compagnia per le tre ore che abbiamo passato in acqua (con mutina leggera da 3.5 mm).
Il fondale è basso, tra uno-due metri e la barriera praticamente intatta; da guida subacqua mi permetto di dire che in questa parte dovrebbero venire solo persone veramente rispettose della natura, quelle che mai appoggerebbero un piede sul fondale, mai toccherebbero alcuna creatura marina e mai muoverebbero le pinne come fossero pale di elicottero. Men che meno con palle, canotti e giochi vari.
Queste regole dovrebbero valere in prossimità di ogni area marina protetta o da proteggere, sia chiaro...
Come già scritto, tre ore in acqua per fare circa 600 metri tra andata e ritorno, vi fanno capire quanto abbia apprezzato questa baia. In tutto questo tempo eravamo letteralmente in tre a fare snorkeling, ovviamente bene in vista da parte dei guarda spiaggia e credo che ci abbiano lasciati lì per come ci siamo comportati.
Risaliti che erano già le 14, ci siamo diretti al buffet, che ormai aveva smaltito la gran parte dei turisti: il livello e la varietà delle pietanze offerte, sono davvero medio-bassi.
Hamburger, hotdog, pollo speziato, riso con verdure e brownie: forse dimentico qualcosa, ma vi assicuro niente di memorabile. In pratica ci hanno sfamato, nulla più.
Per chi avesse bambini piccoli, segnalo un mini water park, con scivoli e piscina, aperto tutto il tempo.
Già mezz'ora prima della (teoricamente) ultima lancia verso la nave, c'è una fila enorme che avanza lenta verso i pontili; noi, avendo le sdraio a pochi metri di distanza, siamo stati più di un'ora rilassati a chiacchierare, leggere e guardare il mare, aspettando che tutta la fila si smaltisse.
Nonostante il last call fosse per le 15,30, siamo saliti in nave oltre le 17, ma non ci è per nulla dispiaciuto.
Confesso che prima della partenza avevo battezzato questa giornata come la meno di mio gusto, invece si è rivelata davvero appagante!