mio suocero ormai un bel po in la con gli anni,faceva il marittimo sui mercantili e traghetti (la gloriosa adriatica navigazione),le zone che lavorava erano proprio li nel medio oriente e proprio l'altro giorno con l'evolversi dei fatti me ne parlava con gli occhi lucidi della beirut che lui ha conosciuto piu' di 50 anni fa e mi diceva proprio da mille e una notte,avanti anni luce rispetto a noi dell'epoca.
Ti racconto un momento della mia vita che non avevo mai raccontato.
Molti anni fa, in crociera sul Mediterranea, facemmo scalo a Messina. Prima volta che vedevo la citta’ e quindi prendemmo un’escursione con Costa. Erano terminati i posti e ci chiesero se andasse bene una guida in inglese o francese: dicemmo di si’, che era indifferente. Ce la assegnarono in francese.
Numerino, etc., etc., salimmo sul bus; eravamo io ed Ester, ed un gruppo di mediorientali, sembravano marito e moglie, elegantissimi, portamento da signori piu’ un gruppo di altre 12 persone, assortiti, uomini e donne, ben vestiti tutti, prevalentemente in completi blu. Sul bus il gruppo occupava un lato del bus e Ester ed io un sedile dell’altra. Dietro in fondo il tour manager, due hostess Costa ed un ragazzo della security. Lasciando il porto, il signore molto elegante si sporge dal suo sedile e mi chiese in 4 lingue, quale conoscessi e mi facesse piacere conversare. Io dissi il francese e cosi’ iniziammo a chiacchierare e subito mi chiese cosa significasse la Statua della Madonnina all’ingresso del porto di Messina: spiegai quello che sapevo e poi, scendemmo nelle varie visite insieme con loro. Il signore e la signora chiacchieravano con me ed Ester, soprattutto sulla vita italiana, differenze regionali, etc., etc., mentre gli altri del gruppo guardavano in giro ma ho notato con occhio attento sempre sui due signori e noi. Avevo visto che a bordo vi era anche il tour manager, un security di Costa e due hostess di Costa ; allora incomincio’ a farsi strada in noi l’idea che il signore e la signora ed il gruppetto non fossero turisti qualsiasi, seppur nella loro affabilita’, semplicita’, educazione e sorrisi. Divenne certezza quando il tour manager si avvicino’ ad Ester e a me e ci chiese se conoscessimo i Sigg.ri con i quali avevamo stretto amicizia ma dicemmo che non avevamo idea chi fossero: il tour manager ci disse che erano il Primo Ministro libanese con la Sig.ra, il suo staff ed alcune guardie del corpo. Erano ospiti di Costa Crociere perche’ stavano valutando opportunita’ di scalo in Libano. Poi i Sigg. si presentarono, dicendoci chi erano, noi imbarazzatissimi ed anche un po’ intimoriti, ma nei pochi restanti giorni di crociera, era una minicrociera, abbiamo avuto altri incontri, cenammo insieme con anche alcuni ufficiali, in un ambiente riservato ( il Club solo per noi ). Ester ed io eravamo ormai due stars a bordo, dopo che ci hanno visti in amicizia con il Primo Ministro e signora, perche’ pare che tutti sapessero che erano a bordo e chi erano, tranne noi; oltre tutto erano nella Gran Suite accanto alla nostra ( avevano pero’ loro personale ci dissero ) e le altre suites accanto erano per l’entourage.
Volle sapere moltissimo dell’Italia, vista da un cittadino e ci parlarono moltissimo del Libano, il bello ed i problemi; il giorno prima di scendere ci dissero che avrebbero avuto piacere averci come ospiti nelle primavera successiva, era novembre, ci diedero tutti i loro contatti privati, ci salutammo. A Natale arrivarono i loro auguri, con l’invito per aprile per una settimana presso di loro. Ester ed io eravamo al limite dello scioccati, non riuscivamo ad immaginare cosa significasse visitare un paese, ospiti di un primo ministro! Purtroppo ci fu il suo assassinio ad inizio primavera, ci colpi’ molto questo lutto; inviammo le nostre condoglianze, ci rispose il suo staff, ringraziandoci e dicendoci che erano al corrente dei nostri rapporti con il Ministro e della nostra futura visita. Ci invitarono ad andare comunque, ma non ce la sentimmo anche se quel viaggio ci sarebbe piaciuto per conoscere la vera realta’ libanese. Ci colpi’ molto quella tragedia ed il Libano, ancor oggi, in virtu’ di quella conoscenza, lo sentiamo particolarmente vicino.
Resta il ricordo di una persona cordiale, semplice, educata, che faceva la fila con gli altri passeggeri per scendere e salire in nave! Alcune biografie dicono altro del Primo Ministro, ma noi l’avevamo conosciuto come l’ho descritto e come tale lo ricordiamo.